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Reggio Emilia, 29 settembre 2016
Comunicato Stampa
Si è svolto nei giorni scorsi, nell’ambito delle iniziative della Settimana della Salute Mentale, un
incontro aperto alla cittadinanza sul tema “Disturbi del Comportamento Alimentare e
Associazionismo: un aiuto oltre la cura”.
Sono intervenuti: Anna Maria Gibin, responsabile del Servizio Disturbi del Comportamento
Alimentare dell’Azienda USL di Reggio Emilia, Emanuela Bianchini dell’Associazione Briciole,
Marina P. Vicepresidente Nazionale Fiduciaria per gli esterni dell’Associazione Cibo & Gioia
(l’iniziale del cognome è un modo per tutelare l’anonimato, caratteristica a cui l’associazione tiene).
La dottoressa Gibin ha illustrato la rete dei Servizi dedicati ai Disturbi del Comportamento
Alimentare presenti in provincia, mentre le referenti delle diverse associazioni hanno presentato
obiettivi e attività delle loro associazioni. Nel corso dell’incontro è stato inoltre sottolineato
l’importanza dei gruppi di auto-aiuto e il ruolo svolto dalle Associazioni nel sostegno alle persone
che soffrono di queste patologie.
L’Associazione Briciole, nata ormai sedici anni fa, si occupa principalmente di accoglienza,
sostegno e orientamento ai familiari di pazienti con DCA. Lo scopo principale dell’Associazione è
appunto quello di costruire una rete di solidarietà che aiuti i familiari ad affrontare, in maniera
costruttiva, i cambiamenti radicali che avvengono nelle famiglie in cui uno dei suoi componenti
inizia a manifestare uno di questi disturbi. A tal fine si svolgono mensilmente, nella sede
dell’associazione, gli incontri di auto-mutuo aiuto ed accoglienza. La presidente ha ricordato anche
l’attività di prevenzione svolta in questi anni con diverse attività in alcune scuole della Provincia di
Reggio Emilia. Info: Associazione BRICIOLE, via Gorizia, 49, Reggio Emilia telefono 345.4336317
[email protected]
L’associazione Cibo & Gioia organizza gruppi tra pari in tutte le regioni italiane, in collaborazione
con i professionisti sanitari. È un’associazione senza scopo di lucro. I gruppi si svolgono
settimanalmente tutto l’anno lavorando sul programma dei 12 Passi 24 ore alla volta. A Reggio
Emilia sono presenti con due gruppi. Cibo & Gioia è un’associazione di persone che mettono in
comune la loro esperienza, forza e speranza, al fine di trovare un sano equilibrio nel nutrimento.
Persone diverse per cultura, età e filosofie di vita. Unico requisito per fare parte dei gruppi è
desiderare di vivere in modo sano ed equilibrato il proprio rapporto con il nutrimento. Il programma
di Cibo & Gioia non è una dieta. Lo scopo dell’ Associazione è di vivere ogni giorno con piena
consapevolezza, senza paure e senza angosce, mettendo in pratica il programma dei 12 Passi,
già sperimentato nel tempo con successo da milioni di persone in tutto il mondo, che hanno
raggiunto un sano equilibrio. Telefono: 3338191244 e-mail: [email protected]
I disturbi del Comportamento alimentare (DCA)
I Disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono: Pica, Ruminazione, Disturbo da Restrizione
o Evitamento, Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Disturbo da Alimentazione Incontrollata,
Disturbi Alimentari Specificati e Non Altrimenti Specificati. Si tratta di problemi di salute più comuni
nei giovani, soprattutto nelle ragazze. Nel nostro Paese come in tutti i Paesi occidentali si
caratterizzano per la persistente alterazione della condotta alimentare e per la presenza di
comportamenti volti al controllo del peso e della forma del corpo, che possono arrecare danni alla
salute fisica e compromettere in misura significativa il funzionamento psicosociale.
