Bollettino di informazione

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Tra binari e traversine
La nostra socia Silvana Marioni ha partecipato al Concorso 50&Più Prosa Poesia, Pittura e Fotografia
- Premio Città di Baveno 2016 aggiudicandosi il Premio della Farfalla d’Argento, con il racconto “Fra
binari e traversine”che vi proponiamo, esprimendo i nostri più vivi complimenti a Silvana
Bollettino di informazione
dell’ UNIVERSITÁ della TERZA ETÁ di CORMANO
Assoc. di volontariato - ONLUS
Anno XVII- N. 92 Ottobre 2016
aderente alla Federuni di Vicenza
Piccola, minuta, quasi dimessa, ma chi era quella fragile donna che si spostava tra binari e
traversine?
Lei si chiamava Celestina e in quell’agglomerato periferico, dopo l’ospedale, la conoscevano
tutti: il più delle volte china su se stessa a raccogliere qua e la rifiuti eterogenei, gettati dai finestrini di auto e tram. Per la gente del quartiere era un personaggio noto e benvoluto, infatti,
la chiamavano “donnina dei binari”, dal momento che era volontaria addetta alle pulizie di
quello spazio stradale. Un mestiere che adempiva con scrupolosità, tanto da indossare, sopra
lo striminzito paltò, un grembiule aziendale, probabile divisa di quando lavorava presso le
fabbriche di “viale delle Industrie”.
Durante la pausa di mezzogiorno, Celestina la potevi incontrare dal prestinaio, dove si rifocillava con un po’ di focaccia, tenendosi in disparte nel solito angolo. Di lei ti stupiva subito lo
sguardo attonito, un po’ triste forse retaggio di un’esistenza non facile. Era palese che fosse
sola nell’affrontare una quotidianità rigorosa, difficile da gestire e da capire.
In fondo in fondo però, su quei binari, c’era il suo scopo di vita, un motivo importante per
Celestina, che nonostante l’età, non accettava di sentirsi un’esclusa, perché aveva ancora la
possibilità di fare qualcosa di utile, che in pochi però capivano.
Dall’asfalto alle rotaie, dalle rotaie alla massicciata, incurante del traffico e dei pericoli che la
sfioravano. Celestina continuava garbatamente le sue faccende: sembrava stesse raccogliendo
margherite, non spazzatura, e facevano tenerezza quelle sue ciocche di capelli bianchi, un po’
scomposti che lei tratteneva sotto un fazzoletto colorato, suo unico vezzo.
Terminato il proprio turno di lavoro, Celestina si defilava, per ricomparire il giorno dopo,
puntuale come sempre, quasi dovesse timbrare un ipotetico “cartellino di presenza”.
Una lavoratrice silenziosa e modesta che i conducenti di quella linea tramviaria conoscevano
bene, tanto da rallentare la corsa delle vetture per salutarla ogni volta: “Celestina! Ciao sii
prudente”
Con l’espandersi della città e le mutate esigenze di traffico, quel percorso su rotaia è stato
abolito e con esso s’è dileguata anche la piccola donna sui binari.
Chissà dov’è Celestina? Dov’è andata?
Forse in un ambiente limpido come il suo nome, in una dimensione senza fine, dove non rischia più, e i binari su cui prima camminava, sono ora candide nubi intrecciate a nastri di cristallo dai mille riflessi colorati.
Via Roma, 10 tel. 3338469529
stampato in proprio - distribuzione gratuita
www.utecormano.it
e-mail: [email protected]
Inizia un nuovo anno accademico: il 17°
Carissimi soci ,
Con l’inaugurazione del 6 ottobre inizia il nostro diciassettesimo anno accademico: ci stiamo avvicinando gioiosamente alla maggiore età. Un grazie di cuore a tutti coloro che in questo cammino ci hanno accompagnato e a quelli che con il loro impegno e la loro generosità ci permettono di
riprendere e continuare la strada, che speriamo entusiasmante e costruttiva per tutti.
Tra questi ci siete naturalmente voi soci, che anche quest’anno vi siete iscritti numerosi condividendo la nostra proposta; raccogliamo con soddisfazione la sfida che ci impegna a fare il meglio
per non deludervi.
Un ringraziamento caloroso e particolare va ai nostri bravissimi docenti che ci hanno permesso di
organizzare un programma di grande interesse e valore, senza la loro generosa e gratuita collaborazione non sarebbe possibile l’esistenza stessa dell’Università.
La mia riconoscenza va a tutti i collaboratori che con il loro impegno nascosto e volontario sostengono durante tutto l’anno l’attività della nostra Università. Penso in primo luogo alle segretarie
Graziella e Tina al lavoro da oltre un mese per raccogliere le iscrizioni, fino ai “bidelli” che hanno
iniziato col preparare il salone per l’inaugurazione. Un doveroso ringraziamento anche al nostro
Presidente onorario don Gigi che ci ospita con la struttura di Via Roma.
Consultando il programma, che alcuni hanno definito “bellissimo con punte di eccellenza” avrete
notato qualche cambiamento: non ci sono più alcuni laboratori e insegnamenti, per sopravvenuti
impegni dei docenti, che ringraziamo per l’amicizia condivisa, con la speranza di riprendere la
collaborazione. Iniziano però altri graditissimi incontri. Salutiamo con piacere le dottoresse Sozzi
Giuseppina e Zoppo Adele, l’insegnante Zamboni Ornella, alla loro prima esperienza con noi sperando che possano in futuro continuare a collaborare.
