Aggregatore di feed - Istituto Comprensivo Statale Bitti

Download Report

Transcript Aggregatore di feed - Istituto Comprensivo Statale Bitti

Published on Istituto Comprensivo Statale Bitti (http://www.icsbitti.it)
Aggregatore di feed
Compiti a casa, Rembado: in Russia ne assegnano di più. Un
motivo ci sarà
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 19:23
Secondo il Ministro sono i docenti insicuri ad assegnare molti compiti a casa, e con la riforma ci
sarà una diminuzione perché saranno adottati dai docenti diverse metodologie. Affermazioni
che hanno aperto un dibattito sulla questione.
Il presidente dell’associazione ANP interviene, infatti, affermando che la nostra è una
“tradizione in cui i compiti hanno avuto un ruolo importante anche perché le lezioni, un tempo,
avevano durata inferiore rispetto ad oggi. Non c’è una regola, un dosaggio adatto per tutti, è
difficile poter dare risposte onnicomprensive”.
Rembado invita a tenere conto dei raffronti internazionali che pongono l’Italia ai livelli alti della
classifica dal punto di vista degli studi domestici: a darne più di noi sono solo i docenti russi, “e
questo qualcosa vorrà dire”. “Non è possibile stabilire regola valevole per tutti – ribadisce
tuttavia Rembado – anche perché le ore in classe e il tipo di studi cambiano molto: negli istituti
tecnici, per esempio, si fanno molte più attività in laboratorio a scuola rispetto ai licei classici,
dove è richiesto un maggiore numero di ore di studio a casa. Quando poi ci sono i debiti
formativi o deficienze pregresse, è naturale che nell’attività domestica ci sia la necessità di una
applicazione maggiore; dunque sono troppe le variabili per dare una risposta valevole sempre
e per tutti”.
Resta comunque dei consigli di classe il compito di istaurare rapporti casa-scuola “se ci sono
situazioni particolari – afferma – è nei consigli di classe che bisogna discuterne, anche per
arrivare ad un indirizzo che valga per tutta la classe. Gli organi collegiali sono fatti apposta per
questo tipo di relazione: anziché assumere atteggiamenti critici o di indifferenza, sarebbe bene
parlarne in queste sedi, dove vengono meno la reattività soggettiva e si parla a nome di tutta la
classe”.
MOF (fondo funzionamento e didattica), scopri quanti soldi sono
stati assegnati alla tua scuola
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 17:01
Il Ministero ha già comunicato di aver provveduto a stanziare le risorse per il funzionamento
degli istituti scolastici.
Si tratta dell’intero importo 2016/17, senza divisioni in trance come gli altri anni. Si tratta di soldi
che serviranno per le spese correnti e per la didattica.
Sono stati stanziati 235 mln di euro, divisi in base a diversi criteri tra i quali la presenza nelle
scuole di alunni diversamente abili e il contesto socio-economico in cui l’istituzione opera.
Scarica il file con gli importi scuola per scuola
Compiti per casa, Giannini a studenti e genitori: caleranno con la
riforma
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 16:33
Il Ministro, durante una intervista su Gente, affronta il tema dei compiti in classe, affermando
che grazie alla riforma caleranno.
La Giannini esordisce affermando che i compiti non potranno essere aboliti per legge, perché la
libertà di insegnamento è sacra, ma ritiene “comprensibile quando il carico supera certi limiti
così come sono comprensibili le perplessità di molti genitori”.
Ma è la Buona scuola che secondo il Ministro sarà il volano del cambiamento, culturale si
intende.
Infatti, grazie alla formazione dei docenti saranno introdotte modalità “innovative e interattive di
lavoro in classe e fuori dalla classe”.
“Il carico di compiti – conclude – va ovviamente dosato a seconda dell’età degli alunni ma
proprio con le nuove modalità previste dalla 107 sia i ragazzi che i docenti saranno
maggiormente responsabilizzati”.
34 associazioni chiedono al miur la bozza della riforma del sostegno
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 16:00
L’appello, rivolto alla Ministra Giannini, ai sottosegretari e alla responsabile PD Scuola,
Francesca Puglisi e agli uffici interessati contiene la richiesta della bozza di delega della
riforma del sostegno a titolo conoscitivo.
In alternativa a tale consegna della bozza di delega, le associazioni chiedono un appuntamento
al MIUR per conoscere l’imminente riforma del sostegno, che dovrebbe vedere la luce entro la
fine dell’anno.
Certi che la bozza di delega non sia davvero secretata, pur avendo il Governo la delega a
legiferare in tal senso, ma che sia resa pubblica e, se si vuole, anche partecipata, condivisa e
condivisibile, le associazioni chiedono di poter ricevere una copia della delega per la riforma
del sostegno.
Proprio ieri la Puglisi in un comunicato diramato in serata dichiarava che il diritto allo studio va
garantito agli studenti con disabilità rimasti senza docenti di sostegno nella scuola Salvemini di
Bologna, quindi si spera che il diritto allo studio degli studenti con disabilità non venga negato
per compensare le spietate logiche economiche di mercato.
Gli stessi richiedenti, genitori e docenti, protagonisti e attori principali del processo d’inclusione
avvertono la responsabilità di un tale cambiamento storico e pertanto, alla luce di un passo così
importante, ritengono sia opportuno conoscere la legge delega di riforma del sostegno,
certamente rispettosa delle esigenze degli studenti coinvolti.
