Clicca qui per visionare il resto dell`articolo

Download Report

Transcript Clicca qui per visionare il resto dell`articolo

Affidamento familiare:
dalla parte dei bambini
Accogliere un bambino in affido, in un percorso guidato dai Servizi Sociali, può fare
la differenza per il suo futuro ed è un’esperienza arricchente anche per la famiglia
che lo accoglie. Per saperne di più, il Comune di Genova in collaborazione con ASL3 e
le Associazioni di famiglie organizza un percorso formativo a partire dal 17 ottobre.
Chi già conosce l’affidamento familiare sa che l’affido consiste nell’ inserimento temporaneo di un
bambino in un nucleo familiare che lo accoglie, perché quello di origine, al momento, non è in
grado di occuparsi di lui. Ma questa non è l’unica forma di affido. Quando i Servizi Sociali
conoscono una famiglia che ha difficoltà nella gestione quotidiana dei figli, una delle soluzioni che
si può proporre è quella di individuare una famiglia di appoggio o un single, che possa prendersi
cura dei bambini quando i genitori non sono in grado di provvedere. Un esempio classico è quello
di nuclei monogenitoriali, formati da donne sole, o immigrate e dai loro figli. Queste persone
spesso hanno occupazioni che prevedono orari molto lunghi e una sede di lavoro lontana dal
proprio domicilio. Se straniere, inoltre, spesso non possono contare su una rete familiare cui
affidarsi per la cura dei figli. In questi casi, l’affido d’appoggio è una soluzione ideale, perché
prevede la possibilità, per il bambino, di trascorrere alcune ore con la famiglia affidataria. L’affido,
quindi, non serve solo a tutelare i bambini se i genitori non riescono a prendersene cura, ma può
anche diventare uno strumento per sostenere quei genitori che devono far fronte a difficoltà di
ordine pratico ed educativo.
Diventare affidatari, per una coppia o un singolo, è una scelta che può dare grandi soddisfazioni,
ma è anche un impegno che richiede disponibilità: di tempo e di spazi, per accogliere fisicamente il
bambino, ma anche affettiva, per supportarlo al meglio, accettando il suo vissuto e la sua storia,
anche imparando a relazionarsi e a collaborare con la sua famiglia di origine. Così come esistono
diverse forme di affido, possono esserci diverse tipologie di famiglie affidatarie, che verranno
individuate anche in relazione alle specifiche esigenze di ciascun bambino. Per un affido a tempo
pieno e a lungo termine è preferibile che il bambino venga inserito in una famiglia, magari con figli
propri, mentre per l’affido d’appoggio sono candidati ideali anche singoli o persone più anziane .
L’iter per diventare affidatari è piuttosto articolato, sempre per l’esigenza di tutelare i bambini.
Dopo aver preso contatti con i Servizi Sociali, che forniscono le prime informazioni, le famiglie
candidate frequentano un corso di formazione per capire meglio che cos’è l’affido e come
funziona. Durante il corso hanno anche modo di ascoltare la testimonianza di famiglie che hanno
già intrapreso il percorso e di ragazzi, ormai maggiorenni, che sono stati in affido. Una volta
ultimato il corso, effettuano una serie di colloqui con psicologo e assistente sociale, che ne
accertano la disponibilità e l’idoneità. Il Comune corrisponde alle famiglie affidatarie un contributo
mensile per il sostentamento del bambino, stipula un’assicurazione e può attivare ulteriori
supporti a sostegno dell’affido (es. esenzione dal pagamento della refezione scolastica, …); inoltre
si può contare sul supporto dei Servizi Sociali e Sanitari e su una rete di associazioni di famiglie
affidatarie. Oltre a far conoscere questo importante intervento sociale,che coinvolge ad oggi 330
bambini e ragazzi del Comune di Genova, si vuole fare anche un appello perché c’è molto bisogno
di famiglie disponibili al’accoglienza per quanti sono in attesa.
Per ulteriori informazioni sull’affido è possibile rivolgersi all’Ufficio Affido Familiare del Comune di
Genova, in Via di Francia 3, VI piano, Tel. 010 5577363, mail [email protected] ,
consultare il sito www.comune.genova.it (aree tematiche, servizi sociali, minori e famiglie, affido
familiare) e il sito www.affidamento.net