Nota di una nostra ex alunna - Veronica Moi

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Transcript Nota di una nostra ex alunna - Veronica Moi

Scuola. Un Nobel al miglior professore d'Italia
Il professor Antonio Aste entra in aula
con i suoi libri, la grinta e l’umiltà di
sempre; eppure, per
lui,
di
origini
carlofortine, docente
di storia e filosofia al
liceo scientifico di
Isili e al liceo
classico di Laconi, è
un anno scolastico
particolare
perché
legato
alla
candidatura come miglior professore
d’Italia.
Il premio nazionale per gli insegnanti,
Italian Teacher Prize - promosso dal
Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini
- si configura come un premio Nobel, con
l’obiettivo di promuovere le loro attività
innovative e il loro modo di ispirare gli
studenti.
È possibile presentare la propria
candidatura sul sito dedicato fino al
prossimo 18 ottobre, ma il professor Aste
non ci avrebbe mai pensato; è stato un ex
alunno/a a fornire i dati e a fargli
recapitare una mail con la comunicazione
e la sorpresa.
Essere insegnanti significa trovare
qualcosa di nuovo da proporre,
nonostante lo scorrere del tempo e
l’apparente immutabilità della storia;
significa entrare in aula, ogni giorno,
rendendo i ragazzi consapevoli delle
proprie capacità, insegnando loro ad
apprezzare e valorizzare il sapere. Il
ruolo di un professore, tuttavia, non si
esaurisce sulle pagine dei libri, perché
una classe non è composta da macchine a
cui si somministrano forsennatamente
dei concetti.
Ogni lezione ha un suo ritorno nella vita,
magari non immediato, ed è proprio
questa la difficoltà: riuscire a trovare
collegamenti per formare una rete di
conoscenze, confronti, pensieri, discorsi e
ragionamenti. Filosofia, come richiama
l’etimologia del termine, è l’amore per il
sapere, è il seme con cui coltivare e
l’acqua con cui irrigare perché le
conoscenze
non
cadano
irrimediabilmente nel baratro del
dimenticatoio.
Risale a qualche giorno fa la polemica di
un genitore che ha scelto di non far
svolgere i compiti delle vacanze al figlio,
scrivendo una lettera agli insegnanti in
cui spiega che lui si è occupato di
trasmettere al figlio conoscenze più
valevoli delle nozioni.
Ogni docente è un pedagogo
Il professore è prima di tutto un
educatore, non solo qualcuno che riesce a
tenere un discorso interessante su Kant,
Hegel o Sant’Agostino ma anche ad
interfacciarsi con le famiglie. La scuola e
la vita sono due lezioni figlie dello stesso
patrimonio capace di rendere persone,
cittadini e professionisti. Per il professor
Aste è fondamentale che gli studenti
possano trovare se stessi rimanendo
ispirati dalla lettura di un’opera e
crescere fornendo anche un proprio
ragionamento da porre accanto a quello
del filosofo o dello storico che scorge
negli avvenimenti nuove idee per
scrivere sulle pagine del proprio Paese.
L’attuale sfida è quella di praticare la
positività, di scovare nella cultura il
segreto del successo.
L’Italian Teacher Prize rappresenta
l’occasione per riconoscere il talento di
coloro che riescono a trarre il meglio dai
giovani anche nelle situazioni più difficili,
nei quartieri periferici e con scarse
risorse. Il montepremi, molto ricco,
prevede l’attribuzione di 50.000€ al
primo classificato e 30.000€ a ciascuno
degli altri 4 finalisti. Le somme vengono
interamente
devolute
ai progetti
promossi dagli insegnanti premiati; al
primo classificato si riserva inoltre
l’ammissione automatica al Global
Teacher Prize, la versione internazionale
del premio.
Il professor Aste, da sempre impegnato
in attività che coinvolgono i ragazzi a
teatro e nelle giornate d’orientamento da
e verso le scuole superiori, ha in mente
qualcosa di grande a cui lavora da
qualche tempo: un’organizzazione noprofit con l’obiettivo di dare un futuro ai
territori soggetti allo spopolamento. Il
progetto si basa sull’acquisizione in
comodato
d’uso,
da
parte
dell’associazione, dei terreni incolti nei
paesi a partire dalla Barbagia e dal
Sarcidano. Sotto determinate condizioni
per la coltivazione, l’associazione assegna
il lavoro ai giovani del paese a cui spetta
il dovere di prendersi cura della terra;
nel periodo del raccolto, una percentuale
dei proventi spetta al giovane lavoratore
e una parte al proprietario del terreno, il
quale
ultimo
sarebbe
rimasto
improduttivo e fuori presidio. Un
modello replicabile su ampia scala e
destinato ad avere grandi risultati, con la
straordinaria capacità di valorizzare le
risorse dei nostri territori.
Per il professor Aste, poi, la soddisfazione
più grande rimane il segno di fiducia da
parte di chi sedeva tra i banchi durante
quelle lezioni che lui ha saputo coltivare
anche fuori dall’aula e rendere
insegnamenti di vita.
Veronica Moi