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PROVINCIA DI UDINE
NOTIZIE PER LA STAMPA
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 7 ottobre 2016
Le malghe della Carnia in una mostra fotografica a palazzo Belgrado
fino al 7 novembre
“La mont, il mont des bergjos” di Novella Del Fabbro e Gigliola Di Piazza
Offre un affascinante viaggio alla scoperta delle malghe, variegata realtà di storia e di
cultura della nostra Carnia, l’esposizione fotografica “La mont, il mont des bergjos”
inaugurata oggi a Palazzo Belgrado e visitabile fino al 7 novembre. La mostra, iniziativa
della fotografa Gigliola Di Piazza e della scrittrice e studiosa delle tradizioni e della
cultura del Friuli e della Carnia Novella Del Fabbro, presenta ai visitatori un mondo ricco
di tradizione in un ottica di attenzione e rilancio dell’intero montagna. Si vedono i
pascoli, i panorami che circondano gli alpeggi, si osservano le scene del lavoro
quotidiano in malga, si apprezzano i volti e le mani dei vecchi malgari ma anche gli
occhi pieni di entusiasmo di giovani donne e ragazzi che hanno scelto di dare continuità
alla tradizione, alle attività e ai sapori unici di un territorio che solo con la presenza e il
lavoro può essere preservato e valorizzato. Le suggestive fotografie di Gigliola Di Piazza,
carnica di Tualis, offrono uno sguardo inedito su una realtà arcaica di bellezza
incontaminata, di verdi prati ad alta quota dove pascolano tranquille le mucche, di
giovani pastori che, con solerzia, le conducono nei lussureggianti pascoli, di casari che
nelle grandi caldaie di rame, alla viva fiamma del fuoco, ripropongono il rito secolare
della produzione del formaggio. Questo è il mondo delle malghe carniche. Un mondo
antichissimo che non solo non vuole morire, ma, forte del suo valore, reclama con forza
una visibilità e un investimento di energie, affinché, alle soglie del III millennio, possa
realmente offrire ai giovani un futuro di speranza. Sono una quarantina le malghe attive
in Carnia. I gestori – la maggior parte di mezza età, ma non mancano gli anziani e i
giovani, garanzie di continuità con il passato e con il futuro – credono fermamente nel
loro lavoro, convinti che la risorsa della zootecnia, con i suoi prodotti caseari di alto
pregio qualitativo che possono essere acquistati anche in loco, possa diventare
un’attrazione ed un trampolino di lancio per la nostra terra.