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COMUNE DI CAPOLIVERI
Provincia di Livorno
RELAZIONE
Il Sindaco:
Dr. Ruggero Barbetti
Progettisti:
Arch. Gianni Vivoli
Arch. Sergio Seritti
Collaborazione:
Arch. Rosa Di Fazio
Responsabile del Procedimento:
Arch. Federica Messina
Il Garante della comunicazione:
Dr.ssa Antonella Rossi
Collaborazioni:
UTC Comune di Capoliveri
Agristudio s.r.l. - Studi Agronomici e Forestali
Dott. Mauro Ceccherelli - Studi Idrogeologici
Dott. Ing. Filippo Ginanni - Studi Idraulici
Arch. Antonio Capra - Elaborazione grafica
Ottobre 2013
1. CONTENUTI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO .................................................................... 2
2. IL PIANO STRUTTURALE DI CAPOLIVERI ................................................................................... 3
TITOLO II
STATUTO DEL TERRITORIO ............................................................................................ 5
Art.5 Elementi costituenti lo Statuto del Territorio ............................................................................. 5
Art.6 Invarianti strutturali ..................................................................................................................... 5
Art.7 Limiti d’uso delle risorse .............................................................................................................. 6
Art. 34 Sistema funzionale del Turismo e Attività Produttive .............................................................. 7
Art. 35 Sistema funzionale rurale ......................................................................................................... 9
35.1 Obbiettivi, indirizzi e interventi ammissibili nel territorio rurale................................................... 9
35.2 Indirizzi e prescrizioni per il Regolamento Urbanistico ............................................................... 10
Art. 37 Sistema funzionale delle Infrastrutture e dei Servizi .............................................................. 15
Art. 38 Sistema funzionale naturalistico ambientale .......................................................................... 17
TITOLO V
VALUTAZIONE ..................................................................................................................... 21
Art. 53 Condizioni di intervento .......................................................................................................... 21
Art. 54 Quantità massime ammissibili ................................................................................................ 23
3. IL REGOLAMENTO URBANISTICO DI CAPOLIVERI............................................................... 24
3.1 DAL PIANO STRUTTURALE AL REGOLAMENTO URBANISTICO .................................................. 24
3.2 QUADRO PREVISIONALE STRATEGICO - INDIRIZZI REGOLAMENTO URBANISTICO ................... 25
3.3 GLI OBIETTIVI DEL PRIMO REGOLAMENTO URBANISTICO ........................................................ 27
3.4 ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ................................................................ 29
3.5 LE AREE DI INTERVENTO E DI COMPLETAMENTO DEL R.U. ...................................................... 31
3.5.1LE AREE DI TRASFORMAZIONE/RIQUALIFICAZIONE SOGGETTE A PROJECT FINANCING ............ 31
3.5.2 LE AREE DI COMPLETAMENTO DI MARGINE URBANO .............................................................. 31
3.6 MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO .............................................. 32
3.7 AREE SOGGETTE A PEREQUAZIONE E COMPENSAZIONE URBANISTICA ................................... 33
3.8 LE REGOLE PER LA GESTIONE DEGLI INTERVENTI SUI TESSUTI URBANI .................................... 33
3.9 LE REGOLE PER GLI INTERVENTI IN TERRITORIO RURALE E DI RILEVANZA AMBIENTALE ......... 35
3.10
LE REGOLE PER GLI INTERVENTI IN AMBITO DEMANIALE MARITTIMO ............................... 35
3.11
LE REGOLE PER LA TRASFORMAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA ................................ 36
3.12
LE REGOLE PER LA BIODIVERSITA’ ........................................................................................ 38
3.13
TUTELA DELL’INTEGRITÀ FISICA DEL TERRITORIO ................................................................ 38
4. LE REGOLE PER LE INVARIANTI ................................................................................................. 39
5. LA VALUTAZIONE E IL MONITORAGGIO .................................................................................. 39
6. STANDARDS PUBBLICI ..................................................................................................................... 40
7. DIMENSIONAMENTO ....................................................................................................................... 40
ALLEGATI ................................................................................................................................................. 42
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
1. CONTENUTI DEL REGOLAMENTO URBANISTICO
Il Regolamento Urbanistico disciplina l’attività urbanistica ed edilizia sull’intero
territorio comunale, in conformità alle condizioni statutarie del Piano strutturale e per
attuarne le strategie.
Ai sensi dell’art. 55 della L.R. n. 1 del 3 gennaio 2005, il Regolamento urbanistico si
compone di due parti specifiche:
1. La disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti, e più precisamente:
a) il quadro conoscitivo del patrimonio edilizio e urbanistico esistente e delle
funzioni in atto;
b) il perimetro aggiornato dei centri abitati;
c) la disciplina dell’utilizzazione, del recupero e della riqualificazione del
patrimonio edilizio e urbanistico esistente, compresa la tutela e la valorizzazione
degli edifici e dei manufatti di valore storico e artistico;
d) l’individuazione delle aree all’interno del perimetro dei centri abitati nelle quali
è permessa l’edificazione di completamento o ampliamento degli edifici
esistenti
e) le aree per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria;
f) la disciplina del territorio rurale;
g) coordinamento tra le scelte localizzative, la regolamentazione della mobilità e
dell’accessibilità, gli atti di competenza del comune in materia di orari e la
disciplina della distribuzione e localizzazione delle funzioni;
h) la valutazione di fattibilità idrogeologica;
i) le aree e gli ambiti sui quali perseguire prioritariamente la riqualificazione
insediativa;
2. La disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi
del territorio strutturata in:
a) gli interventi di addizione agli insediamenti esistenti, interni ed esterni al
perimetro dei centri abitati;
b) gli interventi di riorganizzazione del tessuto urbanistico;
c) gli interventi che in ragione della loro complessità e rilevanza si attuano tramite
piani attuativi;
d) le aree destinate alle politiche di settore del Comune;
e) le infrastrutture da realizzare e le relative aree;
f) gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche e urbanistiche, ai
fini della fruibilità delle strutture di uso pubblico e degli spazi comuni;
g) la individuazione dei beni sottoposti a vincolo espropriativo ai sensi degli articoli
9 e 10 del DPR 8 giugno 2001 n. 327;
h) la disciplina della perequazione.
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Mentre la prima parte del RU ha durata a tempo indeterminato, il comma 5 dell’articolo
55 definisce la decadenza delle previsioni di cui alla seconda parte del R.U.
Infatti le previsioni delle opere pubbliche e gli interventi assoggettati a piano attuativo,
di iniziativa pubblica o privata, decadono se nel quinquennio successivo
all’approvazione del RU medesimo non vengono approvati i progetti delle opere o
convenzionati i piani attuativi.
Le previsioni decadute possono essere reiterate con variante al regolamento urbanistico
o anche con altro atto che abbia ai sensi di legge medesima efficacia.
Il RU, pertanto, contiene un dimensionamento degli interventi e le scelte della loro
localizzazione, con forte connotazione di fattibilità, sia per gli interventi pubblici che per
quelli privati.
2. IL PIANO STRUTTURALE DI CAPOLIVERI
Il Piano Strutturale vigente, adottato nel 2002, adeguato nel 2008 alle osservazioni e
approvato in via definitiva nell’ottobre del 2012, è caratterizzato da un articolato
quadro conoscitivo, basato sul Sistema informativo territoriale comunale e da obbiettivi
e strategie programmatiche di sviluppo sostenibile contenute nello Statuto.
Il piano contiene la ricognizione delle risorse e del loro stato (Quadro conoscitivo), per
componenti (socio – economica, paesaggio, geologico-tecnica ed idrogeologica,
inquinamento ambientale, flora e fauna, agricoltura, insediamenti urbani insediamenti
rurali, tecnico-amministrativa, fisiografica e idrografica); mentre nello Statuto dei
Luoghi vi sono gli indirizzi e condizioni, strategia di governo, ambiti di riferimento per le
politiche territoriali (sistemi territoriali, sottosistemi funzionali e unità territoriali
organiche elementari), indicazioni per i piani operativi pubblici e privati; requisiti e
prestazioni, la Valutazione degli effetti ambientali.
Lo statuto del Piano Strutturale deve essere inteso come la carta dei diritti e dei doveri
nei confronti del territorio:
- Le invarianti strutturali sono componenti non negoziabili (gli stati di equilibrio e
rigenerazione delle risorse naturali; la particolare configurazione del sistema
delle acque e le sue interazioni con le altre risorse e componenti territoriali; la
qualità dell’aria; le opere di difesa del suolo; le identità specifiche e quelle
complessive in grado di rappresentare una realtà locale).
- Il dimensionamento è il limite al quale si tende con le trasformazioni territoriali
e non comprende l’evoluzione della risorsa consolidata che attiene alle
trasformazioni edilizie.
- La valutazione degli effetti ambientali è intesa quale metodo della costruzione
del piano.
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- La strategia di governo che definisce gli obiettivi e le componenti soggette a
valorizzazione, che sono: la qualità ambientale-paesaggistica del territorio, la
presenza di stratificazioni storiche, la produzione agricola, la scala locale in
relazione al territorio urbano dal punto di vista dei servizi, la dimensione turistica
e culturale di rango regionale/nazionale.
Fa parte della strategia generale il contenuto paesistico del piano: per le aree e i beni di
rilevante valore ambientale e paesaggistico già riconosciuti da leggi e da essi
assoggettati a specifici vincoli, quelli individuati come emergenze dal PTC e dal PS, le
aree e i beni a gestione speciale quali il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
I sistemi, i sottosistemi e le UTOE sono ambiti che rappresentano statuto e strategia di
governo.
I sistemi sono territoriali, caratterizzati da fisicità e storia insediativa coerentemente con
il P.T.C., i sottosistemi sono funzionali, corrispondono alle definizioni del PTC provinciale
e sono di connotato (urbano, rurale, marittimo-costiero), di attività (turistico, agricolo,
infrastrutturale).
Le UTOE sono ambiti identificati sulla base di relazioni funzionali e assetti morfologici
consolidati entro i quali si programmano gli obiettivi e le azioni.
Questi sono così individuati dal P.S.:
Unità di Fonza
sistema di San Martino
Unità dei Monti
Unità di Acquarilli
Unità delle Spiagge
sistema di Lacona
Unità di pianura Lacona-Margidore
Unità di Mandorlo-Lari
sistema di Stella
sistema di Mola
Unità di Stella
Unità della Zona Umida
Unità della Pianura
Unità di Capoliveri
sub-sistema orientale
del sistema di Capoliveri
Unità della Collina
Unità dei Salici
Unità di Naregno
Unità di Straccoligno
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Unità di Innamorata-Pareti-Morcone
Unità di Madonna delle GrazieStecchi-Barabarca-Zuccale
sub-sistema occidentale
del sistema di Capoliveri
Unità di Lido
Unità di Norsi
Unità del Parco Naturalistico
sistema di Calamita
Unità del Parco Minerario
Per una migliore comprensione è utile ricordare gli indirizzi del Piano Strutturale vigente
per la formazione del Regolamento Urbanistico, di seguito riportati, estratti dallo
Statuto dei luoghi del Piano Strutturale.
… omissis …
TITOLO II
STATUTO DEL TERRITORIO
Art.5 Elementi costituenti lo Statuto del Territorio
1. Lo Statuto del Territorio individua i caratteri naturali, storici, culturali, economici e sociali che
contribuiscono a definire la peculiarità e identità di un luogo o di un ambito territoriale, stabilisce inoltre le
specifiche regole finalizzate alla sostenibilità delle trasformazioni.
Determina le regole che governano l’uso delle territorio e definisce le componenti che lo rendono
riconoscibile e corrispondente con la cultura, la storia, le aspettative della comunità locale, promuove ed
esalta l’identità di ogni parte del territorio e costituisce il patto della comunità locale per preservare le
risorse per le generazioni future.
Esso contiene i principi e i criteri generali, le attribuzioni di valore, l’interpretazione condivisa del territorio,
le linee di comportamento concordate nei confronti del patrimonio ambientale e insediativo.
2. In base all’art. 53 della LR 1/05 lo statuto del territorio del presente piano si compone dei seguenti
elementi:
- le invarianti strutturali di cui agli art. 6 e seguenti.
- i principi e finalità di governo del territorio di cui all’art. 2;
- le risorse che costituiscono il patrimonio territoriale;
- I criteri per l’utilizzazione delle risorse ed i relativi livelli minimi prestazionali e di qualità di cui al
Titolo II;
- l’individuazione di sistemi e subsistemi territoriali e funzionali di cui al Titolo III ;
- la disciplina di tutela e valorizzazione dei beni paesaggistici e culturali.
Art.6 Invarianti strutturali
1. Costituiscono invarianti strutturali i caratteri peculiari ed identificativi di un luogo o di un ambito
territoriale il cui mantenimento costituisce il limite dello sviluppo sostenibile oltre il quale non sono
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ammissibili ulteriori funzioni di programmazione e di utilizzazione, dovendo essere salvaguardati i diritti
delle generazioni presenti e future a fruire delle stesse risorse.
2. Il Piano Strutturale assegna valore di invariante:
- al sistema delle acque (art.8)
- alle opere di difesa del suolo e al sottosuolo (art.9)
- alla qualità dell’aria (art.10)
- alle spiagge e al mare (art. 12)
- alle emergenze ambientali e paesaggistiche (art. 13)
- agli ecosistemi della flora e della fauna (art. 14)
- al paesaggio (art. 15)
- ai documenti materiali della cultura (art.16)
- alle infrastrutture viarie e ai servizi (art. 17)
Per ciò che concerne la specifica disciplina dei caratteri peculiari qualificati quali invarianti, si rinvia alla
regolamentazione prevista dalle norme, di cui agli articoli sopra indicati, che individuano e regolamentano
sotto il profilo sostanziale i contenuti, gli obbiettivi e le relative tutele.
Le invarianti sono state individuate nella Tav. 18 e puntualmente indicate nei sistemi, sub sistemi e UTOE
di appartenenza.
Art.7 Limiti d’uso delle risorse
1. Gli usi delle risorse presenti sul territorio comunale devono uniformarsi a criteri di sostenibilità e di
responsabilità, assimilabili a doveri verso l’ambiente a questo fine, nei capi seguenti sono prescritti,
per ogni sistema di risorse, vincoli e limiti d’uso a cui devono attenersi tutti i tipi di intervento, progetto
o programma operanti sul territorio comunale di Capoliveri. All’osservanza dei predetti vincoli e limiti
d’uso sono inoltre soggetti gli obiettivi strategici e le azioni sulle risorse che il presente piano
strutturale definisce nei sistemi e sub-sistemi territoriali e nelle unità territoriali organiche elementari.
2. Nel quadro conoscitivo, Tavv. 2°-2b-2c-2d-2e, sono riportati i vincoli e le salvaguardie seguenti:
Dlgs. 42/04 art.136 (ex RD 1497/39)
Dlgs. 42/04 art.10 (ex RD 1089/39)
Dlgs. 42/04 art. 142 c. l. lettere a-c-f-g-h-i (ex L.431/85)
- R.D. 3267/23 e L.R. 39/2000 per il vincolo idrogeologico
- R.D. 523/1904
- D.C.R. 12/2000 (ex D.C.R. 230/94) e D..G..R. 1212/99 (l.267/98 Sarno)
- P.A.I. Piano Assetto Idrogeologico Bacino Toscana Costa (DCR n. 15 del 25 gennaio 2005)
- Vincolo cimiteriale
- Vincolo minerario
- Salvaguardie aree di pregio ambientale aree protette L.R. 52/85 e DCR 296/88 ambito “a” e
“bcd” relative a :
- zona 43 c relativa all’area di Monte Calamita categoria b,c,d.
