sabato 1 ottobre 2016

Download Report

Transcript sabato 1 ottobre 2016

sabato 1 ottobre 2016
Sommario Rassegna Stampa
Pagina Testata
Rubrica
Data
Titolo
Pag.
Edilizia
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
01/10/2016
"DIVISE D'ORO", DUE INDAGATI (I.Sacchettoni)
3
2
Il Tempo
01/10/2016
BANDI E APPALTI SCRITTI DALLA SOCIETA' "GRI'LLI'NA" (D.Di Mario)
5
1
Italia Oggi
01/10/2016
AUTORIZZAZIONI EDILIZIE, SU SCIA2 E' SCONTRO TRA GOVERNO E
REGIONI (M.Bombi/L.Chiarello)
6
01/10/2016
IN 600 PER FARE IL BILANCIO (S.Rizzo)
8
01/10/2016
IMMOBILI DA EXPORT (T.Campo)
10
Rubrica
1
Rubrica
64/65
Rubrica
Lavori pubblici
Corriere della Sera
Mercato immobiliare
Milano Finanza
Urbanistica
36
Corriere dello Sport - Ed. Roma
01/10/2016
IL PALAZZETTO PUO' RIAPRIRE C'E' L'AGIBILITA' (A.Ninetti)
12
42
Il Messaggero - Cronaca di Roma
01/10/2016
TOR DI VALLE, E' PARTITA LA CONFISCA DEI TERRENI (L.de Cic.)
14
7
La Repubblica - Cronaca di Roma
01/10/2016
BERDINI: "NON SIAMO VICINI AL PRECIPIZIO E SUI FORI DICO NO A
SOLUZIONI FACILI" (P.Boccacci)
15
Rubrica
Politica locale
1
Corriere della Sera
01/10/2016
NUOVI ASSESSORI, 5 STELLE DIVISI (M.Spadaccino)
17
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
01/10/2016
CENTO GIORNI, POCHI PREGI (P.Franchi)
19
1
Corriere della Sera - Ed. Roma
01/10/2016
ZINGARETTI A RAGGI: E' ORA DI GOVERNARE
20
3
Corriere della Sera - Ed. Roma
01/10/2016
"IL PROBLEMA NON E' RISOLTO, SOLO SPOSTATO
ALTROVE" (E.Dellapasqua)
21
3
Corriere della Sera - Ed. Roma
01/10/2016
PRONTI NOVE MILIONI: ECCO LA "MANOVRA" PER LE FASCE DEBOLI 22
E I SERVIZI ESSENZIALI (M.Fiaschetti)
10
Corriere della Sera - Ed. Roma
01/10/2016
LETTERE - QUEL BEL "DAMOSE DA FA'" CHE TORNA ATTUALISSIMO
23
1
Il Fatto Quotidiano
01/10/2016
Int. a V.Raggi: "SCELTI DUE DI NOI PER NON TORNARE A MAFIA
CAPITALE" (L.De Carolis/P.Zanca)
24
1
Il Messaggero
01/10/2016
RAGGI, LE NOMINE SPACCANO M5S (M.Evangelisti)
27
1
Il Messaggero
01/10/2016
SCANDALO ATAC: LO SPETTRO DEL FALLIMENTO BUCO DA 160
MILIONI, ALTOLA' DELLE BANCHE (L.De Cicco/R.Dimito)
29
2
Il Messaggero
01/10/2016
Int. a M.Colomban: "SONO DA SEMPRE UN INDIPENDENTISTA
APPOGGIAVO ZAIA E HO APPREZZATO RENZI" (M.ev.)
