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Amadeus REGISTRAZIONE ESCLUSIVA Caix d’Hervelois Pièces de Viole avec la Basse-Continuë Jordi Savall viola da gamba Ton Koopman clavicembalo Ariane Maurette viola da gamba Hopkinson Smith tiorba e chitarra barocca booklet CD1016_DEF.indd 1 13/09/16 10:56 Louis de Caix d’Hervelois (ca. 1680 - ca. 1755) Pièces du Premier Livre (1708) 1 Prélude (3:07) 2 Allemande: Lentement et marqué (3:13) 3 Sarabande (3:41) 4 La Milaneze: (Légèrement (2:44) 5 Prelude: Lentement - Vite (2:36) 6 La Diligence: Légèrement (2:07) 7 L'Indifférente: Vivement (1:14) 8 Allemande: Vite et Double (2:25) 9 Plaïnte (3:43) Première Suite de la Troisième Oeuvre (1731) bl Prélude: Lentement - Vite (2:36) bm La Surgere, Musette en Rondeau (2:22) bn Le Biron, Rondeau (2:15) bo Sarabande (1:55) bp Menuet II (2:11) bq La Boussac: Gaiement (1:08) br Rondeau: Gracieusement (1:33) bs La Jourdain, Rondeau: Légèrement (1:12) bt Rigaudon I & II (1:59) bu La Monguichet: Gravement et marqué - Vite - Grave - Gaiement (4:03) booklet CD1016_DEF.indd 2 13/09/16 10:56 Jordi Savall viola da gamba (basse de viole, anonimo francese, fine sec. XVII) Ton Koopman clavicembalo (Jean-Henry Hemsch, 1754) Ariane Maurette viola da gamba (basse de viole, Barak Norman, 1697) Hopkinson Smith tiorba (Jacob van de Geest, Vevey) chitarra barocca (Joël van Lennep, Boston) booklet CD1016_DEF.indd 3 13/09/16 10:56 guida all’ascolto Caix d’Hervelois mento, per l’epoca fuori moda, ma capace ancora di toccare gli animi. Del resto, la Viola da Gamba fu da subito equiparata alla “voce umana”, per l’incredibile estensione e capacità di creare emozioni e fu sempre soggetto molto amato dai pittori, come ci ricordano appunto i lavori di Bouys. Fra questi compositori “testardi”, consapevoli di essere fuori dal loro tempo ma consci di fornire un servizio quanto mai socialmente utile si ricorda molto bene Karl Friedrich Abel (1723-1787). Del tutto sconosciuto ai più è invece Louis de Caix d’Hervelois, oggetto di questa pregevole incisione discografica. Di lui sappiamo davvero pochissimo: nasce nel 1680 e muore nel 1755 (il “circa” è quanto mai d’obbligo) e compone seguendo i dettami di colui che fu con molta probabilità il suo maestro: Marin Marais. Una produzione strumentale di tutto rispetto per questo compositore certamente da riscoprire, con 5 raccolte di vari Pièces de Viole più tre altre raccolte di brani per flauto traversiere e viola da gamba. In questa registrazione Jordi Savall ci propone due raccolte lontane cronologi- Pièces de Viole avec la Basse-Continuë di Gabriele Formenti I l celebre ritratto di Marin Marais realizzato da André Bouys è uno dei più famosi del barocco francese. Bouys, coetano di Marais (entrambi nascono nel 1656), ritrae il prediletto di Luigi XIV assieme al suo inseparabile strumento, la Viola da Gamba. Uno strumento musicale inventato nel XV secolo che attraverserà l’Europa e che sarà suonato, apprezzato e amato almeno fino alla metà del settecento quando, caduto in disuso, sarà soppiantato dal più versatile violoncello (che però non deriva assolutamente – lo ricordiamo – dalla Viola da Gamba). Solamente pochi compositori proseguiranno a comporre brani per questo stru4 booklet CD1016_DEF.indd 4 13/09/16 10:56 camente fra loro ma accomunate da medesimi ideali stilistici ed estetici: i Pièces de Viole du Premier Livre del 1708 e la Première Suite de la Troisiéme Œuvre del 1731. Ventitrè anni dunque intercorrono