Rivedere le regole dell`intero sistema di accesso al credito

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Confidi: niente polemiche ma progetti concreti
API Torino: “Rivedere le regole dell’intero sistema di accesso al credito”
“I confidi sono stati e sono uno strumento fondamentale per l’economia e il sistema manifatturiero in
particolare. Invece di polemizzare sul passato, sarebbe molto più utile lavorare insieme per un futuro
fatto di azioni concrete in favore delle imprese”. In questo modo Corrado Alberto, Presidente di
API Torino, commenta la situazione determinatasi alla vigilia dell’Assemblea per la messa in
liquidazione di Eurofidi e dopo le ultime dichiarazioni della Regione Piemonte.
“Dopo otto anni di crisi fortissima – dice ancora Alberto -, non è pensabile che la gran parte delle
imprese siano in condizioni di accedere al credito facilmente. Non nascondiamo il fatto che, seppur
in presenza di forti disponibilità, le banche nella gran parte dei casi hanno alzato il costo del credito.
L’importanza dei confidi sta proprio qui: il loro ruolo deve essere potenziato ed esteso”.
Il Presidente di API Torino quindi propone: “Sono le regole d’ingaggio generale nei confronti del
credito alle imprese che devono essere riviste. Oggi stiamo vivendo una situazione intermedia che
vede le banche bypassare il sistema dei confidi per le realtà a basso rischio e lasciare ai confidi le
situazioni più delicate. Ma questo mette in crisi il principio di sussidiarietà che era fondamentale per
la sopravvivenza dei confidi. Le istituzioni dovrebbero uscire dall'empasse e prendere chiaramente
una direzione. O si chiudono tutti ma bisogna spiegare come supportare le imprese in una fase
delicata. Oppure una soluzione potrebbe essere il passaggio obbligatorio dai confidi per tutti, come
avviene in alcune regioni italiane. Sarebbe così possibile pensare ad un calmieramento del costo del
credito e di quello delle pratiche dei confidi stessi. In questo modo, l’occupazione verrebbe tutelata
ma soprattutto si applicherebbe davvero quel principio di sussidiarietà che molti richiamano ma che
poche volte viene praticato”.
“Diversamente – continua Alberto -, rischiamo di andare incontro ad un processo di selezione della
razza delle imprese. Un processo che porterebbe presto alla desertificazione del nostro sistema
produttivo”.
Alberto quindi conclude: “Sui giornali di oggi si leggono valutazioni pesanti nei confronti del
sistema associativo, mentre forse servirebbe un po' di autocritica sulle modalità di confronto e di
dialogo con il sistema delle imprese. Le piccole e medie imprese vogliono ancora avere fiducia nelle
istituzioni locali e nazionali: la vicenda dei confidi è certamente una prova seria per testimoniare che
questa fiducia non sia malriposta”.
Torino, 4 ottobre 2016
Per maggiori informazioni: Andrea ZAGHI, Relazioni Esterne
API Torino 011-4513268 oppure 368-3952165 oppure 335-7564792