Settimana dei Mercati

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Transcript Settimana dei Mercati

Settimana dei Mercati
La settimana entrante
Europa: dopo che le stime finali per i PMI manifatturieri hanno confermato l’attività in
accelerazione a settembre, gli stessi indici per le imprese di servizi dovrebbero segnare un
andamento opposto. Coerenti con i segnali dal manifatturiero, anche i dati di produzione
industriale in agosto dovrebbero mostrare un recupero di attività in Germania (+1,0% m/m
dopo -1,5% m/m) e Francia (+0,6 m/m). Le vendite al dettaglio nella zona euro potrebbero
correggere a -0,3% m/m dopo il solido aumento di luglio mentre nuovi dettagli sul dibattito
interno al Coniglio BCE potrebbero emergere dai verbali della riunione di settembre.
3 ottobre 2016
12:53 CET
Data e ora di chiusura
3 ottobre 2016
13:03 CET
Data e ora di prima diffusione
Italia: a fronte di un’accelerazione superiore alle attese per il PMI manifatturiero di settembre
che è tornato in territorio espansivo (da 49,8 a 51,0 punti), il dato relativo ai servizi è invece
visto in marginale correzione da 52,3 a 52,0 punti.
Nota settimanale
USA: al margine dell’employment report di settembre (si veda focus), l’attenzione si dividerà
tra le indagini di fiducia ISM che sono entrambe attese in recupero dopo le forti correzioni di
agosto. Dovrebbero invece rimanere in contrazione gli ordini all’industria che, rispetto al
+1,9% m/m di luglio, dovrebbero registrare una flessione di -0,2% m/m.
Intesa Sanpaolo
Focus della settimana
Alla luce del recente messaggio consegnato dalla riunione del FOMC, l’attenzione degli
operatori nella settimana entrante si rivolgerà al rapporto sul mercato del lavoro che dovrebbe
confermare ancora una volta una crescita solida per gli occupati e un tasso di disoccupazione
stabilmente sotto il target. Più nel dettaglio il consenso proietta una stima di 170 mila nuove
buste paga in settembre, in aumento rispetto alle 151 mila ad agosto. A livello settoriale il
contributo maggiore dovrebbe venire dalle imprese private (170 mila) mentre ancora negativa,
seppure in recupero, dovrebbe essere la variazione degli occupati nel manifatturiero (da -14 a -4
mila unità). Una modesta ripresa dovrebbe registrarsi per il settore delle costruzioni dopo un
mese di calo e ancora positivo dovrebbe essere l’apporto del settore pubblico. Il tasso di
disoccupazione è visto stabile al 4,9% di agosto pur a fronte di una nuova flessione della
partecipazione alla forza lavoro, proiettata in calo a 62,7% dopo due mesi a 62,8%. I salari orari
dovrebbero accelerare a +0,3% m/m dopo +0,1% m/m di agosto. Segnali positivi dovrebbero
infine giungere dalle statistiche sui salari con un’accelerazione sia del dato mensile (da 0,1%
0,3% m/m) che di quello annuale (da 2,4% a 2,6% a/a). Complessivamente i dati dovrebbero
confermare il continuo miglioramento del mercato del lavoro e l’avvicinamento al pieno
impiego, lasciando così lo spazio alla Fed per attuare un rialzo dei tassi entro fine anno.
Nuovi occupati e tasso di disoccupazione
Note: la linea orizzontale rossa fa riferimento al tasso di disoccupazione target di lungo periodo, indicato dalla Fed come intervallo.
Fonte: Bloomberg.
I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente
(salvo diversa indicazione).
Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale.
Direzione Studi e Ricerche
Ricerca per investitori
privati e PMI
Team Retail Research
Analisti Finanziari
Settimana dei mercati
3 ottobre 2016
Scenario macro
Area euro
Segnali complessivamente positivi emergono dai dati macro ed in particolare dalle indagini di
fiducia della Commissione Europea che sorprendono al rialzo le attese di consenso. Sono invece
stabili i dati sul mercato del lavoro con la disoccupazione ferma in Germania (6,1% in
settembre), zona euro (10,1% in agosto) e Italia (11,4% in agosto).