[email protected]
Elenco associazioni richiedenti:
1. Partigiani della scuola Pubblica
2. Insegnanti calabresi
3. Associazione Nazionale ILLUMIN’ITALIA
4. Docenti per la scuola Statale Pubblica
5. Docenti campani
6. #Waterlooscuola
7. CO.GE.DE. Liguria (Comitato genitori democratici)
8. Associazione Nazionale Onlus “Per La Scuola della Repubblica” Roma
9. Personale educativo
10. A s. I. S. ASSOCIAZIONE INSEGNANTI DI SOSTEGNO Associazione professionale
istituita nel 1991 , Atto notarile, Rep. 9699, Rac. N. 4962, registrato a Reggio Calabria
l’1.2.1991, n. 247, v.1
11. Associazione Scuola Daneo – Sal. Concezione 2 – 16124 Genova
12. Azione civile Area Scuola (Palermo)
13. Mondo disabile
14. Coordinamento SOS Scuola Genova
15. Associazione Bal.ga.sar. (Baliano, Garaventa,Sarzano) – Genova
16. Comitato LIP Vicenza per la Difesa della Scuola pubblica
17. Comitato LIP Lamezia per la Difesa della Scuola pubblica
18. Coordinamento scuole Viterbo
19. Genitori tosti in tutti i posti Onlus (Verona)
20. ANACA Associazione Nazionale Assistenti all’Autonomia e Comunicazione
21. Comitato bolognese Scuola e Costituzione
22. Associazione nazionale AIRETT
23. Comitato per la democrazia costituzionale di Padova
24. Comitato L’autismo parla – genitori di Palermo
25. Comitato disabilità Municipio X – Roma
26. Blindsight project ONLUS
27. associazione A.S.I. Onlus, Affrontiamo la Sordità Insieme (Modena)
28. ODS ( Osservatorio diritti scuola), Palermo
29. Professione insegnante
30. Associazione 20 novembre 1989
31. Comitato Genitori CoGePace – Monza Brianza
32. Bambini in braille
1. Associazione “ACA Sicilia” Assistenti Autonomia e Comunicazione
33. Comitato 8000 esiliati FASE B GAE
Organico di potenziamento. Non può essere utilizzato per insegnare
attività alternativa alla religione
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 13:40
L’USR Veneto ribadisce che i docenti del potenziamento non possono essere utilizzati
nell’insegnamento delle attività alternative alla religione, a meno che non diano la loro
disponibilità ad effettuare ore eccedenti: ciò in quanto tale insegnamento – nella fattispecie dei
docenti del potenziamento – può assumere esclusivamente la tipologia di ore eccedenti l’orario
settimanale di servizio (peraltro retribuite con somme che fanno riferimento a capitoli di spesa
diversi da quelli utilizzati per la retribuzione del normale orario di servizio).
Il MIUR si era già espresso in merito nella Nota n.2852 del 5 settembre 2016.
Nota USR Veneto
Riforme. La corsa al referendum, il bastone e la carota
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 12:44
Forse, si potrebbe obiettare che gli aggetti ora usati siano troppo forti, ma non trovo altri termini
per descrivere i risultati di scelte che hanno posto la categoria dei precari delle graduatorie
d’istituto in una situazione paradossale, estromessi dai piani d’assunzione nonostante la
professionalità e l’esperienza comprovate. Eppure “ve lo avevamo detto” che quanto vi
apprestavate a fare era per la scuola e per il precariato storico un colossale errore, durante le
consultazioni farsa, fasulle e offensive, che avete ostentato all’opinione pubblica, false perché
nessuna delle rilevanti questioni portate all’attenzione di Governo e Parlamento sono state
minimamente prese in considerazione. E così, dopo un concorso farsa, che ha screditato tutti,
università, docenti, commissari, ogni categoria per diverse lunghissime ragioni, ora ci utilizzate
per coprire il reale fabbisogno del sistema, spargendo i semi della “supplentite” malattia già
cronica oggi diventata epidemia.
Ci avete fatto passare per ignoranti, impreparati, inutili, fannulloni, piagnoni, “giapponesi”,
metafora insulsa e di pessimo gusto, ma ora ci chiamate spasmodicamente perché le scuole,
esattamente come dicevamo, hanno bisogno di noi. Ma non siamo impreparati?! Umiliati da un
concorso che abbiamo comunque accettato, sebbene ne abbiamo denunciato le irregolarità di
cui è stato pervaso, vergognoso dal suo impianto al suo svolgimento, ora dobbiamo vederci
paragonati a somari, cavalcati da un padrone che, munito di bastone, pretende di trainarci con
una carota, il miraggio delle assunzioni che si affannano a promettere dopo un tale sfacelo.
“Dopo la ferma chiusura degli anni passati, il Governo ha cambiato linea e sta sempre più
seriamente pensando a trovate il modo di assumerli a titolo definitivo”. Così leggiamo! Ma a chi
credete di incantare? Se ci assumete è perché serviamo, perché ne abbiamo i titoli, perché è
un nostro diritto, perché il sistema ne ha ampiamente bisogno, perché se portiamo la questione
avanti, da un punto di vista legale, perderete su tutti i fronti, anche dinnanzi all’Europa, che già
ride alle nostre spalle, considerando “all’italiana” ogni nostra azione, interna e internazionale.
