News da Orizzonte Scuola - Istituto Comprensivo Statale Bitti

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News da Orizzonte Scuola
La scuola in un click
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Aggiornato: 9 min 59 sec fa
Frequenza scolastica: al liceo Renier di Belluno registrazione
assenze tramite portachiavi, famiglie avvertite in tempo reale
Ven, 14/10/2016 - 19:04
Agli alunni è stato fornito un portachiavi che inseriscono negli zaini, quindi entrano ed escono
con tale dispositivo, che invia i dati al registro elettronico, evitando di chiamare l’appello e
risparmiare quindi tempo.
Le famiglie, inoltre, sanno in tempo reale se i figli sono presenti o assenti a scuola, in quanto
avvertite da un dispositivo collegato al registro presente in classe.
Il dirigente dell’Istituto ha affermato che il nuovo sistema non è stato posto in essere per evitare
che gli alunni saltino ingiustificatamente le lezioni, ma piuttosto per risparmiare tempo.
Anche questa è la scuola del futuro.
Edilizia scolastica, chiusi due plessi a Canicattì (AG): costruiti con
cemento depotenziato
Ven, 14/10/2016 - 18:52
Dirigente IPSIA Brindisi chiude scuola inagibile, lezioni nel parco: “depositerò atti in Procura”
Non si tratta di un caso isolato, infatti la stessa fine hanno fatto due plessi scolastici di Canicattì
(AG) “Rapisardi e La Carrubba”.
La chiusura, questa volta, è stata decretata dal Sindaco, per il fatto che i due plessi sono stati
costruiti cin cemento depotenziato.
Le analisi sono state effettuate da due ditte private, che hanno evidenziato il grave deficit
strutturale, che caratterizza i due plessi.
Concorsi per studenti, “Raccontare il Medioevo”: elaborati entro 12
marzo
Ven, 14/10/2016 - 18:40
Il concorso si pone la finalità di far conoscere ai partecipanti la storia della propria città e del
proprio territorio in epoca medioevale e far riflettere su ambiti tematici di grande attualità quali
gli intrecci culturali, i confronti religiosi e l’alimentazione in epoca medioevale.
Gli elaborati degli allievi devono essere inviati entro il 12 marzo 2017, previa compilazione di
una scheda da parte delle scuole interessate, secondo le modalità indicate nel bando.
Per ulteriori informazioni leggi il bando.
Nota – Bando
Concorsi per studenti, Olimpiadi del Patrimonio “1917, Guerra,
Rivoluzione, Avanguardie”: adesioni entro il 20 gennaio
Ven, 14/10/2016 - 18:31
Il tema di quest’anno sarà “1917 Guerra, Rivoluzione, Avanguardie”.
Ricordiamo che il DM n. 554/2016 ha riconosciuto le Olimpiadi nel programma annuale di
promozione delle eccellenze per l’a.s. 2016/17.
Le scuole, interessate a partecipare, devono inviare il modulo di adesione ai referenti regionali
per le Olimpiadi del Patrimonio entro il 20 gennaio 2017.
Per ulteriori informazioni visualizza il Bando.
Nota – Bando
Organici, Anief: “benpensanti serviti”, Puglia con maggior numero
alunni per insegnante
Ven, 14/10/2016 - 18:18
Lo dicono, chiaramente, i numeri sulle anticipazioni ministeriali relative alla popolazione
scolastica e docente 2016/17 relative ai docenti di organico di diritto e di fatto. Risultano
posizionate in alto, con oltre 11 alunni per docente, anche la Sicilia e la Campania.
A livello regionale, commenta oggi Orizzonte Scuola, cade clamorosamente la credenza del
Meridione d’Italia che detiene “un surplus di docenti rispetto al fabbisogno: è il Centro Italia ad
avere un miglior rapporto tra docenti ed alunni. Il risultato – da cui è stato sottratto il dato
relativo ai disabili – è un quadro equilibrato, sfatando il mito di un Sud che fa incetta di docenti
a discapito delle altre aree del paese. Anzi, se si guarda nel particolare, la Puglia è la regione
che sta messa peggio mentre il basso rapporto in Calabria è giustificabile con la particolarità
territoriale, così come per le piccole regioni del Molise e Basilicata. Stesso discorso per la
Sardegna”.
Per il sindacato, questi dati non confermano altro che quanto sostenuto da tempo immemore:
secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “il
Ministero dell’Istruzione deve farla finita con la determinazione degli organici del personale,
docente ma anche Ata, sulla base del numero ‘secco’ di iscrizioni di alunni. In determinate
situazioni, sono altri i fattori che pesano molto di più delle cifre: c’è, ad esempio, sicuramente
più bisogno di insegnanti laddove è alto il livello di dispersione scolastica,precedente all’obbligo
formativo, che al Sud tocca punte superiori del 40 per cento. Hanno, anche, un peso specifico
superiore alla media fattori-chiave come le difficoltà del territorio, la bassa presenza di agenti
culturali, il basso livello di studio delle famiglie di provenienza”.
