la strana logica umanitaria - Online-News

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Il Nuovo Corriere
IlNuovoCorriere
di
numero 59 anno II - 1 euro
Sorpresa,
ora i romani
tifano
per la Raggi
Roma e del Lazio
SABATO 1 OTTOBRE 2016
IN PRIMO PIANO
di Carlo Rebecchi
A
ncora sotto assedio. Tre mesi
dopo la trionfale elezione al
Campidoglio, per Virginia
Raggi non c’è proprio pace. Nemmeno dopo la nomina, venerdì, dei
due assessori mancanti, Bilancio e
Partecipate. La Giunta, secondo le
ultime informazioni, starebbe infatti per perdere un altro pezzo - la
Muraro, ambiente - in bilico da settimane. Una situazione stressante
per la sindaca ma anche, e forse
ancor più, per i cittadini i quali,
dopo aver assistito impotenti per decenni al declino sempre più accentuato della Capitale, dalla notte del
19 giugno aspettano qualche risultato concreto della “rivoluzione
dolce” uscita dalle urne. E che, a
questo punto, non sanno proprio più
cosa pensare. Che Raggi e il M5S
siano così incapaci, così autolesionisti da rovinarsi da soli, con quella
che appare come un’apparente incapacità di governare, appare incredibile anche a chi ne ha viste di tutti i
colori. E allora, un’idea, un sospetto
comincia a farsi largo in molti cittadini romani: quella del “complotto”.
Un complotto però, va detto subito,
che non ha, al momento, mandanti
da poter indicare per nome, di questo o di quell’ambiente, di questo o
di quel partito. Piuttosto una “reazione ambientale” diffusa, quasi automatica e inconsapevole, di tutti
coloro, a tutti i livelli di quel “sistema Roma” che con le elezioni di
giugno i cittadini romani speravano
di mandare a casa. E, soprattutto,
un “complotto”, se così lo vogliamo
chiamare, che non cancella affatto
gli errori del Movimento ora alla
guida (?) del Campidoglio.
Per rendersi conto del clima di sospetto che sta nascendo basta girare
per negozi e mercati. Per la gente, i
“mandanti del complotto” sono soprattutto quelli che, tra dipendenti
capitolini e assimilati, Ama, Atac e
quant’altro, “con una Giunta seria
adesso dovrebbero mettersi a lavorare sul serio”. Quelli che, sotto gli
occhi di tutti, per anni si sono mossi,
traendone profitto, in un sistema
pubblico, e non solo, nel quale la
corruzione spicciola - le famose “conoscenze”, “chiamami, ti faccio incontrare la persona giusta” - sono
stati l’equivalente di denaro contante. Nei mercati, la Raggi sta diventando per molti “quella poverina
che chi c’era prima non lascia lavorare”, per altri “i vigili per strada
non c’erano prima e non ci sono neppure oggi” oppure “ho aspettato
l’autobus tre quarti d’ora, è peggio
di prima”.
segue a pagina 6
Roma, protesta del quartiere Monteverde davanti la Cri di via Ramazzini (Foto copyright Online News)
LA STRANA LOGICA UMANITARIA
Centinaia di residenti del XII municipio hanno manifestato contro la tendopoli di via Ramazzini.
La Croce Rossa provinciale si è aggiudicata la gara sull’accoglienza dei profughi, ma l’informazione
sul bando è assente sui siti web, Prefettura e Cri non hanno pubblicato nulla in merito. Niente trasparenza
su come e perché si spendono i soldi pubblici. Si sa che sono stati stanziati 2 milioni e 300mila euro fino
al 31 dicembre dal Prefetto di Roma e che vengono gestiti dalla Associazione. Ai migranti va la cifra
giornaliera pro capite di 35 euro, mentre ai terremotati lo Stato versa una somma inferiore, pari a 20 euro.
Cittadini esasperati anche dalla mancanza di sicurezza nel quartiere dopo l’aggressione subita da una
donna ricoverata in fin di vita, picchiata per 10 euro da un ospite (arrestato) della tendopoli
N
di Stefania Pascucci
o alla tendopoli per i migranti. E’ il grido dei cittadini del XII municipio a Monteverde dopo la protesta dello scorso 30 settembre davanti alla sede
della Croce Rossa provinciale in via Ramazzini a
Roma. Per i centri di accoglienza migranti, però,
scarseggia la trasparenza del governo del territorio. Infatti, il
bando di gara e il capitolo di bilancio non si trovano sulle pagine
internet della Prefettura di Roma,come invece stabilito dalla
legge. Si sa invece tutto grazie al cosiddetto “passaparola” tra i
politici dell’opposizione. La Cri provinciale (no profit) si è aggiudicata la gara per assistere i migranti nella Capitale per “masegue a pagina 4
nifestazione d’interesse”.
DIETRO I FATTI ULTIME NOMINE CON CODA DI POLEMICHE
Traditi i principi della rivoluzione grillina?
A
bbiamo un nuovo assessore al bilancio, Andrea
Mazzillo, e uno alle Partecipate, Massimo Colomban. Un attivista sicuro e un imprenditore veneto
di successo. Tutto a posto, finalmente? La notizia, in realtà, sembra nascondere una rivoluzione che non c'è e
non ci sarà. La più grande delusione e aspettativa mancata
rispetto alla grande vittoria politica dei Cinque Stelle
nella capitale non sta soltanto nella paralisi amministrativa dovuta alle difficoltà o incapacità di scegliere la squadra di governo. Non risiede neanche nelle valutazioni
negative in merito, almeno sino ad ora, alla incapacità di
saper esprimere e mettere in pratica una azione amministrativa efficace o quantomeno tangibile con provvedimenti iniziali (delibere) che tardano ad arrivare. La più
grande delusione si può leggere tra le righe proprio nella
valutazione delle due ultime nomine.
Quello che doveva essere il movimento rivoluzionario in
grado di capovolgere il paradigma della politica italiana
degli ultimi 50 anni si sta dimostrando nei fatti non diverso dai vecchi partiti della prima e della seconda Repubblica.
Cornelius a pagina 2
All’interno
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NUMERO 59
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Il Corvo
sabato 1 ottobre 2016 pagina 2
PRIMO PIANO
AULA GIULIO CESARE
Quel teatrino dell’assurdo
sulla scena del Campidoglio
Dopo aver cercato assessori decenti perfino tra i parenti dei componenti dello staff del sindaco,
arriva sul palcoscenico un ex candidato Pd (apriti cielo, diluvio di polemiche grilline) e un imprenditore
amico del leghista Zaia. E la Muraro? E’ ancora al suo posto (per ora), mi spezzo ma non mi piego
di Cornelius
I
nutile negarlo, nonostante l'inesperienza, nonostante le regole di
portata rivoluzionaria del
Movimento, nonostante
ci si aspettasse che il sistema sarebbe stato tutto contro, nessuno
poteva immaginare che i primi
mesi dell’amministrazione a cinque stelle avrebbero avuto le caratteristiche di un canovaccio del
teatro dell’assurdo. Beckett in
Campidoglio, chi l’avrebbe mai
detto. Ormai anche l'uomo della
strada rispetto al governo della
città si chiede: cos'altro deve accadere?
La questione assessore al bilancio
è appena stata risolta (salvo
marce indietro alle quali in queste
settimane ci siamo purtroppo abituati). Anzi, ci hanno regalato
anche un assessore alle partecipate. Il secondo è oggetto semimisterioso, un imprenditore
vicino a Virginia e amico del governatore leghista Zaia; per il
primo siamo alle solite, viene dal
cerchio magico ma ha un percorso politico articolato. In poche
parole ha un passato Pd. Reggerà?
La commedia continua, c’è già chi
storce il naso. E pensare che si è
arrivati persino a chiedere aiuto ai
parenti dei componenti dello
staff. Ed è ovvio che se ci si abbandona alla semplice raccolta
dei CV i tempi si allungano inesorabilmente senza alcun risultato utile. Ma forse abbiamo
messo un punto. Resta aperta
l’insidiosa questione delle quote
rosa. Sarà una buccia di banana
per Virginia?
Altra questione: il caso Muraro.
Era solo questione di tempo, e infatti puntualmente arriva la notizia (venerdì 30 settembre 2016) ,
i quotidiani titolano "Muraro indagata con Fiscon". Ma le dimissioni non arrivano (lei dichiara
“vado avanti”) con tutte le criticità del caso interne al Movimento. Peraltro, se arrivassero, la
Raggi si ritroverebbe con un altro
buco in giunta e l'incapacità di ricoprirlo con figure di adeguato livello. Terza questione: assenza
totale di delibere portate in con-
siglio. Su 30 delibere circa prodotte, più di 20 riguardano le nomine di staff. E siamo ancora
fermi a queste cifre. Le giunte Appendino e Sala viaggiano ad oltre
200 di media.
Infine c'è sempre la questione salario accessorio dei dipendenti
capitolini di cui nessuno più
parla, e che prima o poi esploderà. Al momento i sindacati confederali stanno organizzando una
enorme class action. Ai dipendenti di Roma capitale deve essere pagata la quota di
produttività non ancora erogata e
già prevista nel contratto unilaterale, quello voluto da Nieri e Marino, che ammonterebbe a circa
600/1000 euro a lavoratore. Cifre
importanti con cui la Raggi prima
o poi dovrà fare i conti. Insomma, di tutto e di più, con
degli attori non professionisti che
nemmeno recitano, sono così
nella vita di tutti i giorni. Aspettano Godot, ma nessuno sa che
faccia abbia. Nei corridoi del
Campidoglio si incontrano facce
stranulate. Anche quelli dell’op-
posizione girano a vuoto. Contro
chi combattere? Capita di incontrare ancora qualche vecchio consigliere di area Pd che ti racconta:
«Non avremmo dovuto candidare Giachetti. La soluzione poteva essere una convergenza forte
sulla figura di Franco Gabrielli.
Avremmo vinto le elezioni mettendo in piedi un governo cittadino di salute pubblica».
Incredibile, è proprio il palcoscenico di un teatro dell’assurdo che
va in scena così, senza un copione
prestabilito.
segue dalla prima pagina
Garantiti o traditi i principi della rivoluzione grillina?
I
grillini hanno dato il peggio di sé nella
guerra fra bande per piazzare amici e
parenti in Campidoglio, negli staff del
sindaco, del vice sindaco, degli assessori e
anche nei municipi. Il tutto senza tanti riferimenti a merito e competenza. E proprio questo è il punto. Una grossa parte
della forza rivoluzionaria e di protesta, di
movimento anti sistema, si basava proprio
sul fatto che il Movimento avrebbe potuto
creare in Italia finalmente il "regno" della
meritocrazia. Il progetto di Grillo era quello
di portare nelle istituzioni le competenze
vere della società civile. Ormai non lo ricorda più nessuno. La forza dei grillini era
basata sulla validità degli argomenti portati
avanti da portavoce competenti per materia. La storia della giunta Raggi ci racconta
altro. Il neo assessore al Bilancio Andrea
Mazzillo, già capo segreteria dalla Raggi,
non è neanche iscritto all'albo dei commercialisti, risulta dottorando a Tor Vergata dal
2010, con zero pubblicazioni a suo nome.
E lui sarebbe l'esperto di finanza? Fedelissimo, quello sì. Per Massimo Colomban,
neo assessore alle Partecipate, il problema
non è la competenza. Lui è un imprenditore capace e di successo. Ma è stato indicato dalla Casaleggio, tanto per parlar
chiaro. Ha costruito opere per le olimpiadi
di Calgary nel 1988 o a Barcellona nel
1992. Un imprenditore puro. Sarà in grado
di portare avanti il programma grillino sulle
Partecipate? La linea del Movimento fino
ad ora è stata quella di mantenere gli asset
importanti per Roma capitale, ATAC, Adir,
Farmacap, solo per citarne alcuni. Staremo
a vedere. Ultima annotazione. Se queste
due figure sono così competenti, perché
non sono state scelte prima? Si poteva evitare di perdere un mese proprio a ridosso
del bilancio. Oppure sono le scelte della disperazione?
Cornelius
sabato 1 ottobre 2016 pagina 3
PRIMO PIANO
IN PRIMO PIANO
Una Capitale senza controllo
Commissariati svuotati, età media dei poliziotti troppo alta, carenza di mezzi: la fotografia della sicurezza a Roma dove i
luoghi pubblici e affollati - bus, metro, parchi, strade - sono diventati i luoghi più pericolosi. Nonostante
il Giubileo della Misericordia, che ha ci portato un po’ di uomini in divisa in più, anche se solo temporaneamente.
Eppure stando alle statistiche internazionali l’Italia è il paese con il maggior numero di appartenenti alle forze dell’ordine
di Maria Pia Miscio
D
omenica 18 settembre: Maurizio di Francescan
tonio, 37enne di
Tivoli,
viene
preso a calci e pugni in testa in
un vagone della Metro B a piazza
Bologna da alcune persone - almeno 3 quelle direttamente
coinvolte nel pestaggio - alle
quali aveva chiesto di non fumare
in metro.
Mercoledì 21 settembre: in via
Fosso di Santa Maura i passeggeri di un autobus vengono presi
a schiaffi e calci da un giovane
che, salito sul mezzo pubblico, ha
cominciato ad insultare e picchiare una donna, per poi scagliarsi
contro
chiunque
intervenisse per difenderla.
Venerdì 23 settembre: l’autista di
un mezzo Cotral che collega
Ostia a Fiumicino viene picchiato
violentemente da un passeggero
che, sigaretta alla mano, chiedeva
a tutti un accendino.
Domenica 25 settembre: primo
pomeriggio siamo in via del
Ponte delle Sette Miglia, alla Romanina. Una donna di 80 anni
che stava rincasando viene colpita con un pugno al volto da un
ragazzo e una ragazza, che le portano via la borsa con pochi euro.
Lunedì 26 settembre: un uomo
viene preso a bottigliate in faccia,
in via Pestalozzi, zona Pineta Sacchetti. Aveva chiesto al suo aggressore di non fare pipì nel
parco, sotto gli occhi di bambini,
famiglie, anziani.
