Oggetto del capitolato

Download Report

Transcript Oggetto del capitolato

CAPITOLATO SPECIALE PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO
SVILUPPO DI COMUNITÀ, CON GESTIONE DEI CENTRI DELLE
FAMIGLIE E DEI CENTRI DI ANIMAZIONE TERRITORIALE
Art. 1 Oggetto e finalità del servizio
Il presente capitolato ha per oggetto l'appalto per la gestione delle attività nei quartieri cittadini relativi
allo sviluppo di comunità e alla promozione delle risorse territoriali finalizzate a migliorare il benessere
della collettività, potenziando le opportunità di aggregazione delle famiglie, nonché dei bambini e degli
adolescenti, secondo logiche di socializzazione, di integrazione, di solidarietà.
Con “sviluppo di comunità” si intende il complesso e delicato lavoro di promozione delle competenze
generative di un territorio, in cui le relazioni e le collaborazioni tra persone e gruppi possono “fare la
differenza” nella costruzione di un benessere locale e nella capacità di cura dei propri luoghi di vita.
L’assunto di base che orienta tale impianto di lavoro è che solo con il contributo delle persone, singole
o associate, si possono formulare proposte efficaci e dare risposte durature per il benessere del
territorio.
Nello specifico del Comune di Padova l’attività si sviluppa attraverso azioni di coordinamento e di
programmazione, condivise tra i soggetti pubblici e privati che insistono nelle diverse realtà locali, per
realizzare iniziative ed attività rivolte ai minori e alle loro famiglie. L’orientamento di tale approccio è di
permettere esperienze di incontro e di aggregazione utili per rinforzare relazioni di fiducia nonché per
mobilitare la responsabilizzazione delle persone, e costituire così la premessa per attivare reti di
prossimità e di supporto.
L’attività in questione si realizza per tramite dell’utilizzo dei Centri delle Famiglie e i Centri di
Animazione Territoriali, quali spazi pubblici destinati alla realizzazione di specifiche attività, curate dal
titolare del contratto di appalto, avvalendosi anche delle risorse dell’associazionismo locale ed
integrandosi con le esperienze aggregative e parrocchiali già operative nel territorio (es. doposcuola
gestiti da volontari).
La complessa articolazione garantita con l’attivazione e gestione dei Centri delle Famiglie e dei Centri
di Animazione Territoriale è orientata a valorizzare le esperienze locali di promozione sociale della
famiglie e dei minori secondo criteri di armonizzazione e di complementarità dell’offerta.
Art. 2. Sviluppo di comunità: I Centri delle Famiglie
2.1 - I Centri delle Famiglie e il territorio
I Centri delle Famiglie consistono in spazi pubblici, appositamente strutturati e destinati ad ospitare sia
attività realizzate a cura delle famiglie del territorio sia iniziative, realizzate anche con il contributo delle
associazioni e delle istituzioni che operano nel territorio interessato, che hanno i minori e le famiglie
come destinatari e fruitori, permettendo loro di sperimentare occasioni di incontro e di aggregazione.
Da queste esperienze ci si attende di veder realizzati concreti processi di convivenza tra le persone e
di rispondere ai bisogni socio - educativi delle famiglie, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita
del territorio, il senso di appartenenza delle persone e il loro coinvolgimento attivo e responsabile.
I tre Centri delle Famiglie, attualmente attivati, sono dislocati nei seguenti quartieri cittadini:
- Quartiere 2: presso i locali afferenti al "V Istituto Comprensivo Donatello" adiacenti alla Scuola
primaria Mantegna di Via Pierobon 19/b
- Quartiere 3: presso i locali del Punto d’Incontro in Via Maroncelli 65
- Quartiere 4: al piano terra della ex Casa del Custode in Via delle Scuole 5
Trattandosi di contesti che spesso operano in continuità con i Centri di Animazione Territoriale, che
come dettagliato all’art.3 sono espressamente rivolti ai minori in età scolare dell’obbligo, i Centri delle
Famiglie dovranno piuttosto concentrare le proprie azioni nei confronti della famiglia nel suo
complesso, con particolare riguardo alla famiglia con minori in età prescolare, e alle donne.
2.2 - Funzionamento ed attività dei Centri delle Famiglie
I Centri delle Famiglie sono operativi e utilizzabili nell’intero arco dell’anno (con eventuale sospensione
nel corso del mese di agosto), con aperture in ragione delle attività in fase di realizzazione.