“Bisogna smetterla, in poche parole, con la costruzione degli organici in modo pre-confezionato
– continua il sindacalista Anief-Cisal – perché anche la logica vuole che un buon ‘abito’ si crea
andando a verificare le caratteristiche, le peculiarità, del soggetto che lo deve vestire. Produrre
una misura standard è sempre poco funzionale e non certo sinonimo di qualità. La scuola deve
essere al centro del territorio, ma non con le iniziative estemporanee e di facciata: in contesti
difficili, serve più personale. Docente e Ata. Lo dice, a chiare lettere, anche la riforma 107/15,
ad iniziare dalle esigenze formative degli alunni con disabilità”.
14 ottobre 2016
Ufficio Stampa Anief
www.anief.org
Pensioni anticipate: Ape, Ape social, usuranti e precoci, tutte le
novità contenute nella Legge di Bilancio
Ven, 14/10/2016 - 18:13
La flessibilità in uscita, come già annunciato, sarà suddivisa in due pacchetti, uno che
consentirà la pensione anticipata e sarà contenuto nella prossima legge di Bilancio, mentre il
secondo, meno urgente, vedrà un provvedimento ad hoc nel corso del 2017.
In attesa della presentazione della Legge di Bilancio (nuovo nome dato alla Legge di Stabilità a
partire da quest’anno) vediamo quale sarà il primo pacchetto in essa contenuto e quali
saranno le misure che renderanno più flessibile il pensionamento.
La misura principale per permettere la flessibilità in uscita sarà sicuramente rappresentata dal
prestito pensionistico, l’APE, che grazie ad un prestito erogato dalle banche permetterà un
anticipo di 3 anni e 7 mesi rispetto ai requisiti richiesti per l’accesso alla pensione di vecchiaia.
Ovviamente i pensionati, poi, dovranno restituire il prestito con prelievi ventennali sulla
pensione con relativi interessi che potranno portare a decurtazioni fino al 4,7% per ogni anno di
anticipo.
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Per i lavoratori in situazioni economiche o di salute svantaggiati, invece, sarà possibile fruire
dell’Ape Social, completamente gratuita poichè i costi saranno sostenuti dallo Stato. Potranno
accedere a questo tipo di Ape gratuita i disoccupati che hanno terminato l’utilizzo degli
ammortizzatori sociali, coloro che versano in condizioni di salute precaria, coloro che svolgono
mansioni che potrebbero contribuire ad aggravare lo stato di salute e coloro che svolgono i
cosiddetti lavori usuranti.
Un’altra misura che sarà contenuta nella legge di Bilancio sarà quella riguardante il cumulo
gratuito dei contributi per valorizzare le carriere discontinue: in questo modo i lavoratori che
nella propria vita lavorativa hanno versato i propri contributi in casse diverse potranno,
sommandoli, raggiungere il requisito per il pensionamento.
Un altro intervento che si attende all’interno della Legge di Bilancio riguarderà la
quattordicesima dei pensionati: così come annunciato dal ministro Poletti, infatti la platea dei
beneficiari dovrebbe essere allargata a tutti coloro che percepiscono un reddito da pensione
fino a 13mila euro (quindi 1000 euro al mese). Nello stesso tempo tutti i trattamenti di
quattordicesima già in essere, così come quelli futuri, subiranno un incremento del 30%.
Sempre all’interno della Legge di Bilancio si attende anche un’ottava salvaguardia per
risolvere definitivamente il problema esodati e permettere, così, a coloro che sono stati esclusi
dalle 7 precedenti tutele di raggiungere il pensionamento.
Altro intervento che dovrebbe essere inserito dovrebbe riguardare i lavoratori precoci, per i
quali però, i limiti di accesso alla pensione anticipata sembrano essere molto rigidi: soltanto chi
ha lavorato almeno 12 mesi effettivi prima del compimento dei 19 anni, infatti, potrà accedere
alla cosiddetta quota 41, ovvero al pensionamento anticipato con 41 anni di contributi versati
indipendentemente dall’età anagrafica. Oltre ai 12 mesi di lavoro effettivo prima del
compimento dei 19 anni, questi lavoratori precoci, però, devono rientrare in determinati profili
che sembrano essere bisognosi di tutela.
Competenze digitali, fondamentali per accesso mondo del lavoro:
nel 2016 richieste 91.500 figure professionali
Ven, 14/10/2016 - 18:12
Nel 2016 saranno 91.500 le figure professionali con profilo digitale richieste dal mondo del
lavoro del nostro Paese.
La richiesta di un profilo digitale non riguarda soltanto i laureati, ma anche i diplomati, in
relazioni ai quali la capacità di usare Internet è ritenuta fondamentale.
Quanto ai laureati, le aziende richiedono competenze digitali alla metà dei laureati in
Architettura, in Scienze politiche ed Economia.
CPIA, fondi per progetti DM 663/16. Vedi somme stanziate per la tua
Regione
Ven, 14/10/2016 - 17:58
Il citato decreto definisce le specifiche tecniche delle attività e degli interventi previsti dal
summenzionato art. 28 e il riparto delle somme da assegnare ai CPIA, sulla base dei criteri
fissati nell’Avviso allegato al decreto 440.