31
37
Il Messaggero - Cronaca di Roma
01/10/2016
GIALLO IN CAMPIDOGLIO RAGGI-ROMEO, COLLOQUIO RISERVATO
SUL TETTO
32
39
Il Messaggero - Cronaca di Roma
01/10/2016
ATAC, TROPPI GUASTI: FONDI TAGLIATI FERMA LA RIFORMA DELLE
PARTECIPATE (L.De Cicco/F.Rossi)
34
1
Il Sole 24 Ore
01/10/2016
RAGGI NOMINA ASSESSORI MAZZILLO E COLOMBAN NUOVE ACCUSE 35
PER MURARO (B.Fiammeri)
7
Il Sole 24 Ore
01/10/2016
OLIMPIADI, IL "PIANO B" DEL CONI
36
1
La Repubblica
01/10/2016
RAGGI FA LE NOMINE MA E' LITE (M.Favale)
37
2
La Repubblica
01/10/2016
IL COMMERCIALISTA CHE HA SCALATO IL "RAGGIO MAGICO"
PARTENDO DAL PD (G.Vitale)
39
2/3
La Repubblica
01/10/2016
IL MARZIANO VENETO INDIPENDENTISTA E GLI AFFARI D'ORO CON
LE OLIMPIADI (Gio.vi.)
40
3
La Repubblica
01/10/2016
MA TRA I GRILLINI SCATTA LA RIVOLTA "LA SINDACA PRESTO AL
CAPOLINEA" (A.Cuzzocrea)
41
36
La Repubblica
01/10/2016
LE ROVINE DI UNA CAPITALE (C.Augias)
42
1
La Repubblica - Cronaca di Roma
01/10/2016
RAGGI, 2 NOMINE A BASSO GRADIMENTO E MURANO TRA DIECI
GIORNI VA DAI PM (L.D'albergo/M.Favale)
43
PRIMO PIANO Sabato 1 ottobre 2016
Politica interna
Renzi Zagrebelsky – Nella serata di ieri è andato in scena un frizzante scontro tra il premier
italiano e il costituzionalista ed emerito presidente della Consulta. Il dibattito ha visto come
argomenti principali la riforma costituzionale, con Zagrebelsky pronto ad argomentare perché
si dovrà votare No il prossimo 4 dicembre. Mentre Renzi ha ribadito la semplificazione derivata
dal superamento del ping-pong legislativo del bicameralismo perfetto (“assomigliava a una
doppia assemblea di condominio”) il professore ha fatto notare come ogni legge costituzionale
debba essere interpretata in base al contesto in cui viene applicata e il legame tra riforma e
legge elettorale non ne crea uno positivo. Renzi si è mostrato infastidito dalle accuse di
autoritarismo a cui porterebbe la riforma costituzionale ”perché rischi del genere esistono nei
Paesi dove si mettono in carcere i giornalisti, non dove si tolgono alcune poltrone allo Senato”,
mentre Zagrebelsky ha specificato di non pensare a rischi nell’immediato ma di valutare il
futuro e l’eventuale ascesa di populismi. D’altronde, ha continuato l’ex presidente della Corte
costituzionale, “rischiamo di passare da una democrazia a una oligarchia”. Il premier infine ha
promesso per l’Italicum “come Pd un’iniziativa per togliere ogni dubbio”, con l’intenzione di
concentrarsi soprattutto su una modifica del blocco dei capilista.
Roma – Con un blitz in giornata Virginia Raggi ha riempito ieri due buchi nella propria giunta.
La sindaca ha annunciato che alle Partecipate lavorerà Massimo Colomban mentre come
assessore al Bilancio ci sarà Andrea Mazzillo. Le nomine hanno ricevuto la benedizione di
Beppe Grillo che ha voluto augurare “un buon lavoro ai due nuovi assessori della Giunta di
Roma”, ribadendo la fiducia verso Raggi da parte sua e di tutto il Movimento. Tra i commenti
del direttorio da segnalare Di Maio, secondo cui “si tratta di nomi che ha scelto Virginia Raggi”.
