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Il Sole 24 Ore
Mercoledì 28 Settembre 2016 ­ N. 267
5
Le vie della ripresa
IL CANTIERE DELLA MANOVRA
Round decisivo
Dopo la Nota di aggiornamento al Def
in arrivo un verbale d’intesa con i sindacati
l’anticipo a costo zero
Attesa sulla platea finale dei beneficiari
del prestito-ponte gratuito fino a 1.500 euro
Pensioni, il costo dell’Ape fino al 20%
Tetto sugli oneri dell’anticipo volontario - Per il pacchetto previdenza 1,5 miliardi
Davide Colombo
Marco Rogari
ROMA
pL’Ape volontaria, ovvero il reddito­ponte con finanzia­
mento bancario assicurato e rimborso spalmato nei primi 20 anni di pensionamento, avrà un costo complessivo netto non superiore al 6% l’anno, per ri­
manere entro un tetto cumulato
del 20% nel caso di opzione mas­
sima di anticipo fino a 3 anni e sette mesi al netto, appunto, dei regimi fiscali di agevolazione. L’asticella sulla cosiddetta
Ape di mercato, quella cui po­
tranno accedere lavoratori di­
pendenti e autonomi, del setto­
re privato e pubblico con 20 anni
di contributi e nati tra il 1951 e il 1953, è stata fissata a questo livel­
LE QUATTORDICESIME
Si estende la platea
dei beneficiari ai soggetti
fino a mille euro al mese.
Bonus rafforzato per chi si
ferma a 750 euro mensili
lo dopo un’analisi sull’appetibi­
lità dello strumento. Oltre un certo onere, temono i tecnici che lavorano al dossier, aderi­
rebbero in pochi. Dunque bene porre un limite anche se, com’è stato anticipato, il lavoratore può scegliere un reddito­ponte pari a una frazione della sua pensione futura, senza però scendere sotto un altro vincolo fissato in 800 euro al mese.
Su queste ultime novità, e su
diverse altre che saranno rese note solo a confronto aperto, si incontreranno oggi Tommaso Nannicini e Giuliano Poletti con i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Dal tavolo dovrebbe uscire un verbale sindacale an­
che se non sono da escludere in­
contri successivi prima del varo
del disegno di legge di Bilancio LA PAROLA
CHIAVE
Ape
7Ape è l’acronimo di Anticipo
pensionistico che indica la
possibilità per il lavoratore, che
ha comunque raggiunto una
determinata soglia di età (i nati
tra il 1951 e il 1953), di
anticipare l’età pensionabile.
Per ottenere l'anticipo il
pensionando deve essere
disposto a rinunciare a una
percentuale del trattamento
stesso. L’operazione verrà fatta
con prestiti da parte di banche e
assicurazioni attraverso l'Inps,
che dovranno poi essere
restituiti a rate
2017­2020, previsto entro il 20 ottobre. Sull’Ape le ultime cu­
riosità ancora da sciogliere ri­
guardano la platea finale dei soggetti meritevoli dell’accesso
alla versione “social”, che sarà a costo zero fino a un massimo di pensione lorda prevista di 1.500 euro, con la quota eccedente utilizzabile come base di calco­
lo per parziale concorso al rim­
borso. Mentre per l’Ape azien­
dale, attivabile sulla base di inte­
se negoziali in casi di crisi o ri­
strutturazioni, si dovrà capire quanta parte del contributo del­
lo 0,30% oggi destinato alla mo­
bilità (che scompare nel 2017) potrà essere utilizzato dalle im­
prese per finanziare questo pre­
stito­ponte assicurato e in che forma.
Sugli altri canali di flessibilità
in uscita sono attese conferme per quel che riguarda la gratuità
dei cumuli dei versamenti su ge­
stioni diverse senza vincoli mi­
nimi e per l’accesso anche al­
l’anticipo e non solo alla vec­
chiaia. Così come ci si aspetta una conferma delle semplifica­
zioni per l’uscita anticipata de­
gli usuranti, con la cancellazio­
ne del vincolo attuale che pre­
vede che anche l’ultimo anno di impiego prima del ritiro avven­
ga in attività logoranti o ad ele­
vato rischio. Il nodo da scioglie­
re resta sui cosiddetti quarantu­
nisti, vale a dire i precoci con versamenti precedenti ai 16 an­
ni di età ai quali verranno rico­
nosciuti bonus contributivi per l’anticipo con un anno in meno degli altri lavoratori dipendenti (41,10 mesi anziché 42,10). Alla dimensione di questa platea e al
conseguente flusso di uscite so­
no legati costi che si stanno an­
cora soppesando, nel quadro di un “pacchetto previdenza” complessivo da inserire nella prossima manovra che si ferme­
rà a 1,5 miliardi, secondo quanto riferivano ieri fonti di maggio­
ranza. Valore che, il giorno do­
po il varo della Nota di aggiorna­
mento del Def, dovrebbe essere
ufficializzato dalla delegazione governativa.
