Settecento riformatore. II. La chiesa e la repubblica - E

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Transcript Settecento riformatore. II. La chiesa e la repubblica - E

Settecento riformatore. II. La chiesa e la
repubblica dentro i loro limiti (1758-1774)
[Franco Venturi]
Autor(en):
Cassandro, Michele
Objekttyp:
BookReview
Zeitschrift:
Schweizerische Zeitschrift für Geschichte = Revue suisse
d'histoire = Rivista storica svizzera
Band (Jahr): 27 (1977)
Heft 4
PDF erstellt am:
09.10.2016
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temps. Ceoi ötait du pour une part ä l'exportation de matieres premieres
et d'autre part ä la popularitö croissante du tabac ä priser, entrainant une
hausse des prix. La feuiUe hoUandaise se prötait particuliörement ä cette
culture, et les planteure adaptöront leurs möthodes en consöquence, par
exemple en utüisant davantage de furnier. Cependant, la culture du tabac
ötait ögalement encouragöe dans d'autres pays europöens. En consöquence,
independamment du tabac de Virginie, la coneurrence avec le tabac europöen
bon marchö devenait plus dure. Dans la seconde moitiö du XVIII8 siecle,
le tabac de Virginie commencait ä surpasser le tabac europöen tant par la
baisse des prix quo par le volume de la produetion. La coneurrence d'antan
ötait rövolue. La culture du tabac hoUandais no reprenait plus que momentanöment en temps de guerre, lorsque l'approvisionnement en provenance de
Virginie ou du Maryland ötait interrompu, ce qui entrainait une flamböe
des prix, tel que durant la guerre d'indöpendance des Etats-Unis ou les
guerres napolöoniennes. Durant ces pöriodes de prix ölevös, nous constatons
une augmentation immödiate des surfaces cultivöes.
La theso de H. K. Roessingh la derniere emanant de la genöration des
collaborateurs immödiats de Slicher van Bath fait honneur ä la roputation
de l'öcole de Wageningen. EUe s'en distingue cependant d'une double ma¬
niere: tout d'abord, par la Substitution d'un secteur de produetion ä la
dölimitation rögionale traditionneUe; ensuite et par consöquence, en privilögiant lögitimement l'activitö öconomique au dötriment des aspects dömographiques et sociaux. D'autre part, Roessingh se montre particuliörement
pröoccupö de möthodologie: l'ensemble des thöories concernant la diffusion
d'innovations est systömatiquement passö en revue. Le contraste ontre l'indigence de ces thöories et la subtilitö de l'analyse historique entreprise par
Roessingh n'en est que plus frappant.
Ces tendances nouvelles laissent prösager un döveloppement ultöriour
fecond de l'öcole de Wageningen.
-
-
Paul Janssens
Bruxelles
Franco Venttjbi,
loro
Settecento riformatore.
II. La chiesa e la repubbliea dentro i
limiti (1758-1774). Torino, Einaudi,
1976. In-8»,
XVH + 355
p.
A sette anni di distanza daU'importante volume dedicato al movimento
riformatore dei Settecento itaUano, Franco Venturi ci ripresenta in questo
secondo tomo un altro grande affresco, che riguarda un quindicennio ben
delimitato, in cui si colgono le nuove istanze laiche che sempre piü prepotentemente vanno emergendo, mutando i tradizionali rapporti tra cultura
formazione laica e quelle clericaU, liberando forze e idee a lungo represse
o sopite, rompendo una secolare soggezione culturale e psicologica in cui
lo spirito laico era rimasto invischiato e quasi paralizzato, incapaco di
seuotersi, di reagire al pensiero e aU'azione scaturiti dalla Controriforma.
E so nel primo tomo il sottotitolo (Da Muratori a Beccaria), ponendo
e
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l'acconto sui duo grossi fari cho irradiano vivida luce sullTtalia de! Sette¬
cento, no indicava l'oggetto stesso, cioe la penotrazione e la diffusione dei
pensiero illuministico neUa ponisola, nel periodo compreso tra il 1734 o il
1764, attraverso l'esame deUe ideo o dello opere dei maggiori suoi osponenti,
in questo secondo tomo ugualmcnto giä dal sottotitolo, che ripote il titolo
deUa nota opera di Cosimo Amidoi (La chiesa e la repubblica dentro i loro
limiti), pubblicata anonima nel 1768 o di attribuzione a lungo incorta e
controversa, si evinco quali siano piü specificamonte gli argomenti trattati
e cioö il rapido diffondersi in circa tra lustri di una vontata di anticurialismo, di giurisdizionalismo, di netta coscienza cioe, negli ossorvatori di
quegli anni, deUa necessitä di una separaziono dall'autoritä religiosa, dall'invadenza onnipresente o onnicomprensiva deUo spirito controriformistico.
Anni, idee o moti, dunque, essenziali per comprendere la successiva o decisiva fase deU'ultimo quarto dei secolo che segnö l'attuazione pratica di
molte delle idee riformistiche fino a quel momento irrealizzabili o che sarebbe
inconcepibüe se non si considerasso attraverso quali fermonti d'incontenibilo
o irroversibile forza essa era appunto passata.
