Comunicato Stampa ufficiale

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5 ottobre 2016
Di fronte al continuo attacco al cuore dell’uomo le Sentinelle restano in piedi
Sabato a Erba (Co) e Brescia: 500 volte in piazza
Quando le Sentinelle in Piedi sono scese per la prima volta in piazza nel 2013
l’obiettivo principale era contrastare il ddl Scalfarotto sull’omofobia. Chiara era la
percezione di un pericoloso attentato alla libertà d’espressione che non potevamo accettare.
L’iter di quel disegno di legge è stato fermato grazie anche alla nostra mobilitazione di piazza,
eppure oggi, tre anni dopo, c’è ancora più bisogno della nostra testimonianza
pubblica. Mentre tutti si preoccupano di un referendum su una riforma che
mira a dare ancora più potere allo Stato, bisogna rendersi consapevoli che
siamo già in una dittatura ben mascherata. Pochi lo sanno, pochi ne parlano
ma alla Camera è già passata una norma più pericolosa del ddl Scalfarotto. Il
ddl sul Cyberbullismo è infatti stato modificato in fretta e furia a settembre per
trasformarlo in norma penale che prevede il carcere fino a sei anni. La legge è
nebulosa e parla di reato nel caso di “atti o comportamenti vessatori”, di
“pressioni” e “violenze psicologiche”, persino di semplici “offese o derisioni,
anche aventi per oggetto la razza, la lingua, la religione, l’orientamento
sessuale”. Si capisce quanto sia pericoloso tutto questo per la libertà di
espressione. Il testo poi prevede l’educazione preventiva in tutte le scuole di
ogni ordine e grado e la “rieducazione” per i colpevoli.
Inoltre, dopo l’approvazione del testo sulle cosiddette unioni civili, c’è chi invoca la ripresa
dell’esame del testo sull’omofobia. Non solo, un progetto di legge firmato dal Senatore
Lo Giudice, il ddl 2402, si propone di multare e far arrestare psicologi e psichiatri disposti
ad aiutare i minori con attrazione indesiderate per lo stesso sesso, una vera e propria
minaccia ad una serie di categorie professionali legate all’infanzia, che di fatto impedirà ai
genitori di aiutare i propri figli nel caso questi presentino problemi legati
all’identità o all’orientamento sessuale. Il tutto mentre l’omosessualità è stata
normalizzata per legge, il che implica che il gender sarà non solo presente, ma
insegnato obbligatoriamente nelle nostre scuole. Inoltre, tra i banchi siederanno
bambini violati nelle loro relazioni più intime perché cresciuti con “due mamme” o “due
papà”. La violenza sui piccoli sarà quindi non solo legale ma obbligatoria.
Di fronte a tutto questo sarà sempre più difficile dissentire pubblicamente. Sarà
difficile per gli psicologi continuare a lavorare liberamente, sarà difficile resistere alle
pressioni per gli insegnanti pena il licenziamento, sarà difficile per i genitori far valere il
primato educativo, sarà difficile per i giornalisti raccontare la verità poiché il pensiero unico
silenzierà chiunque, anche i normali cittadini che si esprimono sulla piazza virtuale, come
sta avvenendo nella vicina Spagna, fresca di approvazione di un testo sull’omofobia nella
regione di Madrid che impedisce qualunque libera espressione del pensiero.
Anche da noi succederà la stessa cosa, perché siamo sulla medesima china. La
prova sta nel fatto che nessuno oggi afferma pubblicamente che la legge sulle cosiddette
unioni civili è sbagliata, infatti chi è contrario a questo testo si limita a dire che sono sbagliate
le conseguenze, ovvero le famiglie cosiddette omogenitoriali e l’utero in affitto, poiché un
giudizio su questa legge è considerato pubblicamente inaccettabile. Non è forse
questo un ulteriore passo verso un tentativo di silenziare le poche voci contrarie al
politicamente corretto? Noi vogliamo salvaguardare la nostra libertà. Anche se la cultura, le
leggi, la scuola, vanno in direzione opposta.
Ecco perché è quando mai urgente mostrare il nostro dissenso e farlo nella
pubblica piazza. Perché quello che non affermiamo oggi pubblicamente
potremmo non poterlo più affermare presto lì dove si svolge la nostra vita
quotidiana. Con la nostra presenza ferma e silenziosa ribadiremo quello che il pensiero
unico non vuole sentire, ossia che esiste un bene e un male, esiste una verità
sull’uomo che nessuna legge potrà mai cambiare.
Sabato saremo in piazza per la nostra cinquecentesima veglia. Per la libertà d’espressione,
per la verità sull’uomo, per opporci ai progetti di legge, per opporci a questa cultura contro
l’uomo ma soprattutto per far emergere il senso profondo della nostra testimonianza. Non
c’è sconfitta fino a quando anche solo una Sentinella porterà la sua faccia e il
suo silenzio in una piazza, e si alzerà in piedi per dire che sbagliato è sbagliato,
anche se lo dice la tv, il cinema, la musica, la scuola, anche se diventa legge.
500 veglie, 500 piazze, 500 volte in piedi.
Oggi come ieri, le Sentinelle si alzano in piedi
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Sabato 8 ottobre 2016 a Brescia in piazza Vittoria ore 16.30
Sabato 8 ottobre 2016 a Erba (CO) parco Majnoni ore 16.00
Su facebook: Sentinelle in piedi
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