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www.gazzetta.it
domenica 9 ottobre 2016 anno LXXII - numero 41 euro 1,50
L’ITALIA DI VERRATTI
E I SUOI FRATELLINI
Ventura in Macedonia (20.45) schiera pure
Belotti, Romagnoli, De Sciglio e pensa
a Bernardeschi. A Sacchi risponde: «Voglio
una squadra che cresca partita dopo partita»
PANCEV
«Non siete più
gli azzurri
di una volta»
Ricordate il macedone
ex interista?
«La Serie A è calata,
la Nazionale ne risente»
ELEFANTE, LICARI E VERNAZZA DA PAGINA 6 A PAGINA 9
DI FEO A PAGINA 10
TA
I NT E
PJANIC
D’ATTACCO
ISTA
RV
G A ZZET
1«La Juve fa
Miralem
Pjanic,
26 anni,
alla prima
stagione
in bianconero
la differenza
con la rabbia»
1«Per il titolo
ce la vedremo con
Napoli, Roma e Inter»
1«Champions: passiamo
il girone, poi sarà come
giocare a poker»
5
PARLA IL PORTOGHESE
Joao Mario sicuro
«Per lo scudetto
c’è anche l’Inter»
BREGA A PAGINA 5
14
IN POLONIA-DANIMARCA (3-2)
Napoli, scatta l’allarme:
Milik si fa male al ginocchio
e ora rischia di fermarsi
ANDREA PUGLIESE
ALLE PAGINE 2-3
L’INTERVENTO di Sandro Veronesi
21
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
È UN CAPELLO COI PIEDI DI PIRLO
BIELANSKI A PAGINA 14
Non ha impiegato molto Pjanic a prendere in mano la
«sua» Juve. Da campione qual è, ha soltanto avuto bisogno
di tararsi sui nuovi parametri (velocità dei passaggi, spazi
vuoti e spazi pieni, tipi di inserimento), peraltro nuovi per
tutti, dati i profondi cambiamenti subiti dalla squadra, per
mettere tutto il proprio armamentario tecnico a
disposizione dei campioni d’Italia.
16
PARLA IL BELGA DI SARRI
Mertens: «Io e Insigne rivali?
Con lui ci giocherei insieme»
L'ARTICOLO A PAGINA 21
A PAGINA 16
18
9 771120 506000
61 0 0 9>
VAI, LOCATELLI
DOPO IL MILAN
CONQUISTA
L’UNDER 21
BIANCHIN, D’ANGELO A PAGINA 18
w
IL ROMPIPALLONE
di Gene Gnocchi
DA NON
PERDERE
1 In B colpo del Frosinone
che sbanca Cittadella
A pranzo Verona-Brescia
PELUCCHI A PAGINA 23
2 Basket: Reggio Emilia
al fotofinish su Sassari
Alle 12 Milano-Avellino
DI SCHIAVI A PAGINA 30
Momentaccio per Pellé,
cercava un posto dove
nascondersi, purtroppo
per lui ha scelto
il controsoffitto di Corona.
3 Ciclismo: Mondiali in Qatar
Il via con la cronosquadre
Oss e Quinziato per il tris
BAZZONI, BOLDRINI A PAGINA 29
Serie A R L’intervista
2
Pjanic all’arrab
1Sullo scudetto
«Quello che fa
la differenza
alla Juve
è la rabbia
di vincere»
dice: «No, non
siamo ancora in
fuga: dovremo
vedercela con la
Roma e il Napoli,
ma anche l’Inter»
1 Sulla
Champions:
«Prima passiamo il
girone, poi dagli
ottavi è come
giocare a poker»
Andrea Pugliese
INVIATO A BRUXELLES (BELGIO)
I
l volto, come sempre, è
quello gentile, disponibile, a tratti anche elegante. Nonostante lo
schiaffone al Re Baldovino, l’ex Heysel, e quei quattro
gol che ridimensionano un po’ i
sogni della Bosnia verso Russia
2018. Miralem Pjanic però mette da parte un po’ tutto, almeno
per un po’. E pazienza se Bruxelles non gli porta fortuna (qui la
Bosnia fu sconfitta dal Belgio
anche poco più di un anno fa,
sulla strada di Euro 2016), fa un
po’ parte della storia bianconera non riuscire mai davvero a
gioire in quello stadio. E allora
la testa vola subito alla partita
di domani con Cipro e ai suoi
primi mesi di vita juventina.
Una nuova vita, diversa da quella precedente, dai cinque anni
romani, con una città — Roma
— ancora divisa tra l’amore per
le sue pennellate d’autore e il
rancore per il presunto tradimento.
Pjanic, come sta procedendo il
suo processo di ambientamento
in bianconero?
«Mi sto adattando sempre meglio. La squadra gioca bene, siamo primi sia in campionato sia
in Champions League, quindi in
linea con i nostri obiettivi. È
quello che volevamo, anche se
dal punto di vista del gioco si
può sempre migliorare di partita in partita. E, di fatto, è quello
che stiamo facendo. Ma la squadra sta bene. Considerando che
Miralem Pjanic, 26 anni,
prima stagione alla Juve.
A destra è con Mauro
Icardi, 23 GETTY-LIVERANI
siamo tanti volti nuovi, direi che
l’inserimento procede bene».
Come mai nei primi mesi ha faticato un po’ a carburare?
«Non è che ho faticato, semplicemente non stavo bene fisicamente e abbiamo preferito non
correre rischi inutili. Poi, pian
piano, mi sono sentito sempre
meglio. Anche se è vero che la
preparazione è stata dura. Un
lavoro differente rispetto a
quello a cui ero abituato a Roma, mi è servito un po’ di tempo
per abituarmi. Ma ora mi sono
adattato ai carichi di lavoro e
sto bene, mi sto gestendo nel
modo giusto. E in campo mi sento sempre meglio».
Ha visto l’errore di Buffon contro la Spagna?
«Nel calcio capita anche ai più
forti di sbagliare e da quanto mi
ricordo io, a lui in carriera non è
capitato quasi mai. Mi dispiace,
è ovvio, perché poi a tutti noi in
campo piacerebbe non sbagliare mai. Ma Gigi è un grandissimo professionista e saprà ri-
DE BOER HA TANTI
OTTIMI GIOCATORI,
PERCIÒ CONSIDERO
L’INTER IN CORSA
QUESTO DZEKO
È QUELLO CHE
CONOSCO IO!
FARA’ TANTI GOL
MIRALEM PJANIC
SULL’INTER DA SCUDETTO
MIRALEM PJANIC
SULLA PUNTA DELLA ROMA
spondere molto bene
sul campo. Come
sempre, del resto».
C’è invece un suo amico a Roma
che è partito meglio rispetto alla
scorsa stagione. Sorpreso da
cosa sta facendo Dzeko?
«No, affatto. Anzi, mi fa molto
piacere questo suo avvio di sta-
IMMANCABILE
L’intoccabile di Allegri? Sorpresa: è Alex Sandro
1Il brasiliano, ignorato dalla sua
lezionato 8 conclusioni, intraprendenza che lo colloca secondo fra i difensori della serie A.
nazionale, è l’uomo più presente in A
di tutta la Juve. Evra uomo di Champions
S
ette (partite) su sette.
Chi, Gianluigi Buffon?
Anche, perché il portierone ha cominciato Juve-Cagliari
ma nella ripresa ha lasciato il
posto a Neto. Quindi il vincitore
è Alex Sandro, freccia di sinistra, onnipresente in campionato e con il minutaggio più alto:
alzi la mano chi non pensa che
questa sia una piccola sorpresa.
MISTER CROSS In verità, l’andamento del brasiliano legittima questo impiego sistematico
da parte di Massimiliano Allegri: per incisività, costanza, capacità di saltare l’uomo, profondità e anche assist (due, l’ultimo a Dybala a Empoli). Alex
Sandro non solo è il terzo giocatore per numero di occasioni da
gol create per i compagni (20)
in questo campionato, ma soprattutto ha confezionato più
cross riusciti in A, 15. Numeri di
un certo rilievo, come per esempio il fatto di aver giocato 565
palloni finora (secondo miglior
difensore del torneo) e aver col-
Alex Sandro, 25 anni, seconda
stagione alla Juventus FORTE
CRESCITA Al di là dei numeri, ,
Alex Sandro ha evidenziato una
crescita pazzesca: il suo inizio
di campionato contro la Fiorentina non era stato il massimo,
poi è andato sempre in crescendo, mostrando idee chiare, corsa, volontà e quella capacità di
saper creare lo «strappo» nelle
gare in cui davanti c’è muro e
confusione. I suoi 630’ in serie
A hanno creato un’alternanza
con la Champions nota ai più e
nella quale il brasiliano ha disputato solo 21’: Evra (5’ in A) è
l’uomo di coppa, lui di campionato. Resta un enigma il fatto
BUFFON E’ 2°
GIOCATORE
MINUTI IN CAMPIONATO
1. ALEX SANDRO
630’
2. BUFFON
585’
3. CHIELLINI
535’
4. BARZAGLI
514’
5. DYBALA
495’
6. KHEDIRA
491’
7. LEMINA
479’
8. BONUCCI
450’
9. PJANIC
420’
10 HIGUAIN
396’
11. DANI ALVES
338’
12. MANDZUKIC
324’
13. ASAMOAH
292’
14. BENATIA
206’
15. HERNANES
200’
che Sandro non sia convocato
nella Seleçao: ci può essere di
meglio, ma lui tanto male non
è.
DIFESA E LICHT Ieri mattina a
Vinovo si sono registrati i passi
in avanti di Mehdi Benatia (disponibile per l’Udinese?), Claudio Marchisio (fine ottobre) e
con Giorgio Chiellini che tenterà di esserci per la ripresa del
campionato: se non ce la farà, e
se Allegri non vorrà rischiare
Benatia stesso, potrebbe prendere piede la difesa a 4. Intanto,
a proposito di difensori, dalla
Spagna danno Lichtsteiner nel
mirino del Barça a gennaio.
m.d.v.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
biata
gione. Viene da una stagione in
cui, forse, non sono state sfruttate a dovere le sue caratteristiche. Ma è anche vero che quest’anno Edin sembra credere di
più in se stesso, ha più fiducia
rispetto alla scorsa stagione.
Questo Dzeko qui lo conosco da
tempo, è un grandissimo attaccante, che sa crearsi le occasioni
pure da solo. E vedrete quanti
gol segnerà per la Roma quest’anno. Del resto, l’ha fatto
sempre, non poteva essersi dimenticato di come si fa gol».
«Questa è una grandissima rosa, con tanta qualità e tanti giocatori. Alla fine saranno importanti tutti, il mister ci sta ruotando anche per questo. Per vincere tutte le competizioni devi
avere sempre la freschezza giusta. Siamo consapevoli della nostra forza, ma anche che la
Champions è una competizione
durissima. Diciamo che l’obiettivo per ora è passare il turno,
poi dopo può succedere di tutto.
Dagli ottavi sono tutte squadre
di qualità, diventa quasi come
giocare a poker. La nostra mentalità e la storia della Juve ci impongono però di andare il più
avanti possibile. Ed è proprio
quello che cercheremo di fare».
Nel frattempo la Juventus è a +4
sul Napoli e +5 sulla Roma. È già
una prima fuga? Siete davvero
strafavoriti?
«No, assolutamente no. Il campionato è lungo e
Intanto, però,
sarà anche duro.
con la sua Bosnia
Perché tutti si
IL COSTO
all’ex Heysel si è
aspettano di vespenta la luce.
dere la Juve non
«Diciamo che il
vincere più. Per
Belgio è di un’alnoi sarà difficile,
tra categoria. È la
ne sono certo, ci
favorita del girosaranno tante I milioni di euro
ne, ma noi non ci
squadre che lot- pagati dalla Juve
aspettavamo di
teranno fino alla
giocare così mafine, che non alla Roma per il
le. Abbiamo apmolleranno nien- bosniaco, che ha
procciato la gara
te. Roma e Napo- firmato per 5 anni
con troppa pauli sicuro, ma io
ra. Siamo rimasti
tengo dentro anche l’Inter che bassi, faticando ad uscire dal loha tanti ottimi giocatori».
ro pressing e regalandogli i primi due gol. Poi la loro qualità ha
Quale sarà allora la ricetta giu- fatto il resto, ma noi ci abbiamo
sta per vincere ancora?
messo del nostro. Squadre del
«Chi riuscirà a trovare più conti- genere non ti perdonano, danuità, alla fine vincerà lo scu- vanti hanno tanta qualità».
detto. Noi, di certo, abbiamo
grande voglia di portare a casa Domani sera ospiterete il Cipro.
il sesto titolo consecutivo. Tutti i È già una partita decisiva?
nuovi si stanno calando bene, «Il nostro vero obiettivo è di
quando arrivi a Vinovo trovi provare a vincere tutte le altre
questa mentalità speciale, que- partite, quelle con le altre squasta rabbia di vincere che si re- dre. Abbiamo l’esperienza dello
spira alla Juve e si sente in scorso anno, dovremo fare atogni partita. Sappiamo che tenzione, Cipro ci può mettere
non sarà facile, che nessuno in difficoltà. Però se vogliamo
ci perdonerà niente. E che, arrivare secondi dobbiamo vinquindi, non sarà facile. Ma cere e dimenticare il più velocepuntiamo a vincere».
mente questa sconfitta. È stata
solo una brutta serata». Una
Già, vincere. Tutto? Anche delle poche della sua carriera.
la Champions League?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
MIRALEM
DALLA ROMA
ALLA JUVE
ROMA - JUVENTUS 2015-16
da mezzala che assiste le punte e sa anche fare gol
Matteo Dalla Vite
Miralem Pjanic,
26 anni, bosniaco
della Juve
@Emmedivu
M
JUVENTUS - CAGLIARI 2016-17
STAGIONE 2015-16
Media Partita
Media Ruolo
PASSAGGI POSITIVI
55,58
28,17
OCCASIONI CREATE
2,42
0,97
TIRI NELLO SPECCHIO
0,82
0,31
STAGIONE 2016-17
Media Partita
MIRALEM PJANIC
SULLA CHAMPIONS L.
In regia non rende
Ma gli piace creare
se «vede» la porta
1Sia a Roma che a Torino, il bosniaco gioca meglio
32
LA STORIA DELLA
JUVE CI IMPONE
DI ANDARE PIÙ
AVANTI POSSIBILE
3
Media Ruolo
PASSAGGI POSITIVI
54
28,71
OCCASIONI CREATE
2,8
0,97
TIRI NELLO SPECCHIO
1,6
0,32
iralem, da anni, è uno
dei centrocampisti più
completi del panorama
europeo: ha spirito verticale,
intuito, velocità di pensiero, soprattutto piedi. E gol, punizioni
comprese, quelle che ancora
non ha messo a segno da quando è juventino. Miralem Pjanic
è uno di quei tipi che dove metti
sta, ma non esattamente dappertutto: perché da unico tessitore di gioco - lo ha fatto un po’
alla Roma e per ora una volta alla Juve - non riesce a esprimersi
al meglio. Pjanic è uno che deve
guardare avanti, vedere le punte, cercare il gol: partire davanti
alla difesa lo sa fare ma non è lì
che riesce a dare il massimo.
ALLA ROMA, DI TUTTO Nelle
sue stagioni alla Roma ha ricoperto più ruoli, rispetto a questa
sua avventura bianconera ha
giocato più... dappertutto che
in una zona ben precisa: i dati
Opta relativi alle zone toccate
evidenziano proprio questo, tenendo naturalmente conto che
alla Juve c’è da quest’anno e che
in giallorosso ha vissuto 5 annate, quindi con maggiori varianti
dovute anche ai cambi di allenatore. Nelle spalmatura con il
4-3-3, Pjanic occupava la zona
da mezzala, destra o sinistra e
cambiando anche durante la
partita; Garcia lo fece anche
giocare da regista in 2-3 partite
mentre con Spalletti Miralem si
è messo basso davanti alla difesa vicino a De Rossi secondo un
4-2-4, piedi per far partire
l’azione con Nainggolan più
avanti. Tante possibilità, e la zona per tocchi evidenzia «calore»
nel cerchio di centrocampo,
nella zona da interno destro e a
ridosso delle punte (esempio,
Roma-Juve di un anno fa con
Pjanic giallorosso). I numeri relativi alle sue annate a Roma
mostrano cifre sempre sopra la
media di ruolo e nei dati sensibili uno soprattutto è superiore
rispetto all’attualità juventina,
nei passaggi positivi: 55,58 in
PHOTOPRESS
giallorosso e 54 in bianconero
(la media-ruolo è a 28,17). In
alcuni altri, i dati juventini sono
superiori: le occasioni create
(2,8 oggi, 2,42 ieri), i tiri nello
specchio (1,6 nella Juve, 0,82 in
giallorosso), i palloni recuperati (6 di media a gara in bianconero contro 5,12).
VISTA PORTA Ecco, ma in questa sua prima parentesi juventina in quali posizioni ha giocato?
Miralem ha visto più la zona di
campo a lui congeniale che
quella di regia. Una volta venne
impiegato come perno centrale
del 3-5-2, regista puro davanti
alla difesa: fu nel k.o. contro
l’Inter. In quell’occasione - se di
esperimento si trattava (e un
po’ lo era davvero) - fu un test
fallito, nel senso che la poca
propensione a filtrare e la
troppa assenza nella zona
più avanzata dove Pjanic sa
scatenarsi tolsero copertura
dietro e inventiva davanti.
Allegri ci provò ma ebbe conferme: in quella zona ci deve
stare qualcun altro, e infatti
con Lemina e il ritorno di
Hernanes tutto è andato meglio, in attesa di Marchisio.
Perché Miralem è un interno
(preferibilmente a sinistra),
un assaltatore di classe: o
serve o segna o comunque
crea apprensione a seconda
a terza linea avversaria. Finora un gol, una traversa, 14
occasioni create, un assist: se
ha la... camera con vista porta è meglio.
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4
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
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Serie A R Il personaggio
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
5
TRA ITALIA ED ESTERO
fIL NEO NERAZZURRO
Gabigol turista
in Galleria
Paura Nagatomo
colpo alla testa
JOAO MARIO
«Lo scudetto?
L’Inter c’è
Io con Banega
posso giocare»
Il selfie di Gabriel in Galleria a Milano twittato ieri
1Il portoghese: «Dura andare
sempre in svantaggio, ma torniamo
in Champions e poi proveremo a
sfidare la Juventus per il titolo»
1Weekend libero per i nerazzurri
rimasti a Milano. Commozione
cerebrale per il giapponese
MILANO
F
Matteo Brega
INVIATO AD AVEIRO (PORTOGALLO)
J
oao Mario raggiunge la
zona mista dello stadio di
Aveiro con la stessa eleganza con cui «sfila» in campo.
Polo ufficiale con i bottoncini
tutti allacciati, pantaloncini
corti, sorriso sincero, vero. Come è in campo - dai suoi piedi
escono decorazioni concrete -,
è fuori. Il Portogallo ha da poco
travolto Andorra 6-0, lui ha
giocato 27’ subentrando ad Andrè Gomes piazzandosi in mezzo con Moutinho nel 4-4-2 di
Fernando Santos. Una vittoria
utile all’atto pratico per iniziare la corsa al Mondiale russo
del 2018. La sconfitta con la
Svizzera aveva complicato i
piani, la seconda giornata ha
rimesso in equilibrio tutto il girone.
I 27 minuti giocati contro An-
L’OBIETTIVO
È ENTRARE
IN CHAMPIONS
MA SE NEL FINALE...
JOAO MARIO
SULL’OBIETTIVO DELL’INTER
dorra sono un buon segnale per
l’Inter?
«Credo di sì, sto bene, sto recuperando la forma migliore. Sarò ancora più pronto per la gara di lunedì contro le Far Øer».
E di conseguenza per la gara
contro il Cagliari: i tifosi interisti la aspettano...
Sorride. «Oh certo, ovvio, tornerò pronto per riprendere il
campionato».
A proposito, l’ultimo periodo
non è stato esaltante: un punto
in due partite, che cosa succede?
«Credo che sia normale per
una squadra in costruzione affrontare periodo difficili come
quelli che stiamo attraversando».
Però non è troppo partire in
svantaggio 8 volte in 9 gare ufficiali?
«No, questo non deve accadere. Anche perché è difficile raggiungere la Champions o
puntare a vincere qualcosa se
si parte sempre sotto».
Un monito a voi giocatori insomma...
«Dobbiamo essere più concentrati, bisogna essere subito
pronti e reattivi».
Detto questo, crede che lo
Joao Mario,
23 anni,
è arrivato
in estate
dallo Sporting
Lisbona.
L’Inter
lo ha pagato
45 milioni
bonus inclusi
scudetto sia ormai un obiettivo
sfumato?
«No, anzi, credo che ce la possiamo giocare ancora. Vero è
che la Juventus è una squadra
molto forte. Ha vinto gli ultimi
5 campionati consecutivi ed è
partita benissimo, meglio di
noi».
GETTY-EPA
Quindi l’obiettivo dell’Inter è
vincere il titolo?
«Domanda seria... (e scappa
un sorriso enorme, ndr)
L’obiettivo principale è rientrare in Champions. Mi sembra
chiaro che un club come l’Inter
debba stare nella miglior competizione. Poi, se riusciremo a
cementare la posizione e saremo ancora vicini per giocarci lo
scudetto... beh allora ci faremo
trovare pronti».
A Milano si parla benissimo di lei in campo e fuori. Come procede l’inserimento nella nuova
realtà?
«Sono molto soddisfatto di avere accettato l’offerta dell’Inter, è una sfida affascinante che mi aiuterà a
crescere umanamente e professionalmente».
In Italia, a differenza del
Portogallo, ogni partita è
complicata per via della cultura tattica degli allenatori
nostrani. Lo ha notato?
«Sì, per questo sento ogni partita in maniera particolare. La
vivo come una sfida da vincere,
come una gara speciale ogni
volta».
Quando è arrivato in estate tutti
si chiedevano quale fosse la sua
posizione ideale in campo. Poi
vederlo giocare in mezzo si è
capita la risposta...
«Sì, lì in mezzo è il mio posto
preferito, al centro del gioco».
L’Inter può essere equilibrata
con lei e Banega in campo contemporaneamente?
«Non vedo dove sia il problema. Ognuno ha le sue opinioni
e le rispetto. Ma De Boer ha
un’idea di gioco precisa e la
porta avanti. Ever è una grandissimo giocatore, fantastico.
Ha qualità tecniche incredibili.
Ed è l’uomo giusto per questa
Inter».
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EVER FANTASTICO
È L’UOMO GIUSTO
PER L’EQUILIBRIO
DELLA SQUADRA
JOAO MARIO
SU EVER BANEGA
rank de Boer ha concesso un paio di
giorni di libertà a chi è rimasto a Milano
senza nazionale. Così dopo l’allenamento di venerdì mattina, i nerazzurri si sono salutati e si rivedranno domani pomeriggio per iniziare la preparazione in vista del
Cagliari. Tra coloro che sono rimasti in città
c’è Gabigol. E ha voluto farlo sapere a tutti
postando un paio di foto di lui in versione
turista. Prima una foto in piazza Duomo, poi
un selfie con lo stick in Galleria Vittorio Emanuele II. Per ambientarsi nella nuova città, è
utile anche questo.
NAGATOMO, CHE SPAVENTO Intanto lo staff
medico dell’Inter ha tirato un sospiro di sollievo per Yuto Nagatomo. Il giapponese ha
subito una commozione cerebrale a seguito
di uno scontro di gioco in allenamento con il
compagno Tomoaki Makino. Il ginocchio del
difensore degli Urawa Red Diamonds ha colpito la testa dell’interista che è rimasto a terra per il dolore senza però perdere mai conoscenza. Portato in ospedale, gli è stata riscontrata una leggera commozione cerebrale. Leggera, al punto che Nagatomo avrebbe
voluto tornare ad allenarsi. Niente da fare, i
medici del Giappone lo hanno escluso dalla
prossima gara contro l’Australia (martedì alle 11 italiane a Melbourne). Il difensore resterà un paio di giorni sotto osservazione in
ospedale a Tokyo e poi tornerà a Milano dove
verrà valutato.
BENE JOVETIC Il weekend dedicato alle nazionali è stata un’ottima occasione per tutti
gli scout nerazzurri per visionare diversi giocatori. Tra le partite seguite dal vivo c’è stata
anche Ungheria-Svizzera, vinta dagli elvetici
per 3-2. Positivo il responso arrivato da Podgorica dove Stevan Jovetic ha segnato uno
dei cinque gol con cui il Montenegro ha battuto il Kazakistan 5-0 e ha servito l’assist a
Tomasevic per la rete che ha aperto il match.
m.b.
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6
Qualificazioni Mondiali R Stasera Macedonia-Italia
Italia, il d
In Macedonia
con Romagnoli,
Belotti, Verratti
e De Sciglio
1A Skopje non si scherza: i tre punti sono
obbligatori. Eppure con Ventura sta
prendendo corpo il ricambio generazionale:
anche Bernardeschi ha possibilità di giocare
Macedonia, 146 del ranking
mondiale, appena sconfitta in
casa (1-2) da Israele. Un rivale
non impossibile. La «giovine
Italia» degli Under 24 potrebbe
guadagnare punti cruciali nella
corsa al Mondiale. E, non secondario, tanta autostima.
aspetta il turno che un giorno
arriverà. In più, dentro da subito, anche Immobile: non è più
baby, classe 1990, ma pur entrando nella maturità conserva
quella foga, quasi incoscienza,
giovanile con la quale è saltata
la difesa spagnola. Tra panchina
e tribuna ci sono
GLI ALTRI
Perin (‘92),
Fra tribuna, panca e poi
Florenzi (‘91),,
«sperimentale» altri Benassi (‘94),
anni 90 incalzano:
Gabbiadini (‘91)
e Sansone (‘91),
Verdi, Rugani,
in infermeria RuBerardi, Benassi,
gani (‘94).
Donnarumma...
Fabio Licari
INVIATO A SKOPJE (MACEDONIA)
C
he gli dei del pallone proteggano a lungo Buffon,
Barzagli, Chiellini, De
Rossi, Eder e gli altri «vecchi»
della Nazionale, è con loro che
abbiamo sfiorato la semifinale
all’Europeo. Ma il rinnovamento non è una questione sulla
quale si possa sorvolare. Carta
(d’identità) canta: dopo Russia
2018, forse prima, il passaggio
di consegne sarà inevitabile. Intanto Ventura sta progettando
la «sperimentale» da istruire negli stage, con Berardi, Verdi e
compagnia in attesa anche di
un’occasione tattica (leggi modulo diverso dal 3-5-2). Ma può
darsi che tra infortuni, squalifiche, eccetera, l’ingresso in società dei debuttanti sia anticipato, anche collettivamente. Non
è male che il primo capitolo di
questa storia possa scriversi in
NEGLI ANNI 90
Nella squadra titolare dovrebbe
esserci stasera
un bel po’ di Italia futura: Romagnoli (1995), Belotti (‘93), Verratti (un veterano pur se ‘92) e De Sciglio (‘92).
Lo stesso Bernardeschi (‘94)
non ha ancora perso tutte le
chance di giocare mezzala. Da
loro, e dal movimento italiano
in genere, stanno arrivando
buoni segnali. Donnarumma
(esageratamente ‘99), dopo la
«prima» con la Francia, è lì che
ROMAGNOLI Il
Romagnoli visto con la Spagna
tranquillizza sul futuro di una
difesa diversamente giovane:
senso della posizione, personalità, testa, buon mancino, il milanista non ha sbagliato un movimento chiudendo il centrosinistra come se avesse sempre
giocato con Barzagli e Bonucci.
Marco Verratti, 23 anni, ha esordito il 15/8/2012 RAMELLA
LA SITUAZIONE
GRUPPO G
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P
ALBANIA
6
2
2
0
0
GF GS
4
1
SPAGNA
4
2
1
1
0
9
1
ITALIA
4
2
1
1
0
4
2
ISRAELE
3
2
1
0
1
3
4
MACEDONIA
0
2
0
0
2
2
4
LIECHTENSTEIN
0
2
0
0
2
0 10
RLE PARTITE DEL 2016
8-0
SPAGNA-LIECHTENSTEIN
ALBANIA-MACEDONIA
2-1
ISRAELE-ITALIA
1-3
LIECHTENSTEIN-ALBANIA
0-2
ITALIA-SPAGNA
1-1
MACEDONIA-ISRAELE
1-2
ISRAELE-LIECHTENSTEIN
OGGI
MACEDONIA-ITALIA
OGGI
ALBANIA-SPAGNA
OGGI
ALBANIA-ISRAELE
12-nov
SPAGNA-MACEDONIA
12-nov
LIECHTENSTEIN-ITALIA
12-nov
COSÌ IN CAMPO A SKOPJE, ORE 20.45, DIRETTA RAI1
9
INTERNET gazzetta.it
Le presenze
in nazionale con
2 reti realizzate
4. RISTEVSKI
64
Le presenze
in maglia azzurra
con 4 gol segnati
8. ALIOSKI
6. SHIKOV
3. ZHUTA
11. HASANI
10. PANDEV
5. MOJSOV
6. CANDREVA
20. SPIROVSKI
23. BELOTTI
13. RISTOVSKI
9. NESTOROVSKI
18. PAROLO
19. BONUCCI
7. BONAVENTURA
1. BUFFON
MACEDONIA
3-5-2
NESTOROVSKI
26 anni
ALLENATORE: Angelovski
PANCHINA:
12 Zahov, 22 Siskovski,
21 Velkovski, 19 Petrovikj, 15 Trajcevski,
17 Stjepanovic, 16 Gjorgjev, 7 Trickovski,
18 Jahovic, 14 Ibraimi
SQUALIFICATI: nessuno
DIFFIDATI: Zhuta, Stjepanovic
INDISPONIBILI: Trajkovski
2. DE SCIGLIO
3. ROMAGNOLI
0
52
15. BARZAGLI
10. VERRATTI
11. IMMOBILE
Non dovrebbe aver problemi trequartista, nella Fiorentina fa
neanche a due. Ora non ci sono l’esterno, Ventura lo vede mezpiù scuse: superato l’esame spa- zala: potrebbe guadagnare una
gnolo, è pronto. Proprio come maglia stasera, a partita in corBelotti, centravantone un po’ al- so oppure se fossero stanchi Bola Vieri (alla stessa età Bobo era naventura e Florenzi. In ogni
più potente ma più «grezzo»): caso l’Italia del futuro è adesso,
ha l’incoscienza e
contro un avverla forza fisica per
sario che ha vinfarsi strada in
RESPONSABILITÀ to 3 partite delle
area e fuori. Dato Contro un
ultime 20, e negli
non secondario:
ultimi due anni
una grande faci- avversario 146° nel
ha perso anche
lità nel metterla ranking mondiale
con Iran, Libano
dentro. Il turno- devono prendersi
e Lussemburgo.
ver con Pellè era responsabilità e
Oltre alle rispoprevisto, forse confermarsi
ste dai giovani,
sono stati anticinaturalmente, la
pati i tempi. Se in
prima emergencondizione, Belotti e Immobile za sono i punti. Tra qualificapossono lanciare ripartenze zioni mondiali ed europee non
inarrestabili, non solo per una perdiamo da 52 gare. Se De Biadifesa macedone che ha subito si, ex concorrente di Ventura, ci
10 gol nelle ultime 5 gare.
dà una mano con l’Albania contro la Spagna, la classifica poFUTURO VERRATTI Discorso trebbe assumere contorni intespeciale per Verratti, fuggito di- ressanti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
rettamente dal Pescara al Psg
senza avvertire lo stress del passaggio di quota. Un predestinato che negli ultimi tempi – sarà
l’età? – ha limitato eccessi agonistici che gli sono costati cartellini non sempre necessari. Se
anche Ventura dice che «su di
lui costruiremo il futuro», c’è
però da capire in quale ruolo. In
una mediana a due, accanto a  i precedenti fra le due
Marchisio, non ci sono contro- squadre. L’Italia non ha mai
indicazioni. A tre, invece, a noi affrontato prima di oggi la
sembra che dia il meglio da Macedonia che ha giocato la
mezzala con licenza di play, so- sua prima partita nel 1993.
prattutto se il centrale non è
uno alla Pirlo – con il quale finirebbe col confliggere – ma un
De Rossi o un Marchisio con il
quale dividersi compiti di impostazione. Quello che succede al  le partite di imbattibilità
Psg con Motta. In Israele è stato dell’Italia nelle qualificazioni ad
il leader, deve confermarsi in Europei e Mondiali. L’ultimo k.o.
il 6 settembre 2006 a Parigi
Macedonia.
(Francia-Italia 3-1)
DE BIASI E CLASSIFICA C’è un
altro «finto» giovane, De Sciglio, già 28 presenze: vive il paradosso di essere titolare in Nazionale, di piacere a Conte e
Ventura, ma di soffrire nel Mi-  le vittorie ottenute dalla
lan. In azzurro risponde sem- Macedonia nelle ultime 20
pre bene come ha fatto al de- partite, contro Azerbaijan.
butto – con la Spagna, ma a Montenegro e Lussemburgo.
marzo – Bernardeschi. Nato Le sconfitte sono state 14
I NUMERI
ARBITRO Makkelie (Ola)
GUARDALINEE Diks-Steegstra (Ola)
QUARTO UOMO Liesveld (Ola)
1. BOGATINOV
Mattia De Sciglio, 23 anni, ha esordito il 21/3/2013 LIVERANI
ITALIA
3-5-2
ALLENATORE: Ventura
PANCHINA:
12 Donnarumma, 14 Perin, 13 Astori,
5 Ogbonna, 4 Darmian, 16 De Rossi,
8 Florenzi, 20 Bernardeschi, 21 Benassi,
22 Criscito, 17 Eder, 9 Sansone
SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Parolo, Bonaventura,
Bonucci INDISPONIBILI: Marchetti, Rugani, Chiellini,
Antonelli, Marchisio, Montolivo, Pavoletti
3
BONUCCI
29 anni
GAZZETTA DELLO SPORT
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
7
domani è adesso
la curiosità
COSA FACEVA BUFFON
QUANDO NASCEVANO LORO
MATTIA DE SCIGLIO
20/10/1992
 A 14 anni Buffon era nel settore giovanile del
Parma, che lo aveva acquistato l’anno prima
superando la concorrenza di altri club che lo
avevano adocchiato, come Bologna e Milan.
MARCO VERRATTI
5/11/1992
 Buffon in quel periodo fu affidato alle cure
dell’allenatore Ermes Polli, un mito a Parma,
con oltre 300 partite giocate in varie categorie
e l’allenatore dei portieri Ermes Fulgoni.
ANDREA BELOTTI
20/12/1993
 A 15 anni, Buffon continua la trafila nelle
giovanili del Parma, passando dai Giovanissimi
agli Allievi Nazionali. L’allenatore dei portieri
Ermes Fulgoni gli dice: «Arriverai in Serie A»
FEDERICO BERNARDESCHI
16/2/1994
 Buffon aveva 16 anni ed era arrivato nella
Berretti dei ducali, allenato da Michelangelo
Benedetto. Pochi mesi dopo avrebbe fatto
il suo primo allenamento in prima squadra
ALESSIO ROMAGNOLI
12/1/1995
 A 17 anni è la star della Primavera di Sandro
Salvioni, ma Nevio Scala lo fa entrare
stabilmente in prima squadra e il 19 novembre
1995 lo fa esordire in Serie A contro il Milan.
Andrea Belotti, 22 anni, ha esordito il 1° settembre BOZZANI
Federico Bernardeschi, 22, ha esordito il 24 marzo ACTIVA
Alessio Romagnoli, 21, ha esordito il 6 ottobre LAPRESSE
fIL NUMERO UNO AZZURRO
Buffon: «Sarò la loro chioccia
Ma ora difendo Montolivo»
1Il capitano è stimolato dalla responsabilità con i più giovani: «Mi affascina
l’idea di poterli aiutare» e si schiera con il rossonero: «Scandalosi quei fischi»
Sebastiano Vernazza
INVIATO A SKOPJE (MACEDONIA)
@SebVernazza
«A
nni 90» è il titolo di
un film del 1992 con
Boldi e De Sica, gli
Anni Novanta saranno la cifra
della Nazionale in Macedonia:
cinque-sei azzurri dell’undici
iniziale di stasera, dipende se
giocherà o meno Florenzi, sono
nati nell’ultimo decennio del
Novecento, periodo in cui cominciava a prendere forma il talento di Gigi Buffon. Nel 1991,
giusto l’anno di nascita di Florenzi, il 13enne Gigi entrò nel
settore giovanile del Parma.
Oggi Buffon ha 38 anni, quasi
39, porta la fascia di capitano
dell’Italia e insomma, siamo al
passaggio generazionale.
HANNO DECISO C.T.
E FEDERAZIONE
NOI NON CI
METTIAMO BECCO
SU GRAZIANO PELLÈ
ESCLUSO DALLA NAZIONALE
MA L’IMPORTANTE È PARARE
Richiesto di un parere sul suo
ruolo di chioccia designata,
Buffon ha così risposto: «Il mio
ruolo è stimolante. È molto bello cercare di essere da aiuto per
la crescita e la consacrazione di
ragazzi giovani. Spero di riuscirci, essere d’aiuto ai giovani è
una bella responsabilità. Mi affascina trovare una chiave comune, portare i dialoghi sullo
stesso piano, condividere i vari
momenti del ritiro insieme, però a prescindere c’è da parare,
io sono qui per parare ed eventualmente per aiutare». E qui la
voce si è fatta secca, lo sguardo
si è indurito ed è sembrato di
cogliere in Buffon un rigurgito
di rabbia e la voglia di rivincita
per la papera contro la Spagna.
Il calcio è imprevedibile e tutto
può ripetersi, ma ci sentiamo di
scommettere su un Buffon molto concentrato stasera a Skopje.
PELLÈ E MONTOLIVO In quanto
capitano, SuperGigi è stato interpellato sul caso Pellé: «È una
decisione presa giustamente
dalla Federazione e dall’allenatore, una scelta in cui noi giocatori non mettiamo becco». Poi,
di sua volontà, senza che nessuno glielo abbia chiesto, si è speso in difesa di un compagno:
«Trovo scandalosi i fischi che
accompagnano Montolivo
quando gioca con la Nazionale.
Trovo che sia una cosa oscena,
oscenità di cui nessuno parla, e
invece servirebbe parlarne per
educare i tifosi. Parliamo di un
ragazzo che ha dato l’anima per
la Nazionale e che per la Nazionale si è infortunato gravemente più volte».
RECORDMAN
 Gigi Buffon,
38 anni, è il
primatista di
presenze in
azzurro con 164
partite: ha
esordito il 29
ottobre 1997 in
Russia-Italia 1-1
VARIE ED EVENTUALI Altri temi
toccati da Buffon. Buoni propositi: «Ci teniamo tanto a vincere
e a fare una bella gara. Sotto la
guida di Ventura stiamo costruendo una bella identità, gli
ultimi venti minuti contro la
Spagna sono stati molto belli,
abbiamo dimostrato forza e veemenza tipiche di un gruppo
speciale». Macedonia: «È una
buona squadra e va affrontata
con serietà. Questa area geografica d’Europa, Macedonia è
contraddistinta dal talento dei
singoli giocatori. In questo momento la Macedonia mi sembra
una squadra in rinnovamento e
dovrà pagare un po’ di dazio,
però io diffido delle formazioni
che hanno talento: se le incontri in una giornata in cui riescono a esprimere le loro qualità,
passi novanta minuti molto
brutti». Ricordi: «Ho già giocato
a Skopje, da portiere nel Parma,
nella vecchia Coppa Uefa (14
settembre 2000, Pobeda-Parma
0-2, gol di Conceiçao e Di Vaio,
ndr). Rivista oggi, la Macedonia
è un Paese che sta meglio, ho
trovato la città con un’architettura migliore». Il caro «nemico»
Pandev: «Siamo tutti dispiaciuti per la sua astinenza in partite
di qualificazione a Europei e
Mondiali e gli facciamo tantissimi auguri perché ritorni al gol
dalla prossima gara e poi diventi il capocannoniere delle qualificazioni per il Mondiale 2018».
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MONTOLIVO HA
DATO L’ANIMA, SI È
INFORTUNATO PIÙ
VOLTE IN AZZURRO
SU RICCARDO MONTOLIVO
FISCHIATO DAI TIFOSI
8
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
www.uptobe.it
Qualificazioni mondiali R Stasera Macedonia-Italia
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
LA FORMAZIONE
INACCETTABILE
PELLÈ:
HA MANCATO
DI RISPETTO
ALLA SQUADRA
Bonaventura
è in pole
Confermato
Romagnoli
LANCIARE
GIOVANI?
È UN LAVORO
CHE NON SI FA
IN TRE GIORNI
Sebastiano Vernazza
INVIATO A SKOPJE
L’
GIAMPIERO VENTURA
C.T. DELL’ITALIA
Ventura, un calcio
allo scetticismo:
«Stasera vedrete
i miei veri azzurri»
1Il c.t. risponde alle critiche di Sacchi dopo la Spagna
«Certe cose le avevo viste anch’io, ma ci vuole tempo»
Andrea Elefante
INVIATO A SKOPJE (MACEDONIA)
I
l rischio è di avere ancora
troppa Spagna in testa.
«Ah, si parla anche di Macedonia? Sono contento, sembrava di no. E invece questa è
una partita molto delicata, direi
determinante». Giampiero Ventura prova a sorridere quando
arriva la prima domanda che riguarda solo l’appuntamento di
stasera. Ma quei 90’ di giovedì –
una partita bignami di tutto
quello che non si deve e si deve
fare – si portano dietro un po’ di
tutto: il miscuglio di critiche e
complimenti, il caso Pellè, le
scelte di formazione confinanti
con quelle da fare per stasera,
vista la distanza ravvicinata.
Soprattutto il rinnovato obbli-
9
go a vincere, vincere e vincere,
perché la sfida a distanza con la
squadra di Lopetegui – sempre
che a questo si possa ridurre il
nostro destino – a questo punto
potrebbe risolversi a casa loro.
NON CALCIO E allora se ne parla ancora, argomento per argomento. Le critiche, a cominciare dall’indice puntato da Arrigo
Sacchi contro quei 60’ di passività totale: «Certe cose sono
state evidenti, tant’è vero che
alcune considerazioni le avevo
già fatte io prima di lui. Delle
mie riflessioni poi non si sono
rivelate giuste e infatti ho ammesso che potendo tornare indietro avrei cambiato qualcosa.
I commenti di Sacchi sono da rispettare a prescindere, gli occhi
– purtroppo o per fortuna, lo
vedremo domani – sono stati
LO STRAPPO
Lo spirito di Sacchi:
non basta difendere
 L’ex c.t. duro sulla Gazzetta di
ieri: Italia troppo catenacciara
IL NEMICO TEMPO Stasera sarà
un po’ più la sua Italia, e forse
succede anche prima di quanto
avesse immaginato: Romagnoli
è una scommessa per certi versi
inattesa che ha iniziato a vincere giovedì sera; Immobile e Belotti sono pezzi di motore che si
era occupato di mettere a punto
in tempi non sospetti e la Spagna ha detto che possono funVERRATTI Il caso Pellè: «Quello zionare bene almeno quanto i
che ha fatto non era accettabile: «vecchi». Di sicuro conoscono a
ha avuto una mancanza di ri- memoria il suo credo e sanno di
spetto non solo nei miei con- dovergli qualcosa. «E’ la logica
fronti, ma anche della squadra realizzazione di una programmazione iniziata
e della maglia azdue mesi fa.
zurra. Ha annacL’idea è lanciare
quato l’immagiFORZE FRESCHE
dei giovani – ann e d i qu e sto Romagnoli è una
che se poi quangruppo che non è
stata costruita a scommessa inattesa do succede si
parla di rischi
parole, ma col la- che ha iniziato a
voro. Non ho nul- vincere giovedì sera enormi – ma certe cose vanno fatla di personale
te gradatamente.
nei suoi confron- La Spagna ha detto
Di sicuro ce ne
ti, come lui non
sono tanti e di
può averne nei che Immobile e
grande prospetmiei, ma il pro- Belotti funzionano
blema non è que- bene come i «vecchi» tiva: alcuni giocheranno già dosto: è quello che
siamo e vogliamo essere. Chiu- mani, altri entreranno presto
sura definitiva? Di definitivo c’è nella famiglia azzurra. E’ un lasolo qualcos’altro, ma dovrà voro importante, ma non si può
avere il tempo di fare le sue ri- fare in tre giorni e la priorità reflessioni». Il turnover quasi sta comunque il risultato». Il
«obbligato»: «Contro la Spagna tempo, questo magnifico nemic’è stato un grande dispendio di co. Come lo scetticismo che acenergie anche nervose e si gio- compagna Ventura quasi dal
ca dopo tre giorni: serviranno primo giorno: «Ma queste cose
forze fresche». Fra cui la forza mi eccitano e comunque vanno
di Verratti: «Ribadisco: è un ca- messe in preventivo: lo scetticipitale su cui costruire il nostro smo non lo elimini a parole, ma
futuro. Se non ha giocato giove- con i risultati. Prendiamo l’Eudì è perché aveva problemi, an- ropeo: prima di arrivare in
che se non drammatici, e per- Francia non avevamo fatto
ché ci sono delle esigenze di ge- grandissime partite, quando
stione. Deve essere messo nelle poi hai 40 giorni a disposizione
condizioni migliori per fare be- è più facile lavorare per prepane: sono contento di aver fatto rarle».
questa scelta».
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puntati su quell’ora di “non calcio” ed è evidente che non può
essere quella l’Italia. Però lui
stesso ha fatto 6-7 premesse per
spiegare difficoltà che – chi sa
di calcio lo sa – possono esistere. L’obiettivo non è avere una
Nazionale più coraggiosa, ma
che “esca” partita dopo partita,
facendo sempre passi avanti».
Italia «macedone» è
fatta. O quasi. C’è un
solo dubbio di formazione, a centrocampo: chi
nel ruolo di mezzala sinistra? I candidati sono tre:
Bonaventura, Florenzi e
Bernardeschi, col milanista
che al momento sembra in
prima fila. Bonaventura,
contro la Spagna, ha sostituito Montolivo e ha innervato
il centrocampo. Col rossonero in mediana, l’Italia si è via
via scrollata di dosso la sudditanza nei confronti dei sublimi palleggiatori spagnoli
e ha via via ribaltato il piano
inclinato della partita. Florenzi, impiegato nel ruolo di
esterno destro, non ha brillato, non è riuscito a dispiegare la sua corsa. Bernardeschi potrebbe portare in dote una bella dose di talento,
ma in una serata «calda» come quella che si annuncia a
Skopje forse sarà meglio andare sulle certezze garantite
da Bonaventura.
ANCORA ROMAGNOLI Il leggero infortunio di Chiellini –
a proposito, sui social ha destato scalpore il fatto che ieri
il Chiello si sia allenato con
la Juve, ma la cosa era prevista, il difensore è stato lasciato libero nel timore che a
Skopje si facesse male sul serio – ha aperto un buco in difesa, ma Romagnoli, grazie
alla buona prestazione contro gli spagnoli giovedì a Torino, si è guadagnato il pieno diritto di disputare un’altra partita da titolare. Allo
stadio Filippo II il Macedone
attesi 16-17 spettatori: non
sono molti, ma sono annunciati agguerritissimi.
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Giacomo Bonaventura, 27 anni
GLI AVVERSARI
Italia, approfittane: la prossima Macedonia sarà più forte
1L’Under 21 balcanica è fra le giovani
nazionali emergenti: martedì contro la
Scozia si giocherà l’accesso all’Europeo
INVIATO A SKOPJE
C
on la forza dei nervi distesi. E un po’ di rabbia
addosso per avere meno
di quanto si meritava in classifica. Sarà la Macedonia di stasera, firmato Goran Pandev:
«L’Italia è favorita, ovvio che sì:
è sempre arrivata in fondo nelle competizioni che contano.
Però noi non abbiamo già perso
e dobbiamo ripartire da quello
che abbiamo fatto nelle prime
due partite: abbiamo zero punti, ma nel secondo tempo contro l’Albania e per tutti i 90’
contro Isreale abbiamo giocato
bene, siamo stati in partita. C’è
stata anche sfortuna, ma il segnale più importante è che i nostri tifosi giovedì ci hanno applaudito». Sarà anzitutto la sua
partita, ma questo Pandev –
una vita da noi fra Inter, Spezia, Ancona, Lazio, Napoli e
Genoa – lo sa dal giorno del suo
ritorno in nazionale: «La Macedonia resta la Macedonia, ma
l’Italia è la mia seconda casa.
Sono stato accolto benissimo
da ragazzino (arrivò che aveva
18 anni, ndr), da voi ho imparato a conoscermi, la mia famiglia è cresciuta da voi: i sentimenti che mi legano all’Italia e
agli italiani sono qualcosa di
vero e profondo».
L’ARENA FILIP II Probabilmente stasera incontreremo l’ultima «vecchia» Macedonia, di cui
Pandev è il totem assoluto:
l’Under 21 è fra le giovani nazionali emergenti e Angelovski
ha vissuto volentieri il rimpianto di non aver avuto per queste
prime tre partite i ragazzi che
martedì si giocheranno contro
la Scozia l’accesso al prossimo
Europeo. La sua speranza è di
avere almeno la spinta di un altro entusiasmo, quello della
Nacionalna Arena Filip II
Makedonski: impianto da 33
mila posti, rifatto e inaugurato
nel 2009, pronto a ospitare la
prossima Supercoppa europea.
Ex stadio caldissimo, perché ultimamente i risultati non hanno aiutato: oggi la Macedonia è
a un passo dal suo peggior posi-
zionamento nel ranking (146
contro il 147 del maggio ‘94,
nell’ottobre 2008 era 46ª) e in
questa nazionale si fa ancora
fatica a credere. Anche se l’Italia potrebbe risvegliare antichi
entusiasmi.
L’ITALIA È
FAVORITA, QUANDO
CONTA ARRIVA
SEMPRE IN FONDO
GORAN PANDEV
ATTACCANTE MACEDONIA
GORAN TREQUARTISTA? Il credo di Angelovski sarebbe il 44-2, per il momento accantonato a vantaggio di un 3-5-2 (quasi 5-3-2) che punta su una difesa più solida e ripartenze. «Non
cambio il sistema di gioco», ha
detto ieri il c.t. La tentazione,
che rappresenta anche il principale dubbio, è mettere dall’inizio Ibraimi – fra i migliori
giovedì contro Isreale, dopo essere partito dalla panchina – a
fare coppia con Nestorovski. Il
centravanti del Palermo è uno
dei tre «italiani» della Macedonia, assieme a Pandev e Risto-
vski (ex Crotone, Parma, Frosinone, Bari, Latina e Spezia, oggi in Croazia), mentre manca
l’altro rosanero Trajkovski, infortunato. Se giocasse Ibraimi,
il sacrificato dovrebbe essere
Sikov e Pandev arretrerebbe a
fare il trequartista.
TEST ANGELOVSKI La certezza
del c.t. macedone è un’altra: ha
chiesto alla squadra di evitare
almeno i regali che alla fine sono costati le sconfitte contro
Albania e Israele (anche un rigore sbagliato). «Dobbiamo almeno provarci: ripartendo dalle cose positive che si sono viste
contro Israele ed eliminando
quelle negative. L’Italia è assolutamente favorita, ma questa
è la partita giusta per vedere
quali sono i nostri reali valori».
a.e.
(ha collaborato Zivko Zdravkoski)
10
Qualificazioni mondiali R Gli avversari
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
A TU PER TU CON...
CONTENUTO
PREMIUM
Pancev
COBRA AL VELENO
PER L’INTER
HO DETTO NO
ALLO UNITED,
RIMETTENDOCI
LA CARRIERA
FACILE DIRE CHE
HO SBAGLIATO,
MA MI SOLLEVA
NON ESSERE
STATO L’UNICO
«NON SIETE PIU’
QUELLI
DI UNA VOLTA»
DARKO PANCEV
SUL PERIODO INTERISTA
L’EX INTER: «LA SERIE A CALA E LA NAZIONALE
NE RISENTE, NOI PERÒ SIAMO IN FONDO
AL RANKING: CHISSÀ SE VE NE ACCORGERETE...»
1
2
L'IDENTIKIT
3
4
DARKO
PANCEV
NATO IL 7 SETTEMBRE 1965
A SKOPJE (JUGOSLAVIA,
ATTUALE MACEDONIA)
RUOLO CENTRAVANTI
ALTEZZA 175 CM PESO 77 KG
L’INTERVISTA
di GIULIO DI FEO
@fantedipicche
S
i narra che un bel
giorno del 1992 Fabio
Capello, stanco dei
capricci delle star rossonere per la scelta
della maglia (all’epoca non personalizzate), decide di assegnare lui stesso i numeri. Mugugni,
sguardi straniti, poi Savicevic si
trova in mano la 9 e sbotta:
«Questo non è il mio numero, è
quello di Darko». Perché Darko,
Darko Pancev, a inizio anni 90
era «il» 9, quello che trasformava in oro ogni pallone, l’implacabile stoccatore di quella Stella
Rossa che arrivò in cima all’Europa giocando come un piccolo
Brasile. Poi arrivò il gorgo Inter
con gli erroracci, il rigetto di un
certo calcio, le incomprensioni
reciproche, gli sfottò dei tifosi, e
il mito del Cobra diventò la favola del ramarro. Pancev è macedone di Skopje, dove ha un locale e dove stasera l’Italia di Ventura prova a scalare marcia. Per il
Cobra ce la può fare («Di recente
la Macedonia in casa ha fatto
delle belle partite, ma tutto di-
NON ERA MALE
COME ALLENATORE,
MA NON ERA
CERTO DA INTER
SU BAGNOLI
EX ALLENATORE INTER
penderà dagli azzurri»). Ma occhio, un po’ di veleno nei denti
gli è rimasto.
Che ambiente troveremo a
Skopje?
«Caldo. I macedoni non vanno
molto allo stadio, snobbano il
calcio locale, si crogiolano pensando al passato… ma stavolta
c’è l’Italia, ci sarà entusiasmo».
Sono italiani anche i vostri attaccanti. Pandev da
tanto, Nesterovski lo stiamo conoscendo.
«Li conoscete meglio voi di me. Per
Pandev parla la
carriera, Nestorovski ha giocato
più altrove che
qui».
gli addetti ai lavori: la Serie A
non è più quella di una volta. E
se è davvero così, è normale che
la nazionale prima o poi paghi
dazio».
Quindi il calcio italiano lo segue
ancora.
«Ultimamente seguo di più gli
altri campionati. Nell’ordine
Bundesliga, Premier, Liga e Ligue 1, a discapito
della Serie A».
STAGIONE D’ORO
34
C’è qualche macedone che vedrebbe bene in A?
«Io per meritarmi
la Serie A ho dovuto vincere la
i gol di Pancev nel
Coppa dei Cam1990-91: vince la
e diventare
Coppa dei Campioni, pioni
Scarpa d’Oro. Ma
la Scarpa d’Oro ed è dicevamo appun2°nel Pallone d’Oro
to che la Serie A
non è più quella
Nel suo paese il calcio come se la di una volta...».
passa?
«Guardate i ranking Fifa e Uefa: Rispetto ai suoi tempi è cambiato
la Macedonia è lì in fondo. Spero tanto. Inter e Milan in mano ai ciche in campo non riusciate a ca- nesi, per esempio...
pire perché».
«Non me lo sarei mai aspettato.
Ma da voi il calcio fa parte delle
Come vede l’Italia?
cose importanti, perciò gli inve«Mi allineo a quello che dicono stimenti dall’estero devono essere i benvenuti. Certo, a patto che
mantengano tale o facciano crescere l’entusiasmo».