Le attività e gli interventi previsti appartengono a due distinte tipologie:
1) Tipologia A) favorire una prima applicazione sperimentale dei “prodotti” elaborati ad esito
delle “attività” e degli “interventi” realizzati dai CPIA ai sensi dell’art. 26, comma 2 del DM
435/15, come dettagliati con il DD 1250/15, anche ai fini di una loro validazione e diffusione
(articolo 28, comma 2, lettera a) del DM 663/2016);
2) Tipologia B) favorire – ai sensi dell’articolo 28, comma 2, lettera b) del DM 663/2016 – ai
sensi dell’articolo 28, comma 2, lettera b) del DM 663/2016 – l’attivazione in ciascuna regione
di un “centro regionale di ricerca, di sperimentazione e sviluppo”, che faccia capo a un CPIA,
singolarmente o in rete con altri CPIA, in applicazione di quanto previsto dal DI 12 marzo 2015,
tenuto conto delle innovazioni introdotte nel sistema di istruzione con particolare riferimento
anche al sistema nazionale di valutazione (articolo 28, comma 2, lettera b) del dM 663/2016).
Le risorse stanziate per la tipologia A e per la tipologia B si propongono la finalità di realizzare
18 progetti, uno per regione, per ciascuna delle due tipologie.
I progetti, di cui sopra, possono essere presentati da singoli CPIA o da CPIA costituiti in rete e
per una sola tipologia (A o B) progettuale.
La domanda, formulata attraverso l’apposito modulo di presentazione relativo alle due diverse
tipologie progettuali (Allegato A e Allegato B) , compilata in ogni sua parte, firmata in originale,,
completa di tutti gli allegati e trasformata in un unico file in formato pdf (uno per ciascuna
tipologia progettuale richiesta) dovrà essere trasmessa entro e non oltre le ore 13:00 del giorno
5 novembre 2016 all’indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].
Nell’oggetto del messaggio dovrà essere visibile la dicitura “CPIA” e indicata la tipologia A o B.
Scarica la nota, l’avviso e il decreto
Piano nazionale formazione, Uil: non può tradursi in un
adempimento amministrativo imposto, va contrattata
Ven, 14/10/2016 - 17:33
I buoni insegnanti conoscono bene ciò che insegnano, spendono passione per coinvolgere gli
studenti, sanno lavorare in team e collaborano con le altre scuole e con le famiglie.
Necessitano per questo di misure continue di sostegno per lo sviluppo professionale, che
partendo dalla formazione iniziale prima, il reclutamento poi traguardi la valorizzazione del
contributo di ognuno alla comunità professionale di appartenenza e attraverso questa alla
comunità educante nel suo complesso.
Tutte le attività formative perdono di senso se l’autonomia professionale viene limitata, se la
libertà viene contratta, se il giudizio personale viene imbavagliato.
Lo hanno dimostrato a suon di slide e di interventi nella lingua di Albione, gli esperti
internazionali tutti concordi nell’identificare nell’autonomia scolastica, nella carriera e nello
sviluppo professionale le reali opportunità di crescita anche per migliorare i livelli di
apprendimento degli studenti.
Ci viene da notare però che proprio in concomitanza con l’attuazione dei principi generali della
legge 107 questi valori risultino fortemente depauperati, l’obbligo viene scambiato con un
numero di ore definito, da realizzarsi all’interno di una progettazione di ambito territoriale
scolastico, che risponde ad una dimensione amministrativa e non culturale, caratterizzato da
adempimenti burocratici, (registrazione degli sviluppi di processo, documentazione dei percorsi,
rendicontazione sulle ricadute didattiche) che tolgono tempo e risorse proprio alla cura della
relazione educativa, orientato verso l’esterno, rivolto ad agenzie formative che, nella nostra
esperienza, non hanno garantito reali capacità di confronto con il mondo scolastico.
Per un’efficace formazione in servizio, bisogna tenere conto dei diritti dei lavoratori oltre che dei
loro doveri, superare approcci ideologici, liberarli da fini diversi da quelli prettamente
professionali, contrastare la demotivazione, quale risposta ad un obbligo freddamente calato
dall’alto, che abbiamo conosciuto e già soppresso per gli esiti fallimentari.
La formazione imposta e decisa unilateralmente è solo uno spreco di risorse che servono solo
ai relatori e, giammai ai fruitori.
La sede del rinnovo contrattuale che faccia sintesi di tutti gli elementi propri della
professionalità e della specifica funzione professionale e’ quella più indicata; non può una
legge intervenire a gamba tesa su tale materia prefigurando nuovi carichi di lavoro già pesanti.
Più interessante, e da ampliare, è la scommessa che delinei, attraverso la formazione una
carriera professionale fondata sulla esperienza lavorativa e sulla formazione continua, da
mettere a punto anche con un uso più saggio e funzionale dei finanziamenti disponibili.
Una seria ed attenta riflessione è necessaria, lasciando nel frattempo che la formazione venga
regolamentata ancora secondo il principio della attività funzionale all’insegnamento, e del
relativo monte ore annuo.
Compiti a casa, la loro rottamazione è diseducativa. Lettera
Ven, 14/10/2016 - 17:18
La scuola, dicono, fa contro educazione, anziché favorire i processi di apprendimento,
contribuisce a creare ed a propagare la fobia dei compiti a casa e la conseguente negazione
del diritto al tempo libero.
