Transcript 2061. Totti: altri 5 anni in campo con la Roma

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2061. Totti: altri 5 anni in campo con la Roma | 1
giovedì 06 ottobre 2016, 18:30
2061. Totti: altri 5 anni in campo con la Roma
E che nostalgia del Sindaco Spalletti…
di Gabriele Della Rovere
‘1984’ di George Orwell si proietta nel futuro di 36 anni rispetto al 1948 nel quale viveva e scriveva. Invertendo le ultime
due cifre ‘inventa’ un anno a venire, descrivendo quella società come proiezione della coeva. Convertendo con identico
metodo questo 2016 in 2061 abbiamo a nostra volta ‘creato’ 45 anni. E la vita quotidiana evolve in un periodo che
cerchiamo di immaginare ma che già ora è qui. «Finché si divertirà, finché vorrà, finché avrà le motivazioni che lo
sorreggono da tantissimi anni, perché smettere? Ha recepito benissimo il messaggio di Spalletti. Al momento giusto, al
momento che Spalletti ritiene opportuno, lui si fa trovare pronto. Un giocatore di quella qualità può giocare ancora per anni»,
disse di Francesco Totti ad inizio ottobre 2016 il trionfante allenatore della squadra inglese del Leicester, l’italiano
Claudio Ranieri. «C'è il Colosseo, c'è San Pietro e poi c'è Francesco Totti» aggiunse ancora in quella profetica intervista.
Il Colosseo nel frattempo è crollato, San Pietro è stato smontato e trasferito in Burundi (più ‘periferia’ di così…). Totti invece
in questo 2061 c’è ancora, ed è più che mai «uno splendido ottantacinquenne» pieno di forza e vitalità. Certo, qualche
acciacco del tempo, la necessità di sospendere spesso la propria presenza agonistica per i ben noti problemi prostatici, i
campi avversari oceanicamente innaffiati con perfidia per far impantanare le ruote della sua carrozzina elettrica, la
delusione mai metabolizzata per la fuga della moglie Ilary Blasi con Claudio Lotito e la conseguente nascita dell’attuale
centravanti della Lazio, Cicerone Lotito… Ma il Capitano non intende mollare e sta per firmare trionfalmente il rinnovo
quinquennale del proprio contratto con la Roma, probabilmente durante l’incontro con il nuovo Presidente in cui i tifosi
capitolini tante speranze di riscatto ripongono, il tongano ‘Akilisi Pohiva IV. Ranieri disse quelle frasi ora riscoperte
ricevendo il premio Mecenate dello Sport ‘Varaldo Di Pietro’. Minuscolo prodromo dei due Premi Nobel che gli vennero
assegnati a furor di popolo rispettivamente tre ed otto anni dopo (anche se per quello per la Fisica vi furono polemiche
sulle motivazioni addotte dal Comitato). All’epoca elogiò pure l’attuale allenatore della Mongolia, Luciano Spalletti, allora
alla guida della Roma. «Conosce bene l'ambiente e ha sempre fatto bene. Ho fiducia in lui». Le sue parole appaiono oggi
realmente anticipatrici, e ci fanno ricordare con nostalgia il passaggio di Spalletti dalla guida della Roma, con cui aveva
vinto i tre indimenticabili Scudetti consecutivi, a quella di Roma. Primo Sindaco a completare il mandato dopo i
cinque che consecutivamente, a partire dal chirurgo genovese Ignazio Marino, dovettero dimettersi a furor di popolo per
manifesta incapacità.
di Gabriele Della Rovere
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