Tra tradizioni e sviluppo La centesima edizione della Targa Florio

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Transcript Tra tradizioni e sviluppo La centesima edizione della Targa Florio

Lunedì, 26 Settembre 2016
Motori
www.corrieredelmezzogiorno.it
STORIE, EVENTI E PERSONAGGI IN SICILIA
Tra tradizioni e sviluppo
La centesima edizione
della Targa Florio
ha riproposto l’attenzione
sull’industria automobilistica
Benefici, incentivi e produzione
di Angelo Pizzuto
L
o svolgimento della Centesima Edizione
della Targa Florio, la gara di automobili
più antica del mondo che lo scorso maggio ha spento le 100 candeline, ha riportato alla ribalta il settore automotive che negli ultimi anni, nonostante la crisi, ha mostrato interessanti segnali di ripresa sia nel settore delle
auto nuove che in quello delle auto classiche.
L’industria automobilistica e l’indotto che ne
deriva, è inutile nasconderlo, rappresenta ancora uno dei settori trainanti dell’economia italiana. Corre l’obbligo quindi di porsi la fatidica
domanda: tutto questo tourbillon attorno al
mercato dell’auto è giustificato dai benefici che
esso comporta al pubblico ed all’economia più
in generale?
La risposta non è così scontata, ma richiede
una approfondita riflessione: lo svecchiamento
del parco automobilistico circolante in Italia è
ormai diventato assolutamente necessario per
migliorare intanto la qualità della vita nelle città con la riduzione dell’inquinamento atmosferico e lo snellimento del traffico che spesso raggiunge livelli fuori controllo.
E l’avvento delle nuove tecnologie certamente incrementa i dispositivi di sicurezza delle au-
La ripresa dell’auto
Sul web
È possibile
consultare lo
speciale Motori
Sicilia sul sito
www.corrierede
lmezzogiorno.it
tomobili al punto da ridurre al minimo gli incidenti all’interno delle aree urbane, con conseguente drastica riduzione dei premi assicurativi che si pagano per circolare.
Una serie di incentivazioni inoltre, sia governative che direttamente concesse dalle cause
automobilistiche, hanno incrementato il numero di auto nuove soprattutto nel settore ibrido ed elettrico, dove le incentivazioni sono state più frequenti ed economicamente più incisive.
Sicurezza
Con l’avvento
delle nuove tecnologie
i dispositivi di sicurezza
sulle vetture
stanno riducendo
gli incidenti stradali
Se a questo aggiungiamo un mercato di auto
classiche in forte espansione, basato sulla passione degli italiani per le auto che attraverso un
secolo di storia hanno caratterizzato la nostra
vita ed i nostri costumi, la risposta al quesito
iniziale non può essere che positiva, e cioé che i
benefici di un mercato dell’auto in crescita favoriscono il pubblico che può usufruire di prodotti sempre più di qualità sia classici che moderni, ma anche l’economia reale che consolida
un indotto di cui, oggi più di ieri, c’è necessità
di sviluppare.
Ed in tal senso sono orientate le attività dell’Automobile Club d’Italia, che da 110 anni eroga
servizi agli automobilisti italiani, impegnato
nella continua innovazione come la recente
creazione del Certificato di Proprietà Digitale e
nella tutela dell’automobilismo storico con la
creazione di un apposito brand dedicato, Aci
Storico.
Presidente dell’Automobile Club Palermo
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Lunedì 26 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno
PA
Nella storia
La curiosità
Con «E-bike»
anche l’ambiente
viene tutelato
Dieci biciclette elettriche nell’ambito del progetto,
denominato «E-bike» sono state consegnate al
personale del corpo della Polizia Municipale che le
utilizzerà per gli spostamenti casa-lavoro.
L’iniziativa rientra negli eventi previsti dalla
Settimana Europea della Mobilità Sostenibile che
prevede l’attuazione del progetto «E-bike»,
programma per la sperimentazione presso i
Comuni italiani del prototipo di bicicletta a
pedalata assistita ad alto rendimento e ad
emissioni zero. Il progetto «E-bike» nasce a
seguito dell’Accordo Programmatico sottoscritto il
14 novembre 2011 tra il Ministero dell’Ambiente e
della Tutela del Territorio e del Mare, l’Associazione
Nazionale dei Comuni Italiani e Ducati Energia, in
seguito al quale è stata avviata la sperimentazione
presso diversi Comuni italiani del prototipo di
bicicletta ad alto rendimento e ad emissioni zero
sviluppato da Ducati Energia. (r.c.)
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In auto per scoprire la Sicilia
Da Mazara del Vallo a Taormina: cinque itinerari per conoscere l’isola
Non solo mare e sole: anche cucina d’autore, arte e bellezze storiche
Il fatto
La Sicilia
è un’isola
dalle mille
bellezze
artistiche
e culturali
E il paesaggio
si può
conoscere
con cinque
itinerari
nei luoghi
più suggestivi
delle città
In auto
non è il
consueto
itinerario alla
ricerca dei
monumenti
più belli
ma i cinque
appuntamenti
da non perdere
nel mese
di ottobre
P
rendete la vostra auto e
percorrete con noi centinaia di chilometri alla
scoperta di una Sicilia
poco conosciuta attraverso cibo, cultura e arte. Quello che vi
suggeriamo non è il consueto
itinerario alla ricerca dei monumenti più belli della Sicilia,
per quelle ci sono le guide.