Inflazione: CPI core e headline per la zona euro a confronto con
gli indici nazionali
Fonte: Bloomberg
Le stime preliminari per l’inflazione di settembre hanno
mostrato solidi recuperi, diffusi in tutte le principali nazioni: se
per Italia e Spagna si sono tornati a registrare tassi di crescita
positivi dei prezzi al consumo, in Francia e Germania sono state
solide le accelerazioni. Nel complesso l’indice europeo ha
conosciuto un miglioramento da 0,2% a 0,4% a/a con
riferimento alla misura core ma non ha beneficiato di uno
speculare progresso sulla misura core, ancora ferma a +0,8%
a/a in settembre. Pur non essendo disponibile il dettaglio della
pubblicazione, le indicazioni fornite da Eurostat mostrano una
ripresa delle pressioni sui prezzi dei servizi ma indicano al
tempo stesso che l’aumento del CPI è legato principalmente
alla dinamica dei prezzi dei carburanti, sostenuta da un effetto
statistico particolarmente favorevole. Rispetto al settembre
2015 infatti i prezzi dei carburanti, nello stesso mese del 2016,
sono saliti dell’1,1% m/m contro il -3,7% dell’anno passato.
Nel complesso il quadro generale mostra come ancora
rimangano limitate le pressioni dal lato della domanda interna
e rispetto alla dinamica dell’inflazione sottostante.
Stati Uniti
Indicazioni deboli vengono dai dati sulla ricchezza delle famiglie che in agosto mostrano un
rallentamento nell’incremento del reddito e una stagnazione della spesa delle famiglie. Sul
mercato immobiliare si osserva un’ampia correzione per le vendite di nuove case in agosto
mentre l’inflazione (PCE core) si conferma su un trend di lenta ripresa in agosto.
PIL: stima finale e contributo delle componenti
Fonte: Bloomberg
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
La serie di dati macro pubblicati in settimana hanno visto
diverse sorprese positive, a partire dalla stima finale del PIL che
ha registrato una maggiorazione da 1,1% a 1,4% t/t ann. nel
2° trimestre. A fronte di una marginale limatura dei consumi
(da 4,4% a 4,3%), ci sono state revisioni al rialzo per
investimenti fissi non residenziali (da -0,9% a +1,1%), scorte
ed esportazioni nette. Migliori delle previsioni sono stati anche
gli ordini di beni durevoli che, pur confermandosi in correzione,
ad agosto hanno cumulato una variazione piatta (0,0%) contro
attese di un calo a -0,4% m/m. La revisione del dato
precedente lascia comunque l’incremento di luglio a +3,6%
m/m, in un contesto in cui la voce core per i beni capitali (al
netto di aerei e difesa) mette a segno il terzo aumento
consecutivo a +0,6% m/m. Segnali positivi giungono anche dai
consumatori con l’indice di fiducia della Conference Board
salito in settembre ai massimi dall’agosto 2007 e quello
dell’Un. del Michigan tornato a crescere dopo quattro mesi di
stallo.
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Settimana dei mercati
3 ottobre 2016
Mercati Obbligazionari
Titoli di Stato
Settimana nel complesso positiva ma piuttosto volatile per i titoli di Stato, stretti tra il riaffiorare
delle tensioni circa il sistema finanziario europeo e i dati macro. Il saldo dell’ottava sul mercato
italiano è sostanzialmente nullo, con il BTP a due anni che chiude in area -0,12% e il decennale
a 1,18%. Lo spread si ferma a 130pb.
