PTOF 2015.2016 - Istituto Comprensivo "Nino Martoglio"

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Transcript PTOF 2015.2016 - Istituto Comprensivo "Nino Martoglio"

P: Piano.
T: Triennale
O: Offerta.
F: Formativa.
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Anni Scolastici
2015/2016
2016/2017
2017/2018
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Approvato dal Consiglio di Istituto
nella seduta del 08/01/2016
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INDICE
PREMESSA ………………………………………………………………………………..pag. 4
1. STRUTTURA DEL PTOF………………………….………………………………….....pag. 8
2. FABBISOGNO DI ORGANICO…………………………………………………………pag. 10
3. CONTESTO AMBIENTALE, ECONOMICO, SOCIALE…………….………………pag. 14
4. LA SCUOLA E LA POPOLAZIONE SCOLASTICA …………….…………………pag. 18
5. CONSIGLIO DI ISTITUTO………………………………………………..…………….pag. 19
6. STAFF DIRIGENTE………………………………………………………..…………….pag. 20
7. LE COMMISSIONI……………………………………………………………………….pag. 20
8. FUNZIONI STRUMENTALI…………………………………………………………….pag. 29
9. CONSIGLI DI CLASSE/INTERCLASSE/INTERSEZIONE………………………….pag. 30
10. DOCENTI SCUOLA INFANZIA…………………………………………………..…….pag. 30
11. DOCENTI SCUOLA PRIMARIA………………………………………………………..pag. 31
12. DOCENTI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO…………………..………..pag. 32
13. PERSONALE ATA………………………………………………………………………..pag. 33
14. ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI E DELLE RISORSE………………….……..pag. 34
15. PIANO DI LAVORO DEI DIPARTIMENTI…………………………………….……..pag. 37
16. GOSP ………………………………………………………………………..……………..pag. 40
17. PIANO TRIENNALE PNSD……………………………………………………………..pag. 43
18. PROGETTI PRESENTATI………………………………………………………………pag. 48
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PREMESSA
“Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni
scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che
le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia”.
 Il Piano può essere rivisto annualmente entro il mese di ottobre.
 Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi
determinati a livello nazionale, e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed
economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta
formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi
minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità.
 Il piano è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della
scuola definiti dal dirigente scolastico.
 Il piano è approvato dal consiglio d'istituto.
 In generale, sono “le istituzioni scolastiche ad effettuare le proprie scelte in merito agli
insegnamenti e alle attività curricolari, extracurricolari, educative e organizzative ad
individuare il fabbisogno di posti dell’organico dell’autonomia, in relazione all’offerta
formativa che intendono realizzare, che decidono sull’offerta formativa, sulle iniziative di
potenziamento e sulle attività progettuali che si propongono di attuare.
 Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico promuove i necessari rapporti
con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche
operanti nel territorio; tiene altresì conto delle proposte e dei pareri formulati dagli
organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le scuole secondarie di secondo grado,
degli studenti. Ciò significa “l’apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno
coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali.
 La legge 107 istituisce l’organico dell’autonomia, “funzionale alle esigenze didattiche,
organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche (…) I docenti dell’organico
dell’autonomia concorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa con
attività di insegnamento, di potenziamento, di sostegno, di organizzazione, di progettazione
e di coordinamento”.
 Per le finalità di cui sopra “il dirigente scolastico può individuare nell’ambito dell’organico
dell’autonomia fino al 10 per cento di docenti che lo coadiuvano in attività di supporto
organizzativo e didattico dell’istituzione scolastica” (comma 83). I docenti rientranti in tale
organico avranno un ruolo funzionale al buon andamento delle attività della scuola; si
identificheranno nel sostegno fornito alle istituzioni scolastiche sotto il profilo organizzativo
e didattico e potranno essere utilizzati, ai sensi del comma 85 della legge, in sostituzioni dei
colleghi assenti per la copertura di supplenze temporanee fino a dieci giorni.
 Il PTOF è in relazione con il procedimento di valutazione delle leggi precedenti, il RAV e il
relativo piano di miglioramento definito dalle scuole.