Quello che vi indichiamo in
questo articolo sono i cinque
appuntamenti da non perdere
nel mese di ottobre, perché la
Sicilia non è solo mare e spiagge bianche ma è soprattutto
gastronomia, cucina d’autore
e arte.
Partiamo da Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Dal
6 al 9 ottobre, la cittadina siciliana, nota per la sua comunità
siculo-tunisina, la maggiore in
Italia, modello di pacifica convivenza tra religioni e culture
frontaliere, torna a trasformarsi in un colorato suk, ospitando cinquanta delegazioni
straniere in rappresentanza
dell’Africa, del Mediterraneo e
del Medio Oriente. Lingue, cibo, culture, religioni, tradizioni, troveranno la loro casa tra i
vicoli della «casba» mazarese
per quattro giorni di festa: laboratori, convegni sui temi
della Blu economy del mare. Si
chiama «Blue Sea Land» ed è
un laboratorio che pone la Sicilia e in particolare la casbah
di Mazara del Vallo, come ponte con i Paesi del Mediterraneo, Africa e Medio Oriente.
Quest’anno la manifestazione
sarà incentrata sul «food saving», ovvero la lotta allo spreco alimentare ed all’uso razionale dell’acqua. Da Mazara del
Vallo a Zafferana Etnea, in provincia di Catania, per il consueto appuntamento con
l’«Ottobrata Zaffaranese».
Tutte le domeniche di ottobre,
i protagonisti saranno i prodotti tipici della terra: fichi
d’India, melograni, noci, nocciole, castagne, pistacchi, i
funghi porcini dell’Etna, l’olio,
le olive e le conserve sott’olio.
La piazza Umberto, come ogni
anno, ospiterà numerosi stand
in cui sarà possibile degustare
L’arte
Il fascino
degli
itinerari
storici
e culturali
colpisce
soprattutto
gli amanti
della storia
Verso i paesaggi
«Blue Sea Land»
è un laboratorio
che guarda all’Africa
e Medio Oriente
Le tradizioni
Con l’«Ottobrata
Zaffaranese»
protagonisti
i prodotti tipici locali
i dolci tipici locali, fare un giro
per scoprire le eccellenze del
territorio e portare con sé un
ricordo della tradizione gastronomia siciliana.
Se al buon cibo preferite la
cultura, Palermo offre ai suoi
visitatori la possibilità di scoprire il capoluogo come non lo
avete mai visto, grazie a «Le
Vie dei Tesori», che quest’anno si svolgerà da sabato 1 a domenica 30 ottobre. La manife-
stazione taglia il traguardo del
decennale e festeggia con un
grande Festival della città
aperta, narrata e vissuta. Novanta tra palazzi aristocratici,
ville, chiese, cripte, teatri saranno aperti a Palermo nei
cinque weekend di ottobre
con 1 euro di contributo; oltre
a 120 passeggiate urbane e naturalistiche condotte da storici, botanici e giornalisti; 65 attività per bambini che que-
st’anno avranno 7 luoghi a misura di bimbo e 10 grandi
eventi che culmineranno, venerdì 28 ottobre alle 21,15 in
un grande concerto al Teatro
Massimo di Palermo. Sabato 1
e domenica 2 ottobre 2016, all’interno del Baglio e del Palazzo del Principe, avrà luogo, invece, la terza edizione del
«CamporealeDay», la manifestazione volta a valorizzare e
promuovere le risorse enoga-
stronomiche, artistiche, artigianali e turistiche del territorio camporealese. Camporeale, nota come città del Vino e
del Legno è profondamente
ancorata alle tradizioni culturali legate a questi due elementi; la storia del piccolo comune dell’entroterra palermitano infatti, affonda le sue radici nel territorio ed è
strettamente legata alle tre
maggiori coltivazioni che raccontano la storia del Mediterraneo: la produzione di frumento, quella olivicola e quella vitivinicola, con eccellenze
note ed apprezzate a livello internazionale.
È sufficiente giungere a
Camporeale per tornare indietro nel tempo. Tali risorse rappresentano la cultura e il nucleo delle tradizioni intorno
alle quali si è evoluto il tessuto
urbano, e a fianco ad esse si
sono sviluppate produzioni
artigianali locali di grande
pregio come quella del legno,
innanzitutto, e quella del ferro, nonché quelle strettamente legate alla tradizione enologica. Il nostro giro per la Sicilia
si chiude a Taormina, l’espressione della Sicilia nel mondo.
Anche quest’anno torna il «Taormina Gourmet Festival» dal
15 al 17 ottobre la cittadina in
provincia di Messina, per tre
giorni sarà la capitale del gusto. Degustazioni esclusive, vini pregiati, birre artigianali,
banchi d’assaggio, cooking
show e soprattutto le grandi
cene con gli chef stellati faranno da cornice ad una manifestazione unica nel suo genere.
Tante le novità di quest’anno
che faranno da apripista ad un
evento che ha travalicato i confini regionali. Quest’anno ci
sono i Sicilian Wine Awards.