Variazioni dei rendimenti nell’ultima settimana (in pb) e livello
attuale del rendimento sulla scadenza a 10 anni (in %)
Fonte: Bloomberg
La settimana appena conclusa è stata piuttosto volatile sul
mercato dei titoli di Stato europei. I flussi sono infatti stati
condizionati da una serie di fattori contrastanti. La stringa di
dati macro, soprattutto sul fronte dei prezzi, è stata mista con
il rimbalzo dell’inflazione che ha innescato qualche vendita sul
settore ma che potrebbe essere di fatto temporaneo e
condizionato da effetti base. In questo quadro si è innesta una
nuova fase di avversione al rischio dovuta alle vicende relative
alla solidità del sistema finanziario europeo. Infine resta sullo
sfondo il tema della politica economica in senso più ampio. In
particolare sui BTP pesa l’avvicinarsi della consultazione
referendaria e i possibili effetti sul governo e la presentazione
dell’aggiornamento al Documento di programmazione
Economica e Finanziaria che apre la strada a una nuova
trattativa tra Italia e Unione Europea sul tema della flessibilità
dei conti pubblici.
Corporate
La settimana si è chiusa con una performance negativa ma differenziata sui bond in euro
(0,15% sugli IG, -0,07% sugli HY). Il comparto più debole è stato quello finanziario
(-0,4% sui subordinati), in scia ai timori legati alla situazione di Deutsche Bank. Sul primario, nel
complesso vivace, vi è stata una prevalenza di emissioni corporate rispetto a quelle finanziarie.
Il ritorno totale a 1 mese e da inizio anno sui titoli in EUR ed in
GBP (dati in %)
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg, Indici IBOXX
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Malgrado la performance marginalmente negativa dell’ultimo
mese le obbligazioni denominate in sterline hanno messo a
segno year-to-date un ritorno totale molto soddisfacente. La
dinamica è da attribuire anche al maggiore peso negli indici in
GBP dei titoli a scadenza lunga, che sono stati preferiti dagli
investitori in una fase di continua ricerca di rendimento. A
partire dal 27 settembre, nell’ambito delle misure intraprese
per contrastare i possibili impatti negativi della Brexit, la BoE ha
dato inizio ad un programma di acquisto di titoli corporate,
con target 10 miliardi di sterline in 18 mesi. Gli emittenti
interessati sono le aziende che forniscono significativo
contributo all’attività economica nel Regno Unito. Anche se
l’impatto del programma è già stato in parte scontato dal
mercato, non è da escludere che la presenza di un acquirente
con specifici obiettivi di quantità possa dare ulteriore spinta al
restringimento degli spread.
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3 ottobre 2016
Valute e Commodity
Cambi
Il rientro dei timori su Deutsche Bank toglie pressione a yen e franco svizzero; sterlina in ribasso
complici le parole della Premier May. Le attenzioni si spostano sul dollaro, un dato forte sui
payroll di questa settimana consoliderebbe la posizione rialzista della Fed confermando l’outlook
di rafforzamento della divisa USA su fine anno.
Cambio EUR/USD vs. Payrolls (da gennaio 2015)
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg
Il dollaro ha chiuso la scorsa ottava in marginale recupero
rispetto al ribasso dopo la Fed. L’appuntamento chiave della
settimana entrante saranno i payroll USA di venerdì, le cui
attese sono molto positive e rafforzerebbero la posizione
rialzista delle Fed e conseguentemente la valuta USA. Di
contro, l'euro ha chiuso la settimana nel solito range 1,11501,1250 contro dollaro, ormai privo di fattori direzionali da oltre
un mese ed in balìa, nell'ottava entrate, dei dati USA. I timori
su Deutsche Bank, che hanno destabilizzato i mercati la scorsa
settimana premiando le valute rifugio come yen e franco
svizzero sembrano affievolirsi, riequilibrando il mercato. Infine
la sterlina tocca il minimo a 7 mesi, in apertura di settimana,
con la Premier May che ha annunciato che entro la fine di
marzo avvierà il processo di uscita dall'UE, concretizzando la
scelta degli elettori britannici che hanno votato a favore della
Brexit.
Materie Prime
Apertura di settimana in consolidamento per i prezzi del greggio dopo i rialzi della fine della
scorsa ottava. Le quotazioni petrolifere erano salite molto sfruttando le attese di un taglio da
parte dell'OPEC per ristabilizzare il mercato. WTI e Brent scambiano rispettivamente a 48 e 50
dollari al barile confermando così il nostro approccio moderatamente positivo al comparto.