Buon anno accademico e un grande grazie a tutti!
Carla Bossi
visitate il nostro sito: www.utecormano.it
La struttura urbana di Cento risale al Medioevo
caratterizzata dalla presenza di portici che fiancheggiano le strade principali con palazzi storici e
chiese di pregio artistico.
Tra i monumenti d'interesse
Visita alla città di Cento (FE)
Sabato 29 ottobre 2016
Palazzo del Governatore detto anche della
Regione o dell’Orologio di origine cinquecentesca. Venne eretto nel 1502 quando
Cento faceva parte del ducato Estense, in
occasione del matrimonio tra Alfonso d’Este
e Lucrezia Borgia.
In seguito divenne sede del legato pontificio.
Partenza ore 7,30 da Piazza del Comune di Cormano
Costo complessivo € 45,00
Viaggio, Pranzo,Visita città e opere del Guercino
Iscrizioni a partire dal 17 ottobre 2016
Cento è definita spesso terra di confine, perché nonostante sia in provincia di Ferrara, la
distanza da quest’ultima è pressoché la stessa che la separa da Bologna tra l’altro è spesso
rinominata "La piccola Bologna" per via della struttura dei portici e del centro storico in
stile bolognese e per la sua gastronomia, che presenta numerosi piatti tipici del capoluogo
emiliano.
Sullo stemma aulico di Cento, nella parte bassa, campeggia il gambero che ricorda l'origine
pescosa del territorio un tempo invaso dall'acqua e ricco di gamberi, mentre nella parte alta
è presente lo stemma della famiglia Aldobrandini, un cui componente: papa Clemente VIII nel 1598 riportò il Ducato di Ferrara sotto lo stato pontificio.
Nel 1754 Papa Benedetto XIV diede a Cento, con Bolla Papale, il rango di "Città" e durante la Repubblica
Cisalpina (1797) venne scelta quale capoluogo del Dipartimento dell’Alta Padusa. All'inizio del XIX secolo
Cento fece parte del regno napoleonico, che ebbe termine nel 1815. Il cardinale Consalvi restaurò lo Stato Pontificio e riportò a Cento le opere d'arte trafugate da Napoleone. I decenni successivi videro un grande fermento politico, con la comparsa di personaggi storici del risorgimento, come il centese Ugo Bassi,
fucilato a Bologna nel 1849 dalle truppe austriache.
Altro centese illustre è il pittore Giovanni Francesco Barbieri nato l’8 febbraio del 1591 quando Cento
apparteneva al Ducato di Ferrara, conosciuto come “Guercino” soprannome che gli fu attribuito perché
come narra il suo biografo, riprendendo narrazioni della tradizione, «essendo ancora in fasce, il fanciullo, svegliatosi pieno di spavento, diedesi a stralunar gli occhi [ ... ] per siffatta guisa, che la pupilla dell'occhio destro gli
rimase travolta e ferma per sempre nella parte angolare». Naturalmente, il suo strabismo non fu certamente provocato da questo presunto episodio: piuttosto, il suo difetto può avere influenzato la sua resa pittorica delle forme nello spazio. A sei anni mostrò una particolare inclinazione per il disegno e a otto anni «senza avere
avuto maestro alcuno, e soltanto sulla scorta d'una immagine in stampa dipinse la «Madonna di Reggio sulla facciata
della casa dove abitava che si poté vedere fino a quando, due secoli dopo, la casa fu demolita. A Cento sono conservate numerose opere del Guercino.
La città è stata colpita dai terremoti dell’Emilia del 2012; fortunatamente non ci sono state vittime ne vi
furono gravi conseguenze per l'edilizia abitativa, ma diversi edifici storici sono stati evacuati per crepe.
Il nuovo "museo" del Guercino è la settecentesca chiesa di San Lorenzo, un gioiello architettonico che accoglie le dodici opere del grande pittore tornate in città, 9 di proprietà della Pinacoteca Civica e 3 della
Curia.
Chiesa di San Lorenzo, fu edificata fra il 1765 e il 1773 su
disegno dell'architetto centese Pietro Alberto Cavalieri. Attualmente ospita dodici opere del Guercino provenienti dalla
locale pinacoteca civica temporaneamente chiusa per i danni
subiti dal terremoto dell'Emilia del 2012.
Al Guercino è intitolata una
cappella gentilizia ornata dalle
sue opere che, insieme alla
magnifica tela de L’Assunta”
realizzata intorno al 1622, posta nella parte centrale della
volta, formano la splendida
cornice artistica del tempio del
SS.Rosario. Ora trasferita in
San Lorenzo.
La statua fu realizzata dallo scultore centese Stefano Galletti(18321905) fra il 1857 e il 1862, anno in cui fu collocata al centro di Piazza
Guercino. Nel 1934 l’opera fu trasportata nella piazza antistante la Rocca, ma nel 2005, in occasione del centenario della morte di Galletti, è
stata ricollocata nella sua sede originaria.