Sinceramente, se pensate che ciò ci porterà ad un plauso del lavoro del Governo, che siamo
pronti a “calare le braghe” sostenendo anche altre azioni da Voi proposte, avete proprio
sbagliato. E il fatto che tali dichiarazioni arrivino in seno ad una campagna referendaria in cui il
Governo non dovrebbe nemmeno mettere il naso, be’ ci fa anche sorridere. I docenti precari
sanno leggere, sia le proposte di modifica della Costituzione, sia tra le pieghe dei vostri puerili
messaggi mediatici. Ci esprimeremo, quindi, in maniera consapevole, non per contrasto,
perché, benché non ve ne siate accorti, siamo davvero quell’esercito di professionisti che
adesso vi sbracciate a riconoscere, a cui avete pestati i piedi e che non dimenticheranno, né
ora né mai, il trattamento subito!
Valeria Bruccola, Coordinatrice Nazionale Adida
Apprendistato e artigianato. In 45 anni perso il 43% dei posti, pari a
300.000 unità
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 10:58
Una perdita netta di oltre 300mila posti di lavoro in un settore in cui un tempo l’Italia eccelleva.
Se in pieno boom economico il numero degli apprendisti era più di 721mila, l’anno scorso il
settore si è contratto a quasi 410mila occupati. Dal 1970 al 2015 il trend è stato altalenante e,
in linea generale, condizionato dalle crisi economiche (quelle della metà degli anni ’70 e
all’inizio degli anni ’80 e ’90 e quella iniziata nel 2008) e dalle novità legislative, come la riforma
Treu del 1997 e il bonus assunzioni introdotto da Renzi.
Dall’inizio della crisi nel 2009 al 2015 gli apprendisti occupati nelle aziende artigiane sono
diminuiti del 45 per cento. La ripartizione geografica più colpita da questa moria è stata il
Mezzogiorno (-61 per cento), seguono il Centro (-44 per cento), il Nordovest (-43 per cento) e il
Nordest (-33 per cento). Nell’ultima crisi che ha colpito il Paese, il calo, seppur più contenuto,
ha riguardato tutti i settori. Sempre tra il 2009 e il 2015, infatti, la contrazione media a livello
nazionale è stata del 31 per cento.
La riduzione più importante degli apprendisti è avvenuta nelle costruzioni. Tra il 2009 e il 2015
la contrazione in questo settore è stata del 65 per cento. Pesante anche la riduzione registrata
nelle attività finanziarie (-54 per cento), nel commercio (-34 per cento) e nei trasporti (-33 per
cento).
Far rientrare in Puglia i docenti di ruolo trasferiti dall’algoritmo.
Pisicchio: si possono recuperare 1800 posti
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 09:24
Comunicato stampa Nastrini rossi: dai parlamentari, dopo le aperture, ora chiediamo
risposte concrete
Noi, “nastrini rossi” docenti immessi in ruolo distintamente nelle fasi nazionali B e C da GAE,
ora uniti dalla mobilità denominata di fase C, siamo stati invitati a relazionare della nostra
situazione di docenti assunti sulle cattedre del centro-nord Italia nel tavolo di coalizione
organizzato nella mattinata odierna. Tra gli amministratori regionali presenti, hanno preso parte
ai lavori anche i parlamentari Dario Ginefra e Liliana Ventricelli per il Pd e Pino Pisicchio per il
gruppo Misto alla camera.
Abbiamo presentato la situazione di grave carenza di docenti per gli alunni diversamente abili
in Puglia: alle convocazioni per le cattedre per la scuola primaria in Provveditorato, le
graduatorie sono andate esaurite e sono avanzate ancora cattedre, dato che sottolinea ancora
una volta l’emergenza della Puglia. Paradossalmente, dopo il ritorno dei docenti deportati in
assegnazione provvisoria e dopo le nuove assunzioni anche dei docenti in Gae, rimangono
posti vacanti, cioè alunni senza assistenza specialistica.
Numerose scuole devono barcamenarsi tra convocazioni deserte e docenti non specializzati
per tamponare una situazione difficilissima: il Sud, e in particolare la Puglia, risulta ancora
penalizzato da scelte incomprensibili.
Se dunque c’è questa grave carenza, che senso ha assumere formalmente i docenti pugliesi
fuori dalla Regione, farli tornare anno per anno in scuole sempre diverse, se i posti ci sono per
tutti, e anzi sono in continuo aumento?
Per questo continuiamo a ribadire il concetto che è assolutamente falso che siamo troppi: al
contrario, siamo troppo pochi. E la Puglia, gli studenti pugliesi, le famiglie pugliesi, hanno diritto
a docenti specializzati, che rimangano in pianta stabile e assicurino la continuità didattica, utili
per la crescita della società.
Comunicato Stampa Gruppo Consiliare La Puglia con Emiliano Buona Scuola, Pisicchio
incontra parlamentari baresi per studiare possibili modifiche
“L’impegno di alcuni parlamentari pugliesi c’è. E sono convinto che, tramite alcune misure
emendative, sia ancora possibile agevolare la prosecuzione delle attività di insegnamento nei
territori di provenienza, nei quali fino a oggi migliaia di docenti pugliesi hanno con dedizione
garantito una crescita didattica e culturale”.
Lo dichiara il presidente della VI Commissione regionale Scuola e consigliere de La Puglia con
Emiliano, Alfonso Pisicchio, che questa mattina ha incontrato i parlamentari pugliesi Pino
Pisicchio (presidente del Gruppo Misto), Dario Ginefra e Liliana Ventricelli del Partito
Democratico, per discutere sulle possibili correzioni normative alla legge ‘Buona Scuola’.
All’incontro hanno partecipato anche i consiglieri regionali Marco Lacarra (Pd) e Mario
Pendinelli (Emiliano sindaco di Puglia) e una delegazione dei docenti del movimento ‘Nastrini
Rossi’.