Per chi è già in pensione con­
ferme per le 14esime le ha date due giorni fa lo stesso premier: ci sarebbe un aumento per quel­
le in essere (sono circa 2,1 milio­
ni di percettori con assegno fino
a 750 euro) e ne verranno rico­
nosciute di nuove a che ha una pensione tra il 750 e i mille euro con una base contributiva mini­
ma. Settecento i milioni messi sul tavolo (sempre che la cifra venga confermata oggi): il 30% andrà a rafforzare le quattordi­
cesime attuali e il 70% alle nuo­
ve. Infine il previsto allinea­
mento della “no tax area” a quel­
la dei lavoratori dipendenti, al­
zando il tetto per tutti i pensionati a 8.124 euro contro quello di 7.750 euro l’anno rico­
nosciuto sotto 75 anni. Il costo previsto è di 260 milioni.
LA QUATTORDICESIMA
700 milioni
La dote per la 14esima
Oggi dovrebbero essere
confermate le dotazioni
finanziarie che il Governo intende
garantire in legge di Bilancio per
le pensioni. Si parla di 700
milioni per aumentare le
14esime. Questo valore
finanziario verrà così ripartito: il
30% servirà per aumentare
l’assegno extra già percepito in
luglio da 2,1 milioni di pensionati
che arrivano a 750 euro (1,5 volte
il minimo) mentre il restante 70%
andrà a coprire l’estensione
dell’assegno a circa 1,2 milioni di
pensionati che ricevono un
trattamento standard compreso
tra i 750 e i mille euro (due volte il
minimo). La nuova 14esima sarà
pagata su tre fasce di reddito,
come la vecchia, a seconda degli
anni di contribuzione del
beneficiario. Si partirà dunque
dall’attuale partizione
dell’assegno unici pagato in
luglio: ­fino a 15 anni contributi: €
336; ­fino a 25 anni contributi: €
420; ­oltre 25 anni contributi: €
504.
Il «pacchetto» previdenza
APE
RITA
Con l’Ape viene consentito
l’anticipo pensionistico fino a
tre anni e sette mesi sui
requisiti di vecchiaia standard
attraverso un prestito
bancario assicurato da
restituire in venti anni. Tre i
canali di uscita. Il primo è
rappresentato dalla cosiddetta
Ape social che, grazie ad un
apposito bonus fiscale, sarà
sostanzialmente “a costo
zero” per alcune categorie di
lavoratori svantaggiati. Il
secondo canale è l’Ape per le
ristrutturazioni aziendali (con
il contributo delle imprese) e il
terzo è l’Ape volontaria con un
costo massimo per i soggetti
che la richiedono del 20% in
termini di onere legato al
rimborso
I lavoratori che avranno
maturato i requisiti per l'Ape
potranno scegliere, in
alternativa o come forma di
parziale copertura finanziaria
della stessa Ape, una Rendita
integrativa temporanea
anticipata. La Rita consentirà di
percepire una rendita in
anticipo rispetto alla pensione
obbligatoria a lavoratori senza
contratto over 63 con almeno
20 di contributi contando su
una tassazione sostitutiva più
leggera per coloro che hanno
un’iscrizione di più lungo corso
a un fondo integrativo. L'ipotesi
è di uno sgravio dello 0,3% per
ogni anno di iscrizione a un
fondo superiore a 15 anni, con
tassazione sostitutiva che può
scendere fino al 9%
RICONGIUNZIONI
USURANTI
Attualmente per chi ha versato
i contributi previdenziali in
più gestioni c’è la possibilità
di ricongiungerli in una sola
gestione andando in pensione
con le regole e il trattamento
economico applicate dalla
gestione in cui viene fatto
confluire tutto. Questa
operazione tuttavia comporta
oneri fino a 30­40mila euro
per il lavoratore, sulla base di
età, reddito e contributi da
“spostare”. Il governo è
intenzionato a rendere la
ricongiunzione gratuita, sia
per il trattamento di vecchiaia
che per quello anticipato. Si
tratterebbe di un'opzione con
caratteristiche simili in parte
al cumulo e alla totalizzazione
già ora esistenti
Il governo, anche attraverso
alcune semplificazioni, punta a
rendere più facile l'accesso alla
pensione per chi svolge attività
particolarmente pesanti o
lavora di notte (attività
complessivamente indicate
con il termine “usuranti”). Per
queste particolari occupazioni
è possibile andare in pensione
con il sistema delle “quote”,
cioè con la somma di età e
contributi (questo anno la
quota deve essere almeno di
97,6 con una soglia minima di
61 anni e 7 mesi e almeno 35
anni di contributi). Tuttavia, i
paletti da rispettare potrebbero
avere l'effetto di disincentivare