- zona 43 i relative alla fascia costiera da Fanaletto a Cala Nova categoria b,c,d
- zona 43 l relativa alla fascia costiera da Punta Praticciolo fino a Marina di Campo categoria b,c,d.
- zona 43 m relativa al promontorio di Capo Stella categoria b,c,d.
- D.C.R. 47/90 Direttiva per la fascia costiera
- Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano istituito con DPR 22 luglio 1996
- Sito di Importanza Regionale (SIR), Elba Orientale, ovvero la prozione orientale del Comune,
- Sito di Importanza Regionale (SIR) Isole di Cerboli e Palmaiola per la porzione delle Isole Gemini
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- Sito di Importanza Regionale (SIR) Zone umide del Golfo di Mola e Schiopparello per la porzione di
Mola.
- Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) di cui alla Direttiva
92/43/CEE e succ. modif. corrispondenti al SIR Isole di Cerboli e Palmaiola per la porzione delle Isole
Gemini.
- Zona di Protezione Speciale (ZPS) di cui alla Direttiva 92/43/CEE e succ. modif. corrispondenti al SIR
Elba Orientale, ovvero la prozione orientale del Comune,
…..omissis…..
CAPO III STRATEGIE DI SISTEMA FUNZIONALE
Art. 34 Sistema funzionale del Turismo e Attività Produttive
…..omissis…..
8.
Il P.S. per le strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere incentiva la riqualificazione e
l’innalzamento della qualità dei servizi offerti e il passaggio al settore alberghiero delle attività oggi
ricadenti nella categoria extralberghiera ( c.a.v., residence) secondo gli indirizzi seguenti:
a) Alberghi e R.T.A.
• Ai fini della incentivazione per il passaggio delle strutture ricettive alla categoria superiore di
classificazione, il P.S. individua e promuove azioni che consentano per tutte le strutture esistenti e
autorizzate nel territorio un incremento complessivo medio della ricettività non superiore del 10% di
quella esistente e subordinato ad opportuni adeguamenti dotazionali e da un incremento di spazi
comuni e attrezzature di servizio, dato che l’auspicata qualificazione non può essere solo dipendente
dall’aumento della ricettività e/o dal livello di classificazione.
Tale incremento medio dovrà essere modulato e definito puntualmente dal R.U. in relazione al
numero dei posti letto autorizzati per ogni struttura ricettiva, in coerenza con gli obbiettivi, prescrizioni e
condizioni di ogni Sistema, Subsistema e UTOE e alle tutele di cui al Titolo II del P.S.
• Per l’incentivazione degli interventi di riqualificazione e innalzamento della qualità dei locali e servizi
delle strutture mediante anche la ridistribuzione dei posti letto il P.S., in conformità al criterio della
continuità della pianificazione, conferma nella presente la disciplina urbanistica previgente e consente
un incremento della volumetria esistente delle strutture ricettive nei limiti stabiliti per ogni Sistema,
Subsistema e UTOE.
Tale incremento dovrà essere modulato puntualmente dal R.U. in coerenza con gli obbiettivi, prescrizioni e
condizioni di ogni Sistema, Subsistema e UTOE e alle tutele di cui al Titolo II della presente disciplina e
secondo gli indirizzi normativi del P.R.G. previgente.
L’ammissibilità e la conformità di tali incrementi dovrà essere verificata puntualmente per ogni
programma migliorativo presentato dalle singole strutture ricettive interessate.
b) C.A.V .e Residence
Ai fini dell’incentivazione del passaggio delle strutture ricettive extralberghiere a strutture ricettive
alberghiere, il P.S. consente l’incremento della ricettività delle strutture pari al 20% di quella autorizzata e
il conseguente aumento delle volumetrie necessarie all’adeguamento delle strutture nei limiti stabiliti per
ogni Sistema, Subsistema e UTOE.
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Tale incremento dovrà essere modulato puntualmente dal R.U. in coerenza con gli obbiettivi, prescrizioni e
condizioni di ogni Sistema, Subsistema e UTOE e alle tutele di cui al Titolo II Capo II e III della presente
disciplina fermo restando che il passaggio alla categoria alberghiera sarà consentito solo a quelle
strutture che hanno già una ricettività autorizzata minima richiesta per le strutture alberghiere.
c) Campeggi
Per i campeggi esistenti sono consentiti gli interventi ammessi dalla legge regionale e dal regolamento
regionale di settore vigente, nonché quelli ammessi dalla disciplina urbanistica previgente, che in
conformità del criterio di continuità della pianificazione, è confermata nella disciplina del P.S. Tali
interventi dovranno essere coerenti con gli obbiettivi, prescrizioni e condizioni previsti per ogni Sistema,
Subsistema e UTOE e per le tutele di cui al Titolo II Capo II e III della presente disciplina.
Le modalità e l’ammissibilità degli interventi di trasformazione dei campeggi in villaggi turistici dovranno
essere definiti dal R.U. assicurando oltre alle tutele generali e specifiche della presente disciplina, la
salvaguardia integrale del sistema dunale e della vegetazione endemica e di valore presente, privilegiando
la presenza delle infrastrutture a rete, l’assenza di modifiche morfologiche, la riqualificazione e il ripristino
dei caratteri identitari del paesaggio, l’eventuale riduzione della ricettività e la bassa presenza di
bungalows. Nell’impianto del R.U. siano ricompresse le indicazioni dettate dall’art.8 della normativa del
P.T.C. (approvato con D.C.R. n.52 del 25.03.2009) relativa alla Risorsa del Paesaggio, è comunque
necessario, ad ulteriore salvaguardia di tale risorsa, contemplare nel testo normativo, la possibilità di
diminuire la ricettività esistente, se risultasse necessario a seguito di opportuna verifica paesaggistica, in
conseguenza del fatto che ricollocare lo stesso numero di posti letto in campeggio a posti letto ricollocati
in unità abitative, possono condurre a situazioni di criticità per il paesaggio e per l’ambiente.
9. La funzione commerciale è presa in considerazione in connessione con quella turistica. Per essa sono
precisate iniziative nelle unità di cui al Titolo IV.
La razionalizzazione dei servizi commerciali e il loro potenziamento in risposta alle nuove domande
determinate dallo sviluppo e dalla modernizzazione del settore turistico, sono pertanto da mettersi in
relazione alla strategia generale e a quelle specifiche d’area del turismo.
10.
Ai fini urbanistici, le attività artigianali sono trattate in connessione e a servizio del sistema
turistico e residenziale.
Saranno sollecitate, con opportune iniziative pubbliche, forme d’artigianato che le nuove domande
turistiche possono generare, e la delocalizzazione delle attività incongrue all’interno dei centri o
insediamenti abitati.
11.
Al fine di pianificare coerentemente l’obiettivo generale illustrato nel presente articolo, il
territorio di Capoliveri è considerato unitariamente come territorio rurale, nel quale i diversi sistemi di
risorse, compresa quella insediativa, interagiscono, partecipando sinergicamente all’ottenimento del
turismo sostenibile e responsabile e allo sviluppo dei settori produttivi connessi.
12.
Fa parte di questo obiettivo la proposta di un parco marino a integrazione del parco a terra, al
fine di consentire un’organica gestione del sistema terra-mare, significativamente interessato dagli
impatti delle attività correlate alla elevata presenza turistica, sia in termini di turismo balneare, che di
turismo legato alla nautica da diporto. E’ pertanto demandata ad una specifica pianificazione, da
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concretizzarsi contestualmente al Regolamento Urbanistico, ad esempio nel piano di utilizzazione degli
arenili, la definizione delle modalità operative attraverso le quali tale gestione possa essere al meglio
realizzata nel rispetto di caratteristiche ambientali e naturalistiche proprie delle diverse aree interessate,
nonché alla presenza di condizioni di fragilità.
Gli ambiti interessati dal parco marino e i contenuti della proposta sono descritti dettagliatamente nei
rispettivi sistemi e sub-sistemi territoriali, di cui al Titolo III e IV.
13.
La programmazione di nuove tipologie di turismo comporta la disciplina degli accessi ad alcune
parti del territorio comunale: da quello regolamentato a quello limitato.
…..omissis…..
Art. 35 Sistema funzionale rurale
…..omissis…..
35.1 Obbiettivi, indirizzi e interventi ammissibili nel territorio rurale
1.
Il Piano Strutturale, fermo restando quanto previsto dalla L.R. 1/05 e dal Regolamento 5/R del
9.2.2007, ritiene ammissibili nel territorio a prevalente funzione rurale:
- interventi relativi ad attività produttive connesse alla lavorazione di prodotti e tipici;
- interventi relativi ad attività turistico- ricettive e ristorative;
- interventi relativi ad attività commerciali compatibili con le aree rurali ;
- interventi relativi ad attività per il tempo libero, ricreazione, sport qualificanti l’offerta turistico
ricettiva;
- interventi relativi ad attività di didattica, informazione storico-ambientale;
- interventi pubblici o di interesse pubblico che potranno essere individuati dal R.U. senza che
costituiscano variante al Piano Strutturale.
- interventi relativi alla funzione residenziale
- interventi relativi alla funzione agricola
2. Sono da considerarsi prioritari gli interventi di riqualificazione paesistico-ambientale e il riuso del
patrimonio edilizio esistente.
Sono considerati interventi volti alla tutela e valorizzazione paesistico-ambientale quelli tesi a:
- eliminare ogni forma di degrado architettonico, paesaggistico ed ambientale;
- ripristinare o adeguare le infrastrutture esistenti;
- introdurre opere di difesa idrogeologica, di prevenzione degli incendi, di contenimento degli altri
fattori di rischio;
- ottenere una corretta regimazione idraulica e un efficace smaltimento dei reflui e dei rifiuti;
- impiantare specie vegetali autoctone o naturalizzate e salvaguardare le strutture vegetazionali
più rilevanti;
- salvaguardare e ripristinare strutture storiche, architettoniche e significative del paesaggio
agricolo;
- ottimizzare il corretto inserimento dei manufatti in riferimento alla morfologia del suolo e alla
viabilità rurale esistente. Particolare attenzione dovrà essere posta al limite d’altezza delle nuove
edificazioni, delle ristrutturazioni e ampliamenti, per una possibile valutazione di inserimento
ambientale, tenendo conto anche dei coni di visuale che il Regolamento Urbanistico dovrà
espressamente individuare garantendo una integrazione morfologica, tipologica e insediativa con
il bene esistente;
- realizzare sistemazioni agrarie congruenti con quelle caratteristiche dell'intorno; in particolare
saranno evidenziati quegli interventi di ripristino e manutenzione di sistemazioni agrarie tendenti
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a mantenere e/o migliorare la stabilità dei versanti e più in generale la regimazione idraulica,
nonché alcune sistemazioni tipiche (gradonamenti, terrazzamenti od altro);
- migliorare le condizioni ambientali per la fauna selvatica, anche in relazione ad interventi entro le
aziende faunistiche oppure concertati con gli Ambiti Territoriali di Caccia o con gli organismi di
gestione delle zone a divieto di caccia (parchi, riserve naturali, zone di ripopolamento e cattura).
- ripristinare e mantenere la rete viaria poderale e vicinale da rendere fruibile per attività
escursionistiche.
- mantenere e/o incrementare formazioni vegetali non produttive con specie vegetali autoctone
(formazioni ripariali, siepi, alberature isolate, macchie di bosco).
- aprire piste fuori strada per mezzi motorizzati necessari alle attività agro-silvo-pastorali o
all’approvvigionamento di rifugi, posti di soccorso, abitazioni non altrimenti raggiungibili,
funzioni di vigilanza, spegnimento incendi, prevenzione incendi, realizzazione di opere pubbliche;
- realizzare infrastrutture per protezione civile, difesa idrogeologica, idraulica e del suolo, opere di
cantiere funzionali alle attività archeologiche, naturalistiche, strutture precarie di servizio e
igienico-sanitarie, per l’informazione turistica e la gestione delle risorse naturalistiche;
- realizzare interventi necessari per le attività di ricerca, studio o simili ai fini didattici, scientifici,
culturali.
…..omissis…..
35.2 Indirizzi e prescrizioni per il Regolamento Urbanistico
…..omissis…..
1. Il Regolamento Urbanistico:
- completerà e verificherà la schedatura del patrimonio edilizio esistente, relativa agli immobili
ricadenti all’interno del territorio rurale, al fine di individuare le aree di pertinenza degli immobili
e dei nuclei minori. Detterà norme specifiche sulle categorie di intervento e destinazioni d’uso
ammissibili sugli edifici e indicherà gli eventuali interventi ammissibili nelle aree delimitate.
- individuerà e perimetrerà i nuclei abitati più densi e le aree di frangia e di influenza urbana.
- conterrà la zonizzazione e la relativa normativa delle aree agricole.
- conterrà le norme di raccordo per l’applicazione della normativa regionale in materia di
territorio rurale, precisando quanto relativo alla conduzione agricolo produttiva, quanto riferito
alle attività connesse, all’agriturismo, alle pratiche pertinenziali per lo sport e il tempo libero.
- detterà particolare disciplina per la funzione turistica delle dimore storiche
- disciplinerà i casi in cui è ammessa la nuova edificazione rurale
- individuerà i casi in cui sono ammissibili limitati ampliamenti ai fabbricati esistenti finalizzati a
risolvere necessità delle famiglie, fermo restando il mantenimento del numero delle unità
immobiliari esistenti.
- localizzerà le aree destinate a insediamenti sportivi, ricreativi, socio-sanitari e al servizio della
persona;
- individuerà i percorsi e gli itinerari dettando regole per le loro caratteristiche e per la
segnaletica anche ai fini dell’informazione e della tutela paesaggistica e detterà le norme per
garantirne la percorribilità pedonale.
- individuerà e perpetrerà le aree interessate dalle attività dell’agricoltura periurbana e degli orti
urbani, visto il particolare carattere legato anche alla funzione urbana, potranno essere svolte,
oltre che nel sistema rurale, anche all’interno degli insediamenti. Le forme di agricoltura
periurbana devono promuovere usi agricoli diversificati comprendenti l’esercizio normale
dell’attività agricola, l’agricoltura didattica, l’agricoltura biologica.
Le pratiche agricole devono essere condotte con tecniche tradizionali.
Gli orti urbani possono comprendere area di proprietà comunale, di privati, enti e associazioni
destinate a coltivazione ortofrutticola biologica, la cui produzione non deve dar luogo ad attività
commerciali o avere scopo di lucro.
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Per queste aree e attività il R.U. definirà una specifica disciplina e potrà individuare stabilire la
disciplina delle attrezzature temporanee consentite annesse all’attività.
