Transcript Un capitello da salotto

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n n Collezionismo L’asta di Pandofini a Firenze apre la stagione dell’arte antica di qualità
Un capitello da salotto
La scultura storica è sempre più apprezzata anche dagli arredatori
di Elena Correggia
M
entre a Londra sale l’attesa per come il mercato
accoglierà le Italian sales di arte moderna e contemporanea, con i prezzi sulla via di un ritorno
a livelli ragionevoli dopo le speculazioni e gli
eccessi degli ultimi anni, in Italia si scommette sull’antico di
qualità. Ad aprire la stagione è la casa d’aste Pandolfini che,
nella sede di Palazzo Ramirez Montalvo a Firenze il 19 ottobre
propone la vendita di sculture, dipinti e mobili
provenienti dalla collezione privata degli
antiquari Salvatore e Francesco Romano. Una raccolta di opere selezionata
che prende avvioo negli
cento,
anni 20 del Novecento,
quando Salvatore Romaranceno, con il figlio Francesco, si trasferisce da
Napoli a Firenze e
contribuisce, siaa
da mercante sia
da collezionista,
alla vivace scena antiquariale
della città.
co
Per quanto l’antico
gi
rappresenti oggi
e,
un settore difficile,
sia per il cambia-ei
mento di gusto dei
er
collezionisti sia per
ori vincoli della normativa italiana alla
one
libera circolazione
etto
delle opere, l’oggetto
di qualità custoditoo in
raccolte illustri, proposto con stime accattivanti, può ancoraa
far parlare di sé
e nascondere
buoni affari per
gli appassionati.
Da notare comee
l’asta di Pandolfini sia fortementee
econnotata dalla presenza di numeV
rose sculture di alta epoca, dal XIV
al XVII secolo, genere piuttostoo
raro e su cui sarà interessante ve-dere la risposta del mercato.
n«Benché la scultura antica rappresenti una nicchia, negli ultimi tempi ha
enconosciuto un rinnovato apprezzamenbil
to», afferma Tomaso Piva, responsabile
esecutivo a Milano per il dipartimento mobili e oggetti d’arte
di Pandolfini, «anche all’interno di un arredamento moderno
c’è chi ama oggi inserire un pezzo antico e, particolarmente,
la scultura. Questo ambito conquista anche il collezionista
per l’aspetto intellettuale che si rifà al tema dello studiolo dei
principi del Quattrocento o alla wunderkammer dell’umanista». Nell’ottobre 2015 la stessa casa d’aste aveva aggiudicato
per 375 mila euro una terracotta policroma del 1470 circa di
Matteo Civitali, raffigurante la Madonna che allatta, mentre
da Christie’s, nell’aprile scorso, un marmo mitologico con Andromeda, firmato da Pietro Paolo Olivieri della seconda metà
del XVI secolo si era fatto notare all’interno della Exceptional
sale passando di mano per più di 580 mila euro.
Ad accrescere il valore del catalogo di Pandolfini è la
collaborazione per le schede più importanti di due illustri
studio
studiosi, Andrea Bacchi, professore all’Università di Bologna
e direttore della Fondazione Federico Zeri
e Giancarlo Gentilini, professore all’Università di Perugia. «La partecipazione
di eminen
eminenti accademici alla stesura dei
cataloghi costituisce una tendenza attuale p
per approfondire meglio la conosce
noscenza delle opere, rispondendo
alle richieste di un collezionismo
sem
sempre più esigente e preciso»,
co
continua Piva.
P
Proprio da questi studi è
eemersa l’attribuzione al maestro veneto Pietro Lombardo
d
di San Sebastiano, in pietra
d
dipinta in policromia e di
gra
grandi dimensioni (altezza 178
cm), uno dei lotti di punta
dell’asta
dell’asta, valutato 80-120
mila eur
euro. Di primo piano anch
anche l’allegoria del
XVI sec
secolo de Il tempo che ssvela la verità
e calpe
calpesta la menzogna, m
marmo del fiorentin
rentino Michelangelo
Nacch
Naccherino, stimata
180-25
180-250 mila euro e
sott
sottoposta a notifica p
per il particolare
inte
interesse culturale.
A ccampeggiare sulla copertina del
ca
catalogo è invece
un
una terracotta raffi
figurante Abacuc,
ll’ottavo dei dodici profeti minori,
ccreazione di un
art
artista romano della se
seconda metà del
Seicen
Seicento (stima 30-50
mila eeuro). Non mancano poi frammenti della
classicità, più abbordabili di un’opera completa a partire da
poche migliaia di euro, amati per l’idea che richiamano. «I
marmi romani, come i capitelli, sono ricercati per esempio
come oggetto d’arredo per uno studio», conclude Piva. (riproduzione riservata)