E l’elenco potrebbe continuare,
ad esempio con il vandalo ghanese che tra venerdì e sabato ha
devastato quattro chiese nel centro di Roma: l’elenco di istantanee di una città fuori controllo,
dove la regola sembra essere
quella dell’infrangere ogni regola
e dove anche i luoghi pubblici -
A sinistra: la metro di piazza Bologna,
dove un uomo è stato pestato a sangue;
sopra via Pestalozzi,
teatro di un’altra aggressione
sono circa 300mila; di questi 96
mila sono poliziotti, con un’età
media di 47 anni. Ne servirebbero
almeno 45 mila in più; 17 mila
solo nella Polizia di Stato. Intanto
il turnover è bloccato al 55 %:
questo significa che per due
agenti che vanno in pensione ne
viene assunto uno solo.
Tra Roma e provincia gli agenti
bus, metro, strade, parchi - che
pure dovrebbero essere sorvegliati speciali sono ora sinonimo
di insicurezza e pericolo. Con una
sola certezza, spesso chi infrange
le regole è certo di farla franca. E
non rassicura il fatto che in molti
casi i responsabili siano poi rintracciati dalle forze dell’ordine.
Che evidentemente sanno cosa
fare. Ma che più spesso non possono fare, e non possono evitare,
semplicemente perché non ci
sono. C’era infatti una volta, e ora
non c’è più, quella che si chiamava prevenzione; c’era una
volta, e ora non c’è più, il controllo del territorio. «I numerosi
episodi di cronaca nera che si
sono susseguiti a Roma nelle ul-
time settimane - è il commento di
Gianni Tonelli, segretario nazionale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) - purtroppo
sono il risultato delle politiche irresponsabili operate da chi, seguendo i diktat imposti dalla
spending review, sta lesinando
sulla sicurezza mettendo a rischio
l'incolumità dei cittadini».
A raccontare questa favola amara
di una politica “risparmina” sulla
pelle della gente e di una Roma
città aperta a chi vuole infrangere
le regole sono i numeri, da sgranare come il rosario di un fallimento nell’assicurare un minimo
di serenità quanto meno in autobus o in metro. In tutta Italia gli
agenti delle Forze dell'Ordine
della Polizia di Stato sono 16 mila
circa. A questi si aggiungono Carabinieri, Finanzieri, personale
dell’Esercito. Difficile ottenere
una stima precisa, anche perché
parte del personale che opera a
Roma è a tempo determinato: una
volta concluso il Giubileo della
Misericordia, molti torneranno
nelle città da cui provengono. Di
certo è che, rispetto al Giubileo
del Duemila, nella capitale ci sono
3 mila poliziotti in meno.
Il rapporto numerico tra cittadini
e volanti è di 1 volante ogni
150mila abitanti. Ancora, ogni ufficio di Polizia della Capitale ha
subito un decremento negli ultimi
10 anni intorno al 20% di operatori, sulla base della pianta orga-
nica originaria. In alcune strutture
è stato sfiorato il 40%. Qualche
esempio: il Commissariato Aurelio ha un organico di 80 unità su
una pianta organica di 160. Gli
agenti, la cui età media è di 50
anni, dispongono di una sola auto.
Una sola pattuglia anche per gli
agenti del Commissariato Tuscolano, che negli ultimi dieci anni
sono passati da 87 a 57. Non va
meglio a Monteverde: i 130 poliziotti di dieci anni fa sono ora 70;
anche per loro una sola macchina
di pattuglia a turno per fare quel
controllo del territorio e quel lavoro di prevenzione determinante
nell’abbattimento dei reati.
Ma anche il numero dei 38 commissariati dislocati in città sarebbe destinato a diminuire in
virtù di chiusure e accorpamenti.
Se, dopo il Giubileo, verrà attuato
il piano di riorganizzazione, il
commissariato di Porta Pia potrebbe scomparire. Quello di San
Lorenzo potrebbe essere accorpato a Sant'Ippolito. Possibili accorpamenti
anche
per
Torpignattara e Santa Maria Maggiore, Appio Nuovo e San Giovanni, Villa Glori e Vescovio,
Monte Mario e Prati. Fra Trastevere, Monteverde e San Paolo ne
rimarrebbe uno solo.
Insomma, Roma sempre più insicura, sebbene le statistiche internazionali raccontino un’altra
storia: quella di un’Italia - e di
una capitale - tra i primi posti al
mondo per il numero di appartenenti alle forze dell’ordine in rapporto alla popolazione. Ne
abbiamo più della Germania e
della Francia, ben più popolose,
ma anche della Gran Bretagna,
che pare vanti livelli di sicurezza
per noi lunari. Dove siano e
come siano impiegati tanti uomini resta un mistero. Alla politica il compito di spiegarlo,
insieme a quello di garantire la sicurezza dei cittadini.
sabato 1 ottobre 2016 pagina 4
CRONACHE
IN PRIMO PIANO
LA STRANA LOGICA UMANITARIA
SEGUE DALLA PRIMA
NESSUNA INFORMAZIONE SUI
SOLDI PUBBLICI DATI ALLA CRI
Ma le informazioni su tale esito non sono state
pubblicate neppure sul sito della Croce Rossa. E
questo è grave perché l’associazione risulta a tutti
gli effetti l’aggiudicataria. Nessuno deve sapere?
Ad esser precisi se si cerca la pagina della Prefettura su“Gare e Appalti” la risposta è: “impossibile visualizzare la pagina” per errore del
sistema (quello chiamato per i tecnici http 500).
Vero è invece che la legge impone la pubblicità
dei bandi e tutti i dati degli aggiudicatari. E anche
se alla fine le conoscenze sulla “gara”arrivano
alla stampa per vie traverse, non è corretto da
parte delle istituzioni utilizzare forme estreme di
censura su questa partita, al di là del sistema informatico casualmente “non funzionante”. Ecco
la storia che sta appassionando i cittadini del
quartiere Monteverde.
I MIGRANTI PERCEPISCONO
35 EURO AL GIORNO,
I TERREMOTATI 20 EURO
Prima dell’estate la Cri mostra interesse per il
bando di gara emesso dalla dirigenza della Prefettura romana per l’accoglienza dei migranti e si
incarica di trasferirne a Roma, un po’ alla volta,
circa 450. Li colloca all’interno della sua struttura
romana allestita per l’occasione da decine di
tende. Un’area, non proprio periferica, che si
trova in via Bernardino Ramazzini, strada che costeggia il vecchio ospedale Forlanini e il San Camillo. Con l’aggiudicazione la Cri ha di fatto
“guadagnato” 2milioni e 300 mila euro, cifra che
dovrebbe bastare fino al 31 dicembre 2016. Termine ultimo per il periodo semestrale di accoglienza, poi si vedrà. Una spesa stimata al giorno
per mantenere quasi 500 migranti che si aggira
attorno ai 16 mila euro. Agli ospiti vengono assi-
A sinistra: Roma - Marco Giudici, consigliere
municipio XII (Foto copyright Online News); in alto a
sinistra Roma, proteste dei residenti davanti la
Croce Rossa (Foto copyright Online News) e sopra
Roma, carabinieri presidiano la manifestazione
davanti la Cri (Foto copyright Online News)
curati tre pasti al giorno, alloggio e assistenza sanitaria h24. Sono previsti, per ciascuno, 35 euro
al giorno pro capite, mentre ai terremotati del
Reatino e delle Marche è assicurata una somma
decisamente inferiore: 20 euro al giorno (ma sono
italiani e devono pagare le tasse).
LIBERI DI ENTRARE ED USCIRE
I migranti ospitati dalla Croce Rossa sono liberi
di entrare ed uscire dal luogo di accoglienza,
anche se in attesa di avere le carte in regola dal
tribunale. Spesso si vedono, in gruppi da quattro
o cinque, nei vari supermercati della zona, a fare
acquisti alimentari. Sorge il dubbio, quindi. Mangiano abbastanza? Oppure hanno diritto anche
ad una paghetta giornaliera di cui nessuno è a co-
noscenza? O anche: se così non fosse in che
modo si procurano i soldi? Qualcuno di loro si
vede nelle vicinanze degli ospedali che si affanna a far parcheggiare abusivamente gli automobilisti. Si trovano anche davanti ai bar o alle
edicole con un cappello in mano per chiedere
soldi. E il giorno dopo l’aggressione a una donna
di sessant’anni da parte di un migrante ospite
della tendopoli, la gente è scesa in strada a manifestare la propria rabbia. La vittima, residente
nel quartiere Monteverde, è ricoverata in ospedale in gravissime condizioni. L’aggressore è
stato arrestato.
RESIDENTI DEL XII MUNICIPIO
PROTESTANO
Gli abitanti del quartiere si sono presentati numerosi davanti l’entrata della Croce Rossa. Un
vero e proprio movimento d’opinione coordinato
anche da Fratelli d’Italia, capeggiato dal consigliere regionale, Fabrizio Santori e da quello mu-
nicipale Marco Giudici e
altri esponenti delle istituzioni. C’era moltissima
gente spinta dalla propria
esasperazione, senza alcuna bandiera. C’erano
semplicemente delle persone indignate e preoccupate su quanto sta
accadendo nella zona
dopo l’apertura della tendopoli. Via Ramazzini durante il raduno è rimasta
chiusa per ragioni di ordine pubblico e per lasciare la possibilità ai cittadini di manifestare democraticamente il proprio pensiero. La protesta
è andata avanti per qualche ora in modo pacifico
e controllata agevolmente da una presenza delle
forze dell’ordine discreta ma significativa del
clima che si sta respirando sul territorio.
FENOMENI DI ACCATTONAGGIO
E ROVISTAGGIO
Sulla questione tendopoli Giudici ha formulato
una proposta: «Quello che noi chiediamo è di delocalizzare il centro di accoglienza perché sta creando notevoli disagi a livello territoriale e ai
cittadini del quartiere. Abbiamo constatato fenomeni di accattonaggio e rovistaggio dovuto ai
migranti che girano indisturbati». Giudici, ancora, sostiene che la sicurezza non è garantita
dalle forze dell’ordine, «perché la postazione è
fissa all’esterno della Cri e non sul territorio. Ho
ricevuto segnalazioni e reclami perché la presenza così numerosa di migranti, senza una data
certa in merito alla chiusura della struttura, desta
preoccupazioni. Chiediamo lo spostamento del
campo perché Monteverde non ha bisogno di
questo, ma di attenzione e di riqualificazione.
Quella del Forlanini, per esempio».
Stefania Pascucci
L’INTERVISTA PARLA ROLANDO PROIETTI TOZZI, ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI
Il problema dei Municipi? La burocrazia
Per preparare un bando servono tre-cinque mesi e guai a sbagliare, i tempi raddoppiano. Ma le emergenze,
soprattutto nel sociale, non possono aspettare. La Raggi? E’ sotto attacco politico-mediatico, ma ce la farà
di Sandro Gugliotta
Q
uello del Tiburtino è
un territorio difficile,
complicato. E governare il Municipio IV
è una sfida decisamente impegnativa.
Andava dato subito un segno di discontinuità e Roberta Della Casa, minisindaco a cinque stelle, ci ha messo
trentasei ore a mettere in campo la sua
giunta, Una squadra fatta di tecnici
con "competenza e motivazione", tutti
grillini. Un assessorato chiave è quello
delle Politiche Sociali, affidato a Rolando Proietti Tozzi (vice-sindaco), ex
Alitalia, un operatore volontario con
maturata esperienza nei rapporti con
le minoranze e le persone in condizioni di disagio sociale. Gli abbiamo
posto delle rapide domande.
Cento giorni di amministrazione a cinque stelle. Come
procede in Municipio IV?
L'atto del presidente per la giunta è
stato formalizzato il 1° luglio, la presentazione al consiglio è avvenuta l'8, la
parte burocratica per avere tutti gli accessi al sistema informatico è stata
completata dopo circa 15 giorni,
quindi abbiamo potuto iniziare i primi
di agosto. Attualmente siamo ancora in
rodaggio, ma pronti per partire.
Quali sono le criticità che
avete trovato nello specifico
nel suo settore dei servizi sociali?
La criticità maggiore sta nella burocrazia amministrativa e politica. Faccio un
esempio, per preparare un band servono vari passaggi, e se tutto va bene ci
vogliono dai 3 ai 4 mesi; in caso di er-
Rolando Proietti Tozzi
rori l'attesa raddoppia e il più delle
volte succede. Nel sociale questo non
dovrebbe succedere, le persone che
soffrono non possono attendere
La giunta Raggi fa fatica ad
ingranare. Quali sono i riflessi
negativi di tale assenza sull'erogazione e programmazione dei servizi del
Municipio?
Il nostro sindaco (a me piace chiamarlo
così) è sotto attacco politico/mediatico, quindi trovare un assessore è una
scelta difficile e complicata. Certo così
i tempi si allungano. A parte la grande
stima che ho per lei, sono fiducioso nel
lavoro suo e di tutta la sua squadra.
Il 9 agosto un grave fatto di
cronaca ha interessato il vostro municipio. Tiziana Laudani ha avuto un incidente
fatale cadendo in un pozzetto
del cantiere abbandonato del
PUP Tiburtino. Com’è la situazione di quel cantiere e
come vi siete attivati per so-
stenere la famiglia della signora Laudani?
Il luogo lo conoscevo molto bene,
erano state fatte diverse denunce, girate
ai consiglieri municipali, ed ai nostri
consiglieri comunali. Tre giorni prima
della chiusura della campagna elettorale avevamo fatto un evento nella
stessa piazza, evidenziando lo stato di
degrado e pericolosità. Dopo la disgrazia la zona risulta essere ripulita e transennata. Nel pomeriggio del 10 agosto
nello stesso luogo ho conosciuto la sorella e la mamma della vittima e mi
sono messo a loro completa disposizione. Sono stato in contatto quotidiano con il vicesindaco, al quale ho
fatto sapere delle necessità della famiglia. Le loro richieste sono state tutte
esaudite. Purtroppo Tiziana ha lasciato un bambino di 11 anni al quale
stiamo dando il nostro sostegno.
sabato 1 ottobre 2016 pagina 5
IL CASO
CRONACHE
DOMENICA ALLE URNE PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO
A che serve la Città Metropolitana?