fra le due raccolte le quali – lo diciamo subito – sono di fatto delle Suites, raccolte di danze, che non seguono però lo schema standard Prelude - Allemande Courante - Sarabande - Gigue. Anzi. È forse questa estrema libertà strutturale ad avvicinare la figura di Caix d’Hervelois a quella di un altro celebre compositore francese, François Couperin, il quale per assecondare questa esigenza di libertà stilistico-strutturale aveva ben pensato di utilizzare la parole “Ordre”. E proprio come Couperin, anche Caix d’Hervelois omaggia l’Italia senza dichiararsi apertamente “italofono”. La prima raccolta si apre con il classico Preludio bipartito 1. Una sequenza di tre accordi iniziali, superba, decisa, quasi pomposa, apre le danze introducendo la tonalità di la maggiore, una tonalità costantemente ricercata ma mai fissa (altro omaggio allo stile italiano). Si evidenzia qui un gioco cromatico che caratterizza tutta l’opera di d’Hervelois nonché subito la perizia tecnica richiesta all’esecutore, chiamato a mostrare le tipiche capacità della viola da gamba francese, che sviluppa la scrittura a doppie corde esplorando al contempo il registro più alto della viola da gamba. La sezione veloce di questo Preludio presenta sequenze di scale e di salti, dove chiaro è il richiamo allo stile italiano nell’utilizzo di progressioni armoniche ascendenti e discendenti. Nell’Allemande: Lentement et marqué 2 troviamo una gustosa linea melodica proposta dal solista. Una linea semplice, essenziale ma di grande efficacia. Proprio qui Caix d’Hervelois mostra il suo gusto per l’esplorazione del registro della viola da gamba, soprattutto verso il registro più alto. La Sarabande 3 è un movimento di forte contemplazione con giochi polifonici fra il solista e l’accompagnamento del basso continuo che in questa incisione viene realizzato con un cembalo, una tiorba (in alternanza alla chitarra barocca) e un’altra viola da gamba. In questo brano il cembalo tace, lasciando così all’impasto timbrico delle due viole accompagnate dalla sola 5 booklet CD1016_DEF.indd 5 13/09/16 10:56 tiorba la possibilità di creare un’atmosfera sensuale e intima. Il successivo movimento porta uno strano titolo: “La Milaneze. Légérement” 4. Ecco che torna “in scena” Couperin e i suoi fantasiosi e quanto mai buffi titoli. Qui è più che mai evidente il gusto per il gioco: la semplice linea melodica viene reiterata a modo di Rondò attraverso uno sviluppo del contrappunto e del ritmo piuttosto notevole. Ma la prima, vera dichiarazione d’amore per lo stile italiano la troviamo nel successivo movimento – Prelude, Lentement - vite 5 – dove d’Hervelois sembra quasi voler evocare lo spirito di Arcangelo Corelli proponendo un’atmosfera di arcadica purezza sonora, bipartita in una introduzione lenta, seguita da una virtuosistica. Il successivo brano 6 porta nuovamente un titolo: “La Diligence - Légérement” che propone un interessante inizio fugato fra le varie voci e ancora una volta un gioco timbrico dato dall’accostamento delle due viole da gamba. “L’Indiffèrente - Vivement” 7 è invece un brano molto ritmato, in tempo ternario, ancora un Rondò di fatto, che propone una medesima cellula melodico-ritmica inframmezzata da di- versi motivi. Il penultimo brano di questa raccolta 8 è un’Allemande, altro evidente omaggio allo stile italiano-corelliano, con ampie sezioni in progressione e continue modulazioni fra tonalità maggiore e minore, con ripetizioni variate e “diminuite”. D’Hervelois