Il complesso sistema delle azioni si realizza a partire dalla costituzione e conduzione dei “Tavoli di
coordinamento territoriale” quali opportunità di incontro e confronto tra i soggetti del territorio
(Istituzioni del Comune, Scuole, realtà associative, Cooperative Sociali, Associazioni Sportive,
Parrocchie, volontariato e singoli cittadini) interessati a costruire relazioni forti e solide, ad attivare
concrete collaborazioni e a sperimentare realtà solidaristiche.
I Tavoli Territoriali, che si riuniscono mensilmente presso i Centri delle Famiglie, hanno il compito di
confrontarsi sulla programmazione locale delle attività dei Centri delle Famiglie e di favorirne
l’attuazione, collaborando nella:
1 formulazione della pianificazione annua delle attività a partire dalla definizione dei bisogni specifici
del territorio di appartenenza;
2 valutazione delle proposte progettuali e autorizzazione all’avvio di attività in quanto orientate alle
indicazioni metodologiche del Lavoro di Comunità, verificandone la corrispondenza ai seguenti
criteri:
- coerenza con i particolari bisogni rappresentati nella programmazione annuale (di cui al punto
1);
- gratuità nelle adesioni;
- rispetto dei vincoli, secondo le norme sulla sicurezza, relativi al numero massimo di
partecipanti ammessi alle attività;
- priorità ai soggetti appartenenti al territorio.
3 verifica periodica sull’andamento delle attività programmate e dei risultati raggiunti dalle diverse
iniziative avviate o concluse, anche ai fini dei una revisione della programmazione iniziale.
Per quanto sopra riportato non potranno, in alcun caso, essere programmate attività o eventi a scopo
privato, utilizzando gli spazi per organizzare rinfreschi, feste di compleanno e simili.
Viene ad ogni modo fatta salva la possibilità per il Settore Servizi Sociali di organizzare
autonomamente, pur nel rispetto della programmazione già in essere, proprie specifiche attività (es.
interventi di promozione dell'Affido Familiare, incontri di Spazio Neutro).
Previa valutazione da parte del Settore Servizi Sociali, in accordo con il Tavolo di coordinamento
Territoriale, può essere autorizzato lo svolgimento di attività utili a rispondere a bisogni emergenti di
famiglie o soggetti del territorio, anche se non ancora definiti in sede di programmazione annuale del
Centro delle Famiglie.
2.3 - L’attività di coordinamento dei tavoli territoriali e dei Centri
Viene richiesto alla ditta appaltatrice, attraverso l’individuazione di un coordinatore dei Centri delle
Famiglie, come individuato all’art.4, punto b, di garantire il funzionamento dei Centri delle Famiglie,
perseguendo i seguenti obiettivi:
-
sviluppare le relazioni con i soggetti del territorio;
-
provvedere alla costituzione e alla gestione mensile dei tavoli territoriali, occupandosi della
convocazione, del raccordo e della verbalizzazione dell’incontro;
-
sollecitare la formulazione di proposte e di iniziative, favorendo le connessioni tra i soggetti
territoriali interessati e coinvolgibili;
-
curare l’attivazione delle iniziative quando autorizzate, verificarne l’andamento, assicurare la
predisposizione di una relazione sull’attività svolta, al fine di valutarne gli esiti;
-
curare le fasi connesse con particolari eventi di interesse per il territorio (feste, inaugurazioni,
manifestazioni pubbliche), raccordando i soggetti interessati e coinvolti;
-
garantire l’adeguata gestione dei Centri delle Famiglie, ove presenti, raccordando l’utilizzo della
sede, curando il rispetto delle regole di funzionamento, provvedendo alla gestione delle chiavi;
-
garantire il raccordo con le attività dei Centri di Animazione afferenti al territorio interessato,
assumendo anche il ruolo di facilitatore delle relazioni territoriali e delle connessioni operative da
sviluppare nel territorio.
Oltre all’attivazione e gestione dei tavoli afferenti ai Centri delle Famiglie, il lavoro di Comunità deve
prevedere l’attivazione di analoghe esperienze e collaborazioni negli altri territori comunali, con
particolare attenzione per le zone disagiate della città o i rioni in cui vengano segnalate criticità sociali
e relazionali. Anche per queste zone andrà privilegiata la costituzione di un tavolo di coordinamento
territoriale con incontri mensili con referenti delle realtà associative ed istituzionali (scuole, parrocchie,
cooperative sociali, altro) presenti nel territorio.