IL PRIMO ANNO
ANCHE LUI AVEVA
PROBLEMI, MA UN
ALTRO PRESIDENTE
SU SAVICEVIC
EX TREQUARTISTA MILAN
Inizia da professionista nel
Vardar di Skopje, sua città natale,
dove dal 1983 al 1988 segna 84
reti. Nel 1990-91 la sua stagione
d’oro, 34 gol che valgono la
Coppa dei Campioni con la Stella
Rossa di Belgrado, la Scarpa
d’Oro come più prolifico bomber
europeo e il secondo posto nel
Pallone d’Oro dietro Jean-Pierre
Papin. Con l’Inter, in due stagioni
e mezzo (1992-95, inclusi 6 mesi
di prestito al Lokomotiv Lipsia)
segna 3 reti in 19 presenze.
IN NAZIONALE
In Nazionale, 18 gol in 25
presenze con la Jugoslavia, uno
in 9 gare con la Macedonia.
VARDAR SKOPJE
1982-88
STELLA ROSSA
1988-92
INTER
1992-94
LOKOMOTIV LIPSIA GEN.-GIU. 1994
INTER
1994-95
FORTUNA DÜSSELDORF
1995-96
SION
1996-97
 1 Pancev campione d’Europa con la Stella Rossa (1991)  2 Il gol con
l’Inter all’Udinese il 31/01/1993  3 Oggigiorno nella sua casa di Skopje
 4 Platini gli consegna la Scarpa d’Oro «postuma» nel 2005 DFP/AP
intorno a me che mi ha portato
alla disperazione per non riuscire a dare il meglio. E pensare che
avevo rifiutato offerte da Real,
Barça, Manchester United...».
È vero che il gruppo degli italiani
voleva farla fuori per far giocare
Schillaci?
«È una leggenda ben nota. Io
posso dire solo due cose: che con
Totò avevo un buon rapporto, e
che se avessi giocato le sue partite avrei segnato di più».
Altra sentenza dell’epoca: Pancev
non corre. Vero o no?
«A differenza degli altri un centravanti deve correre in certi
momenti, al massimo della velocità, per arrivare sul pallone. Ma
all’epoca i tifosi dell’Inter si entusiasmavano per un tackle o
per una palla recuperata perché
in quella squadra non esistevano
i passaggi. Sa qual è stato il problema alla fine? Che gli scout
dell’Inter erano venuti a vedermi
almeno dieci volte, io invece non
avevo mai visto come giocava
l’Inter».
Lei arrivò all’Inter con Pellegrini,
dell’epoca Moratti ha vissuto solo
pochi mesi..
«E mi spiace che Moratti invece
di parlarmi di persona mi mandava altre persone».
Una volta definì l’arrivo all’Inter
come l’errore più grande della
sua carriera: conferma?
«Ora sarebbe facile dire che ho
sbagliato a scegliere l’Inter. Per
come sono andate le cose, piuttosto, mi sento sollevato dal non
essere stato l’unico a fare quello
sbaglio».
In Italia lei non ingranò mentre
gli altri di quella Stella Rossa come Mihajlovic, Jugovic e Savicevic sì.
«Savicevic nel primo anno a Milano aveva i miei stessi problemi.
Ma lui era dall’altra parte, con
un altro presidente e un’altra organizzazione»
Il rapporto con Bagnoli non è mai
decollato: come mai?
«Non era male come allenatore, ma non era da Inter. Però
è stata tutta la situazione
E gli sfottò dei tifosi? Le facevano
male?
«Ma no, i tifosi li capisco, arrivavo come un top player e le attese
erano grandi. Ma pensi a She-
vchenko al Chelsea, a Henry alla
Juve, allo stesso Sammer all’Inter… anche loro hanno avuto i
miei stessi guai».
Come anche Jonk, Bergkamp,
Shalimov e così via in nerazzurro.
Tutti bidoni o qualcosa non andava?
«Giocavamo male. Ricordo ancora di quando, dopo una partita
con la Reggiana, Bergkamp si
confidò con me: “Darko, mi trovo male in campo”. E io: “Chiaro,
qui segniamo solo con le punizioni di Sosa”. Lui e Sammer poi
hanno trovato la loro fortuna, io
invece sono stato testardo, troppo orgoglioso e convinto delle
mie capacità, ho detto no a Ferguson e al Manchester United e
all’Inter ci ho rimesso la carriera».
Oggi in chi si rivede?
«Lewandowski. In seconda battuta, Suarez».
E dove le piacerebbe giocare?
«In una squadra che gioca solo
per segnare come il Barcellona,
o in una di quelle che non mollano mai, come il Bayern. Così sì
che ci saremmo divertiti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
È L’ATTACCANTE
IN CUI MI RIVEDO
DI PIÙ OGGI,
POI C’È SUAREZ
SU LEWANDOWSKI
ATTACCANTE BAYERN MONACO
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
11
12
Qualificazioni mondiali R Il nostro girone
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
«Fame, umiltà, ambizione
L’Albania resterà prima»
1Il c.t. De Biasi e una sfida terribile: «Siamo ancora quelli dell’Europeo
La Spagna è la favorita, come il Portogallo che abbiamo battuto...»
Filippo Maria Ricci
INVIATO A SCUTARI (ALBANIA)
@filippomricci
L’
Albania di Gianni De
Biasi sembra matura e
colorata come i melograni che ci accompagnano
sulla strada da Tirana a Scutari, la cittadina dell’antica Illiria
che stasera ospita la sfida con
la Spagna. C’è il sole, le montagne splendono, l’aria è pulita, i
giocatori sono concentrati, il
tecnico determinato. «La fame, l’ambizione e l’umiltà che
ci hanno portato all’Europeo
sono ancora lì. Ne abbiamo
una buona scorta. C’è piaciuto
sederci a tavola con i migliori
in Francia. Però una volta raggiunto il successo la cosa più
complicata è mantenerlo. La
posta in palio è ancora più alta
e i posti a tavola sono ridotti al
minimo».
Come ci si sente lassù in cima al
gruppo, davanti all’Italia?
«E alla Spagna! Si sta benissimo e mi auguro di rimanerci
anche se sarà durissima. Proviamo a non perdere, e poi vediamo se riusciamo a vincere.
La cosa più normale è che s’imponga la Spagna. Lo pensava
anche il Portogallo nella prima
gara di qualificazione all’Europeo. E perse. Il calcio è così».
Come si fa a non perdere, o a
vincere, con la Spagna?
«Rimanendo molto corti, dandogli poco spazio, cercando di
limitare al massimo i tanti giocatori di grande qualità che
hanno. Dobbiamo difendere in
maniera corale e ripartire rapidi ogni volta che potremo cercando di essere cinici e opportunisti all’ennesima potenza:
se avremo due occasioni dovremo cercare di sfruttarle. Se
facciamo la partita che noi
ogni tanto facciamo possiamo
creargli qualche difficoltà».
Cosa le ha detto Italia-Spagna?
«La Spagna mi ha fatto grande
impressione nella prima ora.
Un calcio di grandissima qualità con un’unica pecca: la finalizzazione. Lopetegui deve
cercare di essere meno bello e
più efficace. Spero che continuino così anche in questa occasione, sino alle 23. Per il resto valori tecnici straordinari,
giocatori dei più grandi club
del mondo... confrontare le rose è impietoso».
Voi avete altre qualità.
«Si, la consapevolezza dei nostri limiti. Sappiamo adattarci
all’avversario e cosa fare contro squadre superiori».
Sorpreso dalla sofferenza dell’Italia?
Tre mesi fa avevamo dominato
noi.
«Si ma era un’altra storia, per
entrambe le squadre. L’Italia
giovedì ha perso il confronto a
centrocampo dove non prendeva mai la palla: a Parigi aveva coperto il campo in maniera
diversa, c’era voglia di andarli
a prendere rapidamente e
molto alti, di uscire subito con
l’esterno basso, il quinto di
centrocampo. La partita era
stata preparata diversamente
da Conte rispetto a quanto fatto da Ventura, di uguale c’era
solo il modulo ma è l’interpretazione dello stesso che fa la
differenza».
E la Spagna?
«Col cambio di c.t. i giocatori
spagnoli si sono rimessi in discussione, hanno ritrovato entusiasmo, vivacità e voglia di
mettersi in mostra e in discussione. Del Bosque ha fatto un
lavoro straordinario ma 8 anni
sono tanti e penso che Vicente
avesse anche un debito di riconoscenza nei confronti di chi
lo aveva portato in cima al
mondo e all’Europa. Lopetegui
ha potuto ampliare le scelte di
Del Bosque inserendo dei giovani».
Gianni De Biasi, 60 anni, è il c.t. dell’Albania dal 14 dicembre 2011 EPA
«Si, pensavo riuscissero a uscire un po’ meglio dal pressing
alto della Spagna. Un po’ la
tensione, un po’ la forza dell’avversario non hanno consentito all’Italia di fare ciò che
fa meglio: le squadre di Ventura sono abituate a uscire con la
palla al piede, a testa alta e manovrando. Glielo hanno impedito, li hanno costretti a sparar
via la palla e li Ramos, Piqué e
Busquets hanno dominato».
LA SPAGNA MI HA
IMPRESSIONATO
PER UN’ORA: LA
LIMITEREMO COSÌ
GIANNI DE BIASI
C.T. DELL’ALBANIA
Da fuori come ha visto la gestione del caso Pellè?
«Il gesto penso nasca da un
momento di amarezza, di tristezza. Però è altrettanto vero
che fa parte della non accettazione di una scelta che l’allenatore deve fare quando si rende conto che un giocatore sta
dando meno di quello che può.
E se reagisci così manchi di rispetto al tecnico, a chi entra al
tuo posto, a chi sta in panchina
e non entrerà. Una squadra per
essere vincente deve avere
grandissima attenzione a questi equilibri e il rispetto è la base del successo finale».
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SPAGNA
Diego Costa
è nervoso
Tocca a Morata
 SCUTARI (f.m.r.) La Spagna
a due volti vista contro
l’Italia, brillantissima per
un’ora ma incapace di
chiudere la partita, raggiunta
e in affanno nel finale,
preoccupa Lopetegui. Il c.t.
spagnolo ha annunciato dei
cambi ma i dubbi non sono
stati chiariti del tutto:
«Abbiamo giocato due giorni
fa, ho delle idee ma la
decisione finale la prenderò
solo domani (oggi per chi
legge, ndr)», ha detto il basco.
Già a casa gli infortunati Saul
e Jodi Alba, il laterale sinistro
dovrebbe essere ancora il
madridista Nacho e non
l’omonimo Monreal fatto
arrivare in tutta fretta. Certo
è che Nacho è un centrale
riadattato e a casa sono
rimasti i vari Marcos Alonso,
Bernat e Gayá. Morata è
tornato in vantaggio rispetto
all’irascibile Diego Costa, in
mezzo sembra sicura
l’entrata di Thiago Alcántara,
da vedere chi gli farà posto.
Koke probabilmente, perché
è difficile pensare che
Lopetegui sacrifichi il totem
Iniesta o giochi senza esterni
togliendo Vitolo, tra l’altro
positivo a Torino.
Così in campo, ore 20.45
ALBANIA (4-3-2-1) Berisha;
Hysaj, Djimsiti, Mavraj, Agolli;
Basha, Lila, Hyka; Roshi,
Lenjani; Balaj. All. De Biasi.
SPAGNA (4-3-3) De Gea;
Carvajal, Piquè, Sergio
Ramos, Nacho; Thiago,
Busquets, Iniesta; Vitolo,
Morata, Silva. All. Lopetegui.
ARBITRO Bas Nijhuis (Ola)
Qualificazioni mondiali R Girone F
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
13
Southgate-Inghilterra
debutto senza certezza
Nel futuro c’è Mancini?
1Gli inglesi superano Malta e il c.t. ad interim spera nella conferma
Ma scoppia un altro scandalo: con Rooney è accusato di evasione
Stefano Boldrini
CORRISPONDENTE DA LONDRA
P
rimo esame superato con
un 6 di stima: il 2-0 a
Malta consente a Gareth
Southgate di partire con il piede giusto nel suo incarico di allenatore provvisorio della nazionale inglese. Dopo il caos
scoppiato il 26 settembre, con
le prime pubblicazioni dell’inchiesta del Daily Telegraph che
hanno portato, nel giro di 24
ore, all’addio di Sam Allardyce,
non si poteva prendere da Southgate una immediata svolta di
gioco e di personalità. Era necessario il minimo sindacale: i
tre punti. Sono arrivati. Tanto
basta. Ma per capire se l’attuale ct meriterà la promozione a
tempo pieno, serviranno i
prossimi test: Slovenia, Scozia,
Spagna. Il fattore S per Southgate: pare un gioco di parole.
I GOL In una Wembley quasi
stordita dagli ultimi avvenimenti e di fronte a Roberto
Mancini, in viaggio di aggiornamento professionale, l’Inghilterra ha dovuto attendere
il 29’ per festeggiare il primo
gol a Malta. La capocciata di
Sturridge, sul cross di Henderson, una rete in pieno Liverpool style, ha permesso ai Tre Leoni di tirare il fiato, dopo le occasioni fallite da Rooney e da
Alli, con il carico dell’infortunio muscolare che aveva costretto Bertrand ad uscire al
19’, sostituito da Rose. Festa
grande di Southgate e celebrazione misurata di Sturridge, al
primo centro a Wembley. Il bis
è maturato al 38’, con Alli bravo a riprendere il pallone respinto dal portiere maltese
Hogg. Il 2-0 ha avuto un effetto
narcotizzante: l’Inghilterra
non ha più spinto sull’acceleratore con convinzione, mentre
Malta si è accontentata di tor-
INGHILTERRA
2
MALTA
0
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Sturridge al 29’, Alli
al 38’ p.t.
INGHILTERRA (4-3-3) Hart;
Walker, Cahill, Stones, Bertrand
(dal 19’ p.t. Rose); Alli, Henderson,
Rooney; Walcott (dal 23’ s.t.
Rashford), Sturridge (dal 29’ s.t.
Vardy) , Lingard. PANCHINA
Forster, Smalling, Dier, Keane,
Oxlade-Chamberlain, Townsend,
Antonio, Heaton. ALLENATORE
Southgate.
MALTA (5-4-1) Hogg; Borg,
Camilleri, Agius, Z. Muscat, J.
Muscat; Kristensen, Sciberras,
Schembri (dal 41’ s.t. R. Muscat),
Fenech; Effiong (dal 31’ s.t.
Mifsud).
PANCHINA Zerafa, Failla, Pisani,
Bonello, Farrugia, Scerri, Scicluna.
ALLENATORE Ghedin.
AMMONITI Borg per gioco
scorretto.
ARBITRO Johannesson 6 (Sve).
NOTE spettatori 81.718. Tiri in
porta 10-1. Tiri fuori 10-0. Angoli
8-1. In fuorigioco 2-0. Recuperi: 3’
p.t.; 3’ s.t.
nare a casa con due schiaffoni.
L’unico vero tentativo, all’80’,
ha trovato Hart lucido e reattivo. La Football association confidava in qualche rete in più,
ma l’80% del possesso palla ha
mostrato i soliti limiti di una
squadra dove gli attaccanti, eccellenti nei loro club, in nazionale fanno spesso flanella.
Southgate ha inserito nella ripresa Rashford e Vardy, quasi a
mostrare al mondo l’argenteria
che si ritrova a disposizione. I
venti tiri complessivi, di cui
dieci nello specchio della porta, indicano un’Inghilterra alla
quale non è mancata la volontà. Ha difettato, antico problema, l’istinto killer. Southgate,
che ha riproposto Rooney è
soddisfatto: «Dopo dieci giorni
di lavoro, non si poteva pretendere di più. Abbiamo creato diverse chance. Il portiere maltese è stato bravo e in un paio di
occasioni non siamo stati fortunati, ma dopo quello che è
accaduto nelle ultime due settimane, era forse impossibile
pretendere di più».
MANCIO E qui si torna al discorso di partenza: quale futu-
Gareth Southgate, 46 anni, c.t. dell’Inghilterra REUTERS
14
 Le partite di qualificazione
europee e mondiali
vinte consecutivamente
dall’Inghilterra, che è imbattuta
da 31 gare (24 vittorie e 7 pari)
Roberto Mancini, 51 anni, entra nello stadio di Wembley
ro per la nazionale? La panchina ad un inglese come reclama
la stampa di un Paese che dopo
la Brexit è sempre più incline al
nazionalismo, o tentare nuovamente la carta straniera? In
questo caso, la presenza di Roberto Mancini a Wembley potrebbe non essere casuale. Dopo l’autoesclusione di Arsene
Wenger, che si è chiamato fuori dalla corsa per la panchina
due giorni fa, i candidati non di
casa più credibili sono Mancini
e Laurent Blanc. Questa soluzione potrebbe rappresentare
la svolta non solo sul piano del
gioco, ma anche della questione-inchieste, dove si attendono nuove sorprese. L’Inghilterra non trova pace. Proprio ieri
è diventato di dominio pubblico un problema di evasione fiscale legato a Southgate e Rooney. Si tratta di vicende che
meritano approfondimenti e
sembrano meno opache di
quella che ha portato all’addio
di Allardyce, ma gli scandali
non danno tregua. Un allenatore straniero, in quest’ottica,
potrebbe proteggere l’Inghilterra da nuove vergogne.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14
Qualificazioni Mondiali R Gli altri gironi
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Lewandowski è uno show
Paura Milik, ginocchio k.o.
1Il tris del capitano trascina la Polonia al successo sulla Danimarca
L’attaccante del Napoli costretto a lasciare il campo per un infortunio
Stefan Bielanski
VARSAVIA
L
a Polonia vince, trascinata dal suo leader Robert
Lewandowski, autore di
una tripletta, ma sul successo
per 3-2 contro la Danimarca
c’è l’ombra dell’infortunio ad
Arkadiusz Milik. L’attaccante
del Napoli alla fine del primo
tempo è finito a terra dolorante al ginocchio dopo un contrasto con il difensore danese Vestergaard e dopo l’intervallo
non è rientrato in campo. La
Polonia e, soprattutto, il Napoli rimangono con il fiato sospeso, in attesa di aggiornamenti.
Al termine della gara è andato
subito a fare una risonanza
magnetica. «Spero non sia grave, vediamo domani dopo ulteriori esami», ha detto lo stesso
Milik fuori dagli spogliatoi.
SCONTRO DIRETTO A quel
punto la Polonia aveva già ottenuto un confortante doppio
vantaggio, al termine di un primo tempo giocato in modo
brillante soprattutto in fase offensiva. L’equipe di Nawalka,
davanti ai 56 mila spettatori
dello Stadio Nazionale, doveva
riscattare il deludente pareggio con il Kazakistan nella prima partita e si è subito buttata
in avanti spingendo soprattut-
to sulla fascia sinistra con Grosicki. E proprio il cross del numero 11 del Rennes al 20’ è stato sfruttato da Robert Lewandowski. Al 35’ l’attaccante del
Bayern ha raddoppiato su calcio di rigore, concesso da Rocchi dopo un fallo di Vestergaard su Milik. All’inizio del
secondo tempo è arrivato anche il tris del capitano: palla
lunga di Piszczek, Lewa la difende alla grande e dalla metà
campo se ne va a battere Schmeichel.
RITORNO DANESE Partita
chiusa? Per nulla, perché proprio sul 3-0 sono cominciati i
problemi per la difesa polacca.
Due minuti dopo il gol di
Lewandowski, la Danimarca
ha accorciato le distanze grazie a un clamoroso autogol di
Glik, e al 23’ un errore di Piszczek ha permesso a Poulsen di
segnare il secondo gol danese.
La clamorosa rimonta, però,
non si è concretizzata e, alla fine, la Polonia ha conquistato 3
punti preziosissimi in chiave
qualificazione. Il c.t. Nawalka
può esultare per la grande prova di capitan Lewandovski,
sempre più leader di un gruppo talentuoso e per la classifica
del gruppo che ora vede i polacchi in testa alla pari con Romania e Montenegro.
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EUROPA
GRUPPO C
Nord Irlanda-San Marino 4-0 (Lafferty
2, Davis su rigore)
Azerbaigian-Norvegia 1-0 (Medvedev)
GRUPPO E
Armenia-Romania 0-5 (Stancu su
rigore, Popa, Marin, Stanciu, Chipciu)
Montenegro-Kazakistan 5-0
LE ALTRE
GARE
Arkadiusz Milik, 22 anni, a terra dopo l’infortunio al ginocchio
REP. CECA
0
POLONIA
3
2
DANIMARCA
PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Lewandowski (P) al 20’ e su rigore al 36’
p.t.; Lewandowski (P) al 2’, autogol di Glik (P) al 4’, Poulsen (D) al 23’ s.t.
POLONIA (4-4-1-1)
Fabianski; Piszczek, Glik, Cionek,
Jedrzejczyk; Blaszczykowski (dal 43’
s.t. Peszko), Krychowiak, Zielinski,
Grosicki (dal 29’ s.t. Rybus); Milik
(dal 1’ s.t. Linetty), Lewandowski.
PANCHINA Szczesny, Boruc,
Dawidowicz, Jodlowiec, Lewczuk,
Maczynski, Teodorczyk, Wilczek,
Wszolek.
ALLENATORE Nawalka.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Cionek per gioco
scorretto.
DANIMARCA (3-4-1-2)
Schmeichel; Kjaer, Christensen,
Vestergaard (dal 37’ s.t. Delaney);
Ankersen, Kvist, Hojbjerg, Dumisi;
Eriksen; Fischer, N. Jorgensen (dal 1’
s.t. Poulsen).
PANCHINA Lossl, Ronnow, Bjelland,
Cornelius, Falk, M. Jorgensen,
Larsen, Schone, Sviatchenko.
ALLENATORE Hareide.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Schmeichel per
comportamento non
regolamentare, Eriksen per g.s.
ARBITRO Rocchi (Ita) NOTE spettatori 56.811. Tiri in porta 6-2. Tiri fuori 3-5.
Angoli 2-2. In fuorigioco 0-1. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’.
(Tomasevic, Vukcevic, Jovetic, Beqirai,
Savic)
GRUPPO F
Scozia-Lituania 1-1 (Mc Arthur, Cernych)
Slovenia-Slovacchia 1-0 (Kronaveter)
AFRICA
GRUPPO A
RD Congo-Libia 4-0 Classifica RD
Congo 3, Tunisia, Guinea e Libia 0
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Müller al 13’ p.t.;
Kroos al 4’, Müller al 21’ s.t.
GERMANIA (4-2-3-1) Neuer;
Kimmich, Boateng, Hummels,
Hector (dal 23’ s.t. Howedes);
Khedira, Kroos (dal 31’ s.t.
Gundogan); Müller, Özil, Draxler
(dal 35’ s.t. Brandt); Götze.
PANCHINA Leno, Ter Stegen,
Mustafi, Rudy, Weigl, Meyer,
Volland.
ALLENATORE Löw.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI nessuno.
REPUBBLICA CECA (4-4-2)
Vaclik; Kaderabek, Sivok, Suchy,
Novak; Petrzela (dal 24’ s.t.
Skalak), Horava, Pavelka (dal 18’
s.t. Droppa), Krejci; Dockal, Vydra
(dal 31’ s.t. Kadlec).
PANCHINA Koubek, Pavlenka,
Brabec, Gebre Selassie, Sykora,
Zmrhal, Schick.
ALLENATORE Jarolim.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Kaderabek e Pavelka
per gioco scorretto.
ARBITRO Hategan (Rom).
NOTE Spettatori 53mila. Tiri in
porta 7-1. Tiri fuori 6-5. Angoli 8-6.
In fuorigioco 10-3. Recuperi: p.t.
0’; s.t. 4’.
Thomas Müller, 27 anni, apre le marcature in Germania-Repubblica Ceca GETTY
Gianluca Spessot
A
i campioni del mondo bastano tre giorni per preparare la partita contro
l’avversaria più pericolosa del
girone. Löw voleva giocatori freschi e il primo allenamento si è
tenuto mercoledì: ha avuto ragione visto che i 3 punti sono arrivati dopo un convincente 3-0.
La Repubblica Ceca prova a sorprendere i padroni di casa con
un 4-4-2 alto che va a pressare
gli avversari già nella loro metà
GRUPPO B
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P GF GS
CLASSIFICA
PT G
V
N
P GF GS
OLANDA
4
2
1
1
0
5
2
SVIZZERA
6
2
2
0
0
5
2
FRANCIA
4
2
1
1
0
4
1
FAR ØER
4
2
1
1
0
2
0
2
SVEZIA
4
2
1
1
0
2
1
PORTOGALLO
3
2
1
0
1
6
BULGARIA
3
2
1
0
1
5
7
LETTONIA
3
2
1
0
1
1
2
BIELORUSSIA
1
2
0
1
1
1
4
UNGHERIA
1
2
0
1
1
2
3
LUSSEMBURGO
0
2
0
0
2
3
5
ANDORRA
0
2
0
0
2
0
7
RLE PARTITE DEL 2016
RLE PARTITE DEL 2016
BULGARIA-LUSSEMBURGO
4-3
SVIZZERA-PORTOGALLO
2-0
SVEZIA-OLANDA
1-1
FAR ØER-UNGHERIA
0-0
BIELORUSSIA-FRANCIA
0-0
ANDORRA-LETTONIA
0-1
OLANDA-BIELORUSSIA
4-1
UNGHERIA-SVIZZERA
2-3
LUSSEMBURGO-SVEZIA
0-1
LETTONIA-FAR ØER
0-2
FRANCIA-BULGARIA
4-1
PORTOGALLO-ANDORRA
6-0
OLANDA-FRANCIA
DOMANI
ANDORRA-SVIZZERA
DOMANI
SVEZIA-BULGARIA
DOMANI
LETTONIA-UNGHERIA
DOMANI
BIELORUSSIA-LUSSEMBURGO
DOMANI
FAR ØER-PORTOGALLO
DOMANI
FRANCIA-SVEZIA
11-nov
UNGHERIA-ANDORRA
13-nov
BULGARIA-BIELORUSSIA
13-nov
PORTOGALLO-LETTONIA
13-nov
LUSSEMBURGO-OLANDA
13-nov
SVIZZERA-FAR ØER
13-nov
GRUPPO D
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P GF GS
CLASSIFICA
PT G
V
N
P GF GS
GERMANIA
6
2
2
0
0
6
0
GALLES
4
2
1
1
0
6
AZERBAIGIAN
6
2
2
0
0
2
0
SERBIA
4
2
1
1
0
5
2
IRLANDA DEL NORD 4
2
1
1
0
4
0
AUSTRIA
4
2
1
1
0
4
3
GRUPPO C
Costa d’Avorio-Mali 3-1
Gabon-Marocco 0-0 Classifica Costa
d’Avorio 3, Marocco e Gabon 1, Mali 0
GRUPPO D
Burkina Faso-Sudafrica 1-1
Senegal-Capo Verde nella notte
Classifica Sudafrica e Burkina Faso 1,
Capo Verde e Senegal 0
campo. Alla Germania servono
però meno di 10’ per prendere le
misure e per trovare le contromosse: da un lato palle lunghe
telecomandate dai piedi dei due
centrali difensivi (Hummels e
Boateng giocano per la prima
volta insieme in questa stagione) e dall’altro cambi improvvisi
di ritmo e velocità.
THOMAS GOL Il gol che sblocca
il risultato nasce da un’accelerazione di Özil che vede l’inserimento a sinistra di Götze. Dopo
un velo del numero 10, il pallo-
ne arriva a Müller solo in area e
bravo a superare un ottimo
Vaclik con un destro a incrociare. L’assenza di Mario Gomez
(problemi muscolari per l’ex
centravanti della Fiorentina)
obbliga Löw a ricorrere ancora
una volta al falso nove, un ruolo
che sulla carta tocca Götze. Il
fuoriclasse del Dortmund si
muove molto e il ritrovato stato
di forma gli permette di mettere
in mostra una buona intesa con
Draxler e Özil, oltre a qualche
bel numero individuale. Tutti gli
uomini del reparto offensivo si
scambiano le posizioni per non
dare punti di riferimento agli
avversari, che vanno in difficoltà soprattutto quando i padroni
di casa alzano il ritmo. Vaclik è
bravo in uscita su Götze (fuori di
poco) e su Müller, mentre Draxler sfiora il palo. I gol che chiudono la partita arrivano nella ripresa, grazie agli inserimenti
dei terzini che già nei primi 45’
avevano messo in difficoltà gli
avversari. Al 4’ Kroos trova l’angolo basso dal limite dopo una
bella iniziativa di Kimmich (ancora una volta positiva la prova
del giovane del Bayern). Al 20’
Müller finalizza un assist di
Hector e segna il gol numero 36
in 80 presenze in nazionale: il 9o
posto di Bierhoff nella classifica
dei marcatori tedeschi di tutti i
tempi è a una sola lunghezza.
Messo al sicuro il risultato Löw
regala un quarto d’ora anche a
Gündogan che non giocava in
nazionale dal novembre scorso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
2
REPUBBLICA CECA 1
2
0
1
1
0
3
IRLANDA
4
2
1
1
0
3
2
NORVEGIA
0
2
0
0
2
0
4
GEORGIA
0
2
0
0
2
1
3
SAN MARINO
0
2
0
0
2
0
5
MOLDOVA
0
2
0
0
2
0
7
RLE PARTITE DEL 2016
Germania schiacciasassi
con doppio Müller e Kroos
3
GRUPPO A
GRUPPO C
GIRONE C
GERMANIA
LA SITUAZIONE
RLE PARTITE DEL 2016
SAN MARINO-AZERBAIGIAN
0-1
GEORGIA-AUSTRIA
1-2
NORVEGIA-GERMANIA
0-3
SERBIA-IRLANDA
2-2
REPUBBLICA CECA-IRLANDA DEL NORD 0-0
GALLES-MOLDOVA
4-0
AZERBAIGIAN-NORVEGIA
1-0
AUSTRIA-GALLES
2-2
IRLANDA DEL NORD-SAN MARINO
4-0
IRLANDA-GEORGIA
1-0
GERMANIA-REPUBBLICA CECA
3-0
MOLDOVA-SERBIA
0-3
GERMANIA-IRLANDA DEL NORD
11-ott
GALLES-GEORGIA
OGGI
NORVEGIA-SAN MARINO
11-ott
MOLDOVA-IRLANDA
OGGI
REPUBBLICA CECA-AZERBAIGIAN
11-ott
SERBIA-AUSTRIA
SAN MARINO-GERMANIA
11-nov
GEORGIA-MOLDOVA
12-nov
REPUBBLICA CECA-NORVEGIA
11-nov
AUSTRIA-IRLANDA
12-nov
IRLANDA DEL NORD-AZERBAIGIAN
11-nov
GALLES-SERBIA
12-nov
GRUPPO E
OGGI
GRUPPO F
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P GF GS
CLASSIFICA
PT G
V
N
P GF GS
MONTENEGRO
4
2
1
1
0
6
1
INGHILTERRA
6
2
2
0
0
3
0
ROMANIA
4
2
1
1
0
6
1
SCOZIA
4
2
1
1
0
6
2
POLONIA
4
2
1
1
0
5
4
SLOVENIA
4
2
1
1
0
3
2
DANIMARCA
3
2
1
1
0
3
3
LITUANIA
2
2
0
2
0
3
3
KAZAKISTAN
1
2
0
1
1
2
7
SLOVACCHIA
0
2
0
0
2
0
2
ARMENIA
0
2
0
0
2
0
6
MALTA
0
2
0
0
2
1
7
RLE PARTITE DEL 2016
RLE PARTITE DEL 2016
DANIMARCA-ARMENIA
1-0
SLOVACCHIA-INGHILTERRA
0-1
KAZAKISTAN-POLONIA
2-2
LITUANIA-SLOVENIA
2-2
1-1
ROMANIA-MONTENEGRO
MALTA-SCOZIA
1-5
ARMENIA-ROMANIA
0-5
INGHILTERRA-MALTA
2-0
MONTENEGRO-KAZAKISTAN
5-0
SCOZIA-LITUANIA
1-1
POLONIA-DANIMARCA
3-2
SLOVENIA-SLOVACCHIA
1-0
KAZAKISTAN-ROMANIA
11-ott
SLOVENIA-INGHILTERRA
11-ott
POLONIA-ARMENIA
11-ott
LITUANIA-MALTA
11-ott
DANIMARCA-MONTENEGRO
11-ott
SLOVACCHIA-SCOZIA
11-ott
ARMENIA-MONTENEGRO
11-nov
SLOVACCHIA-LITUANIA
11-nov
DANIMARCA-KAZAKISTAN
11-nov
MALTA-SLOVENIA
11-nov
ROMANIA-POLONIA
11-nov
INGHILTERRA-SCOZIA
11-nov
GRUPPO H
GRUPPO I
CLASSIFICA
PT
G
V
N
P GF GS
CLASSIFICA
PT G
V
N
P GF GS
BELGIO
6
2
2
0
0
7
0
CROAZIA
4
2
1
1
0
7
1
GRECIA
6
2
2
0
0
6
1
ISLANDA
4
2
1
1
0
4
3
BOSNIA
3
2
1
0
1
5
4
TURCHIA
2
2
0
2
0
3
3
ESTONIA
3
2
1
0
1
4
5
UCRAINA
2
2
0
2
0
3
3
CIPRO
0
2
0
0
2
0
5
FINLANDIA
1
2
0
1
1
3
4
GIBILTERRA
0
2
0
0
2
1
8
KOSOVO
1
2
0
1
1
1
7
RLE PARTITE DEL 2016
RLE PARTITE DEL 2016
CIPRO-BELGIO
0-3
CROAZIA-TURCHIA
1-1
BOSNIA-ESTONIA
5-0
FINLANDIA-KOSOVO
1-1
GIBILTERRA-GRECIA
1-4
UCRAINA-ISLANDA
1-1
BELGIO-BOSNIA
4-0
TURCHIA-UCRAINA
2-2
ESTONIA-GIBILTERRA
4-0
ISLANDA-FINLANDIA
3-2
GRECIA-CIPRO
2-0
KOSOVO-CROAZIA
0-6
BOSNIA-CIPRO
DOMANI
UCRAINA-KOSOVO
OGGI
ESTONIA-GRECIA
DOMANI
FINLANDIA-CROAZIA
OGGI
GIBILTERRA-BELGIO
DOMANI
ISLANDA-TURCHIA
OGGI
CIPRO-GIBILTERRA
13-nov
CROAZIA-ISLANDA
12-nov
BELGIO-ESTONIA
13-nov
UCRAINA-FINLANDIA
12-nov
GRECIA-BOSNIA
13-nov
TURCHIA-KOSOVO
12-nov
Per l’Europa ci sono a disposizione 13 posti
Playoff tra le seconde nel novembre 2017
 Le 54 nazionali europee sono
state divise in 9 gruppi da 6
squadre ciascuno. L’Europa avrà 13
posti a disposizione al Mondiale (più
la Russia ospitante). Le vincenti dei
9 gruppi si qualificano direttamente
alla fase finale in Russia nel 2018.
Gli altri 4 posti sono assegnati dai
playoff tra le 8 migliori seconde dei
gruppi: la peggior seconda sarà
quindi eliminata.
LE DATE
 I gruppi di qualificazione si
chiuderanno il 10 ottobre 2017. I
playoff tra le migliori seconde si
disputeranno il 9-11 novembre 2017
(andata) e il 12-14 dello stesso mese
(ritorno). Il 1° dicembre a Mosca
sorteggio dei gruppi della fase
finale del Mondiale, che si
disputerà in Russia dal 14 giugno
al 15 luglio 2018.
DIVISIONE PER CONTINENTI
Europa 13 squadre
Africa 5
Asia 4,5*
Nordamerica 3,5*
Oceania 0,5*
Sudamerica 4,5
Russia 1 (Paese ospitante)
*Spareggi intercontinentali a
novembre 2017 con data da
definire: 5ª Asia-4ª
Nordamerica, 5ª Sudamerica-1ª
Oceania.
Qualificazioni mondiali R La storia
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
15
C’è una Siria che vince
La guerra civile
devasta il Paese
La nazionale resiste
e ha battuto la Cina
Dario Falcini
LA SCHEDA
SIRIA
SUPERFICIE 185.180 KMQ
CAPITALE DAMASCO
PRESIDENTE BASHAR AL-ASSAD
ABITANTI 23 MLN (PRE GUERRA)
TURCHIA
Aleppo
Raqqa
Homs
Palmira
SIRIA
Damasco
IRAQ
GIORDANIA
2011
CRISI E GUERRA
Gli anti-governativi manifestano
pacificamente, poi si armano. E
l’esercito risponde con la forza.
2012
RIBELLI E FRONTE CURDO
Lo scontro si radicalizza e i ribelli
avanzano in più aree, mentre i
curdi conquistano buona parte
del Kurdistan siriano.
2013
SCONTRO RELIGIOSO
Il conflitto diventa settario:
fondamentalisti da una parte,
sciiti e altre minoranze dall’altra.
I governativi contrattaccano.
2014
STATO ISLAMICO
L’Isis, già in conflitto con ribelli e
governativi, proclama la nascita
del califfato. Usa, Russia e forze
internazionali intervengono.
2015-2016
RUSSI E TURCHI
I curdi (in giallo sulla mappa)
rispondono all’Isis (grigio). La
Russia aiuta governativi (rosso),
la Turchia i ribelli (arancio). Dal
2011 si contano 470mila morti,
7 milioni di sfollati e oltre 4 milioni
di rifugiati (dati gennaio 2016).
N
essun tifoso ospite
era tra i 40 mila che
giovedì affollavano
lo stadio di Xi’an.
Nessuno ha inseguito con lo sguardo lo scatto di
Mahmoud Al-Mawas e il suo
tocco per lo 0-1 finale, nessuno
ha festeggiato il trionfo sul gigante dai piedi di argilla cinese.
Nessuno. Perché Pechino sostiene che «la guerra siriana è
un pasticcio occidentale» e così,
a differenza di altri Paesi con
molte meno possibilità, ha deciso che i rifugiati non sono i benvenuti.
GUERRA Oggi la Siria non esiste
più, devastata da una guerra civile che non conosce tregua dal
marzo 2011. Da allora, con la
sollevazione delle milizie ostili
al presidente Assad e le conquiste di Isis, oltre 470 mila persone sono morte, intere città sono
state rase al suolo. Intanto
Washington e Mosca fanno le
prove di una nuova Guerra
Fredda e la Turchia ne approfitta per regolare le questioni interne con i curdi. In questo scenario si fa spazio comunque il
calcio. E i biancorossi vanno
avanti: la vittoria sulla Cina è
l’ultima impresa di una selezio-
IL C.T.
Ayman Hakeem, 56 anni, è il tecnico
della Siria da giugno LAPRESSE
ne che un anno fa festeggiava
uno storico punto dell’Under 17
al Mondiale cileno. Oggi, conquistato l’accesso al secondo
turno, la Siria è quarta nel
gruppo A di qualificazione a
Russia 2018. Per staccare un ticket tocca arrivare tra le prime
due, al momento le potenze
continentali Iran e Corea del
Sud, o superare l’Uzbekistan e
centrare il terzo posto e così gli
spareggi. Difficile, non impossibile per la 114a forza del ranking
Fifa.
PAESE DIVISO Una nazionale
in trasferta da cinque anni. Prima a ospitarla è stato l’Oman,
oggi la Malesia. Una nazionale
che, nel caos di un Paese diviso
in quattro, può schierare solo
chi, per volontà o opportunità,
non ha voltato le spalle alla
bandiera. Quasi 5 milioni di civili hanno abbandonato i confini, tra loro oltre 200 calciatori
professionisti. Come Osama
Abdul Mohsen, l’allenatore che
fu sgambettato da una giornalista ungherese e oggi fa parte
dello staff del Getafe, come la
leggenda Firas Al Khatib, che vive in Kuwait e ha lasciato la nazionale per motivi politici. L’ex
portiere Abdel Basset Sarout,
invece, ha cambiato vita: oggi è
uno dei capi delle forze ribelli a
Homs. Le Aquile di Qasioun, dal
IL GOLEADOR
Mahmoud Al Mawas, 23 anni, gioca
nell’Al-Muharraq in Bahrein AFP
1
1Oltre 200 calciatori hanno abbandonato il Paese
dal 2011. Eppure la squadra continua a stupire
2
3
4
 1. I giocatori della Siria
esultano dopo il gol contro la Cina
 2. Alcuni volontari che ogni
giorno recuperano i feriti e le
vittime dei bombardamenti
 3. I devastati dintorni di Aleppo
 4. Il presidente Bashar alAssad, 51 LAPRESSE/EPA/REUTERS/AFP
monte che ombreggia la capitale Damasco, non hanno alcun
effetto federatore su una popolazione allo stremo. Nei territori sfuggiti al regime i ragazzi allenati da Ayman Hakeem sono
considerati uno strumento di
propaganda. Il team, senza mai
dichiararlo, è rimasto fedele ad
Assad: il Presidente avrebbe anche regalato soldi e appartamenti ai giocatori.
PROFUGHI Intanto una nuova
autoproclamata nazionale siriana è sorta nei campi profughi
del Libano, un’altra in Turchia.
Ma nemmeno gli eroi di Xi’an
vivono in patria. «Stiamo tutti
all’estero e la guerra non ci impedisce di allenarci: ci sono atleti del campionato marocchino
e saudita, altri vivono in
Bahrein. Quando giochiamo il
primo pensiero va alla nostra
gente e alle sue sofferenze: se
Dio vorrà saremo in Russia»
aveva detto qualche mese fa alla Gazzetta Abdul Razak Al
Hussein, uno dei giocatori più
esperti del gruppo, che contro
la Cina è subentrato dalla panchina. Lui viene da Aleppo, la
città martire di questa guerra
infinita, e gioca in Libano. Il
campionato siriano è fermo da
giugno. Formalmente non si è
mai interrotto, ma è limitato a
poche partite all’anno che si
giocano nei pressi di Damasco.
Il pallone non rotola da un pezzo nei territori orientali controllati da Isis: lo sport è distra-
PRONTI A
zione e peccato, anche se pare
che il leader Al Baghdadi abbia
un passato da attaccante nella
sua scuola coranica. Ogni persona in Siria piange vittime e la
distruzione della propria quotidianità. Il calcio può fare qualcosa soprattutto per i più giovani. Lo pensa l’ex capitano della
nazionale Ziad Chabo che, a fine carriera, è tornato a Latakia
per insegnare il pallone ai ragazzini. In primavera li ha portati in Europa, sono anche stati
ospiti a San Siro per la finale di
Champions. Tra loro c’è il figlio
12enne di Ziad, Maher. Sono
anni, ha spiegato una volta il
padre, che non gli è permesso di
guardare le news in tv, per risparmiargli un po’ di dolore.
Chissà che tra qualche mese,
continuassero così i suoi ex
compagni, non possa accendere
l’apparecchio e sorridere dopo
tanto tempo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL CAPITANO
Ahmad Al Salih, 26 anni, difensore:
anche lui è all’Al-Muharraq LAPRESSE
AZIONE!
16
Serie A R L’esterno di Sarri
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
fIL BELGA SCATENATO
DRIES MERTENS
«Io o Insigne?
Voglio giocare,
ma se c’è lui
mi fa piacere»
metterci di sbagliare ancora.
Quella con la Roma è una partita da vincere a tutti i costi. A
maggior ragione dopo la brutta
prestazione di Bergamo».
Vi sta pesando un po’ il doppio
impegno, campionato e Champions?
«No, anzi, mi fa piacere. Più
partite ci sono più è bello e più è
possibile giocare. Ripeto, mi
piacerebbe essere sempre in
campo, a volte ci resto male
quando non vengo scelto, mi
piacerebbe segnare o essere decisivo in ogni partita. Ma poi capisco le necessità del tecnico e
della squadra. Va bene così».
Allora nessuna sfida, nessuna rivalità con Insigne?
«Se ne sono dette un po’ di tutti
i colori su questa situazione qui.
La verità è che tra me e Lorenzo
non c’è niente a livello di rivalità. Dirò di più: a me fa piacere
quando gioca lui. Anche se, ripeto, un giocatore vorrebbe giocare sempre. Ma
IL NUMERO
va bene, ora di
partite ce ne sono
tante, ci sarà spazio per entrambi
per divertirsi».
1L’attaccante del Napoli: «Non c’è rivalità
tra me e Lorenzo , ci sono tante partite»
Andrea Pugliese
INVIATO A BRUXELLES (BELGIO)
M
artinez questa volta ha
deciso di puntare su di
lui, vista l’assenza per
infortunio di Kevin De Bryune.
E lo ha fatto perché voleva scatti, magia, invenzioni ed accelerazioni senza fine. Esattamente
quelle cose che fanno parte del
suo bagaglio tecnico, del suo essere imprevedibile ma essenziale. Lui, Dries Mertens, ha risposto proprio come voleva il nuovo c.t. spagnolo del Belgio, venendo premiato venerdì sera
come «man of the match» di
Belgio-Bosnia. Merito di quei
due gioiellini, gli assist regalati
prima ad Hazard (scavetto in
verticale) e poi ad Alderweireld
(pennellata perfetta su calcio
d’angolo), ma anche di tutta
un’altra serie di belle cose che
ha disseminato in lungo e largo
DOBBIAMO
VINCERE A TUTTI
I COSTI CONTRO
I GIALLOROSSI
SPERO DI POTER
FIRMARE PRESTO
IL NUOVO
CONTRATTO
DRIES MERTENS
ESTERNO DEL NAPOLI
sul prato del «Re Baldovino».
«Lo ammetto, ero un po’ deluso
e frustrato dal fatto di non aver
giocato nelle ultime due partite
(contro Spagna e Cipro, ndr) —
dice il folletto dei Diavoli Rossi
— Ma ho reagito nel modo giusto, quello migliore». Già, un po’
come succede nel Napoli, dove
a volte gioca e a volte no. Ma
quando entra, spesso fa la differenza.
Mertens, quest’anno il suo destino sembra essere proprio questo. Dentro e fuori, comunque
sempre in bilico per un posto da
titolare.
«Ma no, non è un problema. Ci
sono tante partite, è ovvio che
ogni tanto si debba riposare. Il
mister fa bene a farci ruotare,
ne abbiamo bisogno. Anche se
poi ogni giocatore vorrebbe giocare il più possibile. Ma so anche che per arrivare sempre più
in alto nella carriera di un gio-
catore, la concorrenza è uno stimolo fondamentale».
4
i gol di Mertens col
Napoli finora: 2 in A
contro il Pescara,
2 in Champions
contro il Benfica
A Bergamo, una
settimana fa, abbiamo visto probabilmente l’unica prova opaca del Napoli da inizio stagione. Cosa vi è successo?
«Semplicemente abbiamo sbagliato gara. È successo contro
l’Atalanta, poteva succedere
con chiunque. Anche se fino a
quel momento avevamo fatto
bene, forse anche molto bene.
Pazienza, vuol dire che ci rifaremo nella prossima partita».
Già, che poi è Napoli-Roma, quasi
una sorta di spareggio per trovare l’anti-Juve.
«Una gara molto importante, è
inutile stare qui a nasconderselo, anche se poi ce ne saranno
ancora molte altre. Ma giochiamo in casa, non possiamo per-
Allora manca solo la firma del
nuovo contratto
per vederla davvero felice fino in
fondo.
«Diciamo che spero di poter firmare presto questo nuovo contratto. E che con me lo possa fare anche Insigne. È la strada migliore per poter puntare davvero allo scudetto».
ORDINE PUBBLICO
Al San Paolo
senza i tifosi
giallorossi
 NAPOLI Sono già in
35.000, abbonati compresi,
ad essersi prenotati per
assistere al match NapoliRoma. Sabato, dunque, il San
Paolo tornerà a riempirsi
complici anche i prezzi
ribassati dei biglietti delle
Curve. Un tagliando costa 25
euro, a differenza dei 40
necessari per assistere a
Napoli-Benfica e a NapoliMilan. Di conseguenza c’è già
quasi il esaurito nei settori
popolari e ci si avvia verso le
50.000 presenze totali.
L’impianto di Fuorigrotta
sarà tutto azzurro, e
potrebbe tornare allo stadio
anche il presidente De
Laurentiis, che fin qui non ha
mai assistito ad una gara
ufficiale della squadra di
Sarri. Allo stadio non
saranno ammessi sostenitori
della Roma a causa dei
rapporti tesi tra le due
tifoserie dopo l’omicidio di
Ciro Esposito del 2014. Il
Casms ha confermato ieri
che sarà vietato l’acquisto dei
biglietti ai residenti nella
Regione Lazio e verranno
sospesi i programmi di
fidelizzazione della Roma. Di
conseguenza anche i tifosi
giallorossi «tesserati» non
potranno seguire De Rossi e
compagni al San Paolo.
Gianluca Monti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Per chiudere, dove può arrivare
il suo Belgio?
«Vediamo. Abbiamo un allenatore nuovo, ha cambiato il sistema e in campo un po’ si vede, a
volte sbagliamo ancora delle cose. Ma se giochiamo così come
contro la Bosnia è un piacere.
Io? Ho molta libertà in fase offensiva. Prima di pensare alla
Roma, però, un desiderio ce
l’ho: segnare a Gibilterra...».
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Aurelio De Laurentiis, 67 anni
IL PROTAGONISTA
Roma, c’è Strootman 2.0
Adesso l’olandese
è tutt’altra «lavatrice»
IL CAMBIAMENTO
AGOSTO 2013-MARZO 2014
IN QUESTA STAGIONE
PALLONI RECUPERATI
5.08 5.57
CONTRASTI VINTI
1ll nuovo Kevin usa meno il fisico ma è più completo: vince il 38%
2.25 2.29
dei contrasti, ma intercetta tanti palloni e regala passaggi chiave
A
Trigoria la cosa non sarà
sfuggita di certo, visto
l’amore e la passione
sbocciata nell’ultimo anno per
tutto ciò che è numeri, statistiche, anche algoritmi, per dirla
con le parole di Walter Sabatini. Ma ci sono numeri che identificano davvero un percorso.
Come quelli, per esempio, di
Kevin Strootman, anche venerdì tra i protagonisti della vittoria dell’Olanda con la Bielorussia. Da quando si è ripreso a
giocare, Strootman praticamente non si è fermato mai.
Nella Roma (dove in campionato ha giocato 619 minuti, più
di lui solo Szczesny e Bruno Peres con 630), ma anche nell’Olanda. Con un distinguo, però. Rispetto al periodo pre-infortuni, adesso Kevin è un giocatore diverso. Forse meno
fisico, sicuramente più completo. Insomma, uno Strootman 2.0. Un altro tipo di calciatore rispetto a prima, ma comunque sempre terribilmente
efficace e utile.
LA TRASFORMAZIONE C’è uno
studio di Wyscout, in tal senso,
che è sufficientemente esplicativo. Oggi Strootman vince
2,59 contrasti a partita, che di
per sé non sarebbe neanche un
brutto dato, tutt’altro, se non
fosse però che sono appena il
38% dei contrasti effettuati
dall’olandese. Lo Strootman
attuale, insomma, è meno efficace nelle sfide individuali, nei
duelli e negli uno contro uno,
da sempre considerati un po’ il
suo fiore all’occhiello; ma è anche molto più bravo nelle coperture delle linee di passaggio, negli aiuti difensivi e nel
saper giocare di posizione. Non
è un caso, infatti, che i palloni
intercettati in questo inizio di
campionato siano stati 2,43 di
media (su di un totale di sette
gare), mentre nelle 24 partite
del periodo precedente al primo infortunio (fino al 10 marzo 2014) erano stati 1,04. Di
fatto, oggi intercetta una volta
e mezzo i palloni di prima. Merito, appunto, della sua trasfor-
OCCASIONI CREATE
mazione. E di una crescita tattica dovuta ai suggerimenti di
Spalletti, che spesso gli chiede
di coprire lo spazio lasciato libero dal terzino che spinge.
IN TRANSIZIONE Tutto ciò, di
conseguenza, farebbe pensare
anche a uno Strootman più difensivo che offensivo, almeno
come posizionamento. Tanto è
vero che in questo avvio è cresciuta anche la sua attitudine
ai passaggi lunghi (5 i tentativi
di media contro 3,92 di prima,
4 quelli riusciti contro 2,96). E
invece eccola qui l’altra trasformazione dell’olandese. Nel suo
essere più completo di prima,
oggi Kevin è in grado di regalare in media 2,07 passaggi chiave a partita. Uno come Perotti,
tanto per capirsi, gira a 1,91. Il
che vuol dire che Strootman è
molto importante anche nella
fase di transizione. Insomma,
la sua capacità di intercettare
palloni permette anche le ripartenze, i break, i ribaltamenti di fronte. E quando Kevin in-
1.96 1.86
CROSS
1.04 1.29
VERTICALIZZAZIONI
16.7 16.5
Kevin Strootman, 26 anni, centrocampista olandese della Roma LAPRESSE
tercetta con la squadra in pressione, può far male.
I RINNOVI La Roma se lo gusta
questo Strootman qui e prima o
poi gli proporrà anche il rinnovo di contratto (scade nel
2018). sarà una questione da
affrontare subito dopo quelle
di Nainggolan e Manolas, che
in realtà negli ultimi tempi
hanno subito delle brusche frenate (come sottolineato anche
da Sabatini nel suo commiato
di venerdì a pranzo). L’agente
di Nainggolan potrebbe avere
un appuntamento la prossima
settimana con Massara e Gandini, quello di Manolas si è visto recapitare l’offerta la scorsa
settimana: circa 2,5 milioni di
euro (bonus compresi), mentre il greco non vuole scendere
al di sotto dei tre. Ci sarà da lottare, discutere, battagliare.
Proprio come in campo, proprio come Strootman. Meno fisico, ma più completo.
pug
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TIRI NELLO SPECCHIO
0.58 0.29
RETI
0.21 0.14
Serie A R La discussione
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
PASSATO E FUTURO
17
CONTENUTO
PREMIUM
Occhio o calcolatrice?
fIL TECNICO
MONEYBALL
ALL’ITALIANA?