“La legge 107 del 2015 aveva il principio di stabilizzare il personale docente e invece in Puglia
e nel resto del Mezzogiorno ha determinato un strano caso: su 6mila docenti assunti nella
nostra regione, il 60 per cento (3mila e 200) è stato trasferito verso le scuole del Nord Italia
nonostante la disponibilità delle cattedre nei propri territori di provenienza. E di questi il 70-80
per cento è riuscito a ritornare in Puglia grazie alle deroghe previste dall’emendamento Puglisi
ma che, come sappiamo, ha solo validità di un anno. Con il rischio che il prossimo anno si
ripresenti lo stesso problema”.
“In Puglia – osserva Pisicchio – abbiamo molte ‘classi-pollaio, con una media alunni per classe
più alta rispetto alla media nazionale. Quindi ridistribuendo in modo più lineare questi alunni
avremmo ben 933 cattedre in più che a loro volta svilupperebbero un organico di docenti pari a
1838 posti ricordando che, sempre in Puglia, il rapporto docenti/classi è al di sotto dello 0,6 per
cento rispetto alla media nazionale”
“Ma non solo: se applicassimo alle 28.161 classi esistenti in Puglia la media nazionale di 2,03
docenti per classe avremmo un ulteriore incremento di 1679 unità che sommate alle precedenti
1838 determinerebbe l’incredibile cifra di 3573 posti aggiuntivi”.
“Dobbiamo – conclude Pisicchio – tenere aperto il dialogo con le forze parlamentari alla luce
della mia mozione approvata all’unanimità lo scorso 21 luglio dal consiglio regionale della
Puglia al fine di portare il caso all’attenzione della conferenza permanente Stato-Regioni”.
Giornata internazionale sulla pena di morte e Giornata
internazionale della salute mentale
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 09:10
La World Mental Health Day o Giornata internazionale della salute mentale è stata istituita
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e dalla Federazione Mondiale della Salute
Mentale nel 1992. Ogni anno si organizzano manifestazioni ed eventi per sensibilizzare
l’opinione pubblica su questo delicato argomento.
Il fenomeno del disagio psichico si presenta sotto varie forme e ormai colpisce molto spesso in
età giovanile: dismorfofobia, disturbi alimentari, depressione, ansia da prestazione e altri
disturbi ormai si palesano frequentemente nelle aule scolastiche.
A tal proposito il compito delle comunità educative (scuola, famiglia) è proprio quello di
osservare, rilevare il più possibile precocemente comportamenti anomali e intervenire
prontamente. P
er coinvolgere le scolaresche nei riguardi di tale tema il Coordinamento propone una serie di
attività: brainstorming, discussione in classe, letture di riviste specializzate, passeggiata
all’aperto per simboleggiare l’evasione dai limiti dei pregiudizi e le strettoie di ragionamenti
fallaci.
La Giornata internazionale contro la pena di morte, istituita il 10 ottobre del 2003,dalla World
Coalition against death penalty,è giunta alla quattordicesima ricorrenza.
Il tema di quest’anno è il rapporto tra pena di morte e terrorismo. La pena di morte
provvedimento di inaudita crudeltà e di sostanziale inutilità, rispetto alla funzione di
contenimento dei fenomeni criminali propagandata a torto dai sostenitori dell’ “extrema ratio”, è
ancora in vigore in 38 paesi (Rapporto 2016 dell’ass. Nessuno tocchi Caino) .
La pena capitale non è un deterrente, non aiuta a scoraggiare i crimini; incrementa e legittima
l’uso della violenza.
Dalla seconda metà del ‘900 alcune diplomazie internazionali si sono impegnate assiduamente
affinchè si dessero vita a documenti, patti e protocolli finalizzati all’abolizione nel mondo
dell’omicidio legalizzato da parte dello Stato. Ricordiamo chele Nazioni Unite nel 1966 con il
Patto internazionale sui diritti civili e politici, ratificato da più di 160 paesi hanno avviato un
percorso per la sensibilizzazione degli Stati in merito alla difesa della persona.
Successivamente ulteriori documenti come laRisoluzione (n. 2857) sulla pena di mortedell’Onu
nel 1971,il secondo Protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici del
1981, poi entrato in vigore nel luglio del 1991, lostatuto della Corte penale internazionale,
adottato nel 1998, la risoluzione 62/149 “Moratoria sull’uso della pena di morte” su iniziativa
dell’Italia e dell’UE nel dicembre del 2007, il Protocollo n. 6 alla Convenzione europea sui Diritti
Umani, approvato nel 1983,il Protocollo n. 13, adottato nel maggio del 2002 ed entrato in vigore
nel luglio del 2003.
Il Coordinamento invita, anche su tale tematica, i docenti delle scuole secondarie di primo e
secondo grado a richiamare l’attenzione dei discenti sul valore della vita umana, attraverso
l’analisi storica dei casi più eclatanti di innocenti condannati a morte (esempio Sacco e
Vanzetti) e la proiezione di filmati afferenti alla problematica in questione. I docenti della
materia alternativa in tale occasione potrebbero creare dibattiti in classe stimolando gli studenti
ad esprimersi anche attraverso disegni, poesie, canzoni, cartelloni, racconti, flash mob e a
interessarsi le campagne abolizioniste.