L’Anoressia Nervosa (AN) si caratterizza per:
 consistente perdita di peso corporeo;
 intensa paura di ingrassare anche se si è sottopeso;
 disturbi della propria immagine corporea.
La Bulimia Nervosa (BN) si caratterizza per:
 ricorrenti episodi di abbuffate alimentari;
 comportamenti di compenso volti a evitare l’aumento di peso, come il vomito autoindotto,
l’uso improprio di lassativi o enteroclismi, l’uso improprio di diuretici, il digiuno protratto o
l’esercizio fisico eccessivo;
 stima di sé eccessivamente influenzata dalla forma e dal peso del corpo.
L’Alimentazione Incontrollata o BED condivide con la Bulimia Nervosa gli episodi di abbuffate,
ma non le pratiche di compenso volte a impedire l’aumento di peso, per cui i soggetti possono
sviluppare una condizione di obesità. I Disturbi dell’Alimentazione Non Altrimenti Specificati hanno
caratteristiche cliniche simili all’Anoressia Nervosa e alla Bulimia Nervosa, ma non soddisfano tutti
i criteri richiesti per tali diagnosi.
Nella popolazione generale di età maggiore di 18 anni e di sesso femminile sono stimati tassi di
prevalenza lifetime dello 0,9% per l’AN, dell’1,5% per la BN e del 3,5% per il BED. L’incidenza
dell’Anoressia Nervosa è stimata essere di almeno 8 nuovi casi per 100.000 donne in un anno,
mentre quella della Bulimia Nervosa è di almeno 12 nuovi casi per 100.000 donne in un anno.
Negli studi condotti su popolazioni cliniche, i maschi rappresentano tra il 5% e il 10% dei casi di AN,
tra il 10% e il 15% dei casi di BN e tra il 30% e il 40% dei casi di BED.
È stato recentemente segnalato un aumento dei casi a esordio precoce. Questo aumento è in
parte spiegato dall’abbassamento dell’età del menarca osservato negli ultimi decenni, ma potrebbe
anche essere legato a un’anticipazione dell’età in cui gli adolescenti sono esposti alle pressioni
socioculturali alla magrezza, attraverso mezzi di comunicazione come internet. Un esordio più
precoce può comportare un rischio maggiore di danni permanenti secondari alla malnutrizione,
soprattutto a carico di quei tessuti che non hanno ancora raggiunto una piena maturazione, come
le ossa e il sistema nervoso centrale.
Nell’eziopatogenesi (origine) dei disturbi dell’alimentazione intervengono vari fattori, sia genetici sia
ambientali. Alcune caratteristiche di personalità (perfezionismo, impulsività, bisogno di controllo
sugli altri e sulla propria vita emotiva) si associano a un’aumentata vulnerabilità a questi disturbi.
Tra i fattori socioculturali, si pensa che un ruolo importante sia stato svolto dall’ideale di magrezza
sviluppatosi negli ultimi 50 anni nei Paesi occidentali: le donne sono incoraggiate a perseguire la
magrezza, perché quelle magre sono considerate più intelligenti, competenti e vincenti; ciò può
spiegare perché alcune donne sviluppano una valutazione di sé eccessivamente dipendente dal
peso e dalla forma del corpo. Dati epidemiologici suggeriscono un nesso tra lo stare
frequentemente “a dieta” e la comparsa di un disturbo dell’alimentazione.
La maggior parte delle persone con disturbi dell’alimentazione non riceve una diagnosi e un
trattamento adeguati. Molti casi arrivano all’osservazione clinica dopo una lunga storia di malattia,
quando è più difficile ottenere una guarigione. È importante che la gente sappia che per la terapia
di questi disturbi sono oggi disponibili vari trattamenti, la cui efficacia è stata documentata da studi
clinici controllati. Questi trattamenti richiedono l’integrazione di varie competenze (psichiatri,
psicologi, nutrizionisti, medici di medicina generale, internisti, endocrinologi, pediatri,
neuropsichiatri infantili).
Ufficio Comunicazione
Azienda USL di Reggio Emilia