TARANTO In scena Acqua e fuoco

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Transcript TARANTO In scena Acqua e fuoco

venerdì 7 ottobre, fuoriLUOGO al Museo etnografico “Alfredo Majorano” (palazzo
Pantaleo)
Acqua e Fuoco
performance del laboratorio urbano “I neri per strada” sulla Taranto della fine degli anni
Cinquanta
Come eravamo. Per la rassegna del Crest “fuoriLUOGO. Il teatro ovunque", venerdì 7
ottobre, in doppia replica (ore 20.30 e ore 22) al Museo etnografico “Alfredo Majorano” di
Taranto (palazzo Pantaleo, rampa Pantaleo 6), va in scena la performance Acqua e
Fuoco, con i partecipanti al laboratorio urbano “I neri per strada” condotto da Giovanni
Guarino, produzione Crest, in collaborazione con l’associazione “‘A Puteje arte e (è)
cultura”. L’evento è realizzato nell’ambito del “Programma regionale di spettacolo dal vivo
per la valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali della Puglia - 2016. Durata 60
minuti. Posti esauriti. Info: 099.4725780.
Un viaggio virtuale nella Taranto della fine degli anni Cinquanta. Una lezione-spettacolo
sui riti e le tradizioni legati alla Notte di San Giovanni intessuta con narrazione e momenti
coreografici e musicali. Testi tratti dall’atto unico dialettale di Alfredo Majorano “A Sanda
Mòneche. Scene popolaresche tarentine” (1947) e dal saggio di Antonio Basile “Taranto,
taranta, tarantismo” (Nuoveproposte Brizio, 2000). Non casuale la scelta della location.
Infatti, nel museo sono presenti diverse testimonianze delle tradizioni popolari della città di
Taranto e della sua provincia, raccolte da Alfredo Majorano (1902-1984). Il filo conduttore
della cospicua collezione etnografica ruota intorno alla ritualità magica e religiosa nel
Tarantino. L’abbondanza dei materiali che la costituiscono documentano la vita
tradizionale nel Tarantino: dal mondo della festività e della ritualità magica-religiosa si
allarga a documentare tutti gli altri modi della vita associata locale, in primo luogo, quelli
laici della fatica, a terra e sul mare. Particolarmente significativa è la registrazione del
canto dei morsicati della taranta, registrato dallo stesso commediografo ed etnologo
tarantino nel 1950 a Lizzano. Una preziosa testimonianza sul tarantismo, fenomeno
ampiamente documentato da Ernesto De Martino ne “La terra del rimorso”.
Il laboratorio urbano “I neri per strada” vuole essere un luogo di partecipazione attiva, con
regole di comportamento e di gestione, di sviluppo della fantasia, in grado di contaminare
costruttivamente le giovani generazioni verso nuovi possibili modelli di vita consapevole e
sostenibile. La collettività acquisisce attraverso il laboratorio la capacità consapevole di
autoprogettarsi, grazie alle forme della cooperazione e del confronto reciproco, non ultimo
quello generazionale, dato che l’età dei partecipanti è la più disparata. Sarà dunque
soddisfatto l’obiettivo di generare una ricaduta sociale nel territorio, rafforzando i legami
sociali, le forme della solidarietà e il senso di appartenenza alla comunità, ma tutelando al
contempo le risorse ambientali del quartiere e della comunità.