questa soluzione, anche perché
a volte si arriva prima alla
pensione anticipata “standard”
PRECOCI
NO TAX AREA
La cancellazione della pensione
di anzianità e l'adeguamento
dei minimi contributivi e
anagrafici introdotti nel 2012
hanno penalizzato i lavoratori
precoci, vale a dire chi ha
iniziato l'attività prima dei 18
anni di età. L'intervento al quale
ha lavorato il governo prevede il
riconoscimento di un bonus sui
contributi di 3 o 4 mesi per ogni
anno di lavoro svolto da
minorenni. Anche se con alcuni
paletti: agevolazione garantita
per gli under 16. Attualmente
questi lavoratori possono
accedere alla pensione
anticipata con regole standard
che richiedono almeno 42 anni
e 10 mesi di contributi (un anno
in meno per le donne),
indipendentemente dall'età
Il pacchetto previdenza
prevede un secondo intervento,
oltre le 14esime, per rafforfare il
potere di acquisto delle
pensioni più basse. L’attuale
“no tax area” cui possono
beneficiare i pensionati “under
75” con un reddito inferiore ai
7.750 euro annui e gli “over 75”
con assegni annuali non
superiori agli 8mila euro verrà
estesa a tutti i pensionati fino a
8.124 euro, allineandola quindi
a quella dei lavoratori.
L’intervento dovrebbe costare
circa 260 milioni l’anno. L’area
esente era stata ampliata nella
scorsa legge di Stabilità dai
7.500 a 7.750 €: la detrazione è
passata da 1.725 a 1.783 euro se
il reddito complessivo non
supera i 7.750 euro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fondo per la salute. Renzi: stop ai tagli lineari, approccio diverso sui costi standard ­ In ballo l’incremento delle risorse
Pubblico impiego. Per i premi di produttività si studia la revisione della griglia rigida in tre fasce della legge Brunetta
Sanità, la partita si gioca su 2 miliardi
Più autonomia alla contrattazione
ROMA
Giorgio Pogliotti
Gianni Trovati
p«È finito il tempo dei tagli li­
neari in sanità. In sanità è eviden­
te che si è tagliato anche troppo, ma dobbiamo gestire in modo di­
verso il tema dei costi standard».
In visita al San Raffaele di Mila­
no, tra il rilancio della candidatu­
ra italiana dell’Agenzia europea dei farmaci nel capoluogo lom­
bardo e le lodi per il ruolo che nella stessa città potrà recitare lo
Human Technopole negli spazi dell’Expo, Matteo Renzi spezza una lancia per l’incremento delle
risorse al Ssn nel 2017, argomen­
to che continua ad andare per la maggiore tra i settori indiziati di una limatura dei fondi rispetto alle previsioni . Non dice però il premier a che livello si attesterà l’asticella del Fondo sanitario il prossimo anno: 2 mld in più o so­
lo 1 mld in più rispetto al 2016? Ovvero: a quota 112 o a 113 mld?
Perché è tutta intorno a queste
cifre ­ magri anche 1,5 mld in più si cerca di “mediare” anche nel
Pd ­ che si sta giocando la “partita
sanità” all’interno del Governo. E tra il Governo e i sindacati. Non
è un caso la replica arrivata subi­
to ieri a Renzi a stretto giro di po­
sta dall’Anaao, il primo sindaca­
to dei medici ospedalieri: «Dopo
le parole aspettiamo i fatti».
Certo è che ­ contratti a parte,
che dovrebbero avere risorse extra Ssn ­ non mancano le pre­
occupazione sulla tenuta dei conti sanitari in assenza di ade­
guate risorse tra nuovi Lea, far­
maci innovativi, ospedali, sbloc­
co del turn over, investimenti. Anche a dispetto degli eventuali
risparmi da 1 mld circa che potrà
garantire la spending review. Quella dei farmaci, in particola­
re, è una partita delicatissima, tanto che tra le ipotesi in discus­
sione c’è quella di presentare la
nuova governance farmaceutica
non subito nel testo d’ingresso in
Parlamento della legge di Bilan­
IN CIFRE
111
miliardi
Le risorse 2016
La dotazione del fondo sanitario
per il prossimo anno dovrebbe
essere incrementata di 1 o 2
miliardi
1,2 miliardi
Il disavanzo
Secondo il montoraggio 2015
della Rgs la spesa sanitaria ha
subito un forte rallentamento dal
2008. Con un disavanzo che si
attestato a 1,2 miliardi
27,6%
I consumi intermedi
Rispetto alla spesa sanitaria
complessiva i consumi intermedi
sono saliti al 27,6% contro il
18,7% di quindici anni prima
cio 2017, ma solo in corso d’opera
durante il primo esame della ma­
novra da parte della Camera.