NON ANCORA
MA LA ROMA
CI PROVERA’
TRADIZIONALISTA
GIAMPAOLO
«MEGLIO
FIDARSI
DELL’ISTINTO
ANIMALE»
PALLOTTA CERCA L’ALGORITMO VINCENTE,
MA IO VIVO DI ISTINTO E IL MIO CALCIO NON
PUO’ ESSERE RIPORTATO ALLA STATISTICA
fIL TECNICO
PROGRESSISTA
STRAMA
«CIFRE UTILI
STIMOLANO
E PESANO
IL LAVORO»
Walter Sabatini, 61 anni,
ha appena lasciato il posto
da d.s. della Roma FOTOPRESS
L’ADDIO DI SABATINI HA APERTO IL DIBATTITO SULLA
STATISTICA APPLICATA ALLO SCOUTING: ALL’ESTERO
FUNZIONA, DA NOI CONTA DI PIÙ L’OSSERVAZIONE «UMANA»
L’allenatore della
Samp: «La statistica
aiuta, a volte la uso,
ma è fredda: bisogna
sempre darle
un’anima»
«P
remetto che ho riascoltato l’intera conferenza stampa di
addio di Sabatini e l’ho trovata
ricchissima per contenuti ed
esposizione. Lui si fida ancora
del suo “istinto animale” e si affida alla sua sensibilità di scouting. La statistica aiuta, ma è
fredda, bisogna sempre darle
un’anima. Dunque la sua analisi mi trova completamente
d’accordo». Marco Giampaolo,
allenatore della Sampdoria,
non è un amante dei numeri applicati al calcio. E anche lui, come l’ex d.s. della Roma, si fida
del suo istinto. L’anno scorso, a
Empoli, gli arrivò Paredes che
era un trequartista e lui, che lo
prese per fare la mezzala, lo trasformò in regista. Aveva notato
numeri che lo rendevano adatto al nuovo ruolo? «No, parlai
con Sabatini, lui mi disse che
Leandro avrebbe dato il meglio
come mediano in un centrocampo a due. Per onestà, prima
di prenderlo invitò un mio collaboratore a Trigoria per vederlo in campo. Anch’io avevo dei
dubbi, poi ho visto un po’ di sue
partite, soprattutto l’ho visto
dal vivo: tecnica, accelerazione. E per vederlo serve la sensibilità». Altro che statistiche:
«Vanno prese con le pinze. Io le
guardo per la preparazione e
l’analisi delle partite. Prendo
quello che mi serve - possesso
palla degli avversari, i palloni
lunghi, i palloni corti, baricentro - e cestino tutto il resto. I
flussi di gioco, i passaggi più
frequenti, li ignoro, non sono
funzionali al mio modo di pensare. E poi comunque la partita
me la guardo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA NOVITÀ
di ALEX FROSIO
B
oston, Massachusets. Qui ha sede il
Mit, la migliore
università al mondo in particolare
nel settore tecnologia. Ed è
la città dei Red Sox, la squadra di baseball di cui fa parte
Bill James, l’inventore della
«sabermetrica», cioè delle
statistiche avanzate applicate al gioco poi utilizzare e rese famose da Billy Beane,
l’uomo di Moneyball che al
cinema aveva il volto di Brad
Pitt. Le premesse sono fondamentali per capire il contesto da cui arriva James Pallotta. Bostoniano, presidente della Roma. Dalla quale se
n’è appena andato Walter
Sabatini. L’ex d.s. ha spiegato: «Io vivo d’istinto, il mio
calcio non può essere riportato alla statistica. Pallotta e
i suoi collaboratori invece
adorano la statistica e stanno cercando un algoritmo
vincente». Cioè la formula
matematica per acquistare il
giocatore giusto.
DAL BASEBALL AL CALCIO
La statistica applicata al calcio è il Santo Graal cui tutti
OGNI BUSINESS
USA L’ANALISI
QUANTITATIVA,
QUINDI PUÒ FARLO
ANCHE IL CALCIO
BILLY BEANE
L’UOMO DI «MONEYBALL»
danno la caccia da anni, dopo della Roma con 250mila dollari
l’esempio del baseball: nei pri- su sollecitazione del figlio
mi anni Duemila, gli Oakland Chris, che crede moltissimo nel
Athletics, squadra dal budget li- programma. Tanto da arrivare,
mitato, contese il titolo ai colos- appunto, alla rottura con Sabasi del campionato grazie alla tini. Il quale, pare, sia arrivato
guida del general manager Billy al punto di non ritorno quando
Beane, che comprava giocatori gli analisti gli hanno proposto
a basso prezzo osservandone l’acquisto di Magnanelli, censoltanto le statistiche elaborate trocampista che statisticamenda Paul DePodesta e ritenendo- te sbaglia meno di Strootman.
li sottovalutati. Quale presiden- Come tipo antropologico, Sabate di club di calcio non vorrebbe tini assomiglia molto a Billy Beavere la formula magica per ane. Come metodologia, è esatcomprare a poco un giocatore tamente il contrario, incarnandi tanto valore? In ambito calci- do non il cacciatore del Graal
stico, la via è stata tracciata da ma la vecchia «fede» nell’occhio
dell’esperto. Che
M a t t h e w
poi è ancora la
Benham, prodottrina domiGLI ESEMPI
prietario di Brentford (Cham- L’esempio arriva dal nante in Italia.
pionship inglese)
SCOUTING L’evoe soprattutto baseball americano
M y d t j y l l a n d , ma il pallone è meno luzione nel campo delle statisticlub fondato nel «codificabile»
che è costante,
1999 e campione
per fornire cifre
di Danimarca nel Il Mydtjylland con
sempre più ap2 0 1 4 - 1 5 .
profondite. I
Benham ha fatto l’analisi statistica
«classici» passagfortuna appli- ha vinto il titolo
gi effettuati e alcando modelli in Danimarca
tri numeri che
statistici alle
scommesse - secondo gli stessi vedete anche su queste pagine
principi utilizzati da tempo nel sono la punta dell’iceberg: gli
mondo della finanza - e ha usa- esperti stanno individuando
to lo stesso metodo con i suoi dati di complessità incomprenclub: analisi statistica per l’indi- sibile ai comuni mortali.
viduazione dei calciatori da ac- L’«analyst» è una figura che orquistare, preparazione mate- mai praticamente ogni squadra
matica delle palle inattive. Pri- di alto livello ha inserito nel
ma di Benham, il precursore era proprio organigramma. Si tratstato Damien Comolli, d.s. di ta tuttavia soprattutto di persoTottenham e Liverpool, tra gli ne che vivisezionano la prestaaltri: seguace del sistema Mo- zione della squadra (la propria
neyball, cadde «in disgrazia» e quella avversaria), mentre
dopo aver speso 42 milioni di l’intenzione di Pallotta sarebbe
euro per Andy Carroll, non pro- una rivoluzione. Perché sullo
prio un crack in maglia Red (ma «scouting» vero e proprio gli
nella stessa sessione Comolli italiani si affidano ancora alprese anche Luis Suarez, e al l’«occhiometro». Se non vedo,
Tottenham fece arrivare Bale). non credo. Perché, fondamentalmente, il calcio - a differenza
IL METODO ROMA Da noi, Pal- di quasi tutti gli sport americani
lotta è convinto di averlo trova- - è situazionale, non interamento, il Graal. Si chiama tag.bio ed te codificabile. «La velocità di
è un software elaborato da una giocata, cioè se uno trasmette il
start-up californiana finanzia- pallone a uno o due tocchi, nelta, tra gli altri, dal presidente le statistiche non c’è, per esem-
pio. E i dribbling? Non si può
stabilire se in campo aperto
o nello stretto...», dice l’osservatore di una squadra di
A. Che aggiunge: «Il dato
statistico è ciò che serve di
meno nella valutazione di
un calciatore». Non ci sarà
analista al mondo, per restare in tema, capace di quantificare la grandezza del Totti
quarantenne.
Persino
Benham, non un sabatiniano, ha detto: «Un giocatore
può avere un buon numero
di tackle positivi, ma magari
li fa perché è mal posizionato. Va sempre considerato il
contesto». L’occhio umano
non è infallibile - pensate al
«povero Piris» citato da Sabatini -, non lo è nemmeno
la statistica. Non ancora, almeno. I club, grandi e piccoli, un’occhiata ai numeri la
danno, in sede di scouting, a
volte per accelerare la ricerca: con molti software video
si può fare una prima «scrematura» statistica. Ma tutti,
nessuno escluso, condizionano la valutazione del possibile acquisto all’osservazione: prima a video, poi dal
vivo. Ma se avete un modello
matematico valido, fatevi
avanti: i presidenti aspettano solo voi.
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I NUMERI NON SONO
USATI IN MODO
INDISCRIMINATO, MA
IN MODO SCIENTIFICO
E ACCADEMICO
MATTHEW BENHAM
PATRON MYDTJYLLAND
L’allenatore del
Panathinaikos:
«I numeri non dividono
i buoni dai cattivi,
ma sono uno strumento
di valutazione»
«S
ono un “sabatiniano”, perché prima di
prendere un giocatore penso che sia sempre più importante l’“occhiometro”. Però
voglio anche mettermi nei panni di un patron e posso capire
che per il presidente di una
squadra sia difficile avere un
metro di controllo, di valutazione sull’operato dei suoi dirigenti. E allora, se non puoi contare
coppe o scudetti, i numeri possono essere utili. E capisco anche che è una cosa molto americana: il calcio lì ha attecchito
poco perché è poco codificabile,
e lì sono fissati coi numeri». Andrea Stramaccioni, da giovane e
affamato tecnico qual è, è uno
di quegli allenatori aperti alle
possibili novità in campo statistico, pur non ritenendoli la verità assoluta. I numeri fanno già
parte del suo lavoro: «Mi aiutano per valutare la prestazione,
anche atletica, e anche come
stimolo per il giocatore. L’applicazione statistica è delicata e va
decodificata. Per esempio, come passaggi positivi noi consideriamo soltanto quelli che tagliano fuori un avversario. Io ho
voluto Cristian Ledesma, il nostro playmaker, perché so che
mi garantisce 15-20 passaggi di
questo tipo a partita. Così riesco
a misurare la sua prestazione:
se va sotto una certa cifra, non
va bene. Poi misuriamo i palloni
recuperati, e penso ad Allan che
aveva numeri straordinari nella
mia Udinese e ora anche nel Napoli, e anche i palloni persi dagli attaccanti: più di 6-7 in un
tempo non sono sostenibili. Però chiariamo: i numeri non dividono i buoni dai cattivi».
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18
Serie A R Il personaggio
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Il Milan, l’Under 21
Locatelli ha fretta
di diventare grande
1Il 18enne rossonero chiude una settimana magica
Dopo il primo gol in A, ecco la chiamata di Di Biagio
ni Park hotel di Roma, Locatelli
ha chiuso il cerchio. Con un futuro ancora tutto da scrivere,
ma che sembra ogni giorno più
azzurro.
Vincenzo D’Angelo
L
e lacrime rappresentano
l’apice dell’emozione.
Possono essere di gioia,
come di dolore. Ma sono il riflesso diretto di un momento
che resterà indimenticabile.
Quelle di Manuel Locatelli domenica scorsa a San Siro hanno segnato il primo picco della
carriera di una giovane stella,
passata in un secondo da talento emergente a realtà del calcio
italiano. Il tempo di calciare al
volo una palla che usciva veloce dall’area di rigore e di piazzarla all’incrocio. Come i grandi sanno fare. Una settimana
dopo sembra passata un’eternità. Perché Manuel ha fatto altri due passi da gigante nell’ascesa al grande calcio. Per la
serie «Nato per bruciare le tappe», le ultime due puntate raccontano della candidatura al
ruolo di nuovo regista titolare
del Milan dopo l’infortunio di
capitan Montolivo e della prima chiamata nella Nazionale
Under 21 di Gigi Di Biagio. Dalle lacrime di gioia a San Siro al
sorriso emozionato del Manci-
MONTOLIVO
OPERAZIONE
RIUSCITA
Riccardo Montolivo è stato
operato ieri dal professor
Herbert Schoenhuber.
La ricostruzione del
legamento crociato
anteriore del ginocchio
sinistro è riuscita. I tempi
di recupero previsti sono
quelli standard tra 5 e 6
mesi, salvo complicazioni.
SCALATA Locatelli venerdì sera è andato a dormire da leader
dell’U19, vincitrice in Portogallo. E ieri si è risvegliato con in
mano un biglietto aereo per
Roma e un posto a sedere nello
spogliatoio dell’U21, lasciato
libero da capitan Benassi, promosso da Ventura. La convocazione di Manuel non è stata
proprio inaspettata, ma comunque sorprendente. Quantomeno per la tempistica. Locatelli è da anni sotto la lente di
ingrandimento delle nazionali
giovanili. Tutti i c.t. stravedono
per lui, da Baronio (ex U18, da
pochi mesi U19) a Evani
(U20), passando per Vanoli (ex
dell’U19 e oggi nello staff di
Ventura) allo stesso Di Biagio,
che in tempi non sospetti aveva
garantito sulla bontà del lavoro
svolto in questi anni dal vivaio
Italia. Un anno fa, alla vigilia
dell’Europeo in Repubblica Ceca, Di Biagio si era lasciato
scappare un indizio: «Ci sono
Manuel Locatelli, 18 anni: ieri il centrocampista del Milan ha raggiunto il ritiro romano dell’Under 21 ACTIVA
ragazzi nelle giovanili italiane
che oggi possono non avere un
richiamo mediatico, ma che
hanno un futuro assicurato,
nemmeno troppo lontano. Segnatevi il nome di Locatelli, un
’98 del Milan…». Quel ’98 a 16
anni giocava già nella Primavera di Brocchi e con Gigio Donnarumma rappresentava l’oro
del vivaio rossonero. Nessuno
parlava di ipotesi, ma di certezza. E gli ultimi giorni hanno
confermato quella tesi. Lo staff
azzurro pensava di lasciarlo
ancora un po’ nell’Under 19 di
Baronio, ma ha dovuto accelerare la sua scalata. Come sempre del resto.
PROSPETTIVE A giugno era
l’unico ’98 titolare tra gli azzurri nella finale dell’Europeo Under 19 persa dai ragazzi di Va-
noli contro la Francia. Con un
anno di anticipo, aveva preso
possesso delle chiavi del centrocampo azzurro. Ieri, in anticipo di due anni, ha festeggiato
la prima convocazione in Under 21. Forse è ancora presto
per vederlo in campo, ma in caso di qualificazione dell’Italia
ad Euro 2017 non è un azzardo
pensare di vederlo debuttare
nelle amichevoli di novembre o
a fine stagione nella lista dei
convocati per la Polonia. Di sicuro stavolta non potrà bruciare il record del più giovane
esordiente in Under 21. Quello
appartiene all’amico Donnarumma, 17 anni e un passaggio
molto rapido da Di Biagio, fatto di appena tre presenze. Toccata e fuga. Lo attendeva un
posto da vice Buffon.
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Oggi partenza
per la Lituania
Sarà ancora 4-3-3
 È tutto pronto. All’ora di
pranzo l’Under 21 di Gigi
Di Biagio lascerà Roma per
raggiungere Kaunas, sede
dell’ultima sfida del girone di
qualificazione. In Lituania
martedì (ore 17 italiane)
l’Italia cercherà di ottenere il
punto che manca
all’aritmetica qualificazione
all’Europeo 2017 in Polonia.
Malgrado le tante assenze,
Di Biagio confermerà il 4-3-3
inaugurato nel biennio in
corso nell’ultima uscita
contro Andorra, con Ricci e
Di Francesco esterni alti, con
Cerri (non al top) centravanti.
L’AMICHEVOLE
La prima volta di Lapadula: doppietta al Chiasso
1Per l’ex Pescara i primi gol in rossonero
1
2
A segno anche Poli, Niang e Luiz Adriano
Montella: «Montolivo? Quasi insostituibile»
Luca Bianchin
INVIATO A CHIASSO (SVIZZERA)
@lucabianchin7
I
l tifoso milanista con megafono aspetta che la squadra
sia uscita dagli spogliatoi,
poi lancia il coro: «Portaci in
Europa, o Montella portaci in
Europa». Sorrisi ed entusiasmo
degli svizzeri in cerca di autografi, contenuto ma pur sempre
entusiasmo. L’Europa del Milan
per quest’anno è qui, cinque minuti oltre la dogana. Chiasso è
Svizzera di periferia, un campo
con una tribuna e negli altri tre
lati due file di gradoni quasi invisibili: clima da calcio semiprofessionistico, quasi familiare. Non è chiaro perché l’uomo
abbia portato un megafono, ma
è evidente perché il Milan sia
arrivato fin qui: voleva speri-

8
LAPADULA
 Il gol più bello è di Poli, lui ne
fa due come piacciono ai 9: non
da esteta ma da uomo d’area.
Sembra pronto al 100% per
dare una mano.
mentare, dare minuti alle riserve e aggiungere morale al momento migliore della sua stagione. Nel suo piccolo, missione
compiuta. Montella ha visto
davvero un bel calcio per 29 minuti, quando un gol chiamava
l’altro e Niang sembrava un uomo tra i bambini. Il Milan è arrivato alla mezz’ora sul 5-0, poi si
è fermato. Ha abbassato il ritmo
e permesso al Chiasso, ultimo
nella B svizzera, di godersi almeno un po’ il pomeriggio, come un ringraziamento per
l’ospitalità.
VANGIONI E SOSA Note da statistici. Niang è entrato in tutti i
gol, segnando il terzo e producendo assist per gli altri quattro. Lapadula si è regalato i primi due gol da milanista, con
l’1-0 dopo soli 7 minuti, per non
pensarci più. Il livello del Chias-

8
NIANG
 Trenta minuti di prepotenza
fisica, a destra e a sinistra,
con una accelerazione in stileWeah. Se sta così bene, il
Milan comincia da lui.
 1 L’abbraccio tra Luiz Adriano, 29 anni,
e Gianluca Lapadula, 26, protagonisti della sfida
 2 Uno dei guizzi vincenti di Lapadula BUZZI
so però è troppo basso per dare
valore alle cifre, così ai tifosi milanisti restano le buone sensazioni e l’orgoglio cittadino:
Chiasso-Inter un anno fa finì
3-1 per gli svizzeri, abbastanza
per dare al mondo rossonero
una battuta da giocarsi con i
colleghi alle 8.01 del lunedì
mattina. Montella, che vive di
alte soddisfazioni, invece avrà
guardato soprattutto Vangioni
e Sosa. L’argentino a sinistra ha
fatto pochino per nobilitare un
pomeriggio con pochi stimoli,
Sosa ha giocato un tempo — ordinato sì, esaltante no — davanti alla difesa. Non è un mistero che il Milan dopo l’infortunio di Montolivo cerchi una
risposta soprattutto lì: Sosa può
essere il titolare delle prossime
partite o questa è già la squadra
di Locatelli? Per la prima parte
della domanda, qualche dubbio: il Principito può migliorare. Per Locatelli, parola a Montella: «Non so se giocherà titola-
— ma alla prima domanda sulla
partita ha parlato solo di Riccardo: «Voglio fare gli auguri a
un amico e un grande compaMONTO E LOCA Domenica gno. Ci mancherà, giocheremo
Niang, Lapadula e Luiz Adriano soprattutto per lui. Io? La voglia
non giocheranno di sicuro in- è quella di giocare di più, non
sieme dall’inizio, però l’attacco sarei sincero nel dire il contrario, ma la squaha funzionato: i
dra sta andando
tre sono stati
messi insieme
ROSA SVUOTATA bene». Montella
ha aggiunto un
quasi per forza,
concetto simile:
perché i giocato«Ieri è stata una
ri della prima
giornata triste.
squadra erano
Montolivo è una
undici, però si sono trovati bene. Giocatori della prima persona che conta nello spogliaHanno scambia- squadra in Svizzera:
toio, per noi è
to posizione e ofnella
ripresa
spazio
quasi insostituiferto qualche mibile». Poi è salito
nuto di allegria. a tanti ragazzi
sull’autobus e,
Eppure, anche in della Primavera
più che ascoltare
quei momenti,
Montolivo era una presenza, i cori col megafono, sembrava
come se sul pullman per Chias- pensare. La strada da Chiasso a
so fosse salito anche lui. Poli ha Milano è breve, quella per l’Eusegnato un gran gol — tiro al ropa lunga ancora sette mesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
volo su cross di Niang da destra
re domenica con il Chievo. È
molto giovane, non bisogna
avere fretta».
11
CHIASSO
0
MILAN
5
PRIMO TEMPO 0-5
MARCATORI Lapadula al 7’, Poli al 13’,
Lapadula al 20’, Niang al 17’, Luiz Adriano
al 29’ p.t.;
CHIASSO (4-1-4-1)
Guatelli (dal 1’ s.t. Bellante); Ivic, Delli
Carri, Lurati (dal 33’ s.t. Reymond), Urtic
(dal 21’ s.t. Kandiah); Milosavijevic (dal 1’
s.t. Abedini); Susnjar (dal 1’ s.t. Jakovlevs),
Simic (dal 1’ s.t. Rauti), Monighetti (dal 31’
s.t. Vergine), Regazzoni (dal 1’ s.t. Palma);
Mujic (dal 21’ s.t. Lagrotteria).
ALLENATORE Scienza.
MILAN (4-3-3)
Gabriel (dal 40’ s.t. Guarnone); Abate (dal
31’ s.t. Zanellato), Paletta (dal 24’ s.t.
Zucchetti), Ely, Vangioni; Suso (dal 24’ s.t.
De Piano), Sosa (dal 42’ s.t. Pobega), Poli
(da 40’ s.t. Curto); Luiz Adriano (dal 40’
s.t. Marchesi), Lapadula, Niang (dal 31’ s.t.
La Ferrara).
ALLENATORE Montella.
ARBITRO Ovcharov.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI nessuno.
NOTE spettatori 1.000 circa. Tiri in porta
1-7. Tiri fuori 0-3. Angoli 3-4. In fuorigioco
1-2. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 0’.
Serie A R
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
IL BLOG
DELLA A
3
10
2
 le presenze stagionali di
Sportiello. Dalla 4a giornata
Gasp ha preferito Berisha
 i punti in meno rispetto
alla scorsa stagione per la
Fiorentina di Sousa: da 18 a 8
 i gol stagionali di Pavoletti
in Serie A prima dello stop:
ora è pronto a rientrare
mo tentato di tutti i modi di
offrirgli un nuovo contratto,
e ha rifiutato. Adesso dobbiamo accettare che una volta finito il suo prestito, andrà in
Italia e il River non riceverà
niente».
1Cresciuto nel River Plate ma è tifoso del Boca, lo chiamano
Tanque ma fa anche numeri alla Ronaldinho, Mihajlovic lo adora
Al nuovo golden boy granata manca solo inquadrare la porta...
Boyé il conquistatore
Forza fisica e magie
aspettando il gol
Martin Mazur
È
il giocatore che ha causato le dimissioni di Sabatini, il casus belli della fine di un’avventura durata
più di 5 anni. Lucas Boyé, attaccante argentino del Torino, era entrato nei radar dell’ex ds della Roma nell’estate
2015, ma al momento di
chiudere i granata beffarono
i giallorossi. «In quel momento ho capito di non meritare
più la Roma», ha detto l’altro
giorno Sabatini, che comunque ci aveva visto giusto.
BUFERA Lucas Boyé è cresciuto nelle giovanili del River Plate, nonostante fosse tifoso del Boca. Per anni, la co-
sa è passata inosservata, finché
il tutto non è esploso sui social
network, quando lui giocava già
in Primera Division: da un giorno all’altro sono apparse le sue
foto da bambino con la maglietta e uno striscione gialloblù, e alcuni vecchi commenti sulla sua
passione per gli xeneizes, che
hanno creato una bufera. Un carico pesante per un ragazzino
che dopo ha tentato, senza fortuna, la smentita: «Erano i colori
del club San Gregorio, città dove
sono nato e dove ho iniziato da
piccolo a giocare».
clic
STORICO SPEAKER TORO
A CACCIA DEL GUINNESS
CAIRO FA IL TIFO PER LUI
 Urbano Cairo ha fatto visita
a Radio BBSI per sostenere
l’impresa di Stefano Venneri,
speaker del Torino, che sta
cercando di battere l’attuale
primato di 198 ore di diretta.
CONCORRENZA Ma quello non
è stato l’unico problema di Boyé
al River Plate. Portato da Ramon
Diaz nel ritiro all’inizio della stagione 2014, il «Tanque» (carro
armato) si trasforma nel sostitu-
Lucas Boyé,
20 anni,
attaccante,
alla prima
stagione al
Torino GETTY
LE ACCUSE «Devo essere più
Matteo Spini
BERGAMO
A
lejandro Gomez, il
Papu nazionale. Forse, un giorno, anche il
Papu della Nazionale: d’altronde l’ala dell’Atalanta ha
la cittadinanza italiana dallo
scorso maggio e si è detto in
più circostanze disponibile a
sposare la causa azzurra.
L’ultima volta ieri, a Sky
Sport: «Se ci fosse la possibilità, mi piacerebbe giocare
con l’Italia: per me, ora, è come l’Argentina, vivo in questo paese da tanti anni, la
mia famiglia è ormai italiana e i miei bambini sono cresciuti qui», ha sottolineato
Gomez. Che poi ha aggiunto: «Qualche mese fa, Ventura è venuto a seguire gli allenamenti dell’Atalanta, ci siamo salutati e mi ha parlato:
mi ha detto che dipende da
ciò che farò in campo e che
se farò bene avrò la possibilità di raggiungere la Nazionale. Io sono pronto». Quindi, l’ex Catania ha toccato altri argomenti: «Quest’anno
sento maggiori responsabilità, perché, per la prima volta, mi capita ogni tanto di indossare la fascia da capitano. Il mercato? In passato
sono stato vicino all’Inter e
alla Fiorentina, mi volevano
Stramaccioni e Montella».
FARO ATALANTINO Papu azzurrabile ma, intanto, nerazzurrissimo. Per l’Atalanta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alejandro Gomez, 28 anni LAPRESSE
SQUADRE
Mario Cognigni con Pantaleo Corvino ANSA
1Il presidente della
Fiorentina critica lo
sponsor della Nazionale
Cognigni contro
Intralot: «Scelta
non condivisibile»
JUVENTUS
NAPOLI
ROMA
LAZIO
CHIEVO
MILAN
GENOA
TORINO
INTER
CAGLIARI
BOLOGNA
ATALANTA
SASSUOLO
FIORENTINA
SAMPDORIA
UDINESE
PESCARA
PALERMO
EMPOLI
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PARTITE
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16
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS
EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
8ª GIORNATA
Duccio Zoccolini
FIRENZE
U
na sosta per riorganizzare le idee. E capire come e dove intervenire per rilanciarsi in classifica. Tutto senza i 12 nazionali che Paulo Sousa ritroverà solo la prossima settimana. Il presidente onorario della
Fiorentina Andrea Della Valle ha assistito alla
partita a squadre miste con la formazione
Primavera. Poi colloqui con i giocatori e
pranzo insieme all’allenatore e al dg Corvino.
Tra i migliori della partitella Borja Valero e il
croato Milic. In serata Adv e il mister Sousa
hanno partecipato alla prima mondiale della
proiezione del film «Inferno» al Teatro dell’Opera di Firenze. A riportare serenità nell’ambiente ci ha pensato il presidente esecutivo Mario Cognigni: «Abbiamo piena fiducia
nel mister -ha detto- sono sicuro che con il
lavoro e con il ripasso dei nostri sistemi di
gioco riusciremo a migliorare».
FIGC-INTRALOT il club viola si è espresso sulla sponsorizzazione dell’agenzia di scommesse Intralot sulle maglie della Nazionale
italiana: «E’ una scelta difficilmente condivisibile- prosegue Cognigni- soprattutto perché sappiamo cosa comporta il gioco. In passato noi abbiamo rifiutato sponsor simili».
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Pavoletti un nuovo
infortunio per il Genoa
RETI
G
SABATO 15 OTTOBRE
NAPOLI-ROMA
PESCARA-SAMPDORIA
JUVENTUS-UDINESE
DOMENICA 16 OTTOBRE
FIORENTINA-ATALANTA
GENOA-EMPOLI
INTER-CAGLIARI
LAZIO-BOLOGNA
SASSUOLO-CROTONE
CHIEVO-MILAN
LUNEDÌ 17 OTTOBRE
PALERMO-TORINO
CON SINISA Nel Newell’s il
ragazzo si esprime più o meno sugli stessi livelli del River
Plate, ma con picchi altissimi.
«Ha fatto in un’azione più numeri di Ronaldinho in carriera», scherza il giornale Ovacion per le sue magie contro
l’Union, diventate virali su
YouTube. Lontano dalla polemica, il Torino è quasi il mondo perfetto per Lucas Boyé,
che non è solo il Tanque: da
piccolo lo chiamavano «Toro», per via della forza fisica.
Qualità dimostrate anche con
Mihajlovic, che finora lo ha
utilizzato sia come esterno
nel tridente che come punta
centrale quando Belotti è stato fuori. Sinisa ne apprezza le
qualità di combattente: Boyé
sa proteggere la palla come
pochi e svolge un lavoro tattico importante. Il meglio di sé
lo ha dato finora come viceLjajic, partendo da sinistra.
Difetti? La capacità realizzativa, finora ha realizzato un
solo gol in Coppa Italia contro la Pro Vercelli, ma il tempo per migliorare non manca.
1Dopo Ocampos e
CLASSIFICA
«Ventura mi ha detto che se avessi
fatto bene avrei avuto una chance»
è tornato un punto di riferimento: non è un caso se la
squadra ha ottenuto due vittorie di fila proprio quando
l’argentino, dopo un inizio
non al top, ha ingranato, peraltro facilitato pure dalla
collocazione sulla sua fascia
sinistra. Oltretutto giocando
le ultime gare con una fasciatura per via di una frattura alla mano sinistra: approfittando della sosta, è
stato operato ed è pronto a
tornare in campo. Gomez
centro del mondo Atalanta,
spesso anche con i gradi di
capitano (viste le assenze,
tra gli altri, di Sportiello e
Carmona): con il suo ritorno
al massimo della forma, i nerazzurri possono stare tranquilli. E lui –che è rimasto in
estate nonostante le richieste di mercato e che nei giorni scorsi ha ribadito la fedeltà ai colori a meno di offerte
irrinunciabili- è tornato una
star anche con il pallone tra i
piedi e non solo sui social,
dove impazza a suon di spassosi video.
concreto», spiegava dopo aver
sbagliato all’ultimo minuto il
gol-vittoria in un Superclasico
del 2014, sotto la pioggia. La media di gol al River non ha aiutato
Boyé a diventare un intoccabile:
37 partite e 2 reti. Così è finito in
prestito nel Newell’s Old Boys,
ma è poi stato accusato pubblicamente dal presidente del River D’Onofrio di volersene andare: «Boyè è un bugiardo, abbia-
to naturale di Teo Gutierrez. Ma
poco tempo dopo, con l’arrivo di
Marcelo Gallardo in panchina,
gli attaccanti diventano tanti:
lui, Gutierrez, Cavenaghi, Mora,
Viudez, Saviola, Driussi, Simeone... Nel frattempo, il River vinceva la Dallas Cup U20 negli
Usa, con una doppietta proprio
di Boyè.
1In gran forma, l’atalantino ribadisce
Il sogno azzurro
del Papu Gomez
«Io sono pronto»
19
ore 15
ore 18
ore 20.45
ore 12.30
ore 15
ore 20.45
ore 20.45
SAMPDORIA
Otto mesi dopo
torna Carbonero
45’ nel test di ieri
 BOGLIASCO (a.d.r.)
Quarantacinque minuti per
ritrovare il sorriso. Carlos
Carbonero è tornato in
campo, con la formazione
Primavera nel test contro la
sua Sampdoria (3-0 il risultato
con tripletta di Budimir). Ha
giocato un tempo, il secondo,
oltre 8 mesi dopo l’infortunio
al ginocchio accusato a fine
gennaio contro il Napoli.
Stop per Gakpé:
out 3 settimane
Juric nei guai
Alessio Da Ronch
GENOVA
T
re settimane di stop. L’esito degli accertamenti effettuati ieri mattina a Genova
da Serge Gakpé non ha regalato sorprese positive al Genoa. L’attaccante si è infortunato con la nazionale togolese, riportando
una lesione tra il primo e il secondo grado al
bicipite femorale destro. Per lui, quindi, nessuna possibilità di sfidare l’Empoli domenica
al Ferraris e, soprattutto, di recuperare in
tempo per rendersi disponibile per il derby in
programma il 22 ottobre.
EMERGENZA Un problema che rischia di causare una vera e propria emergenza in casa
rossoblù. Ivan Juric, infatti, è costretto a vedere impegnati nei loro allenamenti personalizzati pure Lucas Ocampos (anche per il suo
recupero serviranno almeno altre tre settimane) e Leonardo Pavoletti. Quest’ultimo è il
più vicino al rientro, visto che dovrebbe aggregarsi ai compagni già la prossima settimana. Evento che, però, difficilmente gli consentirà di essere al cento per cento per la stracittadina.
SOLUZIONI Contro l’Empoli, per di più, il tecnico rossoblù dovrà fare a meno anche di
Pandev. L’attaccante macedone, in questi
giorni impegnato con la sua nazionale contro
l’Italia, dovrà infatti scontare la seconda delle due giornate di squalifica subite per la protesta contro l’arbitro Irrati durante la sfida
contro il Pescara. Con quattro assenze pesanti Juric domenica si ritroverà gli uomini contati e dovrà inventarsi qualche soluzione alternativa. Oltre al giovane Simeone, che ha
fatto benissimo contro Pescara e Bologna,
l’unico attaccante puro a disposizione sarà il
giovane Raul Asencio. Va meglio per quanto
riguarda i possibili esterni: Juric infatti avrà
Ntcham, potrebbe avanzare Lazovic o schierare per la prima volta da titolare Ninkovic.
Probabilmente l’allenatore del Genoa si affiderà ancora a Rigoni come arma tattica.
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20
Calcio R Settima puntata
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
GLI STADI LA STORIA
Freddo
brutto
e costoso
CONTENUTO
PREMIUM
Il Delle Alpi sorgeva nella zona nord-ovest di Torino, tra quartieri delle Vallette e di Venaria Reale
DELLE ALPI, 16 ANNI DI VITA
E UN GOL MAGICO DI DEL PIERO
R
DI
I C O R DI
CA LCIO
DELLE ALPI
TORINO
Lo Stadio Delle Alpi di Torino fu
inaugurato il 31 maggio 1990 con
un’amichevole tra una «mista» di
Juventus-Torino e il Porto. Venne
utilizzato per cinque partite del
Mondiale. Il costo fu di 150
miliardi di lire (circa 75 milioni di
euro). La capienza era di 69.295
posti. La pista di atletica fu usata
soltanto in un paio di occasioni.
Nel 2006 lo stadio venne chiuso.
IL RACCONTO
di ANDREA SCHIANCHI
L’
hanno ucciso che era
un adolescente, sedici anni, giorno più
giorno meno. E nessuno ha pianto. Anzi: sulle sue ceneri è nata una
nuova creatura, bella, amata e
coccolata, e adesso di quell’enorme corpo di cemento e
acciaio nessuno parla più. Come se non fosse mai esistito.
Eppure qui, dove ha giocato
l’Italia di Ventura contro la
Spagna, in quello che è lo Juventus Stadium, un autentico
gioiellino nel preistorico campionario degli impianti italiani, una volta c’era lo Stadio
Delle Alpi, insensato monumento a un futuro di grandezza che non sarebbe mai arrivato. E’ una storia durata poco, il
tempo di accorgersi che la narrazione non aveva senso e che
quell’astronave ai confini di
una città industriale in via di
trasformazione non sarebbe
decollata: dal maggio 1990 al
maggio 2006. Tanti soldi buttati (purtroppo pubblici, quindi pesanti per le tasche dei cittadini: il costo fu di 150 miliardi di lire, circa 75 milioni di euro), e nessuna nostalgia. Ci
giocavano la Juventus e il Torino, ma non è mai stata la casa
né della Juventus né del Torino. Il Delle Alpi è il padre ripudiato, è il genitore che non ha
mai reso felici i figli e l’unico
modo per dimenticarne l’esistenza è sostituirlo.
PROGETTO Quando fu pensato,
però, questo esempio di gigantismo architettonico ricevette
tanti applausi. C’era la fila di
politici, industriali, intellettuali a dire che era una grande
idea, che finalmente la città di
Torino avrebbe avuto uno stadio alla sua altezza (implicitamente alludendo ai tempi di
Casa Savoia), che attorno a esso sarebbe finalmente risorta
anche la periferia. Si era alla
metà degli anni Ottanta, all’Italia era appena stata assegnata l’organizzazione del
Mondiale del 1990 e il «bocconcino» ingolosiva parecchio
in un Paese che si stava arrampicando, tra paninari e tangentari, craxiani e piduisti, e cercava di lasciarsi alle spalle il tempo del terrorismo e delle P38.
Nel dicembre del 1986, quindi
in piena epoca «Italia da bere»,
il comune di Torino assegnò il
progetto del nuovo stadio che
doveva sorgere nella zona della Continassa, a nord-ovest della città, tra i quartieri delle Vallette e di Venaria Reale. Il consorzio Acqua Marcia si aggiudicò l’appalto, lo studio Hutter
disegnò l’impianto e in meno di
due anni l’opera fu completata.
Ufficialmente la capienza era
di 69.295 spettatori. Tre anelli
sovrapposti ne caratterizzavano la struttura. L’altezza tra il
campo e l’ultimo pilone era di
33 metri. A corredare il tutto
una pista d’atletica a otto corsie: assolutamente inutile, ma
serviva ad accontentare qualche «papavero» e a ricevere finanziamenti dal Coni. Dopo
ALESSANDRO
DA URLO
NEL 1994
Uno dei gol più belli
realizzati al Delle Alpi
porta la firma di
Alessandro Del Piero. Era il
4 dicembre 1994, Juventus
contro Fiorentina. Del
Piero realizzò la rete della
vittoria per 3-2 con un tiro
al volo di esterno destro:
una vera magia.
San Siro e l’Olimpico di Roma,
il Delle Alpi era lo stadio più capiente d’Italia. A inaugurarlo, il
31 maggio 1990, un’amichevole tra una «mista» Juve-Toro e il
Porto. Terminò 4-3 per i bianconeri-granata: tripletta di Haris Skoro e rete di Angelo Alessio. Si annunciava una vita di
gloria, in quella primavera del
1990. Ai Mondiali vennero disputate cinque partite: quattro
del Brasile, compreso l’ottavo
di finale in cui la triste e anonima Seleçao del c.t. Lazaroni si
inchinò all’Argentina di Maradona e Caniggia, e la semifinale Germania-Inghilterra terminata con la vittoria dei tedeschi
ai calci di rigore.
BELLEZZA Avvenuto il battesimo ci si aspettava che la gente
imparasse ad amare questo
luogo e ne facesse la propria
casa delle emozioni. Non accadde. Troppo freddo per essere uno stadio, e non soltanto in
senso atmosferico. Il pubblico
era lontano dal campo, non
partecipava, osservava la scena senza esserne chiamato
dentro. E questo, alla lunga,
provocò il disamore. L’avvocato Agnelli dichiarò: «Al Delle
Alpi si vede male e poi è come
giocare sempre fuori casa». Gli
architetti, come spesso avviene, nel progettare il gigante
non avevano tenuto conto dello scopo per cui veniva costruito. Che senso ha uno stadio che
costringe gli spettatori a stare a
cinquanta metri dai protagonisti? Esattamente il contrario
del modello inglese, dove il
prato è praticamente attaccato
alle tribune, e lì sì che si sente
la partita, si vive, si respirano
la fatica, la gioia e la delusione.
Fatto sta che anche per i tifosi
più accaniti andare al Delle Alpi era diventato un supplizio.
Eppure in quel catino il Torino
aveva giocato la finale d’andata della Coppa Uefa, il 29 aprile
del 1992: 2-2 contro l’Ajax che
poi vinse il trofeo. E sempre al
Delle Alpi nacque una delle Juventus più belle di sempre,
quella guidata da Marcello Lippi, quella che aveva il tridente
Vialli-Ravanelli-Del Piero (o
Roberto Baggio), quella che
vinse lo scudetto al primo tentativo nel 1995 e poi la Champions League nel 1996, e incantò l’Italia per la forza, la potenza e l’eleganza dei suoi interpreti. Qui Del Piero, nel
dicembre del 1994, contro la
Fiorentina, diede prova di essere un mago trasformando in
gol, con un tiro al volo di esterno destro, un lancio che proveniva dalla difesa. In quel momento l’esaltazione collettiva
cancellò la distanza che separava la gente dall’uomo dei sogni, così come accadeva quando Zinedine Zidane, sempre su
quel prato, disegnava ghirigori
che gli avversari non solo non
interrompevano, ma neanche
capivano tanto erano «lunari»
e concepiti da una mente superiore.
FINALE Non bastò al Delle Alpi
rivendicare queste bellezze per
evitare di essere ripudiato. Nel
Terzo Millennio l’epoca del gigantismo architettonico era finita, si ragionava in termini di
spazio e ricavi economici. L’ultima partita della Juve al Delle
Alpi fu contro il Palermo, il 7
maggio 2006: 2-1, reti di Nedved e Ibrahimovic, ma pochi
festeggiamenti. Lo scandalo di
Calciopoli, che avrebbe travolto l’intera dirigenza juventina,
era una miccia già accesa. Un
mese più tardi, il Torino battè il
Mantova e salì in Serie A. Fu
l’ultimo acuto al Delle Alpi.
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IL GIGANTESCO IMPIANTO FU COSTRUITO PER
ITALIA ‘90. JUVE E TORINO NON SI SENTIRONO
MAI A CASA. DALLE SUE CENERI È NATO
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Il nuovo «faro» juventino
La boxe e le Olimpiadi
PJANIC, UN CAPELLO COL PIEDE DI PIRLO
I GIUDICI SOSPESI
NON SALVANO IL RING
L’INTERVENTO
di SANDRO
VERONESI
N
on ha impiegato molto
Pjanic a prendere in mano
la «sua» Juve. Da campione
qual è, ha soltanto avuto bisogno
di tararsi sui nuovi parametri
(velocità dei passaggi, spazi vuoti
e spazi pieni, tipi di inserimento),
peraltro nuovi per tutti, dati i
profondi cambiamenti subiti dalla
squadra, per mettere tutto il
proprio armamentario tecnico a
disposizione dei campioni d’Italia.
Già ora, dopo poco più di un
mese, non c’è un solo tifoso né un
solo osservatore tecnico che possa
dirsi scontento del suo
rendimento. E se è vero quel che
dicono a Roma, che il suo difetto è
la discontinuità, il fatto che non
abbia nessun problema di
inserimento da affrontare rende
realistica la speranza di vederlo
migliorare anche lì. Per contro,
alcune delle prestazioni che ha
offerto sono già, come si dice, «da
incorniciare» – ed è un gran
vantaggio quando un allenatore,
per mostrare a un proprio
giocatore quello che vuole da lui,
può limitarsi a mostrargli il
filmato di una sua giocata.
Tanto bene si è inserito Pjanic
nella «sua» Juve che è già possibile
accostarlo, per efficacia e stile di
gioco, a qualche grande
bianconero del passato – e non c’è
dubbio che l’accostamento più
adatto per lui sia con Fabio
Capello. Culo basso e testa alta,
proveniente come lui dalla Roma,
ha la sua stessa attitudine a
dominare il gioco, a ritmarlo con i
passaggi, a disegnarlo con i lanci,
ad accelerarlo con gli assist e,
quando capita, a concretizzarlo
con i gol. Già questo, in
prospettiva, giustifica ampiamente
il prezzo indicato dal cartellino
che gli ciondolava al collo. Ma c’è
addirittura qualcosa in più. Il suo
piede destro. Quel tocco, quella
morbidezza, quella precisione
Capello non le aveva. Quella è
roba sopraffina, da Platini, da
Baggio, da Del Piero – o meglio,
per menzionare l’altro bianconero
cui viene voglia di accostarlo, da
Pirlo. Certo, c’è la diatriba sul
ruolo nel quale impiegarlo, regista
basso, mezzala, interno, ma si
tratta di questioni strettamente
tecniche, e qui stiamo solo
fantasticando. Un Capello col
piede di Pirlo, questa è la fantasia.
E le fantasie non costano nulla, lo
sappiamo, ma questa, prima
dell’arrivo a Torino di Miralem
Pjanic, tra i tifosi bianconeri non
esisteva.
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De Biasi guida l’Albania contro la Spagna
L’AIUTINO DEL C.T. AZZURRO MANCATO
IL COMMENTO
di MIMMO CUGINI
email: [email protected]
twitter: @mcugini1
I
l coraggio e l’entusiasmo
qualche volta nel calcio fanno
miracoli. Non sempre,
d’accordo, ma se provi a giocare a
calcio sfruttando al massimo le
tue caratteristiche può succedere
di andare oltre i propri limiti.
Come è successo all’Albania che
sotto la guida di Gianni De Biasi
ha prima ottenuto la
qualificazione alla fase finale di
Euro 2016 e adesso si ritrova in
testa al gruppo G delle
qualificazioni mondiali, davanti
alla Spagna e all’Italia. Magari
aiutato un po’ dal calendario, ma
comunque a punteggio pieno
dopo aver battuto Macedonia e
Liechtenstein. E pensare che nei
giorni in cui a Durazzo i tifosi
albanesi scendevano in piazza per
festeggiare De Biasi e i suoi eroi
dopo la bella figura all’Europeo,
l’allenatore italiano rifletteva
sull’opportunità di accettare il
rinnovo proposto dalla
federazione albanese. C’era stato
qualche contatto con il presidente
della Figc Tavecchio e De Biasi, a
61 anni, aveva accarezzato il
sogno di coronare la sua carriera
di tecnico sulla panchina più
bella, quella azzurra. Sarebbe
stata una sorta di risarcimento del
calcio italiano che lo aveva
dimenticato dopo l’ultima breve
parentesi all’Udinese (due mesi,
dal 22 dicembre 2009 al 21
febbraio 2010 che proprio ieri il
tecnico ha ricordato con
amarezza) e che aveva rimosso
anche le stagioni travolgenti del
Modena che De Biasi aveva
portato dalla serie C alla A e pure
del Torino, che con il tecnico
veneto conquistò la promozione in
Serie A nel 2006 dopo lo
spareggio col Mantova.
Alla fine Tavecchio ha scelto
Ventura, uno che come De Biasi
ha scalato i gradini del calcio uno
ad uno, senza salti né santi in
paradiso. E oggi scopriremo come
De Biasi cercherà di annullare il
tiqui-taka della Spagna. Sceglierà
la difesa a oltranza o attaccherà
col pressing feroce cercando di
togliere aria ai campioni di
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
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VICEDIRETTORI
Pier Bergonzi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Andrea Di Caro
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Umberto Zapelloni
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Testata di proprietà de “La Gazzetta
dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2016
PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO
Urbano Cairo
CONSIGLIERI
Marilù Capparelli,
Carlo Cimbri,
Alessandra Dalmonte,
Diego Della Valle,
Veronica Gava,
Gaetano Miccichè,
Stefania Petruccioli,
Marco Pompignoli,
Stefano Simontacchi,
Marco Tronchetti Provera
Lopetegui? Di sicuro, stasera più
che mai, Ventura farà il tifo per De
Biasi perchè l’Albania è la vera
mina vagante del girone G delle
qualificazioni mondiali e De Biasi
ha un grande vantaggio rispetto al
collega che siede sulla panchina
azzurra: non ha nessuna
pressione.
L’Albania viaggia idealmente tra
due ali di tifosi che la idolatrano
per aver raggiunto risultati storici,
l’Italia come sempre, oltre che
degli avversari, deve preoccuparsi
anche della pressione mediatica
che incombe sul nostro calcio.
Inevitabilmente, del resto, visto
che abbiamo vinto quattro volte il
Mondiale e solo in una occasione,
nel 1958, non ci siamo qualificati
alla fase finale. Con quel pizzico
d’incoscienza che accompagna
sempre le grandi imprese e
sperando che la Spagna non sia la
vera Spagna, De Biasi proverà a
fare un favore all’Italia. E un po’ in
fondo anche a se stesso. Senza
rimpianti per quello che poteva
essere e non è stato. Vuoi mettere
con che serenità si allena
l’Albania.
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NON SOLO CALCIO
di FAUSTO NARDUCCI
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A
questo punto tanto
varrebbe abolire
direttamente la boxe dal
programma olimpico. Lo
diciamo, ovviamente, a
malincuore, ma l’annuncio da parte
dell’Aiba di sospendere tutti e 36 gli
arbitri e giudici impegnati a Rio non
lascia molte vie d’uscita: quasi una
dichiarazione di impotenza di fronte
alla inesorabile corruzione che
corrode il sistema arbitrale dell’ente.
In effetti, se l’organismo supremo
delegato alla gestione di uno sport
ammette di non riuscire a fermare
brogli e accordi sotto banco, che
cosa si può sperare? È come la storia
del ladro scoperto a rubare in un
appartamento che, appena uscito di
galera, torna compulsivamente
all’antica professione.
Nella boxe pare che non si riesca a
trovare nessuna formula per
garantire uniformità e onestà di
giudizio. Visto che affidarsi ai
punteggi dei tre giudici come
avviene nella boxe pro’ lasciava
troppo spazio alla soggettività (per
non dire alla faziosità e alla
malafede), l’Aiba fino all’Olimpiade
di Londra si era affidata alle
famigerate macchinette segnapunti.
In questo modo era necessario che
almeno tre giudici premessero
contemporaneamente il bottone per
assegnare il punto, ma perfino un
criterio così scientifico non aveva
messo la boxe al sicuro dalle
pastette, rendendo per giunta nullo
il fattore potenza. Così a Rio si è
tornati all’antico, ma affidare la
valutazione ai singoli giudici può
funzionare in un contesto di
altissima professionalità e onestà,
cosa che a quanto pare non esiste
nell’Aiba. Ecco quindi che a Rio si è
visto il peggio. Valga per tutti il caso
del russo Evgeny Tishchenko che,
dopo aver superato nei quarti il
nostro Clemente Russo con un
verdetto quantomeno discutibile, è
stato portato in carrozza fino all’oro,
benché in finale avesse perso tutte le
riprese finendo sull’orlo del k.o.
contro il kazako Vassily Levit. Più o
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meno quello che è successo al
superwelter uzbeko Gaibnazarov,
che al tappeto c’è andato realmente,
ma non ha interrotto per questo la
corsa all’oro, deciso a tavolino
contro l’americano Russell. E cosa
dire della semifinale dei leggeri in
cui il brasiliano Robson Conceição,
padrone di casa, è stato dato
vincitore del campionissimo cubano
Lázaro Álvarez a scapito di un
match dominato da quest’ultimo?
Che non si trattasse di chiacchiere lo
ha dimostrato la decisione (tenuta
in gran segreto) di mettere in
panchina già durante la rassegna un
gruppo di potentissimi giudici e
arbitri. Ma anche la protesta delle
delegazioni di Usa, Irlanda e
Kazakistan che in un primo
momento era stata archiviata
dall’Aiba con una dichiarazione
sibillina: «Meno di una manciata
delle decisioni nei 239 incontri
disputati è stata di livello inferiore a
quello sperato». Poi però qualcosa
dev’essere accaduto, probabilmente
anche l’intervento del vicepresidente
italiano Franco Falcinelli è servito a
dettare un po’ più di autocritica al
tetragono presidente Ching-Kuo Wu.
Sia pure con un ritardo di due mesi,
l’Aiba ha ammesso che «alcuni
verdetti hanno dato un’immagine
negativa della boxe a Rio» ed è
scattata la tagliola per 36 «officials»
insieme alla rimozione del direttore
esecutivo, l’algerino Karim Bouzidi.
Ammissione di colpa? Volontà di
svoltare? Ci crediamo poco. Intanto
si tratta di una sospensione
cautelativa in attesa che faccia il suo
corso l’indagine che si concluderà
entro la fine dell’anno. Quindi, fino
alla probabile discolpa, i giudici
accusati si «perderanno» i Mondiali
Youth di metà novembre. Avessi
detto... Le condotte illecite non
incrinano in nessun modo la
gestione dell’ente che assegna ai
giudici più influenti un
remunerativo contratto grazie ai
ricchi budget forniti dalla
sponsorizzazione interessata del
magnate azero Kamaladdin
Heydarov e alle manovre
dell’uzbeko-russo Gafur Rakhimov.
Che il tutto si traduca in un occhio
di riguardo per il blocco ex sovietico
è più di un sospetto.
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dell’1 settembre 1948
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doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
PREZZI ALL’ESTERO: Albania e 2,20; Austria e 2,20; Belgio e 2,20; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro e 2,20; Croazia Hrk 17; Francia e 2,20; Germania e 2,20; Grecia e 2,50; Irlanda e 2,20; Lux e 2,20; Malta e 2,20; Monaco P. e 2,20; Olanda e 2,20; Portogallo/Isole e 2,50; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,20; Spagna/Isole e 2,50; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; Ungheria Huf. 700; UK Lg.
1,80.
22
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Serie B R 8a giornata
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
S’è svegliato anche il Frosinone
Cittadella, il primato è a rischio
1La squadra di Marino ritrova i gol e vince fuori. Venturato può essere sorpassato
CITTADELLA
2
3
FROSINONE
PRIMO TEMPO 1-2
MARCATORI Pryyma (F) al 17’, Chiaretti (C) al 32’, Paganini (F) al 37’ p.t.;
D. Ciofani (F) al 1’, Litteri (C) al 15’ s.t.
CITTADELLA (4-3-1-2) Alfonso 5,5;
Pedrelli 6, Scaglia 5, Pascali 5,5,
Martin 6; Valzania 5,5 (dal 21’ s.t.
Paolucci 6), Iori 6, Bartolomei 5,5
(dal 13’ s.t. Schenetti 6); Chiaretti
6,5; Litteri 7, Arrighini 5,5 (dal 29’ s.t
Strizzolo 6). PANCHINA Paleari,
Lora, Pasa, Benedetti, Pelagatti,
Kouame. ALLENATORE Venturato 6.
FROSINONE (4-3-3) Bardi 7;
M. Ciofani 5,5, Pryyma 6,5, Ariaudo
5,5, Mazzotta 6; Sammarco 6 (dal
23’ s.t. Frara 6), Gori 6, Soddimo 6,5;
Paganini 7, D. Ciofani 7, Dionisi 6.
PANCHINA Zappino, Crivello,
Belvisi, Gucher, Csurko, Cocco,
Volpe, Preti.
ALLENATORE Marino 6,5.
ARBITRO La Penna di Roma 5.
GUARDALINEE Raspollini 6-Villa 6.
AMMONITI Scaglia (C) e Ariaudo (F) per gioco scorretto; Soddimo (F) e Iori
(C) per comp. non regolamentare; Zappino (F) per proteste (dalla panchina).
NOTE paganti 892, incasso di 5.967,30 euro; abbonati 1.785, quota di
7.823,49 euro. Tiri in porta 5-5. Tiri fuori 4-2. In fuorigioco 2-1. Angoli 5-8.
Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
PARTITE
G
CITTADELLA
VERONA
BENEVENTO (-1)
SPEZIA
PISA
ENTELLA
FROSINONE
BRESCIA
CARPI
PERUGIA
BARI
SPAL
NOVARA
CESENA
TERNANA
ASCOLI
SALERNITANA
AVELLINO
PRO VERCELLI
LATINA
TRAPANI
VICENZA
18
16
14
13
12
11
11
10
10
9
9
8
8
7
7
7
6
6
6
5
5
5
V
RETI
N
P
F
S
8 6 0
7 5 1
7 4 3
7 3 4
7 3 3
7 3 2
8 3 2
7 2 4
7 2 4
7 2 3
7 2 3
7 2 2
8 2 2
7 1 4
7 1 4
8 1 4
7 1 3
7 1 3
7 1 3
7 0 5
7 0 5
7 1 2
2
1
0
0
1
2
3
1
1
2
2
3
4
2
2
3
3
3
3
2
2
4
17
16
12
7
5
11
8
10
8
7
5
10
7
5
4
6
8
5
8
8
4
4
9
6
3
3
3
8
9
6
6
7
8
11
10
6
8
8
9
9
13
12
8
13
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
9ª GIORNATA
VENERDÌ 14 OTTOBRE
CESENA-SPAL
SABATO 15 OTTOBRE
ASCOLI-VERONA
AVELLINO-SPEZIA
BRESCIA-SALERNITANA
CARPI-LATINA
ENTELLA-BENEVENTO
PERUGIA-CITTADELLA
PISA-VICENZA
DOMENICA 16 OTTOBRE
FROSINONE-BARI
PRO VERCELLI-NOVARA
LUNEDÌ 17 OTTOBRE
TRAPANI-TERNANA
(ore 20.30)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 15)
(ore 17.30)
(ore 20.30)
(4-3-3)
PISA
(5-3-2)
SPAL
OGGI ore 15
PREZZI solo abbonati
VERONA
(4-3-3)
BRESCIA
(4-3-1-2)
OGGI ore 12.30
8
VERNA
11
MONTELLA
3
LONGHI
6
26
DI TACCHIO SANSEVERINO
23
EUSEPI
7
ANTENUCCI
19
MORA
5
LISUZZO
10
LORES
17
ZIGONI
20
28
CASTAGNETTI SCHIATTARELLA
CREMONESI
GASPARETTO
6
2
24
23
29
DEL GROSSO
VICARI
LAZZARI
22
BRANDUANI
PISA Convocato Samuel Birindelli, figlio
dell’ex Juventus. Assenti Cani e Ujkani, via
con le nazionali, e Tabanelli. Lisuzzo e
Longhi, non al meglio, dovrebbero farcela.