Si arriva così alla conclusione che la scuola con i suoi metodi educativi, sta paradossalmente
creando una popolazione che si illude di aver ricevuto una adeguata e corretta educazione, in
realtà, sta formando un numero crescente di giovani il cui livello d’ istruzione è in continua
regressione.
Per quanto riguarda gli attuali metodi d’insegnamento, c’è la convinzione che la scuola non sia
più in grado di innalzare in modo significativo e positivo il livello culturale della società. I
programmi, i metodi e le condizioni di apprendimento nelle quali si vengono a trovare i nostri
studenti, sono strutturati in maniera rigida, restrittiva e generalizzata, che non riescono a
compensare le difficoltà ed a rispondere ai bisogni di una società fortemente informatizzata e in
rapida trasformazione.
Inoltre, i rapporti tra scuola e famiglia, diventati sempre più conflittuali, fanno aumentare lo
scetticismo e provocano seri dubbi sulla capacità della scuola di risolvere i problemi derivanti
dalla delusione nei confronti dell’efficacia delle attuali strategie educative e didattiche.
Non si considera più accettabile che il sistema educativo obblighi gli studenti a trascorrere ore
e ore sui libri, non si accetta più l’impegno, lo sforzo, il sacrificio, come unico mezzo per
divenire padrone della cultura e del sapere tramite l’educazione.
Si ha, comunque, la sensazione che sulla questione aleggi una eccessiva
strumentalizzazione e non pochi capricci della politica. Infatti, se vogliamo realmente
raccogliere la sfida e far fronte alle responsabilità dell’educazione, occorre permettere alla
scuola di assumere la funzione, l’autorità e l’autonomia che le compete. Senza un continuo
impegno e una continua riflessione, non è possibile cogliere il significato e il valore
dell’educazione. Il cammino educativo non può non essere costellato dal lavoro che edifica, da
studenti e docenti che lavorano per costruire.
Tutti coloro che hanno responsabilità educative, corrono e si affaticano, ma se l’educando
non fa la sua parte, invano vi faticano i costruttori.
L’alunno, quindi, per divenire pienamente uomo e padrone dei poteri supremi della società,
guidato dall’impegno, sorretto dalla gratificazione quotidiana, animato dal paziente amore per la
ricerca, deve compiere il proprio dovere, deve svolgere la sua parte essenziale, quella che
riguarda il suo futuro di uomo e cittadino.
Forse, oggi, tanta fragilità psicologica, riscontrabile nelle nuove generazioni, è da attribuire ad
un falso concetto di educazione, irreale, chiusa, idealistica, che ha difficoltà a far comprendere
che il lavoro faticoso e dinamico dello studio e della cultura, è sempre stato l’ arma migliore
per la formazione dell’uomo.
L’educazione quella vera, autentica, non è fatta di parole (lezione frontale) come si vuol
lasciare ad intendere. Accanto alle parole ci sono le persone, le cose, i gesti, gli eventi.
L’educazione è, soprattutto, un insieme fatto di azioni, proposte, adempimenti, correzioni; a
chi ha una visione marginale e fallimentare della scuola, bisogna dire che la funzione docente
non è semplicemente trasmissione e istituzionalizzazione di conoscenze e saperi codificati, ma
educazione alla vita attraverso il vissuto quotidiano che non è costellato da eventi onirici, ma
da successi e insuccessi che derivano dal rapporto profondo tra realtà, educazione e impegno.
Senza il richiamo a questo dinamismo educativo fondato sul lavoro, significa togliere i ragazzi
dalla realtà, per introdurli in un mondo irreale, in uno spazio di idee dove i fallimenti, le difficoltà,
le frustrazioni, diventano macigni che agiscono in modo diseducativo e destrutturante.
La forza con cui bisogna correggere e guidare, promuovere ed orientare, non può venir meno,
non può essere sostituita da generici buonismi e sentimentalismi che non stimolano l’uomo
dall’interno. In educazione, pur rispettando il principio della gradualità, bisogna avere il
coraggio di dire la verità. E la verità, come dice San Giovanni Bosco, è un terreno che deve
essere continuamente dissodato, lavorato, controllato, corretto per permettere alla persona di
crescere immune dai vizi e dai difetti e dalle pulsioni egoistiche che tendono al disimpegno.
Educare non vuol dire accontentare, agevolare, facilitare, dissimulare lo scontento, ma più
realisticamente, avere il coraggio di far affrontare piccoli sacrifici e sforzi a chi viene educato.
Ciò nasce dalla passione educativa di tanti docenti che hanno bene in mente il fine da
raggiungere, che ricorrono alla discrezione del dialogo a tu per tu, che sanno trovare il modo e
il tempo giusto, ma non rinunciano mai alla sollecitazione, all’impegno e all’applicazione seria,
costruttiva e responsabile.
Nella maggior parte delle nostre scuole non si educa e non si assegnano compiti a casaccio;
l’azione educativa è sempre ben mirata e una attenta e scrupolosa progettualità, consente di
operare con saggezza ed equilibrio nei diversi e difficoltosi momenti del cammino educativo.
