magazine - Mobility Press

Download Report

Transcript magazine - Mobility Press

mobility press
magazine
Move.App Expo: riuscirtà l'Italia a passare dalla mobilità
ingrata alla mobilità integrata?
Con la mobilità sostenibile l'Italia sta mettendo la marcia
giusta. L'intervista al CEO di LifeGate, Enea Roveda
Bergamo: lo scatto simbolo del Trittico di Redona
Ne parla il direttore generale di ATB, Gianni Scarfone
Numero 72 - 12 Ottobre 2016
numero 72 - 12 Ottobre 2016
Editoriale
Move.App Expo: riuscirtà l'Italia a passare dalla mobilità ingrata alla
mobilità integrata?
Lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, i grandi corridoi europei, i sistemi di trasporto pubblico di massa e ancora le tecnologie dedicate alla mobilità, le applicazioni
per i passeggeri. Treni, filobus, tram ed autobus, ma anche car sharing e mobilità elettrica, integrazione tariffaria ed evasione, i
mezzi di trasporto e l’impatto ambientale.
E ancora: formazione del personale, reti nazionali e reti regionali, investimenti tecnologici e trasporto delle merci in ferrovia. Se ne
è parlato a Milano per tre giorni nell’ormai
tradizionale iniziativa di Move.App expo,
organizzata dal Collegio degli ingegneri ferroviari con il supporto del gruppo Ferrovie
dello Stato.
Un confronto a tutto campo, segmentato in
sette diversi incontri, che ha permesso di
fare il tagliando al settore della mobilità pochi giorni dopo la presentazione del piano
industriale di FS (vedi il numero 71 di MobilityMagazine).
Dopo anni di pianti e lamenti il clima che si
respira tra addetti ai lavori (costruttori, imprese ferroviarie, produttori di tecnologie)
sembra tendere (quasi) al sereno.
Stabilità politica e concentrazione degli investimenti sembrerebbero mettere al riparo
il Paese dalla storica piaga delle “incompiute”, ma non c’è tavolo di discussione e dibattito nel quale non si sia sentito parlare di
2
fabbisogni finanziari.
Servono soldi per le infrastrutture tecnologiche delle reti regionali, servono soldi per
le città, che debbono rinnovare la propria
flotta di autobus che ormai hanno età medie incompatibili con un paese civile, ed europeo.
Servono soldi per la mobilità elettrica delle
città, per rinnovare e implementare le flotte
di tram e di filobus.
Serve, soprattutto, una visione strategica
che guardi le aree metropolitane come un
tutt’uno, dove non possono esistere cittadini di serie A che abitano in centro città e di
serie B che faticano a raggiungere il luogo di
lavoro o di svago.
E tutto ciò va fatto tenendo assieme i diversi
sistemi di trasporto, integrandoli e non contrapponendoli artificiosamente. La nuova
smart economy offre tutti gli strumenti tecnologici possibili, a costi accessibili: treno,
autobus, metro e tram, ma anche auto privata possono benissimo integrarsi con car e
bike sharing.
In estrema sintesi: l’Italia si trova di fronte
ad uno sforzo gigantesco per passare dalla
mobilità ingrata alla mobilità integrata.
A.R.
3
numero 72 - 12 Ottobre 2016
Intervista
Con la mobilità sostenibile l'Italia sta mettendo la marcia giusta.
L'intervista al CEO di LifeGate, Enea Roveda
dei cittadini per dare loro un’infrastruttura concreta all’insegna del
rispetto dell’ambiente e che punta
a ricucire centro e periferie. L’altro
aspetto interessante è che il GRAB
è destinato a diventare un hub da
cui partiranno a raggiera altre corsie ciclabili in cantiere.
Convincere gli italiani a fare a meno
dell’auto, specie fuori dalle grandi
città, non sarà facile, siamo ancora
un Paese fatto di piccole province
in cui il trasporto pubblico e le due
ruote non sempre sono alternative
Enea Roveda, CEO LifeGate
possibili. Ma i segnali ci sono.
