Nadia Terranova “Gli Anni al contrario”

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Transcript Nadia Terranova “Gli Anni al contrario”

Nadia Terranova “Gli Anni al
contrario” all’ITC
La scrittrice messinese Nadia Terranova è
tornata a Milazzo per presentare la sua ultima fatica
letteraria, il romanzo “Gli Anni al contrario” (pubblicato nel
2015 per le edizioni Einaudi Stile Libero), nuovamente
nell’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale, dove era
stata ospite già lo scorso marzo su invito della prof.ssa
Teresa Frisone.
Lunedì 10 ottobre, a partire dalle 17:00, si è svolto il
secondo incontro con Nadia Terranova, promosso e organizzato,
questa volta, dall’Associazione culturale “Teseo” presieduta
dal dott. Attilio Andriolo, il quale, per l’occasione, ha
svolto il ruolo di relatore assieme all’autrice e alla preside
dell’Istituto, prof.ssa Stefania Scolaro.
Le docenti Dora Barone, Imma Barillari e Maria Scolaro hanno
curato la preparazione degli alunni in vista dell’evento,
anche tramite laboratori tematici e una serie di letture sul
periodo storico affrontato nel libro. I fatidici anni di
piombo fanno da sfondo alla narrazione, che si snoda tra il
1977 e il 1989, anno del crollo del Muro di Berlino.
Protagonisti del racconto, ambientato a Messina, due giovani
innamorati, Giovanni e Aurora, entrambi animati, come tanti
loro coetanei, da un’ansia di rinnovamento e di rigenerazione
radicale della società, lui figlio di un comunista, lei di un
fascista.
Dalla loro unione nasce Marta, pseudonimo dell’autrice. Le
vicende di Giovanni e Aurora si inseriscono in quello
straordinario momento di effervescenza sociale e culturale che
attraversa gli anni Settanta, quando moltissimi giovani,
entrando in rotta di collisione col mondo dei padri, si
illudono di poter portare a compimento i loro ideali di
libertà e di giustizia, divenendo infine consapevoli, loro
malgrado, dell’impossibilità della missione.
Alcuni abbracceranno la causa rivoluzionaria, mentre altri
dovranno fare i conti con una spietata realtà che annulla
qualsiasi speranza, e che guiderà Giovanni lungo un percorso
di insostenibile frustrazione, fino al raggiungimento del
baratro esistenziale delle droghe pesanti. “Ci onoriamo di
aver organizzato, come associazione “Teseo”, questo incontro
con una autrice messinese, che ha studiato filosofia e storia
moderna e attualmente vive e lavora a Roma” ha esordito il
presidente dell’associazione, dott. Attilio Andriolo, ideatore
dell’evento insieme al consigliere comunale Antonio Foti,
presente in sala. Nadia Terranova è approdata al romanzo con
“Gli anni al contrario”, dopo avere scritto una serie di libri
per ragazzi.
L’opera è stata accolta molto positivamente dalla critica
italiana ed elogiata da scrittori come Roberto Saviano, nonché
tradotta in Francia, Spagna, Messico, Polonia e Lituania. “Un
libro che si presta a più letture” lo ha definito Andriolo,
“scritto con uno stile inimitabile, tutto ambientato a
Messina, con lo sfondo di una società in crisi, in una Sicilia
nella quale l’onda lunga della protesta arriva in maniera
piuttosto leggera.
Era l’Utopia inseguita a quei tempi da una generazione che si
vota pure alla lotta armata, trovando consolazione nella droga
dopo l’amarezza del fallimento”. La preside Stefania Scolaro,
riferendosi al contesto del romanzo, ha parlato di “periodo
molto complesso, fatto di ideologie, moti, scontri, raccontati
in modo brioso attraverso le vite di questi ragazzi che si
incontrano”.
Prima dell’intervento della scrittrice, è stato proiettato un
video realizzato l’anno scorso dai ragazzi della IV C
Turistico (oggi V C, presenti all’incontro) supportati allora
dalla prof.ssa Frisone; un excursus fotografico e musicale che
raffigura le fasi salienti del decennio considerato, ponendo
in risalto personaggi ed episodi ritenuti più importanti e
drammatici.
Loredana Salvadore e Riccardo Grillo della V C Turistico hanno
letto alcuni brani introduttivi del romanzo.
“Negli anni in cui ho scritto questo libro non pensavo che
sarebbe finito nelle scuole – ha confidato al pubblico Nadia
Terranova -. Io scrivevo libri per ragazzi, questo per me era
un libro per adulti, una piccola storia privata di un
piccolissimo nucleo familiare, ambientata in una periferia
d’Italia inserita nell’ambito di eventi politici più grandi.
I protagonisti vivono a Messina e avvertono sulla loro pelle
ciò che accade altrove, arrivando a toccare vari abissi ma
anche numerose vette. Sebbene il mio non sia propriamente un
romanzo storico, raccontare come vivevano le persone comuni
durante un periodo che è finito nei libri di storia è stato
molto bello ed importante. Sono molto commossa di essere qui”.
Rispondendo alle domande del pubblico, Nadia Terranova ha
detto: “Il libro ha tenuto molto vivo il mio interesse. Non
credo che la letteratura debba affrontare delle tematiche:
questo magari lo fanno altri, per esempio i giornalisti.
Personalmente ho un grande debito con la tragedia greca, che è
universale, dalla quale ho preso spunto per quanto riguarda il
tema dell’uomo posto di fronte a un bivio. Immaginavo che il
periodo trattato avrebbe generato un dibattito con visioni
opposte. La parabola di Aurora e Giovanni concerne fatti che
hanno riguardato anche la mia vita. E’ la vicenda di persone
comuni all’interno di un quadro storico”. Conclude l’autrice
de “Gli anni al contrario”: “C’è una parte di quella
generazione che non si è mai pacificata con il resto, e
un’altra che, invece, si è persa in vari modi. Sono state
fatte anche conquiste molto importanti in quel periodo,
rispetto alle quali oggi si sono compiuti dei passi indietro.
Mancava un racconto dei ‘figli di nessuno’ come Giovanni e
Aurora, la cui storia ho scelto di scrivere non per dare un
giudizio, ma per traghettarla dall’oblio alla memoria. L’opera
parla anche del naufragio del loro modo di essere compagni e
del loro salvarsi reciprocamente, in un contesto sociale
caratterizzato da una profonda frattura generazionale, nel
quale i rapporti d’amicizia nascono, si rompono e ruotano
sempre attorno a ideali comuni”.