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Mercati
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Giovedì 29 Settembre 2016
L’ISTITUTO IN ATTESA DI TROVARE UN PARTNER SPINGE SULLE SINERGIE CON LA COMPAGNIA
Unipol prepara la banca alle nozze
La capogruppo ha già garantito 829 milioni di crediti deteriorati e ora lavora al fianco delle filiali
per aumentare la raccolta di risparmio, intercettando anche la liquidità che arriva dai sinistri pagati
di Anna Messia
L
a volontà resta quella di
inserire Unipol Banca in
un gruppo bancario di più
grandi dimensioni, come
prospettato alla Banca d’Italia,
sfruttando il processo di consolidamento che si profila nel settore.
Un piano nel quale la compagnia
assicurativa di Bologna non vuole assumere un ruolo di azionista
di riferimento, ha ribadito in più
occasioni il numero uno di Unipol, Carlo Cimbri, ma su cui è
pronta anche a investire, purché
si tratti di progetti nei quali «vediamo opportunità di creazione
di valore». Intanto, nell’attesa di
trovare una collocazione in un
contesto più ampio, Unipol sta
facendo di tutto per puntellare il
proprio istituto e incentivarne la
crescita. Il primo semestre si è
chiuso per Unipol Banca in utile
per 2,5 milioni, in rallentamento
rispetto ai 6,9 milioni di giugno
2015 e anche la raccolta diretta
(9,6 miliardi) non cresce (-3,4%)
come quella indiretta, pari a 48,9
miliardi (-4,4%). Serve quindi
Bnl lancia
solo5giorni
per crescere
nei mutui
di Teresa Campo
l via #solo5giorni, nuovo
A
servizio messo a punto
da Bnl per aiutare chi deve
comprare casa. I giorni indicati (calcolati a partire dalla
consegna dei documenti)
sono infatti quelli massimi
necessari per ottenere la delibera del mutuo e l’ammontare effettivo del finanziamento. I documenti possono
essere presentati in agenzia
o trasmessi online. L’esito
dell’operazione è ovviamente
subordinato ai necessari pareri tecnico-legali, come la perizia sull’immobile e la relazione notarile. Il nuovo servizio
è disponibile fin da subito: nei
mesi scorsi è già stato testato con successo su numerosi
clienti e ha consentito anche
un ulteriore miglioramento dei tempi complessivi di
erogazione. Doppi, secondo
Bnl, i vantaggi dell’iniziativa.
Per il cliente la possibilità di
concentrarsi sulle fasi finali
dell’acquisto della casa o sul
progetto di ristrutturazione,
sicuro della disponibilità del
finanziamento; per Bnl un
vantaggio competitivo in uno
scenario di tassi dei mutui
tutti schiacciati sui minimi.
(riproduzione riservata)
Carlo Cimbri
spingere per la ripresa, sfruttando il cross selling. Già nell’estate 2013 la banca aveva firmato
un contratto di indennizzo con
la propria controllante, Unipol
Gruppo Finanziario, secondo
il quale la compagnia si è impegnata a pagare all’istituto le
perdite che dovesse subire dopo
aver esperito tutti i rimedi e le
azioni stragiudiziali e giudiziali
su un pacchetto di esposizioni
deteriorate, che a giugno scorso erano pari a 829,4 milioni di
euro. Un accordo con cui la banca ha in sostanza trasferito alla
capogruppo il rischio di credito
connesso alle esposizioni che
fanno parte del pacchetto, riferite
per lo più al settore immobiliare.