Questa nuova opera di Venturi ha, pertanto, il pregio di avere affrontato
U tema sotto tale precisa angolaziono, sceverandolo da ogni possibUe elemento
di confusione, sottoponendolo ad una rigorosa analisi critica, di cui ogli
e maestro e che mostra qui como altrove in modo eloquente. E per svilup¬
pare osattamente l'argomento l'autoro non poteva non prendere le mosse da
ciö che avveniva fuori d'Italia in quegli anni, dalle risonanze, dallo spinte,
daU'interesse, in ogni caso, che tali avvonimenti avevano presso gli Itahani,
o meglio presso alcuni di essi particolarmente inteUigonti o sensibili o protesi
a guardare il mondo al di lä dello Alpi, a parlaro in termini europei o non
solo italiani, consci che il destino d'Itaha era piuttosto fuori di essa che dentro
e che l'esompio e i pratici suggerimenti estorni avrebbero finito col rivelarsi
i veri elementi trascinatori dell'auspicato o difficile rinnovamento. Tanto piü
difficile in quanto la situazione italiana ora dei tutto particolare e avrebbe
richiesto un piü duro cammino por l'attuazione di obiettivi di riforma.
Lo sapienti pagine che Venturi dedica aUa eco che le riformo o la politica
dei marchese di Pombal in PortogaUo obboro negli ambienti itahani, cosi
como la cacciata dei gesuiti dal PortogaUo e di 11 a poco daUa Francia o daUa
Spagna e in genere il movimento antigesuitico ben presto universalmente
diffuso che andava assumendo sempre piü nei dibattiti o noi pensiero di molti
autori il significato di una piü generale critica al consolidato rapporto tra
chiesa o societä civile o piü particolarmente tra autoritä religiosa e potero
dello stato, sono dunque iUuminanti e chiarificatrici della successiva parte
dedicata ad intravedere il fiorire qua o lä nelle varie plaghe d'Italia, in
molteplici forme e con differenti graduazioni e sfumature, di un generale
moto anticurialo. Le vicendo di un tale manifestarsi o realizzarsi, a Genova
como a Torino, a Milano como a Firenze e Modena, a Venezia como a
Napoli, costituiscono, dunque, il solido impianto della parte centralo dol-
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l'opora di Venturi ehe brilla por la ricchezza dell'analisi, il rigoro eritico, la
forza osprossiva. Esempi di particolari o articolato risposte dato dall'uno o
dall'altro ambiento alia risonanza degli avvenimenti e dello idco diffusisi, tali
vicende vongono osservate dall'autore in una visione in certo modo unitaria, cogliondono a buon diritto l'olemento di maggiore rUevanza che e
appunto la confluenza, in un moto sostanzialmente comune, di istanze
divorsamentc manifostantisi e motivato.
Nell'ultima parto de) libro, approfondendo o affinando ancora, so possi¬
bile, l'analisi, Venturi si sofferma diffusarnente su alcuno figure centrali che
moglio di qualunquo altra aiutano a comprendere l'essonza dello idee eircolanti o dei eontrasti da esse suseitati. L'intento piuttosto abile dei domenicano Tommaso Maria Mamachi di sfruttaro in senso conservatore l'esigonza
univorsalmento sontita di un ritorno allo origini o alia chiesa prima della
Controriforma, conciliando in certo quäl modo l'inconciliabile, la risposta
data dai suoi avversari e lo polemiche sopravvenute qua e lä e in particolaro a Vonezia e a Napoli, da un lato, lo tesi d'importanza fundamentale
sostonuto neUa giä ricordata opera di Cosimo Amidoi e soprattutto in queUa
di Carlantonio Pilati sulla «Riforma d'Italia» dall'altro, l'estremo tentativo
conciliatore, infine, di demente XIV eon il trasparento scopo si salvaro il salvabile concodendo quanto era ormai necessario e impossibile non concedere,
costituiscono dunque l'oggetto degli ultimi penetranti capitoli dell'opera,
cho rapprosentano, forse, l'immagino piü viva e immediata dei fatti. delle
idee, dei dibattiti polemici, degli stati d'animo che caratterizzarono quel
periodo e degli uomini che ne furono protagonisti. Tra di essi spicca parti¬
colarmente la figura di Carlantonio Pilati cui Vonturi da, a giusto titolo, un
peso sostanzialmente maggiore o cho piii o meglio incarna lo spirito, le
tendenze, le possibUitä di attuazione deUa tanto agognata riforma. Riforma
che avrä bisogno di un ulteriore sforzo per realizzarsi concretamente, ma
il cui germe, fecondo di prossimi sviluppi e giä chiaramente delineato. ora
stato posto in questi anni. E Franco Venturi ne ha dato in questo libro
importante e hello, anche per lo immagini cho lo adornano, un quadro con¬
vincente o suggostivo. Non resta ora cho sperare di vedero presto il terzo
tomo dell'opera, nel qualo l'autore oontinuerä qucst'ampia ricerca giungendo
fino all'alba della grande Rivoluzione.
Firenze
Michele Cassandro
Louis Bergekon, Banquiers, nigociants et nianufacturiers parisiens du Dircctoire ä l'Empire. Paris, Librairie Honorö Champion, Lille, Atelier de reproduetion des thesos, 1975. In-8°, XXIV+ 860 p.
Cette thöse originale apparait commo uno invitation ä visiter un chantier
de recherchos oü L. Bergeron prösente les resultats do sa «campagne de
fouilles dans le sous-sol parisien». Les sources utilisees sont d'une diversite
et d'une richesse exceptionneUes, malgrö les lacunes signalöes. Elles debordent
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