Contenuti
Programmazione triennale dell’offerta formativa per:
 il potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per
l’apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni
e delle realtà locali;
 iniziative di potenziamento e da attività progettuali per il raggiungimento degli obiettivi
formativi che dovranno essere individuati dalle istituzioni scolastiche, tenendo conto di
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quelli forniti nelle lettere a), b), c), d), e), f), g), h), i), l), m), n), o), p), q), r), s) del comma
7;
 le iniziative di formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle tecniche
di primo soccorso (comma 10 della legge 107);
 la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo,
tecnico e ausiliare;
 l’educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le
discriminazioni;
 percorsi formativi e iniziative diretti all’orientamento e alla valorizzazione del merito
scolastico e dei talenti degli studenti;
 i percorsi di alternanza scuola-lavoro (scuole II grado);
 attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
(scuole II grado);
 sviluppare e migliorare le competenze digitali degli studenti attraverso il Piano nazionale per
la scuola digitale;
 lo sviluppo delle competenze digitali riguarda anche il personale docente e il personale
tecnico e amministrativo;
 gli insegnamenti e le discipline tali da coprire:
a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte
orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di
flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti
di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente;
b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa;
c) il fabbisogno relativo ai posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei
limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento;
d) il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché i piani di miglioramento
dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento.
Controllori del PTOF
L’ufficio scolastico regionale verifica che il piano triennale dell’offerta formativa rispetti il limite
dell’organico assegnato a ciascuna istituzione scolastica e trasmette al Ministero dell’istruzione e
dell’università e della ricerca gli esiti della verifica (comma 13 Legge 107).
Pubblicazione del PTOF
“Le istituzioni scolastiche, anche al fine di permettere una valutazione comparativa da parte degli
studenti e delle famiglie, assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei piani triennali dell'offerta
formativa, che sono pubblicati nel Portale unico di cui al comma 136. Sono altresì ivi pubblicate
tempestivamente eventuali revisioni del piano triennale”.
“Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle
istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e
organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia”.
Il P.T.O.F. è il documento che rende esplicita l’ispirazione culturale e pedagogica sottesa alle scelte
educative e alle finalità istituzionali della scuola, è la carta fondamentale a cui fare riferimento per
la costruzione di un graduale ed integrato percorso di formazione dell’individuo in un particolare
contesto territoriale e culturale.
La costruzione di un progetto formativo unitario, al contempo complesso e rilevante, deve
necessariamente tenere conto di alcuni aspetti indispensabili per un traguardo culturalmente così
elevato:
5
 la continuità educativa e didattica che diviene obiettivo indispensabile nella definizione degli
obiettivi didattici, delle scelte metodologiche, del percorso valutativo fissati dall’Istituto;
continuità educativa per ciò che concerne la realizzazione degli interventi formativi rivolti agli
alunni; didattica, nella costruzione di curricoli verticali sugli apprendimenti;
 il conseguimento di una reale integrazione e uguaglianza di opportunità che parta da
un’integrazione d’intenti nel rispetto delle diversità e delle peculiarità di ciascun soggetto attivo
nel contesto educativo.
Ogni momento formativo deve essere legittimato da quello che lo ha preceduto, così da porsi come
piattaforma su cui ricercare successive ipotesi educative, ricche di senso e di significato per
un’autentica integrazione delle esperienze e degli apprendimenti. Occorre, quindi, puntare ad una
continuità dell’esperienza, o meglio a quel principio caro a Dewey definito il “continuum
sperimentale” individuando nel concetto di “continuità” il fattore discriminante per distinguere le
esperienze di elevato valore educativo e formativo da quelle che non lo sono. É la continuità
dell'esperienza che sta alla base della formazione delle abitudini. Il processo educativo si inserisce
nella continuità del processo di apprendimento, che trova nelle strutture concettuali degli ambiti
disciplinari il fine, e contemporaneamente, il mezzo del suo realizzarsi. Così inteso, il termine
continuità si riferisce al percorso formativo della persona, alla sua crescita graduale in una prospettiva
evolutiva, alla costruzione curricolare verticale degli apprendimenti.