Pensate alle autostrade dedicate
alle biciclette, un finanziamento circa novanIn questo numero di Mobility Magazine, comta milioni di euro, più ulteriori finanziamenti
pletamente dedicato alla mobilità sostenibile,
dalle Regioni e dagli enti locali per realizzare
abbiamo intervistato il CEO di LifeGate, Enea
progetti come la Ciclovia che collega Venezia a
Roveda. Il network Lifegate è da sempre impeTorino passando per il Po, la Ciclovia del Sole
ganto in iniziative per promuovere la mobilità
che da Verona raggiunge Firenze e la Ciclovia
sostenibile con servizi e strumenti, per persone
pugliese. Di certo non siamo in Olanda, o in
e aziende
Danimarca. Ma è un inizio, la direzione è giusta.
La mobilità ciclistica in Italia sta facendo un
E dopo Roma gli altri comuni potrebbero ispipasso avanti con la realizzazione delle ciclorarsi a un modello simile, ossia a un’infrastrutvie turistiche nazionali e con la recente firma
tura che promette di essere ad alta redditività
del protocollo d’intesa tra il Comune di Roma
economica e culturale, qualcosa che rappree il Ministero delle Infrastrutture e trasporti
senti però anche un’attrattiva per il turismo,
per la realizzazione del GRAB di Roma.
che offra agli amanti delle due ruote e del
Pensa che questi interventi possano in qualtrekking urbano percorsi dedicati per vivere le
che modo attivare un circuito virtuoso che
nostre città e le nostre aree naturali in modo
spinga le amministrazioni (soprattutto nelle
più sostenibile. Perché questo accada servono
grandi città) a prendere in considerazione la
però progetti condivisi, che coinvolgano oltre
mobilità ciclistica come soluzione alternativa
agli Enti, anche le associazioni ciclistiche e
all’uso dell’auto privata?
ambientali, oltre alla cittadinanza.
Certamente il Grande raccordo anulare delle
Relativamente al progetto GRAB di Roma
bici è un esempio virtuoso di collaborazione
sembrerebbe un’opera imponente e di diffitra istituzioni. Una sinergia messa al servizio
4
numero 72- 12 Ottobre 2016
cile attuazione ma è stata presentata come
un’infrastruttura leggera, non esageratamente dispendiosa anzi, economicamente
rimunerativa. Cosa ne pensa?
In Italia, si sà, i progetti ambiziosi non hanno mai vita facile. Vedremo. In effetti però, a
guardare le stime diffuse la primavera scorsa dallo studio di Confindustria-Ancma sullo
sviluppo del Grande raccordo anulare per le
biciclette, il GRAB sembrerebbe, oltre a una
buona idea, anche un buon investimento: nel
primo anno si calcola che porterebbe a Roma
seicentomila turisti e introiti per 14 milioni di
euro, introiti destinati a crescere esponenzialmente negli anni successivi.
Se fosse così, il progetto si ripagherebbe nel
giro di pochissimi anni, garantendo persino
maggiori entrate nelle casse di Roma e generando nuove imprese. Al di là delle considerazioni economiche, rimane il fatto che iniziative
come queste sono un investimento sul futuro,
sulla qualità della vita dei cittadini e sull’ambiente, di cui godiamo tutti.
Quali sono in Italia gli esempi più virtuosi di
città che hanno adottato soluzioni di mobilità
alternativa e quali città che hanno un buon
potenziale non ancora sfruttato?
Rispetto a cinque anni fa dai dati Istat emerge
una forte crescita dei servizi di mobilità condivisa: il bike sharing oggi è presente in 60 città
italiane, il car sharing in 23 città con oltre 4
mila veicoli a disposizione dei cittadini.
Molto ha fatto l’ingresso sul mercato di realtà
come Car2Go, Enjoy o l’elettrica Share’ngo, oltre a quelli gestiti dai comuni.
Insomma l’Italia sta vivendo un vero e proprio
boom della mobilità condivisa, della pedonalizzazione sempre più ampia, del car e del
bike-sharing, delle aree pedonali e delle Ztl
nei centri storici. Semmai è sul fronte dei trasporti pubblici che ancora c’è molto da fare:
sono ancora pochi i bus ecologici, con quote
superiori ai due terzi del parco circolante in
città più virtuose come Aosta, Udine, Ravenna
e Perugia.