Un premio ai migliori vini siciliani. Per la prima volta una
giuria di esperti nazionali e internazionali valuterà i migliori
vini siciliani. Ci sarà spazio anche per un focus sulle birre artigianali con il grande banco
d’assaggio con i migliori birrifici italiani, alla scoperta dell’affascinante mondo della birra. E per le gare di Gusto con i
migliori «Chef Under 30» previsti chef anche di Campania,
Calabria e Puglia.
Roberto Chifari
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Da Palermo a Cefalù: ecco il percorso arabo-normanno
È composto da nove monumenti tra cui il Palazzo Reale con la cappella Palatina
I luoghi
 Altri tesori
d’arte e di
storia da
visitare sono la
chiesa di San
Giovanni degli
Eremiti, la
chiesa di San
Cataldo, la
cattedrale di
Palermo, il
palazzo Zisa e
la cattedrale di
Monreale
A
d un anno dal riconoscimento del
percorso arabo-normanno di Palermo, Monreale e Cefalù come patrimonio mondiale dell’Umanità, la
città si prepara a valorizzare un patrimonio
che il mondo ci invidia. Chi vuole percorrere
gli stessi passi delle dominazioni che hanno
scritto la storia di questa terra, può giungere
fino a Palermo e assaporare le meraviglie del
percorso arabo-normanno ed è quello che
hanno fatto i primi giornalisti che hanno
partecipato al primo press tour dedicato al
percorso Unesco che coniuga le bellezze delle tre città con la tradizione gastronomica siciliana. Un percorso fatto in auto e a piedi,
ma si potrebbe fare con qualunque mezzo di
locomozione. Tra le visite è stata scoperta in
un viaggio a ritroso nel tempo la Cappella
Palatina, la Cattedrale di Palermo, il Duomo
e il Chiostro di Monreale, organizzate in collaborazione con il Comune di Palermo, la
Fondazione Federico II e il Comune di Monreale. L’esperienza enogastronomica ha visto
la presenza della Cantina Principe di Corleone, azienda di proprietà della famiglia Pollara che ha deciso di puntare su questo percorso. Naturalmente a fare da volano sono stati i
Il luogo La Cattedrale di Palermo
vini di produzione della cantina che, anno
dopo anno, testimoniano costanza, impegno e soprattutto qualità, come spiega Vincenzo Pollara, uno dei titolari di Principe di
Corleone: «La nostra famiglia ha voluto dare
da sempre un’impronta qualitativa notevole,
nel pieno rispetto dell’ambiente circostante
e della storia, e per questo, abbiamo pensato
di organizzare un enotour legato all’itinerario Arabo-Normanno, con alcune tappe previste sia in territorio di Monreale, ove ricade
la nostra azienda, sia in territorio di Palermo».
Per quanto riguarda l’esperienza gastronomica sono stati coinvolti i ristoranti I Cucci, la Trattoria Corona e La Bufalaccia di Palermo che hanno proposto dei menù tradizionali abbinati ai diversi vini prodotti dall’azienda. Per l’ideatrice Maria Antonietta
Pioppo, presidente della Fondazione Italiana
Sommelier Sicilia occidentale «l’idea di or-
ganizzare un enotur legato al percorso arabo-normanno nasce dalla volontà di dare voce a tutti i siti monumentali inseriti nell’Itinerario attraverso un percorso enogastronomico parallelo, in un gioco di saperi e sapori
che s’incontrano per raccontare la vera Sicilia quella autentica, che forse negli anni abbiamo un po’ perso ma che oggi forse anche
attraverso questo nuovo percorso, possiamo
ritrovare». L’itinerario arabo-normanno è
costituito da nove monumenti, di cui sette
solo a Palermo. Nel capoluogo sono stati
iscritti: il Palazzo Reale con la cappella Palatina, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti e
quella di Santa Maria dell’Ammiraglio, nota
in città come la chiesa della Martorana, la
chiesa di San Cataldo, la cattedrale di Palermo, il palazzo della Zisa e il ponte dell’Ammiraglio. Gli ultimi due sono le cattedrali, di
Cefalù e Monreale. (r.c.)
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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 26 Settembre 2016
PA
Innovazione
Il progetto
«Pedal Sprint»,
ecco la tecnologia
«drive by wire»
Quella di «Pedal Sprint» è un’idea totalmente
siciliana, si tratta di una centralina aggiuntiva,
installabile su molti autoveicoli con tecnologia
«drive by wire», che aumenta la risposta ed elimina i
ritardi del pedale acceleratore, migliorando così le
prestazioni dell’auto. L’invenzione è annoverabile al
Gruppo Celeste Car Electronic Tuning di Rosolini che
in poche e semplici mosse ha reso l’installazione
facile anche a chi non ha grandi competenze
tecniche, attraverso un nuovo software dedicato
che si configura in automatico e si aziona con un
telecomando. L’autovettura con questo nuovo
dispositivo risolverà i problemi in salita,
mantenendo alte le prestazioni anche con l’aria
condizionata, facilitando la partenza ed eliminando
peraltro il ritardo di risposta del pedale acceleratore.
Un’innovazione destinata a garantire anche la
sicurezza stradale. Una buona notizia.
Ve. Co.
