approccio rti in breve - ic don milani lanciano

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APPROCCIO RTI IN BREVE
L’approccio RTI - “Response to Intervention” presenta diversi aspetti innovativi rispetto al
consueto modo di procedere per l’individuazione dei bambini con difficoltà. Il principio su
cui si basa è proprio quello di non aspettare che il bambino presenti difficoltà importanti,
ma di giocare d’anticipo attraverso un intervento di tipo ecologico e implementato nella
didattica. Esso prevede, proprio come i programmi di screening, delle procedure
standardizzate per l’individuazione dei bambini a rischio per difficoltà di apprendimento,
ma poi segue un percorso del tutto differente prima di arrivare alla fase in cui la famiglia
del bambino viene indirizzata verso una valutazione specialistica.
Il sistema multi-livello (MTSS – “Multi-Tier System Support”), con varie fasi e livelli di
intervento differenziati a seconda dei bisogni dell’alunno, prevede una prima fase di
insegnamento rivolta all’intero gruppo classe, caratterizzata da un attività mirate per lo
sviluppo di specifiche abilità e da un costante monitoraggio dei risultati. L’obiettivo
primario di un programma RTI è infatti quello di assicurare innanzitutto un curricolo di base
di qualità, che garantisca a tutti i bambini degli input significativi per la competenza che
intendiamo andare a sviluppare, riducendo le variabili contestuali che influenzano
negativamente lo sviluppo sia nei soggetti con disturbo di apprendimento, sia in quelli con
difficoltà transitorie. Oltre a ciò, naturalmente, questo approccio è finalizzato anche ad
identificare correttamente coloro che realmente necessitano di un intervento
individualizzato, riducendo il numero di falsi positivi che, a questa età, risulta essere molto
elevato con le tradizionali procedure di screening a causa dell’elevata variabilità
interindividuale dovuta a una serie di fattori ambientali ed evolutivi.
Dopo questa prima fase, chi non risponde in maniera adeguata all’intervento di primo
livello (in base ai risultati delle prove di monitoraggio, grazie alle quali è possibile seguire
l’andamento della “curva di apprendimento”) passa ad un secondo livello, che prevede
delle attività ancora più mirate e in piccolo gruppo.
Infine a chi continua a manifestare difficoltà viene offerto un supporto di terzo livello, di
tipo individualizzato, in genere con il coinvolgimento di figure specialistiche.
La misurazione dei progressi di ciascun alunno avviene attraverso prove CBM (Curriculum
Based Measurement), basate cioè sul programma di insegnamento stesso, che
costituiscono una misura più sensibile ad evidenziare i miglioramenti rispetto ai test
standardizzati, più utili invece ad evidenziare la presenza o meno di un disturbo.