Se, a volte, i risultati si discostano dalle statistiche degli standard europei, non è giusto, né
corretto, contestare a priori presunti atteggiamenti e metodi di insegnamento sbagliati. Ciò che
sta dietro il non adeguato rendimento scolastico è da ricercare, piuttosto, nelle diverse e
multiformi esperienze educative all’interno della famiglia, della scuola e della società, spesso in
contrasto, in competizione e in contraddizione tra loro.
È diseducativa, inopportuna, improduttiva e poco saggia la rottamazione dei compiti a casa.
Fernando Mazzeo (Docente Scuola Secondaria di Primo Grado)
Alternanza scuola-lavoro, Miur presenta dati nazionali sul primo
anno il 18 ottobre
Ven, 14/10/2016 - 17:12
Il Ministro farà il punto sul primo anno di attuazione dell’obbligo previsto dalla legge “Buona
Scuola” e presenterà il progetto “I campioni dell’Alternanza”. Interverranno i rappresentanti di:
Accenture, Bosch, Consiglio Nazionale Forense, Coop, Dallara, ENI, FAI, FCA, General
Electric, HPE, IBM, Intesa Sanpaolo, Loccioni, McDonald’s, Poste Italiane, Zara.
Nella giornata di lunedì verrà diffuso il programma completo.
Per accrediti stampa: [email protected]
Buona Scuola, CPS Roma: il 27 ottobre faremo chiarezza sul limite
dei 36 mesi su posto vacante e punto sulla riforma
Ven, 14/10/2016 - 17:09
Per tutti questi motivi proviamo a fare il punto promuovendo un’iniziativa che mira a far luce
sull’annosa questione dei 36 mesi di servizio con contratti a tempo determinato nella scuola
pubblica statale. La sentenza della Corte Costituzionale della primavera scorsa, fa precipitare
nell’incertezza il futuro professionale di molti docenti e ATA esclusi dal piano assunzionale del
Governo Renzi.
Dato per assodato, che i ricorsi non sono la soluzione senza una mobilitazione reale, vogliamo
informare e confrontarci con i/le precari/e su un aspetto della buona scuola (limite dei 36 mesi
di servizio) che non solo non stabilizza ma potrebbe peggiorare la situazione. Ecco perché
abbiamo contattato alcuni legali sensibili alla causa dei lavoratori, per conoscere il quadro
giuridico della situazione.
Per tutti coloro che sono rimasti fuori dallo “straordinario piano di assunzioni”: l’intera fascia
della scuola dell’infanzia, tutti i docenti che non hanno accettato le condizioni imposte dalla
mobilità nazionale, i docenti di seconda e terza fascia d’Istituto, gli Ata.
L’appuntamento è il 27 Ottobre 2016 – ore 18 presso Communia, spazio di mutuo soccorso,
via dello Scalo San Lorenzo, 33
Cordinamento precari scuola – Roma
DSGA, Anief: concorso riservato per amministrativi che ne hanno
svolto le funzioni per 36 mesi, sblocco mobilità verticale
Ven, 14/10/2016 - 17:02
Come in più occasioni ravvisato dall’Anief.
È “un concorso molto atteso, già da anni – scrive oggi Orizzonte Scuola – relativamente ad una
categoria che negli anni ha visto una decurtazione di posti e un accantonamento a seguito
della chiusura delle province. La situazione dei DSGA sembrerebbe, quindi, andare verso lo
sblocco.
Secondo fonti non ufficiali, i posti liberi sarebbero 1.221 (su 8.072 posti in organico di diritto).
Le assunzioni sono state 216. I posti restanti potrebbero essere, quindi, divisi tra bando per
concorso DSGA (le cui graduatorie sono esaurite) e la mobilità professionale verticale che si
sbloccherebbe di conseguenza”.
Il sindacato ritiene questa suddivisione fondamentale: secondo Marcello Pacifico, presidente
nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “i tanti assistenti amministrativi che, in cambio
di una ‘mancia’, in questi anni di interregno si sono stoicamente prestati ad assumere l’incarico
di Dsga, perché il posto era vacante, meritano un canale preferenziale. Per chi ha svolto più di
tre annualità, inoltre, dovrà essere bandito un concorso riservato.
Come è bene che nel prossimo contratto di categoria, sia prevista anche la funzione specifica
per Dsga. E si introduca, allo stesso modo, quella come Coordinatore Amministrativo, che –
conclude Pacifico – ha competenze superiori agli altri amministrativi e all’occorrenza sostituisce
proprio il Dsga”.
14 ottobre 2016
Ufficio Stampa Anief
www.anief.org
Supplenze: nomine da GI, con la speranza di entrare nelle GaE
Ven, 14/10/2016 - 16:51
Così le numerosissime cattedre scoperte dovranno essere assegnate ai docenti delle
graduatorie di Istituto, a meno che l’ATP di Treviso non cambi la decisione presa riguardo ai
ricorsi dei docenti, che hanno ottenuto un’ordinanza cautelare dal TAR di inserimento in GaE
con riserva. L’Ufficio, infatti, aveva deciso di prendere in considerazione le domande di
inclusione in GaE, a seguito di ordinanza cautelare, pervenute entro il 28 settembre.
