Stazione Zoologica Anton Dohrn: liberate cinque piccole "Caretta

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07/10/2016
Stazione Zoologica Anton Dohrn: liberate cinque piccole "Caretta caretta" nelle acque del
golfo di Napoli
Le tartarughine erano state salvate pochi giorni fa dagli studiosi dell'Ente di Ricerca e dai volontari di diverse
associazioni.
Hanno preso il largo verso il mare del golfo di Napoli, a circa 30 miglia dal porto, le cinque tartarughine "Caretta
caretta" salvate dai ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn, a seguito dell'eccezionale schiusa avvenuta nei
giorni scorsi presso le spiagge di Castel Volturno (CE).
Nella mattina di mercoledì 5 ottobre, Con l'ausilio del Corpo della Guardia di Finanza, nella persona del Maggiore Pier
Paolo Atzori, i biologi marini dell'Ente di Ricerca partenopeo, sotto la supervisione della Dottoressa Sandra
Hochscheid, Responsabile del Centro di Recupero della Stazione Zoologica Anton Dohrn, hanno dato il via alla
liberazione dei cinque esemplari di "Caretta caretta". Un'avventura iniziata lo scorso 1° ottobre, quando è stato
scoperto, sul litorale Domitio del lido "Miramare", il "nido non monitorato" composto da 98 uova, deposte tra la fine di
luglio e inizio agosto 2016. Dalle spiagge casertane, sono state reperite 58 uova non schiuse, 8 neonati trovati morti e
2 esemplari, per fortuna, rinvenuti vivi. Per cinque tartarughe "Caretta caretta", nate da questa straordinaria schiusa, le
condizioni di salute sono però da subito apparse precarie, tanto che i piccoli esemplari hanno necessitato di cure
specifiche prestate dalle mani esperte degli studiosi della Stazione Zoologica Anton Dohrn. <<Da sole non sarebbero
sopravvissute: le piccole tartarughine "Caretta caretta" avevano bisogno di ricevere nutrimento e cure mirate per
recuperare le forza sufficiente ad affrontare il mare. E' stato un lavoro costante di osservazione, studio e monitoraggio
che ci ha permesso di liberarle e farle tornare al loro habitat naturale>>, ha dichiarato la Dottoressa Hochscheid.
L'imbarcazione G.117 Sanna delle Fiamme Gialle ha permesso che il viaggio verso il mare delle piccole "Caretta
caretta" avesse inizio: << Siamo ben lieti di aver sostenuto, con il nostro supporto materiale e morale, la liberazione
delle tartarughe>>, aggiunge il Maggiore Pier Paolo Atzori, <>.
Una giornata che ha visto in campo le risorse positive del nostro territorio, una dimostrazione di come la ricerca e la
natura possano camminare di pari passo, con l'intento di sostenere e proteggere la vita e l'ambiente marino.