decide di terminare questa racconta con un brano dal titolo “Plainte” 9, un lamento a tutti gli effetti, che utilizza pure la tipica figurazione con tetracordo discendente (altra invenzione tutta italiana) a sottolineare la melanconica melodia della viola da gamba che qui diviene la vera “voce umana”. La seconda raccolta presentata è, come ricordavamo, del 1731. Non si notano particolari evoluzioni stilistiche rispetto alla precedente, anche se forse si fa più evidente l’esigenza di miscelare i vari stili, quello francese (nel continuo e più deciso utilizzo di titoli insoliti) e quello Italiano (nella ricerca costante del cromatismo e della progressione armonica). Ancora una volta è il Prèlude bl ad aprire questa Suite. Introduzione lenta caratterizzata da una soave melodia in maggiore esplora il registro più alto dello strumento. Il successivo allegro spiccato strizza ancora una 6 booklet CD1016_DEF.indd 6 13/09/16 10:56 volta l’occhio all’Italia. “La Surgere”, Musette en Rondeau bm è il tipico rondò alla francese con struttura A-B-A1-C-A2. Nel successivo brano possiamo cogliere un interessante aspetto della scrittura di Caix d’Hervelois, che già avevamo colto nella precedente raccolta: l’utilizzo delle due viole da gamba, accompagnate dalla tiorba. È senza dubbio un chiaro omaggio a una moda incominciata intorno agli anni venti del settecento, quella cioè di comporre duetti per due strumenti della stessa taglia. Il suo quarto libro del 1740 sarà quasi totalmente composto da duetti per due viole. In questo brano, dal titolo “Le Biron” bn i due strumenti ad arco ci trasportano in una dimensione contemplativa caratterizzata da due sezioni contrastanti in ritornello. La successiva Sarabande bo omaggia ancora l’Italia mentre il seguente Menuet bp è chiaramente francese nel suo giocare con la semplicità ritmica e armonica (alternanza di maggiore e minore). Ancora una volta protagoniste assolute sono le due viole da gamba. “La Boussac - Gaiement” bq, è un brano dal forte carattere gioioso, piuttosto virtuosistico con ampi e impegnativi passaggi per il solista mentre il successivo Rondeau br presenta ancora una volta il gioco timbrico dato delle due viole da gamba accompagnate dalla solta tiorba con l’esclusione dunque del cembalo. Il brano successivo, “La Jourdain” bs è forse uno dei brani più riusciti fra quelli qui proposti: un richiamo a certe atmosfere alla “Lully”, alle “turcherie”, con un inciso della viola che colpisce immediatamente l’immaginazione dell’ascoltatore, incatenandolo, ipnotizzandolo con il suo incedere sempre uguale ma allo stesso tempo diverso. Rigaudon I e II bt presentano rispettivamente un inizio fugato-imitativo in tonalità maggiore e il modo minore senza cembalo. La raccolta si chiude con il brano più lungo e forse più enigmatico per quanto riguarda il suo titolo: “La Monguichet” (Gravement et marqué - Vite - Grave Gaiement) bu. Il tono è marziale, degno di una conclusione. Si tratta però ancora una volta di un Rondò “mascherato”, costituito da varie sezioni. La penultima di queste, prima della ripresa finale del motivo, è lenta e contemplativa, in contrasto con il precedente materiale musicale. 