Sulle competenze è ancora buio fitto
Si vota in un silenzio assordante per nominare 24 consiglieri (grandi elettori i sindaci e i consiglieri dei comuni dell’ex provincia
di Roma) ma non è chiaro quale sia in realtà la mission dell’ente. Dice Emanuele Dessì ( M5S): «Bisogna che si sappia
chi deve fare cosa. L’organismo deve avere competenze ed obiettivi precisi, ci vogliono una legittimazione e risorse adeguate»
di Carlo Rebecchi
Q
ualcuno
ricorda
quando, a proposito
dell’Italicum, il governo, guidato da un
raggiante Matteo Renzi, parlò
di “miglior sistema elettorale del mondo”, “la sera
stessa si saprà chi dovrà guidare il governo”? Meno di un anno dopo, è dibattito politico di questi giorni,
l’Italicum diventa “da rottamare” e la
caccia a un nuovo sistema elettorale è
aperta. Ebbene, una parabola analoga
la stanno vivendo le Città metropolitane. La loro nascita, prevista dalla
legge Delrio del già citato governo
Renzi, avvenne con toni da svolta
epocale. Finalmente, proclamò il governo, abbiamo trovato il modo di sostituire le inutili provincie, la Città
metropolitana sarà quello che mancava, un ente decisivo per una vera
politica territoriale, insieme con i Comuni e con le Regioni. Un modello
che dappertutto nel mondo ha dato
ottimi risultati; vedere, per credere,
come funzionano, dal punto di vista
dello sviluppo infrastrutturale, aree
metropolitane come Parigi, Londra o
Berlino. Un successo.
Ebbene, come per l’Italicum - e tante
altre soluzioni che oltre i nostri confini funzionano ma in Italia fanno flop
- anche la Città metropolitana è in
crisi. Le più grandi - Roma Capitale,
Milano e Napoli - in particolare, per
due motivi principali, per il sistema di
voto con il quale debbono essere
scelti i consiglieri metropolitani e perché le competenze dell’ente non sono
ancora definite. Qualche trafiletto, su
pochi giornali, annuncia in questi
giorni che nei 121 comuni della Città
Metropolitana di Roma Capitale i
consiglieri metropolitani saranno
eletti domenica 9 ottobre. Dovrebbe
essere un momento di dibattito progettuale, per conciliare le esigenze di
sviluppo al servizio dei cittadini tra
comuni grandi, come appunto è
Roma, e i comuni della defunta provincia. Per evitare che il comune
grande si mangi quelli piccoli, che li
sovrasti e condizioni con la sua superiorità economica e politica, per fare
in modo che si realizzino insieme le
scelte relative ai servizi che non si fermano ai confini del singolo comune:
trasporti, strade, scuole superiori, infrastrutture e così via.
Non sarà così, e non per colpa dei
1670 consiglieri comunali chiamati a
scegliere i consiglieri metropolitani,
di cui - essendo tutti scelti dai partiti
- si conoscono già quasi tutti i nomi.
LISTE DEI CANDIDATI ALLE ELEZIONI DEL CONSIGLIO METROPOLITANO DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA CAPITALE DEL 9 OTTOBRE 2016
LISTA N. 1
ANSELMO
BRACCIANO (RM)
CALDIRONI
Nato/a a TIVOLI (RM)
CASTO
Nato/a a PALERMO
CATINI
Nato/a a ROMA
COLIZZA
Nato/a a MARINO (RM)
DE VITO
Nato/a a ROMA
DI PALMA
Nato/a a ROMA
FERRARA
Nato/a a ROMA
FUCCI
Nato/a a ROMA
GRANCIO
Nato/a a ROMA
GUERRINI
Nato/a a ROMA
LORENZON
Nato/a a ROMA
MANUNTA
Nato/a a CIVITAVECCHIA (RM)
NOVELLI
Nato/a a ROMA
PACETTI
Nato/a a ROMA
PENNA
Nato/a a ROMA
PERRIA
Nato/a a ROMA
SALADINO
Nato/a a ROMA
SECCIA
Nato/a a ROMA
STURNI
Nato/a a ROMA
TELLAROLI
Nato/a a ROMA
TRENTA
Nato/a a VELLETRI (RM)
VELLI
Nato/a a ROMA
ZOTTA
Nato/a a TRICARICO (MT)
Nato/a a
SABRINA
il 02/12/1979
CARLO
il 08/08/1955
ANGELO
il 01/10/1965
MARIA AGNESE
il 04/03/1967
CARLO
il 28/04/1973
MARCELLO
il 23/07/1974
ROBERTO
il 21/08/1962
PAOLO
il 01/01/1971
FABIO
il 31/07/1979
CRISTINA
il 29/05/1971
GEMMA
il 06/09/1952
DANIELE
il 25/01/1988
MATTEO
il 10/02/1993
VALERIO
il 23/07/1973
GIULIANO
il 21/02/1979
CAROLA
il 19/09/1964
DAVID
il 19/04/1980
ANDREA
il 16/11/1980
SARA
il 04/12/1982
ANGELO
il 25/04/1986
MARCO
il 18/06/1978
PAOLO
il 12/03/1972
FABIOLA
il 17/11/1960
TERESA MARIA
il 01/02/1951
LISTA N.2
ALESSANDRI
MONTEROTONDO (RM)
BAGLIO
MAURO
il 21/10/1980
VALERIA
Nato/a a ROMA
il 18/09/1973
ASCANI
FEDERICO
Nato/a a ROMA
il 14/07/1981
BOCCIA
PASQUALE
Nato/a a SAN GIUSEPPE VESUVIANO (NA) il 18/04/1956
BORELLI
MASSIMILIANO
Nato/a a MARINO (RM)
il 19/06/1974
CALIFANO
MICHELA
Nato/a a ROMA
il 08/08/1969
CELLI
SVETLANA
Nato/a a ROMA
il 15/10/1973
MORELLI
FRANCESCA
Nato/a a ROMA
il 08/12/1980
PERINELLI
ANNA MARIA
Nato/a a ROMA
il 05/03/1958
FULVIO
PROIETTI
Nato/a a TIVOLI (RM)
il 24/09/1983
PASCUCCI
ALESSIO
Nato/a a ROMA
il 07/04/1982
SANNA
PIERLUIGI
Nato/a a COLLEFERRO (RM)
il 04/12/1988
GABBARINI
FLAVIO
Nato/a a GENZANO DI ROMA (RM)
il 28/10/1953
ALBENSI
GIORGIA
Nato/a a TIVOLI (RM)
il 21/04/1986
BERNARDINI
LUIGI
Nato/a a VALLINFREDA (RM)
il 06/10/1953
GIULIO
CACCIOTTI
Nato/a a CARPINETO ROMANO (RM) il 25/09/1967
DI GIUSEPPE
LAURA
Nato/a a TIVOLI (RM)
il 30/06/1984
FELICI
CLAUDIO
Nato/a a MONTEROTONDO (RM)
il 12/06/1961
FERRETTI
LIDIA
Nato/a a MONTEROTONDO (RM)
il 07/02/1965
GIARDINI
GIACOMO
Nato/a a VICOVARO (RM)
il 22/05/1951
PASQUALI
LUISELLA
Nato/a a ROMA
il 19/01/1965
ROSICARELLI
MARIA
Nato/a a ROMA
il 08/04/1959
SILO
ROBERTA
Nato/a a FRASCATI (RM)
il 04/08/1984
ZENOBI
SILVIA
Nato/a a ROMA
il 30/06/1985
Nato/a a
PALAZZO VALENTINI - VIA IV NOVEMBRE N. 119/A
La responsabilità è del Parlamento e
soprattutto del governo che, varata la
legge, non si è preoccupato di seguirne da vicino i decreti attuativi e in
particolare non ha approvato la legge
che deve permettere a Roma, Milano
e Napoli di eleggere a suffragio universale, come previsto nei loro statuti,
il sindaco metropolitano. Per evitare
che il sistema vada in tilt, e anche se
c’è il pericolo di ricorsi, anche i consiglieri della città metropolitana di
Roma verranno quindi designati con
elezioni di secondo livello. Dai sindaci
e consiglieri dei comuni dell’ex provincia di Roma, che hanno diritto di
elettorato attivo e passivo. Un altro
mondo rispetto alle elezioni metropolitane del 2014: allora la stragrande
maggioranza dei consiglieri era stata
del Partito Democratico, questa volta
l’en plein, grazie anche al peso specifico del Comune di Roma, sarà del
M5S di Beppe Grillo.
Emanuele Dessì, M5S, ha seguito
passo passo la trasformazione della
provincia in Città Metropolitana, di
cui è consigliere (e in commissione
trasparenza). Pone al primo posto la
necessità della legge elettorale a suffragio universale “che permetta di governare” concorda e, intervistato dal
Nuovo Corriere di Roma, mette il
dito sull’altro grande “buco nero”
della Città metropolitana: le competenze, perché non si capisce ancora
cosa deve fare. «Bisogna che si sappia
chi deve fare cosa. L’ente deve avere
competenze ed obiettivi precisi, ci
vuole una legittimazione e risorse
adeguate». Un punto dolente, questo. «La situazione di bilancio di
Roma metropolitana è come quello di
Roma Capitale, i soldi sono pochissimi. Su un bilancio di 400 milioni,
tolto il prelievo dello stato centrale,
ne rimangono solo 80/90, che bastano a malapena per le spese di funzionamento e gli stipendi. I debiti? 60
milioni. In queste condizioni come
affrontare i problemi che stanno a
cuore ai cittadini, dalla scuola alle
strade al lavoro ai temi sociali?».
In queste condizioni l’obiettivo è “sal-
LISTA N.3
DI LAURO
ROMA
CAPOMAGI
Nato/a a
Nato/a a ROMA
POCHESCI
PALESTRINA (RM)
ATTILIA
Nato/a a TIVOLI (RM)
INNOCENTI
Nato/a a ROMA
CONTI
Nato/a a ROMA
TERRALAVORO
Nato/a a TIVOLI (RM)
BALDACCI
Nato/a a TIVOLI (RM)
RIDOLFI
Nato/a a ROMA
MARINUCCI
Nato/a a ROMA
PASSARIELLO
Nato/a a TIVOLI (RM)
AURELI
Nato/a a PISONIANO (RM)
Nato/a a
LISTA N. 4
EMANUELE
il 07/09/1976
VALERIO
il 27/04/1979
FABIO
il 09/07/1982
FABIO
il 06/06/1977
GIOVANNI
il 13/03/1947
MAURIZIO
il 29/11/1956
GABRIELE
il 03/07/1975
ALESSADRO
il 30/06/1977
LUCIANO
il 02/04/1961
IRENE
il 16/07/1990
MARTA
il 05/11/1987
ENZO
il 13/02/1950
BRUZZANO
SANT'ONOFRIO (VV)
CACCIOTTI
Nato/a a GAVIGNANO (RM)
DE PAOLIS
Nato/a a CIVITAVECCHIA (RM)
D'OFFIZI
Nato/a a ROMA
FONTANA
Nato/a a ROMA
GHERA
Nato/a a ROMA
GIORDANI
Nato/a a ARDEA (RM)
GRASSELLI
Nato/a a ROMA
LIBANORI
Nato/a a ROMA
PASSACANTILLI
Nato/a a MARCELLINA (RM)
PELAGAGGI
Nato/a a FRASCATI (RM)
PRIORI
Nato/a a VELLETRI (RM)
PROIETTI
Nato/a a ROMA
QUINDICI
Nato/a a NAPOLI
ROLLONI
Nato/a a ROMA
SERANGELI
Nato/a a ROMA
SILVESTRONI
Nato/a a ROMA
VOLPI
Nato/a a ROMA
Nato/a a
ANTONINO
il 13/05/1956
MARIO
il 03/12/1943
SANDRO
il 06/04/1959
LUCIA
il 10/10/1977
DANILO
il 08/05/1963
FABRIZIO
il 06/12/1971
MASSIMILIANO
il 13/05/1971
MICOL
il 12/04/1989
GIOVANNI
il 07/04/1967
CARLO
il 26/10/1960
ARIANNA
il 30/10/1974
ALESSANDRO
il 19/02/1980
ANTONIO
il 17/08/1969
CIRO
il 09/07/1957
MARCO
il 16/09/1954
ILEANA
il 16/04/1973
MARCO detto SILVESTRO
il 08/11/1962
ANDREA
il 28/04/1981
LA SINDACA METROPOLITANA
vare il salvabile”. Per questo, quando
ci sono state le dimissioni della giunta
guidata da Ignazio Marino i consiglieri del PD sono stati sostituiti da
altri dell’area e il consiglio ha continuato a funzionare, sia pure a scartamento ridotto. «Si veniva da un
lungo commissariamento della provincia e tra i dirigenti c’è chi sapeva
come fare, gli uffici hanno continuato
a funzionare. E abbiamo portato in
fondo un bando importante, da 58
milioni di euro, per la riqualificazione
delle periferie». Soldi benvenuti perché, spiega Dessì, «tutte le economie
che si potevano fare sono state fatte,
il solo passo avanti possibile sarebbe
il licenziamento dei dipendenti, 1300
più 300 di Capitale lavoro». Anche la
crisi del mattone è una minaccia:
«Cinque o sei anni fa il patrimonio
immobiliare della provincia, poi passato alla Città metropolitana, era
molto importante. Doveva finanziare
la nuova sede. Poi è arrivata la crisi,
non si è venduto nulla e il risultato è
che quel patrimonio sarà svenduto».
Il problema di fondo, spiega ancora
Dessì, è che tutto il sistema sarebbe
da rifare. In un sistema normale, la
Città metropolitana ha una funzione
importante al servizio dei cittadini e
del territorio. «Purtroppo, per quello
che vedo da qui, manca la visione globale di come si deve governare per rispondere alle esigenze dei cittadini.