Si tratta, in sostanza, di quegli stessi docenti che potrebbero adesso avere gli incarichi dalle
graduatorie di Istituto, dalle quali però non è possibile accedere al ruolo, come per chi al
contrario si trova inserito nelle graduatorie ad esaurimento.
Il sindacalista della Cisl, Moretti, ha affermato, come leggiamo su La Tribuna di Treviso, che a
questo punto, considerata la situazione creatasi, l’ATP deve inserire in GaE quei docenti che
hanno presentato le domande di inclusione dopo il 28 settembre.
Alle parole di Moretti, seguono quelle di Pino Morgante della Uil, secondo cui molti docenti
inseriti in GaE con riserva non si sono presentati alla convocazioni, in attesa del giudizio di
merito, per evitare di prendere un incarico con riserva.
Sta di fatto che a pagare le conseguenze della situazione caotica dell’avvio del corrente anno
scolastico, sono gli studenti, provati del diritto allo studio.
La situazione dei docenti abilitati delle GdI è comunque paradossale, necessari per assicurare
il funzionamento delle scuole, ma non idonei al ruolo. Forse sarà per questo che, come
affermato da Morgante, moltissimi docenti non si sono presentati in attesa della decisione
definitiva dei giudici.
Mobilità, algoritmo trasferisce in Venento tre insegnanti, il Tribunale
le riporta in Puglia. Trasferimento avrebbe avuto ripercussioni
negative su vita familiare
Ven, 14/10/2016 - 16:34
Questa volta tocca ai giudici di Brindisi esprimersi in merito al trasferimento in Veneto di tre
insegnanti pugliesi.
Le ordinanze sono state emesse da tre diversi Giudici del Tribunale brindisino, secondo i quali
le suddette insegnanti sono state superate, nell’ambito delle operazioni di mobilità, da colleghe
con punteggi minori.
L’errore dell’algoritmo avrebbe, inoltre, causato gravi disagi familiari, in quanto le insegnanti
avrebbero dovuto prestare servizio a mille chilometri di distanza dalla propria residenza.
I giudici, oltre ad evidenziare gli errori dell’algoritmo, hanno riportato tra le motivazioni il fatto
che costringere una donna ad emigrare per il lavoro è “una lesione dei diritti costituzionalmente
garantiti”, il trasferimento prosegue uno dei Giudici “non può non determinare evidenti
ripercussioni sulla vita privata di ciascun lavoratore”.
In una delle tre ordinanze, inoltre, si evidenzia il fatto che l’insegnante ricorrente è madre di tre
ragazzi, come riporta il corriere del Veneto, i quali necessitano per un corretto e armonico
sviluppo della personalità della presenza della madre.
In sostanza, i giudici hanno affermato il principio secondo cui i diritti dei ragazzi vanno al di là di
qualsiasi algoritmo ministeriale, i cui errori sono ormai sotto gli occhi di tutti, eccetto di chi di
dovere.
Mobilità: docenti ricorrono contro l’algoritmo Miur. I giudici dicono: hanno ragione
Mobilità docenti: algoritmo flop, intervengono i giudici
Mobilità docenti: il Miur trasferisce da Salerno a Lucca, il giudice da Lucca a Salerno
Mobilità docenti: l’algoritmo ha funzionato male, i docenti vincono in Tribunale
Mobilità: rientra in Campania maestra trasferita dall’algoritmo. Il Giudice “inevitabili le ricadute
negative sulla famiglia”
“Mensa a scuola: costi, qualità e…nuove prospettive?”, evento
oragnizzato da Cittadinanzattiva a Roma per il 18 ottobre
Ven, 14/10/2016 - 16:06
Nel corso dell’evento, saranno presentati i dati di una Indagine di Cittadinanzattiva su un
campione di mense scolastiche in tutta Italia, in merito ad aspetti quali la sicurezza e
l’accessibilità dei locali mensa, nonché gli sprechi e la percezione della qualità del cibo offerto.
Inoltre, saranno presentati i dati sulle tariffe della ristorazione scolastica, provincia per provincia.
L’evento sarà anche un’occasione di confronto sul tema del pasto da casa, come alternativa al
servizio mensa, in seguito al dibattito emerso con la richiesta di 58 famiglie di Torino,
riconosciuta dalla Corte di appello nel mese di giugno,.di poter portare a scuola il pasto
preparato a casa.
In allegato il programma dell’evento.
Cittadinanzattiva onlus – Ufficio stampa
Innovazione, Faraone presenta a Palermo percorso formativo su
sviluppo competenze digitali
Ven, 14/10/2016 - 16:01
E’ stato il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, ad inaugurare a Palermo, presso
l’Istituto Tecnico Vittorio Emanuele III, il percorso di formazione disponibile, da oggi, in rete per
tutti coloro i quali vogliano informarsi sul funzionamento di Internet e sulle sue potenzialità.
Presenti all’inaugurazione anche il direttore generale dell’USR Sicilia, Maria Luisa Altomonte, e
il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari.
L’iniziativa nasce dal percorso di alfabetizzazione digitale realizzato da Garr, che ha ideato il
suddetto percorso insieme ad Assoprovider, ed è finanziata dal Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca attraverso i fondi del Piano di Azione e Coesione.