Produzione Membri OPEC (migliaia di barili)
Nota: dati aggiornati al 31 agosto 2016
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Gli investitori restano positivi ed anche il nostro Outlook è
riconfermato in Moderatamente Positivo alla luce dei nuovi
fatti. Il mercato però si chiede se l'accordo raggiunto in
Algeria, volto a tagliare la produzione (per la prima volta dal
2008) al fine di ridurre la sovrabbondanza di materia prima, si
rivelerà efficace. L'OPEC ha trovato un'intesa per tagliare la
produzione a 32,5-33 milioni di barili al giorno dai 33,5 milioni
raggiunti ad agosto. Dei 750.000 barili di taglio, 400.000
saranno in carico all'Arabia Saudita e i restanti divisi fra Emirati
Arabi Uniti e Iraq. All’Iran verrà concesso un incremento
giornaliero
di
50.000
barili
a
dimostrazione
dell’ammorbidimento della posizione, fin qui intransigente,
della Famiglia Saudi. La suddivisione ufficiale dei tagli ed il
rispetto delle quote verranno però sanciti definitivamente nel
meeting OPEC del 30 novembre, a Vienna. Fino ad allora, pur
in uno scenario che resta di fiduciosa attesa restiamo
prudentemente ottimisti e crediamo nella volontà di ridurre il
surplus produttivo esistente.
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3 ottobre 2016
Mercati Azionari
Area euro
I listini europei avviano la settimana con tono moderatamente positivo e, nonostante la chiusura
odierna del DAX per festività nazionale, il settore Bancario ed in particolare il tema Deutsche
Bank, rimangono dominanti. Ai timori legati alle ricapitalizzazioni degli Istituti di credito si
aggiunge qualche presa di beneficio sui titoli energetici dopo l’iniziale entusiasmo legato alla
notizia dell'intesa tra i paesi OPEC sul taglio alla produzione di petrolio. Anche il ritorno del
dossier Brexit sta creando qualche tensione tra gli investitori. La premier britannica Theresa May
ha annunciato che Londra intende avviare la procedura per l'uscita dall'Unione Europea entro il
marzo prossimo.
Le borse europee recuperano terreno dopo che venerdì scorso
sono circolate indiscrezioni secondo le quali il Dipartimento di
Giustizia americano si appresterebbe a comunicare che l'entità
della maxi multa preannunciata nei giorni scorsi a Deutsche
Bank scenderebbe da 14 a 5,4 miliardi di dollari. Piazza Affari
mostra un andamento cauto in attesa di conoscere l’esito dei
vari incontri tra gli organi di vigilanza centrali, il governo e i
vertici di alcuni istituti di credito per cercare una soluzione alla
vendita delle quattro banche messe in risoluzione a fine 2015;
a tal riguardo, la BCE ha alzato le richieste per dare il via libera
a UBI per comprare tre delle quattro good bank. Proseguono le
prese di beneficio sugli energetici dopo il rimbalzo dei giorni
scorsi a seguito dell’accordo a sorpresa al vertice informale
dell'OPEC di Algeri; dal meeting è emersa l’intesa di limitare a
32,5 milioni di barili al giorno la produzione, tagliandola di 700
mila barili. Mostra un andamento sotto tono il comparto
Telecomunicazioni in vista dell’abolizione delle tariffe
telefoniche internazionali in Europa (il cosiddetto roaming), a
partire da giugno 2017.
Andamento indice Euro Stoxx, Oil& Gas e Bancario
Nota: 02.01.2015 = base 100. Fonte: Bloomberg
Stati Uniti
S&P500 e Dow Jones archiviano il quarto trimestre consecutivo in rialzo, sostenuti da un clima di
maggior propensione al rischio in scia al rinvio di un nuovo rialzo dei tassi Fed che garantisce
una maggiore remunerazione degli investimenti nell’azionario rispetto ad altre asset class. Il
recupero del petrolio e l’allentarsi delle tensioni sul fronte bancario spingono nuovamente i
principali indici statunitensi in prossimità dei massimi storici. In un contesto in cui la volatilità si
conferma contenuta, il mercato guarda con attenzione all’avvio della nuova stagione di
trimestrali, per comprendere il reale stato di salute delle società statunitensi.