Certo è che non possono suo­
nare come una semplice coinci­
denza le parole del premier con la contemporanea diffusione da parte della Ragioneria generale del monitoraggio della spesa sa­
nitaria nel 2015. Un check in cui si
afferma senza equivoci come la spesa sanitaria «ha subito nel tempo un forte rallentamento», in particolare dal 2008 e via via negli ultimi due anni. Con un di­
savanzo che s’è attestato a 1,2 mld
dove la parte del leone la fanno le
regioni a statuto speciale (572
mln). E dove le spese per il perso­
nale hanno subito un calo del­
l’1,5% dal 2011. e un notevole in­
cremento dei consumi interme­
di pari ormai al 27,6% della spesa
sanitaria complessiva, contro il 18,7% di quindici anni prima.
R.Tu.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
produttività, e ripensare quindi la griglia rigida impo­
ROMA
sta dalla legge Brunetta. La ri­
pIl rinnovo dei contratti forma del 2009, congelata in­
per i dipendenti pubblici ha sieme ai contratti,impone di bisogno di regole e di fondi. destinare ai premi individuali
Sulle risorse, visto il quadro di la «quota prevalente» delle
finanza pubblica, non sarà risorse per la produttività, e di
semplice trovare il punto dividere i dipendenti in tre fa­
d’incontro fra domanda e of­ sce concentrando il 50% delle
ferta, ma sul quadro delle re­ risorse sul 25% più produtti­
gole le prospettive potrebbe­ vo, il restante 50% delle risor­
ro rivelarsi più semplici e faci­ se è destinato al 50% del per­
litare il riavvio della macchi­ sonale, lasciando senza alcun na.
incremento il 25% dei dipen­
Per questa ragione prende denti. L’incrocio fra queste consistenza l’ipotesi di antici­ regole e i limiti alle risorse a
pare nell’ambito della mano­ disposizione per i nuovi con­
vra due temi allo studio nella riforma del pubblico impie­
go, il cui decreto attuativo ar­ IL NODO RISORSE
riverà però più tardi: l’obiet­ Dopo sette anni di blocco dei
tivo è quello di ridare spazi di contratti i 300 milioni
autonomia alle trattative con­
per gli aumenti del 2016
trattuali, sottraendo alla leg­
ge la disciplina di dettaglio in sono considerati del tutto
particolare su flessibilità e insufficienti dai sindacati
tratti rischia di tradurre il rin­
novo in un taglio in busta paga
per un gruppo di dipendenti, e
comunque rappresenta un
ostacolo pesante sulle tratta­
tive.
Sul rilancio delle relazioni
industriali puntano i sindaca­
ti che ieri, in un attivo unitario
riunito a Roma con le rispetti­
ve segreterie di categoria,
hanno dato il primo via libera
alla piattaforma del rinnovo
contrattuale: «Vogliamo per
pubblico e privato stesse re­
gole sulla democrazia e stesse
opportunità per la contratta­
zione ­ sottolineano Fp­Cgil
Cisl­Fp Uil­Fpl Uil­Pa –. Che vuol dire stesse responsabili­
tà, ma anche stesse possibilità
di sviluppo professionale e valorizzazione delle compe­
tenze. E stesso ruolo nel defi­
nire le regole del gioco. Biso­
gna riassegnare alla contrat­
tazione la funzione di regolare
condizioni e organizzazione del lavoro». La parola d’ordi­
ne, per Cgil, Cisl e Uil è supe­
rare la legge Brunetta. Tra i sindacati c’è attesa per l’atto di
indirizzo del ministro Madia, necessario per avviare la fase negoziale. Il principale nodo da scio­
gliere è quello delle risorse
economiche: dopo sette anni
di blocco dei contratti, i 300
milioni assegnati dal governo
per gli aumenti del 2016 sono considerati del tutto insuffi­
cienti dai sindacati che, in vi­
sta della legge di Bilan­
cio,chiedono incrementi sui
livelli di quelli ottenuti nel privato. «Il contratto è un di­
ritto ­ sostengono i sindacati ­,
ma è anche lo strumento per
garantire migliori servizi ai cittadini: con più produttivi­
tà, più motivazione, più parte­
cipazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA