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Venerdì 14 Ottobre 2016
R I VO L U Z I O N E 4 . 0
L’ad dell’azienda di pneumatici svela a ItaliaOggi i prossimi investimenti legati a Industria 4.0
Tutta Pirelli sarà digitalizzata
Tronchetti: una direzione ad hoc per governare il processo
DI
Pagina a cura
LUIGI CHIARELLO
P
irelli sta costituendo
una nuova direzione,
che risponde direttamente al suo a.d. e vicepresidente esecutivo, Marco Tronchetti Provera, per
digitalizzare tutte le anime
dell’azienda, dagli stabilimenti,
alla logistica, agli uffici e servizi. E governare, così, i mutamenti che la cosiddetta quarta
rivoluzione industriale (Industria 4.0, ndr) sta imponendo
al comparto manufatturiero,
sia sul versante dei processi
produttivi che dei prodotti. Lo
ha rivelato lo stesso Tronchetti
Provera a ItaliaOggi, a margine di una cerimonia presso
l’Università Bicocca di Milano, organizzata per sancire
il rinnovo, per altri sei anni,
del sodalizio tra l’azienda con
la «P lunga» e l’ateneo milanese. Una collaborazione stretta
nel 2001, quando le due realtà
diedero vita al Corimav, il
consorzio per le ricerche sui
materiali avanzati, che in 15
anni ha sfornato 15 brevetti. Cioè un brevetto
l’anno. Ma anche 44
borse di studio e 36
borse di dottorato sui
materiali ecologici e
innovativi
Domanda. Quali sono gli investimenti in relazione
al piano Industria
4.0 che Pirelli ha
in cantiere?
Risposta. Pirelli sta lavorando
da anni su
L’ad di Pirelli, Marco
Tronchetti Provera
Dal patto Pirelli-Università Bicocca 15 brevetti in 15 anni
Il patto pubblico-privato tra Pirelli e
Università Bicocca ha la sua anima nei
dottorati di ricerca, condotti presso l’ateneo e finanziati dall’azienda. Da questi
lavori sbocciano molti dei brevetti che il
consorzio Corimav ha sviluppato negli
anni. Dall’inizio dell’attività del consorzio, il 20% circa dei borsisti sono stati assunti a tempo indeterminato dall’azienda
milanese. In più, Pirelli, con l’intento di
coordinare l’attività di ricerca dei dottorandi Corimav, ha totalmente finanziato
una posizione di ricercatore. Ora, però,
si apre una nuova frontiera: i dottorati
industriali. Seppure esistenti come strumento, «non sono mai decollati perché»,
spiegano fonti dell’ateneo, «era obbligatorio il finanziamento delle ricerche da
parte dell’azienda per almeno un triennio. Ora, questo paletto è caduto, abbiamo
bisogno di molto meno e possiamo dare
molto di più. L’impresa potrà essere più
presente in università e viceversa».
L’EVOLUZIONE DEL CORIMAV. In 15 anni
questo. Abbiamo in corso investimenti all’interno
delle fabbriche,
per un nuovo
modo di lavorare, programmando tutta la
produzione
sulla base
di controlli
ormai divenuti digitali,
connessi sia
al mercato, sia
allo sviluppo del
prodotto.
D. Dunque,
il Consorzio si è evoluto. Inizialmente la
ricerca riguardava tre ambiti: i materiali nanocompositi, la trasmissione di
energia (superconduttività e generazione
distribuita) e la modellistica molecolare. Dal 2010 i temi di progetto sono stati
orientati all’ambito pneumatici (Tyre),
settore su cui è focalizzata la strategia Pirelli. È da quell’anno che si è innescato il
travaso di professionalità dall’università
all’azienda e viceversa. Oggi l’attività di
ricerca finanziata da Pirelli ruota intorno allo studio di materiali inorganici
da impiegarsi come filler e attivatori di
vulcanizzazione nelle mescole per applicazioni tyre. Le ultime due domande di
brevetto registrate Corimav riguardano
nuovi materiali per pneumatici a ridotto
consumo energetico. Un altro dei progetti
più innovativi, anch’esso coperto da brevetti Corimav, consiste nell’utilizzo della
lignina nella produzione di pneumatici
a basso impatto ambientale; la lignina
è un materiale naturale proveniente da
biomasse di scarto e con intrinseche pro-
per il momento i processi
di automazione e digitalizzazione riguardano le sole
fabbriche?
R. Non solo: abbiamo anche
progetti più trasversali per la
digitalizzazione di tutta la Pirelli. Stiamo creando una direzione apposita, interamente
dedicata alla digitalizzazione
dell’intera azienda. Questa
direzione risponderà direttamente a me.
D. Dove verrà creata fisicamente questa nuova
direzione?
R. In sede, alla Bicocca, ma
riguarderà tutta l’azienda.
D. Avete già stanziato un
budget apposito?
R. Certo, abbiamo tutto, ma
non lo diciamo per ora... (ride,
ndr). Lo renderemo pubblico.