Verna, Sanseverino e Lazzari si giocano
due posti. PANCHINA 12 Giacobbe,
2 Avogadri, 15 Del Fabro, 30 Fautario,
31 D’Angina, 33 Birindelli, 19 Lazzari, 26
Favale, 20 Peralta, 28 Gatto. ALL. Gattuso.
SQUAL. nessuno. DIFFIDATI nessuno.
IL MIGLIORE
INVIATO A CITTADELLA (PD)
C
ontrordine: il Frosinone
sa ancora come si fanno i
gol. I tre rifilati al Cittadella gli consentono di tornare
alla vittoria, la prima fuori casa, dopo un mese di stenti (due
pari e due sconfitte), e di ritrovare una posizione di classifica
meno scomoda. Oggi, invece, il
Verona può sfruttare la seconda sconfitta di fila del Cittadella al Tombolato per balzare da
solo in vetta alla classifica.
RINASCITA FROSINONE Marino aveva chiesto concentrazione e cattiveria ed è stato accon-
(4-4-2)
BARI
(4-3-1-2)
ENTELLA
OGGI ore 15
PREZZI 10-50 euro
12
MICAI
1
NICOLAS
18
2
4
30
ROMULO BIANCHETTI CARACCIOLO SOUPRAYEN
27
VALOTI
8
FOSSATI
24
BESSA
26
SILIGARDI
11
PAZZINI
10
LUPPI
32
9
TORREGROSSA CARACCIOLO
14
CROCIATA
20
3
25
NDOJ
PINZI
BISOLI
4
17
24
2
COLY
CALABRESI BUBNJIC UNTERSEE
23
SABELLI
13
DI CESARE
5
TONUCCI
3
DAPRELA’
16
MARTINHO
14
FEDELE
29
VALIANI
11
FEDATO
18
BRIENZA
10
DE LUCA
10
CUTOLO
9
CAPUTO
14
TREMOLADA
4
8
6
BELLI
TROIANO
GERLI
3
15
5
19
KEITA
PELLIZZER CECCARELLI IACOPONI
7
 PAGANINI
ATTACCANTE DEL FROSINONE
Fin da subito tra i più attivi
nella squadra di Marino, segna
il gol del 2-1 nel momento
migliore del Cittadella e decide
la gara
CITTADELLA INDOMITO Con
certe squadre, lo abbiamo capito, il Cittadella può competere soltanto se tutti i giocatori
LATINA
(4-3-3)
PERUGIA
(4-3-3)
TRAPANI
(3-5-2)
AVELLINO
(3-5-2)
OGGI ore 15
PREZZI 12-85 euro
12
PINSOGLIO
3
5
13
21
BRUSCAGIN DELLAFIORE COPPOLARO DI MATTEO
OGGI ore 15 PREZZI 13,50-57,50 euro
1
ROSATI
17
BELMONTE
14
VOLTA
6
MONACO
27
DI CHIARA
17
MARIGA
30
DE VITIS
28
D’URSO
33
BRIGHI
15
ZEBLI
11
DEZI
18
ACOSTY
35
PAPONI
8
SCAGLIA
21
NICASTRO
10
DI CARMINE
7
GUBERTI
19
20
FERRETTI
CORONADO
BARILLA’
NIZZETTO
17
7
29
26
13
RIZZATO
COLOMBATTO
FAZIO
6
LEGITTIMO
4
PAGLIARULO
32
CASASOLA
33
7
ARDEMAGNI
VERDE
SOUMARÉ
D'ANGELO
18
8
17
21
11
ASMAH
OMEONGA
BELLONI
4
DIALLO
32
GONZALEZ
23
DONKOR
22
IACOBUCCI
1
GUERRIERI
1
FRATTALI
VERONA Non recupera Pisano, fuori per
problemi fisici. Pecchia valuta anche una
difesa a tre. Torna titolare Romulo dopo un
turno di riposo. PANCHINA 12 Coppola,
5 Boldor, 13 Cherubin, 20 Zaccagni, 14
Zuculini, 7 Troianiello, 23 Fares, 21 Gomez,
9 Ganz. ALL. Pecchia. SQUALIFICATI
Maresca. DIFFIDATI Fossati.
BARI Stellone sceglie Micai tra i pali.
Rientra Di Cesare al centro della difesa, ma
si ferma Cassani. Si rivede Maniero, ma va
anche lui in panchina. PANCHINA
22 Ichazo, 30 Capradossi, 6 Cassani, 1
5 Doumbia, 4 Romizi, 17 Furlan, 19 Maniero,
21 Castrovilli, 7 Boateng. ALL. Stellone.
SQUALIFICATI nessuno. DIFF. nessuno.
LATINA Difesa in emergenza: Dellafiore in
extremis ci sarà, difficile il recupero di
Garcia Tena, Brosco è squalificato. Rientra
Scaglia da squalifica e scalza Boakye nel
tridente. PANCHINA 1 Tonti, 2 Varga, 7
Corvia, 10 Boakye, 26 Maciucca, 24 Moretti,
29 Rocca, 33 Rolando, 36 Amadio. ALL.
Vivarini. SQUAL. Brosco. DIFF. nessuno.
BRESCIA Prima convocazione per Marco
Martinelli, centrocampista del ‘98. Rientrati
dagli impegni con le nazionali Calabresi e
Untersee, ancora via invece Somma e
Morosini. Sono infortunati Bonazzoli e
Alessandro Martinelli. PANCHINA 1 Arcari,
6 Lancini, 7 Camara, 16 Said, 18 Rosso,
27 Vassallo, 29 Modic, 31 Rosso,
34 M. Martinelli. ALLENATORE Brocchi.
SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Pinzi.
ENTELLA A centrocampo mancano
Palermo, Costa Ferreira e Moscati, con
Ammari non al meglio. Vicino a Troiano,
quindi, ci sarà Belli e uno tra Di Paola, Gerli
e Sini. In attacco out Masucci. L’Entella
cerca il centesimo gol in Serie B (ora sono
99). PANCHINA 1 Paroni, 13 Benedetti,
23 Sini, 28 Baraye, 18 Cleur, 17 Di Paola, 29
Ammari, 32 Beretta, 20 Diaw. ALL. Breda.
SQUALIFICATI nessuno. DIFF. nessuno.
TRAPANI Cosmi, tornato ieri ad allenare la
squadra, ha convocato tutta la rosa (27),
compresi gli infortunati, per tenere unito il
gruppo in un momento particolare.
Coronado dal 1’, Petkovic e Citro invece
partiranno dalla panchina. PANCHINA
22 Farelli, 3 Daì, 8 Figliomeni, 9 Balasa,
10 Petkovic, 23 Visconti, 25 Canotto, 18
Citro, 36 De Cenco. ALLENATORE Cosmi.
SQUAL. nessuno. DIFFIDATI nessuno.
PERUGIA Indisponibili Del Prete, Mancini e
Drolè. Dietro, sugli esterni, Belmonte e Di
Chiara favoriti su Imparato e Chiosa. In
avanti, recuperato Guberti, fuori uno tra Di
Carmine e Bianchi. PANCHINA 22 Elezaj,
2 Imparato, 16 Chiosa, 19 Alhassan, 8 Ricci,
4 Acampora, 29 Buonaiuto, 13 Zapata,
9 Bianchi. ALLENATORE Bucchi.
SQUALIFICATI nessuno. DIFF. nessuno.
ARBITRO Aureliano di Bologna.
GUARDALINEE Gori-Cangiano.
TV Sky Sport 1 HD, Sky Calcio 1 HD.
ARBITRO Minelli di Varese.
GUARDALINEE Zappatore-Bellutti.
TV Sky Calcio 3 HD.
ARBITRO Chiffi di Padova.
GUARDALINEE Caliari-Tardino.
TV Sky Calcio 6 HD.
15
MINELLI
(4-3-3)
PRO VERCELLI
(4-3-1-2)
TERNANA
OGGI ore 15
PREZZI 12-80 euro
1
PROVEDEL
33
4
24
BANI
LUPERTO MAMMARELLA
22
CARDELLI
24
13
GOLUBOVIC CRESCENZI
PREZZI 12-50 euro
Roberto Pelucchi
tentato. Fin da subito un temperamento da provinciale. E,
visto che ad aggressività si risponde con aggressività, la gara è diventata ruvida, spezzettata, anche per la gestione modesta dell’arbitro La Penna. Il
Frosinone, che nelle prime sette giornate aveva segnato la
miseria di cinque gol (appena
uno nelle ultime quattro) e
fuori casa non ne aveva fatto
neppure uno, è stato un modello di concretezza. Tre gol con i
primi tre tiri in porta. Il primo
da calcio da fermo: corner di
Soddimo, torre di Ariaudo e
unghiata da due passi di Pryyma. Il secondo mezzo regalato
da Alfonso, che ha respinto
centralmente un tiro di Paganini, permettendogli di ribattere
in rete. Il terzo con la complicità della difesa del Cittadella,
che ha concesso troppa libertà
a Daniel Ciofani, bravo a girare
in rete un cross di Soddimo.
Poi una ripresa di sofferenza.
3
GERMANO
25
ALTOBELLI
8
PALAZZI
7
10
MUSTACCHIO LA MANTIA
(4-3-3)
SPEZIA
(4-4-2)
CARPI
OGGI ore 15
24
VIGNALI
PREZZI 1-40 euro
17
MIGLIORE
13
DEIOLA
8
SIGNORELLI
7
SCIAUDONE
11
SPROCATI
26
MASTINU
9
NENE’
11
BAEZ
10
FALLETTI
28
PALUMBO
8
15
25
COPPOLA
BACINOVIC
DEFENDI
18
30
5
2
GERMONI CONTINI
MASI
ZANON
15
LASAGNA
11
DI GAUDIO
17
CRIMI
(4-3-1-2)
CESENA
OGGI ore 15
PREZZI 16-45 euro
1
BENUSSI
1
CHICHIZOLA
20
19
DATKOVIC
TERZI
21
CASTIGLIA
3
SURRACO
(4-3-1-2)
VICENZA
6
23
21
GAGLIOLO BLANCHARD ROMAGNOLI
19
PASCIUTI
3
LETIZIA
10
CIANO
5
LARIBI
6
4
23
CINELLI
CASCIONE
KONE
3
27
2
14
FILIPPINI
LIGI
PERTICONE BALZANO
ARBITRO Pinzani di Empoli.
GUARDALINEE Rocca-Opromolla.
TV Sky Calcio 4 HD.
(4-4-2)
SALERNITANA
(4-2-3-1)
BENEVENTO
OGGI ore 17.30
PREZZI 2-40 euro
1
TERRACCIANO
29
13
4
3
PERICO MANTOVANI BERNARDINI VITALE
19
8
14
28
IMPROTA BUSELLATO DELLA ROCCA ZITO
10
ROSINA
26
DALMONTE
10
CATELLANI
20
LOLLO
26
23
17
2
BIANCHI
ADEJO
ESPOSITO PUCINO
24
21
8
SIEGA
URSO
SIGNORI
11
GALANO
29
19
FABINHO
DI PIAZZA
AVELLINO Toscano non ha i nazionali
Radunovic e Djimsiti, oltre agli infortunati
Mokulu, Castaldo, Gavazzi e Molina. In
difesa ballottaggio Donkor-Jidayi. Oltre 800
i tifosi al seguito. PANCHINA 12 Offredi,
6 Migliorini, 3 Perrotta, 25 Jidayi, 16 Crecco,
15 Lasik, 24 D’Attilio, 20 Paghera,
30 Camarà. ALLENATORE Toscano.
SQUALIFICATI nessuno. DIFF. nessuno.
27
JAKIMOVSKI
6
LOPEZ
9
CODA
9
CERAVOLO
10
CICIRETTI
13
CHIBSAH
5
LUCIONI
7
MELARA
30
BUZZEGOLI
14
23
PADELLA
VENUTI
1
DI GENNARO
1
COLOMBI
22
AGAZZI
PRO VERCELLI In difesa ballottaggio tra
Luperto e Legati. In mediana Altobelli quasi
sicuro del posto, poi dubbi Palazzi-Budel in
regia e Castiglia-Emmanuello sull’esterno.
PANCHINA 12 Zaccagno, 2 Berra,
16 Mussmann, 13 Legati, 20 Emmanuello,
5 Budel, 27 Ebagua, 9 Morra, 14 Malonga.
ALLENATORE Longo. SQUALIFICATI
nessuno. DIFFIDATI nessuno.
SPEZIA Tornano Errasti e De Col, ma
andranno in panchina. Ballottaggio DeiolaPulzetti a centrocampo, e Baez-Piu davanti.
Granoche insidia Nenè, che indosserà una
maschera protettiva. Maglie speciali per
festeggiare i 110 anni della società.
PANCHINA 33 A. Valentini, 5 De Col, 6
Ceccaroni, 32 Galli, 15 Errasti, 25 Maggiore,
30 Pulzetti, 23 Piu, 29 Granoche. ALL. Di
Carlo. SQUAL. nessuno. DIFF. nessuno.
VICENZA Problemi in difesa per il debutto
di Bisoli sulla panchina del Vicenza: assenti
infatti sia Zaccardo che D’Elia, dovrebbero
sostituirli Bianchi a destra e uno tra Pucino
e Zivkov a sinistra. In attacco, con Raicevic
impegnato con la sua nazionale, giocherà
Fabinho. PANCHINA 22 Vigorito, 4 Bogdan,
14 Smith, 27 Zivkov, 18 Rizzo, 34 H’Maidat, 16
Bellomo, 7 Vita, 28 Cernogoi. ALLENATORE
Bisoli. SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Siega.
CARPI Solo 17 convocati, fra cui Bianco che
va in panchina a fare numero dopo il guaio
muscolare. Struna e Belec via con le
nazionali, infortunati Petkovic e Montipò,
Comi fuori per scelta tecnica. PANCHINA
28 Rausa, 13 Poli, 8 Bianco, 16 Jawo,
14 Bifulco, 26 De Marchi. ALL. Castori.
SQUAL. Mbaye e Sabbione. DIFF. nessuno.
CESENA Drago cambia modulo e vara il
4-3-1-2 con i debutti dal primo minuto di
Laribi e Dalmonte. In mezzo ballottaggio tra
Cinelli e Vitale. PANCHINA 1 Agliardi,
16 Rigione, 25 Capelli, 33 Renzetti,
8 Schiavone, 24 Vitale, 35 Wolski, 9
Rodriguez, 17 Panico. ALLENATORE Drago.
SQUALIFICATI nessuno. DIFF. nessuno.
BENEVENTO Assente Cragno impegnato
con l’Under 21, al suo posto Gori. In avanti
non ci sono Falco e Puscas. Recuperato De
Falco, che va in panchina. Esaurito il settore
ospite. PANCHINA 31 Perucchini,
22 Piscitelli, 15 Camporese, 16 Bagadur,
18 Gyamfi, 2 Pezzi, 21 De Falco, 4 Del Pinto,
11 Pajac, 19 Cisse, 25 Brignola. ALL. Baroni.
SQUAL. Schiavi. DIFFIDATI Busellato.
ARBITRO Abisso di Palermo.
GUARDALINEE Lanotte-L. Rossi.
TV Sky Calcio 5 HD.
ARBITRO Marinelli di Tivoli.
GUARDALINEE D’Apice-Grossi.
TV Sky Calcio 2 HD.
ARBITRO Manganiello di Pinerolo.
GUARDALINEE Soricaro-Muto.
TV Sky Calcio 1 HD.
SPAL Semplici perde Meret e Cerri
impegnati con l’Under 21 e Schiavon, che ha
una caviglia in disordine. In difesa
ballottaggio Gasparetto-Giani. PANCHINA
12 Marchegiani, 3 Silvestri, 5 Giani,
13 Beghetto, 15 Picchi, 21 Pontisso, 4 Arini,
10 Grassi, 11 Finotto. ALLENATORE
Semplici. SQUAL. nessuno. DIFF. nessuno.
TERNANA Con Valjent in nazionale, coppia
inedita Masi-Contini al centro della difesa.
Novità Palumbo sulla trequarti. Panchina
per Avenatti, non al meglio, e La Gumina
reduce dall’impegno con l’Under 20.
PANCHINA 22 Aresti, 23 Cason, 26 Flavioni,
7 Sernicola, 17 Petriccione, 21 Battista, 9 La
Gumina, 20 Avenatti, 14 Palombi. ALL.
Carbone. SQUAL. Meccariello. DIFF. Zanon.
ARBITRO Pasqua di Tivoli.
GUARDALINEE Bindoni-Dei Giudici.
TV Sky Calcio 1 HD.
ARBITRO Pezzuto di Lecce.
GUARDALINEE De Troia-Lanza.
TV Sky Calcio 7 HD.
12
GORI
SALERNITANA Emergenza in difesa:
Schiavi e Tuia out, Bernardini acciaccato
stringerà i denti. Odjer è febbricitante, in
attacco Coda favorito su Donnarumma.
Annunciati 13mila spettatori. PANCHINA 12
Iliadis, 18 Luiz Felipe, 27 Laverone, 15 Grillo,
5 Ronaldo, 20 Odjer, 17 Caccavallo, 7 Joao
Silva, 11 Donnarumma. ALL. Sannino.
SQUAL. Schiavi. DIFFIDATI Busellato.
23
sono al cento per cento e le distrazioni sono ridotte al minimo. Se appena appena qualcuno molla, le differenze di valori
cominciano a vedersi. Che i veneti abbiano buone potenzialità, ma anche alcuni limiti, si
era visto chiaramente nelle
partite precedenti. Per esempio, contro attaccanti rapidi la
difesa va in sofferenza. Ma - la
nota positiva è questa - anche
nelle difficoltà il Cittadella non
rinuncia a essere se stesso. Cerca di imporre il proprio gioco
(infatti dopo otto minuti, sullo
0-0, Bardi si è superato per togliere dalla porta una capocciata ravvicinata di Pascali) e
ha la forza di reagire. Dopo
l’1-0 di Pryyma ha subito pareggiato grazie a un’invenzione di Litteri, che ha servito un
assist d’oro a Chiaretti. E, dopo
il 3-1, invece di sciogliersi ha
tenuto viva la partita con il suo
bomber (sesto gol stagionale)
che di testa ha bruciato Matteo
Ciofani e Pryyma. A quel punto, ha creato le condizioni per
strappare un pari che sembrava alla portata.
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IL BIG MATCH
Tecnici, gol
e tifoserie:
Verona calda
per il Brescia
Matteo Fontana
VERONA
C
i sono due allenatori
emergenti a confronto, Fabio Pecchia e
Cristian Brocchi. C’è, anche,
il duello tra centravanti dalle prolungate navigazioni,
ossia Giampaolo Pazzini e
Andrea Caracciolo. C’è, più
di tutto, una sfida carica di
storia che torna in scena al
Bentegodi: Verona-Brescia
è un’antologia di emozioni.
All’ora di pranzo l’Hellas si
presenta sulla scorta di 4
vittorie di fila e può balzare
in vetta: «L’entusiasmo è
benzina verde – dice Pecchia – ma non bisogna averne in eccesso: restiamo umili. Il Brescia è una squadra
giovane e di valore».
PAZZINI ILLEGALE Se il tecnico del Verona ammonisce
l’ambiente sui rischi, Brocchi (un ex: all’Hellas ha giocato dal 1998 al 2000, diretto da Prandelli, lasciando
splendidi ricordi) rende
omaggio a Pazzini, di cui è
stato compagno alla Fiorentina: «Per la B è “illegale”: è
un calciatore completo». Il
Brescia ha assenze pesanti,
considerato che non potrà
contare su Morosini e Somma, impegnati con l’Under
21, e su Bonazzoli, infortunatp. Da allenatore Brocchi
a Verona c’è già passato il 25
aprile scorso: l’Hellas quel
giorno retrocesse matematicamente in B, ma vinse per
2-1 col Milan, in rimonta,
con il gol decisivo di Siligardi su punizione all’ultimo
secondo. Annunciata una
massiccia presenza di tifosi
del Brescia: saranno un migliaio, le misure di sicurezza
verranno amplificate. L’Hellas in casa, con Pecchia, ha
fatto il pieno di punti, dato
che ha sconfitto Latina,
Avellino e Frosinone. Il Brescia si è guadagnato la fama
di ammazzagrandi in quest’avvio di campionato
avendo già sconfitto il Frosinone e il Cittadella capolista. Sarà la partita numero
88 tra le due squadre, la prima si disputò a Verona nel
1913. L’Hellas vinse per 4-0.
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24
Serie B R 8a giornata
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Il Novara rialza la testa
Faragò rompe il digiuno
Sconfitto l’ex Aglietti
1La squadra di Boscaglia ritrova gol e vittoria, ma che fatica
L’Ascoli gioca alla pari e sfiora la rete con Perez, però perde
Giuseppe Maddaluno
NOVARA
U
n gol di Paolo Faragò
rompe il digiuno di reti e
di vittorie del Novara,
che contro l’Ascoli ritrova i tre
punti dopo quattro giornate e
abbandona, almeno temporaneamente, l’ultimo posto della
classifica. L’incornata del centrocampista ha deciso un match segnato dai soliti errori sotto porta degli uomini di Boscaglia, a vanificare il gioco e le occasioni create, ma anche da un
paio di chance non concretizzate dai bianconeri di Aglietti, per
il quale il Piola da ex continua a
essere tabù: anche l’anno scorso con l’Entella perse 1-0.
TESTA A TESTA Accomunati da
una classifica tutt’altro che feli-
ce, per Boscaglia e Aglietti è
stato analogo anche l’approccio al match, moderatamente
aggressivo. Il primo ha provato l’esperimento (riuscito, finché c’è stato fiato) di Kupisz
mezz’ala, il secondo si è affidato all’estro dell’ex Lazzari e
IL MIGLIORE
7
 ADORJAN
TREQUARTISTA DEL NOVARA
a un centrocampo ad alta intensità. Prima di vedere un tiro
verso lo specchio però sono
passati 20’, mezz’ora buona per
la prima occasione da gol. A
ispirarla uno scatenato
Adorjan, abile nel liberare a pochi metri dalla porta Sansone
che ha calciato però a lato.
RIPRESA INTENSA Il Novara ha
perso Beye per infortunio, poi
ha rischiato quando Corazza
con un retropassaggio ha lanciato verso la propria porta Perez, che però ha messo a lato. Il
pericolo scampato ha svegliato
il Novara: prima il palo di
Adorjan, poi Faragò ha punito
l’Ascoli di testa su punizione di
Sansone. Timida la reazione
ospite, decisivo invece in pieno
recupero Mignanelli che ha negato a Corazza il raddoppio.
NOVARA
1
ASCOLI
0
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Faragò al 17’ s.t.
NOVARA (4-3-1-2) Da Costa 6;
Dickmann 6,5, Troest 6,5, Beye 6
(dall’8’ s.t. Scognamiglio 6,5),
Calderoni 6; Kupisz 6,5 (dal 16’ s.t.
Viola 5,5), Casarini 5,5, Faragò 7;
Adorjan 7; Sansone 5,5, Corazza
5,5.
PANCHINA Pacini, Di Mariano,
Armeno, Bolzoni, Selasi,
Lukanovic, Romagna.
ALLENATORE Boscaglia 6,5.
ASCOLI (4-3-3) Lanni 6; Almici
6,5, Augustyn 6, Mengoni 6,
Mignanelli 6,5; Carpani 6,5 (dal 15’
s.t. Cassata 5,5), Addae 6, Bianchi
6; Gatto 5 (dal 25’ s.t. Orsolini 5),
Perez 5,5, Lazzari 5 (dal 30’ s.t.
Favilli 5,5).
PANCHINA Ragni, Pecorini, Jaadi,
Gigliotti, Felicioli, Cinaglia.
ALLENATORE Aglietti 5,5.
ARBITRO Nasca di Bari 6.
GUARDALINEE Prenna 6-Rossi 6.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Mignanelli (A),
Carpani (A), Casarini (N), Cassata
(A), Corazza (N) e Perez (A) per
gioco scorretto; Da Costa (N) per
comportamento non
regolamentare.
NOTE paganti 1.351, incasso di
10.278 euro; abbonati 2.810,
quota di 17.932 euro. Tiri in porta
4 (con un palo)-3. Tiri fuori 4-4.
In fuorigioco 1-4. Angoli 8-9.
Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’.
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IL CASO TRAPANI
Cosmi torna in campo
«Dai giocatori parole
dette da uomini veri»
Franco Cammarasana
TRAPANI
«N
on ho mai pensato che fosse finita. Tanto che
mi hanno sorpreso alcuni titoli di giornali che parlano
di colpo di scena sul mio ritorno a Trapani. Lo sarebbe
stato qualora avessi dichiarato che me ne sarei andato». E’ più convinto che mai
quindi Serse Cosmi di rimanere al timone della squadra e di portare avanti il
progetto per il quale in estate ha prolungato di altri due
anni il suo rapporto con la
società del presidente Morace. L’episodio dell’incendio che nella notte di martedì ha devastato la sua auto,
sulle cui cause ancora gli inquirenti non si sono espressi, lo ha turbato ma non lo
ha fatto desistere. E’ andato
due giorni a casa per rassicurare la famiglia ma venerdì sera è tornato in Sicilia.
Serse Cosmi, 58 anni LAPRESSE
L’ACCOGLIENZA Ieri mattina
Cosmi era al Provinciale a dirigere l’allenamento. Una rappresentanza dei tifosi che assistevano dalla curva nord ha
voluto testimoniargli ulteriormente la vicinanza. Cosmi ha
aggiunto: «Sono tornato in
campo come se la squadra non
l’avessi mai lasciata. In questi
giorni ho ricevuto dai giocatori parole non semplici. Allenare dei giocatori è molto importante, allenare degli uomini è
completamente diverso».
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Lega Pro R Gironi A e C: oggi l’8a giornata
Catania-Messina, il derby che accende la Sicilia
1L’Alessandria cerca punti in casa del Tuttocuoio, Viterbese in agguato: dietro spicca il confronto tra Cremonese e Arezzo
GIRONE A
C’È L’INSIDIA
DEL RENATE
PER IL LIVORNO
Ore 14.30
CREMONESE (4-3-1-2) 1 Ravaglia;
4 Salviato, 5 Polak, 15 Marconi,
3 Gemiti; 14 Moro, 18 Pesce, 8 Cavion;
7 Belingheri; 9 Brighenti, 19 Scappini.
(22 Galli, 12 Bellucci, 2 Procopio,
25 Ferretti, 24 Lame, 13 Stanghellini,
23 Scarsella, 21 Haouache, 10 Maiorino,
11 Stanco). All. Tesser.
AREZZO (4-4-2) 1 Benassi; 16 Luciani,
6 Milesi, 23 Sirri, 3 Sabatino;
25 Arcidiacono, 8 Foglia, 13 De Feudis,
17 Yamga; 18 Polidori, 9 Moscardelli.
(22 Borra, 4 Solini, 5 Masciangelo,
19 Ba, 14 Demba, 7 Corradi, 24 Rosseti,
15 D’Ursi, 11 Grossi, 21 Bearzotti,
10 Erpen). All. Sottili.
ARBITRO Chindemi di Viterbo
(Saccenti-Marchi).
LIVORNO (4-4-2) 30 Mazzoni;
19 Morelli, 26 Rossini, 5 Borghese,
6 Gasbarro; 14 Marchi, 17 Ferchichi,
24 Giandonato, 8 Luci; 29 Murilo,
18 Maritato. (12 Falcone, 1 Romboli,
27 Jelenic, 23 Venitucci, 7 Bergvold,
20 Dell’Agnello, 2 Toninelli, 28 Lischi,
34 Camarlinghi). All. Foscarini.
RENATE (4-3-3) 22 Cincilla; 7 Anghileri,
15 Di Gennaro, 13 Malgrati,
16 Vannucci; 21 Palma, 4 Pavan,
23 Scaccabarozzi; 14 Lavagnoli,
9 Marzeglia, 11 Florian. (1 Merelli,
2 Mora, 3 Schettino, 5 Teso, 6
Stefanelli, 8 Graziano, 10 Galli, 17 Santi,
18 Dragoni, 20 Napoli). All. Foschi.
ARBITRO Prontera di Bologna
(Bianchini-Salvatori).
OLBIA (4-3-1-2) 1 Montaperto; 2 Pinna,
5 Dametto, 6 Miceli, 3 Cotali;
16 Auriemma, 8 Geroni, 11 Piredda;
7 Cossu; 9 Capello, 17 Kouko. (22 Van
der Want, 12 Deiana, 24 Quaranta,
4 Riehle, 14 Russu, 13 Murgia,
25 Tetteh, 18 Scanu, 10 Ragatzu,
19 Senesi). All. Mignani.
GIANA (3-5-2) 22 Viotti; 2 Perico,
24 Montesano, 3 Solerio; 13 Iovine,
4 Chiarello, 5 Pinardi, 6 Marotta,
11 Augello; 9 Bruno, 16 Gullit. (1
Sanchez, 15 Bonalumi, 23 Sosio, 19
Rocchi, 20 Capano, 17 Greselin, 7 Pinto,
25 Ferrari, 10 Perna). All. Albè.
ARBITRO Pasciuta di Agrigento
(Yoshikawa-Iovine).
PRATO (4-3-3) 1 Melgrati; 32 Beduschi,
23 Ghidotti, 14 Danese, 2 Catacchini;
4 De Micheli, 20 Checchin, 6 Romano;
11 Di Molfetta, 18 Ogunseye, 16 Sowe.
(22 Saloni, 26 Benucci, 33 MarieSainte, 5 Martinelli, 3 Sobacchi,
8 Carcuro, 21 Cavagna, 9 Moncini,
10 Tavano). All. Malotti.
COMO (3-5-2) 22 Zanotti; 15 Ambrosini,
5 Briganti, 3 Nossa; 26 Peverelli,
17 Cristiani, 8 Pessina, 10 Di Quinzio,
30 Sperotto; 9 Chinellato, 16 Le Noci.
(1 Crispino, 14 Scaglione, 27 De Leidi,
23 Marconi, 24 Piacentini, 6 Antezza,
31 Damian, 11 Bertani, 19 Cortesi,
29 Bartulovic). All. Gallo.
ARBITRO Robilotta di Sala Consilina
(Madonia-Moro).
VITERBESE (4-3-3) 1 Iannarilli;
31 Celiento, 6 Scardala, 5 Dierna,
26 Varutti; 25 Marano, 8 Cuffa,
17 Cenciarelli; 11 Diop, 32 Sforzini,
20 Neglia. (22 Pini, 12 Micheli,
3 Pacciardi, 2 Mallus, 23 Pandolfi,
13 Paolelli, 24 Cardore, 27 Mazzolli,
18 Ansini, 10 Belcastro, 14 Bernardo,
16 Fe, 9 Invernizzi). All. Cornacchini.
PONTEDERA (4-3-2-1) 29 Lori;
4 Risaliti, 5 Vettori, 6 Polvani,
16 Corsinelli; 14 D. Gemignani, 8 Della
Latta, 18 Calò; 10 Disanto, 7 Santini;
9 Cais. (1 Citti, 12 Giacomel, 19 Calcagni,
2 Borri, 3 A. Gemignani, 21 Videtta,
15 Bonaventura, 17 Chella, 11 Udoh,
23 Zappa, 30 Kabashi). All. Indiani.
ARBITRO Mastrodonato di Molfetta
(Bologna-Graziano).
Ore 16.30
PISTOIESE (4-3-1-2) 22 Albertoni;
25 Guglielmotti, 5 Priola, 23 Neuton,
18 Zanon; 8 Benedetti, 19 Minotti,
17 Luperini; 10 Colombo; 9 Rovini, 11
Gyasi. (1 Feola, 2 Placido, 6 Boni, 15
Colombini, 3 Sammartino, 4 Gargiulo,
16 Proia, 14 Pandolfi, 7 Finocchio, 20
Varano, 24 Tomaselli). All. Remondina.
PIACENZA (4-3-3) 1 Miori; 3 Sciacca,
6 Silva, 4 Pergreffi, 14 Agostinone;
11 Saber, 5 Taugourdeau, 17 Barba;
10 Titone, 9 Razzitti, 23 Franchi.
(22 Kastrati, 2 Di Cecco, 21 Castellana,
25 Abbate, 16 Colombini, 8 Cazzamalli,
18 Segre, 7 Matteassi, 18 La Vigna,
24 Debelijuh). All. Franzini.
ARBITRO Guida di Salerno (ColinucciDella Croce).
Ore 18.30
LUCCHESE (3-4-3) 22 Nobile;
19 Espeche, 29 Dermaku, 6 Capuano;
4 Florio, 8 Mingazzini, 16 Bruccini,
24 Cecchini; 18 Martinez, 9 Forte,
11 Terrani. (12 Rinaldi, 3 Bagatini,
5 Maini, 7 Merlonghi, 10 Fanucchi,
15 Nolè, 19 Zecchinato, 20 Gargiulo,
25 Di Martino, 26 Longobardi, 2 Melli,
28 De Feo). All. Galderisi.
LUPA ROMA (4-3-1-2) 12 Brunelli;
15 Palomeque, 24 Gigli, 4 Sfanò, 3 Celli;
21 Corvesi, 5 La Camera, 8 Proia;
14 Baldassin; 7 Mancosu, 10 Rozzi.
(1 Svedkauskas, 2 Rosato, 19 Cafiero,
6 Garufi, 17 Scicchitano, 20 Iorio,
18 Ventola, 16 Mastropietro). All. Quinzi
(Di Michele squalificato).
ARBITRO Mantelli di Brescia (CataldoCeccon).
PRO PIACENZA (3-5-2) 1 Fumagalli;
5 Sall, 6 Piana, 4 Bini; 11 Cardin,
16 Rossini, 7 Cavalli, 8 Aspas, 3 Sane;
20 Cassani, 23 Bazzoffia. (12 Bertozzi,
2 Calandra, 15 Pugliese, 10 Martinez,
13 Girasole, 17 Marchionni, 14 Gomis, 18
Ferrara, 21 Negro, 19 Marra). All. Pea.
CARRARESE (4-3-3) 1 Lagomarsini;
14 Migliavacca, 13 Benedini, 6 Massoni,
3 Foglio; 23 Brondi, 8 Marsili,
17 Cristini; 19 Torelli, 9 Miracoli,
7 Floriano. (22 Contini, 27 Dell’Amico,
15 Pellizzari, 16 Amico, 28 Bastoni,
20 Marabese, 18 Calì, 4 Rosaia,
21 Rolfini, 24 Massaro). All. Danesi.
ARBITRO Santoro di Messina (BaldelliMassimino).
RACING CLUB (4-3-3) 1 Savelloni;
4 Macellari, 13 Giura, 6 Vona, 3 Proietti;
17 Vastola, 8 Massimo, 24 Ricciardi;
14 Taviani, 10 De Sousa, 9 Calabrese.
(12 Lazzari, 2 Capanna, 5 Selvaggio,
7 Steri, 11 Muzzi, 21 Maestrelli,
25 Di Gioia, 27 Caputo, 28 Shahinas).
All. Giannichedda.
SIENA (3-5-2) 1 Moschin;
17 Stankevicius, 5 Ghinassi,
2 Panariello; 20 Grillo, 25 Vassallo,
24 Doninelli, 8 Guerri, 15 Iapichino;
9 Mendicino, 10 Marotta. (22 Ivanov,
3 Romagnoli, 16 Bordi, 4 Rondanini,
19 Lucarini, 6 Gentile, 18 Masullo,
21 Saric, 23 Firenze, 26 Filipovic,
13 Bunino, 11 Ventre). All. Colella.
ARBITRO Curti di Milano (LattanziCarovigno).
TUTTOCUOIO (4-3-1-2) 1 Nocchi; 2
Mulas, 6 Falivena, 5 Bachini, 3 Picascia;
20 Berardi, 15 Caciagli, 25 Provenzano;
10 Masia; 9 Tempesti, 7 Shekiladze.
(12 Cappellini, 8 Zenuni, 11 Merkaj,
13 Gremigni, 14 Tiritiello, 17 Siani,
18 Serinelli, 19 Frare, 21 Pellini, 23 Gelli,
27 Lo Porto). All. Fiasconi.
ALESSANDRIA (4-4-2) 1 Vannucchi;
2 Celjak, 21 Gozzi, 13 Piccolo,
20 Barlocco; 14 Sestu, 4 Cazzola,
5 Mezavilla, 10 Iocolano; 18 Gonzalez,
24 Bocalon. (12 La Gorga, 3 Manfrin,
7 Cottarelli, 8 Nicco, 9 Marconi,
11 Fischnaller, 16 Fissore, 17 Marras,
19 Sosa, 23 Branca). All. Braglia.
ARBITRO Piscopo di Imperia
(Margheritino-Fantino).
CLASSIFICA
 Alessandria p. 19; Viterbese 15;
Cremonese e Arezzo 14; Renate 13;
Piacenza 12; Livorno e Giana 11; Tuttocuoio 9; Como*, Pistoiese e Olbia 8;
Lucchese e Siena 7; Pontedera*, Racing
Club e Pro Piacenza 6; Lupa Roma 5;
Carrarese 4; Prato 2. (*una in meno).
GIRONE C
IL FOGGIA
E’ IN CASA
LECCE A VIBO
Ore 14.30
FRANCAVILLA (3-5-2) 28 Casadei;
5 Idda, 14 Faisca, 3 Vetrugno;
20 Triarico, 16 Albertini,
10 Galdean, 23 Alessandro, 6 Gallù;
11 De Angelis, 9 Nzola. (22 Costa,
1 Albertazzi, 2 De Toma, 4 Pastore,
7 Liberio, 13 Pino, 15 Tundo, 18 Turi,
19 Prezioso, 21 Abruzzese, 25 Finazzi,
27 Abate). All. Calabro.
CASERTANA (4-3-3) 1 Ginestra;
2 Finizio, 18 D’Alterio, 21 Rainone,
3 Pezzella; 20 Carriero, 8 Rajcic,
4 Giorno; 10 Giannone, 28 Orlando,
29 Carlini. (22 Anacoura, 17 Kuseta,
5 Lorenzini, 7 De Marco, 9 Corado,
11 Ramos, 19 De Filippo, 25 Taurino,
23 Colli, 26 Ciotola). All. Tedesco.
ARBITRO Maggioni di Lecco (BasileDi Monte).
SIRACUSA (4-3-3) 1 Santurro;
20 Brumat, 6 Turati, 13 Sciannamè,
23 Dentice; 8 Giordano, 14 Spinelli,
26 Toscano; 25 Cassini, 10 Catania,
7 Scardina. (12 Serenari, 24 Pirrello,
23 Palermo, 21 Degrassi, 5 Diakite,
27 De Vita, 9 De Respinis, 15 Dezai,
18 Talamo, 4 Baiocco, 7 Longoni). All.
Sottil.
MATERA (3-5-2) 1 Bifulco; 28
Ingrosso, 5 De Franco, 6 Piccinni; 23
Di Lorenzo, 21 Armellino, 4 De Rose,
8 Iannini, 27 Casoli; 7 Louzada, 29
Negro. (12 D’Egidio, 2 Scognamillo,
36 Gigli, 14 Papini, 13 Meola,
10 Strambelli, 20 Carretta, 19
Sartore). All. Auteri.
ARBITRO Perotti di Legnano
(Scarpa-Angotti).
Ore 16.30
CATANIA (4-3-3) 12 Pisseri;
2 Nava, 6 Drausio, 3 Bergamelli,
28 Parisi; 27 Biagianti, 4 Bucolo,
24 Di Cecco; 23 Di Grazia, 9 Paolucci,
10 Russotto. (1 Martinez, 15 Mbodj,
13 De Santis, 5 Scoppa, 8 Silva,
7 Caetano, 19 Anastasi, 11 Barisic,
14 Piscitella). All. Rigoli.
MESSINA (4-3-1-2) 1 Berardi;
2 Mileto, 13 Palumbo, 15 Bruno, 3 De
Vito; 24 Lazar, 8 Musacci, 26 Capua;
33 Mancini; 7 Ferri, 9 Pozzebon.
(12 Russo, 28 Marseglia, 11 Madonia,
6 Maccarrone, 19 Rea, 4 Bramati,
5 Ricozzi, 23 Akrapovic, 27 Rafati,
18 Crudo, 31 Gaetano). All. Marra.
ARBITRO Balice di Termoli
(Benedettino-Scarica).
CATANZARO (3-4-1-2) 1 Grandi;
21 Di Bari, 15 Prestia, 6 Patti; 23 Esposito,
24 Roselli, 5 Carcione, 13 Sabato;
16 Baccolo; 10 Giovinco, 7 Cunzi.
(12 Leone, 22 De Lucia, 2 Pasqualoni,
4 Icardi, 18 Bensaja, 20 Maita,
9 Tavares, 11 Moccia, 14 Sarao,
17 Campagna, 19 Basrak). All. Somma.
TARANTO (3-5-2) 1 Maurantonio;
17 Balzano, 4 Nigro, 3 Pambianchi; 2 De
Giorgi, 28 Bobb, 5 Paolucci, 7 Potenza,
21 Garcia; 10 Bollino, 11 Balistreri. (30 De
Toni, 9 Magnaghi, 8 Sampietro, 29 Viola,
26 Lo Sicco, 24 Langellotti, 27 Cedric,
13 De Salve). All. Papagni.
ARBITRO Paterna di Teramo (D’AlbertoCapaldo).
FOGGIA (4-3-3) 1 Guarna; 2 Angelo,
14 Martinelli, 13 Empereur, 23 Rubin;
4 Agnelli, 5 Vacca, 20 Riverola; 7 Chiricò,
19 Mazzeo, 9 Letizia. (22 Sanchez,
21 Coletti, 25 Gerbo, 17 Dinielli, 8 Quinto,
16 Sicurella, 18 Padovan, 24 Sansone,
9 Letizia, 11 Maza). All. Stroppa.
AKRAGAS (4-4-2) 22 Pane; 2 Zanini,
6 Carrillo, 18 Marino, 19 Sepe;
20 Coppola, 8 Carrotta, 5 Pezzella,
3 Russo; 9 Gomez, 17 Longo. (1 Addario,
14 Riggio, 13 Assisi, 15 Palmiero,
30 Privitera, 10 Cocuzza, 7 Salvemini,
28 Garcia, 29 Cochis). All. Di Napoli.
ARBITRO Schirru di Nichelino
(Diomaiuta-Fabbro). (a porte chiuse)
FONDI (4-3-3) 22 Baiocco; 18 Galasso,
6 Signorini, 13 Bertolo, 3 Squillace;
8 Varone, 15 Guadalupi, 23 De Martino;
24 Calderini, 11 Albadoro, 7 Tiscione.
(1 Coletta, 2 Di Sabatino, 27 Fissore,
21 Pompei, 19 Tommaselli, 20 D’Angelo,
16 Capuano, 14 Battistoni, 10 D’Agostino,
9 Iadaresta, 17 Addessi). All. Pochesci.
COSENZA (4-4-1-1) 1 Perina; 2 Corsi,
5 Tedeschi, 26 Madrigali, 3 Pinna;
7 Criaco, 4 Capece, 8 Caccetta, 11 Statella; 25 Mungo; 9 Gambino. (22 Saracco, 13 Meroni, 15 Bilotta, 21 Ranieri,
14 Appiah, 27 Filippini, 16 Baclet). All. De
Angelis (Roselli squalificato).
ARBITRO Pagliardini di Arezzo
(Spiniello-Lombardi).
VIBONESE (4-3-3) 1 Russo;
2 Franchino, 23 Manzo, 5 Sicignano,
26 Sabato; 8 Legras, 4 Giuffrida,
3 Paparusso; 27 Cogliati, 9 Saraniti,
10 Leonetti. (12 Cetrangolo, 6 Chiavazzo,
7 Scapellato, 14 Yabre,
16 Cinquegrana, 17 Tindo, 18 Lettieri,
19 Surace, 22 Mengoni, 28 Di Curzio,
29 Usai, 30 Favasuli). All. Costantino.
LECCE (4-3-3) 1 Bleve; 2 Vitofrancesco, 5
Cosenza, 14 Giosa, 23 Ciancio; 10 Lepore,
6 Arrigoni, 4 Mancosu; 24 Doumbia,
18 Caturano, 7 Torromino. (12 Chironi, 22
Gomis, 3 Contessa, 16 Drudi, 19 Vinetot,
8 Monaco, 20 Maimone, 21 Fiordilino,
17 Capristo, 25 Persano). All Padalino.
ARBITRO Zingarelli di Siena (SantoroMangino).
Ore 20.30
FIDELIS ANDRIA (4-4-2) 12 Pop;
2 Tartaglia, 4 Aya, 6 Rada, 24 Tito;
26 Onescu, 11 Matera, 8 Piccinni,
10 Mancino; 9 Fall, 19 Cianci. (1 Poluzzi,
22 Cilli, 3 Valotti, 13 Colella, 16 Minicucci,
17 Starita, 18 Ovalle, 20 Berardino,
21 Curcio, 23 Cruz, 29 Annoni, 30 Klaric).
All. Favarin.
MONOPOLI (4-3-3) 22 Mirarco; 14 Bei,
4 Esposito, 30 Bacchetti, 19 Pinto;
13 Sounas, 28 Nicolini, 8 Viola; 9 Genchi,
10 Gatto, 23 Montini. (1 Pellegrino,
2 Cassano, 3 Mercadante, 6 Ricucci,
7 Difino, 11 D’Auria, 15 Mavretic, 16
Franco, 17 De Vito, 18 Mouzakitis, 21
Balestrero, 29 Padalino). All. Zanin
ARBITRO Cipriani di Empoli ( Mazzei-Di
Stefano).
PAGANESE (4-3-2-1) 1 Marruocco;
15 Longo, 30 Camilleri, 13 Alcibiade,
4 Silvestri; 24 Tagliavacche, 27 Maiorano,
18 Parlati; 19 Herrera, 10 Deli;
8 Reginaldo. (12 Coppola, 22 Chiriac,
3 Della Corte, 6 Mansi, 23 Picone,
25 Dicuonzo, 28 Mauri, 7 Zerbo,
11 Cicerelli, 19 Caruso, 20 Stoia,
29 Celiento). All. Grassadonia.
MELFI (4-3-1-2) 1 Gragnaniello;
13 Libutti, 5 Laezza, 4 Grea, 2 Bruno;
17 Esposito, 29 Vicente, 28 Obeng; 11
Pompilio; 9 Foggia, 18 De Vena. (12 Viola,
3 Nicolao, 7 Lodisani, 10 Cittadino, 14 De
Jori, 19 Casiello, 21 Ferrario, 23 Ferrante,
25 Defendi, 26 Demontis). All. Bitetto.
ARBITRO Meleleo di Casarano
(Guglielimi-Colizzi).
REGGINA (4-3-3) 1 Sala; 18 Cane,
5 Gianola, 15 Kosnic, 24 Possenti;
21 Bangu, 14 Botta, 6 De Francesco;
10 Oggiano, 9 Coralli, 17 Porcino. (12
Licastro, 2 Maesano, 4 De Bode, 13 Lo,
8 Knudsen, 26 Mazzone, 7 Carpentieri,
11 Tripicchio, 27 Tommasone,
20 Bianchimano, 19 Silenzi). All. Zeman.
JUVE STABIA (4-3-3) 22 Russo;
2 Cancellotti, 5 Atanasov, 18 Morero,
14 Liotti; 19 Izzillo, 4 Capodaglio, 8 Zibert;
11 Sandomenico, 29 Ripa, 23 Lisi. (1
Bacci, 20 Borrelli, 3 Liviero, 24 Mastalli,
13 Camigliano, 7 Kanoute
20 Petricciuolo, 21 Esposito, 10 Marotta,
27 Rosafio, 9 Del Sante). All. Fontana.
ARBITRO Pittileri di Palermo
(Sangiorgio-Vettorel).
CLASSIFICA
 Lecce e Foggia p. 19; Juve Stabia 16;
Matera 15; Cosenza 13; Monopoli e
Casertana 11; Taranto e Akragas 9;
Fondi (-1) e Fidelis Andria 8; Reggina,
Messina e Paganese 7; Francavilla 5;
Catanzaro, Melfi (-1) e Vibonese 4;
Siracusa 3; Catania (-7) 1.
Lega Pro R Girone B: 8a giornata
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
andati sotto di 2 gol, siamo stati
bravi a reagire. Le proteste? Parliamo della partita. Potevamo
vincere, ma anche perdere, visto
che alla fine con 4 attaccanti abbiamo concesso qualche contropiede».
Venezia, una rimonta con il cuore
La Samb in trasferta è imbattibile
1La squadra
di Inzaghi sbaglia
un rigore, va sotto
di due gol ma poi
riesce a rimediare
Damonte 6, Berardocco 6,5, Sabatino
6,5; Mancuso 6, Sorrentino 6,5 (dal
50’ s.t. Crescenzo s.v.), Tortolano 7 (dal
28’ s.t. Candellori 6). (Frison, Raccichini, Mattia, Fioretti, Di Massimo, Vallocchia). All. Palladini 6,5.
ARBITRO Giua di Olbia 5,5.
NOTE paganti 1.412, abbonati 1.111,
incasso di 16.034 euro. Ammoniti
Fabris, Bentivoglio, Damonte, Pezzotti
e Berardocco. Angoli 8-5.
VENEZIA-SAMB
2-2
MARCATORI Sabatino (S) al 1’, Tortolano (S) all’8’, Pederzoli (V) su rigore al
32’, Bentivoglio (V) al 36’ s.t.
VENEZIA (4-4-2) Facchin 8; Baldanzeddu 5,5 (dal 14’ s.t. Tortori 6,5),
Modolo 6, Cernuto 6, Garofalo 5,5;
Fabris 6, Pederzoli 5,5, Bentivoglio 6,5,
Marsura 6,5; Ferrari 5, Moreo 5 (dal
19’ s.t. Geijo 6,5). (Sambo, Vicario,
Luciani, Galli, Malomo, Soligo, Acquadro, Edera). All. Inzaghi 6.
SAMBENEDETTESE (4-3-3) Pegorin
6,5; Di Filippo 5, Mori 6 (dal 37’ s.t.
Tavanti s.v.), Ferrario 6, Pezzotti 6;
Michele Contessa
VENEZIA
Q
uaranta minuti tattici, un
secondo tempo pirotecnico: la Samb sfiora il colpaccio, protesta per alcune decisioni arbitrali, incamera il ventisettesimo risultato utile consecutivo in trasferta (ultima
sconfitta a Fano nel febbraio
2015) e recrimina soprattutto
sul pareggio (forse con un colpo
Gran colpo Bassano
Minesso e Fabbro gol
Il Pordenone è steso
BASSANO-PORDENONE
2-0
MARCATORI Minesso al 4’, Fabbro al
38’ s.t.
BASSANO (4-3-1-2) Bastianoni 7;
Formiconi 6,5, Barison 6,5, Bizzotto 7,
Crialese 6,5; Falzerano 6,5, Proietti
6,5, Minesso 7 (dal 33’ s.t. Rantier
s.v.); Laurenti 7 (dal 27’ s.t. Bianchi
6,5); Grandolfo 7 (dal 45’ s.t. Pasini
s.v.), Fabbro 7. (Piras, Bortot, Soprano,
Lancini, Cenetti, Candido, Cavagna,
Tronco, Maistrello). All. D’Angelo 7.
PORDENONE (4-3-2-1) Tomei 6,5;
Semenzato 6, Stefani 6,5, Ingegneri 6,
De Agostini 6,5; Misuraca 6, Burrai
6,5, Suciu 5,5 (dal 26’ s.t. Cattaneo 6);
Martignago 5,5 (dal 20’ s.t. Pietribiasi
6,5), Berrettoni 6,5; Arma 5,5. (D’Arsiè,
Pellegrini, Azzi, Marchi, Parodi, Broh,
Raffini, Gerbaudo). All. Tedino 6,5.
ARBITRO Mancini di Fermo 6.
NOTE spettatori 2.000 circa; paganti,
abbonati e incasso n.c. Amm. Minesso, Falzerano, De Agostini, Stefani,
Ingegneri e Pietribiasi. Angoli 3-6.
tadella, manda in orbita Bassano e spalanca la porta del successo ai veneti che frenano la
corsa del Pordenone e agguantano il derby del Nordest blindato poi dalla prodezza di Fabbro, tra l’altro udinese d’origine. I friulani vengono agganciati in vetta dal sorprendente
Gubbio, mentre alle spalle del
tandem di testa ci sono proprio
Bassano e Reggiana a un punto
di distanza. Più che i confini
geografici sono i freschi ricordi
del passato ad infiammare il
duello con 7 ex bassanesi nelle
fila del Pordenone.
Vincenzo Pittureri
BASSANO (VICENZA)
I
l quarto centro stagionale
di Mattia Minesso, esterno
offensivo a caccia di rivincite, dopo aver masticato tanta
panchina lo scorso anno a Cit-
di mano) di Bentivoglio («Ci
mancano almeno 4 punti nelle
ultime 2 partite», ha sottolineato
il presidente Fedeli, «con 3 rigori
fischiati contro»). Venezia che
crea poco nel primo tempo, come la Samb del resto, e si rianima dopo l’uno-due di Sabatino e
Tortolano, dopo aver fallito al
41’ un calcio di rigore. Due rigori
e quattro legni per il Venezia, ma
è Facchin il migliore in campo:
4-5 interventi decisivi, fino all’ultimo quando ha ribattuto su
Mancuso.
RIGORE Primo tempo tattico, e
match che poteva avere una
svolta quando Mancuso ha affossato Marsura: rigore netto, che
Ferrari ha calciato contro la traversa. «Non li sbaglia mai» -ha
osservato Inzaghi-, «poi siamo
LE MOSSE Per sfidare la prima
della classe D’Angelo cambia
abito e si presenta con un insolito 4-3-1-2 con Laurenti nell’inedita posizione di rifinitore
tra le linee, dietro le due punte.
Il primo tempo è un botta e risposta con diverse conclusioni
dalla distanza da ambo le parti, che si accende sulla girata a
fil di palo di Grandolfo (30’) e
sul principio di rissa per un
presunto fallo di mano in area
di Barison. Ma dopo l’intervallo, Minesso dimostra di avere
la dinamite nei garretti: scippa
la sfera a un avversario, alza i
giri della corsa quindi scarica
un sinistro velenoso nell’angolo. Il Pordenone ferito (con oltre 300 supporter al seguito),
si catapulta al di là della siepe e
Tedino libera l’intero arsenale
offensivo: dentro gli ex Pietribiasi e Cattaneo e giusto sull’ex
Mantova, Bastianoni s’inventa
una paratona a scongiurare il
pari (22’). Si gioca a nervi scoperti e sul rettilineo d’arrivo un
capolavoro di Fabbro al 38’
(pallone artigliato, dribbling
secco e fucilata nel sacco), fa
scorrere i titoli di coda, anche
se un gol annullato (dubbio
fuorigioco) a Pietribiasi al 41’,
intossica ulteriormente l’atmosfera. Il Bassano può viaggiare
da outsider di lusso, il Pordenone è tutto meno che ridimensionato.