“Parmi un assurdo che le leggi, che sono l’espressione della pubblica volontà, che detestano e
puniscono l’omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini
dall’assassinio, ordinino un pubblico assassinio.” (Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene)
Romano Pesavento
presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani
Le ore di sostegno non possono essere ridotte dal Dirigente
Scolastico
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 08:39
Una recente sentenza dell Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia afferma che le ore
di sostegno concordate nel PEI (Piano Educativo Individualizzato) di un alunno con disabilità
non possono essere ridotte di numero dal Dirigente Scolastico per nessun motivo, tanto meno
quello legato ai vincoli di bilancio.
Cosa era avvenuto. Il Dirigente Scolastico aveva aveva originariamente assegnato a un alunno
con grave disabilità le ore stabilite dall’Ufficio Scolastico Regionale, ma dopo l’arrivo ad anno
scolastico in corso di altri due alunni con disabilità meno gravi, aveva tagliato sei ore al primo,
per assegnarne una parte a ciascuno dei due nuovi studenti, anziché chiedere in aggiunta altre
ore, come avrebbe dovuto fare, sempre all’Ufficio Scolastico Regionale.
Su Superando.it il commento del Prof. Nocera della FISH (Federazione Italiana per il
Superamento dell’Handicap)
TFR per supplenze fino al 30 giugno 2016: quando sarà pagato
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 07:09
La liquidazione del TFR, per i contratti cessati il 30 giugno 2016, avverrà non prima di 12 mesi
dalla scadenza del contratto
Decorso tale termine, l’INPS dovrà liquidare il TFR entro i 3 mesi successivi.
I supplenti il cui contratto cessa il 30 giugno 2016, non percepiranno la somma prima di luglio
2017.
Per le supplenze brevi invece, dall’anno scolastico 2015/2016, le pratiche TFR verso l’Ente
Previdenziale saranno gestite automaticamente dal MEF e non saranno più in carico alla
scuola. Per l’invio di tali pratiche, quindi, non bisogna utilizzare il canale MIUR.
Se il docente aveva invece una supplenza fino al 30 giugno e una breve, la scuola gestirà il
TFR solo per la supplenza annuale.
Compiti a casa, Giannini: chi ne assegna troppi è un docente
insicuro
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 06:29
Sono le parole del Ministro Giannini che fanno parte di una intervista a Gente che sarà
pubblicata nella giornata di oggi.
Si inserisce così il Ministro sulla questione compiti per casa che sta tenendo banco sui media.
Ieri, ad esempio, la notizia della mamma milanese che ha giustificato la figlia per il mancato
svolgimento dei compiti perché, ha scritto, “dopo 8 ore di scuola, dalle 17 alle 19.30 ha
dedicato il suo tempo libero restante ad attività ricreative e sportive”.
Cosa ne pensi?
Ridurre rapporto alunni e docenti, antidoto contro gli esodi da Sud
a Nord. Proposta in Legge Stabilità
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 06:15
Una proposta che sarà presentata in occasione della legge di bilancio di prossimo avvio.
La regine Puglia ha, tra l’altro, il più alto rapporto tra docenti ed alunni in Italia che è di 11,77, a
fronte di altre regioni del Nord Italia, ad esempio, che vantano rapporti molto più bassi. Ad
esempio la Liguria ha un rapporto di un docente ogni 10,92 alunni (i dati si riferiscono agli
alunni esclusi studenti disabili).
La proposta dei parlamentari punta ad aumentare di 1.67 il fabbisogno dei docenti in Puglia, al
fine di arginare il fenomeno dell’emigrazione e di svuotare le graduatorie ad esaurimento.
Un progetto che potrebbe essere esteso anche al resto del Sud Italia, dove il rapporto tra
alunni e docenti necessiterebbe di un maggiore investimento per far fronte ai fenomeni di
dispersione ampiamente documentati dalla Campania in giù.
Graduatorie III fascia ATA: con la domanda di CONFERMA si può
anche cambiare provincia
News da Orizzonte Scuola - Sab, 08/10/2016 - 05:48
Graduatorie III FASCIA ATA: quale modello compilare?
Cristina – Buongiorno, vorrei, se possibile, un vs chiarimento.Ho fatto domanda per inclusione
come AA nel 2014, soltanto che il mio profilo personale riporta le seguenti informazioni:
posizione in graduatoria 0, difatti non risulto presente neanche nella graduatoria dell’unica
scuola indicata.
Supplenze ATA: il servizio di CS è valutabile anche per i profili di AA e AT
Melania – Buona sera, ho un quesito da porle: nel 2015 ho lavorato per diversi mesi come CS
e pur avendo avuto delle nomine come AA e AT non mi hanno mai chiamata. Volevo chiederle
se continuo ad accettare supplenze come CS avrò meno proabilità di essere convocata per gli
altri profili ATA? Grazie
Graduatorie III FASCIA ATA: come controllare il proprio livello ECDL
Marco – Il certificcato di ecdl full standard 7 moduli con il modulo it secutity compreso nei 7 si
valuta 1 p. o 1,20 p. nelle graduatorie di terza fascia ata come aa ?
Graduatorie III FASCIA ATA: il VFB non rientra fra l’Idoneità in concorso pubblico per esami o
prova pratica
Daniela – Gentilissimi, per una giusta informazione ed un’ eventuale inserimento di punteggio
per la futura III fascia per il personale ATA, vorrei avere alcune informazioni a riguardo di un
concorso in qualita’ di VFB fatto alcuni anni fa’. La prova scritta (quella di cultura generale) l’ho
superata MA quella fisica no, in quanto mi mancavano pochi centimetri di altezza (richiesta dal
concorso di mt1,60 e dopo pochi anni modificata a 1,50) per superare brillantemente il
concorso.ORA il quesito che vi voglio sottoporre e’ questo: il concorso cosi’ come si e’ svolto e’
valido per il punteggio ???? In attesa di una vostra risposta, porgo i miei saluti.
