Introduzione FAI 2016 - Biblioteca Statale Isontina di Gorizia

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DELEGAZIONE DI GORIZIA

L'evento nazionale di raccolta pubblica di fondi denominata FAImarathon, è rivolto a tutti e si svolge come ogni anno in una domenica d'autunno in cui vengono aperti luoghi straordinari da scoprire e riscoprire, correlati da una tematica comune individuata sul territorio. La FAImarathon garantendo visibilità al FAI grazie a un'estesa presenza mediatica essendo, dopo le Giornate FAI di Primavera è il secondo momento di maggior contatto e sensibilizzazione del pubblico attraverso la conoscenza e la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e paesaggistico del nostro Paese e che deve vedere tutti i cittadini partecipanti attivi e responsabili.

La delegazione dei FAI di Gorizia, di concerto con il Comune, con due istituti scolastici cittadini (Polo Liceale e Polo Artistico) e con le Università degli Studi di Trieste e Udine, organizza per il 16 ottobre 2016 la FAImarathon - "Il percorso dei Moderni".

Dopo le Giornate FAI di Primavera (che quest'anno ha visto scoprire i luoghi della Famiglia dei Ritter, protagonista dell'economia isontina dell'Ottocento) è il secondo momento di maggior contatto e sensibilizzazione del pubblico, attraverso la conoscenza e la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e paesaggistico del nostro Paese e che deve vedere tutti i cittadini partecipanti attivi e responsabili. Con la visita guidata si intende collegare idealmente, con un itinerario, recenti vicende storiche della città, visitando le architetture che le rappresentano nelle loro diverse fasi. Sarà un viaggio dentro l'architettura razionalista, la quale ha segnato una parte determinante della ricostruzione post bellica goriziana, durante il ventennio, mostrando i palazzi più rappresentativi di quel momento storico. Il pubblico avrà modo di visitare gli immobili significativi che hanno caratterizzato il periodo, osservando le loro peculiarità ed i loro aspetti poco conosciuti o nascosti. Nel contempo, si potrà conoscere quella parte della città d'oltre confine, nata in tutt'altro contesto socio-politico, quello seguente alla seconda guerra mondiale nell'universo del socialismo reale e sempre contrassegnata dall'intervento di un architetto razionalista.

Lungo il percorso, si potranno visitare seguenti edifici e luoghi: 1 - ISTITUTO STATALE D'ARTE MAX FABIANI (già Casa del Balilla) Rappresenta una concreta testimonianza della politica sociale e dei provvedimenti per la gioventù promulgati dal regime.

L'edificio viene realizzato su progetto dell'architetto Umberto Cuzzi, sul sedime della Villa Orzoni acquistata dalla famiglia Ritter alla fine dell'800, fortemente danneggiata nel corso degli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale e successivamente demolita.

2 - IL PALAZZO POSTALE Opera dell'architetto Angelo Mazzoni, inaugurato nel 1932. Il complesso architettonico costituisce una tappa importante nel percorso progettuale di Mazzoni nella nostra Regione. L'architetto del Ministero alle Comunicazioni è anche uno dei firmatari, nel 1934, del "Manifesto futurista dell'architettura aerea".

3 - IL PALAZZO DELLA CAMERA DI COMMERCIO (già sede dell'Economia e delle Corporazioni Goriziane) Progettato da Alberto Cristofori e Bruno Sarti nel 1930, dopo aver vinto un concorso nazionale, per realizzare il Palazzo del Consiglio delle Corporazioni Goriziane. L'edificio ricalca, come molte delle altre costruzioni della città che risalgono alla prima metà del Novecento, il razionalismo del Ventennio, anche se le disposizioni del bando chiedevano la "creazione di un palazzo che attingesse al Rinascimento".

4 - LA SCUOLA MEDIA VITTORIO LOCCHI (già casa della Gioventu' Italiana del Littorio - G.I.L.) Rappresenta anch'essa un segno importante, nell'ambito degli edifici sociali, lasciato nella città di Goriza dalla cultura architettonica razionalista. Fu progettata da Francesco Mansutti e Gino Miozzo.

5 - LA VILLA PERCO-ORZAN La villa fu residenza della famiglia Perco-Orzan in via Angiolina. Dal 1945 al 1947 fu sede del Comando delle Forze Armate Alleate e per alcuni giorni vi soggiornò il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Americano, Dwight Eisenhower. Fu progettata da Umberto Cuzzi e sviluppa le tematiche principalmente degli andamenti orizzontali, un parallelepipedo allungato, vivacizzato sulle facciate da un portico ortogonale cui si accede da una breve scalinata, sostenuta da una parete-quinta.

La circostanza di una presenza consistente di queste così importanti opere di architettura, progettate in un arco di tempo relativamente breve, è poco conosciuta ed esplorata dalla maggior parte dei goriziani. La giornata ad esse dedicata, rappresenta una possibilità piuttosto singolare per farle conoscere ad ampie fasce di popolazione.

Con l'occasione, si intende scorgere il filo conduttore del Modernismo che accomuna i progetti dei razionalisti italiani, sviluppati durante il ventennio, e il progetto urbanistico per la creazione della città di Nova Gorica, opera dell'architetto Edvard Ravnikar, allievo di Le Corbusier. Avendo lavorato nello studio parigino, Ravnikar trae spunto dall'idea di "Ville Radieuse" maturata dal grande architetto francese, per impostare il suo piano razionalista per formare il nuovo insediamento nel territorio Yugoslavo. Alla fine della seconda guerra mondiale, quel piano fu concepito quale "avamposto socialista", da contrapporre al "mondo capitalista", da dividere con una "cortina di ferro". In realtà, forse, per Gorizia e per le popolazioni contermini il diaframma, elevato da due ideologie così contrapposte, non è mai stato concepito come una vera e propria separazione. Basti pensare con quella giornata passata alla storia come la "domenica delle scope", allorquando, riaperto momentaneamente il confine, la gente delle vallate si riversò in massa nella città antica per farvi ogni genere di acquisti (in particolare le scope che non avevano) e, soprattutto, per riabbracciare le persone care e gli amici.

Visitando in Italia l'interno degli edifici con i loro affreschi, mosaici, sculture, arredi, scoprendo i loro pregevoli elementi architettonici e le composizioni volumetriche esterne, potendo prendere visione davanti al municipio di Nova Gorica, del plastico in bronzo della città d'oltre confine e osservando le linee ordinatrici che l'hanno originata, i goriziani avranno un'opportunità irripetibile per prendere coscienza delle vicissitudini del loro recente passato (ai più poco note) e delle forme più rappresentative che queste hanno generato.

La Presidente della Delegazione del FAI di Gorizia Franca Bardusco Giasone