Enti come camere stagne, senza collegamento con altri. Confusione dappertutto. Un esempio? Le leggi
elettorali. Tutte diverse: per i comuni,
per le regioni, per il parlamento. E per
la Città metropolitana». Come secondo lavoro, il primo è quello di militante del M5S, Dessì si occupa di
sport. «Avrei fatto salti mortali per
vedere le Olimpiadi a Roma. Ma è
stato giusto dire “no”. Avremmo dovuto accettare le loro condizioni. Le
aziende sono anche proprietarie dei
terreni… e mentre noi parliamo di
riuso e di recupero, ci siamo ritrovati
con i piani per l’ammodernamento
del Flaminio e dell’Olimpico belli
pronti e impacchettati».
sabato 1 ottobre 2016 pagina 6
CRONACHE
IN PRIMO PIANO
LA PROPOSTA DEL COMUNE IN ALTERNATIVA A QUELLA DI ADR
Fiumicino lascia e non raddoppia
Mai compagnie di volo low cost
Il sindaco Montino contrario ad un ampliamento del Leonardo da Vinci finalizzato esclusivamente all’incremento del numero
dei passeggeri grazie alle tariffe basse. «Il progetto di Aeroporti di Roma penalizza il territorio, rosicchiando mille e trecento ettari
di campagna, inseriti soprattutto nella riserva statale del Litorale romano, e demolendo le case dei contadini»
F
iumicino non vuole
le compagnie low
cost in aeroporto.
«Non siamo contrari ad un aumento
dei passeggeri al Leonardo da
Vinci, ma inserire i voli a basso
costo per giustificare l’ampliamento dello scalo non è corretto», spiega il sindaco di
Fiumicino Esterino Montino,
che ha dato il via libera al progetto di ristrutturazione presentato dal Comitato FuoriPista e
anticipato qualche giorno fa da
Online-news.
«Sosteniamo questo progetto
alternativo perché permette di
raddoppiare il
numero
dei
viaggiatori, da
40 a 80 milioni
l’anno, senza penalizzare il territorio
nal disegnato a
sottolinea MonMaccarese intino - Il piano di
vadono la zona
ampliamento
protetta - afelaborato da Aeferma Massiroporti di Roma
m i l i a n o
prevede il radMatt i u zzo,
doppio dello
portavoce del
scalo,
rosicComitato
chiando 1.300
Esterino Montino
L’Ente nazioettari di campagna, per la maggior parte inseriti nale dell’Aviazione Civile ha apnella Riserva statale del Litorale provato il raddoppio di
romano e demolendo le case dei Fiumicino, il Ministero dell’Ambiente l’ha invece bocciato. Adr
contadini».
«Le due nuove piste e il termi- ha fatto ricorso al Tar e l’Enac si
è appellato al Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella
sottolineando l’utilità dell’opera». «L’aeroporto deve crescere, ma riorganizzando le
infrastrutture esistenti e costruendo tre nuovi terminal all’interno del perimetro attuale aggiunge Mattiuzzo - si potrà
raddoppiare il volume di traffico,
visto che il Leonardo da Vinci ha
tre piste. Lo scalo londinese di
Heathrow, con due sole piste, nel
2015 ha accolto 79,959 milioni
di passeggeri e gestito 472.067
movimenti aerei. Fiumicino,
nello stesso periodo di tempo, si
è fermato a 40,2 milioni di viaggiatori e 315.000 atterraggi e decolli».
Gli spazi non sono saturi e ci sarà
pure posto per l’Airport Park, un
parco a tema aeronautico, e l’Airport Center, una struttura per
meeting, mostre, concerti sul
modello di quanto realizzato a
Monaco di Baviera. Inoltre modificando le sequenze di decollo
e atterraggio, si potranno ottimizzare i movimenti, incremen-
tandoli da 90 a 120 l’ora.
«Per rendere urgente il raddoppio di Fiumicino - interviene il
sindaco - sono stati inseriti i volumi di traffico prodotti dalle
compagnie low cost, che al momento rappresentano un quarto
dell’attività. In tutti i principali
Paesi europei i voli a basso costo
sono concentrati su scali minori
e non su quelli principali. Infatti
a Londra i low cost atterrano a
Stansted e Gatwick e non a Heathrow. Se Ciampino è saturo, che
venga costruito un nuovo scalo
per queste compagnie. In origine
era stato previsto il rimodellamento dell’aeroporto di Viterbo,
poi non è più stato fatto. Adesso
si parla di Tarquinia. Certo portare ancora voli a basso costo a
Fiumicino non ci vede d’accordo».
Intanto dal 2018 sono in programma gli espropri dei primi
terreni di Maccarese per costruire la quarta pista del Leonardo Vinci. Dovrà essere
operativa nel 2021. «Abbiamo
presentato il nostro progetto
anche all’assessorato alla Mobilità della Regione Lazio, che si è
detto contrario all’ampliamento
dello scalo fuori dell’attuale sedime», insiste il Comitato FuoriPista, che in settimana
incontrerà l’amministratore delegato di Adr Ugo de Carolis proprio per parlare del futuro
dell’aeroporto.
A.Za.
segue dalla prima pagina
Sorpresa, ora i romani tifano per la Raggi
A
un livello più alto, tra coloro che in
qualche modo frequentano le stanze
del potere capitolino, il cronista raccoglie, anonimamente, giudizi analoghi. Lo
scetticismo è lo stato d’animo più diffuso. Si
aspetta. “Vediamo se riesce a fare la
Giunta…”. “Vediamo se trova i soldi per rimettere in piedi l’Atac…”, “Vediamo se la
Muraro si dimette…” e così via. C’è ovviamente chi va controcorrente, afferma che le
cose non potevano andare avanti come prima
e che “lo shock dei Grillini in Campidoglio
farà capire che Roma si deve dare una
mossa”. Nessuno lo dirà mai apertamente,
però gran parte dell’establishment capitolino
ereditato dalla Raggi pensa, o spera, che
quella grillina diventi una breve parentesi
prima del “ritorno alla normalità”, ad una
gestione in linea con “le abitudini e le certezze
del passato”.
E’ in questa diffusa reazione al successo elettorale grillino che molti romani “vedono il
complotto”. C’è la convinzione, tra la gente,
che “anche persone importanti, che i problemi
di Roma saprebbero risolverli” abbiano detto
no alla Raggi “per non compromettersi”, per
non correre il rischio di poter essere accusati
di “collaborazionismo con il nemico” se in
tempi brevi il tentativo dei Cinquestelle di governare Roma dovesse fallire. E di essere
quindi poi emarginati in caso di ritorno “alla
normalità”. E ha sorpreso e impressionato la
gente comune anche il fatto che parecchie
delle persone cui si sono rivolti i Cinquestelle,
e in particolare dei magistrati simbolo della
giustizia, per formare la Giunta o dirigere le
aziende municipali siano risultati destinatari
di avvisi di garanzia perché coinvolti direttamente o indirettamente in inchieste.
“Possibile che per anni non ci sia stato un ma-
gistrato indagato e ora tutti quelli cui si rivolge la Raggi lo siano?” si chiedono in molti
prima di arrivare in qualche caso alla conclusione che “c’erano anche prima ma nessuno
lo diceva”. E accuse vengono rivolte anche ai
giornalisti, perché “riempiono le pagine di
giornali di informazioni che non avrebbero
mai scritto se la Raggi non avesse vinto le elezioni”. Questi alcuni degli elementi del “complotto” ai danni della grillina Raggi. Altri se
ne potrebbero aggiungere, a cominciare dalla
campagna - cui da ampio spazio una parte
della stampa - secondo cui il M5S avrebbe intrapreso una sorta di “colonizzazione milanese” della Capitale attraverso la
designazione come assessori di persone vicine
a David Casaleggio, come l’imprenditore veneto Massimo Colomban e Adriano Meloni.
O come l’insistenza messa da molti sul fatto
che alcuni dei nuovi assessori abbiano in pas-
sato fatto parte di partiti con i quali il M5S
non vuole avere nulla a che fare, tipo l’ex Democrazia Cristiana (Colomban) o il Partito
Democratico. Detto di questo clima decisamente non collaborativo, resta da dire che
anche i Cinquestelle, Raggi in testa, di errori
ne hanno fatto molti, alcuni dovuti all’inevitabile inesperienza, altri meno. Errori di comunicazione, prima di tutto. Avevano
promesso “porte aperte” su quanto avrebbero
fatto e non hanno mantenuto l’impegno. Gli
elettori che avevano aperto trionfalmente le
porte del Campidoglio a Virginia Raggi si
sono sentiti esclusi da quasi tutto quello che è
avvenuto poi. Ora che la Giunta è fatta occorre cambiare. E al più presto passare ai
fatti. E’ su quelli che i romani vogliono giudicare i loro governanti, non su gossip e insinuazioni.
Carlo Rebecchi
anità
S
la
Lazio
del
NUMERO 59 ANNO II SABATO 1 OTTOBRE 2016
DIETRO I FATTI
LA DENUNCIA
Ma chi sceglie
i manager
di Zingaretti?
Jessica Faroni:
La “medicina difensiva”
schiaccerà la sanità?
a pagina 8
a pagina 9
Le strane nomine del Governatore
B
isogna controllare attentamente il bilancio delle Asl
del Lazio. Giustissimo. E
proprio per questo va nominato un dirigente capace, che provenga dalle esperienze
delle aziende sanitarie locali, per vigilare sui bilanci delle strutture del Lazio.
Che, ricordiamo, ha chiuso il 2014 con
un disavanzo di 335 milioni di euro. Il
governatore Zingaretti, con l'esperienza che gli deriva dal suo ruolo, ha
nominato il dottor Marcello Giannico
capo dell'area risorse economiche finanziarie della cabina di regia guidata
da D'Amato. Una scelta che potrebbe rivelarsi una scivolata su una buccia di
banana. “Il Fatto Quotidiano” ha scoperto infatti che il dottor Giannico è
imputato di falso e abuso d'ufficio
avendo attestato debiti inesistenti nel
bilancio nella Asl di Sassari, per salvare
il proprio posto di direttore generale
della Asl. Su questo argomento il vice
presidente del Consiglio Regionale del
Lazio, Francesco Storace, ha presentato
un'interrogazione urgente per conoscere i motivi della nomina.
I pm di Sassari affermano che Giannico (commissario straordinario della
Asl locale) avrebbe alterato i bilanci
degli anni precedenti al fine di far apparire i migliori risultati da lui ottenuti. E Zingaretti, quale commissario
regionale della sanità, non poteva non
conoscere il curriculum vitae del dirigente delegato a sovraintendere al controllo dei bilanci delle aziende
sanitarie del Lazio. Sarà tutta una bu-
fala, un abbaglio generale? Non si può
non auspicarlo. Ma se la Procura di
Sassari ha trasmesso un dossier alla
presidenza della Regione Lazio, “qualcuno” non poteva non sapere che il
candidato a quell'incarico di controllo
aveva pendenti grane giudiziarie. Ha
tenuto le informazioni per sé? Non
resta che aspettare dettagliate e precise
risposte alle interrogazioni che ovviamente sono fioccate dopo la denuncia
di Storace.
Il Corvo
la
Sanità Lazio
CRONACHE
del
sabato 1 ottobre 2016 pagina 8
CLAMOROSO CASO D’URSO, EMIGRATO IN SARDEGNA
DIETRO I FATTI ILALLA
VIGILIA DEL NUOVO INCARICO
Ma chi sceglie i manager di Zingaretti?
Caro Governatore, gli sgarbi si pagano. Il dg del San Camillo spostato all’Ifo ha accettato, senza avvertire nessuno, la poltrona
al Policlinico universitario di Sassari. Ottimo stipendio e cinque anni di contratto. E in Regione si mettono le mani nei capelli,
serve subito un commissario straordinario ma i fedelissimi sono finiti. Ci sono precedenti, Alberti scappato senza salutare
dall’Istituto di Mostacciano a Torino e Caporossi paracadutato ad Ancona prima di essere crocifisso alla Asl di Latina
di Giovanni Tagliapietra
G
li sgarbi si pagano.
E gli
schiaffoni si restituiscono con
gli interessi. C’è
questo dietro la notizia entrata
in circolo venerdì notte: Antonio
D’Urso è il nuovo direttore generale del Policlinico Universitari
di Sassari. Ma come, se era appena stato nominato al vertice
dell’Ifo, il più antico Irccs italiano. L’incarico doveva scattare
il primo ottobre. Incredibile. La
palla è stata rilanciata dal presidente del gruppo di Forza Italia
in Regione, Aurigemma, i giornali locali non l’hanno colto. E
così la bomba a scoppio ritardato
ha i suoi effetti nel week end.
Che cosa è successo? Perché il
52enne manager sanitario di Catania ha tradito Zingaretti? O è
stata una manfrina concordata?
Buona la prima. D’Urso ha tradito, si è vendicato. Non difeso
abbastanza dal Governatore, sollevato dalla poltrona del più
grande ospedale d’Europa, ha
reso la pariglia, non ha avvertito
nessuno e ha accettato l’incarico
di Sassari, 230mila euro di ingaggio per cinque anni. E buonanotte suonatori. In Regione sono
in preda a una crisi di nervi, non
sanno che fare. Serve un commissario straordinario in tempi
brevi, non ci sono fedelissimi a
portata di mano. Marta Branca
ha già firmato il contratto con
tanto di lodi e incoraggiamenti:
è allo Spallanzani. Ma l’Ifo non
può reggere nemmeno un giorno
l’anarchia, serve una guida, subito. Non c’è dubbio che una decisione gli Zingaretti-boys la
Antonio D’Urso
matureranno in fretta.