Graduatorie III FASCIA ATA: il diploma di Perito commerciale non può essere valutato come
Attestato di addestramento professionale per la dattilografia o per i servizi meccanografici
Devis – Buon giorno, io ho il diploma di Perito Commerciale con il vecchio ordinamento,
comprendente quindi anche dattilografia e stenografia. Materie che ho studiato i primi 2 anni.
Nella prossima domanda come assistente amministrativo ATA posso inserire questa
competenza? Se si, devo recarmi dalla scuola per farmi dare un attestato o basta il resoconto
del diploma dove ci sono queste materie e la durata.
Collaboratrice scolastica in maternità e diritto al completamento orario
Scuola – Nel nostro Istituto abbiamo assegnato un posto di collaboratore scolastico 18 ore
settimanali al 30/06/2017 ad una signora in maternità. Da pochi giorni L’Ust Bergamo ci ha
assegnato 12 ore settimanali di coll.scol. sull’organico di fatto. Ci chiediamo se di diritto queste
ore dobbiamo proporle alla Sig.ra in maternità o se dobbiamo riscorrere la graduatoria
d’Istituto. Grazie Buona giornata.
Graduatorie III fascia ATA: con la domanda di CONFERMA si può anche cambiare provincia
Valeria – Salve, Sono inserita nelle graduatorie di terza fascia 2014-2017, come AA e CS….
nel triennio non sono mai stata chiamata…. Volevo sapere….
Graduatorie III Fascia ATA: la valutazione delle certificazioni Mous, IC3, Cisco, Pekit
Nicola – Leggo che fra i vari titoli di cultura che vengono valutati nell’aggiornamento del
personale Ata del 2017, ne esistono di alcuni che sono impossibili da prendere in quanto non
esistono scuole formative, almeno qui a Pescara, che realizzano tali corsi, sapete se
facendone uno online avrebbe lo stesso valore? Parlo di certificazioni informatiche
quali:Mous,Ic3,Cisco,Pekit,un ringraziamento in anticipo a chi possa darmi delle risposte.
Graduatorie III fascia ATA: chi no ha inviato l’allegato D3 entro i termini di scadenza, non può
rimediare con l’invio del modello cartaceo alla scuola
Marco – Salve,io ho fatto la domanda per l’ata terza fascia nel 2014 ma sono stato inserito solo
nella graduatoria della scuola capofila.
Graduatorie III Fascia ATA: in caso di mancato inoltro dell’allegato D3 si risulta inseriti nella
sola scuola che ha ricevuto l’allegato D1 o D2
Camilla – gentilissimi di orizzonte scuola Vi pongo subito il mio quesito:sono iscritta alle
graduatorie di terza fascia ata dal 2008 nella provincia di bergamo, come tecnico
amministrativo.
Graduatorie ATA: la valutazione del miglior titolo di studio
Rosaria – Buongiorno vorrei semplicemente fare due domande per quanto riguarda il
Personale ATA:
Supplenze ATA: non è possibile spezzare una supplenza per motivi personali
Michelina – Buongiorno, vorrei urgentemente sapere se, su una supplenza breve come
collaboratore scolastico (non al 30 giugno) si puo’ accettare il 50% delle ore assegnate come
mi pare sia previsto dall’art 58 della legge sul part-time e, in caso affermativo, se la scuola può
applicare un regolamento interno in senso contrario.
Chiedilo a Lalla
18 docenti sostegno assenti, D’Aprile (UIL) a Puglisi: colpa
algoritmo e chiamata diretta. Potenziamento non serve per
supplenze
News da Orizzonte Scuola - Ven, 07/10/2016 - 20:23
Il dirigente della scuola, infatti, aveva denunciato la mancanza di docenti di sostegno. Alla
scuola ne erano stati assegnati 18, ma 17 di questi hanno ottenuto l’assegnazione provvisoria.
Il dirigente, inoltre, avrebbe detto ai genitori dei disabili di tenerli a casa sino alla nomina dei
supplenti.
Sulla questione è intervenuta la Senatrice Puglisi, capogruppo in commissione istruzione
pubblica e responsabile nazionale Pd scuola, che ha giudicato “inaccettabile” la richiesta di
“turnare le presenze a scuola degli studenti con disabilità”. E ha aggiunto: “mi sembra anche
inverosimile una contrarietà sindacale all’utilizzo degli insegnanti di potenziamento che sono
arrivati in gran numero”, soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado, “per garantire le
supplenze”.
Anche il Sindacalista D’Aprile della UIL scuola ha rilasciato una dichiarazione su quanto
accaduto, ma di diverso tenore
Infatti, il problema accorso alla scuola, secondo il sindacalista, sarebbe effetto concreto della
legge di riforma della scuola.
“Stupiscono – dice D’Aprile – le affermazioni della senatrice Puglisi quando attribuisce ai
sindacati gli effetti di una legge che è stata approvata dal suo Governo.”
“Sarebbe da chiedere in primo luogo – continua – perché all’Istituto Salvemini di Casalecchio
su 18 docenti di sostegno, diciassette non erano presenti così da lasciare 60 ragazzi
diversamente abili senza i professori necessari.”
