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Elon Musk, Matteo Renzi e noi | 1
mercoledì 28 settembre 2016, 18:40
Elon Musk, Matteo Renzi e noi
Le promesse del pragmatico genio statunitense e dello spregiudicato geniaccio italiano
di Gabriele Della Rovere
Elon Musk e Matteo Renzi hanno una cosa in comune. Entrambi fanno strabilianti promesse. L'unica, non irrilevante,
differenza è che il primo finora le ha mantenute, il secondo no. Musk tra l'entusiasmo e lo scetticismo generale ha
comunicato che intende rendere possibile in tempi brevi raggiungere Marte 'in 80 giorni', altro che il semplice
'Giro del mondo in 80 giorni' di Jules Verne cui mediaticamente si ispira. E con soli 100.000 (centomila) dollari a testa. Sarà,
secondo il suo strabiliante annuncio, il risultato quasi imminente di un piano che prevede di colonizzare il pianeta rosso con
1.000.000 (un milione) di persone. Musk è il creatore della 'Tesla', vale a dire l'unica auto realmente elettrica al mondo
paragonabile sotto ogni punto di vista a quelle a combustibili tradizionali, e di 'Solar City' per le energie rinnovabili a partire
dal solare. E pure di molto altro. E ha ideato pure 'SpaceX', annunciando ora la nascita del 'Sistema di Trasporto
Interplanetario', ITS, nell'ambito del Congresso Astronautico Internazionale in corso in Messico. L'annuncio è stato accolto fra
reazioni entusiastiche da un lato, perplessità dall'altro, appunto. Un progetto certamente ambizioso, il suo. «Quello che
voglio realmente è rendere Marte ‘qualcosa di possibile’. Cioè un luogo che sia realmente possibile raggiungere nel corso
della nostra vita, un posto dove potrete andare» ha detto. Il progetto è quello di lanciare già nel 2017 i primi astronauti
verso la Stazione Spaziale, e di inviare su Marte una navetta senza equipaggio nel 2018. Piano dettagliato ma ancora in gran
parte da sviluppare. Prevede di progettare un potentissimo razzo spinto da 42 motori Raptor, capaci di portare un carico 2
volte più pesante delle missioni Apollo, e una navetta di 50 metri per ospitare fino a 200 astronauti. Il viaggio per Marte
durerebbe appena 80 giorni, come detto. Nello scenario più ottimistico il costo per passeggero potrebbe essere di 100.000
dollari. L'obiettivo finale sarà rendere l'uomo «una specie multiplanetaria» ha spiegato Musk. Le sue parole sono state
accolte da un tifo da stadio, pur con le doverose critiche da molte parti sulla effettiva realizzabilità del progetto. Il 'Wall
Street Journal' sottolinea che 'SpaceX' non ha ancora lanciato nessun uomo nello spazio, i progetti hanno accumulato molti
anni di ritardo, i costi sono saliti di quattro volte. E come l'azienda sia incorsa nell'esplosione di più di uno dei suoi razzi
'Falcon 9', non riuscendo tra l'altro ad individuare le cause dello scoppio dell'ultimo, e recente. Visionario, realizzabili o no
che siano i suoi piani, Elon Musk. In ogni caso dalle nostre parti abbiamo da contrapporgli giusto giusto gli annunci
del Presidente del Consiglio nostrano. Che quanto a sparate mirabolanti nulla hanno da invidiare al pragmatico genio
statunitense (ma nato in Sudafrica). Quanto alla effettiva realizzabilità scommetteremmo comunque qualcosina di più sulla
reale concretizzazione dei fantasmagorici annunci d'oltreoceano che sulla finalizzazione dei continui fuochi d'artificio dello
spregiudicato geniaccio italiano.
di Gabriele Della Rovere
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/elon-musk-matteo-renzi-e-noi/
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