D’Urso dunque era sotto tiro
per una sciagurata gestione del
S.Camillo Forlanini. Sciagurata
dal punto di vista finanziario, ma
anche da quello dell’ordine pubblico (un far west notturno, un
morto, incendi, etc). Eppure
Zingaretti lo aveva salvato, regalandogli una poltrona di lusso all’Ifo. Un covo di serpenti
praticamente
ingovernabile,
questo è vero, ma anche una
struttura di assoluto prestigio sul
piano della ricerca scientifica,
una vera e propria corazzata
della sanità laziale. La nomina
era recentissima, la commissione
sanità della Pisana l’aveva passata
dopo un dibattito sofferto (a
tratti imbarazzante) solo alcuni
giorni fa. Poi la sorpresa. Che
qualcuno dovrà pur spiegare. Ufficialmente. Un paio di considerazioni. Antonio D’Urso, dopo
una carriera piuttosto grigia tra
Roma e Latina era approdato in
Toscana, faceva il Dg a Lucca e
Zingaretti lo aveva pescato dalla
short listi di manager selezionati.
Aveva fatto un po’ di tira e molla,
prima di tornare a Roma, e il dg
uscente, Morrone, era stato costretto a prolungare il suo incarico al S. Camillo. Ma
l’ospedalone di Monteverde non
ha vissuto un periodo peggiore,
con il manager catanese. E più
volte sindacati e dirigenza medica avevano chiesto la sua testa.
Fino alla incredibile conclusione
della vicenda in questi giorni.
Ma a esser cattivi Zingaretti è recidivo. Chi tocca l’Ifo muore o
scappa? Non è passato molto
tempo da quando il dg Alberti
(alle spalle la guida di una Asl
minore nel Veneto), dopo aver
traghettato l’Istituto di Mostac-
ciano attraverso un complicato
restyling,
improvvisamente
prese cappello per accettare un
contratto alla Asl n1 di Torino:
una fuga? Alberti contestò duramente questa interpretazione, all’epoca. Ma la sostanza era
questa. E Zingaretti si trovò in
braghe di tela. Ma non è finita.
Anche Caporossi, manager della
Asl di Latina, contestatissimo,
recentemente ha fatto la valigia
in quattro e quattr’otto, prima di
essere messo in croce e se ne è
fuggito ad Ancona dove lo
aspettava un dignitoso e tranquillo incarico. Era un fedelissimo, anche lui. La domanda
nasce spontanea: chi sceglie i
manager per Zingaretti? Non si
può immaginare che siano scelte
personali. Qualcuno suggerirà,
consiglierà delle scelte. E si può
tornare più indietro, nell’analisi:
chi ha valutato le liste dei manager, chi ha redatto la short list dei
direttori generali?
LE BUONE NOTIZIE/ TIVOLI
Aperta h24 emodinamica al S.Giovanni Evangelista
I
l reparto di Emodinamica
dell’ospedale San Giovanni Evangelista aperto
h24, in anticipo rispetto
quanto annunciato tempo fa,
entro il 2016. Questo il risultato più importante ottenuto
dall’amministrazione comunale di Tivoli dopo la riunione
avuta in Regione lo scorso
martedì 27 settembre con la
cabina di regia della sanità
laziale.
L’incontro è stato organizzato a seguito della richiesta
inviata, in data 8 settembre a
firma del sindaco Giuseppe
Proietti e del consigliere in
materia di Sanità Fabio Attilia, al Presidente della Regione
Lazio,
Nicola
Zingaretti, e al Responsabile
della Cabina di Regia per la
Sanità Alessio D’Amato,
nella quale si metteva in rilievo prorpio la necessità di
aprire H24 il servizio di Emodinamica della Uoc Cardiologia Utic.L’impegno della
Regione in tal senso sembra
sia proprio quello di una
apertura ormai prossima, e
in anticipo sulla scadenza
fissata entro la fine del 2016,
di concerto con il lavoro
svolto in tal senso dalla Direzione generale della ASL
Roma 5, diretta da Vitaliano
De Salazar.
Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli
CRONACHE
sabato 1 ottobre 2016 pagina 9
la
Sanità Lazio
del
LA DENUNCIA PARLA LA PRESIDENTE DELL’AIOP LAZIO JESSICA FARONI
La “medicina difensiva”
schiaccerà la sanità?
Il Ddl Gelli costerà caro, nuove spese, insostenibili. E pagheranno gli utenti. Per 4 medici su 5 la paura di essere denunciati
è la ragione principale della prescrizione inutile. Farmaci, visite, esami e ricoveri che non servono ci costano quasi un punto
di Pil. Strutture sanitarie pubbliche e private hanno costi in più e un impatto organizzativo ed economico non indifferente.
E questo si tradurrà ovviamente in un aggravio a carico dei cittadini. Lieviteranno i costi delle assicurazioni,
le amministrazioni si troveranno a dover affrontare difese difficili a causa dell’onere della prova a carico delle strutture
«I
l Ddl Gelli sulla medicina costerà caro,
nuove spese per la sanità. E pagheranno i
cittadini». Il mesaggio
dell’Aiop Lazio è particolarmente minaccioso.
Quando scende in campo l’Aiop Lazio di Jessica Faroni significa che la situazione è grave.
Sia perché si tratta della più grossa e autorevole associazione datoriale della sanità privata
sia perché l’atteggiamento energico ma pronto
al compromesso della presidente Faroni ha determinato un certo equilibrio con la Regione
di Zingaretti. Quando fa il pressing, in poche
parole, qualcosa ottiene (vedi questione delle
Rsa). In questo caso la questione è di carattere
nazionale (il ddl Gelli sulla medicina difensiva) e l’Aiop mette le mani avanti per ottenere
almeno un confronto sul piano locale. Pagheranno i cittadini, gli utenti, insomma, ma
anche gli imprenditori. E questo sul piano dei
fatti spesso fa la differenza.
Partiamo dunque dal Disegno di Legge n°2224
“Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario”, noto anche
come “DDL Gelli”. «Secondo gli ultimi dati a
disposizione forniti dal Ministero della Salute
per 4 medici su 5 la paura di essere denunciati
è la ragione principale della prescrizione inutile - afferma la presidente Aiop Lazio - Per il
93%, e cioè quasi la totalità, il fenomeno è destinato ad aumentare. La medicina difensiva ci
costa 10 miliardi l’anno. La pratica almeno
una volta al mese quasi l’80% dei medici. Farmaci, visite, esami e ricoveri che non servono
ci costano quasi un punto di Pil. Lo scenario è
chiaro, strutture sanitarie pubbliche e private
hanno costi in più e un impatto organizzativo
ed economico non indifferente. Per le strut-
Il nocciolo
della questione
Jessica Faroni
ture pubbliche questo si traduce, ovviamente,
in un aggravio a carico dei cittadini. Lieviteranno i costi delle assicurazioni, le amministrazioni si troveranno dover affrontare difese
difficili a causa dell’onere della prova a carico
delle strutture. Ultimo aspetto, ma non meno
importante, le istituzioni in questa come in
altre occasioni, fanno da sole. Senza confrontarsi con la parte datoriale privata, senza confronto, dialogo, dibattito. Infine, ma non per
ultimo, non ci siamo sentiti chiamare in causa
da parte delle istituzioni, così come AIOP
Lazio abbiamo presentato diversi emendamenti - spiega la Faroni – Uno di questi tocca
il cuore della norma, ossia l’articolo 7 relativo
alla responsabilità della struttura. Con il
nuovo disegno di legge Gelli la responsabilità
ricade sulla struttura, dove è stato eseguito un
intervento, e non sul medico che è di fatto intervenuto su un paziente, sebbene il professio-
nista e il suo team siano esterni alla struttura
sanitaria. Poi c’è l’articolo 6 in cui si ravvede la
responsabilità di un medico per imperizia.
Nella legge Balduzzi era compresa anche la
mancanza di diligenza che riteniamo sia fondamentale tener presente. Nel nuovo ddl la
mancanza di diligenza non è considerata».
Di tutto questo il mondo dei pazienti non sa
nulla finché non va a sbattere brutalmente con
il problema. «Il fenomeno delle denunce e
dei contenziosi tra medico e paziente, giudiziari ed extragiudiziari, ha registrato nel corso
dell’ultimo decennio una crescita variabile da
un minimo valore percentuale a due cifre (>
50%) in Gran Bretagna, Scandinavia, Paesi
Baltici e dell’Est Europa, ad un massimo valore percentuale a tre cifre (>200%) in Germania, Italia, paesi iberici e area mediterranea.
L’esponenziale crescita del fenomeno è accompagnata da un proporzionale aumento dei
La medicina difensiva è quel complesso di pratiche, di diagnostiche o di misure terapeutiche
condotte principalmente non per tutelare la salute del paziente, ma come garanzia delle responsabilità medico-legali conseguenti alle cure
mediche prestate. Quindi il motivo è quello di evitare la possibilità di un contenzioso. La medicina
difensiva può essere positiva o negativa. La medicina difensiva positiva si attua con un comportamento cautelativo di tipo preventivo e quindi
nel ricorso a servizi aggiuntivi non sempre necessari, come analisi, visite o trattamenti, per diminuire la possibilità che si verifichino risultati
negativi. Lo scopo è spesso dissuadere i pazienti
dalla possibilità di presentare ricorsi e redigere
documentazione che attesti che il medico ha
operato secondo gli standard di cura previsti, in
modo da cautelarsi. La medicina difensiva negativa si pratica invece con l’astensione dall’intervento come nel caso in cui il medico evita di
occuparsi di determinati pazienti con patologie
complesse o non esegue necessari interventi ritenuti ad alto rischio, con ovvie ricadute negative
in termini di costi sociali.
costi di copertura dei sinistri stimato in misura
superiore del 200%», aggiunge la presidente
dell’Aiop. Sarà il caso di affrontare la questione in modo diverso? Nel Lazio, sostengono
i medici dell’Acoi (l’associazione dei chirurghi
ospedalieri) il fenomeno pesa per un miliardo,
un miliardo e tre l’anno. Zingaretti nicchia.
Come al solito.
SANITÀ&RICERCA/CORSO ECM IL 7 E 8 OTTOBRE PRESSO LA FONDAZIONE SANTA LUCIA
Sonno e neuroscienze, relazione da esplorare
di Marco De Leo
“S
onno e Neuroscienze" è
l'argomento del corso
ECM che si terrà presso
la Fondazione Santa Lucia il prossimo 7 e 8 ottobre in collaborazione
con l'Associazione Scientifica Italiana per la Ricerca e l'Educazione
nella Medicina del Sonno (ASSIREM). Il corso si prefigge d'illustrare
la metodologia diagnostica, clinica
e strumentale dei disordini del
sonno, il loro inquadramento in disordini primari e secondari e la reciprocità tra questi e le patologie
neurologiche e psichiatriche. Il programma didattico prevede anche
moduli dedicati alla descrizione e discussione dell’impatto dei disordini
del sonno sulla qualità della vita e
sugli esiti terapeutici in pazienti con
patologie oggetto di riabilitazione.
Ulteriori obiettivi formativi interessano la descrizione e illustrazione
del trattamento dei disordini del
sonno mediante rieducazione, farmacoterapia e igiene del sonno. La
metodologia didattica prevede la discussione di casi clinici. Il corso è rivolto a medici chirurghi di tutte le
specializzazioni, logopedisti,• fisioterapisti, tecnici di neurofisiopatologia, psicologi, infermieri, terapisti
occupazionali e della neuro-psicomotricità dell’età evolutiva. E’ accreditato per un massimo di 150
partecipanti dal Provider Nazionale
Fondazione Santa Lucia Irccs e prevede il rilascio di 9 crediti ECM per
chi avrà ottenuto un punteggio
uguale o maggiore a 75/100 e il
100% delle ore di presenza.
Orari e Organizzazione
Il corso avrà luogo presso la Sala
Congressi della Fondazione Santa
Lucia (via Ardeatina, 354 - 00179
Roma) nelle giornate di venerdì 7 ottobre (h 8,30 – 18) e di sabato 8 ot-
tobre (h 9 – 13). Per partecipanti
con necessità di accomodamento
alberghiero, l'organizzazione del
corso ha stipulato una convenzione
con l'Hotel Orto di Roma (email:
[email protected])
Segreteria Organizzativa
DEA Formazione e Servizi, Via Santo
Spirito 47 - Castel Gandolfo (RM),
Tel. (+39) 06.93263306, Fax (+39)
06.233209835, email: [email protected]
la
Sanità Lazio
MAPPA DEL POTERE
del
sabato 1 ottobre 2016 pagina 10
IL BORSINO DEI DIRETTORI GENERALI
Colpo di scena, la “fuga” di D'Urso
Asl Viterbo
libera la poltrona di dg all’Ifo Direttore
generale
DANIELA DONETTI
ra stata una operazione di restyling di grandi dimensioni, per sistemare un
Antonio Bray
paio di situazioni imbarazzanti. Chi sperava nella soluzione delle emergenze Direttore sanitario
che tengono in scacco il territorio (vedi Pontino e Ciociaria) è rimasto deluso. Direttore Amministrativo Maria Luisa Verardi
E
Invece improvvisamente la fuga del dg dell'Ifo, D'Urso (a pochi giorni dalla nomina)
in Sardegna, riapre i giochi e soprattutto lascia scoperta la poltrona di vertice all'Ifo.
Poltrona dalla quale si era appena schiodata, non sappiamo con che spirito, Marta
Branca. Ora che succede? Si congela il trasferimento? La Branca (pro-tempore)
continua a stare su due poltrone? La domanda di fondo: è stato un tradimento o ai
piani alti della Regione sapevano tutto?
