Nucleare: forse in ripresa

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Nucleare: forse in ripresa
Categoria: Energia Alternativa | Scritto da Sergio Ferraris il 2 October 2016.
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Nucleare inglese si parte. Il gruppo energetico
francese Edf, infatti, firmerà giovedì 29
settembre il contratto per la costruzione dei due reattori controversi Epr a Hinkley Point e il Cda del gruppo francese ha
confermato il suo via libera al lancio del progetto Hinkley Point C. Lo scorso 15 settembre il nuovo premier britannico,
Theresa May, aveva dato il via alla realizzazione del progetto che prevede un investimento di 18 miliardi di sterline, circa 21
miliardi di euro, somma che secondo molti analisti potrebbe arrivare a 28 miliardi di euro. Uno dei punti cardine che alimenta le
polemiche, inoltre, è quello del prezzo che avranno i due reattori per i consumatori e contribuenti inglesi. per consentire la
realizzazione dell'impianto il Governo di Sua Maestà ha garantito per 35 anni, oltre la metà della vita utile dell'impianto che è
stimata in 60 anni, un prezzo d'acquisto dell'elettricità di 92,50 sterline/MWh, 107.15 euro che è il doppio del prezzo attuale
dell’elettricità all’ingrosso in Gran Bretagna. La realizzazione della centrale si è sbloccata dopo che Edf si è impegnato, durante il
periodo di costruzione dei reattori, a non cedere il controllo della propria controllata Nnb Generation Company (Hpc) limited, che guida il
progetto, senza l'accordo del Governo britannico il quale temeva che l'impianto potesse finire in mano cinese, visto che la Cina
attraverso il gruppo statale cinese CGN (China General Nuclear) investe sei miliardi di sterline, pari a 6,95 miliardi di euro sul progetto. E
nonostante ciò cresce l'interesse mondiale sul nucleare, specialmente nel sud dl mondo. Circa trenta Paesi in via di sviluppo stanno
valutando l'avvio di programmi per la produzione di energia atomica e parecchi sono nordafricani o mediorientali, come il Marocco, l'Egitto,
la Giordania e l'Arabia Saudita. «Se tutti i Paesi che stanno valutando il ricorso a questa fonte di energia dovessero procedere con i propri
progetti, il 'club' delle nazioni nucleari potrebbe raddoppiare, arrivando a quota 60. - ha detto il direttore generale dell'Agenzia
internazionale per l'energia atomica, Yukiya Amano intervenendo all'apertura del vertice annuale degli stati membri dell'Aiea a Vienna L'energia nucleare può dare un importante contributo alla riduzione delle emissioni dei gas serra e nel migliorare la sicurezza energetica,
fornendo energia nella grandi e crescenti quantità necessarie allo sviluppo». L'Aiea prevede che l'energia nucleare crescerà più lentamente
di quanto precedentemente stimato, perché molti Paesi tra i potenziali nuovi arrivati ancora non si sono dotati delle regole, delle
istituzioni e della manodopera specializzata necessari per gestire degli impianti. E per questo motivo, in base alle stime, la capacità di
produzione di energia nucleare dovrebbe crescere dell'1,9 per cento entro il 2030, rispetto al 2,4 percento previsto nel 2015. «L'energia
nucleare è destinata a continuare ad espandersi a livello globale nei prossimi anni, anche se il ritmo di crescita rallenta per via della
concorrenza dei prezzi bassi di combustibili fossili e rinnovabili - ha detto l'Aiea in un comunicato stampa - La previsione è stata rivista al
ribasso a causa della tendenza al rallentamento causato dalle conseguenze dell'incidente di Fukushima del 2011, con la crescita
prevista tra il 1,9 e il 5,6%, in calo rispetto allo scorso anno quando era del 2,4 e 6,8%. L'aumento vedrebbe crescere la capacitá dai 382
GWe dello scorso anno agli oltre 598 GWe del 2030, secondo le previsioni. La maggior parte dell'espansione è prevista in Asia, in
particolare Cina e Corea del Sud, così come in India. L'Europa dell'Est con Russia e Bielorussia presenta un quadro misto, mentre la
capacitá dell'Europa occidentale dovrebbe scendere dagli attuali 112,1 GWe a 77 GWe entro il 2030. Il Nord America può affrontare un
declino moderato o aumentare a seconda dello scenario. Ossia dall'esito delle elezioni Usa.
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L'autore: Sergio Ferraris
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Sergio Ferraris, nato a Vercelli nel 1960 è giornalista professionista e scrive di scienza, tecnologia, energia e ambiente.
È direttore della rivista QualEnergia, del portale QualEnergia.it e rubrichista del mensile di Legambiente La Nuova
Ecologia. Ha curato oltre cinquanta documentari, per il canale di Rai Educational Explora la Tv delle scienze. Collabora
con svariate testate sia specializzate, sia generaliste. Recentemente ha riscoperto la propria passione per la
motocicletta ed è divenatato felice possessore di una Moto Guzzi Le Mans III del 1983.
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