Politica estera
Ungheria – La piazza che ospita il parlamento ungherese è stata invasa ieri da migliaia di
manifestanti riunitisi per contestare il referendum che domenica sancirà se l’Ungheria dirà No
alla ricollocazione dei migranti sul proprio territorio. La consultazione è stata proposta dal
partito di maggioranza Fidesz, guidato dal premier Victor Orban, e richiederà il superamento
del quorum del 50% per essere valida. I sondaggi prevedono una schiacciante vittoria del No,
con l’80% di votanti che si schiererà per non accogliere i profughi inviati dall’Ue. Ma gli stessi
sondaggi dubitano che il quorum verrà raggiunto, con solo il 42% degli intervistati che ha
dichiarato che andrà a votare. Orban pensa sia fondamentale resistere “all’invasione di massa”
e si è chiesto se sia giusto che “l’Ue possa prescrivere l’insediamento obbligatorio di cittadini
non ungheresi anche senza il consenso del Parlamento ungherese”.
Shimon Peres – I funerali dell’ex leader israeliano hanno accolto 70 capi di Stato e di
governo, tra cui il presidente palestinese Abu Mazen, invitato seguendo le dettagliate
disposizioni lasciate da Peres ai figli sull’organizzazione del funerale. Inevitabile è stato
l’incontro tra Abu Mazen e Benjamin Netanyahu, durante il quale il primo ha commentato:
“sono lieto di vederla, è passato molto tempo , molto tempo…” e a cui il premier israeliano ha
risposto con un conciliante “è una cosa che apprezzo moltissimo”, accettando la stretta di
mano offerta dal suo storico rivale. Obama ha approfittato dell’evento, affermando che “la
presenza del presidente palestinese ci ricorda che la pace è ancora un lavoro incompiuto”.
Sull’argomento si è speso anche il premier Renzi, presente tra gli invitati e convinto che “con
l’impegno e la buona volontà la pace è possibile”.
Economia e Finanza
Deutsche Bank – La grande banca tedesca ha fatto tremare i mercati con le sue azioni che in
certi momenti sono scese ieri per la prima volta sotto il valore di dieci euro, con un crollo vicino
al 9%. Tra le cause principali delle forti oscillazioni ci sarebbero state le voci della fuga di una
decina di hedge fund dai capitali di DB. L’emergenza è rientrata nel pomeriggio, quando il ceo
John Cryan ha annunciato l’arrivo di un accordo col dipartimento di Giustizia americano per
una riduzione della multa sui subprime a 5,4 miliardi di dollari. Cryan ha inoltre garantito la
presenza di “riserve superiori a 215 miliardi di euro” da sfruttare in caso di crisi. Il titolo di DB
ha quindi chiuso la giornata in rialzo del 6,39%. I timori rimangono comunque, nonostante il
governo di Berlino non abbia commentato in giornata la situazione della banca. Renzi si è
invece espresso, dicendosi convinto “che le autorità tedesche faranno tutto ciò che è
necessario per evitare che la crisi di Deutsche Bank si aggravi”.
Calenda – Il ministro dello Sviluppo Economico, intervistato dal Corriere della Sera, ha
ammesso gli errori sulla globalizzazione, “presentata come una religione, sicuri che avrebbe
portato benessere per tutti” ma poi smentita dai fatti. La speranza non è però esaurita, perché
“se ben governata, la globalizzazione può ancora portare ricchezza”. Per fare questo Europa e
Usa dovranno collaborare maggiormente in futuro ma l’Ue dovrà rivedere necessariamente il
Fiscal compact e la questione della governance. Su quest’ultima Calenda ha citato come
esempio l’accordo Ue-Canada che a causa di una governance debole potrebbe essere bloccato
da un semplice governo nazionale che si opporrà. Calenda ha poi attaccato le regole europee
che “ci tolgono margini di manovra” e ha proposto di tenere fuori dai vincoli europei
investimenti pubblici incrementali e incentivi statali per i privati. Ecco perché il ministro ha
proposto un riesame del Fiscal Compact, anche se “fino a quando ci saranno le elezioni
tedesche, sarà difficile affrontare il tema”.