Casati - Asl Latina - voto 4
Si conferma il voto negativo, la situazione nella Asl pontina sta peggiorando di giorno
in giorno, le ultime decisioni di chiudere alcuni punti di pronto intervento ha scatenato la rivolta. E quel che è peggio: non sembra esserci una via d’uscita
Caroli – Sant’Andrea - voto 5
Desaparecido. Se incide sulla vita del Policlinico universitario deve farlo con estrema
discrezione. Non se ne accorge nessuno. Dicono che a comandare sono altri…
Figurilli - Asl Rieti - voto 6
Buona tenuta del team dirigenziale. Tiene a distanza i sindacati, ha assorbito bene
la tragedia del terremoto. Niente picchi di consenso
Talese - Asl Roma 1 - voto 7
Qualche problema in più, gestito con sufficiente sicurezza. E’ un momento delicato,
massima concentrazione, poca attenzione a quel che avviene all’esterno. E si comunica poco
Macchitella - Asl Frosinone - voto 4
Un disastro, ma nessuno ha il coraggio di fare qualcosa. La Ciociaria fa a pezzi i manager della sanità. Ma questo commissario ci mette del suo per fare peggio
Grassi - Asl Roma 2 - voto 6
La zarina della sanità laziale si muove con discrezione. Amministra il potere ed esegue a modo suo il compito assegnato, fondere due aziende. Qualcuno ci lascia le
penne, qualche grosso privato è letteralmente tenuto in ostaggio. Lei tira dritto immobile
De Salazar - Asl Roma 5 - voto 7
Continua a muoversi con discrezione, risolvendo un problema alla volta. Ma il suo
territorio ha molte criticità
Legato - Asl Roma 3 - voto 4
Sembra non sapere che fare. Sfugge ai confronti. E i problemi si accavallano. Il
Grassi ha problemi, lui non sembra sapere che fare. E poi c'è lo scandalo del Cem
di via Ramazzini. Ospiti e familiari aspettano da mesi una risposta
D'Alba - San Camillo - nc
Ha fatto il salto di qualità, ora è tutto da riconsiderare. C'è chi dice che non ha i
titolo per governare al San Camillo
Corradi - Ares 118 - voto 5
Il servizio non esce dal tunnel, si lavora in apnea. E lei non esce dalla sua stanza.
Gestione opaca, in tutti i sensi
Branca - Spallanzani - nc
Torna a via Portuense, da dove è partita. Ricomincia da capo, lo Spallanzani è un
gioiello, ma è più complicato di altri da gestire. La fuga di D'Urso, appena nominato
all'Ifo, crea un caso imprevisto. La Branca potrebbe restare pro tempore anche all'Irccs di Mostacciano
Coiro - San Giovanni Addolorata - voto 7
Lontana, lontanissima dalle polemiche. Governa con il pugno di ferro ma anche con
sufficiente leggerezza da evitare spargimenti di sangue. E’ apprezzata
Asl Rieti
Direttore Generale
Laura Figorilli
Direttore sanitario
Marilina Colombo
Direttore Amministrativo Manuel Festuccia
Asl Frosinone
u
Commissario straordinario Luigi Macchitella
Direttore sanitario
Claudia Lucidi ff
Direttore Amministrativo Vincenzo Brusca ff
LEGENDA
Commissario
Facente funzione
A rischio?
Vacante
In uscita a
Asl Latina
Commissario straordinario Giorgio Casati
Direttore sanitario
Luciano Cifaldi
Direttore Amministrativo Bruno Riccardi
Asl Roma 1
Commissario straordinario Angelo Tanese
Direttore sanitario
Mauro Goletti
Direttore Amministrativo Cristina Matranga
Asl Roma 2
Asl Roma 3
u
Commissario straordinario FLORI DEGRASSI
Direttore sanitario
Marina Cerimele
Direttore Amministrativo Silvia Cavalli
Commissario straordinario Giuseppe Legato
Maria Grazia Budroni
Direttore sanitario
Direttore Amministrativo Paolo Farfusola
Asl Roma 4
CIVITAVECCHIA
Direttore Generale
Giuseppe Quintavalle
Direttore sanitario
Francesca Milito
Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea
Asl Roma 5
TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACO
Direttore Generale
Vitaliano De Salazar
Direttore sanitario
Domenico Bracco
Direttore Amministrativo Francesco Malatesta
CASTELLI, ANZIO, NETTUNO
Direttore Generale
NARCISO MOSTARDA
Direttore sanitario
?????????
Direttore Amministrativo Francesca Merli
San Giovanni Addolorata
San Camillo Forlanini
Direttore Generale
ILDE COIRO
Direttore sanitario
Stefano Pompili
Direttore Amministrativo Cristiano Camponi
Direttore Generale
Fabrizio D’Alba
Direttore sanitario
Luca Casertano ff
Direttore Amministrativo Francesca Milito
Sant’Andrea
Policlinico Universitario Umberto I
Commissario straordinario GIUSEPPE CAROLI
Direttore sanitario
Lorenzo Sommella
Direttore Amministrativo Paola Longo
Direttore Generale
Domenico Alessio
Direttore sanitario
Pasquale Marini ff
Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli
Spallanzani
Ifo
Direttore Generale
Marta Branca
Direttore sanitario
Andrea Antinori ff
Direttore Amministrativo Guglielmo di Balsamo
Direttore Generale
?????
Direttore sanitario
Ester Forastiere ff
Direttore Amministrativo Guglielmo di Balsamo
Ares 118
u
Asl Roma 6
AZIENDE OSPEDALIERE
Direttore Generale
MARIA PAOLA CORRADI
Domenico Antonio Ientile
Direttore sanitario
Direttore Amministrativo Gianfranco Ventura ff
sabato 1 ottobre 2016 pagina 11
REGIONE
ALDO PICCOTTI, PRESIDENTE DI UNA ASSOCIAZIONE
SCENARI PARLA
DI CITTADINI E IMPRENDITORI E CANDIDATO SINDACO
di Giulio Terzi
N
on è una candidatura “politica”, nel
senso stretto del termine. E’ la disponibilità di un cittadino
“particolare” di Sabaudia a mettersi
a disposizione della collettività per
cercare di far uscire la cittadina pontina dal tunnel. Aldo Piccotti, eugubino di nascita ma sabaudiano di
adozione, classe ’53, generale di Divisione della riserva, missioni con
la Folgore in Albania, Kossovo e
Somalia, si è fatto avanti per una
missione molto difficile, quella di
mettere ordine sulle sponde del
Lago di Paola. Dall’estate del 2015
ha preso il comando (pardon, la
presidenza) dell’Associazione “
Cambia Sabaudia”, una formazione
composita che cerca di contribuire
a dare una svolta ad una situazione
politica, economica, sociale preoccupante. Con lui imprenditori, notabili, uomini di buona volontà.
Piccotti ha già comandato la piazza
militare di Sabaudia, è rimasto legato alla cittadina pontina, è benvoluto e rispettato. Ha le idee chiare su
quello che va fatto.
In una situazione politica
cristallizzata come quella
di Sabaudia gli outsider durano poco. Lei da che parte
sta?
Non ho la presunzione di essere
l’unico in grado di salvare Sabaudia,
ma dico subito: niente apparentamenti di compromesso. Pronti a collaborare con tutti, ma diciamo “no”
a chi ha governato in passato e vuole
mantenere in vita un sistema di gestione molto compromesso. Abbiamo incontrato forse politiche e
indipendenti. C’è la lista civica della
Gervasi; abbiamo parlato discusso
con lei per ore, poi il consigliere comunale uscente ha detto pubblicamente che correrà da sola. C’è
confusione. La città è a pezzi, l’economia è alle corde, tutta colpa di
una litigiosità politica che ha impedito lo sviluppo qualsiasi programma serio. Chi ha governato lo
ha fatto soprattutto per salvaguardare prevalentemente interessi di
parte, ora bisogna voltare pagina.
C’è un malessere diffuso che deve
trovare sbocco in una proposta
seria. Quindici anni di crollo verticale sono bastati.
All’esterno Sabaudia appare come il sereno buen
retiro del popolo delle
dune,la comunità di Vip
che “suggerisce” alla amministrazione
comunale
scelte di comodo.
E’ un equivoco di fondo. I vip delle
ville sul lungomare vivono “separati”, non vivono la città oltre il lago.
E questo deve cambiare, niente più
favoritismi ma scelte condivise. Dovranno confrontarsi con la popolazione e dare il loro contributo alla
rinascita di Sabaudia
Agricoltura e turismo, i due
poli sui quali si regge il difficile equilibrio di Sabaudia. Del primo non si parla
mai..
Un generale in campo
per cambiare Sabaudia
«Pronto a mettermi a disposizione della collettività per far uscire la cittadina pontina
dal tunnel». Niente apparentamenti e niente compromessi, soprattutto "no" ha chi ha
governato fin qui. «La città è a pezzi, l’economia è alle corde, tutta colpa di una litigiosità
politica che ha impedito qualsiasi programma serio. Il programma? Una politica
industriale per il turismo e una attenzione particolare all'agricoltura». I problemi
del lago di Paola e i "paletti" del Parco: «Vanno trovate soluzioni condivise»
L’agricoltura è determinante nel
bene e nel male. Dà lavoro a migliaia di persone, italiani ed extracomunitari . Servono regole chiare
e precise e soluzioni condivise
anche da questo importante settore
dell’economia locale. E su tutto incombe il Parco, con i suoi diktat, i
suoi paletti. Oggi, sembra che il
sindaco è l’ultimo che può decidere
in questo contesto . I “paletti” sulla
vita quotidiana di Sabaudia, questo
è il problema. Cosa si può fare e
cosa non si può fare, è sempre condizionato dal parere del Parco. E’
uno dei problemi grossi da affrontare e risolvere, quello del ruolo e
delle competenze del Parco e quello
dell’ autonomia di chi amministra
la città. C’è una lunga serie di progetti abbandonati, anche già finanziati, che vanno dagli impianti
sportivi alla salvaguardia dall’erosione delle spiagge e alla salvaguardia dell’ambiente Senza parlare
degli annosi problemi urbanistici
dei borghi , tipo Molella e Mezzomonte, mai risolti nonostante una
Variante Speciale ‘ ad hoc’ della Regione Lazio che gravano sia sui cittadini sia sulle casse del Comune. È
frustrante.
E poi c’è il lago…
E’ uno degli aspetti cruciali del la
Aldo Piccotti; in alto piazza
questione Sabaudia, ovviamente.
Può essere fonte di ricchezza e di
benessere per tutti. Può consentire
uno sviluppo che rispetti la vocazione turistica e marina della città.
Unica lungo tutto il litorale Laziale
a non avere un porticciolo nonostante i 19 chilometri di costa e
quindi destinata a non avere una dimensione nautica. Ma servono decisioni e scelte operative intelligenti
e condivise tra il Comune, il Parco,
la famiglia proprietaria del Lago, i
vari operatori turistici anche i cittadini di Sabaudia . Nessuno ci deve
perdere , tutti devono trarne vantaggio pur salvaguardando l’ambiente
naturale. Sullo sfondo c’è il problema del grade quantitativo di prodotti usati per l’ agricoltura che
finiscono nel lago attraverso i canali
e le acque d ‘irrigazione ma anche
della funzionalità del depuratore cittadino ( è ancora idoneo per sostenere lo sviluppo della città?) e del
sistema fognario delle ville che si affacciano su quelle acque ( c’è ma
non tutti lo usano o non c’è: non si
riesce a sapere!) .
Ma mettere insieme Arpa, ufficio
Tecnico del Comune, Parco, famiglia Scalfati, è un’impresa titanica
Affidarsi ad un commissario?
Più che ad un commissario penserei
a un “city manager” supportato da
tecnici competenti, con deleghe
specifiche e relativi poteri. Ma per
farlo accettare a Sabaudia ci sarà bisogno di un processo culturale partecipato, necessario a smantellare la
cultura dei vecchi poteri politici
forti che hanno gestito la città con
metodi molto personalistici. Sarà
dura ma non impossibile!
Il programma del candidato Piccotti
Prima di tutto mettere fine alle anomalie che falsano l’attività della am-
ministrazione comunale, va ristabilito un principio di diritto. Il Comune e i relativi uffici dovranno
diventare una casa trasparente e al
servizio della collettività (e oggi non
lo è). Poi bisogna ragionare sullo
sviluppo di due economie, quella
agricola e quella turistica, che devono andare a braccetto. La sintesi
è ovviamente il Lago nel quale si
scaricano ogni anno migliaia di tonnellate di acque cariche di sostanze
che uccidono ogni tipo di vita lacustre. I controlli spettano alle varie
autorità competenti tuttavia e necessario sottolineare che il Sindaco
della città è la massima autorità in
fatto di tutela e salvaguardia dell’ambiente ed in tale ottica ha il dovere
ed il poter di decretare e sanzionare
eventuali abusi in materia. Ma tale
autorità sembra oggi completamente passiva. Vogliamo provare a
mettere in piedi una industria turistica degna di questo nome nel rispetto dell’ambiente. Servono idee,
infrastrutture ma
soprattutto
buona volontà politica. In sostanza
un cambio di passo che rilanci l’economia locale, ridia fiducia nelle istituzioni
amministrative
ma
soprattutto attragga investitori per
creare posti di lavoro a favore delle
giovani generazioni.
sabato 1 ottobre 2016 pagina 12
CRONACHE
GASTRONOMNA E TURISMO ALLA BASE
L'INIZIATIVA ECONOMIA,
DEL PROGRAMMA
Tutta la Tuscia in festa
per sua maestà la castagna
Oltre 150 eventi fino al 1° novembre animeranno Soriano nel Cimino, Caprarola, Vallerano, Canepina,
San Martino al Cimino e Latera. Si tratta della dodicesima edizione della kermesse dedicata al più tipico
dei frutti autunnali e ideata per promuovere il territorio e le singole identità dei comuni coinvolti
di Wanda Cherubini
T
orna l'atteso appuntamento delle
Feste della Castagna nella Tuscia,
con oltre 150 eventi fino al 1° novembre tra Soriano nel Cimino,
Caprarola, Vallerano, Canepina,
San Martino al Cimino e Latera. Si tratta della dodicesima edizione che vedrà protagoniste, come
sempre, le castagne in degustazioni, show cooking, cene in cantina, stand gastronomici e rievocazioni storiche all'insegna della promozione del
territorio mediante le sue identità gastronomiche.