Penso anche a progetti magari meno noti ma
molto interessanti, come quello di trasformare le ferrovie abbandonate in piste ciclabili-pe-
5
numero 72 - 12 Ottobre 2016
donali. Come sta accadendo vicino a Pescara
dove una vecchia ferrovia abbandonata si sta
trasformando in un’affascinante pista ciclabile e pedonale che si
addentra nel cuore
dell’Abruzzo. Lo stesso sta accadendo in
Umbria tra Spoleto e
Norcia.
L’Italia sta mettendo la marcia giusta,
almeno per quanto
riguarda la valorizzazione dei territori.
Persino città dalla
mobilità “problematica” come Napoli stanno facendo
bene, puntando su
nuove piste ciclabili,
ma anche sulla riduzione dei cavi di tram e filobus, sulla piantumazione di alberi, sull’ampliamento dei marciapiedi e sull’eliminazione
delle barriere architettoniche, forse il problema più grande da risolvere.
Se devo pensare ad esempi virtuosi, il pensiero corre prima a città come Londra, dove
il sindaco ha recentemente deciso un investimento da un miliardo di euro per realizzare
due bike highways che collegheranno gli assi
est-ovest e nord-sud della città.
E’ di alcune settimane fa la notizia che la città di Oslo sta pensando di eliminare le auto
dal centro cittadino entro il 2019. Secondo
lei si tratta di un progetto applicabile anche
in altre città? Quali dovrebbero essere gli interventi necessari per realizzare un progetto
così ambizioso? Come promuovere questo
tipo di mobilità alternativa per incentivare i
cittadini ad adottarla?
Si tratta di una scelta coraggiosa, che segue a
6
breve distanza l’accordo tra i principali partiti
politici per impedire la vendita delle vetture a
benzina e gasolio entro il 2025.
Una scelta che fa
ulteriormente riflettere dopo i recenti dati diffusi
in occasione della
European Mobility Week, dai quali emerge che gli
italiani sono i più
esposti al rumore
del traffico in Europa, con picchi negativi che superano
le soglie di guardia
a Palermo, Firenze, Torino, Milano,
Roma, Bologna e
Napoli.
L’applicabilità di progetti simili, specie in Italia,
mi sembra ancora complessa perché Oslo ha
da sempre un sistema di mobilità molto legato alle due ruote, che non trova eguali da noi.
E poi, l’eliminazione dei parcheggi, sul modello norvegese appunto, oltre al chiaro obiettivo di scoraggiare l’arrivo delle automobili in
città, richiederebbe un potenziamento del
trasporto pubblico che al momento non mi
sembra sostenibile da nessuna città italiana.
Bisognerebbe pensare anche a una campagna
d’incentivi di vaste proporzioni per favorire la
diffusione delle due ruote a pedalata assistita,
unica vera alternativa alle automobili.
Mi convince di più l’esempio di Helsinki, che
punta a potenziare il sistema di trasporto pubblico integrato a tal punto da rendere superfluo, entro il 2025, il ricorso alle auto private.
Senza però vietarne completamente l’utilizzo.
Car pooling aziendale e bike to work: soluzioni proposte per agevolare la mobilità aziendale. In che modo si può cercare di spingere
numero 72- 12 Ottobre 2016
le società a incoraggiare questo tipo di abitudini?
I dati sono incoraggianti: quasi 60 mila dipendenti e una settantina di aziende italiane oggi
condividono l’auto per raggiungere il posto di
lavoro, risparmiando su carburante ed emissioni.
Mentre persino il vincitore del Giro d’Italia,
Vincenzo Nibali, in occasione della recente
Settimana europea della mobilità ha invitato
tutti ad andare almeno una volta al lavoro in
bici, proprio come fa lui.
La mobilità sostenibile, sotto tutti i suoi aspetti, è sicuramente una tematica rilevante per
le aziende sia per la sua importanza relativa
nella carbon footprint generale, sia come possibile veicolo e strumento quotidiano di sensibilizzazione e coinvolgimento dei dipendenti.