Esposizioni che sono considerate «integralmente recuperabili»
dall’istituto ma, nell’immediato,
la firma del contratto di indennizzo ha consentito di aumentare
il coverage ratio sui crediti deteriorati di Unipol Banca pari, a
giugno scorso, al 30,2%
Le mosse di Unipol per rafforzare l’istituto non si sono però
limitate all’intervento sui crediti. L’intenzione è anche quella di
spingere l’attività, aumentando
appunto le sinergie con la compagnia di assicurazione, come
accaduto per esempio nel caso
del piano di rateizzazione dei
premi delle polizze lanciato da
Unipol grazie all’intervento di
Finitali, finanziaria controllata da
Unipol Banca. Il piano industriale 2016-2017 prevede un rilancio dei ricavi commerciali core
e l’incremento della marginalità
della clientela privata, spingendo
in particolare sul risparmio gestito e assicurativo. Per questo,
su tutta la rete, è stato creato un
team Task Force Finanza. Non
solo. In collaborazione con la
direzione sinistri di Unipol Sai
è stata avviata un’iniziativa per
il coinvolgimento delle filiali e
delle agenzie assicurative, diretta a intercettare le liquidazioni sinistri a favore di assicurati
Unipol Sai (nei rami property
e infortuni). L’obiettivo è in
pratica acquistare nuova clientela per la banca, trattenendo i
relativi flussi che provengono
dalla liquidazione dei sinistri.
Oltre a questo è stato avviato un
piano di lavoro congiunto che
LA BREXIT HA RESO NECESSARIA UNA PRESENZA DIRETTA
I Lloyds apriranno nell’Ue
di Francesca Vercesi
I
Lloyd’s, mercato assicurativo e riassicurativo
mondiale per i rischi speciali sostenuto da forti
rating finanziari e licenze internazionali, festeggiano i 30 anni in Italia e si preparano alla Brexit,
ovvero all’uscita della Gran Bretagna dall’Ue che
avverrà una volta conclusi i negoziati, non ancora partiti, con l’Unione Europea. «Avremmo
preferito rimanere in Europa ma la democrazia
è la democrazia e bisogna adeguarsi. Ora però
dobbiamo riconsiderare gli aspetti logistici del
nostro business europeo, e all’inizio dell’anno
decideremo come muoverci. Bisogna stare attenti
e muoversi prima che sia troppo tardi. Ma quando
sarà il momento saremo pronti». Chi parla è il
presidente dei britannici Lloyd’s dal 2011, John
Nelson, che ieri ha incontrato a porte chiuse un
ristretto numero di giornalisti a Milano. Nelson
ha precisato: «Stiamo valutando la costituzione
di una filiale nell’Unione Europea per continuare
nel business così come lo abbiamo impostato, ovvero mantenendo lo stesso accesso al mercato Ue
anche una volta che il Regno Unito sarà uscito.
Non sappiamo ancora se sarà un vero e proprio
quartier generale o una piccola sussidiaria». Voci
intorno alla questione fanno trapelare che la piazza potrebbe essere quella tedesca, peraltro primo
mercato in Europa per il colosso delle assicurazioni. Il secondo è l’Italia e il terzo la Francia. Nel
2015 il totale della raccolta premi italiana (attività
diretta e di riassicurazione) si è attestata a 514 milioni di euro. I Lloyd’s in Italia assicurano quasi
l’80% delle aziende dell’indice Fortune 500 e le
più importanti collezioni e mostre d’arte come ad
esempio la Biennale di Venezia. Mentre i numeri,
a livello mondiale, parlano di 37 miliardi di euro
in premi lordi sottoscritti nel 2015 e 87 miliardi
di euro di sinistri liquidati dai Lloyd’s negli ultimi
cinque anni. Il rating di S&P è A+, quello di Fitch
AA- è A. I Lloyd’s sono a favore del mantenimen-
to dei passporting rights, ovvero la possibilità
per le istituzioni finanziarie di avere accesso in
blocco al mercato unico Ue senza dover chiedere
singole licenze. «Una simile reciprocità andrebbe
a favore anche delle istituzioni finanziarie Ue che
operano a Londra, destinata a restare un centro
finanziario importante anche dopo la Brexit», ha
precisato Nelson. E ha aggiunto: «per il momento
abbiamo un piccolo vantaggio dalla svalutazione
della sterlina ma questa è una storia di breve periodo. Non c’è certo da esultare per l’uscita della
Gran Bretagna dalla Ue. Sta di fatto che il nostro
è un mercato in dollari ma la maggior parte delle
spese è in sterline, quindi nel breve si registra un
po’ di beneficio». Ha precisato: «Siamo presenti
in 200 Paesi, il 40% del nostro business è negli Stati Uniti, mercato che si mantiene forte e,
speriamo, continui a fare da traino per l’Europa.