A presentare, presso la Camera di Commercio di
Viterbo, le Feste della Castagna sono stati il presidente Domenico Merlani, il segretario generale
Francesco Monzillo, l'assessore comunale Sonia
Perà e i sindaci dei comuni coinvolti nella kermesse. Il presidente Merlani ha sottolineato come
queste Feste siano in grado di valorizzare le tradizioni del territorio. Le castagne, insieme al vino
ed all'olio, identificano la Tuscia. Per quanto riguarda le castagne, però, le infestazioni da cinipide prima e poi le recenti avverse condizioni
climatiche hanno creato non poche difficoltà alla
produzione. In quest'ambito, quindi, il segretario
Monzillo ha evidenziato l'importanza del tavolo
di lavoro realizzato con l'Università della Tuscia,
le associazioni di categoria ed i professionisti del
settore, volto a monitorare lo stato di salute delle
castagne, ponendo dei paletti all'uso indiscriminato di pesticidi e fornendo utili consigli ai produttori.
Le Feste della Castagna sono già in corso a Soriano nel Cimino: iniziate il 29 settembre, continueranno fino al 9 ottobre. Il sindaco Fabio
Menicacci ha ricordato come a Soriano si tratti
della 49esima edizione. «Avremo un cartellone
fitto di momenti culturali e rievocazioni storiche
all’insegna del frutto che per questo territorio è
stato il pane quotidiano di molte generazioni»,
ha commentato. Clou dell'evento. il Palio delle
Contrade con le caratteristiche cene medievali,
che coinvolgerà le quattro contrade cittadine di
Papacqua, Rocca, San Giorgio e Trinità. Inoltre,
in favore della città di Amatrice - il cui sindaco
Sergio Pirozzi, allenatore di calcio, ha guidato la
squadra di calcio di Soriano - saranno devoluti 2
LE MANIE ASTROLOGICHE
euro per ogni biglietto venduto durante la Sagra
delle Castagne. La raccolta mira alla ricostruzione
del Parco in Miniatura di Amatrice, andato distrutto durante il terremoto.
Dopo Soriano nel Cimino sarà la volta di Caprarola (dall’8 al 16 ottobre), che anche quest’anno
lega la Festa delle Castagne a CioccoTuscia. «La
scorsa edizione abbiamo raggiunto i 10mila visitatori nei weekend di CioccoTuscia - ha affermato
il sindaco Eugenio Stelliferi - Grazie alla collaborazione con la scuola alberghiera, ProLoco e Palazzo Farnese, l’evento sarà, come sempre,
all’insegna dell’arte della cucina, con show cooking e dimostrazioni di chef professionisti. Non
mancherà uno spazio dedicato ai più piccoli,
♌ Leone (23 Luglio - 22 Agosto)
Giove in Bilancia vi consiglia di essere simpatici e cordi Patrizia Tamiozzo Villa
diali con tutti. Marte può impegnarvi troppo nel lavoro;
con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po' maniacali,
affidatevi a Saturno, favorevole dal Sagittario, che vi sodei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente
stiene negli impegni più gravosi; dal 6 Mercurio e Giove,
(3-10 ottobre 2016)
entrambi positivi, vi offrono possibilità di guadagno; Venere, ostile dallo Scorpione, può creare qualche propersona cara; approfittate del week end per praticare blema di incomprensione nel settore affettivo.
IL SEGNO DELLA SETTIMANA
una sana attività sportiva che vi aiuterà a rafforzare il
♎ Bilancia (23 Settembre - 22 Ottobre)
♍ Vergine (23 Agosto - 22 Settembre)
Avete pianeti favorevoli, Sole, Giove e Mercurio, che vostro fisico e ad evitare momenti di depressione.
aiutano la realizzazione di iniziative importanti anche in
Venere, in sestile dallo Scorpione, non vi è contraria, ma
amicizie che credevate di aver perduto. Marte, contrario ♊ Gemelli (22 Maggio - 21 Giugno)
vi invita ad essere particolarmente teneri in famiglia;
al vostro segno, potrebbe rendervi nervosi e irritabili, Giove in Bilancia vi è favorevole e vi assicura di poter Marte, favorevole in trigono dal Capricorno, accresce le
con il rischio di problemi non solo nel lavoro ma anche rafforzare le vostre amicizie e conquistarne di nuove; vostre energie e favorisce la realizzazione di progetti,
a casa: siate sempre attenti a non eccedere e concen- Mercurio, sfavorevole in Vergine, vi consiglia di essere anche molto complessi, ai quali pensavate da tempo.
prudenti negli affari; evitate acquisti importanti in questo Momento positivo per l’amore e gli affetti famigliari.
tratevi nel lavoro, che vi darà molte soddisfazioni.
periodo. Qualche difficoltà anche nelle relazioni sociali
♈ Ariete (21 Marzo - 20 Aprile)
e in quelle matrimoniali; non imbarcatevi in avventure ♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)
Marte, in transito nel Capricorno, può creare qualche amorose dall’esito incerto.
Avete Venere nel vostro segno e, per l’aspetto che
difficoltà nel lavoro. Saturno in Sagittario vi aiuta nelle
forma con Marte, rende possibile la nascita di nuovi
vostre iniziative; mantenete sempre una grande lucidità ♋ Cancro (22 Giugno - 22 Luglio)
amori; il vostro fascino si accresce in questo periodo e
e molta serenità di comportamento; evitate di attaccare Venere, favorevole in Scorpione, vi è amica e vi aiuta a potrete anche dare una svolta ad una relazione che dura
briga nei vostri ambienti di lavoro e comportatevi paca- non avere grossi problemi nei rapporti affettivi. Marte è da anni con alti e bassi e che invece merita di essere
tamente anche nelle relazioni esterne.
all’opposizione è vi è ostile soprattutto nel lavoro. Sole consolidata per diventare duratura: è il momento favoe Mercurio sono sfavorevoli, nel segno della Bilancia, revole per programmare anche un matrimonio.
♉ Toro (21 Aprile - 21 Maggio)
perciò il giorno 9 occorre molta prudenza nell’assumere
Marte nel Capricorno vi è favorevole e assicura energia decisioni importanti; per fortuna c’è Venere, positiva ♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)
e grinta nel vostro comportamento; siete favoriti anche dallo Scorpione, che vi aiuta a non commettere grossi Giove, positivo dalla Bilancia, vi invita a frequentare
nei rapporti con la burocrazia. Venere in Scorpione è errori, ai quali potrebbero indurvi Marte e Plutone, en- nuovi ambienti e ad allargare le vostre conoscenze; facontraria e vi fa sentire poco amati; evitate litigi con la trambi sfavorevoli dal segno opposto del Capricorno. voriti i viaggi. Saturno vi sorveglia; comportatevi sempre
stand gastronomici e visite guidate gratuite a Palazzo Farnese».
A Canepina (dal 15 al 30 ottobre) si festeggerà la
35ma edizione della sagra. «La castagna rappresenta per Canepina una delle basi dell’economia,
con un giro di affari che purtroppo negli ultimi
anni si è ridotto ai minimi margini - ha evidenziato il sindaco Aldo Maria Moneta - Per gli ultimi tre weekend di ottobre, la domenica
continueremo a distribuire gratuitamente le caldarroste come abbiamo sempre fatto, anche se
poche».
Inoltre, la Festa sarà anche a Vallerano, dall'8 ottobre al 1° novembre. Il sindaco Maurizio Gregori ha evidenziato l'importanza del lavoro
sinergico tra i comuni per promuovere questa
kermesse. Il primo cittadino ha anche ricordato
come il Marrone di Vallerano abbia ottenuto il riconoscimento D.O.P.
Infine, Festa della Castagna anche a San Martino
al Cimino (dal 15 al 23 ottobre) , giunta quest’anno alla 29ma edizione: oltre alle tipiche castagne, ci sarà una novità: l'inaugurazione della
prima edizione della Sagra del Fungo Porcino, un
altro prodotto amato della zona. Anche Latera festeggia la castagna con un doppio appuntamento
il 22-23 e 29-30 ottobre. «Mi auguro che dopo la
riforma camerale si possano ancora sostenere
queste iniziative» ha affermato il presidente
Merlani.
Tutti i dettagli e i programmi completi delle Feste
della Castagna nei singoli comuni si possono trovare su: http://www.tusciawelcome.it/it /
con molta serietà e riprendete con alcuni amici quei contatti che avevate interrotto senza una ragione valida; garanzia di successi per voi nel campo sociale.
♑ Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio)
E’ un periodo molto dinamico per voi; il vostro pianeta
guida è Saturno; Marte è nel vostro cielo e vi fa lavorare
molto intensamente; prudenza nei rapporti di lavoro e
soprattutto nelle relazioni con i vostri superiori: il troppo
lavoro potrebbe farvi innervosire facilmente, quindi sempre molta prudenza. Per fortuna Venere vi è favorevole
e vi garantisce successi anche nel campo amoroso.
♒ Acquario (21 Gennaio - 18 Febbraio)
Se avete senso artistico, potrete contare sull’aiuto di Venere, favorevole, ma evitate di suscitare troppe gelosie.
I risultati saranno più brillanti se non eccederete. Contate
sull’aiuto di amici soprattutto nei momenti più difficili.
♓ Pesci (20 Febbraio - 20 Marzo)
L’Amore è alle stelle, con Venere positiva dallo Scorpione. Siete più affascinanti del solito, vi sentire molto
amati. Nettuno nei Pesci vi è favorevole; anche Marte,
in sestile dal Capricorno, vi infonde le giuste energie per
affrontare il lavoro. Saturno vi è ostile e quindi molta prudenza nelle questioni legali e nei rapporti con i vostri superiori; non strafate nelle spese, perché Mercurio è in
opposizione, nel segno opposto della Vergine, fino al
giorno 8. Impegnatevi ad essere sereni in famiglia e più
affettuosi con i figli, anche con quelli non più bambini.
sabato 1 ottobre 2016 pagina 13
RUBRICHE
SCELTI PER VOI LE PROPOSTE DELL’ENOTECA ARCIONI
Bianco o nero: i sapori preziosi del tartufo
Si avvicina il momento più atteso, quello in cui la terra restituisce questo frutto profumato e misterioso
di Francesco Vitale
risotti e per condire arrosti di vitello. Si riconosce dall’interno
nero. Molto simile è il tartufo
nero invernale di Norcia (Tuber
Brumale Vittadini), che si distingue per le venature bianche all’interno. La sua maturazione
avviene tra gennaio e marzo ed è
sensibilmente meno pregiato.
Quanto ai vini da abbinare al tartufo, la scelta è davvero ampia.
Per questo vogliamo proporre alcune eccellenze che si nascondono in prossimità dei confini
con il Lazio. Sulle colline orvietane, nell'Umbria sud-occidentale, la coltura dell'uva è praticata
da secoli. Da queste terre, perlopiù vulcaniche e calcaree, cresce
un'uva caratteristica dalla quale si
traggono ottimi vini. Molti degli
antichi poderi, infatti, nei secoli
si sono trasformati in appezzamenti di qualità.
Tra questi vogliamo segnalare La
Carraia, che si distingue per una
felice unione del rispetto della
tradizione con la ricerca e la sperimentazione di tecniche agronomiche ed enologiche nuove.
L'azienda, di proprietà di due famiglie, è costituita da cinque poderi e propone vini di elegante
piacevolezza e freschezza, mantenendo sempre l'attenzione sul
D
a Nord a Sud si
scaldano i motori: la stagione
del tartufo, il più
prezioso ingrediente della nostra gastronomia,
sta per partire. E, come ogni
anno, si rinnova la sfida tra il
bianco di Alba e quello nero pregiato di Norcia, affiancati da tutti
gli altri raccolti nel resto d’Italia,
sia pure in periodi diversi dell’anno.
Bianco o nero, estivo o invernale:
quello del tartufo è un regno
composito e variegato, per orientarsi nel quale occorrono precise
coordinate. Benché definito
“prezioso tubero”, il tartufo non
appartiene al regno dei vegetali.
Bensì dei funghi. Conosciuto fin
dall’antichità, il filosofo greco
Plutarco lo riteneva addirittura il
prodotto dell’azione combinata
dell’acqua, del calore e dei fulmini. Ma è nel Medioevo e, soprattutto,
nelle
corti
rinascimentali italiane che la
fama del tartufo come cibo nobile per eccellenza iniziò a fare
breccia nell’alta società. Lo storico Giordano Berti, creatore
dell’Archivio storico del tartufo,
ha recentemente dimostrato che il termine tartufo deriva dal termine
latino “terra tufule tubera”,
in uso a partire dal XIV secolo nell’Italia centrale per
la sua somiglianza con il
tufo, per poi diventare “tartufo” nel ‘600: la raccolta,
inizialmente, veniva eseguita avvalendosi di un piccolo maiale, a causa del suo
olfatto molto sviluppato.
Solo a partire dall’Ottocento è stato sostituito dal
cane.
Parlavamo, dunque, della
sfida tra Alba e Norcia. Il
tartufo bianco d’Alba
(Tuber Magnatum Pico)
viene raccolto nelle Langhe
e nel Monferrato a partire
dalla seconda metà di settembre. Per assaporarlo al
meglio, niente di meglio
che partecipare alla Fiera
internazionale del tartufo
bianco d’Alba, che si svolgerà dal 10 ottobre al 15
novembre. Si utilizza crudo e mai
cotto, tagliato in lamelle sottilissime con l’apposito tagliatartufi.
È perfetto quindi per degli ottimi
tajarin al tartufo, la tipica pasta all’uovo piemontese saltata nel
burro e con l’aggiunta finale delle
fettine di tartufo. Oppure per
delle uova al tegamino con tartufo bianco, o ancora nella fonduta, nella tartare e nei risotti:
spazio libero alla fantasia. Purché
le tasche lo consentano.
La raccolta del tartufo nero pregiato di Norcia (Tuber Melanosporum Vittadini) parte invece a
dicembre. È perfetto per le tagliatelle o gli strangozzi (sorta di spaghettoni umbri senza uova, simili
ai pici senesi) alla nursina, che
prevedono l’apporto dell’acciuga;
oppure per le stesse tagliatelle o
strangozzi al tartufo, dove l’acciuga non compare, come di solito si fa nel resto dell’Umbria.