“La chiamata diretta, al pari dell’algoritmo della mobilità, hanno prodotto questi risultati –
sottolinea Giuseppe D’Aprile, segretario Regionale della Uil Scuola Emilia Romagna -Se la
senatrice Puglisi immagina di poter utilizzare il personale del potenziamento per le supplenze e
per le emergenze del personale, in realtà compie un errore grossolano perché l’obiettivo della
legge del suo Governo era quello di offrire alle scuole prospettive e attività didattiche in più.”
“Sulla scuola si stanno addensando e sommando le scelte politiche e tecniche che hanno
caratterizzato l’attuazione di una legge sbagliata ed inattuabile, segnata da errori ed
incongruenze che meritano di essere corretti.”
“La responsabilità – conclude – e le risposte non possono che essere rivolte alla politica che ha
attivato una riforma senza confronto e con scelte inaccettabili che devono essere
assolutamente cambiate per il bene della scuola, di chi ci lavora e di chi ci studia.”
Didattica, è importante saper insegnare? Lettera
News da Orizzonte Scuola - Ven, 07/10/2016 - 18:55
La risposta che chiunque immaginerebbe scontata è: CERTAMENTE!
Ma credo che la domanda per il fatto stesso che più persone se la pongano sottende
l’esistenza di un certo malessere e di dubbi.
Sul fatto che essere un bravo maestro o professore sia un elemento imprescindibile per avere
una buona scuola (senza alcun riferimento all’abuso di detta locuzione) con buoni risultati in
termini di preparazione, crescita culturale e civile dei nostri ragazzi è fuor di dubbio.
E’ però altrettanto vero che esiste una notevole differenza tra fare il maestro/professore ed
essere un insegnante.
Per essere un bravo docente bisogna esserci portati, avere un mix di conoscenze, capacità
umane e psicologiche, disponibilità verso il prossimo, piacere di trasmettere e far crescere,
impegno e serietà, coerenza, il tutto condito da un certo carisma (l’autorevolezza) e da una
capacità di coinvolgimento entusiasta, anche e soprattutto per materie per alcuni versi ostiche.
Come elemento di grande utilità aggiungerei non essersi dimenticati di essere stati ragazzi e
oserei dire: dall’altra parte della barricata.
La formazione e le tecniche di insegnamento sono strumenti di miglioramento della capacità di
insegnamento che devono assommarsi alle caratteristiche già citate, non possono sostituirle,
solo affinarle e renderle più efficaci.
Se dette caratteristiche si posseggono unitamente alla competenza e alle tecniche si può
diventare dei buoni docenti, altrimenti si fa il docente come uno dei tanti lavori, magari perché
nel frattempo non si sono avute altre alternative.
Ma come si capisce se un docente è un bravo docente?
Analizzando le reazioni del pubblico!
Il pubblico?
Si, coloro che sono i fruitori dell’insegnamento, cioè i ragazzi in misura massima, le famiglie in
subordine e anche la società civile in cui i ragazzi vivono.
I segnali ci sono se si vogliono vedere.
All’ingresso del docente e per tutta l’ora la classe è costituita da degli zombie?
Gli sbadigli si susseguono ad ogni concetto esposto?
L’atmosfera in classe è simile a quella della sala d’attesa del dentista?
O invece i ragazzi sorridono all’ingresso del docente, seguono con partecipazione facendo
domande (per lo più…) pertinenti, provano un minimo di piacere nel partecipare e studiare
(ovviamente tutti preferiremmo una bella scampagnata nel parco vicino alla scuola…)?
Alla fine dell’anno hanno acquisito le giuste competenze, conoscenze e maturità che ci si era
prefissati e ciò è anche rilevabile da terzi?
I ragazzi vanno a casa dopo la scuola e fieri raccontano ai genitori cosa hanno imparato e ne
discutono con loro?
I genitori quando incontrano il docente riferiscono dell’entusiasmo dei loro figli?
Il sistema scuola è in grado di valutare le capacità di insegnamento e la qualità
dell’insegnamento?
Quello che per altri versi potrebbe essere identificato anche come il merito del saper fare bene
il proprio lavoro.
Domanda ben più ostica questa.
Se guardiamo come è stato nella stragrande maggioranza dei casi valutato il merito per il
bonus ai professori direi proprio di no, i parametri utilizzati sono stati più rivolti alla disponibilità
ad impegni ed incarichi di vario tipo (a volte, non sempre, anche encomiabili e di spessore) ad
integrazione e completamento delle funzioni educative di base.
L’evoluzione della scuola (e direi che si tratta soprattutto degli ultimi trent’anni) per certi versi
somiglia a quella delle Poste Italiane.
Le Poste Italiane hanno ampliato il loro campo di azione dando il via ad una miriade di nuove
attività ( la banca, l’assicurazione, la telefonia mobile, le vendite a distanza, ecc.) e hanno
dimenticato come si fa a distribuire e consegnare la corrispondenza, con il postino che passa
due volte la settimana, o che non passa, con posta che arriva cronicamente in ritardo, spesso
appaltando il servizio postale a terzi per poter risolvere l’ormai assodata deficitarietà dei propri
servizi postali.
I compiuter dell’ultima generazione, le Lim, i mitici tablet, i progetti, le attivita extracurricolari,
ecc. ecc., sono importanti nel momento in cui vanno ad integrare il buon insegnamento, non
possono sostituirlo e non devono diventare soavi effluvi volti a celare cattivi odori, o per dirla in
termini di marketing, uno spot pubblicitario “ingannevole” o nel migliore dei casi “fuorviante”
volto a mascherare la pochezza del prodotto.