Luca D’Angelo, 45 anni LAPRESSE
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Simone Bentivoglio, 31 anni,
autore del gol del 2-2 LAPRESSE
CINISMO Samb spietata, ben
messa in campo, e 8 minuti di
fuoco in apertura di ripresa: dopo 47” Sabatino devia in rete di
testa il cross di Tortolano; all’8’
l’esterno sinistro infila Facchin,
spiazzato dalla deviazione decisiva di Cernuto. Venezia che si
scuote, («Ci aspettavamo la loro
reazione, usciamo a testa alta
dal Penzo», il commento di Palladini) e si butta in avanti. La
svolta al 32’, ancora un rigore,
contestato, per atterramento di
Geijo: Pederzoli non sbaglia. È la
scossa, la Samb arretra, il Venezia crea mischie, su una di queste Bentivoglio è appostato accanto al palo e, sulla respinta di
Pegorin su Ferrari, fa gol. Il Venezia ci prova ancora, ma è Facchin il protagonista del finale.
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E il Gubbio si ritrova in vetta
Decisivo un rigore: Forlì k.o.
GUBBIO
1
FORLÌ
0
MARCATORE Casiraghi su rigore al 47’
p.t.
GUBBIO (4-3-1-2) Narciso 6; Marini 6,
Burzigotti 6, Rinaldi 6, Zanchi 6,5; Croce
6, Romano 6 (dal 1’ s.t. Giacomarro 6),
Valagussa 7; Casiraghi 6,5 (dal 41’ s.t.
Tavernelli s.v.); Ferretti 6, Candellone 6.
(Volpe, Pollace, Petti, Marghi, Conti,
Bergamini, Costantino, Kalombo).
All. Magi 6.
FORLI’ (4-3-1-2) Turrin 6; Baschirotto
5,5, Cammaroto 5,5, Conson 6,5, Sereni
6; Tonelli 6 (dal 19’ s.t. Piccoli 5,5),
Capellupo 6, Capellini 5,5 (dal 34’ s.t.
Ricci Frabattista s.v.); Spinosa 6; Parigi
6 (dal 13’ s.t. Bardelloni 5,5), Ponsat 5,5.
(Baldassarri, Ferretti, Adobati, Tura,
Croci, Vesi). All. Gadda 5,5.
ARBITRO D’Ascanio di Ancona 6.
NOTE paganti 499, abbonati 675,
incasso di 8.905 euro. Ammoniti
Cammaroto, Baschirotto, Croce,
Capeluppo, Zanchi, Turrin e Candellone.
Angoli 7-3.
CLASSIFICA
SQUADRE
PORDENONE
GUBBIO
BASSANO
REGGIANA
VENEZIA
SAMBENEDETTESE
FERALPI SALO'
SANTARCANGELO
PARMA
PADOVA
MODENA
ANCONA
LUMEZZANE
MACERATESE
TERAMO
ALBINOLEFFE
SUDTIROL
MANTOVA
FANO
FORLI'
PT
16
16
15
15
15
14
13
13
12
10
9
9
8
7
7
6
6
6
5
2
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
8
8
8
8
8
7
7
8
7
7
8
8
8
7
8
7
8
8
8
8
5
5
4
4
4
4
4
3
3
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
0
1
1
3
3
3
2
1
4
3
4
3
3
2
4
4
3
3
3
2
2
2
2
1
1
1
1
2
1
1
1
3
3
4
2
3
3
4
4
5
6
15
8
13
12
9
12
13
8
9
6
4
4
6
5
7
6
6
5
5
3
10
6
6
5
5
9
8
6
6
5
5
8
9
7
10
8
8
8
12
15
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
RISULTATI
ANCONA-ALBINOLEFFE
1-0
BASSANO-PORDENONE
2-0
GUBBIO-FORLI'
1-0
MACERATESE-MANTOVA
1-0
MODENA-SUDTIROL
1-0
PARMA-FERALPI SALO' domani, ore 20.45
REGGIANA-FANO
3-1
SANTARCANGELO-LUMEZZANE
2-0
TERAMO-PADOVA
0-0
VENEZIA-SAMBENEDETTESE
2-2
PROSSIMO TURNO
tempo. La squadra di Gadda resta così
sempre più ultima, ma non ha fortuna:
al 9’ della ripresa Sereni su punizione
ha colpito il palo, la palla ha sbattuto sul
braccio di Narciso finendo lontano. La
favola della neopromossa umbra invece
continua, dopo questa battaglia su un
campo reso pesantissimo dalla pioggia.
LE PAROLE Il presidente Notari
gongola: «Abbiamo faticato per il
campo, ma sono soddisfatto perché
abbiamo carattere. La classifica? Se a
gennaio saremo ancora su torneremo
sul mercato». Magi è al debutto in Lega
Pro ma non tradisce particolari
emozioni: «Siamo partiti bene e non
soffriamo di vertigini. Nessuno si illude
ma daremo battaglia contro tutti».
Gadda ha elogiato i suoi: «Hanno dato
tutto quello che potevano, ma al di là
dei complimenti abbiamo solo 2 punti,
vuole dire che qualche problema c’è. Il
Gubbio? Non è un fuoco di paglia e
secondo me andranno molto lontano».
Euro Grilli
 GUBBIO (Pg) Contro un Forlì tutta
grinta e mai domo, il Gubbio vince su
rigore, supera il Venezia in classifica e,
dopo la partita in serata vinta dal
Bassano, si ritrova al primo posto della
classifica accanto al Pordenone. La rete
decisiva è arrivata al 47’ del primo
tempo dopo un fallo di Baschirotto che
ha agganciato Valagussa a due metri
dalla porta. Dal dischetto la
trasformazione di Casiraghi è stata
letale, ma non sono mancate le proteste
del Forlì visto che - secondo loro - il
rigore sarebbe stato concesso quando
era scaduto il recupero del primo
25
SABATO 15 OTTOBRE
LUMEZZANE-MODENA
(ore 14.30)
SAMBENEDETTESE-SUDTIROL (ore 14.30)
ALBINOLEFFE-FERALPI SALO’ (ore 16.30)
FANO-ANCONA
(ore 16.30)
VENEZIA-TERAMO
(ore 16.30)
GUBBIO-MACERATESE
(ore 18.30)
PORDENONE-SANTARCANGELO (ore 18.30)
FORLI’-PARMA
(ore 20.30)
MANTOVA-BASSANO
(ore 20.30)
LUNEDÌ 17 OTTOBRE
PADOVA-REGGIANA
(ore 20.45)
MARCATORI
7 RETI Arma (3, Pordenone).
4 RETI Minesso (1, Bassano);
Gucci (Fano); Guerra (Feralpi Salo’);
Nocciolini (Parma);
Manconi (1, Reggiana); Mancuso
(Sambenedettese); Gliozzi (Sudtirol).
3 RETI Grandolfo (Bassano);
Bacio Terracino (Lumezzane);
Calaio’ (1, Parma); Sansovini (Teramo).
2 RETI Cortellini (AlbinoLeffe);
Frediani (Ancona); Fabbro (Bassano);
Gerardi e Ranellucci (Feralpi Salo’);
Ferretti e Valagussa (Gubbio);
Schiavi (1, Modena); Altinier
e Madonna (Padova);
Evacuo (1, Parma); Berrettoni
(Pordenone); Angiulli, Guidone
e Nole’ (Reggiana); Sabatino
e Tortolano (Sambenedettese).
Giuseppe Magi, 45 anni LAPRESSE
Il tris della Reggiana Bel Santarcangelo Cossentino gol al 91’ Ancona, un sorriso La Maceratese va Il Teramo ci prova
Manconi, altro show Sirignano e Merini Prima gioia Modena firmato Frediani
Adesso la cessione Bindi prende tutto
Fano troppo debole spengono il Lume Il Südtirol è beffato Ma è contestazione Mantova, che iella Padova senza gol
REGGIANA
3
SANTARCANGELO
2
MODENA
1
ANCONA
1
MACERATESE
1
TERAMO
0
FANO
1
LUMEZZANE
0
SÜDTIROL
0
ALBINOLEFFE
0
MANTOVA
0
PADOVA
0
MARCATORI Manconi (R) al 19’, Mogos
(R) al 36’ p.t.; Angiulli (R) al 10’, Gucci (F)
al 40’ s.t.
REGGIANA (4-3-3) Perilli 6; Mogos 6,5,
Rozzio 6,5, Trevisan 6, Giron 6; Calvano
6,5, Bovo 6, Angiulli 7 (dal 33’ s.t. Bonetto
s.v.); Manconi 7 (dal 39’ s.t. Panizzi s.v.),
Guidone 6, Otin 5,5 (dal 24’ s.t. Sbaffo 6).
(Narduzzo, Spanò, Sabotic, Ghiringhelli,
Lombardo, Nolè, Falcone, Rizzi, Marchi).
All. Colucci 6,5.
FANO (4-3-1-2) Menegatti 6; Lanini 5,
Torta 6, Ferrani 6, Taino 5; Gualdi 5,5,
Bellemo 5, Sassaroli 5,5 (dal 20’ s.t.
Gabbianelli 5,5); Borrelli 6; Masini 5 (27’
s.t. Ingretolli 5,5), Gucci 6. (Andrenacci,
Zigrossi, Di Nicola, Favo, Carotti, Cazzola,
Schiavini, Zullo). All. Cusatis 5.
ARBITRO Sozza di Seregno 6.
NOTE paganti 1.117, abbonati 5.243,
incasso di 23.996 euro. Ammoniti Angiulli
e Gualdi. Angoli 7-2.
 REGGIO EMILIA La Reggiana trionfa
dopo due deludenti 0-0 e si avvicina alla
vetta. Vittoria comoda, troppo vistosa la
differenza di valori rispetto ad un Fano
che è al terzo k.o in 4 gare. L’equilibrio è
durato poco: al 20’ il solito Manconi ha
rubato palla a Gucci e ha fulminato
Menegatti con un gran sinistro per il
quarto gol stagionale. Guidone si è
divorato il 2-0, ma 5’ dopo Mogos ha
insaccato di testa su angolo di Angiulli,
che poi ha calato il tris in apertura di
ripresa. Il 3-1 di Gucci è servito solo a
fermare l’imbattibilità di Perilli a 413’.
Ezio Fanticini
MARCATORI Sirignano al 6’, Merini al
46’ s.t.
SANTARCANGELO (3-5-2) Nardi 6;
Oneto 6, Adorni 6,5, Sirignano 7;
Posocco 6, Danza 6,5, Dalla Bona 6,
Carlini 6,5 (dal 38’ s.t. Gulli s.v.), Rossi 6;
Cesaretti 6 (dal 27’ s.t. Ungaro 6), Cori 6
(dal 15’ s.t. Merini 6,5). (Santini, Urso,
Rondinelli, Ronchi, Alonzi, Battistini,
Gazzotti, Mancini, Maiorana).
All. Marcolini 6,5.
LUMEZZANE (4-3-3) Pasotti 7; Rapisarda
6, Tagliani 5,5, Sorbo 6, Bonomo 6;
Arrigoni 6,5 (dal 41’ s.t. Gentile s.v.),
Genevier 6, Varas 5,5 (dal 18’ s.t. Bacio
Terracino 6); Russini 5,5, Barbuti 5,5,
Leonetti 5,5 (dal 31’ s.t. Padulano 6).
(Fiory, Allegra, Brusacà, Magnani,
Raucci). All. Filippini 5,5.
ARBITRO Meraviglia di Pistoia 6.
NOTE paganti 252, abbonati 102, incasso
di 2.780 euro. Ammoniti Oneto, Varas e
Dalla Bona. Angoli 3-2.
 SANTARCANGELO (Rn) Un gol in avvio
di ripresa e uno oltre il 90’ bastano e
avanzano al Santarcangelo per tornare
alla vittoria. Solo un tiro in porta,
nonostante la supremazia del Lumezzane
nei primi venti minuti, poi gara
equilibrata ed acrobazia di Danza al 45’
con miracolo di Pasotti e traversa. Nella
ripresa i locali hanno sbloccato con
Sirignano di testa su angolo di Dalla
Bona. Pochi rischi per i padroni di casa,
che hanno trovato il 2-0 con la scivolata
ravvicinata di Merini.
Loriano Zannoni
MARCATORE Cossentino al 46’ s.t.
MODENA (4-2-3-1) Manfredini 6; Accardi
6, Cossentino 6,5, Marino 6 (dal 35’ p.t.
Aldrovandi 6), Minarini 6; Giorico 6,
Laner 5,5; Tulissi 6, Diakite 5 (dal 7’ s.t.
Bajner 6), Schiavi 6 (38’ s.t. Loi s.v.);
Ravasi 5,5. (Costantino, Popescu,
Zucchini, Calapai, Basso, Hardy Nana,
Olivera, Serrouck, Chiossi). All. Pavan 6.
SÜDTIROL (4-3-3) Marcone 6; Tait 6, Di
Nunzio 5,5, Bassoli 6, Sarzi Puttini 5,5;
Furlan 6 (dal 45’ s.t. Tulli s.v.), Cia 6, Fink
6; Ciurria 5,5 (dal 39’ s.t. Packer s.v.),
Gliozzi 5,5, Sparacello 5 (28’ s.t. Spagnoli
5,5). (Fortunato, Vasco, Obodo, Baldan,
Tulli, Torregrossa, Brugger). All. Viali 5,5.
ARBITRO Tursi di Valdarno 6.
NOTE paganti 819, abbonati 1.406,
incasso di 5.956 euro. Espulso Zucchini
(dalla panchina) al 23’ s.t.; ammoniti
Cossentino, Tait e Di Nunzio. Angoli 3-6.
MARCATORE Frediani al 10’ p.t.
ANCONA (4-2-3-1) Scuffia 6,5; Barilaro 6
(dal 33’ s.t. Daffara s.v.), Moi 7, Ricci 6,5,
Malerba 5,5; Agyei 6,5, Zampa 6,5; De
Silvestro 5,5, Bariti 7 (dal 45’ s.t. Voltan
s.v.), Frediani 7 (dal 40’ s.t. Bambozzi
s.v.); Momentè 5. (Rossini, Djuric,
Gelonese, Kostadinovic, Tassoni,
Montagnoli, Samb, Battaglia). All. Brini 7.
ALBINOLEFFE (3-5-2) Coser 6,5;
Zaffagnini 6, Gavazzi 5,5, Scrosta 5,5;
Gonzi 6,5 (dal 27’ s.t. Moreo s.v.), Agnello
5,5, Loviso 6,5, Giorgione 6, Cortellini 5,5
(dal 29’ s.t. Ammirati s.v.); Mastroianni
5,5, Virdis 5 (dal 21’ s.t. Minelli 6).
(Cortinovis, Mondonico, Magli, Dondoni,
Nichetti). All. Alvini 5,5.
ARBITRO Bertani di Pisa 5,5.
NOTE paganti 389, abbonati 1.089,
incasso di 7.748 euro. Ammoniti De
Silvestro e Minelli. Angoli 7-3.
 MODENA Gli attaccanti non segnano,
 ANCONA Più forte dei guai societari.
ci pensano i difensori. Il Modena coglie il
primo successo casalingo grazie al colpo
di testa decisivo di Cossentino nel primo
minuto di recupero e inguaia il Südtirol.
Una rete quella dei padroni di casa che è
stata una vera e propria doccia fredda
per la squadra altotesina, vicina al gol in
tre occasioni con Bassoli, Sparacello e
Cia tra primo e secondo tempo. Il
Modena invece ha trovato il gol al suo
primo vero tiro in porta, abbastanza per
cambiare in extremis una partita che
sembrava ormai destinata a concludersi
sul nulla di fatto.
Paolo Reggianini
All’Ancona, senza stipendi da luglio, basta
il gol di Frediani per prendersi 3 punti:
ora rischia il -2 per irregolarità di
gestione. Protesta l’AlbinoLeffe, tratto in
inganno dall’arbitro che sulla stessa
azione aveva indicato il dischetto per un
mani. Nella ripresa il palo di Gonzi e il
tuffo di Scuffia su Minelli negano il pari.
Dagli ultras dell’Ancona applausi ai
giocatori, insulti e contestazioni verso la
società: in settimana, forse, il passaggio
di proprietà. Ha detto Brini: «Questa è
una squadra di uomini veri, sarebbe un
peccato perdere un patrimonio simile».
Stefano Rispoli
MARCATORE aut. di Carini al 42’ p.t.
MACERATESE (4-3-1-2) Forte 6; Ventola
6,5, Gattari 6, Perna 6, Broli 7; Malaccari 6,5, Quadri 5,5, De Grazia 6,5; Petrilli 6
(45’ s.t. Franchini s.v.); Colombi 6, Allegretti 5 (39’ s.t. Palmieri 5). (Moscatelli,
Gremizzi, Bondioli, Marchetti, Turchetta,
Cantarini, M. Massei, Quadrini, Mestre,
Bangoura). All. Giunti 6.
MANTOVA (3-5-2) Bonato 6,5; Gargiulo
6, Carini 5 (dal 40’ s.t. Ruopolo s.v.),
Cristini 5; Di Santantonio 6, Salifu 5,
Raggio Garibaldi 6, Sene Pape 5,5 (dal 10’
s.t. Caridi 6), Regoli 5; Marchi 6, Tripoli
6,5. (Maniero, Errera, Romeo, Skolnik,
Menini). All. Prina 6.
ARBITRO Di Gioia di Nola 6.
NOTE spettatori 600 circa; paganti,
abbonati e incasso nc. Amm. Broli, Sene
Pape, Carini, Salifu e Malaccari. Ang. 5-5.
 MACERATA Prima vittoria (mancava da
aprile) e sorpasso sul Mantova decimato.
La Maceratese inizia bene la settimana
che potrebbe portare anche al cambio di
proprietà: dalla Tardella ad una cordata
toscana. Una deviazione nella propria
porta di Carini (dopo una traversa
scheggiata da Tripoli su punizione) su
cross di Broli ha deciso una sfida
equilibrata tra squadre in difficoltà.
Primo tempo più godibile con gli ospiti
intraprendenti con Marchi e Tripoli: Forte
sempre attento. Nella ripresa Mantova
più arrembante e pericoloso sui corner.
Gara sospesa per 4’ per un infortunio
all’arbitro, poi ripresosi regolarmente.
Mauro Giustozzi
TERAMO (4-4-2) Rossi 6; Scipioni 6 (dal
33’ s.t. Cericola s.v.), Caidi 6, Speranza
6,5, D’Orazio 5,5; Petrella 6, Ilari 6, Steffè
5,5 (dall’11’ s.t. Di Paolantonio 6),
Bulevardi 6 (dal 42’ s.t. Petermann s.v.);
Sansovini 5,5, Croce 6. (Calore, Sales,
Capitanio, Altobelli, Manganelli, Orlando,
Carraro, Jefferson, Forte). All. Nofri 6.
PADOVA (3-5-2) Bindi 7; Cappelletti 6,5,
Emerson 6, Russo 6; Madonna 6,
Mandorlini 5,5, Filipe 6 (dal 25’ s.t.
Mazzocco 6), Dettori 5,5, Favalli 5,5;
Altinier 6,5 (dal 25’ s.t. Germinale 6),
Alfageme 5,5. (Favaro, Tentardini,
Scevola, Sbraga, Boniotti, Gaiola,
Marcandella, Fantacci, Cisco). All.
Bergamo 6 (Brevi squalificato).
ARBITRO Volpi di Arezzo 5.
NOTE paganti 1.834, abbonati 514,
incasso non comunicato. Ammoniti
Cappelletti, Ilari, Madonna, Petermann e
Mandorlini. Angoli 11-2.
 TERAMO Finisce senza reti tra Teramo
e Padova, entrambe al quarto risultato
utile di fila ma con tre pareggi a testa. I
veneti confermano di avere difficoltà
realizzative, con 3 gol fatti nelle ultime 5,
ma fortificano la posizione di Brevi, in
vista del recupero di martedì sul campo
della Samb. L’undici di Nofri ci ha provato
di più, costringendo Bindi alla difficile
respinta sui tentativi portati da Sansovini,
Croce e Scipioni. A inizio secondo tempo
invece è stato annullato un gol di
Alfageme per fuorigioco: per il resto non
ci sono state grandi emozioni.
Gaetano Lombardino
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DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Formula 1 R GP Giappone
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
A TU PER TU CON...
CONTENUTO
PREMIUM
«NON
CAMBIEREI
PROPRIO NULLA
DELLA MIA
CARRIERA»
«IL MIO
FUTURO?
SUL TAVOLO
HO TRE
CARTE DA
GIOCARE»
L’INTERVISTA
di LUIGI PERNA
INVIATO A SUZUKA (GIAPPONE)
I
l cerchio si è chiuso a
Monza. Dove Michael
Schumacher dieci anni fa
aveva annunciato il suo
addio alla F.1, consegnando le chiavi del futuro Ferrari a un
ragazzo di belle speranze che si
chiamava Felipe Massa. Il destino, con le sue coincidenze, ha voluto che quest’anno sia toccato a
Felipe annunciare il ritiro nello
stesso luogo, sulla pista simbolo
dell’Italia e della rossa. Le ultime
gare del brasiliano, che ad Abu
Dhabi smetterà dopo 250 GP,
stanno scorrendo come i titoli di
coda di una bella carriera interrotta al momento giusto, senza il
declino.
Quale episodio racconterà ai nipotini?
«Fra tanti, direi la prima vittoria
in Brasile, sul circuito dove sono
cresciuto, dove da bambino andavo a vedere le gare in tribuna, dove ho cominciato a correre in
kart. Tutto è successo a Interlagos, perciò trionfarci nel 2006 da
pilota di F.1, con la Ferrari, è stato
il momento più bello. Mi sono
sentito in Paradiso».
Sempre a Interlagos si è visto
strappare il Mondiale 2008 da
Hamilton pochi metri dopo il traguardo. Più sfortunato per quello
o più fortunato a essere soprav-
Ha più sofferto per l’ordine di far
passare Alonso in Germania nel
2010 o dopo le rivelazioni sul
«crash-gate» Renault a Singapore
2008?
«Senz’altro per la vicenda di Singapore, la più triste in F.1, un episodio fuori dallo sport che ha influito sul risultato finale (Nelsihno Piquet andò contro il muro di
proposito per favorire la vittoria
di Fernando Alonso; n.d.r.). Nel
mio caso è stato come perdere un
campionato di calcio e scoprire
l’anno dopo che hanno pagato
l’arbitro in una partita».
L’avversario più duro?
«Tanti. Hamilton, Alonso, Schumacher… Mai avuto vita facile
coi compagni di squadra, ma que-
VANTA 14 STAGIONI IN F.1
 Felipe Massa, 35 anni, nato a
San Paolo (Brasile), corre oggi il
suo GP numero 246 in carriera. E’
alla 14ª stagione in F.1: ha
debuttato il 3 marzo 2002 in
Australia. Il suo miglior risultato è
stato il 2° posto nel 2008. Ha corso
con Sauber. Ferrari e Williams.
per dare un’opportunità a me. Ricordo la festa d’addio con la Ferrari, organizzata in Brasile da mia
moglie Rafaela, fu una serata
emozionante».
«SCHUMI ERA
UN DURO, MA
CAPACE DI
DIVENTARE UN
FRATELLO»
«SFORTUNA PER
L’INCIDENTE IN
UNGHERIA?
NO, SONO
ANCORA VIVO»
vissuto l’anno dopo all’incidente in
Ungheria?
«La gente pensa che sia stato sfortunato ad avere l’incidente, ma io
la vedo al contrario. Sono ancora
vivo e questo conta molto di più.
Alla fine non era il mio giorno per
andare via».
Dove si colloca nella storia dei piloti Ferrari?
«Credo di occupare un posto importante. Sono il secondo con più
gran premi sulla rossa, dopo
Schumacher, ho vinto delle gare e
ho lottato per il titolo, perdendolo
negli ultimi metri. Ci sono cose
che non rifarei, fa parte dell’esperienza. Sono grato e orgoglioso
della mia carriera. Non andrò
mai in giro a fare il “pianginho”».
27
Massa
FELIPE MASSA
WILLIAMS-MERCEDES
FELIPE GUARDA OLTRE LA F.1: «SCEGLIERÒ
FRA ENDURANCE, DTM E FORMULA E.
LA FERRARI? C’È TANTO DA LAVORARE»
sto mi ha spinto a cercare la perfezione ogni giorno».
bens (Barrichello), Daniel (Ricciardo), Maldonado».
Il più leale?
«Raikkonen è la persona più strana che abbia mai incontrato, ma
molto leale nel lavoro».
Che importanza hanno avuto
Montezemolo, Todt, Domenicali e
Frank Williams?
«Montezemolo è stato “il” Presidente; Todt colui che mi ha procurato tutte le occasioni in F.1 e
alla Ferrari; Domenicali una gui-
L’amico?
«Anche qui tanti. Michael, Ru-
da, perché ero un “bambino”
quando l’ho incontrato; Williams
una leggenda per cui sono fiero di
aver corso».
Un momento speciale con Schumi?
«Quando ha vinto a Monza e ha
annunciato il ritiro. Una sua decisione, ma so che l’ha fatto anche
Fa male pensare che a quasi tre
anni dalla caduta sugli sci non si
sia ancora ripreso?
«Non è facile sopportare quello
che è successo. Michael era un
duro, a volte freddo, ma se gli piacevi diventava un grande fratello.
Ho conosciuto suo figlio Mick (pilota in F.4 con la Prema; n.d.r.), è
un ragazzino d’oro con un cuore
grande».
A proposito di figli, il suo Felipinho
ha giocato a pallone, ma ora sembra attratto dalle auto.
«E’ innamorato di entrambi gli
sport. L’ho iscritto alla scuola calcio del Monaco. Ma, se un giorno
mi chiederà di correre, lo aiuterò».
Progetti per il futuro?
«Continuerò a vivere a Montecarlo, Felipinho va a lezione lì e a 6
anni ha già imparato tre lingue.
Per il resto, sono pronto a nuove
sfide. Verrò a qualche GP di F.1
come uomo immagine di aziende
e opinionista tv. Non smetterò di
correre. Sul tavolo ci sono tre possibilità: Mondiale Endurance,
Dtm tedesco e Formula E. Sto valutando».
La F.1 è in salute o da guarire?
«Un po’ da sistemare. La crisi globale ha investito anche gli sport
motoristici ed è sconfortante vedere tanti team senza soldi. Ma la
F.1 si riprenderà. Era il momento
di cambiare (con l’acquisto da
parte del colosso americano Liberty Media; ndr) e vedo un futuro positivo».
La ricetta?
«La gente vuole spettacolo. Nel
2017 le monoposto saranno bellissime e molto più veloci, una rivoluzione enorme, ma non so se
basterà a rendere le gare più appassionanti. Noi piloti abbiamo
dato dei consigli…».
E siete stati ascoltati?
«No».
La Ferrari come sta, rispetto a
quando ci correva lei?
«C’è ancora tanto lavoro da fare.
E a Maranello lo sanno».
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MERCEDES AGITATA
VETTEL POMPIERE, HAMILTON: «NON PARLO, MI AVETE OFFESO»
Massimo Brizzi
INVIATO A SUZUKA
N
on sappiamo se la gara
di stamani ne abbia
stravolto i valori, ma le
qualifiche di Suzuka — pole
stagionale numero 8 di Rosberg, Hamilton battuto di
13/1000 e decima prima fila
tutta Mercedes dell’anno —
hanno mostrato un inedito livellamento. Raikkonen, 3° a 3
decimi, si è infatti «meravigliato di come la vettura fosse veloce»; Vettel, buon 4°, ma 7° in
griglia per il -3, ha sottolineato
che «in tanti qui non ci davano
credito, ma abbiamo dimostrato di essere veloci». Il passo avanti degli altri in realtà
nasce dalla volontà Mercedes
di non usare il famoso overboost di cavalli-extra, per non
esporre le loro power unit a ulteriori rischi. Mettiamoci un
buon assetto trovato dalle Ferrari e le Red Bull in difficoltà di
velocità, ed ecco la spiegazione.
SEB, TUTTO OK Vettel, poi, che
ieri si è intrattenuto a lungo a
parlare con Horner e Marko
nel paddock, è tornato sulle
parole di Arrivabene («Ognuno qui dentro deve guada-
gnarsi posto e stipendio»),
spiegando: «Non ho sentito
quello che ha detto, ma abbiamo un rapporto molto onesto.
Non c’è nulla da risolvere fra di
noi. Il nostro obiettivo — prosegue — è lo stesso: vincere e
diventare più forti, soprattutto
per il futuro».
HAMILTON INCENDIARIO Se
Vettel getta acqua sul fuoco,
Hamilton ci versa su benzina.
Dopo il suo siparietto con il telefonino in conferenza («Usavo Snapchat, è divertente») ha
alimentato la polemica andandosene dall’hospitality
Mercedes nell’appuntamento
con la stampa. «Non sono qui
per rispondere alle vostre domande — esordisce Lewis —.
Molti di voi mi sostengono bene, ma altri spesso approfittano di certe situazioni. L’altro
giorno era una cosa leggera e
se sono stato irrispettoso non
era mia intenzione, però è stato più irrispettoso quello che è
stato poi scritto nel mondo. E
purtroppo alcuni sono qui. Mi
scuso, non ho intenzione di
star seduto molte altre volte
per questo tipo di cose. Buon
week end». Non certo un passo avanti nell’operazione simpatia...
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Lewis Hamilton, 31 anni LAPRESSE
TUTTO SUL GP
Diretta, approfondimenti, interviste
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Sono partiti così: 1. Rosberg (Mercedes) 1’30”647; 2. Hamilton (Mercedes)
1’30”660; 3. Raikkonen (Ferrari)
1’30”949; 4. Verstappen (Red Bull-renault) 1’31”178; 5. Ricciardo (Red Bull-Renault) 1’31”240; 6. Perez (Force IndiaMercedes) 1’31”961; 7. Vettel (Ferrari)
1’31”028 (-3 posti); 8. Grosjean (HaasFerrari) 1’31”961; 9. Hulkenberg (Force
India-Mercedes) 1’32”142; 10. Gutierrez
(Haas-Ferrari) 1’32”547; 11. Bottas (Williams-Mercedes)1’32”315; 12. Massa
(Williams-Mercedes) 1’32”380; 13. Kvyat
(Toro Rosso-Ferrari) 1’32”623; 14. Sainz
(Toro Rosso-Ferrari) 1’32”685; 15. Alonso
(McLaren-Honda) 1’32”689; 16. Palmer
(Renault) 1’32”807; 17. Button (McLarenHonda) 1’32”851; 18. Magnussen (Renault) 1’33”023; 19. Ericsson (SauberFerrari) 1’33”222; 20. Nasr (Sauber-Ferrari) 1’33”332; 21. Ocon (Manor-Mercedes) 1’33”353; 22. Wehrlein (ManorMercedes) 1’33”561 (-5 posti).
28
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Ciclismo R La cronosquadre apre oggi i Mondiali in Qatar
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
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Oss-Quinziato, caccia al tris
1La coppia azzurra anima della Bmc favorita per il terzo titolo iridato consecutivo
Il trentino: «Amo l’interazione con i compagni». Il bolzanino: «Devi scordarti l’ego»
LA GUIDA
Mattia Bazzoni
B
envenuti a Doha: sole,
grattacieli, mare, pochissimo tempo per restare
in spiaggia. Anzi zero per Daniel Oss e Manuel Quinziato, i
due italiani che vanno più di
fretta al mondo. Con il velocissimo treno della Bmc sono arrivati a conquistare le ultime due
cronosquadre iridate, a Ponferrada 2014 e Richmond
2015. Oggi, in Qatar, sono attesi all’appuntamento con il tris.
Il sestetto (con Dennis, Küng,
Phinney e Rosskopf) parte favoritissimo. «Ma non pensate
che per noi sia tutto facile —
frena Oss —. È stata una settimana di stress: ci ascoltiamo,
sbagliamo, litighiamo». «Nel
2014 è stato semplice perché
venivamo dal disastro di Firenze — osserva Quinziato —. A
Richmond c’era più tensione,
quest’anno la pressione è altissima. Vinciamo o perdiamo:
non esistono piazzamenti».
INCOGNITE Daniel, 29 anni, è
l’esuberanza e lo spirito rock:
per lui è il sesto Mondiale da
pro’, la quarta cronosquadre di
fila con la Bmc. Manuel è l’esperienza dei 36 anni e la calma
della fede buddista: oggi comincia l’ottavo campionato del
mondo, dal 2012 è sempre stato
presente nel sestetto della gara
iridata. Daniel&Manuel sono
corregionali (Oss è trentino e vive a Torbole, Quinziato è bolzanino ma abita a Madrid), compagni prima alla Liquigas (2009
e 2010), poi alla Bmc (dal 2013)
e grandi amici. Soprattutto, sono gli italiani che negli ultimi
anni hanno avuto maggiore
confidenza col podio iridato,
proprio grazie alla cronosquadre: due ori a testa, e per Quinziato anche l’argento 2012. Ma
questo è il Mondiale più ricco di
incognite. A cominciare dal percorso di oggi: 40 km dal circuito
di Losail fino all’isola The Pearl,
«con una prima parte tutta curve — spiega Oss —, un tratto lineare di 14 km e un finale guidato. Dal lato tecnico, è la gara
più difficile che abbia fatto».
Quinziato concorda solo in parte: «A Ponferrada e Richmond
c’erano le salite a spezzare il ritmo, qua è tutto piatto». L’altro
interrogativo sollevato dal primo Mondiale della storia in Medio Oriente riguarda le temperature. Nei giorni scorsi s’è par-
Donne: in gara
anche Cecchini
e la BePink
 Il Mondiale di Doha si apre oggi
con la cronosquadre per club,
femminili e maschili (formazioni da
sei). Il percorso è di 40 km per
entrambe le prove: si parte dalla
zona di Losail, dove ha sede il
circuito di MotoGP, arrivo sull'isola
artificiale The Pearl. Temperature
previste tra 32 e 37 gradi, venti
deboli o assenti. Nella gara maschile
(partenze dalle 14.20 alle 15), oltre a
Oss e Quinziato (in gara con la Bmc),
c’è un terzo italiano, Dario Cataldo,
che corre con l’Astana. In totale le
formazioni sono 17, di cui 10 World
Tour: Bmc, Etixx-Quick Step, Sky,
Ag2R, Astana, Movistar, Orica, GiantAlpecin, Lotto NL-Jumbo, Katusha;
non c'è invece la Lampre-Merida.
Tra le donne (partenze dalle 13.10
alle 13.27'30"), otto team in gara e
quatto italiane: Elena Cecchini con la
Canyon Sram; Francesca Pattaro,
Ilaria Sanguineti e Silvia Valsecchi
con la squadra italiana BePink.
In Tv, RaiSport1 dalle 13.25
Il trenino della Bmc in azione nella cronosquadre dell’Eneco Tour. Manuel Quinziato e Daniel Oss sono il primo e il quarto da sinistra BETTINI
«IL CALDO? NON È
ESTREMO, CERTE
TAPPE AL TOUR
SONO PEGGIO»
«IL VENTO È IL
VERO PROBLEMA,
DECIDERÀ ANCHE
LE GARE IN LINEA»
DANIEL OSS
29 ANNI, PRO’ DAL 2009
MANUEL QUINZIATO
36 ANNI, PRO’ DAL 2002
lato dell’eventualità, nelle prove in linea, di accorciare i tratti
nel deserto, mentre sono state
predisposte tende con aria condizionata e due moto in più per
i rifornimenti d’acqua. Oss è in
Qatar da domenica scorsa e minimizza: «Non è un caldo estremo, siamo a 37° col 30% di umidità, certe tappe al Tour sono
peggio». «Il vero problema è il
vento, che soffia fino a 20 km
all’ora — spiega Quinziato —.
L’altro giorno in allenamento
l’avevamo alle spalle, abbiamo
fatto i 68 orari di media. Se è
contrario, si scende a 45. Sarà
decisivo pure nella gara in linea».
RELIGIONE Sia Daniel sia Manuel correranno anche la gara
regina, domenica prossima.
Quinziato è pure l’unico cronoman azzurro in corsa mercoledì («Punto ai primi dieci»). Pri-
ma però c’è la cronosquadre, setto rispetto al vento. Forse
disciplina che in casa Bmc è siamo il team che dedica più
una religione. «Adoro il mood, tempo alla specialità, così facl’interazione con i compagni — ciamo la differenza».
racconta Oss —. Quando parto, entro in un tunnel di emo- FORFEIT Una vittoria oggi rizioni». «Lo sforzo è complesso schia però di passare sotto trac— spiega Quinziato —: devi cia: la prova è stata prima minacciata di boiannullare l’ego,
cottaggio da parpensare agli alte dei team, poi
tri». Alla prova la
LA CHIAVE
disertata da 8
squadra statuni- Per la formazione
squadre World
tense ha dedicaTour su 18. «Cato una “task-for- statunitense
pisco i motivi
ce” tutta italiana la disciplina è una
della protesta —
con i tecnici sorta di religione
ragiona QuinziaMarco Pinotti
to —: i costi del
(sei volte Trico- Ritiri specifici,
viaggio sono alti
lore a crono) e
Dario Broccar- investimenti tecnici. e molti team verrebbero solo per
do. La prepara- E nello staff anche
zione per la gara Pinotti e Broccardo
partecipare. I
di oggi è cominpiù forti però ci
ciata in dicembre. «Provi i com- sono tutti: Etixx, Orica, Sky...
ponenti, familiarizzi con la bici Non sarà una gara sottotono,
(in Qatar debutta la nuova Ti- anche se dispiace perché non
memachine 01, ndr), studi la dà punti Uci». L’anno scorso
posizione in galleria — dice Manuel festeggiò tagliando
Oss —. Dal 5 al 9 settembre ci una ciocca dalla leggendaria
siamo ritrovati a Torbole, poi chioma di Oss. Stavolta, in cain Belgio prima dell’Eneco so di tris, è pronto un altro rito:
Tour. Nella cronosquadre del- il d.s. Baldato si farà i baffi col’Eneco abbiamo fatto le prove me Phinney, alla generale Cugenerali, e vinto. Da lunedì ci ster. Comunque vada, ci sarà
siamo allenati in Qatar, cercan- da divertirsi.
do le traiettorie migliori e l’as© RIPRODUZIONE RISERVATA
OLTRE IL CASO HACKER
1Visita dell’antidoping britannico negli uffici
al velodromo di Manchester. Wiggo: «Nulla
da nascondere, l’inchiesta è benvenuta»
CORRISPONDENTE DA LONDRA
I
l cerchio si stringe sempre
di più attorno a Bradley
Wiggins, 36 anni, il campione britannico diventato baronetto per meriti sportivi: 8
medaglie olimpiche di cui cinque ori, dodici ai Mondiali su
pista, tre nella crono su strada.
Funzionari dell’Ukad, l’agenzia
anti-doping del Regno Unito,
Giacomo Nizzolo, 27 anni ANSA
CLASSICA PER VELOCISTI
Wiggins e il pacco sospetto, blitz in Federazione
Stefano Boldrini
IL PROGRAMMA DEI MONDIALI
Domani 8.30: cronometro juniores
D 13,7 km (Morzenti, Pirrone, Vigilia);
10.30: cronometro under 23 U 28,9
km (Affini, Ganna).
Martedì 8.00: cronometro juniores
U 28,9 (Covi, Konychev); 12.15:
cronometro elite D 28,9 km (Longo
Borghini; riserva Cecchini).
Mercoledì 12.45: cronometro elite
U 40 km (Quinziato).
Giovedì 11.00: corsa in Linea under
23 U 166 km (Albanese, Ballerini,
Consonni, Minali, Ganna, Mareczko;
riserve Affini, Bresciani, Troia).
Venerdì 7.30: corsa in linea juniores
D 74,5 km (Balsamo, C. Consonni, M.
Fidanza, Morzenti, Paternoster;
riserva Stefani); 12.15: corsa in linea
juniores U 135,5 km (Baldaccini,
Gazzoli, Marchetti, Mozzato, Zana).
Sabato 11.45: corsa in linea elite D
134,5 km (M. Bastianelli, Bronzini,
Cecchini, Confalonieri, Guarischi,
Guderzo, Longo Borghini; riserve A.
Fidanza, Paladin).
Domenica 9.30 corsa in linea elite U
257,5 km (Bennati, Colbrelli,
Guarnieri, Nizzolo, Oss, Quinziato,
Sabatini, Trentin, Viviani; riserve
Coledan, Pozzato.
hanno infatti perquisito venerdì gli uffici delle Federciclismo
britannica presso il velodromo
di Manchester. Non è chiaro
quali documenti siano stati
esaminati ed eventualmente
prelevati. Il team Sky, per il
quale Wiggins ha corso fino al
2015, ha diffuso un comunicato per spiegare che c’è stato «un
incontro tra il personale dell’Ukad e della federazione, improntato a uno spirito di piena
cooperazione», ma non è stata
ancora chiarita la storia di un
pacco misterioso portato dall’ex pro’ Simon Cope in Francia,
a La Toussuire, il 12 giugno
2011, nello stesso giorno del
successo di Wiggins nel Giro
del Delfinato. Che cosa era contenuto in questo pacco? Il dottore della squadra, Richard
Freeman, ne era a conoscenza?
La perquisizione dell’Ukad pare sia stata legata in parte alla
ricerca di documenti che potessero aiutare a chiarire la storia
di questo famoso pacco. Il personaggio chiave della vicenda è
Wiggins, una vera istituzione
nel Regno Unito, lo sportivo in
attività più celebre. Wiggins
avrebbe utilizzato con il consenso delle autorità (il TUE,
Bradley Wiggins. 36 anni, cinque
medaglie d’oro olimpiche GETTY
Therapeutic Use Exemption)
alcuni medicinali per combattere l’asma prima del Tour de
Francia 2011, del Tour de France 2012 e del Giro d’Italia 2013,
negando di averne protratto
l’uso in epoche successive. Gli
hacker russi avrebbero invece
sollevato numerosi interrogativi sui comportamenti di Wiggins. Nella sua autobiografia, il
campione britannico non
avrebbe infatti mai rivelato di
avere problemi di asma seri e
quindi il materiale svelato dagli
hacker russo ha gettato un’ombra sulla sua carriera. Wiggins
si è difeso così: «L’inchiesta è
benvenuta, io non ho nulla da
nascondere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Viviani e Trentin
Ultimo test
alla Parigi-Tours
 È la gara test prima del
Mondiale in Qatar. Oggi al via
della la Parigi-Tours, classica
autunnale per velocisti (252,5
km), sono molti coloro che poi
voleranno a Doha. Il dorsale
numero 1 è per Matteo
Trentin, vincitore 2015: con lui
in squadra Boonen e Gaviria.
Ci sono poi l'olimpionico Van
Avermaet, Demare e
Bouhanni, Ewan e Cavendish,
al rientro dopo lo stop di una
settimana per problemi
gastro-intestinali. Della
pattuglia azzurra il più atteso
è Elia Viviani, chiamato a dare
una risposta importante al c.t.
Cassani. In gara anche
Guarnieri e Sabatini.
In Tv, Eurosport 1 dalle 16.00.
30
Basket R Anticipo 2a giornata
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Cuore e batticuore
Reggio non trema
nell’ultimo minuto
LE PAGELLE
di V.D.S.
SUPER POLONARA:
IL FINALE E’ GIUSTO
JOHNSON-ODOM OK
OLASENI PIACE
REGGIO EMIL. 6,5
NEEDHAM 7 Inizio inguardabile,
poi rimette Reggio nel match con
una regia aggressiva nel 3° quarto.
DELLA VALLE 7 L’unico a vedere il
canestro in avvio, soffre Carter, ma
il suo mattone lo porta eccome (5
rimbalzi e 5 falli subiti).
ARADORI 7 Pompa l’8-0 che
rimette Reggio nel match, poi si
unisce ai mori nel terzo quarto
spiegando che non è finita.
JAMES 6,5 Parte in quintetto per
far danni. Ma nel terzo periodo si
redime, sprigionando qualità e
fisico.
CERVI 5,5 Serata modesta nelle
cifre e nell’impatto mentale.
DE NICOLAO 4,5 Un primo tempo
farcito di scelleratezze per poi
concludere la serata con
un’espulsione. È ancora fuori giri.
POLONARA 7,5 (IL MIGLIORE)
Stoppata, rimbalzi, canestro più
fallo. Fa sempre la cosa giusta e,
nei finali, raramente sbaglia.
GENTILE 7 Due triple da vero
specialista quando la palla scotta.
LESIC 5,5 Dietro ci capisce poco o
nulla. Si sveglia alla fine, ma sono
dettagli.
STRAUTINS N.G. Nemmeno 18
anni, si perde nell’emozione del
debutto stagionale.
ALL. MENETTI 8 Toglie a Sassari il
ritmo in attacco. È la chiave del
match.
1Sassari conduce per larghi tratti e spreca tanto
Menetti: «Partiti male ma la squadra ha un’anima»
REGGIO EMIL. 86
Vincenzo Di Schiavi
INVIATO A BOLOGNA
Q
uesta rivalità nata di recente, che ha sancito all’ultimo tiro persino uno
scudetto, offre spunti
mai banali. Ovvero: la nuova
Reggio di Menetti cresce, mentre la Sassari del coach-manager Pasquini è tornata, dopo la
tormentata stagione post triplete. Due facce opposte dipingono un match schizofrenico da
cui ognuno può scegliere la parte del bicchiere che desidera.
Mezzo pieno, e pure di più,
quello di Sassari nel primo tempo, vuotissimo quello di Reggio.
Poi, nella ripresa, tutto viene rovesciato. Da chi meno te l’aspetti. Needham e James, i mori della Grissin Bon, il cui inguardabile primo tempo aveva già scatenato le vedove di Kaukenas e
Lavrinovic, stampano 18 punti
in due, animando l’11-0 che riporta Reggio nel match da -12.
EPISODI «In quel frangente non
siamo stati in grado rispondere
alle giocate individuali di Reggio Emilia – riflette Pasquini –.
Abbiamo perso cattiveria e il filo del gioco difensivo tant’è che
abbiamo subito 56 punti nella
ripresa. Nel finale ci hanno condannato gli episodi: la palla
persa sul +2 a 45” dalla fine e i
liberi di Johnson-Odom, ma nel
momento in cui la Grissin Bon
ha fatto le giocate importanti
per risalire, non siamo stati così
duri. Per questo non posso parlare di occasione persa. Gli alti e
bassi, a ottobre, ci stanno». Gli
«alti» avevano di certo illuso il
Banco di poter andare all’incasso con facilità. Il primo tempo
dei sardi è quasi perfetto. Pasquini trova l’incastro giusto
con Johnson-Odom e Stipcevic
a portar palla, lasciando seduto
uno spento Lacey. Sassari vive
sull’onda di una lettura migliore del match (12-3 il saldo degli
assist a metà tempo), spaccato
pure dai virtuosismi di John-
SASSARI
80
(13-16; 30-42; 59-57)
GRISSIN BON REGGIO EMILIA:
Needham 13 (4/6, 1/4), Della Valle
12 (2/4, 2/4), Aradori 15 (3/5, 1/5),
James 11 (4/7, 1/5), Cervi 4 (2/5);
Polonara 12 (4/5), De Nicolao (0/1 da
3), Lesic 9 (3/4, 1/3), Gentile 10 (2/3,
2/3), Strautins. N.e.: All.: Menetti.
BANCO DI SARDEGNA SASSARI:
Johnson-Odom 28 (4/8, 4/6),
Lacey 6 (3/7, 0/2), Carter 4 (2/4,
0/2), Savanovic 11 (3/5, 1/3),
Lydeka 10 (5/8); Sacchetti 5 (1/3 da
3), Stipcevic 10 (2/6, 1/3), Olaseni 10
(5/5), D’Ercole (0/1). N.e.: Devecchi,
Ebeling, Monaldi. All.: Pasquini.
ARBITRI: Paternicò, Baldini, Attard.
NOTE - T.l. Reg 14/17, Sas 11/14.
Rimb.: Reg 35 (Polonara 6), Sas 29
(Olaseni 6). Ass.: Reg 15 (Needham,
De Nicolao 3), Sas 17 (JohnsonOdom 6). F. ant.: Lydeka 15’48” (2028), Carter 22’21” (36-44); Needham
27’07” (50-51). Esp. per doppio
antisp.: De Nicolao 30’30” (59-57) e
32’57” (64-61). Progr.: 5’ 5-12, 15’ 1923, 25’ 43-48, 35’ 67-65. Max vant.:
Reg 6 (86-80), Sas 12 (32-44).
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risultati. Premi ai vincitori
di ogni giornata e ai primi
10 di regular season e
playoff, dall’iPhone 7 alle
Nike Jordan Retro.
son-Odom, dal pick and roll
centrale che manda Olaseni costantemente al ferro e, in generale, da una qualità profusa con
sufficiente continuità nonostante qualche passaggio a vuoto (8 perse nei primi 20’). Il break di 8-0 Reggio che ribalta un
avvio da 2/11 al tiro è solo aria
fritta.
PASSATO Sassari ha in mano la
partita già col +12 di metà tempo, in coda al quale Menetti
sconta la pochezza dei suoi
stranieri e di una regia deprimente se paragonata a quella
dell’era Kaukenas. Ma il diktat
del coach reggiano tocca le corde giuste: «Dimentichiamoci il
passato» è il mantra ripetuto ossessivamente che porta in campo una nuova Reggio. Ricucire
il filo difensivo e l’emotività positiva che mai manca al gruppo
di Menetti spinge Sassari nel
gorgo del dubbio «quello di dover inserire Lacey e Carter al più
presto nel progetto», mentre gli
emiliani trovano, dietro all’improvvisa impennata del duo Needham-James, le perle della
«giovane Italia»: il talento offensivo di Aradori, le triple chirurgiche di Gentile, la scienza
di Della Valle e, soprattutto, le
giocate di Polonara, ala capace
di fare tutto, che squaderna pure insospettabili doti di leadership. Nell’ultimo minuto Reggio
non sbaglia un possesso, Sassari quasi tutti. Unico neo: l’espulsione di De Nicolao, prima vittima delle nuove norme draconiane sul fallo tattico punito
con l’antisportivo, la cui ratio è
quella di far lievitare lo spettacolo (ma in che film...). Menetti
alla fine gongola: «Due le notizie importanti – dice –. Questa
squadra ha anima e cuore per
come ha saputo uscire dalle
sabbie mobili. Secondo: l’atmosfera del Paladozza, migliore a
tratti anche di quella di Reggio,
ci ha trascinati in un momento
in cui sappiamo di essere molto
indietro tecnicamente».
SASSARI
Amedeo Della Valle, 23 anni, al tiro contro Josh Carter, 29 CIAMILLO
TACCUINO
SERIE A-2
A Bologna sfida
Fortitudo-Verona
 2a giornata, ore 18. Girone
Est: Treviso-Mantova, JesiRecanati, Fortitudo BolognaVerona, Ferrara-Chieti,
Roseto-Trieste, Imola-Virtus
Bologna, Piacenza-Udine,
Ravenna-Forlì. Classifica:
Roseto, Virtus Bologna,
Ravenna, Jesi, Fortitudo
Bologna, Treviso, Recanati,
Forlì 2; Imola, Ferrara, Chieti,
Trieste, Mantova, Piacenza,
Udine, Verona 0. Girone
Ovest: Latina-Tortona,
Agrigento-Agropoli, ScafatiSiena, Casale MonferratoVirtus Roma, Eurobasket
Roma-Trapani, R. Calabria-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Biella, Rieti-Treviglio, LegnanoFerentino. Classifica: Agropoli,
Biella, Ferentino, Siena, Virtus
Roma, Treviglio, Tortona, Trapani
2; Rieti, Legnano, Scafati, Latina,
Agrigento, Eurobasket Roma, C.
Monferrato, R. Calabria 0.
SERIE A-1 DONNE
Torino batte La Spezia
Schio va a Umbertide
 2a giornata: Vigarano-San
Martino 51-60 (venerdì),
Torino-La Spezia 73-68, NapoliLucca rinv. Oggi (ore 18):
Umbertide-Schio, BattipagliaVenezia, Ragusa-Broni. Classifica:
San Martino 4; Schio, Lucca,
Ragusa, Venezia, Broni, Torino 2;
Napoli, Umbertide, Battipaglia, La
Spezia, Vigarano 0.
6
JOHNSON-ODOM 6,5 Classica
situazione difficile da giudicare:
lucido al tiro, in regia e da guardia.
Secondo periodo di qualità
strepitosa. Chiude con 24 punti e 6
assist, ma nel finale sbaglia i liberi
che costano il match.
LACEY 5 S’incarta da solo (2 falli
subito) e Pasquini lo tiene seduto a
lungo a riflettere.
CARTER 5 Efficiente nel
comprimere Della Valle, ma davanti
ha numeri da gregario. Nel finale
perde una palla molto sanguinosa.
SAVANOVIC 5,5 Lampi da classe
quando la squadra gira, ma nella
corrida si eclissa.
LYDEKA 6 Pasteggia su Cervi in
avvio. Poi va a strappi. Comunque
sufficiente.
D’ERCOLE N.G. Cinque minuti in
cui non lascia traccia.
STIPCEVIC 7 Perfetto in coppia
con Johnson-Odom, trova anche il
canestro che sembra confezionare
il pacco regalo.
OLASENI 7 (IL MIGLIORE)
Impatto mediocre (2 perse), poi si
accende con la sua verticalità che
fa male. Anche 6 rimbalzi.
SACCHETTI 6 Tripla pesantissima
con Reggio in risalita.
ALL. PASQUINI 6 Ci lascia le
penne per alcuni dettagli, ma il suo
Banco c’è.
LE ALTRE GARE (ORE 18.15)
A mezzogiorno va in scena l’ennesimo Milano-Avellino
1Lo scorso anno
vinsero gli irpini.
Nella Reyer
possibile rientro
di Ress, invece
a Montichiari
c’è grande attesa
per Brescia-Cantù
 CLASSIFICA dopo
la prima giornata:
Cremona, Pesaro,
Brindisi, Milano,
Sassari*, Venezia,
Caserta, Avellino,
Reggio Emilia* 2;
Torino, Cantù,
Varese, Capo
d’Orlando, Trento,
Brescia, Pistoia 0.
*Reggio Emilia e
Sassari hanno una
gara in più.
MILANO
AVELLINO
ORE 12
VENEZIA
TRENTO
VARESE
TORINO
BRESCIA
CAPO D’ORLANDO
CREMONA
CASERTA
PESARO
CANTÙ
PISTOIA
BRINDISI ORE 20.45
Arbitri: Lanzarini, Bartoli,
Mazzoni (dir. Sky Sport 1)
Arbitri: Martolini, Rossi,
Calbucci
Arbitri: Biggi, Sardella,
Caiazza
Arbitri: Begnis, Aronne,
Grigioni
Arbitri: Filippini,
Weidmann, Borgioni
Arbitri: Sahin, Bettini,
Di Francesco
Arbitri: Sabetta, Vicino,
Quarta (dir. Rai Sport 1)
Nell’Olimpia tutti i giocatori
reduci da infortuni hanno
preso parte all’allenamento
di ieri. Sidigas al completo.
Dopo due settimane dalla
finale di Supercoppa, coach
Sacripanti dice: «Dobbiamo
fare una partita migliore.
Ma ricordiamoci che solo
noi siamo riusciti ad
espugnare questo campo lo
scorso anno». Il 31 gennaio
Avellino mise fine a una
serie di 41 successi di fila in
campionato di Milano.
(m.c.-s.p.) Reyer al
completo, possibile anche
l’impiego di Ress, a distanza
di tre mesi e mezzo
dall’intervento chirurgico.