Incentivare la condivisione, ma anche più
pragmaticamente dotarsi di flotte elettriche o
ibride, per un’azienda è molto più della scelta
di un mezzo di mobilità: richiede coerenza e
passione, conoscenza diretta dell’esperienza e
condivisione delle soluzioni concrete.
Per questo in LifeGate, nell’ambito del progetto Mobility Revolution abbiamo recentemente lanciato eMobility, un sistema di offerta integrata a supporto della mobilità sostenibile.
L’obiettivo? Incentivare la diffusione dei veicoli elettrici, supportare le imprese che scelgono
l’elettrico in tutte le sue declinazioni, accrescere la sostenibilità, contribuire a migliorare
l’ambiente.
Diamo un concreto supporto in tutti gli step
necessari, dallo sviluppo di uno studio di fattibilità ad hoc all’individuazione delle soluzioni
di ricarica e mobilità più adatte a ogni necessità, dalle piccole e medie imprese alle grandi
aziende. Fino all’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili, in coerenza con una
mobilità a basse emissioni di CO2.
A.A.
7
numero 72 - 12 Ottobre 2016
i
n
a
m
u
i
Quest
a
s
o
c
o
sann
e
r
i
d
vuol
e
r
a
i
g
g
via
.
o
c
n
n bra
i
Da
Viaggiare è nella nostra natura.
Con i treni DB-ÖBB EuroCity, raggiungi la tua destinazione
a partire da 9 Euro*. E i cuccioli d’uomo viaggiano gratis**.
Prenota su megliointreno.it
*Destinazioni italiane a partire da 9 Euro, Austria da 29 Euro e Germania da 39 Euro. Tariffe a posti limitati, a tratta, a persona.
** I ragazzi fino a 14 anni compiuti viaggiano gratis se accompagnati da un genitore o nonno.
8
9
Euro*
numero 72- 12 Ottobre 2016
Intervista
Bergamo: lo scatto simbolo del Trittico di Redona
Ne parla il direttore generale di ATB, Gianni Scarfone
Gianni Scarfone, direttore generale di ATB
Nel corso della Settimana Europea
della Mobilità a Bergamo si è tenuta
una manifestazione organizzata da ATB
denominata “il Trittico di Redona”.
Si tratta della replica bergamasca del
celebre Trittico di Münster: lungo un tratto
di via Leone XIII, i volontari del Comitato per
Redona hanno testimoniato che per spostare
60 persone sono necessarie 48 automobili, 1
autobus ATB e 60 biciclette (di cui 20 BiGi).
Il risultato è un manifesto-trittico, che come
l’icona tedesca del 1991, rappresenta ancora
oggi lo sproporzionato spreco di spazio
urbano causato dal ricorso all’auto privata.
Com’è nata l’idea del Trittico di Redona?
L’idea di riproporre a Bergamo il famoso
“trittico di Munster” è frutto di una positiva
collaborazione tra ATB e l’associazione di
quartiere denominata “Il Comitato per
Redona”, da tempo impegnata sui temi della
mobilità sostenibile e della qualità della
vita.
Il progetto è stato proposto ad ATB
direttamente dal Comitato, che ha
individuato nell’Azienda il partner più in
linea con gli obiettivi prefissati: l’evento
ha riscosso un grande successo di
partecipazione, attesa e coinvolgimento,
diventando uno degli eventi più importanti
della Settimana Europea della Mobilità a
Bergamo.
Il risultato è un manifesto-trittico, che
come l’icona tedesca del 1991, rappresenta
ancora oggi lo sproporzionato spreco di
spazio urbano causato dal ricorso all’auto
privata.
