Calolzio. Tregua al consiglio “notturno”, la maggioranza regge

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Calolzio. Tregua al consiglio “notturno”, la maggioranza regge
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La seduta, in notturna, del consiglio comunale, rinviato dal 28 settembre
CALOLZIO – “Barcolla ma non crolla…” il detto è profano, ma calza a pennello alla situazione politica
calolziese, con la seconda parte del consiglio comunale (in notturna) che nonostante rinvii, annullamento e
riconvocazione in tutta fretta, nella tarda serata di mercoledì, è giunta al termine. Un gioco di mosse
matematicamente calcolate, l’obiettivo da raggiungere era l’approvazione della variante al PGT e la condicio
sine qua non la presenza dell’intera maggioranza, affinché nulla, questa volta, potesse andare storto.
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Cesare Valsecchi, il sindaco
Una seduta dall’esordio inter res, con l’esplosione del caos iniziale che si trascinava dal 28 settembre, giorno del
consiglio comunale ordinario, interrotto a metà per l’abbandono dell’aula dei consiglieri di minoranza, seguiti a ruota
da Valentino Mainetti, che ha spostato il piatto della bilancia verso il rinvio in seconda convocazione, il venerdì
successivo. Non se n’era fatto nulla, però. Infatti la diffida, firmata dal gruppo d’opposizione Lega Nord, aveva
sollevato l’ombra dell’illecito burocratico che si stava compiendo, costringendo il sindaco, Cesare Valsecchi, a
posticipare in convocazione straordinaria mercoledì, alle 22.30, di qui il leitmotiv, coniato dal consigliere di Lavoro
Sviluppo Libertà, Dario Gandolfi, “il consiglio comunale è come il Carrefour, aperto 24 ore su 24”.
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L’assessore Luca Valsecchi
Ma il primo cittadino, nella settimana di stand by, fra una seduta e l’altra, pare aver previsto tanto in anticipo quanto
nel dettaglio tutti i possibili intoppi, scongiurabili con la presenza di ciascun membro della sua giunta, chiamata,
magnis itineribus, per dirla alla latina, al voto, coesa e concorde. Così la scelta, decisamente atipica, di dare
inizio alla seduta un’ora in ritardo rispetto al consueto, è stata presa con la dichiarata giustificazione di
permettere all’assessore alle politiche sociali, Luca Valsecchi, di ritorno da un viaggio di lavoro, di precipitarsi,
letteralmente, dall’aeroporto all’aula del municipio, garantendo il proprio voto.
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Wilna De Flumeri, assessore all’istruzione e Valentino Mainetti, consigliere
Un riassestamento che si deve anche agli harakiri, degli assessori all’istruzione e lavori pubblici, Wilna De
Flumeri e Paolo Cola. Il conflitto d’interessi, riguardante alcune particolari osservazioni contenute nella variante al
Piano di Governo del Territorio, li avrebbe voluti escludere dalla discussione e dalla votazione a proposito, a fasi
alterne, così come stava avvenendo nella seduta del 28 settembre; ma dato il ritiro, recapitato negli ultimi giorni,
delle osservazioni in questione, quest’ultimo scoglio non si è posto, permettendo ai due esponenti di rimanere in
aula.
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Non sono mancati i toni accesi, e neppure le controffensive delle minoranze, a cominciare dall’attacco a
bruciapelo, di Marco Ghezzi, fra le fila di Lega Nord, che a pochi minuti dall’inizio ha sollevato diverse perplessità ;
“vorrei che fosse chiarito come verrà stilato il verbale dal momento che il 28 settembre c’è stata una
votazione– circa il rinvio o meno della seduta – che non è stata chiusa, voglio sapere come vi comporterete
per evitare altri casini successivi” ha detto, proponendo un’ulteriore votazione, rigettata, che andasse a sanare la
situazione.
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La discussione fra l’assessore Paolo Cola e il consigliere Eleonora Rota
“Il fatto che l’assessore Cola abbia ritirato l’osservazione nel PGT è la chiara dimostrazione di un palese
conflitto di interessi – ha affondato Eleonora Rota, della “Casa delle Sinistre” – significa che il conflitto di
interessi c’è e permane su tutto l’atto e non solo sull’osservazione” ha proseguito chiedendo il ritiro della trattazione
del documento, anch’essa bocciata dalla maggioranza che non ha potuto contare sul voto dell’ex-assessore
Mainetti, astenuto. La risposta del diretto interessato, però, non si è fatta attendere: “ho presentato le osservazioni
come cittadino, vorrei chiarire, ho rispettato il fatto di dover uscire dall’aula la scorsa volta e il regolamento,
avrei potuto far presentare a un tecnico, a un socio, o a una terza parte le osservazioni, ma mi assumo le
mie responsabilità. Non c’è niente di sbagliato ad essere cittadini e ricoprire una carica pubblica, è stata una
valutazione tecnica successiva a portarmi a non proseguire più nell’iter” ha detto Paolo Cola.
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Dario Gandolfi
Anche Dario Gandolfi ha sferzato, cavalcando la metafora bellica, i propri colpi, stilando il decalogo delle “cose
mai viste” fra cui si legge: Convocare il consiglio comunale e annullarlo la convocazione 24 ore dopo. Un
assessore che ritira osservazioni personale relative al PGT quando questi sono già agli atti del Consiglio e dibattute
nella commissione competente.
“Non siamo qua a dare spettacolo, stiamo adottando un documento importante per i cittadini , è questo
l’elemento che ci deve muovere stasera, sia dalla maggioranza, sia dalla minoranza vorrei che si dimostrasse un
senso di responsabilità! Togliere le osservazioni per trasparenza è una bugia che non regge, in questa Notte Bianca
del Consiglio Comunale le abbiamo viste tutte, se non si riesce a governare bisogna ammetterlo, le alchimie
portano a queste serate, uno scempio per i cittadini”, ha concluso Gandolfi.
Lo scemare dei toni e una tacita tregua, hanno poi permesso di prendere in esame i punti del PGT, con
l’amministrazione Valsecchi che, de facto, resta in piedi cercando di dimenticare, e far dimenticare, l’immagine
traballante che ha dato di sé.
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