Art. 3. Sviluppo di comunità: I Centri di Animazione Territoriale
3.1 - Le sedi dei Centri di Animazione Territoriale
I sei Centri di Animazione Territoriale sono dislocati nei seguenti quartieri cittadini:
Quartiere 2:
- Centro "GIG - Generazione in Gioco” via Duprè 18/d
- Centro "Jump" presso i locali afferenti al "V Istituto Comprensivo Donatello" adiacenti alla Scuola
primaria Mantegna di Via Pierobon 19/b;
Quartiere 3
- Centro "PIERRE" presso ex casetta del custode scuola Cellini Via Bajardi 24;
Quartiere 4
- Centro "Janadaya" al primo piano della ex casa del custode in Via delle Scuole 5.
Quartiere 5
- Centro “Fuoriclasse” presso i locali di Via Magenta, 5/a
Quartiere 6
- Centro "Matita Matta" presso i locali in Via Eulero, 4
3.2 - Funzionamento ed attività dei Centri di Animazione Territoriale
I Centri di Animazione Territoriale costituiscono uno strumento importante del lavoro di comunità, in
quanto servizi che integrano il sistema di offerta rivolto ai minori e alle famiglie nel territorio operando
per il potenziamento delle relazioni e collaborazioni locali.
Il target prevalente dei Centri è costituito dai minori in età scolare e dalle loro famiglie.
I Centri dovranno garantire continuità di apertura nel corso dell’anno, per un totale di 45 settimane,
individuate secondo il prospetto a seguire. Saranno sempre chiusi nei giorni di sabato e domenica e
nei giorni festivi. Le attività proposte nei giorni Centri dovranno gestite da personale educativo
adeguato (art.4). Per la programmazione complessiva delle attività verrà riconosciuto un totale di 2 ore
settimanali aggiuntive.
In corrispondenza all’anno scolastico i Centri garantiranno un’apertura complessiva per 39 settimane,
da metà settembre a metà giugno.
In tale periodo verrà garantita l’apertura pomeridiana dal lunedì al venerdì, per un orario complessivo
di 15 ore da suddividere tra il gruppo dei bambini della primaria e i ragazzi della secondaria di primo
grado.
Per i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado (fino e non oltre i 19 anni), verrà offerta una
disponibilità di attività per 6 ore settimanali, con almeno un’apertura settimanale.
Nel periodo estivo (mese di luglio e due settimane entro la prima metà di settembre) saranno garantite
7 settimane di attività con apertura nei 5 giorni settimanali, per un totale di 20 ore, garantendo il più
possibile le attività per gruppi di età (6 – 10 e 11 – 14).
Per i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, fino e non oltre i 19 anni, sarà inoltre
garantito, nello stesso periodo, un impegno settimanale per almeno 6 ore.
Periodo invernale: 39 sett.
(metà settembre - metà giugno)
Scuola primaria
Scuola secondaria di primo
grado
Scuola
secondaria
secondo grado
Periodo estivo: 7 sett.
(mese di luglio e due settimane entro
la prima metà di settembre )
Apertura complessiva per 5 pomeriggi Apertura per 5 giorni alla settimana di
alla settimana di 3 ore ciascuno, da
4 ore ciascuno da suddividere tra i due
suddividere tra i due cicli.
cicli
Attività per almeno 1 pomeriggio per
un totale di 6 ore complessive alla
di
Apertura per un totale di 6 ore
settimana
settimanali
(fascia oraria indicativa: dalle 18.00
alle 21.00)
3.3 - Attività dei Centri
Per i bambini dai 6 ai 10 anni (fascia scuola primaria);
per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni (fascia scuola secondaria di primo grado).
Ciascun Centro dovrà offrire ai minori regolarmente iscritti le seguenti attività:
 iniziative di tipo ludico (gioco attività sportive, tornei);


iniziative di tipo ricreativo (laboratori, visite in ambito urbano, attività artistiche, attività teatrali,
ascolto musica, utilizzo di strumenti informatici ove disponibili, percorsi sul risparmio energetico
ecc.);
supporto allo studio, operando su due fronti: favorendo l’apprendimento scolastico (potenziando il
coinvolgimento dei genitori) e sostenendo le realtà territoriali di aiuto scolastico a cura di altri
soggetti (doposcuola del privato sociale) con cui comunque i Centri, attraverso il loro coordinatore,
si rapporteranno per integrare gli interventi, in particolare per i bambini più problematici.