Ma ora ci sono nuovi mercati molto interessanti
per noi. L’America Latina sta crescendo, lo stesso dicasi per il Medio Oriente (i Lloyds sono a
Dubai da un paio di anni, ndr) e in India stiamo
mettendo in piedi il business della riassicurazione in collaborazione con l’Indian Parliamentary
Commission. Dovremmo farcela per il 2017. Anche Singapore, l’hub più grande fuori Londra,
ci sta dando molte soddisfazioni. Così come la
Cina e il Giappone. Abbiamo un forte ingresso
di capitali da tutte queste piazze». Ha concluso
Nelson: «Stiamo infine innovando la gamma di
prodotti. Vi faccio un esempio: quasi il 70% della
perdita del pil di un Paese deriverebbe da rischi
legati alle attività dell’uomo, quali il crollo dei
mercati, lo shock del prezzo del petrolio e attacchi
informatici. Per quanto riguarda l’Italia, Milano,
Roma, Torino e Napoli messe insieme dovrebbero produrre nel corso del prossimo decennio un
pil annuale di 500 miliardi di dollari. Ma circa il
9% di questa crescita economica sarebbe a rischio
da un mix di 18 minacce, sia naturali che legate
all’attività dell’uomo». Non resta che attrezzarsi.
(riproduzione riservata)
prevede la presentazione della
clientela bancaria alle agenzie (bank to assurance) ma al
contempo anche l’acquisizione
della clientela assicurativa con
il supporto della rete di sviluppatori (assurance to bank).
Sinergie che hanno coinvolto diverse realtà del gruppo Unipol,
come Unisalute. Assieme alla
compagnia del gruppo specializzata nelle polizze sanitarie è
stato creato un piano sanitario
completo, offerto a un prezzo
competitivo, studiato apposta
per i correntisti di Unipol Banca e l’istituto, proprio in questi
giorni, si prepara al lancio di
nuovi servizi che sfruttano l’innovazione tecnologica. Zac to
pay consentirà per esempio il
trasferimento di piccole somme
di denaro via smartphone e Hce
permetterà ai titolari di carte di
credito di effettuare pagamenti
sui pos senza carta, ma solo tramite smartphone e apposita app.
(riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www.milanofinanza.it/unipol
Aedes vara
linee guida
del piano
industriale
di Teresa Campo
edes vuole tornare alla
A
distribuzione del dividendo dal 2018 e all’equilibrio finanziario da attività
di locazione nell’arco del
2017-2018. Lo ha annunciato il gruppo immobiliare che
ha approvato la guidance di
fine anno e le linee guida
del piano industriale 20172021. Tra gli altri obiettivi
individuati dalla società,
che dal primo gennaio di
quest’anno ha aderito al regime siiq, un Gav (il valore
delle attività del fondo) immobiliare 2021 pari ad almeno un miliardo di euro,
un loan to value di circa il
50% e un tasso di occupazione degli immobili del
95%. Quanto alla guidance
di fine anno, la società sottolinea di avere raggiunto a
partire dal secondo semestre l’equilibrio economico
ricorrente con circa 18 milioni di ricavi da locazione
l’anno, con un gross yield
superiore all’8% e un Ltv
(loan to value) tra il 45 e il
50%. Aedes prevede di approvare il piano 2017-2021
entro la data di presentazione al cda del bilancio 2016.
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