Occorre integrare queste riflessioni con un'altra accezione del termine, la cosiddetta continuità
orizzontale, che prende vita dalle interconnessioni tra la scuola e tutti gli attori esterni ad essa, chiamati
ad assumere un ruolo educativo e formativo. La stessa autonomia scolastica presuppone l’attivazione
di collaborazioni tra la scuola e le agenzie formative presenti sul territorio, collaborazioni che
devono necessariamente vedere realizzati percorsi condivisi in ambienti di apprendimento coerenti
con il progetto curricolare unitario dell’Istituto.
Indirizzi strategici
L’Istituto Comprensivo, in ottemperanza sia agli artt. 3 e 34 della Costituzione Italiana
(promozione dell’uguaglianza sia formale che sostanziale dei cittadini e obbligatorietà e gratuità
dell’istruzione inferiore) sia delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del
primo ciclo d’istruzione, intende tutelare la persona, la sua dignità, ponendo il divieto di discriminare
in base a determinate situazioni o caratteristiche, quali il sesso, la razza, la lingua, la religione, le
opinioni politiche, le condizioni personali e sociali. L’Istituto Comprensivo, facendosi garante delle
pari opportunità all’interno della sua organizzazione e assumendo la responsabilità di differenziare la
proposta formativa per offrire ad ogni alunno la possibilità di sviluppare al meglio le proprie
potenzialità, e favorire un percorso di costruzione della conoscenza, dell'autonomia e dell’identità
personale, si assume il ruolo di promotore socio-culturale, valorizzando le numerose opportunità
formative e le risorse esistenti sul territorio (enti locali, associazioni culturali e professionali, società
sportive, gruppi di volontariato, organismi privati, etc.). L’eguaglianza e la diversità delle opportunità
non possono trovare realizzazione senza un’attenzione costante ai temi dell’accoglienza e
dell’integrazione.
Viene posta particolare attenzione, in fase d’ingresso e durante il percorso formativo, alle
situazioni di disabilità, di svantaggio socio-economico, alla presenza di studenti stranieri e, a tutte
quelle condizioni di disagio che creano differenze di fatto discriminanti e limitanti la vita dei singoli.
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L’Istituto, inteso come l’intera comunità professionale, promuove processi di integrazione, di
recupero delle situazioni di svantaggio, di riconoscimento e accettazione delle diversità, utilizzando la
flessibilità e la personalizzazione degli interventi formativi nelle pratiche didattiche quotidiane,
garantendo il riconoscimento dei progressi e la sperimentazione del successo personale.
Nel conseguire accoglienza e integrazione, l’istituzione scolastica interagisce quotidianamente
con i Servizi Sociali di riferimento e con gli Enti Locali territoriali, nella convinzione che solo dal
confronto e dalla collaborazione fattiva possano nascere strategie e soluzioni alle diverse
problematicità, da offrire a studenti e famiglie, nel pieno rispetto dei loro diritti e interessi.
Il P.O.F. diviene così non soltanto documento di identificazione, ma anche impegno dell’istituzione
verso i suoi utenti e verso il territorio al fine di:
 creare un’identità dell’Istituzione scolastica, mantenendo ferme le peculiarità di ogni singolo
plesso e potenziando la verticalità, la continuità del programma educativo, come previsto dalle
nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo di
istruzione. É necessario superare, nel segno della collegialità degli impegni professionali e
della continuità e coerenza del progetto educativo, la tradizionale concezione che ripartiva la
responsabilità educativa tra i diversi segmenti scolastici;
 lavorare sui curricoli verticali, attraverso il contributo sinergico della Funzione
Strumentale della Continuità e di quella dei Curricoli-Valutazione, per dare forma ad unico
progetto educativo che parta dalla scuola dell’infanzia per arrivare alla scuola secondaria di
primo grado. L’obiettivo è quello di verificare il raggiungimento dei traguardi di risultato,
analizzare le ragioni di non contiguità o di incoerenza, di progettare azioni di raccordo,
individuando le risorse professionali e gli strumenti più idonei;
 Favorire l’integrazione delle/gli alunne/i portatori di handicap, disabilità, svantaggio, disturbi
dell’apprendimento (DSA) e bisogni educativi speciali (BES).