Prima della gara, minuto di
silenzio per Cameron
Moore. Nell’Orlandina
manca Diener che non si è
ancora ripreso
dall’infortunio muscolare
accusato domenica contro
Milano dopo soli 3’ di gara.
Non al meglio Fitipaldo,
Nicevic e Delas.
(m.ob.-a.r.) Nessun
problema particolare per
Buscaglia e così Trento è
oggi al completo per
riscattare davanti al
pubblico di casa il brutto
esordio di sette giorni fa in
quel di Brindisi. Anche
Cremona è al completo:
recuperato anche Amato,
fermo in settimana per un
problema all’alluce di un
piede, in quella che è la sfida
tra le due sorprese dello
scorso campionato.
(f.b.-l.b.) Varese al completo:
Anosike è rientrato in
gruppo venerdì, dopo il
lavoro differenziato di
mercoledì e giovedì, e
recupera anche Campani,
che in settimana era stato
costretto a rallentare i ritmi
degli allenamenti. Caserta
con Dell’Agnello che potrà
contare anche su Jackson
non utilizzato contro Reggio
e ha recuperato Bostic che
in settimana ha saltato
qualche allenamento.
(f.t.-cam.ca.) 158 giorni
dopo, Torino torna al
PalaRuffini e trova quella
stessa Vuelle che affrontò
nella sera della salvezza. DJ
White ha superato l’acciacco
avuto in settimana e sta
bene, coach Vitucci ha
dunque il nuovissimo roster
al completo per andare a
caccia dei primi punti
stagionali dopo aver sfiorato
il colpaccio ad Avellino.
Pesaro al completo.
(a.b.-f.c.) Leonessa al
completo per la partita che
riporta la A nel bresciano
28 anni dopo: il gruppo di
percussionisti Appel e una
coreografia con 5000
palloncini azzurri
saluteranno l’evento.
Dowdell operato alla mano
starà fuori 2 mesi. Cantù
con Waters che esordirà
nella prossima gara, contro
Pesaro. Lussazione a un dito
della mano per Marco
Laganà, ma ci sarà.
(fi.la.-g.m.) Pistoia: Crosariol,
ingaggio lampo a gettone, è
pronto a debuttare al posto
di Thornton, infortunatosi
nuovamente e prossimo al
taglio. Petteway è tornato
venerdì e si è subito
allenato, dopo il permesso
per rientrare negli States
concesso per assistere alla
nascita del figlio. Brindisi al
completo: recuperato
Moore dall’influenza e con
Joseph in netto recupero
dall’infortunio alla caviglia.
25-12
2-2
3-1
21-23
28-23
3-14
2-4
Il vantaggio nelle sfide è di
Milano che in casa contro
Avellino è 12-4
Parità negli scontri diretti,
con tutte vittorie casalinghe
nelle quattro sfide
Trento è in vantaggio con
un bilancio però di 1-1 in
casa, 2-0 invece fuori
Grande equilibrio nelle
sfide con leggero vantaggio
dei campani
Comanda Torino negli
scontri diretti contro
Pesaro, con un 19-4 in casa
Torna una vecchia sfida,
con Brescia sempre
in difficoltà contro Cantù
Comanda Brindisi negli
scontri diretti con un doppio
2-1 casalingo e esterno
80-81
11-4
7-8
5
2
1-7
85-78
Il risultato dello scorso
anno in campionato, con
tripla di Leunen allo scadere
Il bilancio di Venezia in casa,
durante la regular season,
nella scorsa stagione
Il ruolino di marcia di
Cremona in trasferta
nello scorso campionato
I successi in trasferta di
Caserta un anno fa, utili
per conquistare la salvezza
Le vittorie in trasferta un
anno fa di Pesaro, contro
Capo d’Orlando e Venezia
Brescia in casa soccombe
nettamente con una sola
vittoria nelle sfide
Il risultato della gara
dello scorso campionato
svoltasi a Pistoia
Pallavolo R L’All Star Game femminile
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
1
2
31
SUPERLEGA
Manià in dubbio
Piacenza in crisi
Papi fa il libero?
Oggi la 2a giornata di Superlega
3
1. Podio festante per le giocatrici protagoniste dell’Al
Star Game 2. Miriam Sylla e Valentina Diouf 3. Si è
esibito anche il cantante Alessio Bernabei RUBIN
Mazzanti, mister scudetto
«Italia, sono la tua occasione»
1Il tecnico che ha vinto gli ultimi due tricolori ci riprova con Conegliano e interviene sulla
Nazionale: «Sono 5 anni che se ne parla, se mi vogliono è un’opportunità anche per loro»
Gian Luca Pasini
INVIATO A FAENZA (RAVENNA)
S
erata di stelle e di domande per l’allenatore (tre
volte) campione d’Italia,
Davide Mazzanti a Conegliano.
Che A-1 sarà?
«Sarà la più competitiva di tutte
quelle che ho giocato, ci sono almeno 6 squadre che possono
vincere. Nella mia storia non ho
mai affrontato un campionato
così livellato verso l’alto».
È IL CAMPIONATO
PIÙ COMPETITIVO
CHE ABBIA VISSUTO
DIRETTAMENTE
DAVIDE MAZZANTI, 39 ANNI
ALLENATORE CONEGLIANO
Conegliano resta fra le favorite,
anche se il volto è nuovo.
«La mia squadra è cambiata tantissimo. Abbiamo un potenziale
molto alto da esprimere. C’è tanto lavoro da fare, ma penso che
la mia squadra abbia tanto margine. Poi il tempo giudicherà».
Le avversarie?
«Sono tutte toste: c’è chi si è rafforzato, chi si è equilibrato. Modena unendosi a Piacenza si è
rinforzata tantissimo, assieme a
Scandicci. Ci sono, invece, squadre che si sono equilibrate come
Casalmaggiore, tipo Novara, tipo Bergamo. E noi siamo in mezzo: credo che sarà un campionato come non si è mai visto».
Dopo aver conquistato tre degli ultimi scudetti (Bergamo
prima, poi Casalmaggiore e
Conegliano nelle ultime 2 stagioni), Mazzanti è l’uomo da battere?
«No ho la fortuna che c’è gente
che ha vinto molto più di me in
questo campionato, quindi sono
Ha detto parlando della nuova
Imoco: una squadra dove l’allenatore può incidere di più.
«Anche a livello di persone. Già
il fatto di poter comunicare meglio, per me vuole dire tanto. Il
LA PARTITA
Selfie e capelli azzurri
la festa delle giocatrici
 Alla fine hanno vinto le Stelle
Blu allenate dal tecnico
campione d’Italia, Mazzanti.
Opposte alle Stelle Bianche
guidate dall’allenatore del
Mondovì di serie A-2 Luca
Secchi. Una partita al meglio dei
tre set (29-27, 19-25 e 15-13).
All’insegna delle battute (quelle
che fanno ridere, non quelle che
piegano le mani o le braccia in
ricezione), degli scherzi e dei
giochi: in campo quanto sugli
spalti del PalaCattani, una
struttura degna di ospitare
anche gare della Nazionale.
Sfugge come mai l’Italia non
fosse in campo in una garaspettacolo come questa. O forse
è fin troppo chiaro per le trite
beghe di cortile di cui i dirigenti
mio inglese non è granché e parlare con 4 americane lo scorso
anno è stato molto difficile.
Questa squadra me la sento più
mia. Ho bisogno di comunicare
tanto con le ragazze e non poterlo fare appieno era un limite. Sono molto contento come base di
partenza: c’è tanta tanta voglia
di crescere».
non riescono proprio a fare a
meno. Miopi nelle loro battaglie
fino a fare del male allo sport
che dovrebbero promuovere (in
tribuna anche Rebaudengo, ex
dirigente di Verone che
potrebbe passare alla Lega
femminile). Ma la storia è
vecchia, meglio sorridere con i
capelli azzurri/blu di Valentina
Diouf a riposo precauzionale per
un piccolo guaio fisico. O al
bagherone (esercizio popolare
nella pallavolo che non consente
di schiacciare mai la palla) posto
nel bel mezzo della partita. In un
diluvio di selfie e di video. Dalla
prossima settimana (il mercoledì
12 antipasto con Club Italia Casalmaggiore) sarà diverso...
g.l.p.
l’opportunità è anche per la Nazionale, se vuole. Quindi lo vedo
in maniera molto più serena rispetto alla prima volta che se ne
sentì parlare (dopo Londra si era
già molto avanti con il contratto
con la Fipav, ndr). Devo dire che
quello è stato un
momento molto
difficile, ma è staSCUDETTI
ta anche una opportunità per crescere».
altri gli uomini da battere. Da
questo punto di vista l’anno
scorso mi è servito tantissimo a
scrollarmi di dosso un sacco di
pressioni. E’ stata una stagione
importante. E affronto questa
nuova avventura in maniera diversa».
Davide Mazzanti
associato alla Nazionale continua a
sentirsi ormai da
2 anni: ci ha fatto
l’abitudine o è ora
che la chiamino
davvero?
«Beh veramente
sono quasi 5».
3
Chiusura personale: sulla pagina
Facebook sua e di
sua moglie (Serena Ortolani) sono
comparse delle
foto sexy della signora Mazzanti.
«Un gioco, uno scherzo. Voglia
di mostrare anche il suo lato di
donna, non solo quello di mamma... Sono arrivati tanti complimenti (non pensavamo che facesse tanto scalpore, la cosa ci
ha un po’ stupito). Ma ne sono
felice, sono molto orgoglioso di
mia moglie...».
I tricolori vinti da
Mazzanti, con
Casalmaggiore e
Conegliano e, prima,
con Bergamo
Giusto la prima
volta era prima
dell’altra elezione federale al termine del quadriennio 2012...
«Ci ho fatto l’abitudine e ora lo
vivo molto meglio. Prima era
una cosa che vedevo come
un’unica opportunità. E invece
non è l’unica possibilità che ho
(ad esempio potrebbe rinnovare
a Conegliano per le prossime
due stagioni, ndr). Secondo me
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA MOGLIE
SERENA
E LE FOTO OSÉ
«Avevamo fatto una
scommessa con Davide.
Vediamo quanti se ne
accorgono?» Serena Ortolani,
capitana dell’Imoco campione
d’Italia ride. «Grazie per i
complimenti, ma queste foto
hanno già qualche anno. Le
ho fatte prima dello scudetto
con Bergamo, ai tempi di
Pesaro». Firmate dal
fotografo Fabio Mercanti.
«Erano rimaste sempre sul
computer fino a qualche
giorno fa quando sono saltate
fuori e da lì la “scommessa”.
Anzi è stato proprio Davide a
spingermi a pubblicarle sulla
nostra pagina Facebook. Ed
eccole qua»...
CIVITANOVA -PIACENZA
(m.g. - m.mar.) Nella sfida contro i
tanti ex solo problemi di scelta per
Blengini che recupera anche Kovar.
Debutta Christenson in diagonale
con Sokolov. Salgono le quotazioni
di Pesaresi come libero con
Grebennikov in panca come
schiacciatore. A completare il
sestetto i martelli JuantorenaKaliberda ed i centrali StankovicCandellaro. L’intero incasso sarà
devoluto alla ricostruzione post
terremoto. Ancora tante incognite
in casa Piacenza. Marshall è in
attesa del via libera per essere
tesserato come italiano, mentre
Yosifov non è al top dopo il
problema agli addominali e
dovrebbe partire in panchina, con
Tencati e Alletti titolari. Qualche
dolore anche per Hernandez e
Hierrezuelo che comunque
saranno nel sestetto, mentre il
punto interrogativo più grande
riguarda Manià, reduce da un
infortunio al polpaccio. Se non
dovesse farcela, Giuliani avrebbe
due opzioni: Papi libero, ma senza
cambi fra gli schiacciatori con i soli
Zlatanov e Clevenot disponibili,
oppure l’ex Parodi impiegato in
seconda linea e Papi come cambio
in posto quattro.
Diretta RAI Sport 1
PERUGIA - PADOVA
(an.me. - ma.s.) Nelle file umbre ci
sarà anche Atanasijevic, ma in
panchina. Zaytsev sarà l’opposto. Al
centro Birarelli, con l’esclusione di
Buti. Alternanza tra i liberi Bari e
Tosi. Viste le richieste di
abbonamenti e biglietti, al
PalaEvangelisti è stata montata ieri
la quarta tribuna con ulteriori 600
posti. Padova giocherà con il lutto
per la scomparsa di Piero
Zoppellari, papà del secondo
palleggiatore bianconero
Francesco e per anni dirigente del
settore giovanile. Sestetto: ShawGiannotti, Averill-Koncilja, FedrizziMaar e Balaso libero.
MILANO - MODENA
(c.mus. - p.r.) Più di tremila biglietti
venduti al Palayamamay di Busto
Arsizio per l’esordio casalingo della
Revivre. Monti schiera Sbertoli in
regia, Starovic opposto, Skrimov e
Hoag bande, De Togni e Tondo
centri, Cortina (L). Modena con il
rebus Ngapeth: il francese, fermato
una settimana fa da un problema
muscolare, è in forse e potrebbe
essere tenuto a riposo Anche la
sua riserva, Cook, non è al top.
Pronto Massari per giocare in
diagonale con Petric. Al centro
favoriti Le Roux e Holt con Piano
dalla panchina
SORA - TRENTO
(al.bi. - niba) Storico debutto in
SuperLega della Ciociaria con la
prima partita casalinga della
neopromossa Biosì Indexa Sora
che, per il vernissage del piccolo
Palapolsinelli, rinnovato con due
tribune per arrivare a sfiorare la
capienza minima di 2000
spettatori, ospita la Diatec Trentino.
Probabile formazione: Seganov (P),
Kalinin (S), Gotsev (C), Miskevich
(O), Rosso (S), Mattei (C ), Santucci
(L). In casa dell’ex Bruno Bagnoli,
tecnico della promozione dell’allora
Itas Mezzolombardo dalla B-1 alla
A-2, la Diatec Trentino si presenta
al completo. Lorenzetti dovrebbe
optare per Lanza con Urnaut in
posto-4, Giannelli in regia, Stokr
opposto, Colaci libero, Solè ed uno
fra Daniele Mazzone e Van de
Voorde (favorito il primo) al centro.
VIBO VALENTIA - MONZA
(mi.fa. - giu.ma.) Debutto casalingo
in Superlega per la Tonno Callipo
Vibo e sfida inedita con Monza.
Torna da avversario al PalaValentia
Marcello Forni. La squadra di
Kantor va a caccia del riscatto
dopo il k.o. rimediato a Trento. Non
dovrebbero esserci variazioni nello
starting-seven che prevede la
riconferma di Michalovic nel ruolo
di opposto, Coscione in regia,
Thiago Alves e Gelier in posto 4,
Barone e Deivid Costa al centro
con Marra libero. Monza: ancora
fuori l’opposto croato Raic, alle
prese con un problema alla
schiena. Probabili: diagonale
Jovovic-Hirsch, bande BottoFromm, centrali Beretta-Verhees,
libero Rizzo.
Classifica Civitanova, Modena,
Verona, Padova, Trento, Perugia,
Milano 3, Ravenna 2, Latina 1,
Molfetta, Piacenza, Vibo Valentia,
Sora, Monza 0
32
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Ippica R A Roma la classicissima del trotto
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
33
Mischia Derby, Unicka guida la carica
1Ursa Caf e Unicorno lanciano la sfida alla favorita, che cercherà di regalare il 5° Nastro Azzurro a Gubellini
del Rio (2008) e Olona Ok
(2011). A rafforzare l’idea che
possa essere un derby al femenza il «Dio Pallone» gli minile c’è anche la presenza di
altri sport provano per Ursa Caf, colei che ha inflitto a
un giorno ad impadro- Unicka le uniche due sconfitte
nirsi della domenica e tra que- della carriera. La vittoria di
sti c’è l’ippica che proprio oggi Unicka consentirebbe a Pietro
all’ippodromo romano delle Gubellini di diventare il seconCapannelle metterà in scena il do driver (dopo William Casosecondo convegno di corse al li) a iscrivere per 5 volte il protrotto più ricco d’Europa per prio nome nella storia della
premi al traguardo (oltre 1,3 corsa (Infinitif 2007, Daguet
milioni di euro) dopo quello Rapide 2003, Bluam Lb 2001 e
del Prix d’Amérique in pro- Avril 2000 i suoi trionfi). Sarebbe il primo
gramma l’ultima
Derby conquidomenica di
stato dopo la
gennaio a Parigi.
I MOTIVI
di paDopo nove anni non scomparsa
pà Edy, ovvio
SPETTACOLO Tre
che avrebbe un
Gruppi 1: Derby, ci sarà nessun figlio
sapore particolaOaks e Turilli. di Varenne, che al
re. C’è anche un
Ovvio che la cor- via avrà due nipoti
altro driver che
sa più attesa sia
insegue il medeil Nastro Azzur- A Capannelle il
simo traguardo
ro, il massimo
ed è Enrico Beldella selezione secondo convegno
lei, in sediolo a
per i cavalli di tre più ricco (1,3 milioni
Uma Francis
anni, tutti col di euro) d’Europa
(toh! un’altra
nome che inizia
con la lettera «U». Sarà Unicka femmina). Certo, il driver tola dominatrice dall’alto delle scano avrebbe avuto chance
sue 10 vittorie in 12 corse? Po- maggiori se avesse potuto guitrebbe essere la cavalla dei re- dare Unicorno Slm, con il quacord visto che già nella batte- le ha vinto la terza eliminatoria, vittoriosa con una media di ria, ma impegni contrattuali
1.12.5 al km, ha sopravanzato precedentemente assunti hanil primato della corsa apparte- no lasciato vacante il sediolo di
nente a Robert Bi che lo aveva quello che è forse il maschio
realizzato tre anni fa nell’anno più agguerrito per il quale è
in cui il Derby migrò a Napoli. stato chiamato dal Nord Europa un mostro sacro delle redini
DERBY IN ROSA? Negli ultimi lunghe, il finlandese Jorma
30 anni solo tre volte una fem- Kontio.
mina è riuscita nell’impresa di
aggiudicarsi il Nastro Azzurro: NIENTE VARENNINI Dopo noGitana d’Asolo (1987), Lana ve anni sarà il primo Derby sen-
LA GUIDA
Luigi Migliaccio
S
Il via alle 17.30
Nel pomeriggio
anche Oaks e Turilli
La vittoria di Unicka (da Love You) nella batteria del Derby del 24 settembre: è il suo 10° successo in 12 uscite GRASSO
5
 I Derby vinti da William Casoli
(nel 1954, 1960, 1962, 1964 e
1970): Pietro Gubellini e Enrico
Bellei, in gara oggi, sono a quota
quattro come Vittorio Guzzinati
za un figlio di Varenne al via (ci
sono però quattro finaliste di
Oaks). La linea di sangue del
Capitano sarà comunque rappresentata da due nipoti illustri, per parte di madre, come
Ubertino Grif e Uno Italia che
qualche chance possono giocarsela.
TURILLI E OAKS Nel Turilli
spiccano Moses Rob, Pascià
Lest e Princess Grif tutti in allenamento in Francia. Oaks incertissime con tre figlie di Donato Hanover a contendersi il
pronostico: Unica Donna, Unica Giò e Unison Kronos.
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ROMA Nel grande convegno di
Capannelle (l’inizio è alle 14.05) ci
sono anche Oaks e Turilli.
9ª corsa - 17.30 - 89° Derby - Euro
770.000, m 2100: 1 Ursa Caf (Ant.
Esposito); 2 Unicka (P. Gubellini); 3
Unicorno Slm (J. Kontio); 4 Unique
Dream Bar (S. Mollo); 5 Ubertino
Grif (Gocciadoro); 6 Uno Italia (R.
Vecchione); 7 United Love (Bot); 8
Urali Op (Greppi); 9 Usago Luis
(Dell’Annunziata); 10 Urlo dei Venti
(Man. Matteini); 11 Uma Francis
(Bellei); 12 Usque Dl (V. Luongo); 13
Universo d’Amore (M. Baroncini);
14 Uragano Nero (D. Di Stefano).
 IERI 13-7-12-2-3 A Torino (m
1600): 1 Paco Nec (L. Lovera) 1.15.4;
2 Simply Kronos; 3 Sono di Pa; 4
Pietra del Nord; 5 Ovy Rob; Tot.:
7,64; 1,82, 2,01, 1,80 (36,09). Quinté:
3.412,11. Quarté: 433,58. Tris: 76,46.
 OGGI SI CORRE A Trotto: Roma
(14.05) e Bologna (14.35). Galoppo:
Milano (15) e Firenze (15.25).
 GP A SAN SIRO Due gruppi tre
nel galoppo milanese: il Verziere (m
2000) e il Dormello (m 1600).
 O’ BRIEN VICINO AL RECORD
Continua il dominio di Aidan O’
Brien nel galoppo. Il 46enne
trainer irlandese, dopo aver
dominato una settimana fa l’Arc, in
cui ha piazzato ai primi tre posti tre
suoli allievi, ieri a Newmarket,
grazie a Churchill (che ha
preceduto il compagno di training
Lancaster Bomber), ha vinto anche
le Dewhurst Stakes (m 1400), 20°
successo di gruppo 1 del 2016, a un
passo dal record di Bobby Frankel
in America (25 gruppi 1 nel 2003) e
dal suo stesso personale (24 gruppi
1 nel 2001). Nel convegno Dettori
ha portato a casa una listed.
Rugby R Quattro Nazioni
All Blacks infiniti
Sudafrica umiliato
Record di vittorie
eguagliato: 17!
1La Nuova Zelanda
passa anche a
Durban (9 mete a 0):
tra due settimane
assalto al primato
Andrea Buongiovanni
L
a domanda è lecita: questa è la squadra più forte
di sempre? Gli All Blacks,
al King’s Park di Durban, esagerano (57-15 e 9 mete a 0),
rifilano agli Springoboks i passivi più pesanti di 93 scontri
diretti (nel 1997 segnarono 55
punti e in trasferta il maggior
margine era di 36, a Pretoria
2003), chiudono il Quattro
Nazioni a punteggio pieno (30
su 30), cioè con sei vittorie con
almeno quattro mete alla volta
e centrano il 17° successo consecutivo di una serie cominciata nell’agosto 2015. È un record eguagliato: alla stessa cifra sono arrivati i loro «zii»
(1965-1969 e 2013-2014) e
proprio il Sudafrica (19971998) guidato dall’ex c.t. azzurro Nick Mallett. L’appuntamento con la storia è per sabato 22 quando, all’Eden Park di
Auckland, per la Bledisloe
Cup, arriverà l’Australia. Poi
PRO 12: 6° TURNO
Zebre ancora k.o.
Contro Glasgow
solo un bel finale
1Gli scozzesi, a
sarà la volta della tournée europea, inaugurata dalla sfida
all’Italia del 12 novembre all’Olimpico di Roma.
IMBATTIBILE Kieran Read e
compagni sono una macchina
perfetta. Conta che, rispetto al
gruppo che ha cominciato la
serie e poco meno di un anno
fa ha conquistato il titolo mondiale, da Richie McCaw a Dan
Carter, ci sono sei senatori (ritirati) in meno? Importa se la
settimana è stata turbolenta
per via del caso Aaron Smith,
escluso dalla rosa dopo che è
emerso che un mese fa, in
viaggio con la Nazionale, ha
pensato bene di occupare il bagno dei disabili dell’aeroporto
di Christchurch insieme a
un’amica? TJ Perenara, che lo
rimpiazza come mediano di
mischia, non lo fa rimpiangere
e realizza anche due mete (come Israel Dagg e Beauden Barrett). Incidono un paio di grossolani errori a inizio match e
l’imprecisione dello stesso
Barrett dalla piazzola (12-9 all’intervallo)? Nulla, assolutamente nulla. Gli Springboks
sbagliano 33 placcaggi, gli All
Blacks due e ci vuole poco per
dire che oggi la squadra di Steve Hansen – quattro mete negli ultimi 10’ – è pressoché imbattibile. «Sono orgoglioso dei
miei compagni – dice capitan
Parma, dilagano. Gli
emiliani reagiscono
e strappano il
punto di bonus
Matteo Pia
PARMA
U
Una delle due mete del mediano di mischia TJ Perenara, 24 anni REUTERS
Read – abbiamo realizzato un
capolavoro. Mai ci saremmo
immaginati di imporci con un
divario così». Quel che più impressiona è come gli All
Blacks, a differenza di molte
Nazionali, dopo la Coppa del
Mondo 2015, siano ulteriormente cresciuti. Ora è una dittatura.
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Sudafrica-Nuova Zelanda 15-57
(9-12). Marcatori: p.t. 5’ e 18’ c.p. M.
Steyn (S), 22’ m. Dagg (N), 27’ c.p. M.
Steyn (S), 33’ m. Perenara tr. Barrett
(N); s.t. 4’ m. Dagg (N), 10’ c.p. M.
Steyn (S), 15’ m. Barrett (N), 19’ c.p. M.
Steyn (S), 21’ m. Perenara tr. Barrett
(N), 31’ Berrette tr. Barrett (N), 33’ m.
Taylor tr. Sopoaga (N), 36’ m. B. Smith
tr. Sopoaga (N), 42’ m. Squire tr. Sopoaga (N).
Si gioca a Twickenham
L’Australia batte l’Argentina
Per la prima volta un match del
Rugby Championship si gioca
nell’Emisfero Nord, a Twickenham. E l’Australia – in volata – regola l’Argentina. I Wallabies (quattro mete), sfruttano
al meglio il lavoro di trequarti
ispirati, ai Pumas non bastano
20’ in superiorità.
Australia-Argentina 21-33 (8-18).
Marcatori: p.t. 6’ Coleman tr. Foley
(Au), 11’ c.p. Foley (Au), 22’ m. Alemanno (Ar), 27’ c.p. Foley (Au), 39’ m.
Kerevi (Au), 42’ c.p. G. Iglesias (Ar); s.t.
5’ m. De La Fuente tr. G. Iglesias (Ar),
10’ m. Kerevi tr. Foley (Au), 15’ e 30’
c.p. G. Iglesias (Ar), 34’ c.p. Foley (Au),
39’ m. Mumm (Au).
Classifica: Nuova Zelanda 30; Australia 14; Sud Africa 10; Argentina 5.
n’altra rimonta tardiva e un altro punto di
bonus difensivo in extremis di cui accontentarsi.
La vittoria sfugge ancora alle Zebre, superate in casa da
Glasgow al termine di una
partita che gli scozzesi sembrano amministrare senza
problemi e che invece i gialloblù riaprono negli ultimi
25’ grazie anche all’apporto
della panchina. Il primo
tempo è equilibrato nel punteggio e negli errori difensivi. A cambiare la partita è il
giallo a Bisegni a inizio ripresa punito con mete di Lamont e Leo Sarto imbeccati
da Grigg. Sull’11-30 le Zebre iniziano finalmente a
macinare gioco, anche con
l’aiuto dei nuovi entrati, riaprendo i giochi con Venditti
(il migliore dei suoi) lanciato da Boni e nel finale con
Van Schalkwyk.
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ZEBRE-GLASGOW
28-33
MARCATORI: p.t. 1’ c.p. Canna, 7’ m.
Murchie, 17’ c.p. Canna, 24’ c.p. Clegg, 27’
c.p. Clegg, 28’ m. Fabiani, 38’ m. Brown tr.
Clegg; s.t. 6’ m. Lamont tr. Clegg, 12’ m. L.
Sarto, 15’ m. Venditti tr. Canna, 34’ m. Van
Schalkwyk tr. Canna, 38’ c.p. Clegg, 40’
c.p. Canna.
ZEBRE: Padovani; Greeff (13’ s.t. Van Zyl),
Bisegni, Castello (13’ s.t. Boni), Venditti;
Canna, Palazzani (16’ s.t. Violi); Van
Schalkwyk, Meyer, Mbandà; Biagi (22’ s.t.
Ruzza), Furno (7’ s.t. Geldenhuys); Ceccarelli (23’ s.t. Chistolini), Fabiani (31’ s.t.
Festuccia), Lovotti (24’ s.t. Postiglioni). All.
Guidi.
GLASGOW: Murchie; Lamont, Grigg (24’
s.t. Hogg), Johnson, Jones (20’ p.t. L.
Sarto); Clegg, Price (16’ s.t. Hart); Wilson,
M. Fagerson (28’ s.t. Wynne), Strauss;
McAlpine (16’ s.t. Hunter-Hill), Harley;
Puafisi (12’ s.t. Z. Fagerson), Brown (14’ s.t.
Malcolm), Reid (12’ s.t. Sears-Duru). All.
Townsend.
ARBITRO: Linton (Scozia).
NOTE: p.t. 11-18. Spett. 1800. Gialli: 33’ p.t.
Meyer e M. Fagerson; 2’ s.t. Bisegni, 27’
s.t. Harley. Calci: Canna 5/6 (13 punti);
Clegg 4/6 (10). Uomo del match: Grigg.
Punti: Zebre 1, Glasgow 5.
Altre. Ieri: Leinster-Munster 25-14;
Scarlets-Dragons 33-27.
Classifica: Ulster, Leinster 22; Ospreys,
Glasgow 21; Munster 19; Cardiff 18; Scarlets 13; Connacht* 10; Edimburgo 9;
Dragons 7; Treviso 4; Zebre* 3 (*una in
meno).
ECCELLENZA (i.m.) Nel 2° turno di
Eccellenza, San Donà strappa il pari in
casa di Rovigo tricolore, interrompendo
una serie di 14 successi. Risultati: Viadana-Fiamme Oro 27-22; Lazio-Padova
23-64; Mogliano-Reggio 29-27; Rovigo-San
Donà 25-25; Piacenza-Calvisano 17-43.
Classifica: Calvisano 10; Padova 9; Rovigo,
San Donà 6; Fiamme Oro, Mogliano 5;
Viadana 4; Reggio, Piacenza 1; Lazio 0.
34
Doping R Che rivoluzione
LE NUOVE
LINEE
GUIDA
Ecco le linee guida del profondo
cambio di rotta nella lotta al doping
deciso ieri dal summit Cio di Losanna.
DI COSA SI OCCUPERA’ IL TAS?
Il Tribunale di Arbitrato dello Sport di
Losanna diventa una corte di primo
grado nelle positività al doping: sarà il
Tas, cioè, a decidere le eventuali
sanzioni da applicare agli atleti colti in
fallo. Fino ad oggi, si occupava dei
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
ricorsi degli atleti e delle Federazioni,
ruolo che continuerà a svolgere.
CHI EFFETTUERA’ I CONTROLLI?
Dopo le polemiche seguite alle
vicende del doping di Stato russo, il
ruolo della Wada viene
ridimensionato e viene creata
un’Unità indipendente che si
occuperà dei test antidoping, sottratti
così all’Agenzia Mondiale, cui restano
attribuite le indagini e
l’armonizzazione delle normative
antidoping. L’Unità riferirà alla Wada,
ma sarà autonoma. Ora si tratta di
coniugare le funzioni di questo nuovo
organismo con le unità antidoping e i
tribunali di ogni singola federazione
internazionale.
dollari, non più sufficiente. Il Cio si
aspetta che l’Unità venga finanziata al
50% dal Comitato Olimpico medesimo
e al 50% dai Governi. Bach però non
vuole sentire parlare in questo campo
di intervento di sponsor o di diversa
distribuzione delle percentuali dei
diritti televisivi.
CHI FINANZIA IL NUOVO ENTE?
La Wada ha un budget di 26 milioni di
COSA E’ CHIESTO AI GOVERNI?
Sarà fatta più pressione sui Governi
Wada «sorvegliata», basta test
E il Tas deciderà sulle squalifiche
perché introducano leggi che
permettano di perseguire penalmente
i personaggi dell’entourage degli atleti
(allenatori, medici, massaggiatori e
agenti) che ora sfuggono da ogni
sanzione severa. Per arrivare a
questo obiettivo il Cio spera
nell’intervento dell’Unesco. La Wada
metterà anche a punto un
regolamento per la protezione dei
«pentiti».
3 DOMANDE A...
BRUNO
GRANDI
PRES. GINNASTICA
1Dal summit Cio di Losanna novità importanti: creata un’unità indipendente che si
occuperà dei controlli antidoping, sarà il Tribunale d’Arbitrato a emettere le sentenze
Gianni Merlo
DA FANCY BEARS
LOSANNA (SVI)
«U
n’Unità Indipendente mondiale di controllo antidoping e il
Tribunale di Arbitrato come giudice che infligge le pene agli atleti scoperti positivi ai test, sono
questi i principi del rilancio della guerra al malaffare chimico».
Così Thomas Bach ha aperto la
teleconferenza, che ha seguito il
secondo Summit olimpico a Losanna. In futuro dunque le squalifiche agli atleti verranno comminate dal Tas, che era già stato
coinvolto in questo ruolo a Rio
de Janeiro. Bach vuole che sia
ben distinto il ruolo di investigatore e quello di giudice. Il Tribunale finora si era occupato dei
ricorsi degli atleti
e delle federazioni, funzione che
LA CHIAVE
continuerà a Il nuovo organismo
svolgere. Ora dovrà senz’altro risponderà alla
adeguare
l a Wada ma potrà
struttura e l’orga- agire in autonomia
nigramma per la
Il presidente del Cio Thomas Bach, 62 anni, promotore di nuovi strumenti di lotta al doping AP
nuova necessità. Ora bisognerà
Dovrà reperire
sul doping di Sta- indagini e dell’armonizzazione che queste novità possano già
giudici qualifica- armonizzare i suoi
to russo, perché dei criteri dell’antidoping, men- essere operative per i Giochi Inti e con una certa poteri con quelli delle Bach aveva la- tre i test veri e propri verranno vernali del 2018. Il problema
conoscenza dello singole federazioni
sciato alle federa- affidati a una Unità Indipenden- dei finanziamenti ha messo in
sport. Però le
zioni internazio- te, che però riferirà direttamen- crisi la Wada in passato, perché i
grandi federazioni internazio- nali la scelta di fare partecipare te all’organizzazione «madre». 26 milioni raccolti non sono sufnali, che hanno già una loro uni- o no gli atleti russi. L’atletica li Diciamo che sarà un’indipen- ficienti. La prima indagine sulla
tà antidoping e un tribunale che aveva lasciati a casa, le altre fe- denza «sorvegliata», ma libera Russia fatta da Dick Pound era
giudica gli atleti, accetteranno derazioni no. La Wada, l’agen- da conflitti di interesse.
costata non meno di 600.000
di fondere le loro iniziative con zia mondiale antidoping, era
dollari, quella di McLaren alla
questa? Poi il Cio continuerà stata criticata perché aveva as- SOLDI Bach si augura che le fe- fine potrebbe arrivare a una cinell’operazione di stimolo per sunto un ruolo politico, quando derazioni internazionali, che fra doppia. Le casse piangono.
convincere i Governi ad interve- invece qualcuno sosteneva che hanno già all’interno una loro Bach assicura che bisogna connire con leggi per potere perse- tecnicamente avesse fallito il unità antidoping e un tribunale vincere i Governi e questa nuoguire e punire penalmente gli controllo sul laboratorio di So- che decide le sanzioni di appli- va mossa potrebbe renderli più
individui dell’entourage degli chi e le sue manipolazioni. Era care, possano fare confluire i lo- partecipi. La divisione dell’imatleti colpevoli di frode
corsa voce che l’agenzia avesse i ro fondi e affidarsi a questa nuo- pegno dovrebbe essere del 50%
giorni contati e che sarebbe sta- va realtà promossa dal Cio. Non del Cio e del 50% dei Governi.
POLEMICA Prima e durante i to sostituita da una nuova orga- sarà sicuramente una conver- La percentuale dovrà essere riGiochi di Rio l’ambiente olimpi- nizzazione più indipendente. sione immediata, ma forse con spettata per garantire un equilico era stato scosso da una vio- Però il piano di pensionamento il tempo si potrà arrivare ad un brio di influenza, ma questa
lenta polemica dopo la pubbli- è stato messo in un cassetto e la solo ente antidoping per tutti. probabilmente è un’illusione.
cazione del rapporto McLaren Wada ora si occuperà più delle Intanto il presidente si augura
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Hackerati
nuovi dati
di atleti Usa
 Dopo la Wada, tocca
all’Usada, l’agenzia
antidoping statunitense,
finire nel mirino dei «Fancy
Bears». Gli hacker russi
accusano gli americani di
occultare l’uso di prodotti
vietati da parte dei propri
atleti attraverso le Tue, le
ormai famigerate esenzioni
a scopo terapeutico, e citano
uno scambio di mail fra il
direttore scientifico della
Usada, Matthew Fedoruk, e
Dana Leenher, responsabile
per le Tue. Gli hacker
assicurano che oltre 200
atleti hanno avuto l’ok per
fare uso di sostanze proibite
e mostrano anche un
grafico di Fedoruk relativo al
2015 sugli sport dove sono
state registrate il maggior
numero di esenzioni: ciclismo
(102), atletica (68), triathlon
(58), nuoto (42) e sport
invernali (37).
Venerdì il capo esecutivo
dell’Agenzia Antidoping
statunitense, Travis Trygart,
aveva definito gli hacker
russi «artisti della truffa»,
aggiungendo che si tratta «di
una maliziosa e illegale
invasione della privacy degli
atleti e un disperato tentativo
di distrarre l’attenzione
dall’unico argomento certo,
che in Russia c’era un doping
di Stato generalizzato».
Ormai i toni tra le due
superpotenze sono quelli di
una nuova guerra fredda,
fino a coinvolgere i più alti
vertici non solo delle
istituzioni sportive, ma anche
politiche.
«Sì alla riforma
ma i giudici
devono conoscere
anche lo sport»
 Presidente pensa che le
federazioni internazionali
accetteranno la nuova unità
antidoping indipendente?
«Penso di sì. Tutte le
federazioni ricevono anche
ricchi contributi dal Cio, quindi
è normale che partecipino al
programma. Noi non abbiamo
unità antidoping interne e ci
siamo sempre affidati alla
Wada, quindi per noi non ci
saranno cambiamenti. Il
nostro sport è all’ultimo posto
nei positivi all’antidoping».
 E’ favorevole alla scelta
che sia il Tribunale di
Arbitrato a comminare le
sanzioni?
«Sì. Il Tribunale però, a mio
parere, deve poter operare
con giudici che abbiamo anche
una conoscenza dello sport,
una certa competenza
specifica».
 Come è stato l’ambiente del
Summit, ci sono state frizioni
violente o contestazioni?
«Le discussioni sono state
molto pacate, serie. Il
presidente Bach ha mostrato
di volere fortemente questi
cambiamenti. Logicamente
all’inizio emergeranno delle
difficoltà operative, ma questo
sarà normale. Io credo che sia
stato fatto un passo avanti
importante, tutti erano
d’accordo sui concetti
cardine».
g.m.
Nuoto R A Gardaland
Fede madrina del brivido: «Mi sento gasata»
1La Pellegrini pensa
ai Mondiali 2017: «Fra
2 anni farò il punto...»
«N
on mi sposo. E penso alla quinta Olimpiade». C’è ancora
spazio per i corteggiatori, insomma. Federica Pellegrini
torna bambina («Un po’ mi
sento ancora bimba») e vive
una giornata tra le montagne
russe a Gardaland come madrina di Gardaland Magic Halloween. Spregiudicata e coraggiosa come sempre, si butta
sulle attrazioni Raptor e Oblivion («la caduta nel vuoto di
Oblivion è tremenda»), si con-
cede le adorate patatine e regala certezze sul futuro: «Punto
più sulla velocità, perché più
invecchio è più vado veloce. Da
10 anni a oggi sono migliorata
tecnicamente. Sulla scelta di
continuare, anche i miei genitori hanno condiviso. Se avessi
preso una medaglia avrei chiuso. Invece, sono carica per il
collegiale di Livigno. Punto felice al Mondiale di Budapest
2017 perché mi piace troppo
quello che faccio e me la sento.
Continuerò per due anni col solito programma, poi, compiuti i
30 anni, vedrò come gestirmi».
EREDI E ancora: «Sono gasata,
ho fatto un mese di vacanza, ho
scoperto la bellezza della Pu-
glia e Gardaland è la ciliegina
sulla torta». Fede ha parlato
delle eredi: «Non ne vedo, non
per presunzione, ma parlano i
tempi. Io sono stata un caso
anomalo, molto precoce, mi
rendo conto che è dura. Non
vedo per ora giovani di primo
livello e comunque ho pochi
contatti con loro, sono un po’
intimorite». Su Rio non vuole
tornare: «La mia gara? Non
l’ho mai rivista. Guardo avanti
e prendo il lato positivo: mi godo la felicità di essere stata portabandiera». Mentre sul sogno
svanito di Roma 2024 chiosa:
«L’ho vissuta male, mi dispiace,
tanti atleti ci tenevano».
fr.vel.
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Federica Pellegrini, 28 anni
COPPA DEL MONDO A DOHA
La Hosszu tocca le 40 vittorie
Le Clos cede a Seto, Efimova ko
 (al.f.) Prosegue a suon di
vittorie la marcia di Katinka
Hosszu in coppa del Mondo.
Nella 1a giornata a Doha (Qat),
la magiara domina 200-800
sl (1’53”29, 8’27”58), 50 dorso
(26”38) e 200 mx 2’05”77 e
tocca le vittorie. Nei 200
farfalla, Seto (Gia) beffa Le
Clos (1’49”84/1’49”03), ma il
sudafricano non ha rivali nei
50 (22”36). La Efimova non
riesce a vincere fuori
dall’Europa: la russa (1’03”27)
contestata a Rio cede alla
giamaicana Atkinson (1’03”18)
nei 100 rana. Risultati (25 m).
Uomini: 100 sl, 100 mx
Morozov (Rus) 45”77, 51”75; 400
sl Brown (Saf) 3’39”78; 100 do
Hurley (Aus) 50”20; 50 ra Lima
(Bra) 26”14; 200 ra Koch (Ger)
2’02”13; 400 mx Seto (Giap)
4’02”39. Donne: 50 sl, 100 fa
Ottesen (Dan) 23”84; 55”93; 200
do Zevina (Ucr) 2’01”25.
 ERVIN A GENOVA Per il Nico
Sapio di Genova il 1° novembre in
vasca corta, sì di Ervin (Usa),
Gabriele Detti nei 400 sl. premio
a Paltrinieri. Il meeting
selezionerà gli azzurri per i
Mondiali di Windsor (già col pass
(i due gemelli, Dotto e la
Pellegrini, che debutterà a
Massarosa il 18 d 19 novembre).
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
TUTTENOTIZIE
OLIMPIADI
Financial Times
su Roma 2024
«Renzi spinge
per Milano 2028»
 (a.cat.) Secondo il Financial
Times, che qualche giorno fa ha
bocciato senza appello le sue
riforme («Sono un ponte verso il
nulla»), Matteo Renzi avrebbe
deciso di abbandonare Roma al
proprio destino, per
concentrarsi su Milano: l’una
ormai un palcoscenico per le
ambizioni del M5S, l’altra il
palcoscenico ideale per
rilanciare la campagna per il Sì
al referendum. Una strategia di
cui rimarrebbe vittima anche
Roma 2024, o quel che ne resta,
a vantaggio già di una possibile
candidatura del capoluogo
lombardo nel 2028. Con tutto il
rispetto per l’autorevolezza di
FT, le cose non stanno proprio
così. È vero che Renzi non può
più esporsi su una candidatura
mollata dalla città (a proposito,
la lettera della Raggi è in
possesso del Cio), non a caso
da qualche giorno sparita dalle
sue dichiarazioni, ma non è vero
che se da qui a dicembre si
presentasse l’occasione di
rivitalizzarla (ma come?), il
premier non la coglierebbe al
fianco di Giovanni Malagò. Col
quale la sintonia resta
immutata, come dimostra l’unità
di intenti tra Coni e Palazzo
Chigi sull’applicazione del fondo
sport e periferie. Argomento
fondamentale sul quale premier
e presidente del Coni faranno
un nuovo punto mercoledì.
ATLETICA
1 EQUITAZIONE: CASO TRUPPA Il Collegio di Garanzia del Coni ha confermato, su richiesta della
Procura , la squalifica a 4 mesi di sospensione e 10.000 euro di multa a Vincenzo Truppa, papà dell’azzurra
Valentina, per violazione degli obblighi di lealtà sportiva sulla vendita del cavallo Eremo del Castegno
TENNIS
Pechino britannica
Rullo Murray
E Konta da top ten
1Andy giocherà la nona finale stagionale,
Johanna prima inglese nelle 10 dopo 32 anni
Andy Murray, 29 anni, ha raggiunto la 61a finale: 39 successi GETTY
Riccardo Crivelli
E
Pechino per un giorno
diventò la casa dei sudditi di Sua Maestà la
Regina. Due finalisti e una
storia riscritta. Una certezza,
Murray e una sorpresa seppur relativa, la Konta.
DECENNI Muzza, nonostante qualche acciacco di fine
stagione, dà una lucidata ai
PALLANUOTO
suoi record stagionali, travolgendo Ferrer (7° successo consecutivo sullo spagnolo) e assicurandosi la nona finale stagionale (4-4 il record). Al momento, il suo palmares di 59-9 nel
2016 è il migliore del lotto e vincendo sul cemento cinese Andy
si avvicinerebbe a soli 1555
punti dal numero uno di Djokovic, con ancora due Masters
1000 in calendario (Shanghai
che comincia oggi e Bercy) e le
Finals in casa, a Londra, a fine
SCHERMA: TRICOLORI
novembre. In finale lo aspetta il
risorgente Dimitrov, che non è
neppure sceso in campo contro
Raonic, fermato da una distorsione a una caviglia («Ho preso
una storta nei quarti, ero stanco
per le due partite nello stesso
giorno»). In attesa di sapere se
festeggerà il secondo trionfo
stagionale dopo Stanford (sfida
la Radwanska), la Konta sorride
comunque per l’approdo tra le
prime dieci da domani, prima
giocatrice britannica nella top
ten dopo 32 anni (Joe Durie).
Non male per la 25enne nativa
di Sydney e naturalizzata nel
2012, che ha cominciato l’anno
al numero 47 e fino agli Us Open
del 2015, che la rivelarono, vinceva soltanto nei Challenge.
AHI AZZURRI E mentre a Tokyo
si giocherà una finale Next Generation tra Kirgyos e Goffin
(entrambi hanno ancora speranze Master), le qualificazioni
di Shanghai decurtano la spedizione azzurra: Seppi perde 7-6
(6) 7-6 (6) dalla stellina Fritz,
Fabbiano si arrende 6-3 6-4 all’australiano Millman. In tabellone restano perciò solo Lorenzi, che affronterà Garcia- Lopez,
e Fognini, accoppiato a Ramos
Vinolas e ed eventualmente atteso da Djokovic al secondo turno. Non precisamente dei bei
chiari di luna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pechino, uomini (2.600.000 e),
semifinali: Murray (Gb) b. Ferrer
(Spa) 6-2 6-3; Dimitrov (Bul) b. Raonic
(Can) ritiro.
Donne (4.868.000 e), semifinali:
Konta (Gb) b. Keys (Usa) 7-6 (1) 4-6
6-4; A. Radwanska (Pol) b. Svitolina
(Ucr) 7-6 (3) 6-3.
Tokyo (1.345.000 e), semifinali:
Goffin (Bel) b. Cilic (Cro) 7-5 6-4; Kyrgios (Aus) b. Monfils (Fra) 6-4 6-4.
ATLETICA
 CADETTI Ai Tricoliri cadetti di
Cles (Tn), dopo la prima giornata,
guida la Lombardia. In evidenza gli
ostacolisti Fabio Izzo (13”18 sui
100/+1.6) e Joan Adu (11”54 sugli
80/+1.1).
 AZZURRINI STRADA Oggi a
Rennes (Fra) incontro Francia-Italia
under 23 e juniores sui 10 km su
strada. Uomini - U. 23: S. Dini,
Giacobazzi, Guerniche, Quazzola.
Jr: Cuneo, De Caro, Polikarpenko,
Riva. Donne - U. 23: Marrioli,
Cascavilla, Oggioni, Santi. Jr:
Curtabbi, Ilaria, Reina, Salera.
 ROMAGNOLO (d.m.) Oggi, nella
10 km di Bardolino (Vr), ritorno alle
gare dopo lungo stop di Elena
Romagnolo (al via anche Marco
Salami).
 ANTONELLI Michele Antonelli,
ieri. nella 50 km di marcia di
Andernach (Ger) 3° in 3h53’08”,
personale migliorato di quasi 4’; 5°
Agrusti 3h56’17”; rit. Dessi e, nella
20 km donne, la Becchetti.
BASEBALL
 PLAYOFF MLB (m.c.) Toronto e
Cleveland a un passo dalla finale
dell’American. Division series (su
5). American: Texas-Toronto 0-2: 110 (v. Estrada 4bv), 3-5 (4hr Blue
Jays, Tulowitzki, Pillar, Carrera,
Encarnacion); Cleveland-Boston 20: 5-4 (hr Perez e Knipis su
Porcello 5p in 4.1rl), 6-0 (v. Kluber
3bv). 0ggi gara3. National:
Washington-LA Dodgers 0-1: 3-4 (v.
Kershaw); Ch. Cubs-San Francisco
1-0: 1-0 (hr Baez all’8°). Ieri notte
gara-2.
BOXE
 DONNE (m.moro.) Cinque podi
azzurri al Balkan Tournament di
Sofia (Bul), torneo delle nazionali
Elite e Youth: prima Alberti;
seconde Silva, Cipollone,
Donniacuo, terza Canfora. In finale
48 Asenova (Bul) b. Silva 3-0, 54
Alimandarova (Aze) b. Cipollone 30, 64 Alberti b. Donniacuo 3-0.
VELA: A TRIESTE
GHIACCIO
Chumba per il bis
alla maratona
di Chicago
Dickson Chumba, 29 anni EPA
 (d.m.) Oggi, alla maratona
di Chicago, il keniano Dickson
Chumba (personale di
2h04’32”) cerca di bissare il
successo 2015. L’avversario
più ostico pare l’etiope
Tsegaye Kebede (2h04’38”). Al
via anche gli altri keniani Abel
Kirui e Micah Kogo e l’altro
etiope Abajneh Ayele. Tra le
donne cerca il bis anche la
keniana Florence Kiplagat
(2h23’29” quest’anno). Trova
la connazionale Edna Kiplagat
e le etiopi Atsede Bayisa, Yebrqual Melese e Gulume Chala.
 MARATONA D’ITALIA
(m.m.) Oggi (ore 9,30) da
Maranello a Carpi (Mo) 29a
maratona d’Italia memorial
Enzo Ferrari, con 600 iscritti:
favoriti i marocchini Jaouad
Zain e Abderrafii Roqti.
 MEZZA STRANEO (d.m.,
m.m.) Oggi, alla mezza di Novi
Ligure (Al) ritorno di Valeria
Straneo dopo Rio. Mezze
anche a Telese Terme (Bn),
Treviso e Pordenone.
 GIRO ROVERETO (w.b.) Al
21enne keniano Ismael Kalale,
allenato da Gianni Ghidini, il
69° Giro di Rovereto (Tn).
Arrivo: 1. Kalale (Ken) 26’40”;
2. Kaptingei (Ken) 26’48”; 3.
Chumo (Ken) 27’06”; 5. Soi
(Ken); 7. Rachik 27’49”.
In Coppa Italia
pasticcio Bpm
Passa il Savona
 Il primo pasticcio della
stagione è opera della Bpm
Sport Management. A
Brescia, nella giornata
conclusiva della seconda fase
di Coppa Italia, la squadra di
Busto Arsizio contro il Savona
si ritrova in acqua con 4
stranieri all’inizio del secondo
tempo, mentre il regolamento
prevede sempre la presenza
di almeno 4 italiani: sul campo
vincerà la Sport Management
17-9, poi arriverà il 5-0 a
tavolino per i liguri. La Bpm fa
ricorso (ma l’errore resta),
contestando il fatto che la
gara si sia giocata
ugualmente pro forma fino al
termine e che dopo il fattaccio
gli arbitri Fusco e Taccini
abbiano fischiato un rigore
con 4 minuti di superiorità a
favore del Savona. Sarà bene
far chiarezza. Il girone di
Chiavari si giocherà il 31
gennaio e 1 febbraio per gli
impegni della Pro Recco in un
torneo a Montecarlo.
Gir. C: Savona-Sport M. 5-0
a tavolino, Brescia-Roma Vis
Nova 12-5, Savona-Vis Nova
8-6, Brescia-Sport M. 6-5.
Class.: Brescia* 9; Savona* 6;
Sport M. 3; Vis Nova 0. (*alla
Final Four dell’11-12 marzo)
Antonio Petkovic (Bpm) LAPRESSE
35
Errigo promossa
Fuori ai quarti
nella sciabola
Arianna Errigo, 28 anni BIZZI
 Il primo test è superato:
Arianna Errigo, impegnata
nella gara individuale di
sciabola, ha raggiunto i quarti
della prima prova di
qualificazione ai tricolore, in
corso a Erba (Co), e potrà
disputare così i tricolori
anche con la nuova arma. E’
stata una prima volta per la
due volte campionessa
mondiale di fioretto che nei
giorni scorsi aveva
annunciato il progetto verso
Tokyo 2020 di dedicarsi
anche alla sciabola con
l’obiettivo di diventare la
prima donna ai Giochi con
due armi diverse. Ieri ha vinto
tutti gli assalti del girone, poi
sono arrivati tre successi nel
tabellone fino allo stop, nei
quarti, 15-10 contro
Alessandra Lucchino. Il
successo finale è andato a
Rossella Gregorio (15-10 sulla
Lucchino), nel fioretto
femminile si è imposta
Martina Batini (15-9 in finale
sulla Palumbo), nella spada
femminile ha vinto Mara
Navarria (15-10 sulla
Quondamcarlo che in
semifinale aveva battuto 15-13
la FIamingo). Oggi si chiude
con fioretto e sciabola
maschile.
Barcolana:
tra i 1750 al via
c’è Ben Ainslie
 (a.fr.) Oggi (ore 10.30), alla
48ª Barcolana, al via circa
1750 barche. La stella della
regata più affollata del
Mediterraneo è Ben Ainslie, il
velista più forte della storia,
vincitore dell’ultima edizione
della Coppa America (San
Francisco, 2013) su Bmw
Oracle Racing. E’ arrivato a
Trieste dall’Inghilterra dove,
con il team Land Rover Bar, si
sta preparando in vista della
35ª Coppa America
(Bermuda, 2017). I big al via.
Ci riprova Maxi Jena Tempus
Fugit di Kosmin (vincitore nel
2009), a insidiarlo Alfa
Romeo 3 con Benussi. Quindi
la barca oceanica Pendragon
dei fratelli Bodini, Lorenzo e
Marco, olimpionici nel
Tornado a Sydney 2000. E il
72 piedi Shining Umago Maxi,
Anyway della flotta Yacht
Club Portopiccolo, Adriatic
Europa - ex Esimit - con il
campione sloveno Puh.
Bolzan (ex Esimit) alla tattica
di Mrs Seven. Percorso
trapezoidale di circa 15
miglia: partenza tra il
terrapieno di Barcola e
Miramare, arrivo in piazza
Unità. Previsti circa 15 nodi
da est.