Ci siamo visti più volte per discutere
gli obiettivi e le modalità organizzative
e insieme abbiamo predisposto i servizi
necessari alla realizzazione dell’evento:
una fotografa professionista è salita su
una piattaforma aerea a circa 12 metri di
altezza e - coordinandosi in cuffia dall’alto
con il personale a terra – ha individuato le
giuste posizioni dei partecipanti e dei mezzi
coinvolti, la luce, e le prospettive corrette
per gli scatti delle tre scene principali; un
operatore video ha realizzato in time lapse le
riprese a terra cogliendo il dietro le quinte,
la logistica e il grande spirito partecipativo
del quartiere; 60 redonesi hanno partecipato
come soggetti degli scatti fotografici,
mettendo inoltre a disposizione i loro mezzi,
in totale 48 automobili e 40 biciclette; ATB,
oltre fornire un autobus e 20 biciclette del
servizio di bike sharing cittadino “La BiGi”, ha
fatto da regia organizzando e coordinando i
servizi, le persone, la logistica e supportando
economicamente la produzione dell’evento.
9
numero 72- 12 Ottobre 2016
Le riprese e tutti gli spostamenti scenici sono
durate circa tre ore lungo un tratto di via
Leone XIII - una strada centrale del quartiere
di Redona –, appositamente chiusa al traffico
in occasione dell’evento.
Come hanno reagito i cittadini all’iniziativa?
L’evento ha riscosso un successo al di là
delle nostre aspettative, non solo per
la partecipazione di molti residenti del
quartiere che hanno provveduto a portare
auto e biciclette, ma grazie anche alla
partecipazione di numerosi cittadini che
hanno assistito con grande entusiasmo e un
pizzico di pazienza.
Per l’occasione abbiamo inoltre predisposto
una mini campagna di promozione, diffusa
sui principali canali di comunicazione
dell’Azienda, compresa la nostra seguitissima
10
pagina Facebook ATB – Azienda Trasporti
Bergamo.
Lo scatto simbolo del “Trittico di Redona
“ è comparso infine sulle prime pagine dei
principali quotidiani locali, riscontrando
anche l’eco nazionale di repubblica.it.
Avete in mente qualche altra manifestazione
di questo tipo per sensibilizzare i cittadini
ad abbandonare l’auto privata in favore
dell’uso dei mezzi pubblici?
Periodicamente sviluppiamo campagne di
comunicazione che, oltre a promuovere
i servizi ATB, sensibilizzano i cittadini
all’utilizzo del trasporto pubblico, nel segno
di un rinnovamento non solo tecnologico
ma anche comunicativo che ha dato
all’immagine dell’Azienda un volto giovane e
un temperamento grintoso.
numero 72 - 12 Ottobre 2016
Un cambio di stile che ha avuto inizio nel
2014 con la nuova veste grafica della flotta
- i nuovi mezzi, infatti, sono stati vestiti con
i colori della città, giallo e rosso disposti
in un inedito pattern a pois che riprende il
segno di una freccia -, fino alla più recente
campagna abbonamenti con il claim “Il
percorso più conveniente tra due punti è
ATB”, accompagnato da un visual social, dove
il collegamento tra i punti A e B - citazione
della semplice proprietà geometrica - viene
qui sostituita da una linea curva che si fa
lettera, la T di Trasporto dell’acronimo ATB,
rappresentato dall’emoticon di un sorriso che
strizza l’occhio alla convenienza e ai vantaggi
dell’abbonarsi al trasporto pubblico. Un
messaggio positivo, un sorriso “smart”, come
lo stile di chi sceglie ATB.
Tra le iniziative particolari realizzate da ATB,
mi piace segnalare anche il video “The Bus
Brothers”, progetto ATB in collaborazione
con CTRL, magazine bergamasco dal taglio
giovanile, che ripropone la divertente vicenda
dei due protagonisti, i “The Bus Brothers”,
forse cugini, discendenti o reincarnazione dei
celebri Blues Brothers ma con una mentalità
di un paio di generazioni più “avanti”: giacca,
cravatta e inconfondibili occhiali neri, quasi
catapultati nella nuova era della mobilità
consapevole e condivisa, i protagonisti
arrivano in Città Alta, liberi da ogni problema
di parcheggio, con la città ai propri piedi.