Ottimo sia crudo che cotto, in ge-
nere si grattugia e si scalda leggermente in abbondante olio extravergine d’oliva, con il sale e
uno spicchio d’aglio. Un’operazione assai delicata: un minuto di
cottura di troppo e il sapore del
tartufo può andarsene. Per questo, spesso, si fa soffriggere uno
spicchio d’aglio nell’olio extravergine d’oliva e poi si aggiunge il
tartufo grattugiato ad olio tiepido. Ma il tartufo pregiato è perfetto anche per uova al tegamino,
rapporto qualità-prezzo. La Carraia offre una selezionata varietà
di etichette. Tra i suoi vini più
originali consigliamo il Le Basque, un bianco fermo e secco,
dal prezzo più che abbordabile,
che offre tutto il suo gusto se abbinato a un piatto di umbrichelli
al tartufo; e il Tizzonero, un
rosso denso e succoso, da accompagnare alla palomba alla leccarda, piatto tipico del centro
Italia.
Arcioni
Piazza Crati 21-25
00199 Roma Tel 06 86206616
Arcioni Centrovini
Via Nemorense 57
00199 Roma
Tel 06 86206616 - 86206619
Arcidoni Piazza Crati 16/17
00199 Roma Tel 06 86206616
Arcioni Centrovini
Via della Giuliana 11/13
00195 Roma Tel 06 39733205
Arte del Bere Viale Amelia, 17/B
00181 Roma Tel 06 7880272
Bomprezzi Via Tuscolana, 904
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Via Tuscolana, 898
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00186 Roma Tel 06 3612154
Bulzoni V.le Parioli, 36
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Chirra Goffredo Via Torino, 133
00184 Roma Tel 06 485659
Costantini Marco
Via Domenico Tardini, 3
00167 Roma Tel 06 6620797
Costantini Piero P.zza Cavour, 16
00193 Roma Tel 06 3203575
Enoteca al Parlamento
Via dei Prefetti, 15
00186 Roma Tel 06 6873446
Enoteca al Parlamento
Via dei Colli Portuensi, 436
00151 Roma Tel 06 45582159
Enoteca Lucantoni
L.go Vigna Stelluti, 33
00191 Roma Tel 06 3293743
Focarello Via Scandriglia, 5
00199 Roma Tel 06 86204213
Guerrini
Via del Governo Vecchio, 109 00186
Roma Tel 06 68308681
Guerrini EnoTrevi
Via del Lavatore, 26
00187 Roma Tel 06 6798332
Guerrini Via della Croce, 16
00187 Roma Tel 06 6786837
Guerrini Enoteca al Senato
Piazza Madama, 6
00186 Roma Tel 06 68892836
Guerrini Vino Vip
Via S. Vincenzo, 15-16
00185 Roma Tel 06 6793320
Peluso Via Sardegna, 36/A
00187 Roma Tel 06 42818995
Peluso Via Bevagna, 88
00191 Roma Tel 06 3337505
Rocchi Via della Balduina, 120/a
00136 Roma Tel 06 35343694
Rocchi Via Scarlatti, 7
00198 Roma Tel 06 8551025
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Via Giovanni Animuccia, 13/A
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sabato 1 ottobre 2016 pagina 14
RUBRICHE
NEI NUOVI INDIRIZZI
SCELTI PER VOI VIAGGIO
DI CULTO DELLA MUSICA A ROMA
IN PRIMA FILA
BRANCACCIO
Perché boh
Martedì 4 ottobre alle 21 il
teatro di via Merulana propone “Perché boh. Guida comica allo sfruttamento della
Costituzione” di Enrico Bertolino e Luca Bottura. Si tratta
di uno spettacolo di instant
theatre dedicato al Referendum Costituzionale
Biglietti € 17;
info 06 8068 7231
Al Quirinetta pop, indie
ed elettronica in stile liberty
di Tonino Merolli
È
uno degli spazi artistici più interessanti
e frequentati della capitale, per quanto
riguarda le nuove proposte, gestito da
Viteculture (brand culturale che cura,
fra le altre, anche la rassegna Roma Incontra il Mondo) dal 2015. Prova a spiegarcene il crescente successo Mamo Giovenco (direttore
artistico): «Il Quirinetta, gioiello nel cuore di Roma
costruito negli anni Venti per ospitare intrattenimento dal vivo di qualità, poi trasformato in sala cinematografica, ha cambiato faccia molte volte, ma
rimane uno spazio con una potenzialità versatile e
multiforme. Oggi si è un po’ ritornati alle origini ridisegnando il concetto di caffè concerto con un gusto
decisamente contemporaneo, anche nella ristorazione, e un delicato studio degli allestimenti per valorizzare gli elementi tardo liberty esistenti. Questo
nell’ottica di farlo diventare un posto fruibile tutti i
giorni con un‘offerta d’intrattenimento competitiva,
legata principalmente al club e alla musica live, con
artisti nazionali ed internazionali interessanti e di
qualità. Tutto senza confini musicali di sorta, concedendo largo spazio a musica elettronica, indie, rock,
folk, fino a percorrere le realtà più sperimentali. A
rafforzare l’offerta non mancano, inoltre, le incursioni di teatro, come la recente finale del Fringe Festival, danza, cinema e arti visive».
Scelte rivelatesi sicuramente vincenti a giudicare
dall’impazienza con la quale, soprattutto in rete, si attende l’inizio della stagione autunnale che presenta
diversi appuntamenti già fissati. Molto interessanti,
come sempre, i nomi dei primi ospiti musicali, che
renderanno davvero ghiotte le prossime serate dello
phy, leggenda vivente del goth rock
ed ex voce dei Bauhaus, e quello del
30 ottobre con gli
statunitensi Nada
Surf.
Di pari livello
anche l’interessante
live dei poliedrici
Badbadnotgood (5
novembre), canadesi autori di un ardito crossover fra
jazz ed hip hop. Fra
jazz e world music
Makaya McCraven
(7 novembre) seguito da Koop
Oscar Orchestra
Peter Murphy è tra i nomi di spicco della nuova stagione del Quirinetta Caffè Concerto (9), fra jazz ed elettronica ed il post
spazio culturale situato nel centro della capitale. punk dei canadesi Preoccupations (fka Viet Cong) il
Dopo Yumi Zouma (30 settembre) e Bianco (1 ot- 24. Personaggio particolare ed icona gay è poi Mykki
tobre), martedì 11 ottobre arrivano i Sin Frontieras Blanco (al Quirinetta il 25 novembre) mentre Giò
(con il sax di Javier Girotto e la voce di Anna Karina Sada, cantautore rock italiano, sarà al Quirinetta l’1
Rossi). La settimana successiva, giovedì 20 ottobre, dicembre. Ultime date da segnalare, per il momento,
sale sul palco del Quirinetta JSMN, ovvero Christian quella della brass band newyorkese Lucky Chops (6
Berishaj, cantante, compositore, produttore disco- dicembre) seguita dall’elettronica tedesca del duo Digrafico e tecnico del suono originario di Detroit. La gitalism (10 dicembre).
Quirinetta Caffè Concerto
programmazione, al momento attuale, prosegue luVia Marco Minghetti 5, Roma
nedì 24 ottobre con gli Uncle Acid and the deadbeBiglietti a seconda
ats che, direttamente dall’Inghilterra, arrivano in
della programmazione
Italia per tre date del loro tour europeo. Imperdibili,
Info e orari: 06 69925616
poi, gli appuntamenti del 25 ottobre con Peter Mur-
QUIRINO
Lina Sastri si presenta
“Mi chiamo Lina Sastri” è il titolo dello spettacolo in programma al Quirino dal 4 al 9
ottobre. Protagonista è naturalmente la cantante e attrice
napoletana: il titolo trae
spunto dalla risposta che l’artista partenopea è costretta a
dare a chi, ancora oggi, le
chiede come si chiama, ricordando di lei la voce e il volto
ma non il nome.
Biglietti da € 30 a € 19;
info 06 6794585
AUDITORIUM
Waiting for Cage
Il 7 ottobre, in Sala Petrassi
alle 21, cinque solisti straordinari interpretano, suonano,
reinterpretano John Cage in
un concerto di parole, musica, performance, minimalismo, rock, jazz, electronics. I
cinque artisti sono Petra Magoni, Luigi Cinque, Patrizio Fariselli, Fausto Mesolella e
Ferruccio Spinetti.
Biglietti € 18;
info 0680241281
LA STAGIONE 2016-2017 DELL’ISTITUZIONE UNIVERSITARIA DEI CONCERTI
Da Bach al jazz: alla Sapienza ve le suonano di tutti i colori
D
alle melodie medievali bizantine ai compositori contemporanei: non ha confini la
nuova stagione della Iuc, l’Istituzione
Universitaria dei Concerti, alla sua edizione numero 72. Tanti i generi diversi
inseriti nel cartellone, declinati attraverso 32 concerti in abbonamento e
numerosi eventi fuori abbonamento,
ospitati nell’Aula Magna dell’Università La Sapienza. L’avvio è affidato al talento del clarinettista svedese Martin
Fröst, che l’11 ottobre inaugura i concerti del martedì con una delle migliori
orchestre da camera europee, la Amsterdam Sinfonietta. Quattro giorni
dopo, il 15 ottobre, un altro celebre solista dà il via ai concerti del sabato: è il
violinista Pinchas Zukerman, insieme
alla Camerata Salzburg, altra orchestra
da camera famosa a livello mondiale, in
un programma dedicato a Mozart. Tra
gli altri soliti, il flautista Emmanuel
Pahud, Sergej Nakariakov con la sua
tromba, il violista Yuri Bashmet, il chitarrista Pepe Romero, il violoncellista
Mario Brunello, il fisarmonicista Richard Galliano, i pianisti Michele Campanella, Bruno Canino, Antonio
Ballista.
Se si dovesse indicare l'autore protago-
nista di questa stagione, sarebbe senza
dubbio Schubert, presente in molti
concerti. Ma grande attenzione è rivolta anche alla musica contemporanea con nove compositori viventi in
programma. La Iuc è stata la prima
delle grandi istituzioni musicali a introdurre il jazz nelle proprie stagioni:
a rappresentarlo, quest’anno, nomi
come Fabrizio Bosso, Enrico Piera-
nunzi, Gabriele Mirabassi. Ampio spazio è dedicato poi alla musica antica e
barocca: da Palestrina, Gesualdo e
Monteverdi fino a Bach. Non mancheranno, in primavera, i tradizionali concerti nelle scuole, ai quali si
aggiungono due novità: la prima,
“Note in Biblioteca”, concerti realizzati
in collaborazione con il Sistema Biblioteche del Comune e con il Conser-
vatorio Santa Cecilia. L'altra novità è
una serie di concerti a Montalto di Castro, con l'Associazione Roma Sinfonietta.
Istituzione Universitaria
dei Concerti - Iuc
Info dettagli, biglietti
e abbonamenti:
tel. 06 3610051/2
www.concertiiuc.it
LE PROPOSTE DI PROSA, DANZA E SPETTACOLI PER BAMBINI
Vascello, l’irresistibile tentazione di esistere
I
l teatro Vascello cede ancora una volta
alla tentazione di esistere, come l’ha definita il suo direttore artistico Manuela
Kustermann, e presenta una stagione ricca
di proposte che rappresentano tutti i settori
dello spettacolo dal vivo, dove tutte le arti
sono presenti e protagoniste: prosa, danza,
musica, teatro-danza, performance, reading
letterari, clownerie, circo, teatro ragazzi, concerti.
Variegatissimo, con circa trenta titoli in programma, è il cartellone della prosa, che dopo
l’assaggio di “Strange games”, a metà tra
teatro e circo, continua il 4 ottobre proponendo un altro titolo che con il mondo del
circo ha attinenza: “Il funambolo” di Jean
Genet, interpretato da Andrea Giordana. Giovani autori di teatro e grandi nomi come Dostoevskij, Celine, Valéry, Shakespeare e
Ibsen, Euripide, Camus, Pasolini, Testori,
Cortázar, Bolaño, Joyce, Albee si alternano
sul palcoscenico di via Carini fino a maggio.
L’omaggio doveroso a Ludovico Ariosto, tra
poesia e danza, non toglie spazio ai testi dissacranti di Antonio Rezza, presenza ormai
fissa al Vascello. La musica ha un ruolo di
tutto rilievo, con le serate concerto che spaziano dal giovane folk de “Il Muro del canto”,
alle parole musicate de “Le città invisibili” di
Calvino, da Guccini agli Acustimantico. E na-
turalmente la danza, sulla quale il Vascello
punta ormai da anni, offrendo un ventaglio
di proposte assai ghiotte e tali da soddisfare
il sempre più numeroso esercito di appassionati romani. E dunque danza sia, con le coreografie di Roy Assaf, di Michele Pogliani, di
Simona Cieri, del grande Mario Astolfi, per
citare solo alcuni nomi. E poi, naturalmente,
torna il Vascello dei Piccoli, con la programmazione parallela dedicata ai bambini e in
programma soprattutto nei fine settimana.
Teatro Vascello, stagione 2016-2017
Via G. Carini 78, Roma
Info orari, prezzi e programma
06 5881021 e 06 5898031
direttore responsabile
Giovanni Tagliapietra
redazione
via Boezio, 6 00193 ROMA
Tel. 06 3280 3481 fax 06 3280 3283
[email protected]
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editore
IL NUOVO CORRIERE EDITORIALE SRL
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Distribuzione
Emilianpress s.c.r.l.
via del Maggiolino, 168 - 00155 Roma
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di Comunicazione (ROC) al numero 25423
stampa
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registrazione
Tribunale di Roma
n° 266 del 27 novembre 2014
sabato 1 ottobre 2016 pagina 15
esercizi commerciali
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MASSENZI CAFFÈ SRLS
PIAZZA PIO IX N 3
PIZZERIA LA RUSTICHELLA
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VIA DEGLI SCIPIONI N 95
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