Il Maxi Jena in azione
 RIGHINI Nono posto di Ivan
Righini (61.73) nel corto del
Finlandia Trophy di Espoo, 6a tappa
delle Challenger Isu di figura, vinto
dal russo Maxim Kovtun (88.26),
sullo statunitense Nathan Chen
(87.50) e il canadese vice
olimpionico e tre volte iridato
Patrich Chan (84.59), ora seguito
da Marina Zueva. A Dresda (Ger)
nella 7a e ultima tappa del Gp
junior, 12° Matteo Rizzo (159.21), 14a
Chiara Calderone (130.80) e, nelle
coppie, noni Giulia Foresti-Leo Luca
Sforza (134.45) e 15i Irma CaldaraEdoardo Caputo (105.05). A Espoo Donne. Finale: 1. (3.1.) Osmond
(Can) 187.27; 2. (2.2.) Asada (Giap)
186.16; 3. (1.3.) Pogorilaya (Rus)
182.80; 4. (4.4.) Tuktamysheva (Rus)
165.59. Coppie: 1. (1.1.) DuhamelRadford (Can) 197.78; 2. (2.2.)
Astakhova-Rogonov (Rus) 169.10; 3.
(3.3.) Vartmann-Blommaert (Ger)
164.91.
GOLF
DIANA PRIMA IN FRANCIA
Diana Luna (198 - 65 67 66, -12)
sorpassa l’americana Beth Allen
(199, - 11) e parte dal 1° posto nel
giro finale dell’Open de France
(Ladies European Tour) a SaintJean-de-Luz. Potrebbe essere una
corsa a due per il titolo: l’inglese
Florentyna Parker, è terza con 203
(-7), l’altra inglese Trish Johnson e
Alexandra Vilatte sono quarte con
204 (-6). Sono uscite al taglio
Stefania Croce, 54ª con 146 (71 75,
+6), e Sophie Sandolo, 67ª con 150
(75 75, +10). Montepremi: 250.000.
 PARATORE RIMONTA Renato
Paratore ha recuperato dal 32° al
10° posto con 207 colpi (71 70 66,
-9) nel Links Championship
(European Tour) sui percorsi
scozzesi dell’Old Course St.
Andrews di Carnoustie e di
Kingsbarns con formula pro am.
Allunga l’inglese Tyrrell Hatton (199
- 67 70 62, -17) con un gran 62 (-10).
Non hanno superato il taglio
Francesco Laporta (75 69 71) ed
Edoardo Molinari (69 77 69), 78.i
con 215 (-1), Matteo Manassero,
129° con 220 (73 76 71, +4), e Nino
Bertasio, 143° con 222 (74 70 78,
+6). Diretta Sky dalle 14.
 NORMAN (r.r.) Greg Norman
torna dopo 30 anni a Varadero
(Cub) per l’8° Gran torneo:
l’australiano sfida il sudafricano
Ernie Els, lo spagnolo Alvaro Quiros
e il britannico Tony Jacklin.
HOCKEY GHIACCIO
 CHE BOLZANO (m.l.) Il Bolzano,
in Ebel, centra la 5a vittoria
consecutiva. Ieri, nell’8° turno,
battuto 4-1 il Fehervar (Ung).
Bolzano-Fehervar 4-1 (1-0, 0-0, 3-1).
Reti del Bolzano: p.t. 7’15” Oleksuk
(1-0); t.t. 7’28” Reid (2-0), 17’36”
Palmieri s.n.
(3-1), 19’37” Ant. Bernard (4-1) p.v.
Classifica: Vienna 19; Linz 17;
Bolzano*, Innsbruck* 15; Salisburgo
13; Villach, Graz, Klagenfurt 10;
Znojmo* 9; Fehervar* 8;
Dornbirner* 7; Lubiana* 2 (*una in
più).
HOCKEY PRATO
 SECONDA (g.l.g.) Bra e Bonomi
già in fuga. La 2a: Ferrini-Tevere Eur
1-3, Roma-Bologna 3-2, FincantieriPisa 2-2, Padova-Bra 2-6, BonomiAdige 5-0, Amsicora-Suelli (27/11).
JUDO
 BRAVO STEFANELLI (e.d.d.)
Primo posto per Biagio Stefanelli a
Belgrado nell’European Cup Senior
con 331 atleti di 30 nazioni. Nei 66
kg il 22enne napoletano ha messo
a segno cinque vittorie, sempre
caratterizzate da vantaggi tecnici,
ottenute su Hoffmann (Ger),
Stefanovic (Srb), Gorjanacz (Hun),
Vieru (Mda), Buncic (Ser).
NUOTO
 AZZURRINI (al.f.) A Larnaca
(Cip), gli azzurrini (Ciccarella,
Amura, Dali) dominano il team
event in Comen. Ferraro e Spoldi 2a
e 3a nella 5 km donne, Diana è 3°
tra gli uomini.
PALLAMANO
 TERZA (an.gal.) La 3a. Gir.A:
Musile-Merano 25-37,
Mezzocorona-Malo 25-24,
Bressanone-Trieste 21-27,
Pressano-Appiano 31-21. Gir. B:
Città Sant’Angelo-Cingoli 27-28,
Romagna-Ancona 27-14, CarpiTavarnelle 27-18. Gir. C: Palermo-V.
Benevento 28-38, SiracusaConversano 20-19, FondiBenevento 27-23, Fasano-Noci 41-21.
ROTELLE
MONDIALI: ITALIA 13 ORI
Ai Mondiali di artistico a Novara
oro per Alessandro Spigai ed Elena
Leoni nella Danza su Andrea Bassi
e Silvia Stibilj, bronzo ad Alberto
Maffei e Rachele Campagnol. Nel
singolo femminile bronzo per
Letizia Ghiroldi. La formazione
Celebrity regala l’oro all’Italia nei
quartetti; bronzo per il team
Diamante nei grandi Gruppi. L’Italia
chiude al primo posto con 34
medaglie (13-13-8).
TIRO A SEGNO
 COPPA DEL MONDO Nelle finali
di Coppa del Mondo a Bologna,
nella carabina ad aria compressa
donne vince Arsovic (Ser, 209) su
Siling Yi (Cin, 208.7), bronzo
olimpico. Nella carabina 10 m
uomini, 1° Sidi (Ung, 207.7), 5° a Rio.
Nella pistola 10 m donne 1a Zavala
Vazquez (Mes, 201) allo spareggio
(9.8 - 9.1) su Korakaki (Gre, 201).
Nella pistola aria compressa
uomini, 1° Mikec (Ser, 202.9) su Wei
Pang (Cin, 199.7).
TRIATHLON
 LERICI RECORD (al.f.) Mille al via
a Lerici tra cui Annamaria Mazzetti,
tricolore, reduce da Olimpiade e
Mondiali (12a). Nell’olimpico,
successo di Salini e Stefani.
VELA
 CLASSI OLIMPICHE (r.ra.) Si
chiude oggi a Formia il Campionato
Italiano Classi Olimpiche. Lotta
aperta per i titoli in tutte le classi.
Questi i primi nelle rispettive classi:
Daniele Benedetti (RS:X M), Marta
Maggetti (RS:X F), Francesco
Marrai (Laser Standard), Valentina
Balbi (Laser Radial), Giorgio Poggi
(Finn), Mario Gambarini (2.4 mR),
Kosuta-Farneti (470 M), Di SalleDubbini (470 F), Porro-Marimon
Giovannetti (Nacra 17), DubbiniCavalli (49er) e RaggioBergamaschi (49er FX).
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AltriMondi R
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
su Twitter: «Una chiacchierata da spogliatoio maschile.
Bill Clinton mi ha detto cose
molto peggiori giocando a
golf. Mi scuso se qualcuno si
è offeso». E ancora: «I media
e l’establishment mi vogliono fuori dalla corsa. Ma io
non lascerò mai la corsa e
non lascerò mai i miei supporter».
IL FATTO
DEL GIORNO
A UN MESE
DAL VOTO
3
Un fermo immagine tratto dal video con Donald Trump che è stato diffuso ieri dal quotidiano «Washington Post» ANSA
Ma come mai stavolta
una gaffe sessista
mette Trump nei guai?
1Il tycoon nella bufera: spunta video con frasi contro le donne
Il partito attacca, il vice lo scarica. Lui si scusa però non si ritira
di GIORGIO DELL’ARTI
[email protected]
C’è un video che risale al
2005, diffuso adesso dal
Washington Post e dalla Bbc,
in cui si vede Trump su un
pullman, insieme con il conduttore televisivo Billy Bush:
stanno viaggiando tutti e due
verso il set di Days of Our Lives, una soap opera che in
America va in onda senza interruzioni dal 1965. A Trump
è sempre piaciuto andare in
televisione, tre anni dopo farà
il boss di The Apprentice, la
parte che in Italia è stata di
Flavio Briatore. In ogni caso, i
due stanno su questo pullman
e Trump dice a Bush, con battute volgari a sfondo sessuale:
«Quando sei una star le donne
ti lasciano fare quello che
vuoi...». Poi racconta di un’attrice, il cui nome è stato oscurato e del suo tentativo di sedurla: «Ci ho provato. Era
sposata. Mi sono avvicinato a
lei pesantemente. L’ho fatta
uscire da un negozio di mobili
e le ho detto: “Ti faccio vedere
io dove vendono una bella...
mobilia”. Beh, l’ho trattata come
una puttana. Lei non c’è stata».
Passa un’altra attrice, Arianne
Zucker. Trump dice: «La tua donna ha un bel culo. Prendo delle
mentine se dovessi baciarla in
scena». Di un’altra dice: «Aveva
le grosse tette finte e tutto quanto. Era rifatta».
1
Figuriamoci. Negli Stati Uniti ci sono candidati alla presidenza che si sono ritirati
dalla corsa perché s’era saputo
che avevano avuto una storia
con la segretaria. Sarà successo
il finimondo.
È successo il finimondo, che
possiamo riassumere con la presa di posizione del candidato
che corre per la vicepresidenza
insieme con Trump, l’uomo cioè
che dovrebbe stargli più vicino,
Mike Pence: «Non posso tollerare o giustificare parole di Trump
sulle donne e non posso difenderlo». Le reazioni dentro il
Partito Repubblicano (ricordiamo che Trump corre per i
repubblicani) sono quasi più
forti di quelle del Partito Democratico. Parecchi vorrebbero che a questo punto
Trump si ritirasse e lascias-
STANOTTE
IL DUELLO TV
Hillary Clinton,
68 anni,
candidata
democratica:
stanotte sfida
il repubblicano
Donald Trump
nel secondo
dibattito tv
REUTERS
se correre proprio Mike Pence.
Jon Huntsman, governatore
dello Utah, lo ha detto chiaro e
tondo. «È ora che Donald si ritiri». Lo slogan è questo: «L’unico
candidato repubblicano che
Hillary può battere è Donald
Trump». Tutti gli altri, cioè,
prenderebbero più voti della
candidata democratica. «Trump
è il miglior candidato per i democratici nel 2016», dicono.
Pence ha fatto una grande impressione nel dibattito tv che
l’altra sera lo ha opposto al vice
della Clinton, Tim Kaine. Ma è
naturalmente difficile, per non
dire impossibile, un cambio di
cavallo a poco più di un mese
delle elezioni.
2
Che dice Trump?
Si è cosparso il capo di cenere, del resto lo ha rimproverato persino la moglie
Melania («parole inaccettabili»). Ha diffuso un video di
un minuto e mezzo sugli account dei social network.
«Ho detto e fatto cose di cui
mi rammarico. Le parole
che si trovano in quello
spezzone di oltre dieci anni
fa sono alcune di esse». Poi,
La Clinton che ha detto?
«È una cosa orribile.
Non possiamo permettere che quest’uomo diventi
presidente». Il suo vice, Tim
Kaine: «Mi fa venire il voltastomaco». Eccetera. Paul
Ryan, portavoce della Camera e repubblicano, ha rinunciato a un comizio in Wisconsin, che doveva svolgersi con
Trump. Ha rinunciato pure
Trump. Al suo posto andrà
proprio Pence, e non riesco a
immaginare il suo discorso.
Queste situazioni stanno penalizzando pesantemente il
magnate. Il 18 settembre
Trump era a uno 0,9% di distanza da Hillary. Da allora,
Hillary ha cominciato ad accumulare vantaggi e oggi il
sito RealClearPolitics, che fa
la media di tutti sondaggi, la
accredita di un +4,3%, cioè
48,1% contro 43,8%. Il rating del magnate è in calo dal
2 ottobre, mentre quello di
Hillary è in ascesa costante
proprio dal 18 settembre. S’è
spostato sui democratici soprattutto l’elettorato femminile, mentre Trump è sostenuto dai maschi bianchi non
laureati.
4
E poi mi pare che sia intervenuto persino Robert De Niro...
Sì: l’attore di origine italoamericana ha detto che
Trump «è un cane, un maiale, palesemente stupido, un
bugiardo di talento. Lo prenderei a pugni in faccia. Sono
veramente molto, molto preoccupato». Ricordiamo che
De Niro, a suo tempo, fece
campagna a favore del democratico Barack Obama.
5
Non c’è ancora un confronto in tv?
Ce ne sono due. E il primo è stasera (stanotte per
noi) dall’Università di St.
Louis in Missouri. Trump ha
fatto intendere che metterà
la Clinton in difficoltà tirando fuori le avventure sessuali
di suo marito e puntando soprattutto sulla storia che Hillary ha tentato di annientare
le amanti di Bill. Il pubblico,
però, ha sempre percepito la
cosa in un modo diverso. Di
solito, infatti, l’atteggiamento tenuto da questa moglie
colpita dalle leggerezze del
suo uomo è sempre parso
esemplare.
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L‘EMERGENZA
Disastro ad Haiti
dopo l’uragano:
oltre 900 vittime
Sono 10 negli Usa
Una bambina davanti alle macerie ad Haiti AP
1Si contano i danni di Matthew
Casi di colera nel Paese caraibico
«È peggio del terremoto 2010»
Francesco Rizzo
L
a differenza fra due Paesi, fra due mondi
che distano tra loro meno di Milano e
Messina, è anche nel modo in cui escono
dall’attacco di un uragano. Negli Stati Uniti,
Matthew causa 10 vittime, solo in Florida oltre 1 milione di abitanti senza luce, inondazioni in South Carolina e Georgia. Danni per
30 miliardi di dollari. Ad Haiti, le vittime sono
900 (cifra parziale) e 350 mila le persone che
necessitano di aiuti umanitari. Ma nessuno
come chi risiede laggiù può raccontare cosa
sia stato Matthew per un Paese in cui (dati
World Food Programme) il 25% della popolazione vive in estrema povertà e il tasso di mortalità infantile è il più alto dell’America Latina.
BOLT Padre Massimo Miraglio, missionario
camilliano, spiega: «In termini di devastazione, l’uragano è stato più grave del terremoto
del 2010 (230 mila vittime, ricostruzione ancora in corso, ndr). Ma lo Stato non ha i mezzi
per gestire l’emergenza. Già prima la situazione era grave. La popolazione è stremata». Con
il sacerdote, altri due italiani lavorano nella
missione: stanno bene. Silvio Distilo, coordinatore di Oxfam, racconta invece: «Non c’è un
albero in piedi ma si farà di tutto per raggiungere in tre giorni le zone isolate». Intanto, però, un’epidemia di colera ha già ucciso almeno
13 persone: l‘emergenza acqua è gravissima.
L’invio di aiuti è ostacolato dalle strade allagate e le Nazioni Unite calcolano una perdita dei
raccolti dell’80%. Il meccanismo della solidarietà è già partito: kit alimentari e di igiene
per 13.500 persone dalla Caritas, 550 militari
americani ma, soprattutto, un assegno da 10
milioni di dollari firmato dal velocista giamaicano Usain Bolt. L’Unicef ne chiede 6 per i minori. E, intanto, Matthew corre a nord della
Florida, declassato a categoria 1. È passato anche su Cuba, a nord di Haiti, l’ex-grande nemico degli americani: gravi danni ma la Protezione civile era preparata. Nessuna vittima.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
38
AltriMondi R
NELLA BANLIEU
Parigi, molotov
contro la polizia
Gravi due agenti
 Torna a infiammarsi la
periferia di Parigi. A ViryChatillon, in una banlieu a
sud della capitale francese
sono rimasti feriti quattro
poliziotti, di cui due in modo
grave, dopo che una bomba
molotov è stata lanciata
contro un’automobile di
servizio, ferma in strada, a
un incrocio. Gli agenti erano
a bordo e sono stati colpiti
da una quarantina di
persone mentre
pattugliavano il territorio. Gli
ordigni sono stati lanciati
all’interno dell’abitacolo
causando incendi che hanno
provocato ai poliziotti ustioni
su tutto il corpo, soprattutto
mani e braccia: viste le gravi
condizioni che hanno
impedito il trasporto in
ospedale sono stati assistiti
sul posto. Il quartiere, a una
trentina di chilometri da
Parigi, nel dipartimento
francese della Essonne, negli
ultimi tempi ha vissuto
un’escalation di criminalità,
tra spacciatori e ladri. Per
questo le autorità hanno
ritenuto opportuno installare
una telecamera di
videosorveglianza. Gli agenti
erano fermi all’incrocio
proprio per monitorare quel
dispositivo, osteggiato da
una parte degli abitanti. Già
nei giorni scorsi, infatti
un’auto era stata lanciata
contro il palo di sostegno
della videocamera, che era
stata distrutta, e ne erano
nati scontri con gli agenti. Il
nuovo episodio è stato
condannato dal ministro
dell’Interno Bernard
Cazeneuve: «Sono indignato,
è un atto di estrema
gravità», ha detto,
assicurando che
i responsabili saranno puniti.
Le auto colpite dalle molotov AFP
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Paura in Germania
È caccia a un siriano
«Pronto a colpire»
VERSO IL 4 DICEMBRE
1Progettava un attentato: «Collegato all’Isis»
Nel blitz trovato esplosivo in casa, tre arresti
I pompieri cercano di convincere l’uomo a scendere dal tetto della Scala
L’Italia divisa
sul referendum
Marino si schiera
a favore del No
1L’ex sindaco:
«Per la campagna
girerò il Paese».
Milano: la protesta
sul tetto della Scala
A sinistra, uno dei fermati a Chemnitz. A destra, Jaber Albakr, 22 anni, il sospetto terrorista in fuga EPA
Nazareno Orlandi
N
el suo appartamento
hanno trovato una quantità enorme di esplosivo,
sufficiente per far saltare in aria
l’aeroporto di Chemnitz, in Sassonia, nel cuore della Germania. Ma lui non c’era, quando le
teste di cuoio hanno fatto irruzione in casa sua per bloccarlo e
per impedirgli di realizzare il
suo piano kamikaze. Il giovane
siriano sospettato di progettare
un attacco terroristico era già
fuggito. E nella tarda serata di
ieri Jaber Albakr, 22 anni, nato
vicino alla capitale Damasco e
residente in Germania, era ancora ricercato dalle forze dell’ordine tedesche e di tutto il
continente. «Ha legami con
l’Isis», ne sono convinti i servizi
segreti. Le autorità speravano
di ottenere indizi utili dalle tre
persone fermate nel pomeriggio di ieri: due in prossimità
NOTIZIE TASCABILI
AL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU
Una donna ferita e soccorsa tra le macerie di Aleppo, in Siria EPA
della stazione ferroviaria e uno
nel centro della città, tutti considerati vicini all’uomo in fuga,
probabilmente anche loro siriani (ma non c’è conferma). Le ricerche sono iniziate ieri mattina in una Chemnitz blindata,
con la stazione chiusa per l’allarme e i posti di blocco in ogni
angolo della città. La caccia all’uomo è proseguita tra le raccomandazioni della polizia di
«prestare attenzione», perché
non è chiaro «con chi sia e cosa
abbia con sé». E la sicurezza è
stata rinforzata nel resto del Paese, in particolare nei due aeroporti di Berlino.
«ATTACCO IMMINENTE» Di colpo la Germania ha temuto di ripiombare nel luglio di sangue,
segnato da tre attentati in pochi
giorni, tra il treno di Wurzburg,
il festival musicale di Ansbach
(rivendicato da un siriano radicalizzato) e soprattutto il centro commerciale di Monaco. Il
blitz è scattato dopo la soffiata
di un possibile attentato all’aeroporto, considerato imminente. «È pericoloso: nell’appartamento maneggiava centinaia di
grammi di esplosivo e anche le
più piccole quantità potevano
causare danni estremi», ha confermato Tom Bernhardt, il portavoce della polizia locale. Per
questo, è stato evacuato l’intero
quartiere. E chi ha sentito il rumore dell’esplosivo fatto brillare dagli artificieri ha raccontato
di una «considerevole detonazione e relativa onda d’urto».
Una felpa scura con un cappuccio, occhi e capelli bruni: questo l’identikit del fuggitivo tracciato dagli investigatori, con
tanto di foto. Non è chiaro se il
giovane sia entrato in Germania come profugo e nemmeno
da quanto tempo soggiorni nel
Paese, ma da fonti dell’intelligence è trapelato che possa
trattarsi di un rifugiato politico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
C’
è traffico, in Italia, a
causa del referendum costituzionale
del 4 dicembre. Dopo la Boschi (per il Sì), in attesa di
Salvini (che partirà in camper per il No), ecco Ignazio
Marino, ex sindaco di Roma,
fresco di assoluzione dall’accusa di peculato, truffa e falso nell’ambito del processo
su scontrini e consulenze
della Onlus Imagine. «Ho inviti in oltre 20 città. Dirò
quel che penso sulla riforma:
che il Senato va totalmente
abolito e che la revisione non
è stata studiata e votata come avevano fatto all’assemblea costituente», ha detto
Marino a La Stampa. Il presidente del Pd Matteo Orfini
replica: «Se militerà per il No
al referendum starà con
D’Alema: in bocca al lupo».
Quanto al partito, «non ci sono pezzi organizzati a Roma
che lavorano per il No al re-
ferendum». Ma proprio a Roma
nascono i Democratici per il No.
Se ne parla domani in direzione
Pd, presente Matteo Renzi.
MOSCOVICI Mentre l’ultimo
sondaggio Pagnoncelli vede
l’M5S in testa nelle intenzioni
di voto degli italiani (30,3%, segue il Pd con il 29,3%), il referendum è sempre tema di dibattito. Non passa inosservato l’intervento del commissario europeo agli Affari Economici,
Pierre Moscovici: «In Italia c’è
bisogno di forti riforme». Per il
grillino Luigi Di Maio, invece, al
Paese serve «una nuova legge
elettorale» e per approvarla, in
caso di vittoria del No, «basterebbe un governo per gli affari
correnti». Non solo: la riforma
«darà l’immunità parlamentare
a consiglieri comunali e sindaci
che hanno gestito la sanità negli
ultimi 15 anni e aumenterà la
corruzione». Ribatte il ministro
Maria Elena Boschi: «La riforma porta a ridurre la burocrazie, non la democrazia». Non la
pensa così Martin Advinski,
l’uomo di 50 anni di origini bulgare che ieri, per protesta, è rimasto 7 ore sul tetto della Scala
di Milano esponendo alcuni
striscioni a favore del No.
f.riz.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RESTA CRITICA LA CGIL
QUATTRO GIOVANI RICERCATI
Pubblico impiego,
ecco 900 milioni
per gli aumenti
Siracusa, anziano picchiato dal branco
È stato bruciato per gioco: in fin di vita
 Nella manovra del 2017
dovrebbero essere riservati 900
milioni di euro per il rinnovo dei
contratti del pubblico impiego.
Lo spiegano fonti vicine al
dossier e i sindacati restano
critici: per la Cgil, Renzi non ha
mantenuto gli impegni.
Confermato anche lo sciopero
nazionale di 5 ore il 24 ottobre.
L’abitazione della vittima ANSA
ASSASSINÒ UN MINORE
TRADITO DAL CALCIO
 Il branco contro un anziano con problemi di salute - è epilettico - e
senza un vero motivo, se non la volontà di fare del male. Capita a
Siracusa, dove Giuseppe Scarso, conosciuto come don Pippo, 80 anni,
fruttivendolo, viene preso di mira per tre volte da un gruppo di giovani,
due o quattro fra i 20 e i 25 anni. Due tentativi senza successo (il primo
il 28 settembre, il secondo il 29) ma, al terzo, sabato scorso, gli
aggressori sono riusciti a picchiarlo e a gettargli addosso abbastanza
liquido infiammabile da far finire l’uomo in prognosi riservata a
Catania, per ustioni su tutto il corpo e lesioni ai polmoni. Scarso è
molto grave. Gli aggressori hanno utilizzato una bottiglietta di alcol che
poi hanno gettato sotto un’auto Avrebbero acquistato la benzina in una
stazione di rifornimento: saranno decisive le telecamere della zona.
UN ALTRO FEMMINICIDIO
Aleppo, il veto della Russia
allo stop immediato dei raid
Ragazza contesa Uccise clochard:
Fermato a Foggia preso in Colombia
il «baby killer»
un ex poliziotto
Orrore a Pistoia
Rifiuta le avance:
amico le dà fuoco
 Per la quinta volta, la Russia ha posto il veto in sede di Consiglio di
sicurezza dell’Onu alla proposta francese di uno stop immediato dei
raid e dei voli militari sulla città siriana di Aleppo e di una tregua che
conceda l’accesso umanitario in Siria. Damasco e Mosca intendono
infatti continuare i bombardamenti fino alla capitolazione di Aleppo e
all’eliminazione di tutte le forze anti-Assad. La Russia aveva proposto
una contro-risoluzione - a sua volta bocciata - che chiedeva
l’immediata attuazione dell’accordo tra Washington e Mosca sul
cessate il fuoco ma non lo stop ai raid. Ad Aleppo sono ostaggi - sia dei
ribelli jihadisti che dalle truppe siriane sostenute dai jet russi - almeno
275 mila civili. Ieri un razzo dei ribelli avrebbe ucciso due bambini.
 Un sedicenne uccide un altro
minorenne e ne ferisce un
secondo. Motivo: il ragazzo ferito
voleva impedire al presunto killer
di fidanzarsi con sua sorella,
che ha già una relazione con la
vittima. Ovvero Mario Morelli, 17
anni, assassinato a colpi di pistola
il 6 ottobre a San Severo (Foggia).
Il sedicenne si è costituito: è il
figlio di un noto pregiudicato.
 Un altro femminicidio. Non è
stato un rogo accidentale a
causare la morte della 28enne
Lamiae Chriqi a Pistoia. Per la
polizia, ad appiccare il fuoco è
stato invece un amico della
giovane, vicino di casa, che si era
visto rifiutare avance sessuali:
con l’ausilio di una bombola a gas,
il pakistano Hussain Afzal ha dato
alle fiamme la casa della donna.
 Insegnava italiano in Colombia
ma Emiliano D’Aguanno, ex
poliziotto della Polfer di 35 anni,
era stato condannato, in Italia,
per l’omicidio di Giuseppe Turrisi,
il clochard di 58 anni ucciso nel
2008 durante un pestaggio negli
uffici della Polfer alla Stazione
Centrale di Milano. La passione
per il calcio lo ha tradito: giocava
per una squadra universitaria
Emiliano D’Aguanno, 35 anni ANSA
che ha inserito la sua scheda su
Internet. La polizia lo ha così
scovato, arrestato ed estradato.
Dovrà scontare 12 anni per
omicidio preterintenzionale. Era
arrivato in Colombia anche con
un tratto a piedi dall’Ecuador.
AltriMondi R
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Ruffini&Mandelli:
«Noi, festaioli pazzi
dal gusto... horror»
1Ospiti in Gazzetta gli interpreti de «I Babysitter»,
remake di un film francese in uscita il 19 ottobre
Livia Taglioli
IN UNA NOTTE ABBIAMO
GIRATO IL FILM
CON UNA TELECAMERA
IN SOGGETTIVA, COME
BLAIR WITCH PROJECT
MILANO
D
a I soliti idioti a concorrente di Sanremo, da
Ovosodo a Colorado,
passando dall’esperienza comune dei cinepanettoni. E ora
I Babysitter, con la regia di Giovanni Bognetti, in uscita il 19
ottobre, presentato in Gazzetta
da Francesco Mandelli e Paolo
Ruffini, nelle vesti di Andrea,
aspirante agente sportivo, e
Aldo, amico scatenato, campione di tiro al piattello e nell’occasione party planner.
EQUIVOCI Nel film, prodotto
da Colorado Film con la collaborazione di Medusa, ci sono
anche Diego Abatantuono
(professione agente dei campioni, capo di Andrea) e Francesco Facchinetti, in un cast
che promette comicità e risate
intorno a una trama che vuole
Andrea cooptato per fare il babysitter per una sera al figlio
del capo e in realtà catapultato
in una festa a sorpresa (per il
suo compleanno) dalle conseguenze catastrofiche. Con
film ha fatto nascere a Ruffini
un’altra idea: «Negli Stati Uniti
hanno creato delle vere e proprie “factory”, che ora funzionano come marchi di garanzia
intorno a determinati attori. In
Italia ancora no, da noi non
siamo abituati a fare rete: questa è stata la prima occasione
in cui, in sintonia con Bognetti,
abbiamo potuto gestirci con
un po’ più di libertà. Per noi è
stata un’esperienza molto positiva e anche il film penso ci
abbia guadagnato, perché
quando ti diverti crei un’alchimia positiva che il pubblico
sente». Nel futuro immediato
di Ruffini c’è la pubblicazione
di un libro, Telefona quando arrivi, su come la comunicazione
PAOLO RUFFINI
ATTORE
Paolo Ruffini, 38 anni a novembre e Francesco Mandelli, 37, in Gazzetta
l’aggravante di una telecamera che, filmando tutto ciò che
accade, diventa un Grande
Fratello utile a realizzare il
film, rigorosamente in soggettiva. «Una tecnica adottata dai
film horror per fare più paura
— spiega Paolo Ruffini — e
che qui è usata per fare entrare
nella risata. In quella notte in
pratica abbiamo girato il film
che voi andrete a vedere».
GRUPPO AFFIATATO «Sono
state sei settimane molto divertenti — gli fa eco Mandelli
—: abbiamo creato un bel
gruppo, si respirava un’aria festaiola, è stato tutto davvero
molto comico». Tanto che il
sta cambiando nell’epoca del
web, e poi Natale a Londra, in
uscita il 15 dicembre: Mandelli
invece sta per iniziare le riprese di Start, una serie per Rai 2.
Ma intanto sbarca nei cinema I
Babysitter, remake della commedia francese Babysitting,
nella definizione del regista
Bognetti un mix fra Una notte
da leoni e Mamma ho perso
l’aereo. Con l’aggiunta di un
po’ di Blair Witch Project, per
andare proprio dentro alla risata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VIDEOINTERVISTA
Ruffini e Mandelli in Gazzetta
www.gazzetta.it
SHOWBIZ
INSIEME SULLE NOTE DI «SI ALZA IL VENTO»
Jovanotti, 50 anni, e Roberto Bolle 41, durante la performance su Rai 1
Jovanotti con Bolle in tv
è ballerino per una notte
 «E noi stiamo già ballando...» cantava qualche anno fa. E per i
cinquant’anni appena compiuti Jovanotti si è regalato una serata
da vero ballerino con Roberto Bolle nello show-evento su Rai1. I due
artisti hanno danzato sulle note del brano di Jova «Si alza il vento».
SESTO ALBUM
IL COMICO OLTRE IL 7%
Torna la Keys
Il 4 novembre
esce «Here»
Tale e Quale show
visto da 5 milioni
La7, bene Crozza
 A 15 anni dal suo debutto,
la cantautrice newyorkese
Alicia Keys firma il sesto
album: «Here» esce il 4
novembre. Già disponibile
il singolo «Blendend
Family (What You Do For
Love)». Alicia descrive l’album
come la sua città, «crudo e
aggressivo» ma anche come
un autoritratto «potente
e veritiero al massimo».
 «Tale e Quale show» vince la
sfida del venerdì sera: il varietà di
Rai1 ha totalizzato 5 milioni e 172
mila spettatori, pari al 24.11% di
share. Battuta la fiction di Canale
5 «Squadra antimafia», vista
da 2 milioni e 886 mila spettatori
(12.41%). È stata ottima la
partenza della nuova stagione
di «Crozza nel paese delle
meraviglie» su La7, seguita da un
milione e 841 mila, 7.33% di share.
SI CONCLUDE STANOTTE IL DESERT TRIP: TRE GIORNI DI MUSICA IN CALIFORNIA, CI SONO ANCHE GLI WHO
CENTINAIA DI EVENTI DA NORD A SUD
Dylan, gli Stones e McCartney
I «nonni rock» sullo stesso palco
Una domenica a tutta cultura
Musei e borghi da esplorare
 Ottanta minuti di esibizione
di Bob Dylan, che ha cantato
«Tangled Up in Blue», «Highway
61 Revisited» e «Make You Feel
My Love» ma non ha mai parlato
con gli spettatori, restando a
lungo seduto dietro il piano. Si è
aperto venerdì sera con il suo
concerto e con quello dei Rolling
Stones il «Desert Trip», raduno
dei padri fondatori del rock
moderno a Indio, nord-est di San
Diego, in California. Festival non
privo di autoironia: Mick Jagger
ha esordito dicendo «benvenuti
alla casa di riposo per anziani
musicisti in pensione»: gli Stones
hanno eseguito «Ride Em on
Down», traccia contenuta nel
nuovo album ma anche classici
Mick Jagger ha 73 anni AFP
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
CONSIGLI
21/3 - 20/4
ARIETE
21/4 - 20/5
TORO
21/5 - 21/6
GEMELLI
22/6 - 22/7
CANCRO
23/7 - 23/8
LEONE
24/8 - 22/9
VERGINE
5,5
8
6,5
5,5
6,5
7,5
Essere troppo
impulsivi vi fa
rischiare frontali
nei rapporti con gli
altri. Controllatevi
e siate più
strateghi, non
tontoloni. Grigior
suino aleggia.
Avete gli stivali
delle sette leghe,
oggi. Per arrivare
dove volete.
Con fortuna e
compiacimento.
C’è pure tripudio
fornicatorio.
Domenicona.
Potete resettare e
investire in senso
ampio, oggi. Ma
non fatevi beghe
mentali. La fortuna
vi sorveglia, voi
fornicate con
passione e
meticolosità.
In tanti desiderate
adagiare su un
cucchiaio chi vi
stressa e di
imboccare i varani
di Komodo. Don’t
scler, mediate.
O isolatevi. C’è
tedio suino.
Vita sociale,
fitness, soldi e
lavoro ricevono
assist astrali
proficui di cui
godere. L’amore è
colonstimolante e
il sudombelico
riposa, tuttavia.
L’umore migliora
perché la domenica
porta soddisfazioni
multiple.
Utili anche
all’autostima. Siete
figherrimi e la
fornicazione is very
ruspant.
23/9 - 22/10
BILANCIA
23/10 - 22/11
SCORPIONE
23/11 - 21/12
SAGITTARIO
22/12 - 20/1
CAPRICORNO
21/1 - 19/2
ACQUARIO
20/2 - 20/3
PESCI
5,5
7+
7
7+
6-
7+
Noie in casa
potrebbero
irritarvi o
demotivarvi.
E zebedei e
sudombelico
precipitare.
Ussignùr. Passa
presto, tranqui.
GAZZA
METEO
a cura di 3BMETEO.COM
Il vostro fine
umorismo
conquista. Viaggi,
lavoro e vita
sociale lasciano
un buon sapore
in bocca. Come
la fornicazione.
Fantastico.
OGGI
Milano
MAX 16°
MIN 12°
Il pragmatismo
vi fa vincere,
l’animo si
rasserena, le spese
sono avvedute e
convenienti. Bella
domenica. Pure sul
piano suino, muy
sollecitato.
Roma
MAX 22°
MIN 14°
La Luna vi rende
intuitivi, bravi a
risolvere,
inaugurare,
stravincere.
L’amore, poi,
ammorbidisce il
doberman in voi:
l’ormone esagera.
DOMANI
Milano
MAX 18°
MIN 11°
Roma
MAX 19°
MIN 13°
come «Satisfaction» e il pezzo dei
Beatles «Come Together».
Ieri sera è toccato a Neil Young e
Paul McCartney, stanotte a gli
Who e a Roger Waters. Costo,
da 399 a 1.599 dollari per il pass
di tre giorni, 199 dollari come
tariffa minima per una sera.
Cifre che non hanno impedito
l’afflusso di 75 mila fan.
Non male per dei “nonni”: il più
giovane della compagnia è Ron
Wood, classe 1947.
Domenica forse
faticosina,
caratterizzata da
un probabile
imprevisto o da un
cicinin di solitudo.
Pure suina,
probabilmente.
Don’t lagn, su!
La soddisfazione vi
pervade, voi siete
più in bolla e meno
sfigopenduli.
Pure lavoro,
amici e movida
appagano. E il
sudombelico es
muy indaffarato.
DOPODOMANI
Milano
Roma
MAX 13°
MIN 10°
MAX 15°
MIN 10°
IL FILM
«HOOLIGANS»
L’AMERICANO
CHE TIFA
WEST HAM
Cacciato ingiustamente
dal college di Harvard, un
giovane americano (Elijah
Wood) vola a Londra e,
attraverso il cugino, entra
nella frangia più violenta
degli ultrà del West Ham
United, club di calcio
londinese. Finendo
catapultato in una guerra
tra fazioni. Ritratto del
fenomeno ultrà in
Inghilterra con l’attore
diventato celebre per la
saga de «Lo Hobbit».
DA VEDERE STASERA
SU RAI 4 ALLE 22.50
39
 Una domenica all’insegna della cultura in
tutta Italia. Torna «Domenica di carta» con
l’apertura straordinaria di decine di biblioteche
e archivi statali, tra spettacoli, reading e
mostre. È anche il giorno di «Famiglie al
museo» con l’apertura di circa 800 luoghi della
cultura per giocare e imparare. E si esplorano i
borghi più belli con la «Giornata bandiere
arancioni»: eventi in oltre cento piccoli comuni
da nord a sud.
LO SPORT IN TV
CALCIO
VERONA - BRESCIA
Serie B
12.30 - Sky Sport 1,
Sky CALCIo 1 e Sky
SuperCALCIo
RUSSIA - COSTA RICA
Amichevole
15.00 - Sky Sport pLuS
PISA - SPAL
SerIe B
15.00 - Sky CALCIo 1
VICENZA - CESENA
SerIe B
15.00 - Sky CALCIo 2
BARI - ENTELLA
SerIe B
15.00 - Sky CALCIo 3
PERUGIA - AVELLINO
SerIe B
15.00 - Sky CALCIo 4
SPEZIA - CARPI
SerIe B
15.00 - Sky CALCIo 5
LATINA - TRAPANI
SerIe B
15.00 - Sky CALCIo 6
PRO VERCELLI TERNANA
SerIe B
15.00 - Sky CALCIo 7
SALERNITANA BENEVENTO
Serie B
17.30 - Sky CALCIo 1
GALLES - GEORGIA
Qualificazione
Mondiale 2018
18.00 - Sky Sport MIX
e Sky CALCIo 2
MACEDONIA - ITALIA
Qualificazione
Mondiale 2018
20.45 - rAI uNo
ISLANDA - TURCHIA
Qualificazione
Mondiale 2018
20.45 - Sky CALCIo 2
ALBANIA - SPAGNA
Qualificazione
Mondiale 2018
20.45 - Sky Sport MIX,
Sky Sport 3
e Sky CALCIo 1
PARIGI TOUR
16.00 - euroSport
FOOTBALL
PITTSBURGH STEELERS NEW YORK JETS
NFL
19.00 - Sky Sport pLuS
OAKLAND RAIDERS SAN DIEGO CHARGERS
NFL
22.30 - Sky Sport pLuS
AUTOMOBILISMO GOLF
GP DEL GIAPPONE
Gara
07.00 - rAI uNo, Sky
Sport 1, Sky Sport MIX
e Sky Sport ForMuLA 1
BASKET
EA7 ARMANI MILANO SIDIGAS AVELLINO
Serie A maschile
12.00 - Sky Sport 2
THE FLEXX PISTOIA ENEL BRINDISI
Serie A maschile
20.45 - rAI Sport 1
CICLISMO
MONDIALI SU STRADA
prova a cronometro
a squadre maschile.
Da Doha, Qatar
13.00 - rAI Sport 1
ALFRED DUNHILL
LINKS CHAMPIONSHIP
pGA european tour.
Finale
14.00 - Sky Sport 2
TENNIS
WTA PECHINO
Finali
10.30 - SuperteNNIS
ATP PECHINO
Finali
13.30 - SuperteNNIS
VOLLEY
CUCINE LUBE
CIVITANOVA LPR PIACENZA
Superlega
18.00 - rAI Sport 1
40
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
40
2
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016
Infinito Ledesma
«Felice per la Lazio
Ora più continuità»
1«Non m’aspettavo una partenza così: bravo Inzaghi
Questo club merita il ritorno in Europa, come i tifosi»
Elmar Bergonzini
ROMA
Q
uattro gol in 10 partite. A
Cristian Ledesma il trifoglio del Panathinaikos sta
portando fortuna. Anche se lui
minimizza: «Non ho fatto nulla
di speciale, ho segnato su rigore». E garantisce ancora assist
ed equilibrio tattico. «Sono contento. In squadra ci sono giocatori di tante nazionalità diverse, i greci non sono tanti – ha
raccontato –. Non mi era mai
successo di dover parlare inglese durante gli allenamenti. Alla
mia età fa piacere maturare anche dal punto di vista umano».
Anche Atene a Cristian piace
parecchio: «Città meravigliosa.
E poi sto a poco più di un’ora di
volo da Roma e finalmente sto
con la mia famiglia. L’anno
scorso in Brasile mi è mancata
molto, non posso farne a meno». Un po’ come la Lazio. Che
per lui è una famiglia.
Si aspettava una partenza del
genere dopo i problemi estivi?
«Sinceramente no. Inzaghi è
stato davvero molto bravo. Era
una situazione difficile perché è
evidente che la società avesse
scelto Bielsa e che lui non facesse più parte del progetto Lazio.
È però riuscito a fare gruppo,
che è importantissimo».
L’unico un po’ in difficoltà sembra Cataldi, che pure nel suo primo anno fece benissimo.
«Danilo è bravo, prima o poi
emergerà. Dopo essere stato a
Crotone e aver fatto bene nella
squadra che arrivò terza, la so-
cietà non avrebbe dovuto spendere tanti soldi per Milinkovic
che gli avrebbe tolto spazio. Lui
però ora deve assumersi le sue
responsabilità e fare il salto di
qualità. Ha voglia di emergere,
è forte e laziale: farà bene».
In che ruolo lo vede meglio?
«Può giocare sia nel centrocampo a due che in quello a tre. Da
regista è un po’ sprecato. Non è
il suo ruolo. Lui però deve entrare in campo convinto, indipendentemente dal ruolo in cui
viene schierato. Io credo in lui».
Dopo qualche capriccio estivo
chi sta emergendo è Keita…
«Mi hanno sorpreso i suoi comportamenti perché lo avevo lasciato molto maturato. Credo
sia stato consigliato male. Sono
contento però che sia subito stato reintegrato. So cosa vuol dire
essere messi ai margini».
Ora si aspetta il rinnovo come
gesto d’amore?
«I gesti d’amore non vanno richiesti. Deve fare quello che
sente. La Lazio è una grandissima società, è bello rappresentarla e portare avanti la sua storia. Deve capire se a lui sta bene
questo o se vuole altro».
Immobile che impressione le sta
facendo?
«Molto buona. Sono andato allo
stadio insieme a mio figlio Daniel per Lazio-Juventus e devo
dire che mi sembrava un po’ isolato lì davanti. Quel giorno fece
anche una buona prestazione,
ma aveva bisogno di maggiore
supporto che, secondo me, nelle ultime partite sta ricevendo».
CATALDI PUÒ FARE
BENE, ORA SERVE IL
SALTO DI QUALITÀ
IO CREDO IN LUI
IMMOBILE MI HA
FATTO UNA BUONA
IMPRESSIONE, PERÒ
VA SERVITO DI PIÙ
CRISTIAN DANIEL LEDESMA
EX CAPITANO DELLA LAZIO
14
 Le reti realizzate da Ledesma
in 318 partite giocate in
biancoceleste. Tra queste, 12
sono state segnate nelle 259
gare disputate in campionato
2
 I trofei vinti da Ledesma con
la Lazio (le Coppe Italia del 2009
e del 2013). Sarebbero 3 con la
Supercoppa italiana del 2009,
ma Ledesma era fuori rosa
Cristian Daniel Ledesma, 34 anni, dal 2006 al 2015 con la Lazio, Attualmente gioca col Panathīnaïkos EPA
A Roma sta già tornando l’entusiasmo: lei da tifoso cosa spera
per la Lazio?
«Quello che manca è la continuità. Per questo vorrei che riuscisse ad arrivare in Europa per
3-4 anni di fila. E vorrei anche
che il presidente dichiarasse un
obiettivo come questo. Però dico anche ai tifosi di stare attenti: non tutti quelli che si occupano di Lazio sono laziali. Parlare
subito di Champions League
può essere controproducente
perché si possono creare aspettative difficili da realizzare. Poter lavorare con serenità è importante. A tal proposito ricordo un simpatico aneddoto che
riguarda Zarate. Mauro era da
poco arrivato a Roma e parlò
subito di scudetto. Era evidentemente un obiettivo irrealizzabile quell’anno. Dabo che era
più esperto corresse subito il tiro e parlò di obiettivi molto più
alla portata. Non si creino
aspettative troppo alte. La Lazio
deve lavorare in tranquillità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Come cresce Luis Alberto
Lukaku k.o.: niente Bologna
 (s.cie.) Sei gol nel test di
ieri mattina con la Primavera.
In evidenza Luis Alberto e
Djordjevic con una doppietta
a testa; di Murgia e Tounkara
le altre reti nella sfida di due
tempi di 40’. Buone le
indicazioni per Inzaghi,
soprattutto dal giocatore
spagnolo che, oltre alle due
reti, ha fatto registrare
notevoli progressi dal punto
di vista fisico. Alla ripresa
delle ostilità può essere
un’arma in più a disposizione
dei biancocelesti. Bene anche
i giocatori finiti ai margini del
progetto come Gonzalez e
Tounkara. Presto per parlare
di un loro reintegro, ma
l’ipotesi non è neppure da
scartare. Dopo il test Inzaghi
ha concesso ai suoi due giorni
RUGBY
NOTIZIE
di riposo, fissando la ripresa
della preparazione a martedì.
Giorno in cui dovrebbero
tornare in gruppo sia Marchetti
sia Basta, che hanno superato i
rispettivi infortuni. La lista degli
indisponibili, però, si allunga di
nuovo perché venerdì Lukaku si
è fatto male nel corso di BelgioBosnia. Il laterale ha rimediato
una distorsione alla caviglia,
martedì farà controlli in Paideia
che stabiliranno l’esatta entità
dell’infortunio. I legamenti non
dovrebbero essere interessati, in
ogni caso il giocatore salterà
quasi certamente il match col
Bologna di domenica. Partita che
ovviamente non giocheranno
neppure Bastos e Biglia, i cui
tempi di recupero restano
lunghi.
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PATTINAGGIO
La Lazio sconfitta Frascati Skating
con il Petrarca
la grande gioia
«Ci tocca soffrire» per Lucaroni
PALLANUOTO
Addio Coppa Italia
Ma Ciocchetti consola
la Roma Vis Nova
 BRESCIA La Roma Vis Nova
dice addio alla Coppa Italia e ai
sogni d’accesso all Final Four, ma
l’impresa appariva ardua già alla
vigilia. Agli uomini di Ciocchetti
sono fatali le sconfitte contro il
Brescia padrone di casa e contro
il Savona. Gara senza storia al
mattino, combattuta invece
nell’ultimo confronto col “sette”
di Angelini. Decisivo l’avvio
titubante di Pappacena e
compagni dove il parziale di 3-0
si è rivelato determinante ai fini
del k.o. Eliminazione che sa di
boccone amaro per il tecnico
Cristiano Ciocchetti, tecnico
della Roma che è comunque già
FINISCE 6-0 IL TEST CON LA PRIMAVERA
proiettato col pensiero all’inizio
del campionato. «Spiace uscire
da questa competizione –
osserva – ma va detto che lo
facciamo a testa alta,
considerando pure la buona
prova di venerdì contro la Sport
management che ha ben altre
ambizioni rispetto a noi. Ci è
mancata la lucidità per provare
a fare l’impresa, certo, però nel
complesso posso essere
contento di come è andata
questa fase. Prendiamo le gare
come un allenamento in vista
dell’esordio in campionato».
Fabio Pettenò
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Simone Pappacena, 27 anni, attaccante dei «leoni» ROMAVISNOVA
BRESCIA-VIS NOVA 12-5
(4-0, 5-1, 2-0, 1-4)
BRESCIA: Del Lungo, Manzi 2,
C.Presciutti 2, Randjelovic,
Paskovic 2, Rizzo 2, Muslim, Nora
1, C.Presciutti, Guerrato, Ubovic
3, Napolitano, Morretti. All. Bovo.
ROMA VIS NOVA: Nicosia,
Innocenzi, Pappacena, Delas,
Gianni 1, Bitadze, Jerkovic,
Vittorioso 1, Vitola, Gobbi,
Migliorati 2, Briganti 1, Brandoni.
All. Ciocchetti. ARBITRI:
Brasiliano e Pinato. NOTE: sup.
numeriche Brescia 9 (4 gol),
Roma Vis Nova 8 (4). Rusc. 3 f.
Guerrato 4° t. Rigore fallito da
Migliorati (traversa) nel 4° t.
SAVONA-VIS NOVA 8-6
(3-0, 1-3, 2-1, 2-2)
SAVONA: Antona, J.Colombo,
Damonte 2, L.Giunta, L.Bianco,
Ravina 1, Grosso, Milakovic 1,
G.Bianco 1, Gounas 1, Piombo
1, Sadovyy 1 rig. Missiroli. All.
Angelini.
ROMA VIS NOVA: Nicosia,
Innocenzi, Pappacena 1, Delas
1, Gianni 1, Bitaze 2, Jerkovic,
Vittorioso 1, Vitola, Gobbi,
Migliorati, Briganti, Brandoni.
All. Ciocchetti.
ARBITRI: Gomez e Taccini.
NOTE: sup. num. Savona 7 (6
gol), Roma Vis Roma 9 (3) .
Usc. 3 f. Jerkovic 3° t.
 (g.l.g.) Giornata amara e da
dimenticare per le romane
uscite sconfitte dai rispettivi
impegni. La Lazio contro il
Petrarca all’Acquacetosa è
durata 30’. Poi la meta tecnica,
su crollo della mischia, ha posto
fine alla partita e dall’11-10 per la
Lazio si è passati all’11-31 a fine
primo tempo. È finita 64-23 per i
patavini con altre 5 mete, ed una
reazione d’orgoglio
biancoceleste con due segnature
di Ferrini e Coronel: «Sapevamo
che era dura, ora dobbiamo
rimboccarci le maniche e
soffrire», dice il tecnico Montella.
A Viadana escono sconfitte
anche le Fiamme Oro 27-22 dopo
una partita sempre in equilibrio
risolta dalla maggiore praticità
degli emiliani. Unica
consolazione il punto di bonus.
Ora la sosta e spazio al trofeo
eccellenza con in programma il
derby Fiamme Oro-Lazio.
 (g.s.) Luca Lucaroni della
Frascati Skating, in coppia con
Rebecca Tarlazzi, ha vinto l’oro
nell’artistico coppie
«programma lungo» al mondiale
in corso a Novara, dove all’ottavo
giorno di gare l’Italia è sempre
più sola in testa al medagliere
con nove ori, nove argenti e
cinque bronzi.
È stato un podio tutto azzurro
quello che Luca e Rebecca
hanno scalato, dal momento che
alle loro spalle si sono piazzate
altre due coppie italiane: Marco
Garelli e Sara Venerucci, giunti
secondi e Nicola Merlani con
Alessia Gambardelli, finiti terzi.
Una prestazione da veri
fuoriclasse, che conferma il
primo posto ottenuto ai Mondiali
di Cali 2015. Ovviamente grande
soddisfazione dei dirigenti della
Frascati Skating, che hanno
accolto il successo di Luca con
un applauso e un brindisi.
42
4
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
REC
Serie A R Il personaggio
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Ecco Massara
il «laureato»
che cerca lode
con la Roma
LEGA PRO
Dalla A al Racing
Carica De Sousa
«Zero rimpianti»
Giuseppe Di Giovanni
ROMA
D
1Allievo di Sabatini, uomo-ombra a Trigoria
Fino all’incarico di d.s. per dare una svolta
Walter
Sabatini, 61
anni, è stato
per 5 anni il
direttore
sportivo della
Roma ANSA
Chiara Zucchelli
ROMA
A
Trigoria dicono che Frederic Massara parli poco,
lavori tanto e ascolti ancora di più. Ecco perché in
questi anni sembra sia stato
l’unico che è riuscito a contenere personaggi apparentemente inconciliabili come Sabatini, Pallotta e
Gervinho. Già, l’ivoriano
è stato uno dei segreti di
Massara alla Roma: non perché lo abbia scelto lui, ma
perché lui ci parlava e, soprattutto, riusciva a farlo ragionare, limitando quegli eccessi
che mandavano su tutte le furie Sabatini e i compagni.
DAL LOUVRE A TRIGORIA Il
«sabaudo» Massara, per dirla
con le parole del suo predecessore, è nato a Torino nel 1968,
ma di rivoluzionario la sua
educazione ha avuto poco: la
mamma, scomparsa ad aprile,
lavorava al Louvre ed era una
funzionaria stimatissima, lui è
stato cresciuto un po’ in italiano
e un po’ in francese (a cui negli
anni ha aggiunto inglese, spagnolo e un po’ di tedesco), e, come ha raccontato proprio Sabatini, si distingue per educazione
e pazienza. A cui va aggiunta
l’umiltà, dote che gli è riconosciuta da tutti a Trigoria, e la capacità di rischiare, visto che sull’arrivo di Garcia a Roma nel
2013 c’è anche la sua firma.
GRANDE SALTO Le premesse
per fare «un ottimo lavoro» ci
sono tutte, adesso però Massara, che odia i riflettori, dovrà lasciare il backstage e salire sul
palco. Non più delfino, ma
squalo, come deve essere un direttore sportivo di una società
che non ha disponibilità illimitata. Dopo una vita passata nel
calcio (e accanto a Susanna, la
moglie, di Torino come lui) il
momento sembra giusto: ha ini-
43
5
James Pallotta, 58 anni, e il neo d.s. Frederic Massara, 47 anni, ANSA
Nainggolan twitta
alla stampa belga
«Quante cavolate»
 (zuc) Radja Nainggolan,
con un post su Twitter, ha
deciso di replicare a parte
della stampa belga (e
indirettamente anche al
c.t. Martinez) che si era
detta sorpresa della sua
presenza contro la
Primavera dopo la
rinuncia alla nazionale per
motivi fisici: «Ho letto
qualche cavolata (il temine
non è questo, ndr) sul fatto
che ho giocato in una
amichevole. Sto cercando
di rimettermi fisicamente
a posto. Non sono
abbastanza allenato per
giocare una partita
ufficiale. Può
un’amichevole per mettersi
in forma essere pesante
come una gara ufficiale?».
ziato nelle giovanili granata,
ma nella stagione 1992-93 ha
giocato in A con il Pescara, senza mai sfondare davvero. Ha
tentato la carriera di allenatore,
prima di conseguire il diploma
da direttore sportivo (110/110
la votazione finale) e raggiungere nel 2011 Sabatini a Roma,
dopo l’esperienza a Palermo.
i vite, calcistiche e non, ne ha vissute
tantissime. Già, perché Claudio De Sousa, 31enne attaccante del Racing Club
Roma, fu l’uomo che segnò al Messina con la
Lazio e fu portato da Di Canio sotto la curva,
ma anche quello che rifiutò la proposta di Lotito per rimanere in biancoceleste. Fu l’uomo
che steccò col primo Torino di Cairo, ma anche
quello che si fermò per tre anni per l’occlusione dell’arteria pedidia. «Diciamo che con me
Claudio De
Sousa, 31 anni,
attaccante
della Racing.