Per i ragazzi dai 14 ai 18 anni (fascia scuola secondaria di secondo grado)
Ciascun Centro dovrà offrire ai ragazzi regolarmente iscritti le seguenti attività:
 iniziative di tipo ricreativo (laboratori, visite, ecc.);
 momenti di ritrovo, finalizzati anche alla trattazione di alcune tematiche di interesse per le fasce
d’età considerate;
Dovrà altresì essere prevista l’articolazione di parte dell’attività con esperienze di animazione
itinerante, per intercettare le forme di aggregazione spontanea del territorio, valorizzando il
coinvolgimento attivo dei ragazzi iscritti.
I Centri dovranno inoltre realizzare attività volte a stabilire un’alleanza educativa sia con il minore che
con la sua famiglia, prevedendo specifiche attività di accompagnamento ed orientamento educativo,
oltre che momenti di coinvolgimento e di attivazione diretta delle famiglie, come pure di partecipazione
ad eventi di festa.
E’ altresì indispensabile che i Centri collochino la propria attività nella logica dello sviluppo di
comunità. E’ necessario quindi che le loro attività prevedano specifici momenti e iniziative destinate ad
un pubblico diverso da quello iscritto ai Centri.
Il Coordinatore dei Centri (art.4, punto b), sarà chiamato in particolare a promuovere, in collaborazione
con altri soggetti del territorio, il reperimento e la formazione dei volontari da coinvolgere attivamente
sia nelle iniziative di ciascun Centro, sia nel potenziamento delle esperienze locali di supporto
scolastico, secondo i bisogni espressi dal territorio ed elaborati con i servizi di riferimento.
3.4 - Iscrizioni e frequenza
L'iscrizione al Centro è condizione indispensabile per la frequenza delle attività e proposte offerte dal
Centro stesso. Essa avviene attraverso la sottoscrizione di un modulo, condiviso con gli uffici del
Settore Servizi Sociali, con cui i genitori prendono atto e sottoscrivono le norme di funzionamento del
Centro e le regole a cui gli iscritti debbono attenersi
L’iscrizione ha validità di un anno, ferma restando la raccolta delle adesioni alle specifiche attività
proposte.
Non è consentita l'iscrizione a più Centri contemporaneamente; deve altresì essere garantito il criterio
dell’appartenenza territoriale dei minori iscritti, per lo meno per i minori della fascia primaria e
secondaria di primo grado. Eventuali diverse esigenze verranno valutate all’occorrenza dal Settore
Servizi Sociali.
Per ogni attività verrà determinato un numero massimo di adesioni, che comunque non potrà essere
superiore alla capienza massima consentita dalla sede, fatta esclusione per le iniziative realizzate al di
fuori del Centro, che potranno derogare a tale limite.
Al fine di permettere la più ampia fruibilità del servizio, potranno essere previste forme di turnazione
dei partecipanti, attraverso individuazione di giorni di frequenza, o riproponendo le attività quando
particolarmente richieste e gradite.
Dovrà essere garantita la precedenza per i minori segnalati dal Servizio Sociale. Qualora si verifichi
una progressiva riduzione della frequenza del minore segnalato al Centro, ovvero in caso di ritiro, la
Ditta si impegna ad informare il Servizio sociale di riferimento.
Spetta ai Centri la segnalazione di eventuali comportamenti dei minori e/o situazioni familiari che
richiedono un approfondimento o una presa in carico da parte del Servizio Sociale territoriale.
La Ditta non può chiedere contributi o compensi dagli utenti per le attività di cui al presente atto, salvo
diversa intesa con il Settore Servizi Sociali.