Andamento indice S&P500, Euro Stoxx e FTSE MIB
130
120
110
100
90
80
70
gen-15 apr-15
S&P500
Eurostoxx
FTSEMIB
lug-15
ott-15
gen-16 apr-16
Nota: 02.01.2015 = base 100. Fonte: Bloomberg
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
lug-16
A livello settoriale, il Tecnologico prosegue la forza relativa
confermandosi come il miglior comparto in termini di
performance del 3° trimestre: il Nasdaq registra così nuovi
massimi storici. I risultati trimestrali del comparto sono attesi in
crescita in termini di utile per azione, trainati in particolare dal
contributo positivo del segmento dei semiconduttori e di quello
Software e servizi IT. Nel complesso, il consenso si attende una
crescita degli EPS su base annua del 3,5%, al di sopra della
media dell’intero mercato. L’accordo informale tra i produttori
OPEC circa un taglio dell’output spinge al rialzo il comparto
Energia, sull’attesa che l’incremento dei prezzi del petrolio
conduca a una attenuazione dei cali degli utili dei principali
gruppi del settore. I Finanziari confermano la debolezza di
breve; a pesare è soprattutto il mancato rialzo dei tassi della
Fed anche se l’attenuarsi delle pressioni sul titolo Deutsche
Bank garantisce un particolare sostegno.
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Settimana dei mercati
3 ottobre 2016
Gli appuntamenti della settimana entrante
Calendario mercati italiani
Data
Evento
Dati Macro
Lunedì 03
Risultati societari
Martedì 04
Risultati societari
Mercoledì 05 Dati Macro
Risultati societari
Giovedì 06
Risultati societari
Venerdì 07
Risultati societari
Società/Dati macroeconomici
(••) PMI Manifattura di settembre (*)
(••) PMI Servizi di settembre
-
Stima
51,0
Preced.
50,3
52,0
52,3
-
Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di
pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: Direzione
Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
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3 ottobre 2016
Calendario mercati esteri
Data
Paese
Area Euro (*)
Lunedì 03
Germania (*)
Francia (*)
Regno Unito (*)
USA
Giappone (*)
Martedì 04
Risultati Europa
Risultati USA
Area Euro
Regno Unito
Giappone
Risultati Europa
Risultati USA
Mercoledì 05 Area Euro
Germania
Francia
Regno Unito
USA
Giovedì 06
Risultati Europa
Risultati USA
Germania
USA
Risultati Europa
Risultati USA
Società/Dati macroeconomici
(••) PMI Manifattura di settembre, finale
(••) PMI Manifattura di settembre, finale
(••) PMI Manifattura di settembre, finale
(••) PMI Manifattura di settembre
(•••) ISM Manifatturiero di settembre
(•) ISM Manifatturiero, indice dei prezzi di settembre
(••) Spesa per costruzioni m/m (%) di agosto
(••) Vendite di auto (milioni, annualizzato) di settembre
(••) Indice di fiducia Tankan Manifatturiero del 3° trimestre
(••) Indice di fiducia Tankan non Manifatturiero del 3° trimestre
Indice degli investimenti del 3° trimestre
PPI a/a (%) di agosto
PPI m/m (%) di agosto
PMI Costruzioni di settembre
Base monetaria a/a (%) di settembre
(••) PMI Servizi di settembre, finale
(••) PMI Composito di settembre, finale
(••) Vendite al dettaglio m/m (%) di agosto
(••) Vendite al dettaglio a/a (%) di agosto
(••) PMI Servizi di settembre, finale
(••) PMI Servizi di settembre, finale
PMI Servizi di settembre
(••) Variazione degli occupati ADP (migliaia) di settembre
(•••) ISM non Manifatturiero di settembre
(••) Nuovi ordini all'industria m/m (%) di agosto
(•) Bilancia commerciale (miliardi di dollari) di agosto
(••) Ordini di beni durevoli m/m (%) di agosto, finale
(••) Ordini di beni durevoli esclusi trasporti m/m (%) di agosto, finale
(••) Ordini all'industria m/m (%) di agosto
(••) Ordini all'industria a/a (%) di agosto
(••) Nuovi sussidi di disoccupazione (migliaia di unità), settimanale
(••) Sussidi di disoccupazione continuativi (migliaia di unità), settimanale
-
Stima
52,6
54,3
49,7
55,4
50,3
53,5
0,3
17,5
6
18
6,3
Preced.
52,6
54,3
49,7
52,1
49,4
53,0
0,0
16,9
7
18
6,5
-2,1
0,0
49,0
-
-2,8
0,1
49,2
24,2
52,1
52,6
-0,3
1,5
50,6
54,1
52,3
163
53,0
-0,2
-39,2
0,0
-
52,1
52,6
1,1
2,9
50,6
54,1
52,9
177
51,4
1,9
-39,5
0,0
-0,4
0,3
1,6
255
-
0,2
-0,7
254
2.062
Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di
pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: Direzione
Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
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3 ottobre 2016
Calendario mercati esteri
Data
Paese
Germania
Venerdì 07
Francia
Regno Unito
USA
Giappone
Risultati Europa
Risultati USA
Società/Dati macroeconomici
(••) Produzione industriale m/m (%) di agosto
(••) Produzione industriale a/a (%) di agosto
(•) Bilancia commerciale (miliardi di euro) di agosto
(•) Deficit di bilancio (miliardi di euro) di agosto
(•) Produzione industriale m/m (%) di agosto
(•) Produzione industriale a/a (%) di agosto
Produzione manifatturiera m/m (%) di agosto
Produzione manifatturiera a/a (%) di agosto
(•) Bilancia commerciale (miliardi di sterline) di agosto
(••) Produzione industriale m/m (%) di agosto
(••) Produzione industriale a/a (%) di agosto
(••) Produzione manifatturiera m/m (%) di agosto
(••) Produzione manifatturiera a/a (%) di agosto
(•••) Variazione degli occupati non agricoli (migliaia) di settembre
(•••) Tasso di disoccupazione (%) di settembre
(•••) Var. degli occupati nel settore Manifatturiero (migliaia) di settembre
(•) Credito al consumo (miliardi di dollari) di agosto
(••) Indicatore anticipatore di agosto, preliminare
-
Stima
1,0
0,4
-3,85
0,6
-1,3
0,3
-1,4
-11,2
0,1
1,3
0,4
0,9
170
4,9
-4
16,5
101,6
Preced.