In questo
campionato
ha segnato 3
reti in 4 gare
non ci si annoia mai. Avevo pensato di cambiare mestiere, ma è stata una carriera particolarmente avvincente – dice –. Ora ho delle responsabilità importanti, il Racing ha fatto affidamento su di me per far crescere i giovani».
REALISTA L’ex d.s. lo ha scelto
per la capacità di essere concreto, senza lasciarsi trascinare
troppo dalla fantasia, ma soprattutto lo ha voluto accanto
perché Massara è un grande conoscitore di calcio e ama seguire la squadra ogni momento. In
questi anni si è occupato anche
della Primavera, adesso lo
aspetta la sfida più impegnativa. Guai però ad esagerare, visto che nelle – rarissime – interviste, Massara ha detto: «Nessuno parli di sofferenza nel calcio,
certi termini lasciamoli per le
cose serie».
PERCORSO Quel gol in Lazio-Messina del 27
ottobre del 2004 fu l’unico della sua carriera
in Serie A, poi un po’ di B e tante categorie
inferiori. «Ma io non ho rimpianti. Ho sempre
fatto il massimo di quello che ho potuto». Poi,
però, sono arrivati momenti brutti, come
quando gli tolsero l’idoneità sportiva. Ripartì
dal Murata, squadra di San Marino, nel 2010 e
nel 2012 gli ridiedero l’idoneità. Ora 4 gol nell’inizio di stagione al Racing, che oggi sfida il
Siena. «Con 6 punti in 7 gare abbiamo raccolto
meno di quanto seminato. È giunta l’ora di
vincere». Parola di un bomber vero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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DOMENICA 9 OTTOBRE 2016
1
2
LE VIE IN ROSA
di PAOLO
BARTEZZAGHI
BERGAMINI, LA STRADA
DEI FORMAGGIAI
DI ORIGINE OROBICA
L
Mezzogiorno
con l’Olimpia
dei record
1Alle 12 la sfida con Avellino. Per la prima
volta oltre 4000 abbonamenti per Milano
Flavio Suardi
D
opo la finale di Supercoppa dello scorso 25
settembre (90-72 per
Milano) l’Olimpia ritrova la Sidigas Avellino alle 12, nel lunch-match della seconda giornata di campionato. Una gara
sicuramente stimolante per gli
uomini di Repesa, reduci dal
successo sofferto a Capo d’Orlando e per quelli di Sacripanti,
vittoriosi su Torino.
LA PAROLA AI COACH «Avellino è una squadra costruita bene — ha detto coach Jasmin
Repesa — una squadra che mira a risultati importanti e con
uno sguardo alle competizioni
internazionali. Ho grande rispetto per loro e per Pino Sacripanti, un tecnico che apprezzo
e considero un amico. Questo
rispetto è aumentato dopo
averli affrontati in Supercoppa. Verranno a Milano determinati e per batterli servirà
una partita convincente da
parte di tutti. Abbiamo lavorato molto e bene, sapendo che
dalla prossima settimana gli
impegni si moltiplicheranno e
non avremo più pause». «Andremo a giocare su un campo
di una squadra che ha perso
una sola volta in campionato
l’anno scorso e ha perso contro
noi — ha detto invece coach
Sacripanti — e proprio per
questo motivo sarà una partita
stimolante. Nella Supercoppa
non siamo riusciti a contenere
la loro forza e abbiamo mollato
negli ultimi 15 minuti. Siamo
consapevoli che dobbiamo fare
una partita migliore e c’è grande volontà nell’affrontare un
avversario così forte. L’obiettivo è giocare più minuti di gran-
Arese, al Centro
incontri ed eventi
con le stelle EA7
 Da domani a domenica
Il Centro, il grande spazio
commerciale di Arese,
ospiterà l’Olimpia Milano.
In particolare sabato 15 il
programma avrà una
scaletta speciale: a
cominciare dalle 10 del
mattino sono previste
training session con
Davide Destro, istruttore
e responsabile di tutte le
attività dell’Armani Junior
Program. Alle 15.30,
invece, Bruno Cerella e
Davide Pascolo, due stelle
dell’Olimpia Milano,
accoglieranno i tifosi per
uno speciale incontro tra
selfie e autografi.
de qualità e non c’è niente di
meglio che mettersi alla prova
contro una squadra attrezzata
come Milano. Siamo pronti a
livello mentale, non ancora a
livello fisico ma faremo del nostro meglio».
PRECEDENTI Trentasette i precedenti tra Milano e con
l’Olimpia comanda 25-12. La
Sidigas ha ottenuto i risultati
migliori in Coppa Italia eliminando l’Olimpia nei quarti di
finale due volte, nel 2010 ad
Avellino e nel 2011 a Torino.
Nei quarti del 2015 l’Olimpia
ha prevalso solo di due punti
con canestro a fil di sirena di
MarShon Brooks. Nella finale
del 2016 l’Olimpia ha vinto 8276 con 17 punti di Sanders.
Tuttavia negli ultimi tre anni
l’Olimpia in casa è 44-1 in regular season ma l’unica sconfitta le è stata inflitta proprio
dalla Sidigas nella stagione
scorsa: in quell’occasione finì
81-80, con tripla dell’ex-canturino Leunen allo scadere.
ABBONAMENTI Buone notizie
intanto arrivano anche dal botteghino per i biancorossi. Per la
prima volta nella sua storia
l’Olimpia ha infranto la barriera dei 4000 abbonamenti. L’anno dopo la conquista del titolo
2014, l’Olimpia chiuse la campagna abbonamenti a quota
3.694, record di società di tutti
i tempi, mentre la stagione passata l’Olimpia ha finito la campagna abbonamenti a quota
3.592. All’inizio della stagione
2012-2013, gli abbonamenti
avevano sfondato di poco quota 2000, dunque nel giro di tre
stagioni il numero è più che
raddoppiato.
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 1 Milan
Macvan, 27
anni, durante
la finale di
Supercoppa di
due settimane
fa, vinta
dall’Olimpia su
Avellino 90-72
 2 La tripla
decisiva di
Maarty
Leunen, 31
anni, nella
vittoria di
Avellino a
Milano lo
scorso 31
gennaio, unica
sconfitta
casalinga
dell’Olimpia in
stagione
regolare negli
ultimi tre anni
a via è stretta, parte da via Larga e
sfocia in via Festa del Perdono. Per
la prossimità con la fermata dei tram
in via Larga e con piazza Duomo, è una
delle strade che studenti e personale
utilizzano maggiormente per arrivare
all’Università Statale. Anche perché è
una via pedonale, a parte il traffico
locale consentito per raggiungere i pochi
negozi e le abitazioni. Via Bergamini non
è intitolata a qualche personaggio storico
con il suddetto cognome. Come spiega
l’imprescindibile «Le vie di Milano dalla
A alla Z» di Claudio e Vittore Buzzi, «il
toponimo ricorda il tempo in cui era la
via dei venditori di formaggi e latticini
quasi tutti provenienti da Bergamo, da
cui il nome di bergamini».
Di questo passato caseario non rimane
alcuna traccia in una strada che ospita
gioiellerie, ristoranti, uno storico
negozio di casalinghi e una copisteria a
uso degli universitari. All’interno della
chiesa San Bernardino alle Ossa, nella
vicina piazza Santo Stefano, i Buzzi
aggiungono che «è conservata una tavola
cinquecentesca di san Lucio, martire
protettore dei fabbricanti di formaggi,
poiché nella chiesa aveva sede la loro
confraternita». L’ossario della chiesa è
ricoperto di teschi e ossa riesumati nei
cimiteri soppressi dopo la chiusura
dell’ospedale che qui c’era nel 1600.
CIAMILLO
Via Bergamini è stata teatro di scontri ai
tempi della contestazione universitaria
quando, proprio all’altezza dello sbocco
con via Festa del Perdono, nel novembre
del 1969 gli studenti eressero una
barricata in difesa della Statale occupata.
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Il campanile di Sant’Antonio Abbate da via Bergamini
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
CALCIO: SERIE D
IPPICA: I GRAN PREMI
39
3
RUGBY: ECCELLENZA
Varese ci prova a Bra
Pergolettese in fuga?
Monza, c’è il Pontisola
Calvisano e Viadana
una festa doppia
Bresciani in vetta
L’edizione 2015 del Dormello all’ippodromo del galoppo FOTOGRAMMA
La festa del Varese dopo la vittoria sull’OltrepoVoghera VARESEPRESS
Serena Scandolo
S
esta giornata di Serie D
oggi alle 15 con un vero e
proprio testacoda nel girone A, dove il Varese capolista
andrà a cercare l’allungo sul
campo del Bra ultimo a zero
punti. In zona playout, il Legnano in settimana ha esonerato il tecnico Banchieri affidando la panchina al giocatore
Fabrizio Salvigni, che ora è ufficialmente solo allenatore; a
pari punti c’è anche la Folgore
Caratese del presidente Michele Criscitiello, giornalista e direttore di un portale di informazione sportiva, che lunedì –
affidando a un lungo editoriale
le sue riflessioni sui mali del
calcio – proprio sul suo sito di
informazione ha trovato spazio
per lamentare una serie di errori arbitrali nei confronti del
suo club; lui non ci sta, fa sapere, e rilancia con velate minacce al presidente federale Carlo
Tavecchio.
da anche nel girone B, dove la
Pergolettese a punteggio pieno
cerca il record di sei vittorie su
sei in casa con il Levico penultimo ad un punto, mentre il
Monza spettatore interessato a
-2 sarà impegnato nel difficile
match con il Pontisola.
Girone A Bra-Varese, Caronnese-Borgosesia, Casale-Bustese, LegnanoVerbania, OltrepoVoghera-Inveruno,
Pinerolo-Cuneo, Pro Sesto-Gozzano,
Pro Settimo-Folgore Caratese, Varesina-Chieri.
Classifica Varese 12, Borgosesia e
Chieri 11, Casale e Pro Sesto 10, Caronnese 9, OltrepoVoghera, Verbania,
Varesina e Pinerolo 7, Gozzano, Cuneo,
Bustese e Inveruno 5, Folgore Caratese e Legnano 4, Pro Settimo 3, Bra 0.
Girone B Ciliverghe-Virtus Bergamo,
Ciserano-Caravaggio, Darfo-Cavenago
Fanfulla, Dro-Scanzorosciate, LeccoGrumellese, Monza-Pontisola, Pergolettese-Levico, Seregno-Olginatese,
Bolzano-Pro Patria.
Classifica Pergolettese 15, Monza 13,
Virtus Bergamo 11, Ciliverghe e Seregno 10, Pontisola 9, Carvaggio e Pro
Patria 8, Dro e Olginatese 7, Darfo 6,
Cavenago Fanfulla e Ciserano 5, Bolzano 4, Lecco e Grumellese 3, Levico e
Scanzorosciate 1.
L’ALTRO GIRONE Quasi testaco-
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Verziere e Dormello
A San Siro l’orgoglio
del galoppo milanese
Enrico Landoni
L
a giornata dell’orgoglio
ippico milanese è in
programma oggi a San
Siro, dove infatti, con un po’
di scighera autunnale a fare
forse da sfondo, ecco due
delle corse più rappresentative, per storia, intitolazione
e spirito, del galoppo ambrosiano: il Verziere (Gr. 3 –
m. 2000) e il Premio Dormello (Gr. 3 - m. 1600). Otto
le protagoniste della prima
che, dedicata al vecchio
mercato celebrato dal poeta
Carlo Porta e all’indimenticato turfman meneghino Aldo Cirla, ha come motivo dominante il duello tra le tre
anni Lopera e Valuta Pregiata. Va dunque di nuovo in
scena lo scontro aperto tra
Germania e Italia, con le
teutoniche ancora una volta
accreditate delle migliori
chance della vigilia, sulla
scorta dei risultati ottenuti
in particolare dalla citata allieva del top trainer tedesco
Peter Schiergen, da Fifth Avenue e da Meliora.
GRANDE ATTESA Sette saranno
le puledre protagoniste del
Dormello, la corsa intitolata alla località bagnata dal lago
Maggiore, dove il grande Tesio
decise, nel 1898, di impiantare
con donna Lydia il suo quartier
generale ippico, destinato poi a
diventare fucina e culla di straordinari campioni. In quest’ennesima sfida Italia-Germania,
sono tre le cavalle apparentemente più dotate e interessanti: la tedesca Rainbow Royal, al
momento imbattuta, e le bottiane Mi Raccomando, fresca di
successo nel Coolmore, e Candy Store, invitta così come la temibile avversaria, allenata da
Wohler. Da non perdere dunque la bella domenica di corse,
che fa da preludio alla giornata
più importante dell’autunno di
galoppo, esattamente tra una
settimana e imperniata attorno
al Jockey Club. E che contribuisce, con l’infinito duello italotedesco, a far crescere l’attesa.
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Prima vittoria per il Viadana: allo Zaffanella 27-22 sulle Fiamme Oro
Alessandro Soragna
D
opo due giornate il
Calvisano si ritrova, a
punteggio pieno, in
testa al campionato d’Eccellenza. Il calendario ha agevolato questa partenza dei
bresciani che non hanno affrontato formazioni, sulla
carta, in lotta per la parte alta della classifica, ma la prestazione offerta a Piacenza
(vittoria per 43-17) ha messo in evidenza un atteggiamento molto positivo sui
punti di incontro con le terze linee sugli scudi e una regia oculata in mediana.
Qualcosa da rivedere nelle
fasi statiche con i piacentini
che, soprattutto in mischia
ordinata, hanno saputo mettere in difficoltà il pacchetto
giallonero. L’altra formazione lombarda, il Viadana, ha
superato le Fiamme Oro allo
stadio Zaffanella (27-22).
Ignacio è stato premiato come «man of the match» per
il consueto contributo in di-
fesa oltre che per quella confidenza in attacco che lo porta a
semplificare le situazioni più
complicate. Ecco allora che per
la formazione di coach Frati diventa più semplice risalire il
campo e guadagnare metri preziosi quando hai un centro che
riesce a «catturare» i palloni
che piovono dall’alto dopo i
calci di Ormson e mantenere il
possesso in frangenti ad alta
difficoltà. Non basta? Il trequarti di Buenos Aires, pescato
nella squadra del San Cirano
durante la scorsa stagione, firma la prima meta del Viadana e
agevola la seconda di Gabbianelli. Promosso anche il pacchetto di mischia che porta gli
avversari a numerose infrazioni e ben tre cartellini gialli
estratti dall’arbitro Mitrea nei
confronti dei cremisi.
LA SERIE A E oggi alle 15 riparte la Serie A, con il derby tra
Asr Milano e Lumezzane, mentre il Junior Rugby Brescia è atteso da un Verona molto incisivo.
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Agenda e risultati R
Orago, Jerago, Premezzo e Cajello.
rossoblù di Petrov (3), Vanetti e Pozzi.
ATLETICA
 CORSA IN MONTAGNA/1 (s.s.) Si
svolge oggi a Mandello del Lario (Lc) la
21a edizione del trofeo Evangelista
Ferrario, corsa in montagna MolinaRifugio Elisa valida come quarta prova del
campionato delle Grigne Marco
Invernizzi. Il via è previsto alle 9, da
completare 8,264 chilometri con un
dislivello positivo di 1270 metri.
 CORSA IN MONTAGNA/2 (s.s.)
Cavaria Con Premezzo (Va) festeggia
oggi, con partenza alle 9, i 102 anni del
Cross Country dei 7 Campanili, corsa non
competitiva valevole per il circuito del
Piede d’Oro. Il percorso, della lunghezza
di 15,8 km, prevede il passaggio dalle
chiese di Cavaria, Santo Stefano, Oggiona,
DUATHLON
 TRICOLORI (al.f.) È la bergamasca
Sara Dossena (Raschiani Tri Pavese) a
centrare il titolo italiano di duathlon
sprint a Isso (Bg); alle sue spalle Giorgia
Priarone e Alice Capone. Nella prova
maschile, maglia tricolore a Massimo
Cigana che precede Alberto Gonzales e
Mattia Camporesi.
HOCKEY GHIACCIO
 MILANO-PERGINE 5-1 (gi.pr.) Davanti
ai 2000 spettatori dell’Agorà, il Milano
ottiene la prima vittoria da tre punti
battendo il Pergine 5-1 (1-0; 2-0; 2-1). Reti
TENNIS
 VILARDO FUORI (ga.ri.) Il milanese
d’adozione Francesco Vilardo è stato
eliminato in semifinale a Kiev (Ucraina,
10mila dollari) per mano del padrone di
casa Denys Mylokostov, 6-2 6-2 il risultato
finale. Fuori a un passo dalla finale anche
il bergamasco acquisito Ljubomir Celebic
a Bol (Croazia, 10mila dollari): 4-6 6-0 7-5
dall’altoatesino Riccardo Bellotti.
TRIATHLON
 MAZZETTI (al.f.) Prima passerella in
maglia tricolore per Annamaria Mazzetti:
a una settimana dal successo ai
campionati italiani di Riccione, la
milanese 12a ai Mondiali oggi gareggia
allo sprint di Lerici (Sp).
 ELEZIONI (al.f.) Oggi alle 17.30 al
palazzo del Coni di Milano si eleggerà il
nuovo consiglio del comitato lombardo.
Oltre all’uscente Mauro Garavaglia, per la
presidenza corre Maurizio Manni.
VARIE
 TRAIL (s.s.) Tre lombardi convocati per
i campionati Mondiali di Trail a Geres
(Por) sabato 29, lungo gli 85 km (con
4800 metri di dislivello) del Peneda-Geres
National Park con 40 nazioni: i
bergamaschi Lisa Bolzani e Carlo Salvetti,
entrambi portacolori del Bergamo Stars
Atletica, e il bresciano Luca Carrara
(Libertas Vallesabbia).
IN ZONA BAGGIO
Occupata parte del campo Kennedy
Il Comune: «Via o interveniamo»
 È destinata a durare poche
ore l’occupazione abusiva del
centro sociale «Soy Medel» di
uno spazio adiacente il Centro
sportivo comunale Kennedy
di via Fratelli Zoia, zona
Baggio. Il Comune di Milano
fa sapere che la Polizia Locale
ha già ricevuto denuncia per
occupazione abusiva
dell’immobile, di proprietà del
Comune. «L’auspicio – si legge
nella nota di Palazzo Marino – è
che l’impianto sia liberato
immediatamente, per procedere
così all’assegnazione in favore di
associazioni sportive tramite
regolare bando. Altrimenti sarà
necessario portare all’attenzione
delle autorità competenti la
richiesta di procedere a liberare
l’immobile», spiega la nota.
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016
Franco Cammarasana
TRAPANI
N
iente illazioni, ipotesi azzardate, suggestioni boccaccesche o inutili esondazioni su piaghe come mafie e
delinquenza varia: Serse Cosmi
chiede serenità. «Arriverà solo
quando finiranno le domande
sull’auto e sull’incendio». Meglio andare cauti, è l’invito con
il quale apre la conferenza
stampa il tecnico. Esortazione
al buon senso che – a tratti – è
un po’ mancata in valutazioni e
considerazioni dopo che la sua
Audi ha preso fuoco nella notte
di martedì. L’ordine è sotto traccia, circola inesorabile: è come
se non fosse successo nulla. Il
tecnico sereno dirige l’allenamento, i giocatori in campo si
dannano come sempre, se non
di più....
Cosmi e Trapani
danno un calcio
ai cattivi pensieri
1Anche intere famiglie per il ritorno del tecnico
Poi gli applausi allo stadio e l’incontro con gli ultrà
1
L’ABBRACCIO L’unica cosa insolita per una rifinitura è la presenza dei tifosi sulla Nord. Bambini, anziani, famiglie intere oltre a messaggi e saluti arrivati
in società, all’addetto stampa
Bizzi e al tecnico direttamente.
C’è perfino chi, nello store,
compra tutine per i suoi neonati. Cosmi, tornando a Trapani
dopo la pausa di qualche giorno
che si è concesso per rassicurare
la famiglia, ha voluto riabbracciare squadra e tifosi. Ma nessun riferimento in sala stampa
ha voluto sul fattaccio.
3
2
1 I circa 200 tifosi, compresi anziani, bambini e famiglie intere, che
hanno assistito all’allenamento di Cosmi 2 La conferenza stampa
del tecnico col d.s. Sensibile 3 Cosmi dirige la rifinitura TRAPANI CALCIO
L’INCONTRO Prima della rifinitura un gruppo di ultrà ha incontrato il tecnico, Cosmi ha
spiegato il tutto così. «Era programmato, questo contatto, ma
il confronto con la città e i tifosi
l’ho sempre...». Innegabilmente, con un sole di fine estate, era
una «atmosfera... suggestiva,
all’inglese...» ha sottolineato un
pensionato, che s’è goduto il
tutto col nipotino di 10 anni.
Cosmi e Trapani, rapporto intatto. «Ho sofferto per come la
città, la gente, è stata additata:
quello che non avrei mai voluto
sentire nel momento in cui succede qualcosa di grave e imprevedibile. Non è questo episodio,
o qualsiasi altro, che possa nuocere al mio rapporto con Trapani, e coi tifosi. Anzi, sono orgoglioso di sentirmi vicino a questa città e lo sarò fino a quando
non ci sarà una scelta tecnica diversa. Per il resto voglio vivere
la città e i trapanesi come ho
sempre fatto».
LA GARA Il triplo – della solita
razione – di taccuini, telecamere e microfoni, ha quasi mal digerito l’argomento partita
quando, inesorabile, è arrivato.
L’ovvia ricerca del riscatto, di
punti, dell’ultimo posto da lasciare in fretta («Chiaro che il
risultato avrà la sua valenza. Ci
siamo ripromessi di iniziare
una nuova strada, lunghissima... C’è innanzitutto l’esigenza di ricominciare a fare punti»)
ha tenuto banco. Mentre in tutti
riecheggiava l’applauso del
200, dai gradoni del Provinciale, che Cosmi ha incassato alzando un braccio. E, forse, ritrovandosi gli occhi umidi un
po’.
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Lega Pro R Nel derby del Massimino panchine bollenti
Catania-Messina
Rigoli con il tridente
Milinkovic escluso
Manuel Milinkovic , 22 anni, il franco serbo escluso per motivi tecnici SAYA
Giovanni Finocchiaro
Piero Rizzo
A
tarda sera le decisioni
del tecnico Rigoli. Sarà
tridente offensivo con,
grosso modo, la squadra che
ha trovato un equilibrio tattico
a Taranto, al di là del mancato
successo, soltanto sfiorato come in altre occasioni. Il derby
col Messina diventa una prova
di maturità per l’ambiente rossazzurro, per la squadra chiamata a bissare il solo successo
ottenuto all’esordio stagionale
contro la Juve Stabia, e per lo
stesso Rigoli che, come il collega dirimpettaio Marra, rischia qualcosa in caso di mancato successo. Sarà un confronto aperto a ogni soluzione, perché se il Catania in casa
e fuori parte puntualmente fa-
RMarra rinuncia
al suo fantasista
E potrebbe
restare fuori
pure Maccarrone
vorito, gli avversari centuplicano le forze per sovvertire il
pronostico. Non ci saranno
Fornito in mediana e Bastrini
in difesa, mentre Caetano non
è al top della condizione. In difesa conferme per Parisi, Bergamelli, Drausio e Nava, in
mediana Bucolo dovrebbe
fungere da centrale, con Biagianti e Di Cecco laterali.
Avanti forse Paolucci rimarrà
al proprio posto, ma per i laterali, a parte Di Grazia che dovrebbe partire sicuramente
dal primo istante, corrono
per l’altra maglia Russotto,
Barisic e Piscitella. A Taranto Rigoli aveva anticipiato
un cincetto: «Stiamo migliorando sempre di più la
condizione. Il Messina? Conosco una sola parola: vincere, al di là della valenza
della sfida». La prevendita
(e la presenza di 350 tifosi
giallorossi) fa prevedere 7
mila presenze.
QUI MESSINA La mossa
che non ti aspetti. Al Massimino oggi pomeriggio non
ci sarà Manuel Milinkovic.
Nessun guaio fisico: il numero 10 giallorosso resterà
a Messina per scelta tecnica
di Sasà Marra. Evidentemente in settimana il franco-serbo non ha risposto alle aspettative dell’allenatore, che nel derby di oggi pomeriggio con il Catania si
gioca una grande fetta del
suo futuro. Il giocatore di
maggior estro tra le fila dei
peloritani non sarà quindi
della partita, e con lui anche gli acciaccati Foresta e
Ionut. Davanti a Berardi,
intanto, si profila un’altra
esclusione eccellente, quella del difensore centrale
Maccarrone, catanese doc,
che potrebbe lasciare il posto al giovane Bruno, in una
difesa completata dal rientrante Palumbo e dai terzini Mileto e De Vito. In mezzo al campo, Musacci
«play» con Lazar e Capua
interni, alle spalle del vertice alto Mancini, che però
non è in perfette condizioni. In attacco, quindi, Pozzebon e uno tra Ferri e Madonia. Si sogna una vittoria
che al Massimino manca da
oltre 62 anni.
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LE ALTRE
VIBONESE
CATANZARO
A caccia di riscatto
Sfida al Taranto
(mi.fa.) Intensa domenica
sportiva a Vibo Valentia. In
campo, quasi in contemporanea,
separati da pochi metri,
scenderanno la Vibonese al Luigi
Razza e la Tonno Callipo al
PalaValentia. Alle 16.30 toccherà
ai rossoblù che ospiteranno il
Lecce con l’obiettivo di
interrompere la serie negativa e
muovere la già deficitaria
classifica del campionato.
Costantino deve rinunciare agli
infortunati Buda e Rossetti. Forse
andrà in panchina Favasuli che
non ha ancora il ritmo partita
nelle gambe. Recuperato Sabato
che dovrebbe partire titolare.
Alle 18 si alzerà il sipario sulla
Superlega di volley con Vibo al
debutto casalingo. L’avversario da
battere dopo il k.o. di Trento sarà
Monza. Tifosi vibonesi divisi,
dunque, tra i colori rossoblù e
quelli giallorossi, tra il calcio e la
pallavolo.
(a.c.m.) Il Catanzaro ritorna al
Ceravolo per cercare, contro il
Taranto, un successo che manca
dal 3-0 alla Fidelis Andria (11
settembre). Esposito, sulla
destra, è l’unica novità fra i
giallorossi, schierati ancora con
un 3-4-1-2 nel quale Carcione è il
regista, Baccolo il trequartista.
Probabile conferma per Giovinco
e Cunzi in attacco: il reparto è a
secco da 369 minuti.
AKRAGAS
Scrugli non recupera
(s.m.) Rifinitura con sorpresa.
Contro il Foggia Di Napoli dovrà
rivedere difesa e centrocampo.
Dopo 4 giorni di lavoro
differenziato, Scrugli non ce l’ha
fatta. Assente ancora per
squalifica Cazè, con Marino
reduce da uno stato febbrile ma
convocato. A centrocampo la
tegola è l’infortunato Salandria.
Quasi certo l’impiego di Carrotta
e la retrocessione di Zanini nel
reparto arretrato. In attacco
probabile utilizzo di Salvemini e
Longo con Gomez seconda
scelta.
REGGINA
La carica di Zeman
(r.d.l.) Zeman tiene alta la
concentrazione con parole forti.
«Voglio che tutti si “uccidano”
come io faccio per la mia
squadra. I ragazzi in settimana
non erano pimpanti come al
solito, ma credo sia abbastanza
normale dopo una sconfitta
come quella subita a Lecce.
Contro la Juve Stabia non sarà
molto semplice. Hanno la
possibilità di far girare palla e
sotto porta sono insidiosi».
Stasera conferma per l’11 sceso
in campo domenica.
NOTIZIE
TENNIS
DI MAURO E LIGA
CAMPIONI REGIONALI
(s.l.) Il siracusano Alessio Di
Mauro e la palermitana Eleonora
Liga hanno vinto gli Assoluti
siciliani di tennis che si sono svolti
nei campetti in terra rossa del
Taormina Sporting Club. Di Mauro,
nella finale del torneo intitolato
alla memoria di Aldo Costantino
(ex socio del circolo biancazzurro),
ha battuto, con il punteggio di 6-2
6-2 il palermitano Antonio Campo,
davanti a una cornice di pubblico
delle grandi occasioni. Eleonora
Liga, invece, nella finale della
competizione intitolata a Evelyne
Terras Papale (compianta atleta
locale, storico capitano della
Nazionale italiana), ha avuto la
meglio, con il risultato di 6-4 6-3,
su Michela Xibilia. Alla
premiazione era presente anche il
numero uno regionale della Fit,
Gabriele Palpacelli, che ha
consegnato i trofei ai due vincitori.
«È stata un’emozione per me – ha
detto Di Mauro – giocare qui a
Taormina davanti a tutta questa
gente. Spero di essere stato un
esempio e di continuare a esserlo
con i miei allievi».
PALLANUOTO
MESSINA E ORIZZONTE
TRA LUCI E OMBRE
(d.b.) Il più assoluto equilibrio nella
fase di andata della UnipolSai Cup,
la nuova manifestazione creata
dalla Fin per «scaldare» le squadre
verso il via sdel campionato
femminile. Una vittoria a testa per
Messina, Orizzonte e Cosenza. Il
Messina padrone di casa si rifà dal
brutto k.o. con le etnee del giorno
prima. Gara in equilibrio fino al 99, poi l’allungo delle messinesi con
Chiappini, autrice di 10 gol in due
partite. Cosenza nel pomeriggio,
contro l’Orizzonte parte forte e
non si fa più riprendere. Di De
Mari, Guannan e Nicolai i gol
decisivi. Nel finale ci provano
Santapaola e Garibotti a far
rientrare le catanesi ma è troppo
tardi. Si replica a fine novembre,
ma sabato scatta il campionato.
MESSINA-COSENZA 12-10
(3-0, 2-3, 2-4, 5-3)
DESPAR MESSINA: Ventriglia,
Begin 1, Gitto 1, Chiappini 4,
Morvillo 1, Radicchi 2, Kuzina 1,
Lopes, Marchetti, R.Aiello 2,
Arruzzoli, Bosurgi, Laganà. All.
Mirarchi. COSENZA: Sotireli,
Citino 3, Di Claudio 1, De Mari 1,
Greco, Guannan 1, D’Amico 1,
Nicolai, De Cuia 2, Presta, R.Motta,
Garritano 1, Manna. All. Capanna.
ARBITRI: D’Antoni e Centineo.
NOTE: sup. num. Messina 16 (7
gol), Cosenza 10 (4). Usc. 3 f. Di
Claudio, Garritano, Gitto 3° t.,
Presta, Morvillo 4° t.
COSENZA-ORIZZONTE 12-11
(6-2, 1-3, 2-1, 3-5)
COSENZA: Sotireli, Citino 2, Di
Claudio, De Mari 2, Greco, Niu
Guannan 3 (1 rig.), D’Amico 1,
Nicolai 1, De Cuia, Presta 1, R.Motta
1, Garritano 1, Manna. All.
Capanna. L’EKIPE ORIZZONTE:
Jovetic, Santapaola 1, Garibotti 1
rig., Amedeo, Casabianca, Grillo ,
Palmieri 2, Marletta 2, Buccheri 2,
G.Aiello, Riccioli 1, Lombardo,
Schillaci. All. Miceli. ARBITRI:
D’Antoni e Lo Dico. NOTE: sup.
num. Cosenza 7 (1 gol), Orizzonte
12 (3). Usc. 3 f. Buccheri 3° t., Niu
Guannan 4° t.
SIRACUSA
C’è il rebus Baiocco
(f.g.) «Pretendo una prestazione
maiuscola anche se di fronte
avremo una grande squadra che
è stata costruita per vincere il
campionato». Il tecnico del
Siracusa, Andrea Sottil, sprona
gli azzurri in vista della gara col
Matera dell’ex Gaetano Auteri.
Rebus Baiocco: è nella lista ma
ieri si è allenato a parte. Restano
fuori Valente, Di Dio e Filosa.
Rosaria Aiello, 27 anni,
azzurra del Messina LAPRESSE
Serie A R Due difensori, un unico obiettivo: la salvezza
IL MOTIVO
1«Il Palermo ha un tecnico che sa innovare
E io saprò riconquistare un po’ di spazio»
Il palermitano Roberto Vitiello, 33 anni, in un acrobatico intervento ANSA
 I minuti in campo di Vitiello
nel torneo in corso, totalizzati
nelle due gare che ha fino ad
adesso all’attivo. In Coppa Italia
i minuti sono 126
19
 I gol in carriera di Vitiello. Ne
ha segnati 1 per il Palermo, 1 col
Siena, 7 con il Rimini (dove la sua
carriera è letteralmente esplosa)
e 10 a Vicenza
39
3
IL RIENTRO
Grinta Vitiello
«Sì, De Zerbi
è come Conte»
179
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Giovanni Di Marco
PALERMO
V
ero è che il Palermo segna col contagocce – e
meno male che c’è Nestorovski –, ma altrettanto vero è
che subisce pochi gol: 8 in 7
giornate. Delle squadre che occupano la parte destra della
classifica, solo la Fiorentina è
riuscita a far meglio in quanto a
gol subiti (6). Un dato significativo, soprattutto se si considera
che in Italia, di solito, vince chi
ha la difesa più forte. La svolta?
Il passaggio alla difesa a 3 nel
secondo tempo della sfida col
Crotone: da allora, in 330’, il Palermo ha incassato solo 2 gol,
l’autorete contro la Juventus e
quello al 95’ a Genova. Merito
anche di Posavec, certo, decisivo in più circostanze, ma va detto che finora chiunque è stato
chiamato in causa ha risposto
«presente». Vale per Andelkovic
e Cionek, per il ritrovato Gonzalez, per Rajkovic, che contro il
Torino tornerà a dispozione, e
per Goldaniga, il centrale scelto
da De Zerbi. L’unico mai impieagato dall’allenatore bresciano,
fino a questo momento, è stato
Vitiello, il capitano: «È vero, da
quando è arrivato il mister non
ho ancora giocato – ammette il
difensore, titolare invece con
Ballardini – ma il campionato è
lungo e ci sarà spazio per tutti.
Sarà un’annata complicata, bisogna mettere da parte le velleità personali e sforzarsi di pensare da squadra».
METODO DE ZERBI Anche Vitiello è rimasto impressionato dai
metodi di lavoro di De Zerbi, un
allenatore con le idee chiare e
capace di farsi seguire dalla
squadra: «De Zerbi ci ha dato
linfa nuova. Ha idee innovative,
sta insegnando qualcosa a tutti,
giovani e meno giovani. Facciamo cose che raramente ci sono
state chieste in passato. Per
esempio, il fatto di provare a
giocare sempre partendo dal
basso. Ci prendiamo dei rischi,
ma se lo facciamo è perché siamo convinti che ciò possa portarci dei vantaggi. Il suo approccio è simile a quello di Conte, quanto meno per quanto
concerne l’aspetto psicologico».
Alla ripresa del campionato il
Palermo tornerà a giocare al
Barbera, dove finora non ha
mai segnato, né raccolto punti.
Solo sconfitte, contro Sassuolo,
Napoli e Juventus: «Sono state
3 sconfitte diverse – dice Vitiello – contro 3 grandi del campionato. Non sono venuti i risultati, ma le prove sono state tutte
positive. Dopo la sosta ci toccherà il Toro, protagonista di un
ottimo inizio di campionato.
Belotti è il valore aggiunto dei
granata. Si vedeva già quando
era a Palermo che avrebbe avuto un futuro roseo, adesso sta
maturando».
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Riecco Rosi
«Vai Crotone
conta su di me»
1«Infortunio smaltito, ora basta errori
Col pubblico sarebbe stato tutto diverso»
Aleandro Rosi, 28 anni, e la sua proverbiale grinta col Cagliari GETTY
182
 I minuti in campo di Rosi
in questo inizio campionato
coi calabresi. Ha realizzato
tre presenze e poi si è
bloccato per un infortunio
10
 Le reti segnate vestendo
la maglia di Roma (3), del
Parma (6) e del Siena (1),
tutte in A. L’anno scorso a
Frosinone ben 27 presenze
Luigi Saporito
CROTONE
È
il giocatore con più esperienza in serie A del Crotone, grazie alle sue 190
presenze tra Roma, Siena, Sassuolo Genoa, Fiorentina e Frosinone. Aleandro Rosi è arrivato in chiusura di mercato ma
anche se ha giocato poco (tre
gare) ha già dimostrato le sue
qualità e soprattutto si è visto
immediatamente la caratura
del difensore capace di interpretare tutte e due le fasi. Ha
dovuto saltare tre gare a causa
di un infortunio procuratosi a
Empoli ma il suo rientro a Cagliari è stato positivo: un pizzico di valore aggiunto in più si è
visto.
QUALITÀ «Concordo con questa riflessione perchè dopo lo
stop di Empoli non vedevo l’ora
di tornare a giocare perché ho
scelto Crotone per giocare e dare una mano a questa società e
ai compagni in questo nuovo e
difficilissimo campionato.
Adesso – rimarca Rosi – spero
che tutto possa continuare per
il meglio in modo da poter dare
il mio apporto in termini di gioco e di esperienza».
AGONISMO ED EQUILIBRIO
Settimana di riposo per ricaricare le pile ma soprattutto per
capire se questo Crotone, dopo
un punto in sette partite, può
mettere in campo altre soluzioni. «Siamo una squadra giovane, inesperta e magari con poca
qualità, handicap che dovrà essere sopperito con l’agonismo,
la corsa e magari con la speranza di poter giocare il prima possibile in casa perchè alcune partite, come col Genoa, allo Scida
non l’avremmo persa». Altro
aspetto che il Crotone deve assolutamente migliorare è nella
concentrazione. In queste sette
gare i rossoblù sono andati in
vantaggio solo due volte ma appena c’è un accenno di rimonta
da parte degli avversari ecco il
crollo psicologico. «La A non è
la B – puntualizza – e se aggiungiamo che tanti, in rosa, sono
alla prima esperienza ecco che
riusciamo a capire i motivi del
calo psicologico. Sono tutte cose che si migliorano col passare
del tempo».
SETTIMANA DECISIVA Un attacco che nel suo piccolo fa
quello che può ma in difesa si
vedono le cose peggiori. Sarebbe auspicabile un equilibrio
maggiore tra i reparti. «Magari
difendendo tutti allo stesso modo così come quando attacchiamo. È quello che abbiamo fatto
in questa settimana nella quale
abbiamo lavorato e provato
molte situazioni. Definirei questi giorni fondamentali per la
crescita qualitativa della squadra sperando di poter raccogliere i frutti al più presto».
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DOMENICA 9 OTTOBRE 2016
«Voglio il Bari al massimo
Ora vinciamo per i tifosi»
1Stellone e la crisi del San Nicola: «Tocca a noi risolverla, ce la faremo
I ragazzi lavorano con impegno, serve solo più precisione sotto porta»
A sinistra Roberto Stellone, allenatore biancorosso 39enne. A destra Alessandro Mica, 23: oggi torna titolare tra i pali contro la Virtus Entella LAPRESSE
Franco Cirici
BARI
«D
avanti ai nostri tifosi
abbiamo ottenuto
poco. Vogliamo vincere per loro. Il pari di Brescia ci
ha fatto capire che abbiamo tutte le qualità per dire la nostra in
questo campionato. Ma contro
l’Entella vogliamo ottenere il
massimo, mi aspetto una prova
importante». Roberto Stellone
non va tanto per il sottile. Sa
che il suo Bari non può rinviare
l’appuntamento con i 3 punti al
San Nicola. «Sono contentissimo di come stiamo lavorando –
sottolinea –. Vedo voglia, sacrificio, impegno. È un dato importante che forma il gruppo.
Poi, è evidente, i risultati sono
determinanti. Dipende da noi
cercare di girare, risolvere questa mini crisi casalinga. Come si
fa? Sfruttando gli episodi, con
una buona prestazione e maga-
ri anche un pizzico di fortuna».
VALZER Tra uomini impegnati
in nazionale (Ivan e Basha) e
acciaccati, anche stavolta deve
fare i conti con tante defezioni
(7). Rientra Di Cesare, si ferma
Cassani, si rivede Daprelà.
Mentre Maniero si riavvicina al
terreno di gioco (andrà in panchina). Ma la notizia più ghiotta
è il ritorno tra i pali di Alessandro Micai. «Avevo detto che
avrei valutato i due portieri –
IN PORTA VA MICAI,
NON SCELGO
A CASACCIO. LO AVEVO
DETTO CHE LI AVREI
VALUTATI
ROBERTO STELLONE
SUGLI 11 ANTI-ENTELLA
spiega il tecnico biancorosso -.
Ora ritengo giusto far giocare
Micai. Non ho mai scelto a casaccio. Perché voglio sempre
vincere. Per il bene della società, della squadra, dei tifosi e per
me».
PIÙ SPIETATI Questo Bari è allergico al gol. Ne ha segnati appena 5 (3 dal dischetto) nei primi 7 turni. E se non la metti
dentro, ogni discorso resta fine
a sé stesso. «Vero, abbiamo concretizzato poco rispetto a quanto seminato – ammette Stellone
–. La media dei tiri, però, è decisamente migliorata negli ultimi
tempi: ora concludiamo in porta 15 volte a partita. Ci sta mancando il gol. Vuol dire che dobbiamo essere più precisi, più
spietati al momento del dunque. Arriverà anche per noi il
periodo in cui centreremo il
bersaglio 3 volte su 3». A proposito di gol, arriva un ex con il
colpo in canna: Ciccio Caputo.
Lo avrebbe voluto nel suo Bari?
«Caputo è un ottimo calciatore
– Stellone si rifugia nella diplomazia –. Ma mi tengo stretti i
miei attaccanti. In quanto all’Entella, merita grande rispetto. Finora in casa ha fatto benissimo, in trasferta invece ha ottenuto poco (un punto, ndr).
Dobbiamo essere bravi a vincere i duelli individuali e creare
occasioni, soprattutto nelle ripartenze». Si fa più drastico sul
caso che ha fatto discutere l’Italia del pallone: Pellè che evita di
stringere la mano al c.t. Ventura, dopo il cambio con Immobile. «La Federazione ha fatto benissimo ad escludere Pellè per
una partita, avrei aggiunto anche una multa al calciatore, con
il ricavato da devolvere in beneficienza. Chi indossa la maglia
azzurra deve essere un esempio
per tanti ragazzini che sognano
di emularlo».
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PALLAVOLO
Gioia Exprivia
Finalmente
ecco Jiménez
 MOLFETTA (BARI)
L’Exprivia non ha badato a
spese e sfruttando le
occasioni per rinforzarsi
ulteriormente, ha portato in
Puglia uno dei migliori
martelli in circolazione. Alla
corte di coach Vincenzo Di
Pinto da mercoledì ci sarà il
cubano Javier Jiménez,
27enne, capitano della
squadra caraibica
all’Olimpiade di Rio. Per
tesserarlo ci sono voluti
alcuni mesi e molta
diplomazia con laboriose
trattative, per ottenere l’avallo
dalla federazione cubana,
restia in genere a dare nulla
osta ai suoi atleti più validi.
Reduce da due scudetti vinti
in Grecia con il Paok
Salonicco, il nuovo martello
sarà a disposizione del
tecnico per la delicata gara di
domenica 16 contro Vibo
Valentia.
DE NICOLO Dopo la prima
sfortunata uscita che l’ha
visto soccombere contro
Milano, il Molfetta si è
rafforzato con questo cubano,
che ha grandi qualità sia
quando giostra in attacco che
nel servizio. «Siamo contenti –
dice il ds Gioacchino De
Nicolo – per aver portato a
termine un’operazione che è
rivelata molto lunga. Per noi
rappresenta un’ottima
opportunità, un giocatore che
sarà sicuramente molto
utile».
Francesco Verdesca
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Lega Pro R La sfida a distanza fra le capoliste
DOMENICA 9 OTTOBRE 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
A VIBO VALENTIA
A PORTE CHIUSE
Carica Padalino
«Lecce, uniti
per la vetta»
1E spinge Doumbia nell’attacco giallorosso
Vutov-Tsonev «ostaggi» dell’U.21 bulgara
Pasquale Padalino, 44 anni, ha firmato un biennale lo scorso giugno LAPRESSE
Marco Errico
LECCE
I
l duello a distanza con il
Foggia per il Lecce di Padalino riparte da Vibo Valentia. Nella trasferta in terra calabrese, contro un avversario in
evidente difficoltà, i giallorossi
proveranno a tenersi stretto
quel primo posto riconquistato
domenica scorsa. «Dopo 7 giornate di campionato è prematuro trarre delle conclusioni – sot-
tolinea Padalino –. È giusto, però, che in questo momento si
parli soprattutto di Foggia e
Lecce, vista la classifica. Sono
due le squadre che hanno ottenuto risultati eccellenti. Per
quanto ci riguarda, la partenza
è andata ben oltre ogni previsione, considerato che abbiamo
iniziato con un gruppo nuovo e
un progetto da ricostruire».
GRAN RITORNO Saranno in
quattro a dare forfait. Vutov e
Tsonev sono impegnati con
IL DERBY IN NOTTURNA
l’Under 21 della Bulgaria e
Freddi continua a seguire un
programma di recupero personalizzato. L’assenza più pesante, però, è quella di Pacilli, che
ha riportato la frattura di due
dita della mano sinistra nella
sfida di domenica scorsa con la
Reggina (lo stesso Padalino ieri
si è presentato in sala stampa
zoppicante per un’infiammazione al tendine del piede sinistro, ma oggi sarà regolarmente in panchina). «In attacco giocherà Doumbia – ha detto il tecnico –. Si sta allenando al
massimo, è un ragazzo che ha
delle grandi qualità. Adesso deve tirarle fuori. Insieme alla società gli abbiamo dato grande
fiducia. Abdou deve dare delle
risposte sul campo per dimostrare che la nostra scelta non
era sbagliata».
INSIDIA Come sempre, Padalino si fida poco o nulla dei problemi degli avversari. «Questa
partita è facile solo sulla carta –
avverte il tecnico –. In campo
sarà un’altra cosa, ci saranno
delle insidie. Troveremo un avversario che ce la metterà tutta
per fare bella figura contro il
Lecce, in più c’è l’incognita del
campo che non conosciamo. La
Vibonese ha dei calciatori interessanti, alcuni li ho anche allenati in passato come Leonetti,
un attaccante dalle buone qualità tecniche e ben strutturato
che ho avuto a Foggia, e Paparusso, che era con me a Grosseto dove faceva l’esterno, mentre ora viene utilizzato da mediano. Non dovremo guardare
chi avremo di fronte per evitare
cali di concentrazione. Se servirà, dovremo essere meno belli e più concreti. In questo campionato conta soprattutto la
continuità nei risultati».
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«Occhio Foggia
Non mi fido
dell’Akragas»
1Stroppa mette mano alla squadra
Quasi rivoluzione senza Loiacono e Sarno
I rossoneri esultano dopo il gol dell’1-1 di Mazzeo contro il Matera LAPRESSE
Domenico Carella
FOGGIA
IL LORO CONTROPIEDE
È MICIDIALE MA
QUESTA GARA DEVE
ESSERE L’INIZIO
DI UN NUOVO CICLO
GIOVANNI STROPPA
ALLENATORE DEL FOGGIA
A SIRACUSA
A
ndria e Monopoli faccia
a faccia per un derby
sempre molto sentito. E
anche stavolta questa sfida non
mancherà di regalare emozioni. Ecco gli umori della vigilia.
QUI ANDRIA Una vittoria ed un
pareggio nelle ultime due gare.
Una prima mini serie positiva
da cui la Fidelis Andria riparte
per cercare di agganciare una
posizione di classifica più solida. Gli azzurri tornano ad indossare il loro vestito classico.
Il 3-5-2 adottato per la prima
volta domenica a Caserta ha
fruttato un buon pari esterno,
ma in casa Favarin preferisce
ritornare ad una formula a
maggiore trazione anteriore e
riproporre il consueto 4-4-2.
Certezze sul modulo, ma ancora qualche dubbio sugli interpreti. Volpicelli non ha del tutto recuperato dopo l’infortunio
alla caviglia ed Allegrini non è
al meglio. In avanti scalpitano
Valotti e Klaric che insidiano
Fall e Cianci. «Derby impegnativo considerato il valore del
Monopoli che ha avuto un eccellente inizio di stagione e che
in trasferta sembra dare il meglio – osserva Giancarlo Favarin (nella foto INGENITO) –.
Vincerlo sarebbe importante
sotto l’aspetto psicologico ».
QUI MONOPOLI Sfatato il tabù
«Veneziani», il Monopoli tenta
il bis con quello del «Degli Ulivi». I biancoverdi non espugnano lo stadio andriese da quasi
40 anni. L’ultima, e unica volta,
è avvenuto nel torneo di serie D
1976-77. Vittoria 1-0 nella sfida tra due squadre giunte a ridosso delle grandi in un campionato vinto dalla Pro Cavese.
Così, sul tavolo della cabala il
Monopoli gioca il jolly. È Pasquale Esposito (nella foto FOTOPRESS), il capitano esperto
in successi al «Degli Ulivi». «Sono state tre le vittorie ottenute
in carriera in quello stadio. In
campionato, in C2, con Gela e
Giugliano, e in Coppa Italia
quando giocavo nella Paganese». Più amaro che dolce il
computo con il Monopoli. «La
beffa rimediata (3-2 al 95’ ndr)
in D mi brucia ancora. Spero di
riscattarla, ma vincere lì è davvero un’impresa contro un avversario competitivo».
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«L
a par tita contro
l’Akragas la considero
l’inizio di un nuovo ciclo». A parlare è il tecnico del
Foggia Giovanni Stroppa, che
carica l’ambiente alla vigilia
del match interno contro la formazione siciliana. La prima fase, lunga sette partite, è terminata domenica scorsa a Matera. «Il modo in cui abbiamo af-
A CATANZARO
FIANCHI SCOPERTI Stroppa
tiene alta la guardia: «Pensiamo solo al prossimo avversario.
Ci aspetta la partita più difficile
che ci potesse capitare in questo momento, perché dobbiamo ricominciare a fare quello
che abbiamo fatto fino a Matera. L’Akragas si difende molto
bene e riparte con diversi uomini. Non dobbiamo sbilanciarci e prestare il fianco ai contropiede». La squalifica del
centrale Loiacono e l’infortunio
del fantasista Sarno (infiammazione agli adduttori) costringono Stroppa a rivedere
l’undici titolare. «In difesa sceglierò uno tra Coletti e Martinelli», spiega il tecnico che aggiunge: «Sarno ha tempi e giocate che pochi possono vantare
in questa categoria ma non ci
saranno variazioni tattiche.
Nel ruolo di ala destra del tridente potrebbe giocare Chiricò
che non cambia la nostra fisionomia e il modo di attaccare».
E proprio il tridente potrebbe
essere completato da Mazzeo
al centro e uno tra Letizia e Maza sulla corsia opposta.
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Antonio Calabro, 40 anni LAPRESSE
Calabro c’è
«Dobbiamo
sbloccarci»
Il centrocampista Romeo Papini, 33 anni D’ANNIBALE
Carta Auteri
Ecco Papini
per il Matera
frontato il percorso e i suoi
frutti (sei vittorie e un pareggio) ci permettono di essere positivi – dichiara l’allenatore –. È
stato difficile e al contempo eccezionale, ma adesso azzeriamo tutto per riprendere motivazioni, determinazione e cattiveria». Già, perché questo pomer iggio (ore 16.30) i
rossoneri affrontano l’Akragas,
nell’ultimo dei quattro turni a
porte chiuse inflitti alla società
rossonera. I siciliani sono in serie positiva da tre giornate (due
vittorie e un pareggio) e da due
non subiscono reti (l’ultima nel
match interno contro la Virtus
Francavilla del 18 settembre).
FRANCAVILLA-CASERTANA
Papagni cambia
Vuole il Taranto
a tutto sprint
Andria-Monopoli
tra tanti dubbi
e moltissimi ricordi
Giuseppe Ernesto
Luca Sardella
39
3
Giuseppe Andriani
FRANCAVILLA FONTANA (BR)
I rossoblù Bollino e Bobb in azione col Catania INGENITO
L
A CASA Ieri mattina il Matera ha svolto il lavoro di rifinitura sul campo del Siracusa. «Affronteremo una buona squadra che non sta attraversando un buon momento. Speriamo –
conclude Iodice – che riprenda a far punti dopo la gara contro di noi». Intanto anche lo staff
tecnico biancazzurro, il vice Cassia, il preparatore dei portieri Aprile e il preparatore atletico
Di Mauro, si tratta di una rimpatriata, una sorta di derby, visto che sono tutti siracusani.
IN AVANTI Con Viola bloccato da un problema
ad un alluce e quindi destinato ancora alla
panchina, Papagni sembrerebbe orientato a
inserire Potenza dietro la coppia Balistreri–
Bollino, privilegiando la velocità in una gara
che potrebbe essere sviluppata sulle ripartenze. Magnaghi farebbe così l’attaccante di riserva. In difesa, davanti a Maurantonio, Nigro
e Balzano, dopo aver superato l’esame contro
il Catania, saranno ancora confermati nel
nuovo ruolo di centrali difensivi, nel trio completato da capitan Pambianchi. Sempre out
Altobello e Stendardo, in ripresa Albanese e
Russo. Per il classico 3-4-1-2 di Papagni, confermati sulle corsie esterne De Giorgi e Garcia.
a Virtus Francavilla
ospita la Casertana al
Giovanni Paolo II (ore
14.30) e cerca una vittoria
che manca dalla seconda
giornata. Il tecnico dei biancoazzurri, Antonio Calabro,
riparte dal punto conquistato in Campania: «Il pari di
Pagani è fondamentale perché è arrivato su un campo
difficile, e mi auguro che
questo risultato possa
sbloccare i ragazzi. Nel finale abbiamo giocato con il
freno a mano, avevamo
quasi paura di vincere».
Contro la Casertana c’è un
solo risultato possibile: «Sono una squadra molto difensiva, sarà un avversario
difficile ma non vogliamo
alibi e non pensiamo al nome di chi abbiamo di fronte:
dobbiamo vincere». Subito
titolare Casadei, lanciato da
Calabro in conferenza
stampa: «È in forma e domani giocherà. Sarà importante anche per il processo
di crescita di Albertazzi e
Costa».
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Francesco Toritto
Antonio Bargelloni
MATERA
TARANTO
N
el Matera in ritiro a Siracusa da venerdì
c’è pure Romeo Papini, il miglior centrocampista della stagione scorsa,
quando vestiva la maglia del Lecce, premiato
nei giorni scorsi a Pontecorvo in provincia di
Frosinone. L’ex salentino ha smaltito l’infortunio ed è tra i 19 convocati per la gara odierna
contro gli aretusei. Probabilmente partirà dalla panchina. Il tecnico Gaetano Auteri, che
gioca «in casa», essendo di Floridia vicino a
Siracusa, potrà contare su Louzada e Mattera
ma non su Infantino. Al suo posto in difesa c’è
Piccinni. «Abbiamo scelto di anticipare di un
giorno la partenza – ricorda il direttore generale Pino Iodice – con l’unico intento di smaltire al meglio la lunga trasferta».
D
ue probabili cambiamenti nel Taranto
che va a Catanzaro a caccia di punti per
restare in media salvezza. L’ultimo arrivato e tanto atteso Pirrone, (regista ingaggiato nelle ultime ore e presentato venerdì mattina) è stato convocato da Papagni ma dovrebbe
andare in panchina. Le novità riguarderanno
dunque la linea mediana, che finora non ha
convinto, con Paolucci che potrebbe essere
scelto al posto di Lo Sicco o Bobb, ma è più
probabile il primo.