“Favorire la diffusione della conoscenza di internet e delle nuove tecnologie significa anche
migliorare la qualità della vita e l’accesso ai servizi per i cittadini” ha detto Faraone.
Il percorso formativo è rivolto ai docenti della scuola, ai ricercatori e ai professionisti delle
imprese.
Faraone ha poi evidenziato quanto fatto dal Governo in materia di digitalizzazione:
.
“Il Miur ha investito ingenti risorse per l’infrastrutturazione digitale del Meridione e grazie a GarrX Progress 133 scuole sono state connesse in fibra ottica. Ma l’investimento che stiamo
facendo per innovare radicalmente le scuole italiane è straordinario. – ha proseguito – Grazie
al Piano nazionale scuola digitale, previsto dalla Buona Scuola, abbiamo stanziato un miliardo
di euro e, per esempio, con queste risorse circa l’80% delle scuole siciliane avrà una
connessione lan o wlan“.
Scambio di sede per docenti non soddisfatti dall’assegnazione
provvisoria: lasciati allo sbaraglio. Lettera
Ven, 14/10/2016 - 15:46
Tutto nasce dalla drastica riduzione Gelmini delle cattedre di A061 (e non solo) di cui si è
parlato in tempi già sospetti e cui il governo attuale non ha posto rimedio, benché abbia
sbandierato entusiasticamente il contrario (per voce del simpatico On. Franceschini).
Ebbene, sono entrato in ruolo il 1 settembre 2016-fase C a Lanusei (NU) per A061, insieme a
mia moglie (anch’essa in ruolo il 1 settembre 2016 a NU per A061), non siamo sardi ma non ci
ha mai spaventato spostarci, purché insieme. Obbligati a mobilità straordinaria, col nuovo
anno, sono scomparse le cattedre (la mia sostituita in maniera incongrua con A025 al Liceo
Classico dove stavo), quindi è stato disatteso il primo ambito (d’altronde, a fare domanda
senza avere contezza delle disponibilità, si sbaglia facilmente) e siamo finiti nel “frullatore”
dell’algoritmo che mi ha assegnato in provincia di Viterbo.
Mia moglie è andata in provincia di Sassari. Sorvolando sul fatto doloso che l’algoritmo non è
stato istruito a considerare che due coniugi in mobilità avrebbero dovuto essere messi almeno
nella stessa provincia (qualsiasi ovviamente: da scegliere su 100), ho fatto domanda di
assegnazione provvisoria a Sassari ma i posti di A061 scarseggiano o mancano addirittura. .
Comunque: io sto in uno scientifico dove, quindi, NON c’è la mia materia e non sanno che farmi
fare (in realtà lo sanno benissimo: tappabuchi ad oltranza, come la maggior parte dei
“potenziatori”…ma questo è un altro discorso); intanto nell’Istituto dove lavora mia moglie una
cattedra di A061 è rimasta vuota perché l’insegnante assegnata, proveniente dal Friuli, ha fatto
ricorso per il punteggio errato attribuitole e dichiarato maternità. Dunque: ho chiesto di
ricongiungermi al coniuge semplicemente occupando un posto rimasto vuoto.
Dopo 3 settimane e più di ritardo (il 5 ottobre e non il 16 settembre come indicato) la mia
domanda NON VIENE ACCOLTA perché non ci sono le disponibilità (non ho chiesto sostegno
perché lo ritenevo inopportuno, non avendo titolo e, intanto, il posto da me richiesto è andato a
supplenza “fino ad avente diritto” ). Detto per inciso, non mi hanno riconosciuto nemmeno il
punteggio di ricongiungimento perché mia moglie non è residente lì da più di 3 mesi (come
poteva essere diversamente se ce l’hanno spedita il 1 settembre? Eppure avevano detto che
per quest’anno non avrebbe contato la residenza ma la sede assegnata).
Comunque, bandite subito sterili polemiche, non demordo e trovo la collega assegnata
coattamente in provincia di Sassari dal Friuli: mi accordo e lei è felice di poter scambiare il suo
posto a Sassari col mio a Viterbo, perchè, scopro, la collega è siciliana ed in Friuli era stata
confinata – termine corretto in questo caso – dalla Buona Scuola… per lei Viterbo è più
facilmente raggiungibile da casa, sia del Friuli che della Sardegna.
A fine agosto il MIUR aveva detto che si poteva fare lo scambio tra pari cl.di concorso e pari
posti, salvo poi non dare più indicazioni specifiche (ma non le ha date più nemmeno sulla
rendicontazione del bonus…per cui…): quel che conta è che non ha mai dato “disdetta”.
Quindi, come dicono loro, “nelle more” di indicazioni specifiche io e la collega abbiamo
semplicemente prodotto domanda di scambio in carta libera, corredate da documenti ed inviate
con raccomandata ad entrambi gli USP interessati.
Staremo a vedere, anche perché se dovessero rifiutare anche questa soluzione sarebbe una
palese volontà di lederci e dovremo difenderci con tutti i mezzi.
