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CRONACHE
Martedì 27 Settembre 2016 Corriere della Sera
#
Il caso
di Luigi Ferrarella
Il docente fa copiare gli studenti:
«Per noi prof il plagio è impunito»
La protesta a Bologna: non faccio rispettare regole che in Ateneo non valgono
«Se siamo impuniti noi professori», ai quali «un sistema
garantisce l’impunità dal plagio», allora «che lo stesso valga per voi studenti»: perciò, a
inizio dei corsi 2016-2017, «vi
annuncio che non vigilerò per
evitare che voi copiate» agli
esami, «perché in coscienza
non posso chiedere a voi il rispetto di regole che l’Università di Bologna permette a noi
professori di violare». Si autodenuncia e domanda di essere
sottoposto a procedimento disciplinare il professor Lucio
Picci, ordinario di Politica Economica nella più antica università del mondo, inviando
ieri questa lettera non solo ai
suoi studenti a inizio corso,
ma anche al Rettore (che, interpellato, non commenta).
L’«obiezione di coscienza»
di Picci, autore nel 2011 di un
libro sugli incentivi reputazionali nella pubblica amministrazione pubblicato da Stanford University Press, muove
dall’asserita differenza di trattamento fra il caso di una studentessa, sospesa 3 mesi per
essere stata scoperta in un esame con un telefono e un auricolare nascosti, e tre casi di
professori lambiti da sospetti
di plagio. Uno è stato segnalato il 12 gennaio 2015 dal ricercatore Christian Zimmermann
di una delle filiali regionali
dell’americana Federal Reserve Bank (quella di Saint Louis)
a proposito di un lavoro dell’ordinario di Economia Politica, Pier Giorgio Ardeni: il 25
gennaio il Dipartimento prende asetticamente atto che il
professore «ha chiesto che
questo quaderno venga ritirato», e in effetti sotto il titolo
scompare il file con il testo, ma
senza che venga esplicitata la
ragione della modifica (neanche agli americani che chiedevano comunicazioni formali
sul sito dell’ateneo bolognese). Intanto il professore è stato nominato presidente della
Fondazione del prestigioso
Istituto di ricerca bolognese
«Carlo Cattaneo», dove molti
dirigenti sono docenti e dove
tra i membri del Consiglio
Lotta alle agromafie
Chi è
 Lucio Picci
è docente
di Politica
economica
nella facoltà
di Scienze
economiche
presso
l’Università
di Bologna
scientifico figura l’allora vicedirettore del Dipartimento
universitario (Pier Giorgio Bellettini) che nel gennaio 2015
esaminò la questione del possibile plagio.
Picci evoca poi la scelta (già
segnalata in giugno da Fabrizio Gatti sull’Espresso) del
Rettore dell’Università, Francesco Ubertini, di insignire
dell’ambito titolo di «Professore Emerito» Enrico Lorenzini, al centro nel 2000 di un
controverso caso che al Senato
Accademico fece esprimere
«rifiuto e riprovazione per
questo tipo di pratiche», però
espressi riservatamente nella
delibera che disponeva «che
di questa sostanziale censura,
e delle misure che seguiranno
(poi nessuna, ndr), debba essere fatto un uso molto prudente e riservato».
In California Travolta a un incrocio
Incidente per la Google car a guida autonoma
In California, negli Usa, una Google car a guida autonoma è stata centrata a
un incrocio da un furgone. Per l’azienda «era passato con il semaforo rosso».
Per fortuna nello scontro non ci sono stati feriti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quanto alle pagine di un
manuale per studenti (scritto
nel 1997 da tre professori bolognesi) identiche a un testo in
inglese di Joseph Stiglitz e Robert Frank, Picci nota che il
manuale fu riedito da Il Mulino nel 1999 con la sola indicazione che venivano riscritti alcuni paragrafi erroneamente
attribuiti a uno dei tre autori,
ma senza accennare al tema
della mancata citazione di paternità, e senza indicare a quale degli altri due autori (Stefano Zamagni e Flavio Delbono)
fosse attribuibile la ripresa di
concetti altrui.
Per Picci è un altro indice
dell’autocritica di categoria da
fare: «Con quella casa editrice
centinaia di colleghi dell’Università di Bologna hanno firmato pubblicazioni, il cui valore percepito influenza le
prospettive di avanzamento di
carriera e la reputazione professionale», sicché «non hanno interesse a muovere o ad
ascoltare critiche». E più in generale, il problema è che «a
tutti noi interessa far carriera,
molti di noi desiderano ottenere incarichi retribuiti come

Segretezza e connivenze
In confronto, diventa
ipocrita sospendere tre
mesi una studentessa
perché ha l’auricolare
consulenze o partecipazioni a
cda, e alcuni hanno ambizione
politiche: per fare carriera sono necessarie pubblicazioni
scientifiche e buoni rapporti
coi superiori (i professori ordinari)», mentre per altre mire
«si richiede vicinanza col
mondo della politica che distribuisce gran parte degli incarichi retribuiti».
Così «la segretezza e una fitta rete di connivenze assicurano il mancato accertamento
dei casi di plagio»: con l’aggiunta che, se «il mancato accertamento costituisce uno
degli elementi essenziali del
sistema di impunità», la segretezza, «coprendo» l’asserito plagio, «indica che il potere
sta dalla parte del reo. E che
quindi egli è potente».
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 Giornalismo
Comunicazione
scientifica,
premio a Caprara
Il «protocollo
Antoci» esteso
in tutta la Sicilia
Si estende a tutte le province
della Sicilia il modello del
protocollo di legalità contro la
mafia dei pascoli del Parco dei
Nebrodi. L’accordo, avviato da
uno schema approvato dal
gabinetto del ministro dell’Interno, detta le linee guida per
rafforzare la collaborazione
tra le Istituzioni. Era stato
ideato dal presidente del
Parco dei Nebrodi, Giuseppe
Antoci — poi vittima di un
attentato mafioso — per
combattere le infiltrazioni
delle cosche nelle procedure
di concessione a privati di
beni.
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Giovanni Caprara, firma
del Corriere della Sera, si è
aggiudicato il premio per la
Comunicazione Scientifica
della Società Italiana di
Fisica (Sif). Il premio,
destinato a coloro che
abbiano saputo effettuare o
promuovere un’importante
ed efficace attività di
diffusione della cultura
scientifica, è stato conferito
a Caprara «per la sua lunga
attività di giornalista
scientifico e, in particolare,
di autorevole cronista per il
grande pubblico delle
conquiste della fisica».
L’assegnazione è avvenuta
ieri, in occasione della
cerimonia inaugurale del
102° Congresso Nazionale
della Sif, tenuta nell’Aula
Magna dell’Università di
Padova.
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