- al fine di incentivare il riuso delle aree agricole abbandonate e mantenere così il presidio umano
sull’ambiente si formulano le seguenti direttive:
- recupero e potenziamento dei complessi rurali esistenti collegati alla manutenzione agraria di
appezzamenti di terreno, anche con possibilità di inserire destinazioni d’uso compatibili ai fini
insediativi fermo restando la destinazione rurale principale;
- favorire il mantenimento e lo sviluppo delle colture agrarie anche mediante l’impianto di nuove
coltivazioni ed il reimpianto dell’esistente nel rispetto degli aspetti paesistici e ambientali e con le
cautele per le aree geologicamente instabili, salvaguardando i caratteri fisici del territorio
- incentivi per l’agricoltura a part – time, per vigneti ed orti con possibilità di costruire piccoli
annessi rurali secondo i parametri dettati dal PTC provinciale
- individuazione di aree da destinare per vocazione al recupero e nuovo insediamento di aziende
che producano prodotti agricoli di qualità,
- potenziamento dell’agriturismo e turismo rurale, case vacanza, “bed and breakfast”, ecc,
ovviamente legate ad un contesto agricolo ben definito nelle aree interne;
- valorizzazione ambientale favorendo lo sviluppo di circuiti turistici per il tempo libero e
complementari alle attività tradizionali;
- creazione di percorsi integrati tra emergenze naturalistiche e fabbricati rurali, posti anche in
zone di elevato pregio ambientale collegate al sistema della viabilità primaria e secondaria al fine
di una migliore fruizione delle risorse interne;
- incentivare la creazione di zone da adibire a turismo naturalistico attraverso la riapertura e
potenziamento dei sentieri, la creazione di punti di ristoro e per la didattica;
- incentivare il mantenimento e lo sviluppo dell’agricoltura;
- incentivare il recupero del patrimonio edilizio ai fini di un presidio ambientale.
- possibilità di realizzare manufatti temporanei anche a soggetti diversi dagli imprenditori
agricoli IAP, da definire nel R.U. secondo i seguenti criteri localizzativi nonché l’arco temporale di
ammissione e le dimensioni massime secondo i criteri sottoelencati:
– Ubicazione in prossimità di manufatti e viabilità esistenti;
– Posizionati al di fuori delle aree di pregio ambientale, di cui all’art. 28 e 37
delle presenti norme, e delle aree boscate;
– Uso di materiali naturali;
– Dimensione correlata alla produzione agricola aziendale;
2. In caso di interventi diretti e/o con piani attuativi, si formulano le seguenti prescrizioni:
-valorizzazione e ripristino di colture tradizionali e mantenimento degli assetti poderali
consolidati, anche attraverso il recupero produttivo di aree agricole abbandonate nel rispetto di
quanto previsto dalla L.R. 39/2000 e successive modificazioni ed integrazioni e regolamento
d’attuazione.
-mantenimento della viabilità poderale ed interpoderale storica e storicizzata
-mantenimento e ripulitura di fossi e canali di scolo e di irrigazione
-conservazione e manutenzione degli esemplari arborei singoli o facenti parte di piccole zone
appartenenti a specie autoctone o tradizionali del paesaggio agrario
3. Il RU disciplinerà in dettaglio la realizzazione di nuove costruzioni ad uso agricolo, nel rispetto della LR
1/05, fissandone dimensioni massime e tipologie e criteri localizzativi e definendo:
-le dimensioni massime degli annessi realizzabili senza attribuire ai PMMA valenza di Piano
Attuativo;
-la costruzione di annessi eccedenti le capacità produttive dei fondi e per i fondi aventi superficie
inferiore ai minimi indicati dal P.T.C. e dalla L.R. 1/05;
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
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-le norme per l’autorizzazione ad eseguire gli interventi di movimento terra che vadano ad
incidere significativamente sulle sistemazioni idraulico-agrarie, sulla modifica della morfologia
del terreno sulla viabilità rurale e sugli assetti del territorio
4. Il Piano Strutturale ammette l’installazione di manufatti precari e di serre a copertura stagionale ai
sensi dell’art. 7, 8 del Reg. di attuazione del titolo IV capo III della L.R. 1/05 - DPGR n°5/R del 09/02/2007
per le quali il RU definirà le dimensioni massime, le tipologie, i criteri localizzativi e realizzativi nonché
l’arco temporale di ammissione secondo i seguenti indirizzi e parametri:
…..omissis…..
Art. 36 Sistema funzionale degli insediamenti
…..omissis…..
2.
Limitati incrementi dimensionali sono da individuarsi nelle UTOE di Lacona e del Capoluogo i cui
limiti e caratteristiche insediative saranno definiti dal R.U.
Gli incrementi, anche attraverso una migliore utilizzazione della dotazione infrastrutturale, avranno
carattere di ricucitura, di definizione e qualificazione dei margini urbani e dovranno concorrere alla
riqualificazione dell’edificato esistente, avendo particolare attenzione al rapporto visuale fra il margine
edificato e il contesto rurale che ne costituisce l’immediato contorno. Piccole saturazioni compatibili con le
risorse presenti potranno aversi nei lotti interclusi e marginali di centri e nuclei abitati principali da
individuarsi in sede di R.U.
3.
La riqualificazione degli insediamenti dovrà avvenire tramite:
- l’integrazione funzionale, il miglioramento della mobilità;
- la produzione dei servizi;
- la riorganizzazione funzionale e morfologica delle aree artigianali;
- la salvaguardia del patrimonio insediativo dotato di capacità identificativa per la comunità (gli
ambiti storici e di vecchio impianto, i beni di interesse archeologico, storico architettonico e
testimoniale);
- il mantenimento delle attività e funzioni delle imprese storiche di tradizione e di tipicità che
caratterizzano le aree urbane;
- il recupero e il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente;
- la tutela della discontinuità fisica fra gli insediamenti;
- la riorganizzazione e la riqualificazione delle aree di frangia urbana;
- l’allontanamento delle attività rumorose ed inquinanti dal tessuto abitativo, incentivando la
delocalizzazione delle attività produttive rimaste negli ambiti residenziali ed ammettendo nuove
destinazioni compatibili con il contesto nel riuso dei contenitori che si liberano;
- il miglioramento della fruibilità degli spazi pubblici urbani da parte dei soggetti deboli.
Tale strategia tende al consolidamento e alla modernizzazione della struttura insediativa comunale, che
dovrà tradursi in azioni pubbliche e private di valorizzazione e miglioramento delle risorse insediative, per
realizzarvi condizioni di maggiore benessere e qualità culturale, sociale ed economica per i singoli e per i
gruppi sociali e sviluppo di innovazioni produttive e imprenditoriali, nonchè realizzare condizioni di
mobilità ottimali interne ed esterne al territorio comunale e aumentare e qualificare il livello di servizi e
attrezzature.
La sostenibilità per la realizzazione degli obiettivi, sopra delineati, si basa sul consolidamento della risorsa
stessa, che avverrà con l’attuazione di progetti pubblici e privati e inseriti nel Regolamento Urbanistico, in
conformità delle direttive di seguito descritte.
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
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Indirizzi e prescrizioni generali per il Regolamento Urbanistico
Il P.S. fornisce indirizzi e prescrizioni per il Regolamento Urbanistico come di seguito:
- detterà ulteriori specifiche norme di tutela e valorizzazione per le componenti di interesse
paesistico ambientale e storico architettonico;
- conterrà specifiche norme per il patrimonio edilizio esistente in base alla schedatura degli edifici
che dovrà far parte del Regolamento Urbanistico;
- individuerà e perimetrerà gli ambiti dei centri e nuclei abitati in relazione alla densificazione
degli insediamenti e alle caratteristiche delle aree di frangia urbana, per il Capoluogo, Lacona e le
altre località come ad esempio Morcone, Pareti, Lido, Innamorata, ecc;
- normerà in tali aree gli interventi di nuova edificazione, di sostituzione edilizia e gli interventi di
ristrutturazione urbanistica, descrivendo minutamente contenuti e procedure nonchè le
specifiche caratteristiche di localizzazione e insediative dei nuovi edifici;
- localizzerà e normerà gli interventi di nuova edificazione, anche a seguito presentazione di
eventuali proposte, dettando norme e regole affinché possa essere conseguito un recupero
generale dell’assetto insediativo nel rispetto delle aree di valore;
- localizzerà e normerà gli interventi pubblici o di interesse pubblico;
- effettuerà uno studio finalizzato alla riqualificazione paesaggistica e ambientale delle aree a
margine dei tessuti al fine del ripristino e del mantenimento dei caratteri e degli elementi tipici
del paesaggio.
- detterà norme finalizzate all’incentivazione, per i soggetti socialmente deboli, dell’uso abitativo
delle nuove edificazioni;
- detterà norme e criteri per la valutazione dei piani di settore comunali quali il piano di
classificazione acustica, il piano delle funzioni e degli orari, ecc…
- definirà gli aspetti specifici e il sistema perequativo per l’incentivazione della
bioedilizia e degli spazi pubblici;
- in sede di redazione del RU saranno ricercate anche possibilità di forme di incentivazione per lo
sviluppo della bioedilizia in sintonia con le linee guida regionali vigenti in materia.
-Per gli interventi di nuova edificazione e per quelli di ristrutturazione edilizia, sostituzione edilizia
e ristrutturazione urbanistica dovranno essere applicati tecnologie e principi costruttivi utili alla
promozione della ecoefficienza delle costruzioni, al contenimento del consumo delle risorse
ambientali e dei consumi energetici privilegiando l’utilizzo delle seguenti soluzioni:
- impiego delle tecniche proprie della bio-architettura in sintonia con il regolamento regionale e
comunale quando sarà adottato
- impiego di fonti energetiche rinnovabili in particolare impianti a pannelli solari e fotovoltaici
- pompe di calore per climatizzazione estiva ed invernale, ove possibile azionate mediante motore
a combustione interna a gas;
- impianti di cogenerazione abbinati con macchine frigorifere ad assorbimento;
- impianti di condizionamento a gas (ad assorbimento), purché i consumi di energia primaria (cioè
necessaria a produrre energia elettrica) siano inferiori a quelli di una macchina equivalente a
compressione di vapori saturi alimentata elettricamente;
- salvaguardia delle distanze minime per le facciate orientate tra sud-est e sud-ovest, (facciate
che ricevono insolazione durante l’inverno);
- possibilità di realizzare impianti di cogenerazione elettrotermica nel caso di piani di recupero,
ristrutturazioni urbanistiche e trasformazioni di rilievo;
- sistemi di captazione solare per il riscaldamento, totale o parziale, di ambienti per la produzione
di acqua calda per usi igienico sanitari;
- l’uso di accorgimenti per il risparmio e razionalizzazione dei consumi idrici ed energetici
- messa in opera di sistemi e tecniche di recupero e riuso delle acque piovane e di scarico, in
particolare con l’impiego di sistemi di approvvigionamento idrico con reti duali
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
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- il R.U. definirà i sistemi e modalità incentivanti per l’ecoefficienza e sostenibilità edilizia degli
edifici
- per quanto riguarda gli usi della risorsa insediativa vale il criterio della compatibilità degli usi
con il contesto ambientale e con le caratteristiche tipologiche e morfologiche degli immobili e dei
complessi edilizi interessati.
- si applica alla risorsa insediativa il criterio della continuità gestionale, consistente nella
conferma dei requisiti prestazionali, dei vincoli e della disciplina degli interventi contenuti nella
vigente strumentazione urbanistica non contrastante con le strategie del presente Piano
Strutturale.
Il R.U. potrà sempre ammettere la realizzazione di:
- opere di miglioramento prestazionale, consistenti in adeguamenti funzionali e tecnologici di
singoli edifici, di isolati, aree e tessuti urbani;
- interventi tesi al miglioramento della qualità insediativa, consistenti nell’adeguamento o nella
formazione di attrezzature, spazi pubblici e riservati alle attività collettive, di parcheggi e verde
pubblico, ad esclusivo servizio degli insediamenti residenziali e produttivi esistenti;
- interventi edilizi di ristrutturazione, sostituzione, e completamento, fatta salva la
conservazione degli edifici, dei complessi e delle aree di interesse storico, tipologico e ambientale.
Gli interventi pubblici e privati dovranno porre particolare attenzione al potenziamento delle
attrezzature e dei servizi, alla modernizzazione delle urbanizzazioni primarie, al miglioramento
funzionale e tecnologico del patrimonio edilizio, all’assetto della viabilità meccanizzata di servizio
e di quella pedonale e ciclabile, alla formazione di spazi di relazione con funzioni
sociali, culturali e sportive, alla rimozione del degrado urbano, alla mitigazione degli
inquinamenti atmosferico ed acustico, alla valorizzazione e al potenziamento degli spazi verdi
privati, alla riqualificazione della forma urbana.
- i programmi e i progetti che interessano la risorsa insediativa devono caratterizzarsi per la
previsione degli spazi, attrezzature, servizi e impianti pubblici, di uso comune o riservati alle
attività collettive che, oltre a soddisfare le esigenze del carico urbanistico aggiuntivo, concorrano
ad aumentare la dotazione di tali spazi, attrezzature e servizi dell’ambito territoriale interessato
dal progetto, nella misura e nelle destinazioni d’uso che il Comune stabilirà nel
- il Comune, gli Enti Pubblici e i Privati hanno la facoltà di proporre e attuare in ogni tempo
interventi di conservazione, ristrutturazione, incremento funzionale e dimensionale e nuova
costruzione delle attrezzature e dei servizi pubblici, di uso comune o riservati alle attività
collettive.
Condizioni alla trasformabilità
Ai sensi dell’art. 3 comma 5 L.R. 1/2005, i nuovi insediamenti e gli interventi di sostituzione dei tessuti
insediativi sono consentiti solo se esistano o siano contestualmente realizzate le infrastrutture che
consentono la tutela delle risorse essenziali del territorio. Il Regolamento Urbanistico dovrà dimostrare la
disponibilità delle risorse necessarie (approvvigionamento idrico, depurazione, smaltimento dei rifiuti
solidi, disponibilità di energia e mobilità) per i nuovi insediamenti o per gli interventi di sostituzione dei
tessuti insediativi.
Le trasformazioni previste all’interno delle UTOE potranno avvenire a condizione che siano compatibili con
lo stato dei luoghi sotto il profilo ambientale, paesaggistico ed insediativo secondo quanto disciplinato al
Titolo II della presente disciplina, e siano soddisfatti gli obiettivi, le direttive, le prescrizioni e i vincoli di cui
all’allegato dello studio degli effetti ambientali”, in particolare siano soddisfatte le necessità derivanti dal
nuovo carico urbanistico relativamente a:
- il riuso del patrimonio edilizio esistente
- il superamento del rischio idraulico e geologico;
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
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- l’approvvigionamento idropotabile, attraverso l’adeguamento e il potenziamento delle strutture
esistenti dell’acquedotto, e l’approvvigionamento delle acque per usi secondari non potabili,
attraverso anche il riuso di acque piovane (cioè quelle necessarie per irrigare aree di pertinenza
delle strutture turistiche e aree verdi utilizzate per le attività sportive quali campetti di calcio,
tennis).
- la predisposizione di una rete fognaria adeguata al nuovo carico urbanistico, collegata agli
impianti comunali che connettono al depuratore pubblico, la cui capacità depurativa deve essere
sufficiente ai nuovi e/o diversi carichi insediativi;
- la verifica della capacità di raccolta e smaltimento dei rifiuti derivanti dal nuovo e/ o diverso
carico insediativo;
- la predisposizione di impianti per l’approvvigionamento di energia elettrica e gas;
- la copertura delle aree interessate relativamente ai servizi di telefonia fissa e mobile.
- la valutazione delle condizioni ambientali dell’area relativamente alla qualità dell’aria, al
rumore ed all’inquinamento elettromagnetico.
Le trasformazioni previste avverranno nel rispetto dei seguenti criteri insediativi:
- si dovranno seguire regole di ridefinizione del limite urbano, di creazione di piazze, parcheggi,
piantumazione di versanti e scarpate, ristabilendo un rapporto architettonico e funzionale con il
contesto circostante;
- gli interventi di riqualificazione e riordino del tessuto insediativo dovranno privilegiare la
realizzazione di percorsi attrezzati, arredi vegetazionali, zone pedonali e piste ciclabili;
- i nuovi interventi, in considerazione della struttura dei luoghi, dovranno essere attuati
coerentemente con il paesaggio e in armonica crescita con le tipologie preesistenti e dovranno
concorrere alla riqualificazione dell’edificato esistente,.
- i nuovi intereventi siano adiacenti al perimetro urbano al fine di una migliore utilizzazione della
dotazione infrastrutturale e della definizione e qualificazione dei margini urbani usando
particolare attenzione al rapporto visuale fra margine dell’edificato e contesto rurale che ne
costituisce l’immediato intorno. La progettazione degli assetti urbani dovrà risultare coerente
con le regole insediative tradizionali e che sia specificatamente controllata la qualità progettuale
dei nuovi insediamenti.
…..omissis…..
Art. 37 Sistema funzionale delle Infrastrutture e dei Servizi
…..omissis…..
1.L’obiettivo strategico generale consiste nella riduzione della pressione da traffico automobilistico sul
territorio comunale: in particolare sulle zone di interesse ambientale, paesaggistico e storico-artistico,
realizzando nel contempo i percorsi per mobilità non meccanizzata.
A questo scopo, saranno individuate dal Comune le parti di territorio comunale esclusivamente
pedonali o a traffico limitato (zone blu).
Sono da considerarsi zone pedonali i centri turistici lungo la costa orientale e occidentale (Mola,
Straccoligno, Naregno, Innamorata, Peducelli, Madonna delle Grazie, Pareti, Morcone, ecc), le fasce
costiere che si affacciano sui golfi di Stella e Lacona) e i siti di interesse storico-artistico (centro storico di
Capoliveri ecc).
Sono da considerarsi zone a traffico limitato le tre aree di interesse naturalistico-ambientale di
Fonza, Stella e Calamita individuate dal piano strutturale.
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
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2.Per assicurare la pedonalizzazione e la limitazione del traffico in ambiti territoriali come quelli sopra
detti, occorre realizzare un sistema di parcheggi esterni ai siti turistici e alle aree di interesse naturalistico
e paesaggistico.
3.Concorre alla limitazione della presenza indifferenziata del traffico automobilistico, la specializzazione
funzionale delle strade esistenti sul territorio comunale. A integrazione di quanto prescritto dal codine
della strada; si definisce una suddivisione tipologica di dette strade, in strade rosse - riservate al traffico di
collegamento e di transito -, verdi - di notevole interesse ambientale e paesaggistico e gialle - di servizio
degli insediamenti.
4.Un notevole incentivo deve essere dato al trasporto pubblico, la cui attuale inefficacia, evidenziata dal
PTC Livorno, favorisce una crescita insostenibile del trasporto privato, peraltro alimentato dall’espandersi
del traghettamento di auto dal continente. Ovviamente, il problema riguarda tutti i comuni dell’Elba e
deve essere affrontato in coerenza con le scelte di trasporto pubblico e privato nel territorio della Val di
Cornia.
Tra le misure atte a migliorare questa situazione si ravvisa, tra le altre, la necessità a livello sovracomunali
di monitorare nel periodo estivo i flussi d’ingresso e permanenza degli autoveicoli stabilendo una soglia
massima al fine di porre una limitazione al traghettamento delle auto dal continente..
Il miglioramento del trasporto pubblico incrementerebbe inoltre il collegamento aereo, oggi penalizzato
proprio dalle carenze di un servizio integrato nell’isola.
Un ulteriore alleggerimento del traffico su strada può derivare dalla realizzazione di percorsi di “autobus
del mare” per il raggiungimento delle principali località.
La rete viaria esistente è stata riportata nella Tav.5a del Q.C. a titolo esemplificativo e non cogente
mancando dati ed elementi certi di classificazione da parte del Comune, e potrà subire variazioni e
adeguamenti di tracciato, senza che ciò comporti la necessità di una apposita variante al presente P.S. Nel
caso di viabilità sovracomunale ogni variazione al tracciato sarà concordata con l’Ente di competenza.
5. Indirizzi progettuali per le strade-parco di cui all’art. 30 e 37. Fermi restando le classificazioni funzionali
indicate all’art. 30, per la specificità ed il valore storico ambientale sia dei centri abitati che del territorio
aperto che attraversano, tutti gli interventi di ristrutturazione, modifiche, adeguamenti e riqualificazione
relativi alle infrastrutture della mobilità di ogni livello gerarchico esaminato dovranno adeguarsi ai criteri
di attenzione all’inserimento paesaggistico per i fattori significativi, dalla definizione del tracciato alle
dimensioni della carreggiata e delle corsie alla previsione dei materiali agli elementi di segnaletica ed ai
dispositivi di protezione e sicurezza.
In particolare si dovrà esaminare, in caso di nuova costruzione di alcuni tratti di strada di particolare
interesse paesaggistico, quali le strade comunali di Colle Reciso, per Morcone-Pareti-Innamorata,
Madonna delle Grazie, Barabarca- Zuccale, Calamita-Costa dei gabbiani da considerarsi strade parco , sia
in ambito urbano che nel territorio rurale , la possibilità di ricorso alla richiesta di deroga dalle prescrizioni
normative del D.M. 2001 secondo le procedure del DM stesso quando l’applicazione dei criteri progettuali
esposti non ne consentirebbe il rispetto.
Ciò alla luce del principio che ogni nuovo intervento è in effetti un intervento di adeguamento
dell’esistente rete stradale, da considerarsi come una unità omogenea caratterizzante l’identità del
territorio pur nello svolgimento di funzioni diverse da parte delle sue componenti.
A questo fine il Regolamento Urbanistico conterrà , quale suo allegato, un disciplinare che regolamenterà
:
- le dimensioni ed i materiali ammissibili per le strade e per i nodi
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
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- i criteri di valutazione preventiva degli impatti delle nuove costruzioni previste e dei metodi di
minimizzazione degli stessi compreso il ricorso alla richiesta di deroga dalla normativa esistente
(D.M. 2001).
…..omissis…..
Art. 38 Sistema funzionale naturalistico ambientale
L’obbiettivo strategico del P.S., al fine di tutelare e valorizzazione i caratteri naturalistici e di pregio
ambientale del territorio, è la creazione di 5 parchi inseriti all’interno del sistema funzionale.
Al fine di salvaguardare i valori ambientali e paesaggistici, per mantenere e valorizzare il paesaggio e la
funzione naturalistico ambientale, per recuperare il degrado presente e incentivare il ripristino delle aree
agricole abbandonate, anche per mantenere un presidio umano sull’ambiente, e per il raggiungimento
degli obbietivi si formulano le seguenti direttive e prescrizioni per il sistema.
38.1 I 5 parchi
1.All’obbiettivo generale sopra illustrato corrisponde la strategia di costituire i seguenti “ 5 parchi”:
- parco di Fonza corrispondente all’unità di Fonza,
- parco di Stella corrispondente all’unità di Stella,
- parco di Calamita corrispondente all’unità del parco naturalistico
- parco delle Miniere corrispondente all’unità del paro minerario
- parco marino di occidente (scoglio della Triglia - Capo Calamita) e di oriente (Capo Calvo Mola);
Concorrono alla valorizzazione delle risorse naturali e ambientali :
- siti di turismo costiero lineare - Lacona - e puntuali - Margidore, Lido, Morcone, Pareti,
Innamorata (sulla costa occidentale), Naregno, Straccoligno (sulla costa orientale);
- siti di turismo interno: Capoliveri;
- insediamenti a bassa densità: Capoliveri, Lacona.
Concorrono alla valorizzazione delle risorse naturali e ambientali :
- siti di turismo costiero lineare - Lacona - e puntuali - Margidore, Lido, Morcone, Pareti,
Innamorata (sulla costa occidentale), Naregno, Straccoligno (sulla costa orientale);
- siti di turismo interno: Capoliveri;
- insediamenti a bassa densità: Capoliveri, Lacona.
2.Per parco si intende un ambito di notevole valore ambientale e paesaggistico, caratterizzato dalla
presenza di risorse naturali ed essenziali particolarmente interessanti, identificabile come invariante, per il
quale sarà predisposto un programma di conservazione e valorizzazione, finalizzato al perseguimento
delle strategie di turismo sostenibile e responsabile di cui al precedente art. 34.
3. La creazione organica dei parchi del territorio assieme ai golfi di Lacona e di Stella e al parco marino,
dallo scoglio della Triglia a Punta Calamita, collegati con il parco naturalistico e il parco minerario di
Calamita, costituiscono un vasto contesto di grandissimo valore per uno sviluppo turistico di interesse
europeo. Il parco marino si propone la tutela dell’ambiente marino attraverso la regolamentazione della
nautica, del divieto della pesca a strascico e di quella subacquea, mentre saranno promosse le attività di
conoscenza e didattiche dell’ambiente sottomarino.
4. La progettazione, la disciplina e il piano di gestione dei parchi dovranno essere redatti in sintonia e in
accordo con il P.N.A.T. in quanto la maggior parte dei territorio interessato ricade nell’ambito del Parco
Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
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38.2 Obbietivi e indirizzi per tutela ambientale:
-riqualificazione e ripristino degli equilibri ambientali alterati, favorendo l’integrazione delle aree
degradate nel contesto ambientale e territoriale, eliminando i fattori di disturbo e tese alla
ricostruzione di fasce di connessione ecologica, anche con interventi di pulizia e l’eliminazione di
strutture e di elementi inquinanti o che possano costituire barriera per l’evoluzione dei processi
naturali, con particolare riferimento agli ambienti litoranei.
-ripristino e consolidamento dei versanti instabili, utilizzando preferibilmente tecniche di
ingegneria naturalistica, tali da assicurare le condizioni di sicurezza e di ripristino vegetazionale
ed azioni di regimazione delle acque superficiali, manutenzione del territorio agricolo con
interventi di riqualificazione e di ripristino delle infrastrutture degradate e la ricostruzione dei
paesaggi agrari preesistenti, il recupero del patrimonio edilizio da destinare anche a funzioni di
servizio e supporto alla valorizzazione delle aree.
-Salvaguardia e riqualificazione paesaggistica delle visuali e dei percorsi panoramici mediante la
conservazione dei rapporti visivi, e dei coni di visuale, la fruibilità del panorama e la rimozione o
mitigazione dei fattori di degrado visivo;
-la realizzazione di spazi di sosta e belvedere, attrezzati con la necessaria segnaletica e con
pannelli informativi per la lettura, l’interpretazione e, quindi, la fruizione del paesaggio.
-La tutela dei beni culturali, quali manufatti e di edifici rurali sparsi, segnalati nel catasto di
impianto, compresi i rustici e gli annessi agricoli, i terrazzamenti in pietra a secco, le gradonate, i
sentieri, le recinzioni in pietra ed ogni altro manufatto recante riconoscibile testimonianza di
cultura materiale.
-recupero e potenziamento dei complessi rurali esistenti collegati alla manutenzione agraria di
appezzamenti di terreno, anche con possibilità di inserire destinazioni d’uso compatibili ai fini
insediativi fermo restando la destinazione rurale principale;
-favorire il mantenimento e lo sviluppo delle colture agrarie anche mediante l’impianto di nuove
coltivazioni ed il reimpianto di quelle preesistenti anche attraverso il taglio delle aree con
copertura boscata o assimilata nel rispetto degli aspetti paesistici e ambientali e con le cautele
per le aree geologicamente instabili, salvaguardando i caratteri fisici del territorio
-incentivi per l’agricoltura a part – time, con possibilità di costruire piccoli annessi rurali secondo
i parametri dettati dal PTC provinciale
-individuazione di aree da destinare per vocazione al recupero e nuovo insediamento di aziende
che producano prodotti agricoli di qualità,
-potenziamento dell’agriturismo e turismo rurale, “bed and breakfast”, ecc, collegate alla
riqualificazione e sviluppo di un contesto agricolo ben definito nelle aree interne;
-potranno essere ammesse forme di sostegno della redditività agricola attraverso l’inserimento di
attività turistiche, culturali, sportive e del tempo libero compatibili.
Per il Patrimonio Edilizio:
-la costruzione di nuovi edifici è ammessa per le aziende agricole il cui titolare sia inscritto all’Albo
degli Imprenditori Agricoli a titolo principale e solo in funzione degli usi agricoli e agrituristici e
delle abitazioni rurali e servizi connessi, nel rispetto delle seguenti condizioni:
-ciascun edificio deve avere accesso diretto da strade esistenti, con esclusione di apertura di
nuove strade;
-deve essere dimostrata l’impossibilità di soddisfare, con l'uso od il recupero dei manufatti
esistenti, le documentate esigenze che motivano l'intervento;
-eventuali ampliamenti devono essere realizzati in adiacenza al centro aziendale esistente o agli
insediamenti rurali preesistenti;
-la necessità ai fini della conduzione aziendale agricola e/o delle esigenze abitative del
proprietario o del conduttore deve essere documentata da specifico piano di sviluppo aziendale
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
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che riguardi l’insieme dei fondi e delle attività dell’azienda interessata con gli stessi contenuti
previsti dalla L.R. 64/95 per i PMAA.
Per la rete dei percorsi e sentieri:
-identificare in dettaglio, su base documentaria, i percorsi e la viabilità storica da salvaguardare
con interventi di conservazione, restituzione e riqualificazione con i seguenti indirizzi:
-favorire la leggibilità dei punti di contatto tra percorsi storici e centri storici, strutture portuali, o
minerarie e difensive;
-recuperare i sedimi esistenti conservandone gli elementi tradizionali coerenti quali: selciati,
alberature, siepi, cigli erbosi, fossi e canalette di scolo, tornanti, ponti, muri di sostegno e
scarpate, eventuali pavimentazioni in pietra;
-integrare con limitati nuovi tracciati i collegamenti necessari a completare la rete, nei tratti in
cui essa non è più riconoscibile compatibilmente con i valori delle preesistenze;
-favorire la realizzazione di percorsi didattici ed interpretativi con la realizzazione di piccoli spazi
di sosta e belvederi, segnaletica e pannelli informativi.
-creare percorsi integrati tra emergenze naturalistiche e fabbricati rurali, posti anche in zone di
elevato pregio ambientale collegate al sistema della viabilità primaria e secondaria al fine di una
migliore fruizione delle risorse interne;
-incentivare la creazione di zone da adibire a turismo naturalistico attraverso la riapertura e
potenziamento dei sentieri, la creazione di punti di ristoro e per la didattica;
-integrare la fruizione del territorio promuovendo circuiti escursionistici di raccordo tra aree
marine e aree montane, e tra le diverse isole.
-contenere il traffico nelle aree di maggior valore potenziando forme diverse di mobilità centrate
sul trasporto collettivo e organizzato, migliorando gli accesso via mare alle coste con la
qualificazione degli approdi (anche in funzione della definizione di aree a traffico controllato nelle
aree di maggior vulnerabilità e congestione). Tale qualificazione si traduce nella pianificazione,
progettazione, realizzazione e gestione di approdi (e campi boe) connotati da elevati standard di
sostenibilità ambientale (vedi quanto indicato per l’approdo di Mola – Unità dei Salici).