Un’ultima riflessione: questi sono i risultati dopo due anni di Buona Scuola e se, come ha detto
il Ministro, ce ne vorranno veramente tre per completare il processo, sono terrorizzato da quello
che ancora può sopraggiungere il prossimo anno!
Con stima e gratitudine
Marco Cervelloni
Assegnazione provvisoria interprovinciale, scambio sede docenti non soddisfatti: controllare
contratti regionali
Ambiente, alunni I B Istituto “Galilei” di Lecce riavviano progetto
“Movimento 5 Selle”
Ven, 14/10/2016 - 15:45
Attraverso il loro prof di informatica, le ragazze ed i ragazzi della classe hanno prima chiesto ai
compagni più grandi, il permesso di riutilizzare nome, logo e mission del progetto originale e,
una volta avuto il loro ok, si sono subito attivati per stilare l’avvio di questa nuova e bella
rinascita. E’ doveroso e corretto sottolineare che, oltre ad averne simpaticamente parafrasato il
nome, sia il progetto originale che questo riavvio non sono assolutamente e in alcun modo
collegati con il movimento politico guidato da Beppe Grillo.
«Lecce non sa pedalare – dichiarano i ragazzi della classe 1°B – vogliamo che diventi una città
simile ad altre città italiane (come Ravenna e Ferrara) e a città come Amsterdam e Utrecht, in
Olanda, dove tutti vanno in bici e dove sono gli automobilisti a dover chiedere “permesso” ai
ciclisti. Una città in cui tutte le mattine migliaia di bambini e ragazzi delle elementari, delle
medie e delle superiori possano raggiungere la propria scuola in bici, tranquilli e in sicurezza.»
Il progetto rientra sempre nelle attività di Repubblica Salentina, è intraprendente e, per certi
versi, rivoluzionario. Inizialmente i giovani concentreranno gli sforzi nel rendere la loro città,
Lecce, totalmente a misura delle due ruote, per poi successivamente tentare di contagiare altre
città. Il primo passo sarà quello di invitare in classe sia responsabili di altre associazioni che già
si impegnano su questo fronte, che gli amministratori locali di Lecce, i ragazzi stanno pensando
ai settori della mobilità e dell’ambiente, con l’intento di conoscere per bene quello che è lo
status quo e di stringere da subito strette collaborazioni per poter camminare insieme verso le
soluzioni migliori.
Il “Movimento 5 Selle” ha un obiettivo preciso, incentivare a 360 gradi e definitivamente l’uso
della bicicletta ed i giovani salentini si impegneranno a raggiungere l’obiettivo attraverso
l’individuazione e la realizzazione di idee e strategie innovative, capaci di trasformare
radicalmente il sistema circolatorio delle strade cittadine. Lavoreranno su più fronti, sul
graduale riassetto urbano, sulle radicate cattive abitudini dei cittadini e soprattutto sulla forma
mentis generalizzata che si ostina ancora oggi a non comprendere gli enormi benefici che se
ne possono trarre. Utilizzeranno tutti gli strumenti necessari per raggiungere lo scopo, sia
virtuali, come il web, i social media, il mailing, che concreti, come la creazione di eventi,
occasioni di formazione, etc.
Usare la bici in città, specialmente in città come Lecce dove le strade sono del tutto piane, le
giornate piovose sono poche e tutte le destinazioni sono raggiungibili in massimo 15/20 minuti,
significa:
ridurre drasticamente la produzione di CO2 nell’atmosfera, a beneficio non solo della
città ma di tutto l’ambiente;
risparmiare tanto denaro inutile nell’acquisto di carburante;
ridurre radicalmente il traffico, permettendo di arrivare prima, muoversi più in fretta,
stressarsi di meno;
non contribuire al finanziamento delle multinazionali del petrolio;
guadagnare tantissimo in salute per via del moto costante, quotidiano, e dell’aria più
pulita;
guadagnare in socializzazione e benessere personale, grazie allo stato d’animo e al
buonumore che si prova nel pedalare insieme.
Questi i nomi dei giovanissimi (nuovi) attivisti del Movimento 5 Selle (con la supervisione del
docente di informatica Daniele Manni):
Daiana Benvenuto, Riccardo Boscaino, Alessia Bottazzo, Annalisa Calangi, Julie Ann Castillo,
Joele Condò, Pierluigi Cucurachi, Francesco De Giorgi, Jacopo De Lucia, Greta Enza, Cristian
Fiorito, Miriam Invidia, Thushan Juvathasan, Moreno Maroccia, Marco Nicazza, Alessia Nosi,
Alessandra Passabì, Alessandra Perulli, Ilaria Pulli, Emanuele Renna, Leonardo Riciato,
Leonardo Rizzo, Mirko Zalameda.
Premio Nobel Letteratura 2016, il Comitato lo assegna a Bob Dylan
Ven, 14/10/2016 - 15:36
Il riconoscimento internazionale, quest’anno, va ad un musicista: Bob Dylan.
Sebbene Dylan fosse già da tempo candidato, nessuno si aspettava l’estensione del Nobel a
un genere quale la musica pop.
Pagine
Il Comitato ha motivato la sua scelta con il fatto che il cantante americano ha “creato una
nuova espressione poetica nell’ambito della tradizione della grande canzone americana”.
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