Non si tratta di oscurantismo scolastico o di rifiuto del nuovo e del cambiamento, ma di non
dimenticare le funzioni principali ed imprescindibili della scuola.
Prof. Maurizio Bertazzi
Sciopero, Puglisi (PD) agli studenti: alternanza non è sfruttamento,
lavoriamo per il vostro futuro
News da Orizzonte Scuola - Ven, 07/10/2016 - 18:51
“Cari studenti e studentesse, il Governo Renzi ha offerto alla scuola, dopo molti anni di tagli
molte risorse e opportunità con un unico obiettivo, quello di accompagnare tutti voi al successo
formativo e scolastico. In
una parola desideriamo che possiate trovare a scuola, la strada per la vostra vita”.
“A questo serve l’alternanza scuola lavoro: capire sul campo se il lavoro che sognate oggi, può
davvero piacervi, apprendere da subito a lavorare in gruppo e a capire il rispetto delle regole.
Non è certo l’intento di imprese e istituzioni ‘sfruttare il lavoro dei sedicenni’ come avete urlato
oggi nelle piazze”.
Il messaggio, dunque, si propone di sedare le proteste degli studenti, scesi in piazza in data
odierna contro la Riforma della Scuole e, in primis, contro l’alternanza scuola-lavoro, che per gli
studenti è una sorta di sfruttamento minorile.
La Puglisi ha proseguito il suo messaggio riportando i dati della Corte dei Conti, che ha
certificato gli investimenti fatti dal Governo sulla scuola:
“C’è stata una vera sterzata negli investimenti prima di tutto per la sicurezza delle scuole e
oltre al piano di 3 miliardi e 700 milioni già in atto c’è la sottrazione dai vincoli del patto di
stabilità degli investimenti che faranno gli enti locali”
Altri temi affrontati dalla Puglisi riguardano l’assunzione di 150.000 insegnanti, l’avvio dell’anno
scolastico e il piano straordinario di mobilità.
La Senatrice non nega le difficoltà dell’inizio dell’a.s. 2016/17, attribuendole alla mobilità
straordinaria, la cui finalità è stata quella di avvicinare gli insegnanti alle loro famiglie. Le
conseguenze del piano di mobilità, conclude la Puglisi, le stanno pagando i ragazzi.
“Consapevoli che l’Italia cambia, se cambia la scuola, rimettendo in moto l’ascensore sociale,
offrendo opportunità di scoperta, creatività e conoscenza a chi ne ha meno, abbiamo bisogno
– conclude la Puglisi – della vostra partecipazione per cambiare il nostro Paese”.
Esami I grado, Giannini: sembra candidatura al Nobel, va
modernizzato
News da Orizzonte Scuola - Ven, 07/10/2016 - 18:33
Sono queste le parole pronunciate dal ministro Giannini, come apprendiamo dalla rivista
“Gente, cui la titolare del Miur ha rilasciato un intervista.
La Giannini, dunque, ritiene l’attuale esame conclusivo del primo ciclo di istruzione troppo
complesso, per cui va snellito.
Quanto all’esame di maturità, il Ministro ha affermato che la terza prova andrebbe sostituita da
una certificazione di competenze da realizzare tramite le prove Invalsi, svolte dalla scuola
primaria sino al Liceo.
Pagine
Formazione. Giannini: docenti a lezione per imparare nuovi metodi
didattici
News da Orizzonte Scuola - Ven, 07/10/2016 - 18:26
Per la titolare del Miur, la formazione dei docenti è quanto mai necessaria per favorire il
successo formativo degli studenti, per i quali l’apprendimento non può più passare attraverso i
metodi tradizionali, in primis quello della lezione frontale. Questo perché i nostri alunni sono
nativi digitali, che apprendono tramite le nuove tecnologie, primi fra tutti computer e
smartphone.
Per la ragione suddetta, gli insegnanti dovranno andare a “lezione” di nuovi metodi e dovranno
partecipare ai corsi di formazione organizzati dalle scuole al fine di approfondire tematiche
fondamentali quali il digitale e la lingua inglese.
Bando borse di studio per l’estero
News da Orizzonte Scuola - Ven, 07/10/2016 - 18:23
Il 30 ottobre 2016 scadono e borse di dottorato in cotutela e le borse di mobilità per dottorandi
messe a disposizione dalla Francia.
Per le borse di studio messe a disposizione da Israele per l’a.a. 2017/2018 la scadenza è il 21
novembre 2016.
Per partecipare al bando dell’Islanda occorre iscriversi entro il 1 dicembre.
Il 2 dicembre è il bando per le borse di studio dell’Argentina, (Regolamento di partecipazione e
Formulario di iscrizione).
In programma anche le borse di studio per gli studenti italiani e cantonali in Svizzera.
FRANCIA
Borse di dottorato in cotutela: scadenza 30/09/2016 – Prorogata al 30 ottobre 2016
Borse di mobilità per dottorandi: scadenza 30/09/2016 – Prorogata al 30 ottobre 2016
ISRAELE
Borse di studio 2017/2018. Scadenza 21/11/2016
ISLANDA
Borse di studio 2017/2018. Scadenza 01/12/2016
SVIZZERA:
– Borse di studio federali e cantonali per cittadini italiani a.a. 2017-2018
ARGENTINA
Regolamento di partecipazione
Formulario di iscrizione
1 23456789
… seguente › ultima »
Source URL (retrieved on 09/10/2016 - 09:27): http://www.icsbitti.it/aggregator/cookies-policy