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Così in Sicilia si vendono i ricambi d’auto
Da Ragusa a Zafferana Etnea: le manifestazioni dove si possono scambiare anche cimeli
Gli eventi
 La terza
edizione della
mostramercato a
Riposto si
svolgerà dal 30
settembre al 2
ottobre,
durante la fiera
di San
Francesco),
mentre,
l’ultimo week
end di
novembre, a
Zafferana è in
programma la
sesta edizione
della «Mostrascambio ed
esposizione di
auto e moto
d’epoca». Il
paesino
pedemontano
offrirà la
propria piazza
come ritrovo di
vetture e moto
di storici
R
agusa, Melilli, Paternò, Riposto, Acireale,
Racalmuto, Agira,
Linguaglossa, Milazzo, Messina, San Giovanni La
Punta e Zafferana Etnea: le
mostre-scambio in Sicilia dedicate al mondo delle auto,
moto e cicli d’epoca sono in
continua crescita. Una numerosa fetta di appassionati,
estimatori e collezionisti si
radunano periodicamente
per poter scambiare o vendere ricambi di auto nuove o
d’epoca. Siano essi cimeli,
motori, sterzi, tappezzerie,
turbine, bauli da viaggio e
ogni altro genere di raro e introvabile marchingegno, gli
amanti delle due e quattro
ruote non si fermano mai di
ricercare l’accessorio o l’ingranaggio originale per i propri pregiati mezzi a 0motore.
Durante il corso dell’anno,
un vasto calendario di appuntamenti siciliani; negli
ultimi mesi del 2016 si terranno: la terza edizione della
mostra-mercato a Riposto
(dal 30 settembre al 2 ottobre, durante la fiera di San
Francesco), mentre, l’ultimo
week end di novembre, a Zafferana è in programma la sesta edizione della «Mostrascambio ed esposizione di
auto e moto d’epoca». Il pae-
La mission
Grande successo
ha ottenuto
la rassegna
di Racalmuto
Non solo in città
Il «Motor Expò»
in provincia di Enna
è giunto
alla 18esima edizione
sino pedemontano offrirà la
propria piazza come luogo di
ritrovo di vetture e moto di
storici marchi, quali Ferrari,
Porsche, Harley Davidson e
Ducati.
Tra le mostre che negli anni hanno ottenuto maggiore
seguito sul territorio isolano
ci sono quelle di Racalmuto
(già alla sua quarta edizione)
Il luogo
Nella foto
sopra
una delle
manifestazioni
che si svolge
ogni
anno
in Sicilia
e quella di Linguaglossa, tenutesi entrambi i primi giorni di giugno 2016. Impossibile non menzionare il «Motor
Expò» di Agira (Enna), giunto a marzo 2016 alla sua diciottesima kermesse, ma anche la terza esposizione di
Melilli (Siracusa), svoltasi ad
inizio anno, la rassegna di
Ragusa lo scorso febbraio,
così come la «Acireale Retro
Motors» di fine maggio.
Dalle biciclette alle Fiat
500 fino alle auto di lusso, i
mezzi di trasporto d’antan,
che compaiono sulle strade
in maniera sempre più impeccabile e scintillante, movimentano ogni anno un interessante volume d’affari,
dedicato ad «investitori» che
durante queste manifestazioni puntano ad accaparrarsi una ricambistica difficile
ormai da recuperare, che però serve a tenere in vita
splendidi esemplari del passato. Il richiamo derivato dal
fascino, dalla storia e dalla
cultura dei veicoli vintage,
spinge quindi privati e club
provenienti da ogni angolo
dell’Isola ad incrementare
questa continua compravendita d’incredibili memorabilia di ogni epoca.
Venera Coco
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PA
Lunedì 26 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno
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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 26 Settembre 2016
PA
Il fenomeno
L’altro fronte
Vetture elettriche, l’Aci: «Servono le colonnine di ricarica»
Ancora una volta gli isolani dimostrano di essere sensibili alla
tutela dell’ambiente . Lo dimostra il netto aumento delle
vendite delle auto elettriche e ibride, rispetto al triennio
precedente. Le vendite delle auto elettriche sono in crescita a
livello globale soprattutto per avere un minore impatto
ambientale. L’ibrido rispetto all’elettrico ha il vantaggio di
avere un’autonomia di marcia maggiore, potendo contare
anche su un motore termico e quindi consente di fare
maggiore strada senza la necessità di doversi fermare a
ricaricare o a rifornire. Un’alternativa ideale ai modelli
tradizionali in particolare per quanti hanno la necessità di
percorrere lunghe distanze. «In Sicilia nelle grandi città fanno sapere dall’Aci - dovrebbero attrezzarsi con le
colonnine di ricarica». (f.c.),
Mercato auto È boom in Sicilia
Nei primi otto mesi del 2016 incremento delle immatricolazioni del 23 %
Valente (Unrae) gongola: «La crescita è una tappa della mobilità individuale»
Il trend
In Sicilia
circolano
circa 3.170.000
vetture, il 40%
delle quali ha
più di 15 anni
di vita.
Per questo
motivo
i siciliani
puntano
alla
sostituzione
delle auto
vecchie, di
fronte alle
fortissime
promozioni
commerciali
I
l mercato auto siciliano è in
aumento. La Regione Sicilia ha immatricolato, nei
primi 8 mesi del 2016,
46.318 vetture, con un incremento del 23% rispetto allo
scorso anno e 5 punti percentuali in più rispetto alla crescita del mercato italiano. Un risultato importante che rilancia l’economia del settore.
Se consideriamo che in Sicilia circolano circa 3.170.000
vetture, il 40% delle quali ha
più di 15 anni di vita, si comprende come il bisogno ormai
ineludibile di sostituzione delle auto vecchie, di fronte alle
fortissime promozioni commerciali messe in campo dalle
Case con le loro reti di concessionarie, rappresenti una delle
principali spiegazioni di questa crescita repentina dopo
anni di crisi.
Non a caso, in Sicilia le vendite alle famiglie, il canale privati, rappresentano l’88% delle
vendite totali. A dimostrarlo
sono i dati statistici sulle immatricolazioni effettuate dall’Unrae, l’unione nazionale
rappresentanti autoveicoli
esteri.
Ad agosto 2016 è cresciuto
ancora ed ha segnato un record rispetto ai precedenti an-
ni passati. Nei primi otto mesi
del 2016, infatti, le autovetture
immatricolate sono 46.318 rispetto ai primi mesi del 2015
che erano 37.783.
In modo particolare l’Unrae,
attraverso il suo centro studi è
oggi parte integrante del Sistan, il Sistema Statistico Nazionale coordinato dall’Istat,
per la propria capacità di sviluppare analisi, di elaborare
ricerche e di proporre studi
previsionali, incrociando
l’enorme quantità di informazioni gestite con gli indicatori
congiunturali sviluppati da
autorevoli istituti di ricerca.
Dando un’occhiata alle statistiche delle singole marche, solo
nel mese di agosto si quest’anno, la Fiat è salita notevolmente. In molte province siciliane,
rispetto al 2015 è in pole position.
Ad Agrigento, Caltanissetta,
Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani è in notevole aumento e segue il trend nazionale. Al secondo abbiamo varie case automobilistiche che spiccano.
Ad Agrigento, Caltanissetta ed
Enna la Renault, a Palermo la
Opel, mentre a Trapani la Kia.
Siracusa e Ragusa la Ford,
mentre a Messina e Catania la
Peugeot.
«La Regione Sicilia - ha det-
Chi è
Romano
Valente,
direttore
dell’Unrae,
l’associazione
delle Case
automobilistich
e estere
to Romano Valente, direttore
generale dell’Unrae, l’associazione delle Case automobilistiche estere - è una realtà importante, la nona Regione per
volume di immatricolazioni,
ma quarta per dimensione del
circolante, il 10% del parco automobilistico nazionale».
Poi ha aggiunto: «È una Regione dove forse più forti si avvertono i bisogni del rinnovamento del parco anziano, per
gli evidenti ritorni benefici in
sicurezza, costi sociali e ambiente. La crescita del mercato
siciliano da questo punto di vista non è una sorpresa, ma una
tappa importante dell’evoluzione della mobilità individuale».
Sicuramente l’attenzione all’ambiente, la sicurezza e i tassi di interesse bassi sembrano
essere gli stimoli che hanno
innescato questa escalation. Il
fatto che molte case automobilistiche hanno messo in atto
interessanti promozioni, è un
dato da non sottovalutare. In
questo modo gli utenti hanno
più possibilità di accedere alle
case automobilistiche con più
frequenza e più acquisti.
Il successo dei mezzi di nuova immatricolazione ha portato anche ad un aumento di
vendite nel mercato delle auto
usate. C’è chi ha voglia di investire una cifra più ragionevole
trovando ottime occasioni
presso rivenditori di fiducia.
Francesca Capizzi
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Lunedì 26 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno
PA
Il fascino
L’impianto
A Racalmuto
ecco l’autodromo
«Valle dei Templi»
Inaugurato nel luglio del 2005 a Racalmuto
(Agrigento), in poco tempo l’autodromo «Valle
dei Templi» è diventato un punto di riferimento
di tutti gli appassionati d’auto e moto che
amano i tracciati articolati. Ospita eventi
motoristici, test drive, gare auto e moto,
meeting o presentazioni di nuovi prodotti.
L’impianto sportivo offre una sala conferenze,
un ristorante ed una struttura alberghiera,
ideale per sviluppare un servizio completo e
variegato in un unico luogo. Tanti gli eventi
previsti in pista prossimamente: l’1 e il 2
ottobre si terranno i «Pirata Racing Team»,
mentre, il 9 ottobre la sesta edizione di
«Racalmuto Time Attack», un evento studiato
per dar la possibilità a tutti di divertirsi in pista
con la propria auto, sia essa un’utilitaria,
un’auto elaborata o una potente fuoriserie;
infine, dal 21 al 23 ottobre ci sarà la finale del
campionato motociclistico Fmi. (Ve. Co.)
Motorismo d’epoca, a Siracusa c’è il museo
La struttura è stata fondata nel maggio 2013 grazie all’impegno dell’imprenditore Alvaro Di Stefano
In mostra 40 mezzi antichi. Oltre i modelli fisici è possibile ammirare anche numerosi filmati dell’Istituto
I
costumi, la moda, gli stili di
vita, i beni di massa così come le auto fanno parte della
storia di un Paese. Ne segnano l’andamento, ne approfondiscono tematiche e mutamenti storici e contemporanei,
evoluzioni che bisogna preservare e raccontare a chi, per
questioni temporali, non li ha
vissuti e può solo scoprirli grazie alle testimonianze museali.
Il «Museo del Motorismo
d’Epoca», nato a Siracusa nel
maggio del 2013, ha voluto indagare proprio sulle evoluzioni del veicolo a motore, per capire la storia dell’automobile e
di altri mezzi di trasporto.
L’esposizione è annoverabile all’imprenditore Alvaro Di
Stefano che - grazie alla sua
grande passione per le auto e
per la meccanica - ha lasciato
alla città di Siracusa una collezione di auto e moto d’epoca,
sapientemente restaurata e
conservata, oggi affidata alla
conduzione della figlia Eleonora Di Stefano, che ne ha assunto la presidenza.
Dagli anni ’20 agli anni ’80,
la mostra sviluppa una panoramica circa i cambiamenti
dei veicoli a motore attraverso quaranta mezzi d’epoca,
tra autovetture, auto sportive,
autocarri e motocicli. Di Stefano ha voluto sicuramente
seguire un fil rouge tra tutti
gli strumenti di trasporto da
lui conservati negli anni, prediligendo i modelli creati in
Italia.
Il tanto amato «made in
Italy» - che ultimamente fa letteralmente impazzire il mercato del lusso - ha da sempre
avuto una nicchia di estimatori. L’imprenditore siracusano
è tra questi, non a caso per la
sua «scuderia» ha selezionato
solo autoveicoli di spicco della
progettazione italiana: si va
dalle varie Fiat 501 e 509 alla
Lancia Lambda fino ad alcuni
dei primi modelli che cominciano ad essere «modellati dal
vento», come la Ferrari Testarossa o la Maserati 3500 GranTurismo «Sebring».
Tra i brand italianissimi
Il Circuito degli Aranci
tra cultura e tradizioni
Tutti i grandi campioni
T
cuito degli Aranci» di Siracusa
ed i Gran Premi di Formula 1
dagli anni ‘50 agli anni ‘60. Un
viaggio attraverso il tempo tra
alcune delle più belle auto storiche italiane di cui Alvaro Di
Stefano è stato «non tanto il
proprietario quanto il custode
di questi esemplari», che racconta «quante più persone
avranno il piacere di visionare
questa collezione, tanto maggiore sarà il piacere della condivisione della passione che
ne è all’origine».
Venera Coco
orna subito alla mente il profumo degli agrumi quando si
parla de «ll Circuito degli Aranci» di Siracusa, una pista
creata dall’unione di strade statali e provinciali, costeggiata da distese di piante da frutto. La sua forma triangolare ricordava il circuito di Reims, anche se il tracciato stracolmo di esse,
curve (come quella della Madonnina), rettilinei e svariati tornanti appariva ai piloti dell’epoca più adrenalinico e difficoltoso
di quello francese. In quelle carreggiate si è svolto dal 1951 in
poi, per sedici edizioni consecutive, il Gran Premio di Siracusa.
La città di Archimede però per il premio automobilistico non ottenne mai un riconoscimento mondiale, nonostante in pista ci
fossero numerose Formula 1. La gara ha visto le performance di
molti piloti campioni del mondo che con le loro corse spericolate hanno onoravano la pista; ed ecco che Farina, Ascari, Fangio,
Surtess, Clark, Graham Hill e Brabham, solo per citarne alcuni,
hanno reso celebre il circuito siracusano in sella ai loro bolidi di
metallo. Purtroppo come tutte le più belle avventure anche questa ha avuto un termine, ovvero quando le esigenze di sicurezza
sono diventate indispensabili da attuare e l’aumento dei costi si
è fatto troppo ingente. Nonostante tutto
però il circuito fiancheggiato dagli
aranci è rimasto nella storia per aver dato il via alla grande stagione dei Grand
Prix. Il periodo in cui si svolgeva la gara
era in genere la primavera ed è stata per
molto tempo la prima gara stagionale in
Europa per le F1.
Altra rarità: l’ultima edizione del premio ha avuto due vincitori ex aequo, caso più unico che raro, ma data la limitala gara Sfida tra piloti
ta precisione del cronometraggio a mano (entro il decimo di secondo) e la
mancanza del fotofinish, l’anno 1967 ha visto la vittoria di Mike
Parkes e di Ludovico Scarfiotti. Altra prerogativa del circuito è
che veniva scelto anche per i costruttori e i grandi team per provare tutte quelle soluzioni tecniche necessarie all’affidabilità
delle vetture nonché per godere di un clima mediterraneo della
città aretusea. Lì, infatti, confluirono tutti i team più in auge, come la Lotus di Colin Chapman, la Ferrari con Eugenio Dragoni e
l’ing. Forghieri, la squadra inglese Vanwall ma anche la Connaught, che vinse l’unico Gran Premio della sua storia con Toni
Brooks proprio a Siracusa; ed infine, le Alfa Romeo e le Maserati
che allora la facevano da padrone dettando legge su tutti i circuiti, compreso l’anello siracusano. Sembra addirittura impensabile ma, in quegli anni, che vanno a cavallo tra gli anni ’50 e
‘60, la Sicilia divenne il crocevia dell’automobilismo che conta,
complice anche la Targa Florio che la faceva da padrona per l’interesse che destava a livello internazionale. Chissà che un giorno
o l’altro, magari con le dovute migliorie del percorso, non ci sia
una rinascita de «Il Circuito degli Aranci».
Ve. Co.
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Il patrimonio storico Le auto d’epooca custodite nel museo di Siracusa
non mancano, infatti, Lancia,
Fiat, Ferrari, Maserati, Innocenti, Alfa Romeo, Piaggio e
Guzzi; un carosello di aziende
che fanno da manforte ad una
corposa documentazione cartacea e video.
Infatti, oltre i modelli fisici
(tutti perfettamente funzionanti) è possibile visionare anche numerosi filmati storici
dell’Istituto Nazionale Luce
con le più belle edizioni della
Targa Florio e del Giro di Sicilia dagli anni ‘30 agli anni ‘50,
comprese le cronache delle
competizioni svoltesi sul «Cir-
In vetrina
Tra i brand
della collezione
ci sono anche Lancia,
Fiat e Maserati
Scuderia Etna, dal 1960 racconta la storia di Sicilia
Tra i vari piloti vanno ricordati Alfio Monaco, Salvatore Russo e Totò La Pira
T
anti i piloti di prestigio sfornati dalla
«Scuderia Etna» in quasi 60 anni di attività agonistica. Dal 1960 ad oggi, il team catanese creato da alcuni appassionati - tra
cui Alfio Monaco, Francesco Agosta, Luigi Vannucci, Giancarlo Carfì, Giovanbattista Paternò,
Santo Grasso, Salvatore Russo, Salvatore Vecchio,
Vito Coco, Giuseppe Cosentino, Vincenzo Arena,
Giulio e Mario Pernice (primo presidente della
Scuderia) - non ha smesso di portare a segno riconoscimenti degni di nota. A questo gruppo di
«patiti del volante» presto si sono aggiunti molti
altri, quali Gianni Giordano, Totò Le Pira, Pippo
D’Amico, i fratelli Angelo e Nino Bonaccorsi, tanto che - dopo una settimana - i soci raggiunsero
quota cento. L’esordio agonistico è datato l’8
maggio con la partecipazione alla mitica Targa
Florio (44esima edizione) in cui la Scuderia ha
schierato ben cinque equipaggi cogliendo un
buon quarto posto nella classe 1300 Gt con la
coppia Coco-Sabbia su A.R.Giulietta S.V. Dopo
quell’importante sprint iniziale si sono succeduti
molti trainers ma anche molti altri soci e piloti
che, negli anni, hanno reso gloriosa la società
sportiva. Autorevoli premi hanno dato popolarità
della squadra motoristica in tutto il capoluogo
etneo che ha visto passare sotto la propria «ala»
più di 500 piloti, molti dei quali si sono distinti
per via dei risultati nelle cronoscalate e nelle piste in tutto il territorio nazionale e a volte anche
in gare all’estero, oltre alla normale attività sul
territorio regionale. Il presidente della scuderia
automobilistica, il Principe Enrico Grimaldi Di
Nixima (noto ex pilota) è alla guida della «Scuderia Etna» dal 2002 a tutt’oggi ed ha portato il team a godersi una seconda giovinezza, con la vittoria nel 2015 del prestigioso titolo nazionale nel
Civm di campione italiano Assoluto di Gruppo A
2000. La vincita si deve alle capacità del pilota
Salvo D’Amico. La scuderia nello stesso anno ha
conquistato anche altri 7 titoli regionali durante
il campionato siciliano con D’Amico, Piccolo e
Vecchio nelle auto moderne, mentre, con Certisi,
Guglielmino, Vincenzo e Giacomo Barone alla
guida delle auto storiche. Inoltre, un altro importante traguardo è sicuramente attribuibile a Gulizia nel «Green Hybrid Cup 2015» con la conquista del primo posto nella classifica Over40. (v.c.)
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Corriere del Mezzogiorno Lunedì 26 Settembre 2016
PA
L’evento
Il centenario
Targa Florio
è la competizione
più antica in Sicilia
L’edizione numero 100 della Targa Florio è
terminata lo scorso maggio, ma la gara più
antica di sempre si rinnova per farsi trovare
pronta al prossimo appuntamento. Sulla
prossima edizione ancora poco o nulla si sa,
ma il 2016 sarà ricordato per le celebrazioni
di una gara che non ha mai perso il fascino.
La Targa Florio nacque nel 1906, quando il 6
maggio si disputò la prima edizione di quella
competizione destinata a divenire la più
famosa corsa del Mondo, icona dell’Italia e
della Sicilia in particolare, volano che ha
portato ad ogni latitudine la passione, le
tradizioni e l’attaccamento dell’isola a
quell’evento che sente particolarmente. La
Targa Florio nacque grazie all’intuizione di
Vincenzo Florio, fratello di Ignazio, capostipite
di una generazione che sull’isola investì
portando la Sicilia al centro dell’Europa
imprenditoriale. (r.c.)
Agrigento, ecco il rally
per celebrare Pirandello
La gara nella terra dove nacque il drammaturgo
Si svolgerà l’8 e il 9 ottobre. Sfilate di auto in centro
Chi è
Il drammaturgo
Luigi Pirandello
nacque a
Girgenti il 28
giugno 1867
e morì a Roma
il 10 dicembre
del 1936
P
artirà il prossimo 8 e 9
ottobre il primo rally
nelle terre che diedero
i natali allo scrittore
Luigi Pirandello. Un evento
motoristico che vuole riportare nell’agrigentino le più importanti auto da corsa e che
vuole restituire sulle strade siciliane il gusto e l’amore per le
quattro ruote.
L’idea, infatti, nasce dalla
necessità di portare in Sicilia
non solo una manifestazione
automobilistica, ma anche
un’occasione di sviluppo economico e turistico, qualcosa
che nell’evento sportivo in sé
coniughi oltre che la passione
sportiva, una maggiore attenzione verso il territorio e le sue
bellezze artistiche e architettoniche.
Per gli aspiranti rallisti ci sarà tempo fino alle ore 18 del 3
ottobre, quando saranno definitivamente chiuse le iscrizioni e saranno aperte le danze
per un fine settimana in grado
di coniugare lo sport con la
storia. L’Agrigento Rally e la
società Tempo hanno, infatti,
calendarizzato una gara da ral-
ly ricca di fascino, che oltre all’aspetto puramente agonistico, vuole trasmettere la cultura attraverso i luoghi resi famosi dalla penna di Luigi
Pirandello. Non è casuale
quindi la scelta del nome, che
vuole essere non solo evocativa, ma anche uno strumento
turistico per fare conoscere ai
partecipanti e al relativo pubblico le bellezze di Agrigento e
dintorni.
Fulcro dell’intera manifestazione sarà il piazzale Kaos,
casa natale Pirandello, in cui si
svolgeranno le verifiche tecniche ed amministrative, la direzione gara, i riordini ed il parco assistenza. Da qui idealmente partirà la gara, mentre
all’interno di piazza Cavour,
nel centro cittadino, sarà invece, posizionato il vero palco
partenza ed arrivo con la sfilata delle auto.
Alla gara hanno aderito i comuni di Agrigento, Aragona e
Santa Elisabetta, oltre che il
patrocinio e la collaborazione
dell’associazione culturale
«Nel Cerchio del Caos».
«Alla gara - spiegano in una
I numeri
Ammesse
tutte le vetture
previste
per i rallies
nazionali
I partecipanti
all’evento
saranno 120
nota gli organizzatori – sono
ammesse tutte le vetture previste per i rallies nazionali, nel
numero massimo di 120, ad
esclusione di quelle delle classi: Super 2000, R4, R5, A8,
Wrc, K11, Rgt, Fgt».
Poi aggungono: «Le vetture
N4 sono ammesse nella configurazione Fia con flangia da
33 millimetri. Nelle cinque
Auto Storiche al seguito non
saranno ammesse le vetture
dei Gruppi 2 e 4 con cilindrata
superiore a 2500 cm³. Il pomeriggio di sabato 8 ottobre le verifiche tecnico-sportive, domenica 9 ottobre lo start alle
ore 9.01. Saranno quaranta i
chilometri cronometrati previsti sui 194 totali che di fatto
rendono la gara economica.
Due prove da ripetersi tre volte
nei pressi di Aragona, la “Ciaula” da 6,70 Km e la “Liola” da
6,60 km. Arrivo domenica 9
Erice, trionfo di Simone Faggioli
Lo scorso 17 e 18 Settembre 2016 si è
svolta la 58° cronoscalata Monte Erice,
valevole come prova del campionato
italiano Velocità Montagna e valida per
il campionato regionale siciliano Aci
Csai Auto Storiche (2° Salita Storica
Monte Erice). Simone Faggioli su Norma M20 FC con motore Zytek e gomme
Pirelli ha vinto gara 2 e la classifica generale della 58° Monte Erice ed è Cam-
pione Italiano Velocità Montagna 2016
Assoluto.
Domenico Scola su Osella Fa 30
Zytek con gomme Avon ha vinto gara 1
firmando il nuovo record sui 5730 metri del tracciato ericino in 2’53”70, infrangendo quello del 2011 di 2’57”24
appartenente proprio a Faggioli.
R. C.
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ottobre alle ore 17 e premiazione sul palco di arrivo».
Per maggiori informazioni
l’organizzazione ha messo a
d i s p o s i z i o n e i l s i to we b
www.terredipirandello.it con
la relativa scheda d’iscrizione
al «1° Rally Terre di Pirandello». Le iscrizioni dovranno
pervenire tramite mail agli indirizzi [email protected]
e [email protected]
oppure via fax al numero
091.6197111. «Terre di Pirandello è la scelta di condividere un
progetto e coniugare lo sport
con il turismo e la cultura – ha
spiegato il presidente dell’Agrigento Rally Francesco Picarella –. Come tutti i grandi
eventi stiamo mettendo in
campo le azioni necessarie affinché questa gara abbia il giusto riconoscimento. Una prima edizione che è solo l’inizio
del ritorno delle manifestazioni automobilistiche in provincia di Agrigento».
Roberto Chifari
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Lunedì 26 Settembre 2016 Corriere del Mezzogiorno