D. La vostra partnership
con Università Bicocca prosegue e si rafforza.
prietà antiossidanti che, con opportune
modifiche chimico-fisiche, migliora le
proprietà meccaniche del pneumatico e
consente di sostituire materiali di sintesi
di origine fossile (in particolare il nero di
carbonio). Il consorzio ha messo a punto
anche un processo di biodevulcanizzazione in cui vengono utilizzati batteri o
altri agenti biologici per il trattamento
di pneumatici a fine vita. Utilizzando
lavori precedenti, è stato poi possibile
isolare batteri con la capacità di rimuovere i legami zolfo-carbonio, che hanno
dimostrato di poter efficacemente trattare
il polverino di pneumatico a fine vita per
un successivo riutilizzo in nuove mescole.
«Il Corimav si inserisce nella più ampia
strategia di innovazione che l’università
Milano-Bicocca e Pirelli, insieme ad altri
partner, stanno realizzando col progetto
Distretto Bicocca, una neonata rete di
istituzioni e aziende impegnate a favorire lo sviluppo di servizi e la crescita del
capitale umano», ha chiosato il rettore
dell’ateneo, Cristina Messa.
R. Pirelli è un’azienda di prodotto che, 143 anni fa,
nacque grazie
a Giovan
Battista
Pirelli e
al supporto
che gli fu
assicurato
dagli atenei milanesi. Senza
le università
non ci sarebbe
Pirelli. Ogni
volta che noi costruiamo una fabbrica lo facciamo
per i successivi
cinquant’anni.
Investiamo
sul futuro. E
l’università
è il posto
in cui si
progetta il futuro. Con la Bicocca, poi, abbiamo già sviluppato oltre una dozzina di
brevetti. L’esperienza
accumulata dal management sulla proprietà industriale è
ormai consolidata.
E molti nostri manager diventano
docenti in università. La vicinanza
fisica con l’ateneo
è anche vicinanza
culturale.
Il rettore dell’Università
Milano Bicocca,
Cristina Messa
Una nuova app sul mercato
guida per il viaggio perfetto
La frutta secca di Murano
prodotta in stabilimenti 4.0
C’è una nuova app sul mercato che segnala le tappe irrinunciabili di un
viaggio, indicando territori meno conosciuti o da riscoprire, monumenti,
città, botteghe, ristoranti e agriturismi. Per il momento è disponibile per
la sola Emilia Romagna, ma presto sarà arricchita con le info relative alle mete imperdibili di tutta la penisola italiana. L’applicazione si
chiama TruePlaces ed è utilizzabile anche come navigatore: grazie a
una integrazione con Google Maps crea un percorso guidato segnalando
eccellenze e punti di interesse. La caratteristica e il differenziale dell’app
sta nell’idea di non concentrare le segnalazioni su un unico territorio/
città, ma proporre al viaggiatore gioielli da scoprire lungo il percorso
dall’inizio del viaggio, fino alla meta prescelta. Il viaggiatore può così
pianificare il suo percorso, oppure può decidere di «improvvisare», sfruttando la funzione AroundMe che, grazie alla geolocalizzazione, suggerisce le tappe più vicine e interessanti; 12 categorie permettono di filtrare
i risultati secondo le proprie esigenze e i propri interessi. Le mete sulla
mappa rispondono a diversi criteri: dalla cultura, con castelli e borghi,
chiese, case di personaggi, patrimonio Unesco, ai motori, passando per
la buona gastronomia e l’enoturismo, il wellness, la natura, il divertimento e anche lo shopping. In funzione dei filtri applicati l’app propone
una selezione di mete da visitare, che sia un viaggio di piacere, culturale
o enogastronomico. A sviluppare l’applicazione è TruePlacesItaly, una
start-up nata nel 2016, con sede in provincia di Modena.
Murano spa, tra i principali player nel settore frutta secca in Italia,
ha inaugurato nei giorni scorsi il suo nuovo stabilimento a Pomigliano
D’Arco. La sua struttura dell’azienda è stata completamente rinnovata
in base ai principi dell’industria 4.0; nuovo il concetto di produzione
che mette in primo piano automazione e interconnessione informatica
di tutti i passaggi produttivi. Il progetto è stato curato da Francesco
Eboli, attuale a.d. di Murano. «Con l’interconnessione tra gli impianti
abbiamo reso i processi più veloci, flessibili ed efficienti, riducendo i
costi di produzione e migliorando gli standard qualitativi», ha spiegato Eboli. Maurizio Ribezzo, professore dell’Università di Bari
esperto di processi produttivi ha stimato per Murano «ricadute positive
sulla qualità e sull’efficientazione della produzione, con una riduzione
di costi che può arrivare anche al 20%». Per dimostrare che la strada
dell’innovazione premia Murano ha sciorinato in una nota i risultati
commerciali degli ultimi tre anni. In un contesto molto positivo per la
frutta secca, con un +10% delle vendite a volume e +13,3% a valore nel
2016 sul 2015 (dati aggiornati al mese di agosto), Murano ha messo a
segno rispettivamente un +28,7% e un +30,7%. Un trend positivo che
segue le performance già ottime del 2015 (+15,7% a volume, +22,5% a
valore) e del 2014 (+13,6% a volume, +16,8% a valore). I dati sono stati
presentati nel corso dell’inaugurazione da Fabiana Morelli, market
research senior consultant di Iri Infoscan.