In memoria del Prof. Emilio RICCI

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IN MEMORIA DEL PROFESSOR Emilio RICCI
In qualità di Presidente del COMITATO PER LE CELEBRAZIONI DEL
CENTENARIO DELLA EROICA MORTE DEL MEDICO, POETA E SCRITTORE EMILIO
RICCI, come Suo medico personale e caro amico partecipo all’immenso dolore che ha colpito la
Famiglia RICCI per l’improvvisa scomparsa, a Pavia, del prof. Emilio RICCI, degno nipote del
compianto eroe della Prima Guerra Mondiale. Come Suo medico non posso che condividere le
amarezze di una professione che, se da una parte regala soddisfazioni umane indescrivibili, quando si
riesce ad aiutare i propri assistiti a guarire e/o a tenere sotto controllo le proprie patologie, dall’altra ti
mette (ahimè sempre più spesso), brutalmente davanti alle conseguenze della inevitabile resa della
Scienza di fronte a patologie che si diffondono sempre di più.
Come Presidente del Comitato (onorato dalla fiducia autentica in me riposta dal carissimo
Emilio, dalla sorella Maria, dalla moglie Renata D’Avena, dai figli Pasquale e Filomena e dai nipoti
Enzo e Gabriella) sento il dovere di piangere in questo momento una persona per bene, che, come se
avesse il triste presentimento di non avere ancora molto tempo a disposizione, ha voluto assolvere al
dovere di saldare un debito che non solo Lui o la Sua cara famiglia, ma LA CITTA’ INTERA, aveva
con l’inclito avo, ingiustamente dimenticato dalla maggioranza dei concittadini.
Allarmato per le grave condizioni in cui versava il monumento che conteneva le spoglie
mortali del nobile zio Emilio, ornato da una lapide artistica del 1915 (oggetto di fratture conseguenti
ai crolli), aveva da diversi anni richiesto la concessione di un'area centrale nel Cimitero, dove poter
realizzare un adeguato cippo e raccogliere sia le spoglie mortali dell’insigne martire, sia la sua
splendida lapide, senza ottenere alcuna risposta.
In occasione del centenario della morte dell’illustre medico e poeta ha promosso la nascita
del COMITATO PER LE CELEBRAZIONI, coinvolgendo la Scuola E. Ricci, che si è resa
protagonista di una serie di manifestazioni che, onorando degnamente la memoria di Emilio Ricci,
hanno reso felice il compianto prof. Ricci ed i suoi familiari, rinfrancati dal degno tributo conferito
al proprio congiunto.
Il COMITATO ha ritenuto che il problema del monumento, che addolorava il compianto
prof. Ricci ed i suoi familiari, non fosse un problema “privato”, ma di assoluto interesse pubblico,
vista l’eroica morte dello zio, avvenuta a Doberdò il 27 agosto del 1915, mentre da giovane
sottotenente medico ha continuato a curare i feriti intrasportabili in un ospedale militare, nonostante
fossero annunciati gli imminenti bombardamenti, che poi ne procurarono la morte. Ha quindi deciso
di sollecitare il Commissario Prefettizio dott. Aldo ALDI affinché, considerata l’eccezionalità della
richiesta e l’interesse pubblico connesso, riscattasse le inerzie e i ritardi precedenti ed accogliesse la
richiesta di concessione del suolo.
La sensibilità del Commissario, coadiuvato dall’intero staff tecnico-amministrativo, ha
finalmente sbloccato l’incredibile stop burocratico registrato dalla pratica e consentito finalmente,
qualche mese fa, l’inizio dei lavori.
Non posso dimenticare la gioia di Emilio e della sorella Maria nell’apprendere la notizia!
Nel ricordo di quella gioia impressa su quel viso sempre serio, schivo e riservato, voglio
salutare definitivamente Emilio, certo che sarà felice di consegnare allo zio medico e poeta, le
immagini di questo monumento quasi terminato, che darà pace definitiva alle Sue spoglie e,
collocato all’ingresso del Cimitero, ricorderà per sempre ai cittadini la figura di questo nostro
grande predecessore.
Matteo MAROLLA