Per il turismo:
-incentivare la qualificazione dell’offerta turistica "verde", articolata in diversi segmenti
(educativo, sportiva specializzata, ecursionistica)
-promuovere forme di ricettività alternativa: incentivando le strutture agrituristiche, i Bed-and
breakfast, forme di riutilizzo delle seconde case, il miglioramento delle strutture esistenti, il
potenziamento dei servizi di supporto (educazione, formazione, trekking, vela, ecc.) orientandole
a diversi segmenti di utenza e a minor carico rispetto il turismo balneare tradizionale;
-coordinare il sistema dei percorsi con i sistemi di ospitalità, con il trasporto collettivo e con una
offerta di servizi di rete;
-potenziare i servizi didattici, informativi e orientativi , percorsi guidati specificatamente rivolti a
diversi segmenti di utenza rivolti ad una fruizione naturalistica e culturale dell’area.
-promuovere il coordinamento degli operatori turistici delle isole per l’organizzazione integrata
dei servizi (trasporti, turismo, escursioni, vela, canoa, mountain-bike, cavalli, guide, centri visita,
ristorazione).
38.3 Prescrizioni
Per l’intero subsistema naturalistico ambientale in caso di interventi diretti e/o con piani attuativi, si
formulano le seguenti prescrizioni:
-la conservazione dei paesaggi agrari di specifico interesse, con particolare attenzione per la
manutenzione ed il recupero di componenti tipiche, quali le coltivazioni a terrazzo, le forme di
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
19
regimazione tradizionale delle acque, le architetture vegetali e le forme peculiari e stabili di
coltivazioni arboree;
-il mantenimento della varietà, della ricchezza e della riconoscibilità dei caratteri permanenti e
delle regole morfogenetiche, vietando trasformazioni radicali delle opere di sistemazione del
terreno e della trama del territorio, del disegno delle masse boschive e dei caratteri strutturali,
tipologici e morfologici degli insediamenti storici rurali;
-la conservazione di rapporti visivi, e delle visuali, escludendo interventi edilizi e infrastrutturali di
nuova costruzione e di ampliamento di strutture esistenti, nonchè di ogni intervento, anche
agroforestale, che modifichi significativamente l’aspetto visibile dei luoghi o il loro rapporto con
le emergenze interessate;
-la rimozione o la mitigazione dei fattori di detrazione visiva e di degrado.
-conservazione dei caratteri distributivi e strutturali, degli elementi decorativi e di finitura e degli
elementi delle tecnologie post industriali;
-a realizzare le strutture di servizio necessarie per la fruibilità dei beni in modo compatibile con la
leggibilità dei beni stessi e delle loro pertinenze, con particolare attenzione per i punti di accesso
e per le visuali dalle strade di maggior fruizione;
-prevedere contestualmente agli interventi conservativi, la demolizione delle superfetazioni e
delle aggiunte degradanti, l’eventuale riuso delle aggiunte coerenti e l’adeguamento ai requisiti
di qualità igienica, funzionale, di sicurezza e di agibilità;
-conservare e consolidare, senza alterazioni o aggiunte di completamento, i ruderi delle
emergenze architettoniche individuate, prevedendo, sulle loro aree di pertinenza, eventuali
interventi di sistemazione per favorirne la conservazione, la fruibilità e l’apprezzabilità;
-adeguare le preesistenze alle destinazioni d’uso originali o storicamente consolidate, ovvero
quelle compatibili con la conservazione e coerenti con l’impianto dell’organismo architettonico e
delle sue pertinenze.
- per il Patrimonio Edilizio si dovrà procedere prioritariamente al recupero degli edifici e dei
complessi edilizi esistenti; il R.U. definirà le tipologie d’intervento in relazione al riconoscimento di
valore degli edifici stessi;
-per gli edifici di nuova costruzione dovranno configurarsi come completamenti o articolazioni di
insediamenti preesistenti ed osservare le regole di insediamento proprie di ciascuna tipologia
tradizionale per quanto riguarda il rapporto con il contesto agrario, con il sistema degli accessi e
con gli spazi liberi di pertinenza;
-le costruzioni e le infrastrutture di accesso, le recinzioni e le sistemazioni degli spazi liberi di
pertinenza non devono pregiudicare l'integrità dei fondi agricoli, né alterare i reticoli idrologici e
stradali e la leggibilità del paesaggio agrario e i corridoi biotici;
Gli stessi criteri di rispetto delle regole di insediamento tipologico dovranno guidare l'articolazione degli
organismi di nuovo impianto, quali annessi rustici, che dovranno inserirsi coerentemente nel paesaggio
agrario, evitando impatti visivi contrastanti.
Per le infrastrutture dovranno essere rispettati gli indirizzi e le prescrizioni di cui al Titolo III e IV di cui
all’art. 30 e 37 delle presenti norme;
Per le aree ricadenti nei siti di interesse regionale (SIR), in quelli di interesse comunitario (SIC), nelle zone
di protezione speciale (ZPS) in sede di R.U. dovranno essere approfondite in maniera adeguata le azioni di
valorizzazione e di salvaguardia in coerenza e recependo le direttive e le normative vigenti in materia di
conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche (DPR
357/97 come modificato con DPR n° 120/2003 e L.R. 56/2000 e smi).
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
20
Tutte le azioni e interventi previsti e consentiti dal presente articolo e ricadenti nell’ambito del P.N.A.T.
dovranno essere comunque coerenti con quanto disciplinato dal Piano del Parco.
38.4 Disposizioni per il Regolamento Urbanistico
Il RU disciplinerà la realizzazione di nuove costruzioni ad uso agricolo, nello spirito e in sintonia con la LR
1/05, fissandone dimensioni e tipologie. Il RU disciplinerà altresì:
le dimensioni massime degli annessi realizzabili;
la costruzione di annessi eccedenti le capacità produttive dei fondi e per i fondi aventi superficie
inferiore ai minimi che saranno definite in sintonia con quelli di cui alla L.R. 1/05;
le norme per l’autorizzazione ad eseguire gli interventi di movimento terra che vadano ad
incidere significativamente sulle sistemazioni idraulico-agrarie, sulla modifica della morfologia del terreno
sulla viabilità rurale e sugli assetti del territorio;
individuerà le aree e i contesti produttivi agricoli delle aziende agricole esistenti ai fini
dell’applicazione della presente disciplina. Eventuali varianti ai perimetri delle aree e/o l’identificazione di
nuove aziende agricole non costituiranno variante nè al Piano Strutturale né al Regolamento Urbanistico.
… omissis …
TITOLO V
VALUTAZIONE
Art. 53 Condizioni di intervento
1. Ai sensi della L.R. 1/05 art. 11 il Piano Strutturale è stato soggetto alla Valutazione Integrata sia
per le nuove previsioni di piano (individuate come “previsione di P.S.), che per le previsioni di P. di F.
previgente non ancora realizzate e non convenzionate (individuate come “residuo di P.di F.”), fatte
proprie dal presente piano.
Per la presenza di siti di importanza comunitaria e regionale ( S.I.C., S.I.R. e Z.P.S) le previsioni del P.S.
sono state oggetto di Valutazione di Incidenza ai sensi della L.R. 56/2000 e del D.P.R. 120/2003.
Tali valutazioni costituiscono parte integrante e sostanziale del presente P.S. le cui indicazioni e
prescrizioni sono state assorbite sia negli indirizzi che nelle prescrizioni e condizioni alla trasformabilità
nello statuto del territorio e nelle strategie delle azioni territoriali. Nello specifico, il PS ha fatto proprie
una serie di mitigazioni emerse a seguito della valutazione ambientale realizzata e descritte nel
Rapporto Ambientale del PS (vedi capitolo6).
2. Il Regolamento Urbanistico Comunale, i Piani complessi di intervento, i piani attuativi, i piani e
programmi di settore, gli accordi di programma e tutti gli atti di programmazione negoziata di
iniziativa pubblica e privata, dovranno essere valutati preventivamente in base a quanto previsto dal
Regolamento di attuazione dell’art.11 della L.R.1/2005 nonché ai criteri e indicatori ambientali
costituiti dalle condizioni d’uso delle risorse e dalla strategia del piano, definiti nel Titolo 2° della
presente disciplina nonché a quanto indicato nel rapporto ambientale del PS .
Ai limiti di compatibilità e alle condizioni di trasformabilità generali, da osservarsi sull'intero territorio
comunale, il Regolamento Urbanistico potrà aggiungere ed integrare per specifici ambiti territoriali
ulteriori limiti e condizioni. Si intende per compatibilità la conformità alle risorse esistenti degli usi e
delle azioni che interessino le risorse stesse, mantenendone la consistenza e le prestazioni, e
perseguendo nel contempo la loro ricostituzione in caso di riduzione o di degrado.
Relativamente alle previsioni del P. di F. non ancora attuate o in corso di attuazione, per nuovi
insediamenti e/o sostituzione dei tessuti insediativi esistenti e per le azioni di trasformazione, le
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
21
previsioni del piano strutturale possono essere attuate alle seguenti condizioni generali da verificare in
riferimento complessivo alla utoe dove le medesime ricadono e al rapporto ambientale allegato(vedi
capitolo6).
- che esistano o siano contestualmente realizzate le infrastrutture che consentono la tutela delle
risorse naturali e essenziali del territorio, definite nella normativa in riferimento al Titolo 2° e a
quella specifica per sistemi, subsistema e utoe, anche al fine di definire nel regolamento
urbanistico eventuali necessarie opere di mitigazione;
- che siano garantiti i seguenti servizi:
- l’approvvigionamento idrico;
- la rete fognaria e la depurazione;
- la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi;
- la disponibilità dell’energia;
- la mobilità delle persone e delle merci.
Il regolamento urbanistico disporrà l’obbligo di acquisizione di specifiche certificazioni da parte
degli enti gestori dei servizi nel caso di previsione di nuovi insediamenti o trasformazioni urbanistiche.
3.
Oltre a quanto sopra definito in specifico riferimento agli interventi insediativi interessanti nuove
occupazioni di suolo, la valutazione contiene altresì:
- il carico massimo insediativo definito in riferimento alle utoe, in considerazione del sistema
ambientale, insediativo, infrastrutturale, dei servizi esistenti e previsti nelle medesime utoe;
- i criteri per la valutazione dei piani e programmi comunali di settore tra i quali:
a) il Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA) (ai sensi della L. 447/95, del D.L. 112/98, della
Lr. 89/98);
b) il Piano Energetico Comunale (in attuazione della L. 10/91);
c) gli studi di Indirizzo e Regolazione degli Orari (in attuazione della Lr. 38/98);
d) il Piano della Localizzazione e Distribuzione delle Funzioni (in attuazione della Lr. 39/94); il Piano
delle funzioni sarà formato contestualmente al regolamento urbanistico, nel quale sarà più
esattamente definita la localizzazione delle funzioni nelle diverse parti del territorio, sia quelle
esistenti che quelle di nuova previsione;
e) il Piano Comunale della Mobilità (in attuazione del DL.gs 285/92, del DM 27/03/98 e della Lr.
42/98), in riferimento alla riduzione del consumo energetico, alla riduzione dell’inquinamento
atmosferico e acustico e alla valorizzazione del trasporto pubblico delle persone e delle merci: il
piano sarà formato contestualmente al regolamento urbanistico.
I piani comunali sopra elencati saranno assoggettati a verifica in riferimento anzitutto agli indirizzi
generali contenuti nel piano strutturale e, più nello specifico:
- per quanto riguarda il piano di settore di cui alla lettera a), il criterio di valutazione farà riferimento
alla necessità di tutelare la salute pubblica nell’intero territorio comunale, mediante il
contenimento dell’inquinamento acustico nelle zone prevalentemente residenziali. Il comune dovrà
comunque dotarsi del Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA), in applicazione della L.r.
89/98, sui criteri desunti dalle linee guida approvate con deliberazione del Consiglio Regionale
77/2000.
Di tale piano si dovrà tenere conto per la formazione dei principali piani di settore di competenza
comunale e per le valutazioni che il piano strutturale e le vigenti norme prescrivono come
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
22
necessarie per le previsioni insediative e infrastrutturali che saranno previste dal regolamento
urbanistico e dagli eventuali programmi integrati di intervento.
per quanto riguarda il piano di settore di cui alla lettera b), il criterio di valutazione farà riferimento
alla riduzione dei consumi energetici e soprattutto all’uso delle fonti rinnovabili di energia, in primo
luogo negli edifici pubblici, in secondo luogo per gli edifici privati ma di interesse pubblico, in terzo
luogo per gli obblighi relativi alla nuova edificazione e, in quarto luogo, per gli incentivi qualificanti
per gli edifici privati;
per quanto riguarda gli studi di settore di cui alla lettera c), il criterio di valutazione farà
riferimento alla qualità della vita prospettata, agli spazi offerti per l’autodeterminazione dei tempi
di vita degli individui nei diversi momenti della vita quotidiana. Il comune dovrà comunque dotarsi
del piano di Indirizzo e Regolazione degli Orari (in attuazione della LR 38/98);
per quanto riguarda il piano di settore di cui alla lettera d), il criterio di valutazione farà riferimento
al riordino e riqualificazione funzionale delle strutture insediative, compatibilmente con le soluzioni
di mobilità prospettate sia per le persone che per le merci, anche al fine di garantire uguali diritti di
accessibilità e fruibilità delle grandi funzioni urbane e metropolitane;
per quanto riguarda il piano di settore di cui alla lettera e), il criterio di valutazione farà riferimento
alla qualità della vita urbana nella quale sono garantiti uguali diritti di accessibilità, con mezzi
pubblici o con mezzi privati, con veicoli a motore o a piedi e in bicicletta.
-
-
-
-
4.
Oltre agli elementi sintetici contenuti nella normativa, fanno parte del sistema di valutazione
tutte le conoscenze contenute nelle diverse ricerche e che, essendo parti integranti del piano strutturale,
sono di riferimento per le ulteriori ricerche e per le valutazioni da formalizzare nell’ambito
dell’elaborazione del regolamento urbanistico e della sua attuazione.
Art. 54 Quantità massime ammissibili
Il dimensionamento massimo ammissibile del piano comprende, oltre alle nuove previsioni, gli
interventi non attuati previsti dal P. di F. vigente, ritenuti coerenti con il P.S. e le valutazioni ambientali e
d’incidenza effettuate, mentre sono esclusi quelli in corso di attuazione come descritti nell'apposito
articolo relativo alle salvaguardie e indicati nelle singole tabelle per ogni UTOE.