3.5 - Attività funzionali al servizio
Viene attribuita particolare importanza alle attività di supporto alle iniziative del Centro, quali garanzie
di qualità ed efficacia del servizio:
a) attività di programmazione: definizione degli obiettivi educativi da perseguire e pianificazione
periodica delle relative attività da svolgere con i ragazzi e/o i genitori;
b) attività di valutazione: monitoraggio periodico sulle attività effettuate e sui risultati raggiunti nonché
analisi congiunta con i Servizi sulle eventuali criticità rilevate;
c) attività di coordinamento inteso come:
- conduzione delle specifiche funzioni di programmazione e valutazione di cui sopra;
- gestione delle relazioni con i genitori dei ragazzi nella trattazione di situazioni specifiche o con
incontri di gruppo;
- mantenimento e sviluppo dei rapporti istituzionali con la scuola, nonché con enti ed
associazioni che collaborano nell'ambito del progetto;
- attivazione di relazioni costruttive e proficue con le realtà aggregative e sociali del territorio,
nella logica della integrazione e dello sviluppo di esperienze, in particolare nel supporto
scolastico;
- collaborazione con il Funzionario responsabile del Servizio per il Settore per le questioni
relative all’assetto organizzativo e all’andamento delle attività e con i referenti del Comunedei
Servizi sociali territoriali per e il’aggiornamento su eventuali situazioni segnalate e/o per la
precoce segnalazione di minori in condizioni di criticità.
3.6 - Adempimenti richiesti
Il contraente dovrà garantire al servizio, organizzato così come precedentemente definito, i seguenti
adempimenti:
a. apertura e chiusura delle sedi;
b. organizzazione di almeno n. 6 eventi all'anno per ciascun Centro, da distribuire tra feste
intercentri, momenti di formazione/ritrovo con (e per) le famiglie, uscite extra attività, eventi aperti
alla comunità locale;
c. supervisione obbligatoria degli operatori del Centro per almeno due ore mensili finalizzata
all’analisi sull’andamento del Centro e sulle aree di maggior criticità;
a. formazione permanente degli educatori per almeno 10 ore annue, indicativamente in due
momenti. I contenuti della formazione dovranno preventivamente essere concordati con il Settore
Servizi Sociali; Viene richiesta particolare attenzione all’integrazione tra i diversi Centri con la
realizzazione di percorsi formativi trasversali.
d. partecipazione degli operatori dei Centri ad un massimo di 2 incontri annuali con il Settore Servizi
Sociali per una valutazione integrata dell’esperienza.
Si richiede inoltre che la Ditta collabori con il Settore per la realizzazione di interviste e indagini sugli
utenti per rilevare la qualità percepita del servizio.
Deve altresì garantire ospitalità dei percorsi formativi (stage) degli studenti di scuola superiore o
dell’università, attinenti alle attività e iniziative.
I Centri potranno poi ospitare, previo accordo con il Settore, esperienze di ricerca o di conoscenza dei
Centri da parte di soggetti terzi
Al fine di promuovere e diffondere buone prassi, condividere strategie di intervento, realizzare
economie di scala in un’ottica di efficacia ed efficienza del servizio, viene prevista una gestione
coordinata tra tutti i Centri a cura del Settore Servizi Sociali.
3.7 - Progetto “Tutti per Uno”
Con l’inizio dell’anno scolastico i Centri dovranno occuparsi della realizzazione dell’attività denominata
"Tutti per uno - uno per tutti" per un monte ore annuo di 600.
L’iniziativa è rivolta prevalentemente ai ragazzi della scuola secondaria di primo grado, segnalati dalla
scuola o dal servizio sociale, che presentano segnali di difficoltà nell'adattamento alle regole sociali,
nell'integrazione e nell'impegno scolastico.
L’attività consiste nell’offrire, ai minori e alle loro famiglie, opportunamente indirizzate
all’educatore/educatori individuati per il servizio, un orientamento e facilitazione all’inserimento nelle
attività extra scolastiche più congeniali alle loro attitudini (sportive, ricreative ed educative) nel territorio
di appartenenza, che consenta loro di sperimentare opportunità di integrazione sociale e raggiungere
un buon grado di benessere.
Per questa attività è previsto il raccordo e il coordinamento con le scuole, il coinvolgimento dei ragazzi
e delle loro famiglie nonché l’individuazione delle agenzie per il tempo libero.
Gli educatori professionali dedicati si occuperanno di individuare momenti con i ragazzi e i loro genitori
per accompagnali nella scelta dell'attività verso cui sono attratti e rispondente alle loro caratteristiche.