7 booklet CD1016_DEF.indd 7 13/09/16 10:56 gli interpreti Jordi Savall plessi Hespèrion XXI (1974), La Capella Reial de Catalunya (1987) e Le Concert des Nations (1989), con i quali ha esplorato e creato un universo di emozioni e di bellezza, che egli diffonde nel mondo intero per la felicità di milioni di amanti della musica. Nel corso della sua carriera, egli ha registrato e pubblicato più di 230 dischi nei repertori medievali, rinascimentali, barocchi e classici, con una particolare attenzione al patrimonio musicale ispanico e mediterraneo. Questo lavoro è stato sovente ricompensato da numerosi premi, come diversi Midem Awards, degli International Classical Music Awards, e un Grammy Award. I suoi pro- J ordi Savall è una personalità musicale tra le più polivalenti della sua generazione. Da più di cinquant’anni egli fa conoscere al mondo delle meraviglie musicali lasciate nell’oscurità, nell’indifferenza e nell’oblio. Egli scopre e interpreta queste musiche antiche, sulla sua viola da gamba o come direttore. Le sue attività di concertista, insegnante, ricercatore e creatore di nuovi progetti sia musicali sia culturali, lo situano tra i principali attori del fenomeno della rivalutazione della musica storica. Ha fondato, con Montserrat Figueras, i com- Ton Koopman e Jordi Savall 8 booklet CD1016_DEF.indd 8 13/09/16 10:56 Ton Koopman grammi di concerto hanno saputo trasformare la musica in uno strumento di mediazione per l’intesa e la pace tra i popoli e le differenti culture, a volte in conflitto. Non è un caso quindi che, nel 2008, Jordi Savall sia stato nominato Ambasciatore dell’Unione Europea per un dialogo interculturale e, a fianco di Montserrat Figueras, “Artista per la Pace”, nell’ambito del programma “Ambasciatori di buona volontà” dell’Unesco. La sua feconda carriera musicale è stata coronata da ricompense e distinzioni sia nazionali, sia internazionali, tra cui possiamo citare i titoli di Dottore “honoris causa” delle Università di Evora (Portogallo), Barcellona (Catalogna), Lovanio (Belgio) e Basilea (Svizzera). Ha anche ricevuto l’insegna di Cavaliere della Legione d’Onore della Repubblica Francese, il Premio Internazionale della Musica per la Pace, del Ministero della Cultura e delle Scienze della Bassa Sassonia, la Medalla d’Or del Governo Regionale della Catalogna e il prestigioso premio Léonie Sonning, considerato come il Premio Nobel per la musica. «Jordi Savall mette in evidenza una comune eredità culturale infinitamente varia. È un uomo per i nostri tempi» (The Guardian, 2011). N ato a Zwolle in Olanda, Ton Koopman ha avuto un’educazione classica e ha studiato organo, clavicembalo e musicologia ad Amsterdam. Attratto dagli strumenti antichi e dalla prassi filologica, ha da subito concentrato i suoi studi sulla musica barocca, con particolare attenzione a J.S. Bach, ed è diventato una figura di riferimento nel movimento dell’interpretazione antica. Si è esibito nelle più importanti sale da concerto e nei più prestigiosi festival. Nel 1979 ha fondato l’Amsterdam Baroque Orchestra e nel 1992 l’Amsterdam Baroque Choir. Svolge un’intensa attività come direttore ospite, lavorando con le principali orchestre del mondo. La sua attività come solista e direttore è testimoniata dalla ricca produzione discografica (con la registrazione delle Cantate di Bach e l’opera integrale di Buxtehude); nel 2003 ha creato la sua propria etichetta Antoine Marchand. È Professore all’Università di Leiden e Membro Onorario della Royal Academy of Music di Londra oltre che direttore artistico del Festival “Itinéraire Baroque”. 