-1,5
-1,2
-4,51
-80,8
-0,6
-0,1
-0,3
0,4
-11,8
0,1
2,1
-0,9
0,8
151
4,9
-14
17,7
100,0
Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di
pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: Direzione
Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
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3 ottobre 2016
Performance delle principali asset class
Azionario (var. %)
MSCI
MSCI - Energia
MSCI - Materiali
MSCI - Industriali
MSCI – Beni di consumo durevoli
MSCI – Beni di consumo non durevoli
MSCI - Farmaceutico
MSCI - Servizi Finanziari
MSCI - Tecnologico
MSCI - Telecom
MSCI - Utility
Stoxx 600
Eurostoxx 300
Stoxx Small 200
FTSE MIB
CAC 40
DAX
FTSE 100
S&P 500
Nikkei 225
Bovespa
Hang Seng China Enterprise
Micex
Sensex
FTSE/JSE Africa All Share
Indice BRIC
Emergenti MSCI
Emergenti - MSCI Est Europa
Emergenti - MSCI America Latina
1 settimana
0,6
4,5
1,2
0,8
0,8
0,5
-0,6
0,3
1,4
-0,9
-1,9
0,8
0,8
1,0
1,2
1,0
-1,1
1,7
0,2
0,3
-0,6
0,9
-0,9
-0,5
1,2
-0,5
-0,2
-0,7
-0,8
1 mese
-0,5
1,5
0,5
-0,4
-0,8
-1,6
-0,5
-2,3
1,7
-1,5
-0,7
-2,2
-1,9
-1,4
-4,7
-2,0
-1,6
0,6
-0,5
-1,9
-2,1
1,2
-1,2
-1,3
-2,6
0,2
0,4
1,3
-2,9
12 mesi
7,4
9,1
18,8
14,1
2,7
10,8
1,5
-1,3
17,9
11,1
7,0
-1,5
0,3
1,0
-23,4
-0,2
10,0
13,1
11,1
-6,4
24,1
9,4
22,8
7,4
2,3
12,6
12,4
11,7
22,5
da inizio anno
3,8
15,1
17,0
8,7
-0,2
6,0
-2,8
-4,1
10,2
4,7
7,0
-6,3
-5,8
-5,4
-23,5
-4,0
-2,2
11,1
6,1
-12,8
34,6
7,4
12,4
7,8
2,8
14,1
13,8
17,0
30,1
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg
Principali indici azionari economie avanzate (var. %)
Principali indici azionari economie emergenti (var. %)
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
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Settimana dei mercati
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Obbligazionario (var. %)
Governativi area euro
Governativi area euro breve termine (1 - 3 anni)
Governativi area euro medio termine (3 - 7 anni)
Governativi area euro lungo termine (+7 anni)
Governativi area euro - core
Governativi area euro - periferici
Governativi Italia
Governativi Italia breve termine
Governativi Italia medio termine
Governativi Italia lungo termine
Obbligazioni Corporate
Obbligazioni Corporate Investment Grade
Obbligazioni Corporate High Yield
Obbligazioni Paesi Emergenti USD
Obbligazioni Paesi Emergenti EUR
Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - America Latina
Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Est Europa
1 settimana
0,2
0,0
0,1
0,4
0,2
0,3
0,1
0,0
0,0
0,2
-0,1
-0,1
-0,1
0,0
0,0
-0,2
0,0
1 mese
0,0
0,0
0,1
-0,1
0,3
0,1
-0,5
0,0
-0,2
-0,9
0,0
-0,1
-0,5
0,2
0,1
-1,0
0,5
12 mesi
6,8
0,6
3,3
12,1
6,8
6,8
5,9
0,6
3,8
9,9
7,0
6,5
6,8
16,8
9,2
15,2
7,4
da inizio anno
6,3
0,3
2,6
11,6
7,0
5,5
4,2
0,2
2,4
7,2
6,0
5,5
6,3
15,0
7,7
13,7
5,8
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg
Principali indici obbligazionari economie avanzate (var. %)
Principali indici obbligazionari corporate ed emergenti (var. %)
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg
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Settimana dei mercati
3 ottobre 2016
Valute e materie prime (var. %)
EUR/USD
EUR/JPY
EUR/GBP
EUR/ZAR
EUR/AUD
EUR/NZD
EUR/CAD
EUR/TRY
WTI
Brent
Oro
Argento
Grano
Mais
Rame
Alluminio
1 settimana
-0,3
-0,7
-0,5
0,4
0,5
0,1
0,9
-0,6
4,6
5,9
-2,0
-1,8
1,1
2,6
0,7
0,9
1 mese
0,6
1,4
-3,9
4,6
0,3
-1,2
-2,1
-2,6
8,1
7,0
-0,7
-0,6
7,3
6,6
5,3
5,1
12 mesi
0,3
18,5
-15,3
-0,7
7,8
11,6
-0,5
-0,9
5,4
4,1
15,5
25,5
-22,0
-13,3
-4,4
7,5
da inizio anno
3,3
14,9
-15,4
9,7
1,7
2,9
2,1
-6,0
29,6
34,4
23,9
38,8
-14,8
-5,9
3,6
11,2
Per le valute le performance indicano il rafforzamento (numero positivo) o indebolimento (numero negativo) della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la
performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg
Principali valute (var. %)
Note: un numero positivo indica un rafforzamento mentre un numero negativo indica
un indebolimento della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la
performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo
su dati Bloomberg
Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche
Principali materie prime (var. %)
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg
11
Settimana dei mercati
3 ottobre 2016
Avvertenza generale
Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto, italiano autorizzata
alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.
Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo
svolgimento dell’attività di investimento appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.
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dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.
Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente
documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui
contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere
oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali
modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito.
I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters).
Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da
fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo
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Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà
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d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi
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Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di
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qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o
altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di
compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti.
Il presente documento è pubblicato con cadenza settimanale: il precedente report è stato distribuito in data 26.09.2016.
Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, è rivolto
esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso il sito internet di Banca IMI
(http://www.bancaimi.prodottiequotazioni.com/Studi-e-Ricerche) e di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) nella sezione RisparmioMercati.
L’elenco di tutte le raccomandazioni su qualsiasi strumento finanziario o emittente prodotte dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e
diffuse
nei
12
mesi
precedenti
è
disponibile
sul
sito
internet
di
Intesa
Sanpaolo,
all’indirizzo
www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_elenco_raccomandazioni.jsp.
Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse
Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo”) si sono
dotate del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231” (disponibile in versione
integrale
sul
sito
internet
di
Intesa
Sanpaolo,
all’indirizzo:
http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/governance/ita_wp_governance.jsp,
ed
in
versione
sintetica
all’indirizzo:
https://www.bancaimi.com/bancaimi/chisiamo/documentazione/mifid.html) che, in conformità alle normative italiane vigenti ed alle migliori
pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organizzative e procedurali per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di
interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa, noti come Barriere informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di
dette informazioni nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal
Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interessi della clientela.
In particolare, l’esplicitazione degli interessi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse – facendo riferimento a quanto
prescritto agli articoli 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14.05.1999 e
successive modifiche ed integrazioni, all'articolo 24 della " Disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e
delle relative società di gestione” emanato da Consob e Banca d'Italia, al FINRA Rule 2241 e NYSE Rule 472, così come FCA Conduct of Business
Sourcebook regole COBS 12.4.9 e COBS 12.4.10 - tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti finanziari, e le loro società
del gruppo, nelle raccomandazioni prodotte dagli analisti di Intesa Sanpaolo sono disponibili nelle "Regole per Studi e Ricerche" e nell'estratto
del "Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse", pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo
S.p.A.
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12
Settimana dei mercati
3 ottobre 2016
Sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti_mad.jsp è
presente l’archivio dei conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo.
Banca IMI S.p.A., una delle società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, agisce come market maker nei mercati all'ingrosso per i titoli di Stato
dei principali Paesi europei e ricopre il ruolo di Specialista in titoli di Stato, o similare, per i titoli emessi dalla Repubblica d'Italia, dalla Repubblica
Federale di Germania, dalla Repubblica Ellenica, dal Meccanismo Europeo di Stabilità e dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria.
Certificazione degli analisti
Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del
documento, dichiarano che:
(a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed
equilibrata degli analisti;
(b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse.
Altre indicazioni
1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento.
2. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio
d’Amministrazione nelle Società citate nel documento.
3. Sette degli analisti del Team Retail Research (Paolo Guida, Ester Brizzolara, Laura Carozza, Piero Toia, Fulvia Risso, Mario Romani, Serena
Marchesi) sono soci AIAF.
4. Gli analisti citati non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking.
Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito,
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Chi riceve il presente documento è obbligato ad uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.
Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice
Responsabile Retail Research
Paolo Guida
Analista Azionario
Ester Brizzolara
Laura Carozza
Piero Toia
Analista Obbligazionario
Serena Marchesi
Fulvia Risso
Cecilia Barazzetta
Analista Valute e Materie prime
Mario Romani
Editing: Monica Bosi, Raffaella Caravaggi
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