In via riassuntiva il dimensionamento complessivo del Piano Strutturale, comprensivo delle
trasformazione e completamenti nonchè degli ampliamenti degli edifici esistenti, è il seguente:
Previsione PS
Residuo P. di F
Totale
38.130 *
38.130
15.000
0
15.000
27.850**
38.278
66.128
Industriale /artigianale
8.000
0
8.000
Commerciale/direzionale
5.350
10.520°
15.870
26.490 °°
500°°°
26.990
Residenziale completamento
Residenziale espansione
Turistico ricettivo
alberghiero ed
extralberghiero
Servizi
N.B.:
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
23
*
**
°
°°
°°°
le volumetrie sono finalizzate agli ipotetici ampliamenti degli edifici esistenti, senza incremento delle
unità abitative.
comprensivi di mc. 16.300 riferiti agli ipotetici ampliamenti degli edifici esistenti al fine di incentivare
la trasformazione delle ricettività extralberghiere in alberghiere.
le volumetrie sono comprensive degli edifici (di mc. 3.300 ) destinati a servizi consortili della aziende
agricole.
nelle volumetrie sono compresi i servizi dell’approdo di Mola, il centro servizi a Lacona e l’oratorio.
la volumetria residua di P.d.F. per la zona PRG è riconfermata previa realizzazione di un processo
valutativo all’interno del R.U.
Le volumetrie consentite dal Piano Strutturale nelle porzioni di UTOE ricadenti entro il perimetro del PNAT
devono essere destinate esclusivamente alle addizioni del patrimonio edilizio a destinazione non rurale, di
cui al n° 3 della lettera d) del comma 2 dell’art. 79 della L.R. 1/05, fatti salvi gli edifici di interesse storico,
artistico e paesaggistico indicati dal Piano Strutturale, che saranno ulteriormente precisati nel
Regolamento Urbanistico a seguito dell’indagine puntuale sul patrimonio edilizio esistente, per i quali
sono ammessi esclusivamente gli interventi di cui alle lettere a), b), c), e) del comma 2 dell’art. 79 della
L.R. 1/05.
3. IL REGOLAMENTO URBANISTICO DI CAPOLIVERI
3.1
DAL PIANO STRUTTURALE AL REGOLAMENTO URBANISTICO
La formazione del Regolamento urbanistico ha seguito gli indirizzi e gli obiettivi del P.S.
e quanto definito dalla normativa urbanistica vigente.
Il Regolamento Urbanistico rende operative e prescrittive le condizioni d’uso delle
risorse contenute nel Piano strutturale, ne persegue gli obiettivi e le strategie, e ne
realizza con regole urbanistiche generali e specifiche, gli indirizzi e i parametri
gestionali.
Le unità territoriali organiche elementari (UTOE) sono, dal PS, definite come ambiti
identificati sulla base di relazioni funzionali e assetti morfologici consolidati entro i quali
si programmano, si attuano e si controllano coerentemente ai principi generali del
piano strutturale e per soddisfarne gli obiettivi, le azioni ammissibili e attese e i loro
effetti, secondo le specifiche dettate dagli atti operativi e gestionali.
Come si è visto, l’intero territorio comunale risulta articolato in 20 UTOE e per ciascuna
il PS fornisce una disciplina specifica stabilendo le destinazioni e le azioni possibili
all’interno dell’UTOE, nonché gli ulteriori approfondimenti che il RU deve elaborare per
l’UTOE stessa.
L’UTOE, pertanto, non costituisce solamente un’articolazione del territorio, ma il luogo
stesso in cui obiettivi, regole e azioni trovano specifiche caratteristiche.
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
24
Il Regolamento Urbanistico mantiene questa articolazione territoriale applicandovi il
metodo del coordinamento delle azioni settoriali e la struttura di regole di intervento
generali e specifiche.
Nel passaggio dal PS al RU, le UTOE continuano a mantenere il loro carattere di
elemento guida per il governo del territorio: dagli obiettivi alle azioni e alle loro regole e
la perimetrazione salvo puntualizzazioni derivanti dal cambio di scala e di cartografia.
Il primo Regolamento Urbanistico ha come obiettivo prioritario l’eliminazione di alcune
delle criticità poste in evidenza dal Piano Strutturale per accrescere la qualità dei servizi
e degli standards e delle infrastrutture attraverso il metodo della perequazione, oltre il
completamento dei processi in corso, ma non conclusi, di attuazione del P. di F.
Il Regolamento Urbanistico ha ripreso il Quadro Conoscitivo del Piano Strutturale con
alcuni approfondimenti relativamente al patrimonio edilizio, agli aspetti geologici ed
idraulici, e alle risorse, mentre non è stato approfondito e verificato l’ambito del
territorio rurale, salvo quello interno alle UTOE, in quanto ricadente per la maggior
parte nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, al cui Piano si rinvia.
3.2 QUADRO PREVISIONALE STRATEGICO - INDIRIZZI REGOLAMENTO URBANISTICO
Il Comune nel 2010 ha approvato il quadro previsionale strategico nel quale ha fornito
gli indirizzi per la redazione del primo Regolamento Urbanistico che di seguito si
riportano in sintesi:
• Patrimonio edilizio esistente abitativo
Nella disciplina del patrimonio edilizio esistente saranno individuate categorie
d’intervento edilizio che consentano, compatibilmente con le caratteristiche tipologiche
e formali dei singoli edifici, la loro valorizzazione, riutilizzo e anche ampliamenti una
tantum finalizzati a dare specifiche risposte soprattutto per la residenza permanente dei
cittadini anche in relazione alle esigenze evolutive dei nuclei familiari e in particolare
dovrà:
- affrontare le problematiche relative a patrimonio edilizio all’interno dei centri
abitati e per quello diffuso nel territorio rurale al fine di consentire l’adeguamento e
l’ampliamento delle abitazioni esistenti, senza incremento delle unità immobiliari,
finalizzato alla residenza permanente, mentre per le altre tipologie di abitazioni
prevedere addizioni funzionali finalizzate ai servizi e accessori.;
- affrontare le problematiche relative a patrimonio edilizio di interesse storico e di
valore sia nel centro storico di Capoliveri che per quello diffuso al fine della sua
valorizzazione e riutilizzo;
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
25
-
valutare il possibile riutilizzo ai fini pubblici di parte del patrimonio edilizio
demaniale;
definire attraverso la schedature puntuale del patrimonio edilizio le specifiche
norme di tutela, valorizzazione e disciplina degli interventi coerente con gli obiettivi
posti.
• Nuova edificazione abitativa
Il P.S. individua in Capoliveri e in piccola parte a Lacona la possibilità di nuovi alloggi.
L’obiettivo è quello di dare soluzione alle necessità legate agli alloggi per la residenza
permanente, alle categorie più deboli, per le giovani coppie.
L’indirizzo è quello di ricercare la possibilità di piccoli interventi, completamenti
funzionali anche alla ricucitura del centro urbano di Capoliveri e alla soluzione di criticità
e problemi e per il consolidamento di funzioni urbane e di servizio come a Lacona. Ciò
anche attraverso forme di consultazione avanzata con i cittadini per meglio
comprendere e soddisfare le esigenze emergenti. Dovrà essere affrontato il tema della
riqualificazione urbana degli insediamenti del centro del capoluogo e dei nuclei minori;
• Attività produttive
Si dovrà disciplinare accuratamente i tessuti produttivi esistenti e individuare le nuove
esigenze e aree di sviluppo delle attività, garantendo un equilibrio fra la qualità della
vita dei residenti e lo sviluppo delle imprese. Per questo saranno attivate forme di
consultazione con gli artigiani e imprenditori e associazioni di categoria per
comprendere e valutare le esigenze ai fini di una efficace risposta.
• Attività turistiche e commerciali
L’obiettivo in coerenza del P.S. è quello di uno sviluppo in direzione di un turismo
sostenibile che si sostanzia con un graduale innalzamento della qualità e della capacità
di rispondere a nuove domande turistiche da parte degli operatori e con l’adeguamento
delle strutture ricettive. In questo ambito particolare rilevanza assumono anche le
azioni connesse al sistema infrastrutturale e della costa e la valorizzazione dei beni
paesaggistici e culturali.
Il R.U. per le attività presenti affronterà:
- le problematiche per la promozione del turismo ambientale, rurale e
dell’agriturismo e quella per la riqualificazione delle strutture commerciali e
ricettive esistenti e l’elevazione della loro qualità offerta. In questo rientra anche
la possibilità del passaggio delle strutture ricettive extralberghiere (residence e
c.a.v.) ad alberghiere.
- la possibilità di realizzazione di attrezzature e di servizi comuni e a rete alle
attività turistiche;
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
26
• Infrastrutture
Su questo tema si dovranno individuare gli assetti e i sistemi di sosta e mobilità
funzionali alla riqualificazione sia dei centri abitati e che delle aree esterne. Dovranno
essere analizzate le criticità e le possibili soluzioni sia della mobilità che della sosta
anche temporanea in relazione alla valorizzazione delle spiagge e della costa. Per questo
appare utile ripristinare e realizzare una viabilità ciclo-pedonale lungo la costa che
costituisca un sistema a rete di funzione delle spiagge;
-
-
-
-
3.3
• Ambiente e paesaggio
affrontare le problematiche connesse alla risoluzione del rischio idraulico e
geologico;
individuare spazi per il verde e il tempo libero e gli sports;
affrontare le problematiche rilegate al mare e alla costa e definire il piano di
utilizzazione degli arenili e aree demaniali marittime e regolamentare i punti di
ormeggio. Per questo l’obiettivi sono:
mantenere l’assetto paesaggistico-ambientale della costa e riqualificazione delle
aree degradate riducendo il dissesto idro-geomorfologico
consentire gli interventi finalizzati a riorganizzare e riqualificare le strutture
connesse alla balneazione e le concessioni sulle aree demaniali marittime;
garantire la fondamentale esigenza di tutela e salvaguardia di quei tratti di costa nei
quali la conservazione delle risorse naturali è considerata fattore strategico sia ai fini
della difesa fisico morfologica che per lo sviluppo della stessa attività turistica.
garantire il corretto equilibrio tra le aree concesse a soggetti privati e gli arenili di
libero uso anche attraverso l’individuazione e la collocazione dei varchi necessari
per garantire il libero transito da e verso le aree demaniali marittime;
potenziare e razionalizzare gli spazi, sia a terra che a mare, al fine di riqualificare la
nautica di diporto e minore;
tutelare gli ambiti e le aree ove sono presenti rilevanti emergenze ambientali.
incentivare la promozione degli itinerari ambientali e storico-culturali;
affrontare le questioni e i possibili incentivi per il risparmio energetico e del uso di
energie alternative;
GLI OBIETTIVI DEL PRIMO REGOLAMENTO URBANISTICO
Il R.U., in conformità al P.S. e in coerenza con il Quadro Previsionale Strategico e con gli
indirizzi ricevuti dal Comune, si è posto i seguenti primari obiettivi:
• Patrimonio edilizio esistente
Valorizzazione e riutilizzo del patrimonio edilizio esistente attraverso una disciplina
normativa puntuale che coniughi gli aspetti di tutela, di riqualificazione
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
27
paesaggistica e ambientale con la valorizzazione e utilizzo finalizzato soprattutto alla
la residenza permanente dei cittadini.
Ciò affrontando le problematiche relative a patrimonio edilizio all’interno dei centri
abitati e a quello diffuso nel territorio rurale senza consentire l’incremento delle
unità immobiliari, ma solo addizioni funzionali finalizzate ai servizi e accessori.
Per il patrimonio edilizio di interesse storico e di valore sia nel centro storico di
Capoliveri che per quello diffuso viene definita una specifica disciplina al fine della
sua valorizzazione e riutilizzo;
• Nuova edificazione abitativa
Il P.S. individua in Capoliveri e in piccola parte a Lacona la possibilità di nuovi alloggi
finalizzati alla residenza permanente, alle categorie più deboli, per le giovani coppie.
L’indirizzo fornito e l’obiettivo del R.U. attuato è stato quello di ricercare la
possibilità di piccoli interventi come completamenti funzionali ai margini del centro
urbano di Capoliveri in aree anche urbanizzate cercando di dare soluzione ai
problemi posti e per il consolidamento di funzioni urbane e di servizio come a
Lacona.
• Interventi di riqualificazione strategica
l Regolamento Urbanistico individua all’interno delle UTOE di Capoliveri e LaconaMargidore interventi di carattere strategico di riqualificazione, con anche nuova
edificazione, finalizzati alla creazione di nuove polarità urbane dotate di attrezzature
commerciali, attrezzature pubbliche, servizi e standards pubblici coerentemente
con quanto previsto dal P.S. vigente, da attuarsi attraverso il ricorso alle procedure
di "project financing".
Nel centro storico del Capoluogo, nell’area così detta di “Zaccarì”, per la quale a il
Comune aveva già approvato un progetto preliminare con deliberazione della
Giunta Comunale nel 2007. Con il R.U. , è prevista, a seguito di una valutazione
ambientale e paesaggistica, la realizzazione di una nuova struttura ricettiva di
qualità con servizi e attrezzature di interesse comune attraverso la riqualificazione
ed il recupero dell’area degradata costituita dall’ex parcheggio interrato, non
ultimato, denominato “Zaccarì” e la realizzazione di parcheggi pubblici a servizio del
centro storico..
A Lacona è prevista la realizzazione del "Nuovo centro di Lacona" mediante un
complesso polifunzionale comprensivo di servizi interesse comune, attività
commerciali , residenze, piazza, parcheggi, verde pubblico e strutture per il tempo
libero. Nell'ambito del procedimento di "project financing" è prevista la
realizzazione di un ormeggio turistico in località Margidore, come da atto di indirizzo
dell'A.C. con D.C.C. n.62 del 29.11.2012.
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
28
• Attività produttive
Sviluppo delle attività artigianali con la riconferma della previsione dell’ex PIP.
• Attività turistiche e commerciali
Il R.U. incentiva un graduale innalzamento della qualità e della capacità di
rispondere a nuove domande turistiche in coerenza con le linee di sviluppo dell’Elba.
Il R.U. disciplina gli interventi con una normativa di settore omogenea organica che
altri Comuni dell’Elba hanno approvato e vigente (Portoferraio), che consenta
l’adeguamento delle strutture ricettive per l’elevazione della loro qualità offerta.
• Infrastrutture
Sono stati individuati alcuni assetti e i sistemi di sosta funzionali alla riqualificazione
sia dei centri abitati e che delle aree esterne. Il Comune ritenendo che il sistema
complessivo della mobilità e infrastrutture sia un tema di area vasta questo sarà
affrontato in sede territoriale al fine di ricercare le possibili soluzioni sia della
mobilità che della sosta anche temporanea in relazione alla valorizzazione delle
spiagge e della costa.
• Ambiente e paesaggio
Affrontare e individuare le possibili soluzioni per le problematiche connesse alla
risoluzione del rischio idraulico e geologico;
affrontare le problematiche rilegate al mare e alla costa e definire il piano di
Tutelare e valorizzare l’assetto paesaggistico-ambientale del territorio con la
riqualificazione delle aree degradate riducendo il dissesto idro-geomorfologico,
garantendo la i tutela e salvaguardia delle invarianti individuate per le quali la
conservazione delle risorse naturali è considerata fattore strategico sia ai fini della
difesa fisico morfologica che per lo sviluppo socio-economico.
Individuare le questioni e i possibili incentivi per il risparmio energetico e del uso di
energie alternative;
• Servizi
Individuare un primo ambito integrato di interventi per l’elevazione della qualità dei
servizi alla collettività e l’incremento degli standards pubblici per ridurre il deficit
presente.
3.4
ARTICOLAZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO
Con riferimento alle vigenti norme statali in materia di limiti inderogabili di densità
edilizia, di altezza, di distanza dai fabbricati e rapporti massimi tra spazi destinati agli
insediamenti residenziali e produttivi e spazi pubblici o riservati alle attività collettive, al
verde pubblico o a parcheggi, da osservare ai fini della formazione del presente atto di
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
29
governo del territorio, il R.U. è così articolato nella corrispondenza alle zone omogenee
di cui al D.M. 1444/68:
Zona Omogenea A
“Zone ed edifici di valore a carattere storico”
Tessuti storici ed edifici sparsi storicizzati a prevalente
Zona Omogenea B
“Totalmente o parzialmente edificate”
Zone B1 - Tessuti consolidati a prevalente destinazione
residenziale
Zone B2 - Tessuti diffusi sul territorio a prevalente
destinazione residenziale
Zone B3 - Tessuti di nuova formazione a prevalente
destinazione residenziale
Zone B4 - Aree di completamento di margine urbano
Zona Omogenea C
“Nuovi complessi insediativi”
Zone soggette a piano attuativo convenzionato in fase
di completamento
Zona Omogenea D
“attività produttive”
Zone D1 - Tessuto consolidato a prevalente
destinazione mista commerciale e direzionale D1 Zone
D2 - Tessuto consolidato a prevalente destinazione
artigianale-produttiva
Zona Omogenea E
“Zone Agricole”
Zone E1 – Aree a prevalente funzione agricola
produttiva
Zone E2 – Are a prevalente funzione agricola di
interesse ambientale e paesaggistico
Zone E3 – Aree ad economia debole marginali e di
frangia determinata dalla presenza di aree di interesse
ambientale e paesaggistico
Zone E4 - Aree ad economia agricola debole marginale
e di frangia determinata dalla presenza di
insediamenti
Zona Omogenea F
“Attività di servizio”
Tessuti ed edifici a prevalente destinazione turistico
ricettiva di cui al Titolo V Capo III
Zona Omogenea G
“Verde pubblico e Aree per parchi”
Aree destinate a standard ed attrezzature pubbliche
e di interesse comune
Aree per strutture private di uso pubblico e collettivo
destinazione residenziale
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
30
3.5
LE AREE DI INTERVENTO E DI COMPLETAMENTO DEL R.U.
Il R.U., individua e definisce, ambiti “interessati da interventi di riorganizzazione del
tessuto urbanistico” riportati in specifico allegato denominandoli:
- “Aree trasformazione/riqualificazione degli assetti insediativi”;
- “Aree di completamento”.
3.5.1LE AREE DI TRASFORMAZIONE/RIQUALIFICAZIONE SOGGETTE A PROJECT FINANCING
Il Regolamento Urbanistico individua alcune aree, all’interno del territorio comunale ,
localizzate nelle UTOE di Capoliveri e Lacona-Margidore, dove sono previsti interventi
di riqualificazione e nuova edificazione finalizzati alla creazione di nuove polarità urbane
dotate di attrezzature commerciali, attrezzature pubbliche, servizi e standard,
coerentemente con quanto previsto dal P.S. vigente.
I progetti che interessano tali aree che prevedono interventi di carattere strategico per
l’amministrazione comunale, , data la complessità degli stessi, saranno realizzati
attraverso il ricorso alle procedure di "project financing" di cui alla L.109/1994 ed al
D.P.R. n° 554/1999 e s.m.i.
Gli interventi sono:
- UTOE Capoliveri - "Area Zaccarì"
Intervento a carattere turistico ricettivo per la realizzazione di una nuova struttura
alberghiera/R.T.A. e parcheggi a supporto sia degli ospiti che della cittadinanza,
attraverso la riqualificazione ed il recupero dell’area degradata costituita dall’ex
parcheggio interrato, non ultimato, del centro storico denominato “Zaccarì”.
- UTOE Lacona-Margidore - "Nuovo centro di Lacona"
Realizzazione di un complesso polifunzionale comprensivo di servizi interesse generale,
attività commerciali , residenze, piazza, parcheggi, verde pubblico e strutture per il
tempo libero per complessivi 1.666 mq. di SUL (mc 5.000). La quota parte da destinare a
servizi e attività commerciali non deve essere inferiore a mq. 600. Il complesso,
attraverso una ricucitura del tessuto insediativo di Lacona, deve andare a costituire il
nuovo centro (urbano) della frazione. Nell'ambito del procedimento di "project
financing" è prevista la realizzazione di un ormeggio turistico in località Margidore,
come da atto di indirizzo dell'A.C. con D.C.C. n.62 del 29.11.2012.
3.5.2 LE AREE DI COMPLETAMENTO DI MARGINE URBANO
Il Regolamento Urbanistico individua all’interno del territorio comunale le “Aree di
completamento del margine urbano” sotto elencate, destinate a interventi edilizi di
nuova edificazione con carattere puntuale in aree urbanizzate.
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
31
3.6
Zona
SUL
B4.1
90 mq.
B4.2
90 mq.
B4.3
550 mq.
B4.4
775 mq.
B4.5
235 mq.
B4.6
180 mq.
B4.7
775 mq.
B4.8
105 mq.
B4.9
200 mq.
Totale
3.000 mq.
MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL REGOLAMENTO URBANISTICO
Le previsioni del Regolamento Urbanistico si attuano mediante:
- Piani Attuativi, di iniziativa pubblica e/o privata, secondo le varie tipologie indicate
nelle presenti norme. Nei Piani Attuativi sono compresi i Piani Particolareggiati;
- interventi urbanistico-edilizi diretti, sulla base di specifico titolo abilitativo. In alcuni
casi, dettagliatamente indicati nelle norme, tale intervento potrà essere subordinato
alla sottoscrizione di apposita convenzione o atto unilaterale d’obbligo;
- P.M.A.A. (con valore o meno di Piano Attuativo), come disciplinati nelle NTA nella
sezione dedicata al territorio rurale;
- interventi soggetti a semplice comunicazione;
E’ altresì prevista l’ attuazione a talune previsioni del Regolamento Urbanistico
mediante l’approvazione di :
- Piani Complessi di Intervento o di Programmi Complessi di Riqualificazione
Insediativa, attraverso anche Project-Financing ai sensi delle vigenti norme regionali
e nazionali in materia di governo del territorio, qualora siano necessari per
l’attuazione di zona una o più zone con caratteri attuativi complessi.
- Piano Unitario di Intervento (P.U.I.), in ragione delle particolari caratteristiche e/o
della rilevanza degli interventi di trasformazione e/o di riqualificazione previsti con
approvazione diretta di competenza del Consiglio Comunale.
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
32
3.7
AREE SOGGETTE A PEREQUAZIONE E COMPENSAZIONE URBANISTICA
Il Regolamento Urbanistico in attuazione dell’art. 60 della L.R.T 1/05, contiene la
disciplina della perequazione urbanistica, finalizzata:
- al perseguimento delle strategie di sviluppo sostenibile del territorio definite dal
Piano Strutturale;
- alla equa distribuzione dei diritti edificatori per tutte le proprietà immobiliari
ricomprese in ambiti oggetto di trasformazione urbanistica.
La disciplina della perequazione, sottesa ad una equa distribuzione dei diritti edificatori
per tutte le proprietà immobiliari in esse ricomprese, con riferimento all’edificabilità
attribuita dal Regolamento Urbanistico a ciascuna area e tenuto conto delle condizioni
fisiche del territorio nonché di eventuali vincoli di legge, è contenuta nelle rispettive
‘schede normative e di indirizzo progettuale allegate alle norme di attuazione del R.U.,
le cui disposizioni hanno efficacia vincolante.
Nelle aree soggette alla disciplina della perequazione urbanistica sono ripartiti secondo
criterio proporzionale tra i soggetti attuatori anche gli oneri economici e gli obblighi
convenzionali comunque connessi alla realizzazione dell’intervento.
Il sistema perequativo, riportato nel R.U, trova applicazione prevalentemente,
all’interno dei “comparti edificatori” (perequazione parziale) per aree omogenee; ed è
finalizzato, oltre che per le motivazioni precedentemente accennate, anche ad evitare il
ricorso all’esproprio per l’acquisizione di aree standard da parte dell’Amministrazione
Comunale. Ai sistemi perequativi introdotti dal R.U. è collegata la possibilità di trasferire
o commercializzare i diritti edificatori tra proprietari all’interno del comparto, nonchè
tra comparti, ove previsto dal Regolamento Urbanistico. I proprietari possono
consorziarsi tra loro conferendo le rispettive quote edificatorie, ovvero
commercializzando le stesse secondo i principi dell’autonomia privata. Le singole
‘schede normative e di indirizzo progettuale, relative ai piani attuativi, ove è previsto il
sistema perequativo, contengono la disciplina della perequazione urbanistica.
L’attuazione della perequazione urbanistica si realizza attraverso un accordo di tipo
convenzionale. I Piani Attuativi, nel disciplinare gli interventi di trasformazione da
attuare in forma unitaria, assicurano la ripartizione dei diritti edificatori e dei relativi
oneri tra tutti i proprietari delle aree e degli immobili interessati, indipendentemente
dalle destinazioni specifiche assegnate alle singole aree dal R.U. e dalle ‘schede
normative e di indirizzo progettuale allegate alle presenti norme.
3.8
LE REGOLE PER LA GESTIONE DEGLI INTERVENTI SUI TESSUTI URBANI
Si sostanzia in un insieme di regole di uso (funzioni) e di intervento (opere) applicato al
patrimonio edilizio e urbanistico esistente sia in ambito urbano (la risorsa insediativa
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
33
consolidata definita dal piano strutturale in coerenza con i criteri del Piano di Indirizzo
Territoriale relativi alla risorsa città e insediamenti produttivi).
Essa risponde agli obiettivi generali del miglioramento dell’assetto esistente senza
aggravio sullo stato delle risorse.
Tale componente è contenuta nel regolamento urbanistico nelle Norme Tecniche di
Attuazione a cui corrispondono le tavole di progetto ove le regole sono riferite ai tessuti
urbani distinti per caratteristiche di evoluzione insediativa nel territorio urbano (origine,
morfologia urbanistica, tipologia edilizia) e per caratteri dei suoli e della ruralità.
Le regole di tipo generale sono finalizzate al miglioramento edilizio-urbanistico con
interventi di manutenzione ordinaria recanti mutamento dell’esteriore aspetto degli
immobili, Ristrutturazione edilizia, Addizioni, Sopraelevazione e ampliamento,
demolizioni e addizioni funzionali senza aggravio di carico urbanistico, Sopraelevazione
e ampliamento, demolizioni e addizioni con aggravio di carico urbanistico, Strutture
temporaneamente ancorate al suolo a servizio di attività commerciali, di pubblici
esercizi, per la ristorazione e attività turistiche, Ruderi, Manufatti condonati, Piscine –
opere pertinenziali, Programma di intervento per l’abbattimento delle barriere
architettoniche.
Le regole specifiche per il mantenimento e miglioramento del patrimonio edilizio e
urbanistico esistente nella risorsa insediativa consolidata sono:
- regole di conservazione quelle che applicano a edifici e complessi esistenti le
categorie di intervento delle manutenzioni, del restauro e del risanamento
conservativo, della ristrutturazione edilizia limitata. Vi sono compresi i cambi di
destinazione d’uso nell’ambito di funzioni compatibili con le esigenze conservative;
- regole di evoluzione quelle che applicano ad aree, infrastrutture, edifici e complessi
esistenti le categorie di intervento della ristrutturazione edilizia senza particolari
limitazioni ed anzi con ampliamenti, della ristrutturazione urbanistica anche con
ampliamenti e nuova morfologia urbana, e delle nuova edificazione a
completamento dei tessuti urbani (saturazioni). Vi sono compresi cambi di
destinazione d’uso, adeguamento delle infrastrutturazioni esistenti, miglioramento
delle prestazioni di stato e di efficienza delle urbanizzazioni esistenti.
Le regole sono formulate a seguito di uno specifico quadro conoscitivo svolto dal
regolamento urbanistico e sua parte integrante che fornisce una puntuale schedatura
degli edifici, complessi in ambito urbano, tessuti urbani, nuclei e case sparse
attribuendo caratteri e valori in base ai quali stabilire regole conservative o evolutive.
Uno specifico aggiornamento è stato dedicato al censimento esistente con specifiche
schede di rilevazione.
Nelle schede specifiche di edificio (allegato A) sono indicati, oltre alla normativa
generale di riferimento, gli interventi puntuali ammessi al fine della riqualificazione e
dei possibili incrementi volumetrici.
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
34
3.9
LE REGOLE PER GLI INTERVENTI IN TERRITORIO RURALE E DI RILEVANZA
AMBIENTALE
Il Regolamento applica le disposizioni della LR 1/2005 e del relativo regolamento di
attuazione per gli interventi in territorio rurale.
Esso definisce e perimetra aree a differenziata funzione agricola a partire dagli indirizzi
del Piano Strutturale.
È da evidenziare che una parte delle aree agricole ricadono nell’ambito del Parco
Nazionale dell’Arcipelago Toscano che con propria normativa sovraordinata disciplina il
governo del territorio.
Per il territorio rurale è data apposita regolamentazione per: Frazionamenti, Pertinenze,
Interventi sui sotto-suoli e sopra suoli, Viabilità di interesse rurale, storico e
paesaggistico, Programmi aziendali pluriennali di miglioramento agricolo ambientale,
Interventi di miglioramento agricolo e ambientale, Piccoli annessi, Annessi per attività
agricola, amatoriale, di autoconsumo, Serre, Recinzioni, Disciplina degli interventi sul
patrimonio edilizio con destinazione d’uso agricola, Disciplina degli interventi sul
patrimonio edilizio con destinazione d’uso non agricola, Nuove edificazioni rurali.
Per le aree di rilevanza ambientale, costituite principalmente da quelle del Parco
Nazionale dell’Arcipelago Toscano, SIR, SIC, ZPS, sono state definite le regole di tutela e
di valorizzazione conformemente alla normativa e zonizzazione del Piano del Parco
adottato.
3.10 LE REGOLE PER GLI INTERVENTI IN AMBITO DEMANIALE MARITTIMO
Il Regolamento Urbanistico fornisce gli indirizzi e le regole di base per le aree ricadenti
nel demanio marittimo e le aree ad esso adiacenti che saranno oggetto del successivo
piano, così detto, spiagge.
Il R.U. definisce:
- le regole generali per l’esistente;
- le regole specifiche di zona e ambito suddivise in :
• regole d’uso e di intervento sull’esistente
• regole per i nuovi interventi
Le regole di tipo generale sono finalizzate al mantenimento degli attività esistenti;
Le regole specifiche sono finalizzate sia al miglioramento sotto l’aspetto qualitativo
delle attività esistenti sia all’insediamento di nuove strutture.
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
35
3.11 LE REGOLE PER LA TRASFORMAZIONE TERRITORIALE E URBANISTICA
Si compone di regole per la progettazione e realizzazione pubblica e privata delle azioni
strategiche rispondenti agli obiettivi specifici dello sviluppo socio-economico che
producono o necessitano di effetti territoriali.
Il P.S. è stato formato secondo una logica di pianificazione ex Lr 5/95 che vede il PS
quale atto di conoscenza e di condizioni strutturali da un lato (Statuto), e dall’altro
quale luogo delle possibilità e della promozione di sviluppo (strategie e politiche
territoriali).
Logica secondo la quale, fermo lo scenario strutturale e strategico, maturando nel
tempo condizioni di fattibilità per le azioni di trasformazione, il RU possa comprendere e
recepire progetti pubblici e privati, previa loro verifica di coerenza agli obiettivi
strategici di P.S., di conformità agli obiettivi, alle condizioni, ai limiti e ai vincoli del PS e
dietro valutazione ambientale operativa comprensiva degli aspetti di fattibilità
economica.