9 booklet CD1016_DEF.indd 9 13/09/16 10:56 Ariane Maurette D iplomata in flauto dolce e viola da gamba alla Schola Cantorum di Basilea (Hans Martin Linde, Jordi Savall), dopo una fiorente carriera come concertista accanto a direttori e solisti prestigiosi, nonché come docente (flauto dolce, viola da gamba, musica da camera, declamazione per cantanti) alla Schola Cantorum di Basilea, al Centro di Musica Antica di Ginevra, al Conservatorio CRR di Parigi e in numerosi corsi internazionali, Ariane Maurette, fondatrice del complesso “Isabella d’Este”, conduce da alcuni anni le sue ricerche su un altro aspetto molto importante del mestiere di musicista: i meccanismi interiori che frenano o favoriscono una vera creatività e libertà espressiva. Il suo sperimentare in questo campo l’ha portata a creare una pratica: il “Musico Interiore”, per aiutare i musicisti a raggiungere la parte divina che l’amore per la musica cerca di aprire in loro. Vive ora in Italia, nei pressi di Firenze. Hopkinson Smith N ato a New York nel 1946, nel 1972 si è laureato con lode in Musica ad Harvard. L'anno successivo si è trasferito in Europa per studiare con Emilio Pujol in Catalogna e Eugen Dombois in Svizzera. Da quel momento è rimasto coinvolto in numerosi progetti di musica da camera, tra cui la fondazione dell'ensemble Hespèrion XX. Dalla metà degli anni Ottanta si è concentrato quasi esclusivamente sui repertori solistici per strumenti a pizzico antichi, realizzando una serie di registrazioni per l'etichetta Naïve dedicate alla musica spagnola per vihuela e chitarra barocca, musica francese per liuto tra Rinascimento e Barocco, musica italiana del primo Seicento e repertorio barocco tedesco. Si è esibito e ha tenuto corsi di perfezionamento in tutta l'Europa, Nord e Sud America, Australia, Nuova Zelanda, Corea e Giappone; nel 2007 e nel 2009 ha tenuto concerti e workshop in Palestina sotto gli auspici della Fondazione Barenboim-Said e il Consiglio svizzero per la cultura. Insegna presso la Schola Cantorum Basiliensis. 10 booklet CD1016_DEF.indd 10 13/09/16 10:56 Amadeus n. 323 (10/2016) Periodico registrato al Tribunale di Milano 186/19-03-1990 𝖯 2016 Alia Vox 𝖢 2016 Bel Vivere s.r.l. Direttore responsabile Gaetano Santangelo Responsabile artistico Andrea Milanesi Grafica e impaginazione Dario Codognato Registrazione giugno 1976, Chiesa Evangelica Tedesca, Parigi Ingegnere del suono Benjamin Bernfeld Per gentile concessione di Alia Vox Heritage In copertina e sulla custodia Jordi Savall (foto di Toni Peñarroya) N.B.: È possibile scaricare questo booklet in formato digitale all'indirizzo www.amadeusonline.net/books/201610.pdf booklet CD1016_DEF.indd 11 13/09/16 10:56 Amadeus Louis de Caix d’Hervelois (ca. 1680 - ca. 1755) Pièces du Premier Livre (1708) 1Prélude 3:07 2Allemande (Lentement et marqué) 3:13 3Sarabande3:41 4La Milaneze (Légèrement) 2:44 5Prelude (Lentement - Vite) 2:36 6La Diligence (Légèrement) 2:07 7L'Indifférente (Vivement) 1:14 8Allemande (Vite et Double) 2:25 9Plaïnte3:43 Première Suite de la Troisième Oeuvre (1731) blPrélude (Lentement - Vite) 2:36 bmLa Surgere, Musette en Rondeau 2:22 bnLe Biron, Rondeau 2:15 boSarabande 1:55 bpMenuet II 2:11 bqLa Boussac (Gaiement) 1:08 brRondeau (Gracieusement) 1:33 bsLa Jourdain, Rondeau (Légèrement) 1:12 btRigaudon I & II 1:59 buLa Monguichet (Gravement et marqué - Vite - Grave - Gaiement) 4:03 Jordi Savall viola da gamba (basse de viole) Ton Koopman clavicembalo Ariane Maurette viola da gamba (basse de viole) Hopkinson Smith tiorba e chitarra barocca NON IN VENDITA SEPARATAMENTE DA AMADEUS booklet CD1016_DEF.indd 12 AM 323-2 T.T.: 46:10 13/09/16 10:56