Art. 4 Figure richieste
Per le attività di cui agli artt. 2 e 3 la ditta dovrà fornire:
a. per ciascun Centro di animazione Territoriale almeno due figure, possibilmente di entrambi i
generi, di cui almeno uno educatore, in possesso del diploma di laurea educatore/animatore, o di
titolo equiparabile. Entrambe le figure dovranno avere una esperienza almeno biennale
nell’ambito dell’animazione per bambini e ragazzi presso strutture pubbliche o aventi rilevanza
tale.
b. Per le attività relative al coordinamento dei CAT e dei Centri delle Famiglie/tavoli territoriali due
figure di coordinatori che dovranno essere in possesso del diploma di laurea di
educatore/animatore o laurea ed iscrizione all'albo degli psicologi e comprovata esperienza
almeno biennale riconducibile alla gestione/coordinamento di almeno un Centro delle Famiglie, un
Centro di animazione Territoriale o di un tavolo territoriale, comunque denominato, purché con
caratteristiche analoghe a quelle di cui al presente capitolato e riferite ad un complessivo bacino di
utenza di almeno 200.000 abitanti. I coordinatori dovranno svolgere i loro servizi per un monte
orario complessivo di almeno 35 ore settimanali per le 46 settimane di attività.
Art. 5 Programmazione e verifica attività
Il Comune tramite il Settore Servizi Sociali ha la piena titolarità delle attività e delle iniziative in essere,
pertanto lo sviluppo delle stesse ed eventuali adeguamenti operativi, nonché la verifica e la
valutazione del progetto, sono sottoposti all'attenzione del Funzionario responsabile, sentito il servizio
territoriale di riferimento.
La Ditta dovrà pertanto presentare, in file:
a.
la programmazione periodica delle attività, delle iniziative e delle progettualità, con i
relativi indicatori di risultato, con riferimento sia ai Centri delle Famiglie, sia per i Centri di
Animazione Territoriale, sia ad eventuali nuovi tavoli di coordinamento territoriale; da
presentare indicativamente a ottobre, a febbraio e a giugno (specificamente per l’estate);
b.
una relazione di resoconto delle attività, con annessa valutazione e dati numerici di
riscontro, con cadenza analoga alla programmazione, riferita ai contenuti di cui al punto
a;
c.
il registro mensile delle presenze/assenze degli iscritti ai CAT, con indicazione dei
partecipanti alle attività programmate. L’elenco aggiornato degli iscritti e dei frequentanti
dovrà comunque essere reso disponibile al Settore Servizi Sociali, anche su richiesta,
prevedendo anche delle elaborazioni statistiche rispetto alle tipologie di utenza presente;
d.
l’elenco delle ore mensili utilizzate per il progetto “Tutti per Uno”, specificando i nominativi
dei minori interessati;
e.
relazione mensile sui partecipanti, i contenuti e le decisioni assunte in ciascun tavolo di
coordinamento territoriale;
f.
un report sintetico sulle principali attività svolte dai coordinatori con indicazione dei
soggetti contattati;
g.
un resoconto trimestrale sulle attività svolte, minori seguiti, e progetti realizzati e/o avvitai
nell'ambito del progetto "Tutti per Uno" di cui al punto 3.5.
Art. 6 Garanzie di qualità del servizio
La Ditta dovrà garantire la continuità degli operatori. In caso di malattia superiore a 7 giorni di
calendario, per ferie o per altro impedimento dovranno essere individuati altri idonei operatori per
rispettare le condizioni previste dal presente capitolato.
La Ditta si impegna a fornire preventivamente i nominativi del personale (coordinatori e operatori) che
impiegherà nelle diverse attività, e i relativi curricula. Dovrà provvedere inoltre a comunicare
anticipatamente eventuali variazioni o integrazioni dell’elenco del personale.
Qualora il Funzionario responsabile del Servizio dovesse accertare che qualche coordinatore o
operatore non fosse adeguato, potrà fare richiesta motivata di sostituzione con altra figura in possesso
dei requisiti richiesti.
L'amministrazione potrà a campione procedere alla verifica, nei diversi Centri di animazione, della
presenza effettiva degli operatori nelle sedi.
Art.7 Vigilanza e controllo del servizio
Competono al Comune la vigilanza ed il controllo degli interventi; in particolare, la verifica e la
valutazione della congruità e della puntualità delle prestazioni rispetto agli obiettivi del servizio e alla
normativa vigente.
La ditta appaltatrice potrà essere dichiarata decaduta dall'appalto nei seguenti casi:
per mancato assolvimento degli obblighi contrattuali o di legge, in materia di liquidazioni
stipendi o trattamento previdenziale ed assicurativo a favore del personale della ditta
appaltatrice;
per reiterata inadempienza degli impegni assunti con il contratto di appalto.