imbroglio piepoli – la stampa

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IMBROGLIO ‘LA STAMPA’:
QUESTO È CATTIVO GIORNALISMO
Oscura il dato fondamentale del sondaggio:
i NO raggiungono quota 54%
(il distacco dai Sì è di 8 punti)
Dossier sondaggi
7 ottobre 2016
COMITATO PER IL NO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE
www.comitatoperilno.it
Executive summary
2
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Strano ma significativo caso quello che possiamo raccontare oggi in merito al
comportamento del quotidiano ‘La Stampa’ e del suo direttore (informato della vicenda
o all’oscuro di tutto?) Maurizio Molinari. Parliamo del sondaggio Piepoli sul referendum
costituzionale del prossimo 4 dicembre.
Il 5 settembre il giornale torinese pubblicava una rilevazione che dava il ‘no’ al 51% e
il ‘sì’ al 49%. Oggi, 7 ottobre, un mese dopo, altro sondaggio, sempre di Nicola Piepoli.
Risultato? ‘No’ al 54%, ‘sì’ al 46%. Qualsiasi giornalista degno di questo nome avrebbe
titolato: ‘Crescono i No’, ‘Sì in picchiata’, ‘Il No aumenta il vantaggio: da +2 a +8’.
Niente di tutto questo. ‘La Stampa’ di oggi titola, in prima pagina: ‘Riforma Costituzione,
rimonta il Sì’. E poi, a pagina tre: ‘Sorpresa referendum, il Sì in rimonta’.
La sorpresa francamente ha colto anche noi. Cavolo, ci siamo detti, cosa sarà successo?
Poi leggendo il pezzo, in mezzo al corpo dell’articolo abbiamo scoperto che il ‘no’ è
cresciuto dal 51 al 54% e il ‘sì’ è crollato dal 49 al 46%. Come giustifica ‘La Stampa’
questa assurda titolazione? Il sondaggista Piepoli ha diviso, in modo arbitrario, il quesito
referendario in 8 sotto-quesitini, e nella sotto-rilevazione è emerso che, testuale, ‘ben 6
ottengono la maggioranza assoluta dei ‘sì’, e solo 2 ottengono una netta sconfitta, cioè
un ‘no’ da parte degli elettori’.
Executive summary
3
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In poche parole hanno preso il quesito truffa del referendum e l’hanno trasformato in 8
quesitini super truffa da somministrare agli intervistati. Roba da ospedale psichiatrico.
Non bastava il ‘vuoi bene alla mamma?’ del quesito ufficiale (per ora) della
consultazione. Piepoli si è inventato il ‘vuoi molto bene alla mamma?’, ‘vuoi molto bene al
papà?’, ‘vuoi molto bene alla nonna?’, etc… Tra i due quesitini respinti magari c’era ‘vuoi
molto bene alla suocera?’. E lì gli intervistati sono effettivamente andati in crisi…
E ‘La Stampa’, ignorando il 54-46 del sondaggio, il clamoroso +8, titola in prima pagina
che il ‘Sì rimonta’. Un vero e proprio depistaggio da parte del quotidiano torinese.
Capiamo il renzismo a prescindere, capiamo Marchionne, capiamo la Fiat, capiamo tutto.
Ma al ridicolo dovrebbe ad ogni modo esserci un limite. Che tipo di giornalismo è mai
questo? Che credibilità ha un direttore che acconsente porcate di questo tipo? Siamo
quasi certi che il bravo Molinari sia stato tenuto all’oscuro di tutto ciò.
I cittadini italiani, che per fortuna leggono poco questi elitari giornaloni, non si faranno
fregare, non cadranno certo nelle trappole dei servi di Matteo Renzi. Il 4 dicembre sarà il
nuovo 25 aprile. E magari dal giorno dopo anche dalle parti de ‘La Stampa’ si faranno
qualche domanda su cosa è il giornalismo, la deontologia professionale e su come
interpretare un mestiere che non dovrebbe essere solo sottomissione al potente di turno.
Auguri…
IMBROGLIO LA STAMPA:
non dice che i NO continuano a crescere
e che il distacco dai Sì passa da 2 punti a 8 punti
4
54
51
+2
∆6
+8
49
46
IMBROGLIO ‘LA STAMPA’:
non dice che i NO continuano a crescere
e che il distacco dai Sì passa da 2 punti a 8 punti
5
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Il sondaggista Nicola Piepoli dà correttamente i dati, il commentatore
Nicola Piepoli (sarà la stessa persona?) imbroglia le carte. Il
sondaggio pubblicato è reale, in linea con le altre case di rilevazione;
i commenti invece sono una paradossale arrampicata sugli specchi. I
titoli della ‘Stampa’ sono ridicolmente fuorvianti.
Il sondaggista invece di segnalare la tendenza costante (i NO
aumentano costantemente rispetto ai Sì) oscura il dato principale (No
in vantaggio di 8 punti sui Sì) a favore di un esercizio che di empirico
non ha nulla.
Questo non è giornalismo, è cattiva informazione. Si cerca di falsare
la realtà per non mostrare la tendenza ormai irreversibile: i NO sono
in costante aumento, i Sì in caduta libera.