Per l’attuazione delle previsioni il comparto si è dimostrato lo strumento utile per il
raggiungimento degli obiettivi incrociati di realizzazione del piano pubblico e
dell’operatività privata, e anche lo strumento necessario per il superamento del
concetto quantitativo di standard.
In ogni comparto sono state inserite, applicando il principio della perequazione, opere
pubbliche o di interesse collettivo, finalizzate prioritariamente alla soluzione delle
criticità presenti, ed edificazione privata.
Ad ogni comparto è stato attribuito un tipo di spazio o attrezzatura pubblica o di
interesse collettivo, specificamente rispondente all’esigenza del contesto entro cui si
colloca il comparto.
Per ogni comparto sono dati destinazioni e quantità edificabili. Per gli interventi
complessi sono prescritti anche prescrizioni per la salvaguardia delle risorse ambientali
geologiche, paesaggistiche, agronomiche, prescrizioni per la realizzazione di dotazioni
territoriali (infrastrutture, attrezzature, parcheggi, verde pubblico, edilizia residenziale
sociale) e gli interventi di mitigazione per meglio rendere sostenibile l’intervento.
La normativa per le aree e i beni che attua il contenuto paesaggistico del Piano
strutturale è un insieme di regole operative che, tramite divieti e obblighi, soddisfa le
condizioni di tutela dei valori individuati dal PS per tali aree e beni.
Come si è già detto, il PS contiene una disciplina paesaggistica, in attuazione del Piano
territoriale di coordinamento della Provincia di Livorno.
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
36
Il R.U. contiene regole essenzialmente conservative per il patrimonio di valore e rango
di tipo paesaggistico, articolate in regole generali e regole specifiche, regole per la
conservazione dei documenti materiali della cultura e regole per gli interventi nella rete
ecologica individuata dal Regolamento.
Le aree e i beni assoggettati alla normativa paesaggistica si trovano sia nei centri abitati
che nel territorio rurale, sono individuati negli elaborati grafici.
In tali aree sono sempre vietati i seguenti interventi:
-
-
-
-
-
-
nuove infrastrutture, ivi compresi impianti della telefonia mobile (se non in forme,
dimensioni, tecnologie tali da permetterne l’inserimento senza impatti) e impianti
per la produzione di energia eolica (fatti salvi i piccoli generatori eolici ad uso
agricolo);
l’apertura di nuove cave;
la derivazione di acque superficiali e profonde in quantità superiori al
mantenimento del minimo deflusso costante vitale negli alvei sottesi;
riduzione o trasformazione di vegetazione boschiva e assimilata, dunale, di rupe
marina, pioniera delle rocce verdi (garighe), di zone umide e degli acquiferi, di
minerali e fossili, di formazioni arboree di argine, ripa e golena, di alberature
segnaletiche, monumentali, di arredo e stradali, di siepi rigenerate e residue;
riduzione o trasformazione di vegetazione forestale presente nelle aree di pregio
paesaggistico, salvo per limitate superfici per interventi di interesse generale
attraverso comunque compensazione. Sono ammessi interventi di potatura e tagli
selettivi di diradamento a carico di esemplari deperenti e soprannumerari.
la distruzione e il prosciugamento delle zone umide minori (laghetti collinari, pozze
di abbeverata, acquitrini, piccoli stagni);
distruzione o alterazione della scogliera marina, su tutto il litorale del Comune. Sono
fatti salvi limitati e localizzati interventi per la messa in opera di passerelle in legno,
anelli d’ormeggio, pali di recinzione nelle zone individuate per i servizi alla
balneazione e per la manutenzione di opere murarie esistenti.
la forestazione delle garighe spontanee su affioramenti delle rocce verdi;
nuova viabilità, se non ai fini dell’adeguamento di tracciati, opere o manufatti
esistenti, o per evidenti motivi di utilità generale non altrimenti risolvibili, stabiliti
con atto dell’organo politico competente;
sistemazioni impermeabili dei terreni;
arredi vegetazionali estranei al contesto ambientale;
alterazione di crinali, di elementi tipici delle sistemazioni agrarie, di viabilità e
tracciati storici, di emergenze geomorfologiche e florofaunistiche;
frazionamenti poderali che riducano e alterino le unità paesaggistiche, tranne che
nel caso delle divisioni ereditarie;
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
37
-
attività di scarico materiali di riporto e di risulta da scavi, raccolta in superficie di
ghiaia, sabbie e sassi, sbarramenti in alveo;
le serre fisse;
gli annessi per attività amatoriali.
3.12 LE REGOLE PER LA BIODIVERSITA’
Allo scopo di salvaguardare la biodiversità del territorio comunale e promuoverne la
riqualificazione, per migliorare ed arricchire il paesaggio, il regolamento urbanistico
precostituisce la realizzazione di una rete ecologica locale strutturata sui grandi nodi
ecologici dei Siti di Interesse Regionale, Siti di Interesse Comunitario, le Zone a
Protezione Speciale.
La rete ecologica costituisce una trama reticolare di aree ed elementi di naturalità, che
si
sovrappone alle destinazioni urbanistiche, e che:
-
-
convive con le attività e gli usi antropici, così che un territorio economicamente
competitivo possieda anche caratteristiche ambientali e paesaggistiche tali da
assicurare un’adeguata qualità della vita (e della salute) ai cittadini, attuali e futuri;
può essere collegata con altre eventuali reti ecologiche di Comuni vicini e
contribuire in tal modo all’infittimento delle reti ecologiche di livello superiore
(regionale, Rete Natura 2000).
3.13 TUTELA DELL’INTEGRITÀ FISICA DEL TERRITORIO
Un intero Titolo delle Norme Tecniche di Attuazione contiene regole specifiche per la
tutela dell’integrità fisica del territorio, ovvero per la difesa del suolo e dell’acqua, con
regole che sono articolate in protezione e governo della risorsa idrica, rischio idraulico,
regole di fattibilità’ geologica ed idrogeologica, la pericolosità e fattibilità sismica,
direttive generali per la salvaguardia dell'equilibrio costiero condizionamento
idrogeologico degli interventi, aree di particolare attenzione per la prevenzione dei
dissesti idrogeologici, direttive per le aree di particolare attenzione per la prevenzione
da allagamenti, salvaguardia del reticolo di riferimento significativo P.A.I
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
38
4. LE REGOLE PER LE INVARIANTI
Il titolo IV contiene la disciplina delle invarianti:
- Invarianza storico insediativa;
- Invarianti paesaggistico ambientali;
- Invarianza culturale e sociale;
in questo sono definite le regole di conservazione e valorizzazione delle risorse
finalizzate al mantenimento dei caratteri dimensionali e dei livelli prestazionali.
Questi costituiscono i criteri fondanti dei processi di pianificazione del territorio
comunale per garantire il rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile.
5. LA VALUTAZIONE E IL MONITORAGGIO
La valutazione integrata degli effetti territoriali, ambientali, sociali ed economici e sulla
salute umana comprende la verifica tecnica di compatibilità relativamente all’uso delle
risorse essenziali del territorio. Essa interviene, in ogni caso, preliminarmente alla
definizione di qualunque determinazione impegnativa, anche al fine di consentire la
scelta motivata tra possibili alternative, oltre che per individuare aspetti che richiedano
ulteriori integrazioni o approfondimenti. (art. 11 legge regionale 1/2005).
Il rapporto sulla Valutazione Integrata, che fa parte integrante del Regolamento
urbanistico, è un documento di:
-
-
verifica della compatibilità degli interventi previsti dal Regolamento Urbanistico in
attuazione degli obiettivi, delle strategie, delle condizioni e delle prescrizioni stabiliti
nel Piano Strutturale;
verifica nei confronti degli obiettivi di sostenibilità e di qualità definiti dalla legge
regionale 1/2005.
La Relazione di Sintesi, anche questa parte integrante del Regolamento urbanistico, è il
documento che registra tutte le attività valutative svolte durante il processo di
elaborazione dello strumento - atto di pianificazione.
È uno specifico elaborato nel quale sono evidenziate le modalità di verifica delle scelte
rispetto agli obiettivi del piano e ai criteri della sostenibilità, individuando le risorse
essenziali del territorio di cui si prevede l’utilizzazione, le possibili sinergie e i parametri
per il monitoraggio degli effetti.
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
39
6. STANDARDS PUBBLICI
Le aree a standards attuate e presenti nelle UTOE sono del tutto sufficienti a soddisfare
le esigenze della collettività e il rispetto dei parametri minimi del D.M. 1444/68.
Pertanto l’obiettivo del Regolamento Urbanistico è quello di ricercare un primo
riequilibrio delle quantità al fine di corrispondere non solo ai requisiti minimi ma
soprattutto alle esigenze di un elevazione della qualità urbana prefissata dagli obiettivi
del Piano Strutturale e all’eliminazione prioritaria delle criticità rilevate.
Le specifiche verifiche sono riportate nell’allegato B.
Inoltre è da evidenziare che dai calcoli teorici per la determinazione degli abitanti
equivalenti fornisce una presenza attuale di 3.855 abitanti e di un incremento di 120
abitanti a R.U. attuato.
Per altro è da evidenziare che i piccoli comuni, come quello di Capoliveri ed Elbani,
tendono a trovare e sviluppare servizi associati , come ad esempio la scuola, piuttosto
che ricercare singolarmente la soluzione alle proprie esigenze. Pertanto le verifiche
degli standards pubblici come poste non sempre riescono a fornire un quadro generale
della qualità pubblica urbana, basti pensare al dato del verde e parchi pubblici in
relazione alla pubblica fruizione di ambiti territoriali vastissimi sia demaniali che del
parco nazionale.
7. DIMENSIONAMENTO
Il Regolamento Urbanistico mediamente ha previsto di attuare circa il 80% del
dimensionamento complessivo del Piano Strutturale. Ciò in quanto, essendo Il P.S.
adottato nel 2002 e approvato nel 2012 e quindi fino ad oggi sono state adottate le
misure di salvaguardia, l’obiettivo posto dall’Amministrazione, per rispondere alle
necessità di uno sviluppo socio economico e all’eliminazione il più possibile delle
criticità nonché alle richieste della popolazione dei giovani e anziani, è quello di
impegnare una cospicua parte del dimensionamento del Piano Strutturale, che giova
evidenziare era per la nuova residenza di soli 15.000 mc nel capoluogo e di mc. 5.000,
compreso i servizi, a Lacona. Mentre erano previsti interventi con limitati incrementi
proporzionali per la riqualificazione esistente del patrimonio edilizio e del settore
turistico e per lo sviluppo di quello artigianale e dei servizi.
Da evidenziare che le previsioni del dimensionamento del P.S. effettuate in volumi,
ovvero in mc., sono state riportate al parametro della superficie utile lorda (SUL) come
definita nelle NTA, con la seguente formula: V. in mc. : 3,00 mt. = S.U.L. mq.
Con il R.U. si prevede la realizzazione di circa 3.900 mq di sul per la nuova residenza
come descritto al punto 3 pari ad un incremento teorico di 120 abitanti, mentre non
determineranno alcun incremento gli interventi sul p.e.e. in quanto non sono ammessi
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
40
frazionamenti delle unità immobiliari a seguito degli incrementi volumetrici che sono
finalizzati solo al miglioramento della qualità dell’abitare.
In sostanza il quadro riepilogativo del dimensionamento del primo R.U. risulta il
seguente.
Destinazione funzionale
Previsione PS
SUL mq./ pl
12.710 mq.*
Previsione R.U.
SUL mq./pl
12.250 mq.*
Residenziale - nuova previsione
5.000 mq.
3.900 mq.
Turistico ricettivo alberghiero (posti letto)
433 pl.***
365 pl. ***
Residenziale
–
completamento/ampliamento/cambio d’uso
Turistico ricettivo alberghiero (ampliamenti)
11.949*
2.410**
Turistico ricettivo extralberghiero Residence CAV)
Turistico ricettivo extralberghiero Campeggi
Industriale /artigianale
14.359
mq.
10.268*
2.147**
12.415
mq.
5.433 mq.**
3.250 mq. **
600 mq.
375 mq.
2.666 mq.
2.666 mq.
Commerciale/direzionale
6.290 mq.
4.303 mq.
Servizi°
9.996 mq.
9.349 mq.
*
**
***
°
le superfici sono riferite agli ipotetici ampliamenti degli edifici esistenti senza incremento delle
unità abitative o posti letto.
le superfici sono riferite agli ipotetici ampliamenti degli edifici esistenti al fine di incentivare la
trasformazione della ricettività extralberghiera in alberghiera
l’incremento dei posti letto/Sul è riferito agli ipotetici ampliamenti delle strutture turistiche
esistenti al fine di incentivare il passaggio a categoria superiore e miglioramento dei servizi.
comprensivi della foresteria - centro velico di Naregno e del nuovo centro di Lacona
Tavarnelle Val di Pesa, lì ottobre 2013
Architetto Gianni Vivoli
Architetto Sergio Seritti
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
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ALLEGATI
A - Disciplina urbanistica e del demanio marittimo:
- Relazione generale
- Norme Tecniche di Attuazione
- Allegato A - Schedatura urbanistico edilizia del patrimonio insediativo
- Allegato B – Standards pubblici
- Tav. 1 - Inquadramento Territoriale: sistemi territoriali scala 1:10.000
- Tav. 2a - Valori funzionali e strutturali del territorio: invarianti naturalistico
ambientali scala 1:10.000
- Tav. 2b - Valori funzionali e strutturali del territorio: invarianti sovraordinate
scala 1:10.000
- Tav. 3a-3b-3c-3d Salvaguardia e valorizzazione del territorio rurale scala 1:5.000
- Tav. 4 - Disciplina degli insediamenti dell’area urbana di Capoliveri scala 1:12000
- Tav. 5 – Classificazione e uso prevalente dell’area urbana di Capoliveri scala
1:12000
- Tav. 6 – Disciplina dell’area urbana minore di Lacona-Margidore scala 1:12000
- Tav. 7a-7b-7c-7d Disciplina del territorio rurale scala 1:5.000
B – Disciplina geologica – idraulica:
C – Componente agronomica: flora e agricoltura:
- Tavola n° 1 Carta dell'uso del suolo in scala 1:10.000;
- Tavola n° 1a Carta dell'uso del suolo in scala Centro urbano Capoliveri in
scala 1:2000;
- Tavola n° 1b Carta dell'uso del suolo in scala Lacona in scala 1:2000;
- Tavola n° 1c Carta dell'uso del suolo in scala Madonna delle Grazie in scala
1:2000;
- Tavola n°1d Carta dell'uso del suolo in scala Pareti Innamorata in scala
1:2000;
- Tavola n°1e Carta dell'uso del suolo in scala Naregno in scala 1:2000
- Tavola n°1f Carta dell'uso del suolo in scala Lido in scala 1:2000
- Tavola n°1g Carta dell'uso del suolo in scala Calagrande in scala 1:2000
- Carta della zonizzazione in scala 1:10.000;
D – Componente ambientale e Valutazione Integrata e d’Incidenza:
- Studio d’Incidenza
- Rapporto Ambientale
Regolamento Urbanistico Capoliveri Ottobre 2013
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