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ANTIFASCISTI E FORZA NUOVA, IL COMMENTO DEL SINDACO DI
TIRANO
Nello scontro a distanza tra gli "Antifascisti" e il partito di Forza Nuova è stato tirato in ballo diverse volte il Comune di Tirano e la
sua amministrazione. Per questo motivo abbiamo chiesto un'opinione al Sindaco Franco Spada.
Premesso che Forza Nuova è un partito politico di estrema destra e pur non condividendo assolutamente le opinioni di tale forza
politica, ogni amministrazione pubblica, in una visione laica e nel rispetto della Costituzione, ha il dovere di garantire qualsiasi
forma di espressione politica ove la stessa non trascenda in episodi di violenza o istigazione alla violenza.
Non è un caso che ogni manifestazione di piazza promossa da Forza Nuova è controllata tramite presenza fissa delle forze
dell'ordine ed in particolare dalla Digos e questo, qualificando già tali iniziative, è avvenuto anche a Tirano.
Forza Nuova persegue una forte presa di posizione contro l'Europa ed è in linea con i movimenti nazional popolari europei che
rischiano di portare alla disgregazione del progetto europeo che, se pur incompleto e da rafforzare, ha garantito la pace nelle nostre
nazioni per più di 70 anni. Pensare alla guerra negli anni 90 nella vicina Yugoslavia, pensare che queste situazioni non possano più
accadere anche a casa nostra e vedere le attuali posizioni Ungheresi del primo ministro Orban sul tema migrazione (Ungheria
peraltro stato che maggior beneficia dei finanziamenti europei per la coesione) la dice lunga sulle potenziali tensioni tra stati che
sono sottese ad atteggiamenti da parte di formazioni politiche populiste di estrema destra.
Tirano è rappresentante regionale AICREE per una forte presenza dei territori all'interno del progetto europeo, sostiene le posizioni
del Movimento Federalista Europeo che il 22 ottobre festeggia i 60 anni a Morbegno, è rappresentante per l'Italia nel circuito
internazionale Città Slow, promuove candidature ad essere comune europeo dello Sport 2017, promuove con la scuola interscambi
culturali tra studenti europei presenti questa settimana nella nostra città ed è sotto gli occhi di tutti l'internazionalizzazione della
città in termini di presenze turistiche. Tutto questo perchè tale iniziative sono nel DNA della nostra popolazione di confine, nel
nostro interesse e nella nostra storia fatta anche di migrazione e scambi culturali. Una considerazione ovvia è quella che c'e' sempre
qualcuno più a Nord di noi e se ci si chiude all'interno dei territori per paura dell'altro o del proprio futuro il rischio è
un'involuzione culturale ed economica ove in particolare le giovani generazioni possono beneficiare delle opportunità proposte da
un mondo più aperto rispetto al passato.
Il recente referendum nel Ticino, con la scelta "prima a casa nostra", con il rischio delle migliaia di frontalieri italiani di modifica
delle attuali condizioni di accesso al lavoro la dice lunga su come un certo tipo di politica isolazionista possa creare danno a territori
transfrontalieri che per loro natura risultano aree marginali. E' da mesi che nel nostro territorio, per evitare questi problemi, si stanno
portando avanti tra Tirano e la Valposchiavo politiche di coesione che hanno portato all'adesione condivisa di un progetto Interreg
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per il recupero dell'ex ospedale di Tirano, al rafforzamento di rapporti per la promozione di iniziative culturali, turistiche e sportive
condivise, al recupero di monumenti storici (chiesa di S.Romerio) in territorio Svizzero a cura del Comune di Tirano e,
simbolicamente importantissimo, al ricevimento a Sondrio da parte del Presidente Mattarella di una delegazione Svizzera
rappresentante la Valposchiavo e il Canton Grigioni, il tutto a sigillo degli ottimi rapporti tra i territori di confine. Ricordo che il
mandamento di Tirano ha più di 700 lavoratori che ogni giorno varcano il confine e contribuiscono con il loro lavoro alle prosperità
delle nostre comunità sia svizzere che italiane.
Posta la doverosa premessa, riguardo il tema profughi ed il potenziale rischio di fenomeni come quello verificatosi a Ventimiglia o a
Como, è da mesi che si segnala alla Prefettura tali preoccupazioni e sono poste in essere da parte delle forze dell'ordine
sistematiche azioni di controllo che fan si che il nostro territorio non abbia subito fenomeni tipici delle zone di confine. Di
questo bisogna dare il giusto merito al lavoro sistematico effettuato da Prefettura, Questura, Forze dell'Ordine presenti sul territorio,
al lavoro di cordinamento tra le varie amministrazioni, che garantiscono che problemi di ordine sociale non si trasformino in
problemi di ordine pubblico.
Sottolineo da ultimo, come più volte comunicato, che allo stato attuale il coordinamento e la gestione dell'emergenza profughi è in
capo alla Prefettura. Gli affidamenti alle strutture private sono effettuati in ragione di bandi di gara emessi dalla Prefettura stessa in
base alle necessità di accoglienza dei profughi segnalate a livello governativo. Come tale i Comuni non risultano parte attiva di tali
scelte ma si ritrovano ad essere informati, nel momento di assegnazione dei profughi al rispettivo territorio.
Il Comune di Tirano non è contrario a priori all'ospitalita' nel proprio territorio di migranti ed è impegnato da più di un anno
a costituire preventivamente un sistema di rete tra associazioni e mondo cooperativo atto a creare un sistema di accoglienza che
limiti le tensioni sociali e produca politiche di integrazione. Credo che nessuno vorrebbe avere un'emergenza umanitaria come quella
dei migranti, ma tali situazioni esistono, sono complesse e reali, e ritengo che vadano comunque governate e non negate soprattutto
se si parla di numeri gestibili e nella consapevolezza che si parla di assistenza a uomini, donne e bambini che spesso scappano da
situazioni di guerra. Tale processo ha comportato la presentazione da parte dell'amministrazione comunale di un progetto SPRAR
per l'accoglienza dei migranti (circa 10 persone) già in possesso dello status di rifugiato politico. Il tutto senza costi per la comunità
locale.
Tale impegno è in linea con quanto da mesi sta proponento ANCI l'associazione dei Comuni, con la quale si è in stretto contatto,
circa la distribuzione territoriale omogenea dei migranti (2,5/3 per mille della popolazione del comune) e porterà, come annunciato
in più conferenze stampa dal presidente Fassino e dal rappresentante del Ministero degli Interni Morcone, alla tutela in termini di
presenza profughi per i comuni che hanno deciso di gestire direttamente il tema dell'accoglienza.
Il progetto di governo della presenza di profughi a Tirano è teso a creare piccoli nuclei gestiti con la collaborazione del mondo del
volontariato e le realtà cooperative del terzo settore, con un tetto massimo di presenza sul territorio, con il coinvolgimento dei
migranti in attività di lavoro gratuite a favore del territorio. In questo senso, in ragione di tale iniziativa comunale di gestione
dell'accoglienza migranti, il comune di Tirano insiste nella richiesta alla Prefettura per il rispetto del limite massimo di accoglienza
proposto da ANCI pari al 3 per mille della popolazione evitando ulteriori arrivi di profughi in accoglienza straordinaria.
Il Sindaco di Tirano, Franco Spada
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