Qui iniziano un itinerario alla scoperta
della pensilina di un autobus che li cattura
e li incuriosisce per le tante informazioni;
delle figure dei controllori, di cui non aver
timore; dei nuovi mezzi di trasporto pubblici,
tra cui la BiGi, la bicicletta del bike sharing
bergamasco e il tram che ti porta fuori città;
fino al rispetto delle poche ma
basilari regole del trasporto
pubblico: “il biglietto è da
pagar”. Il video, di pochi minuti
e visibile sul canale youtube
ATB e ha fatto il giro del web,
dei social e di tutti gli autobus
ATB.
Insomma, sono molte le
iniziative e le idee che ci
frullano in testa, e chissà,
dopo il successo del “Trittico
di Redona”, non è escluso che
realizzeremo qualche altro
evento dedicato al tema della
mobilità sostenibile, magari
questa volta in stile Flash mob.
A.A.
11
numero 72- 12 Ottobre 2016
12
numero 72 - 12 Ottobre 2016
Lo scatto simbolo del Trittico di Redona realizzato da ATB di Bergamo
13
numero 72- 12 Ottobre 2016
Roma: ATAC attiva la Linea Cinema dal 13 al 23
ottobre per la Festa del Cinema di Roma
Comune di Palermo, mobilità sostenibile: al via
la sesta edizione di No Smog Mobility
Cagliari: CTM, da oggi esteso l’orario della linea
University Express
Provincia di Lodi: trasporto allievi disabili delle
scuole secondarie di secondo grado e dei CFP
Bari:AMTAB,servizioMobilepaytemporaneamente
sospeso per sostituzione nuovo ticket
Moovit: arriva Moovit 5.0. L’utente sempre più
protagonista del trasporto pubblico
BSM, Smart Human Habitat: tante idee
innovative per potenziare la mobilità di Brescia
TIEMME: un aiuto alle zone colpite dal terremoto. Tiemme stamperà biglietti speciali
14
numero 72 - 12 Ottobre 2016
Trenitalia Regionale, Emilia Romagna: da oggi in
servizio il quinto nuovo treno Vivalto
Trenitalia regionale: aumentano i viaggiatori e
migliora la puntualità rispetto al 2015
Bolzano: più qualità sui treni altoatesini.
Ancora più incisivi i controlli
RFI: Mobilità per tutti. Il piano anti barriera
architettonica della Rete Ferroviaria Italiana
Mobility Magazine
Periodico informativo sulla mobilità nelle città
e tra le città italiane a cura della redazione di
www.ferpress.it
Direttore responsabile Gisella Pandolfo
FerPress e MobilityPress sono trasmesse da
Roma
FerPress è registrata presso il Tribunale di
Roma
(registrazione n. 453 del 08/12/2010).
FerPress S.r.l. Piazza di Firenze 24 00186
Roma
Partita Iva e Codice Fiscale 12510731008 -
Cap. Soc. E 10.327 I.V.
Impianto grafico, gestione del sito a cura di
Akama
Lo sfogliabile è su piattaforma Mokazine
Curatrice e impaginazione grafica: Anna
Argiolas
Collaboratori: Anna Argiolas; Camilla Ferrandi
Per contattare la redazione e inviare comunicati
stampa:
[email protected] Tel. 06.4815303
Fax 06.68806085
Per abbonamenti, pubblicità e info generali
[email protected]
15
collega l’Italia che si muove
Trasporti e Logistica protagonisti di
una trasmissione settimanale che
garantisce informazione e sostanza
ad un settore fondamentale della
nostra economia, favorendo l’interconnessione e la collaborazione tra
i protagonisti di questo mercato.
Attraverso un’informazione mirata
e di qualità, Transport attiva comunicazione e confronto, raggiungendo
anche l’importante target costituito
dall’opinione pubblica.
La diffusione, che copre l’intero
territorio nazionale avviene sul digitale
terrestre, tramite un pool di emittenti
televisive regionali e via satellite,
in Italia e in Europa, su 3 bouquet:
- SKY 845
- TivuSat 122
- Free Sat 13°EST frequenza 11317.
Su web: www.telenord// transport.it
Il mondo dei trasporti, oggi, si
muove con Telenord.
www.telenord.it