 Promuovere una cultura della valutazione che consenta di incentivare la conoscenza
dei processi di apprendimento e le competenze via via raggiunte dagli allievi lungo l’intero
arco della formazione di base, e raccogliere informazioni e dati sulla produttività culturale
dell’Istituto, predisponendo indicatori per regolarne lo sviluppo qualitativo.
Le funzioni del PTOF pertanto si possono riassumere in:
-
definizione di identità culturale e progettuale della scuola;
integrazione interna: condivisione delle scelte educative e tutela opzioni metodologiche;
rappresentazione esterna: informa l’utenza del servizio erogato;
patto di corresponsabilità con l’utenza;
definizione della strategia di gestione delle risorse disponibili;
valutazione della qualità del servizio in relazione agli standard prefissati autovalutazione;
miglioramento della qualità del servizio: riprogettazione dell’offerta formativa;
- memoria: documentazione del percorso evolutivo compiuto dalla scuola.
7
1. STRUTTURA DEL P.T.O.F.
Priorità, traguardi ed obiettivi
Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel
rapporto di Autovalutazione (RAV).
In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto,
l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale,
gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e
didattici messi in atto. Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la
redazione del Piano, gli
elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di
breve
periodo.
Le priorità che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:




Acquisizione di un comportamento attivo ed operativo teso al miglioramento della realtà
circostante.
Acquisizione del concetto di persona come “soggetto di diritti e di doveri” e di individuo
“capace di intendere e di volere”.
Acquisizione di una positiva e critica immagine di sé, degli altri e delle situazioni.
Promozione di un’educazione etico-sociale che prepari l’uomo ad agire con senso di
responsabilità personale.
I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:




Capacità di formulare ipotesi e soluzioni, suggerire varianti, rilevare errori per apportare il
proprio contributo al miglioramento della società.
Diffusione di buone pratiche all'interno della comunità scolastica nel rispetto dei ruoli e di
regole comuni e condivise.
Riduzione delle situazioni di conflitto; incremento di atteggiamenti di fiducia e di alleanze
positive verso la comunità scolastica.
Condivisione di responsabilità tra gli attori del sistema scuola.
le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:

Per promuovere le competenze di cittadinanza, la tipologia degli interventi si propone di
individuare strategie a carattere preventivo, coniugando il concetto di legalità con quello di
etica della responsabilità, accrescendo negli alunni le occasioni di fruizione della realtà
circostante, facilitando la possibilità di accesso all’acquisizione di conoscenze e
competenze, su un terreno, “la legalità, che trova la sua forza nella solidarietà e nella
cooperazione. Si insiste su questo aspetto perché, nel quartiere in cui opera la scuola, sono
evidenti i segni del degrado legato alla perdita della “memoria”: scarso senso civico, rari
momenti di aggregazione sociale, individualismo esasperato, disinteresse per il territorio e
per la salvaguardia del suo patrimonio, conoscenze frammentarie, luoghi comuni,
atteggiamento di delega e di passività. Tutto ciò si ripercuote sugli alunni che manifestano
incapacità a creare rapporti positivi con gli altri per una congestione di stimoli negativi
8
provenienti dall’ambiente socio-familiare. La scuola è impegnata su più fronti e con una
serie di partners a decostruire le influenze negative e a sviluppare il senso di legalità e l’etica
della responsabilità.
Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi
sono:



Ambiente di apprendimento
1. Indagare i saperi disciplinari con metodologia laboratoriale per verificare le
conoscenze e le competenze di ciascun allievo.
2. Promuovere un'analisi disciplinare centrata sulle dimensioni della conoscenza:
dichiarativa, procedurale, sensoriale, comunicativa.
3. Promuovere il laboratorio come spazio mentale attrezzato; forma mentis; modo di
interagire con la realtà per comprenderla e per cambiarla.
4. Interpretare il laboratorio come elemento di organizzazione del curricolo formale di
ciascun alunno.
Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane: Promuovere un gruppo di docenti in grado
di elaborare riflessioni intorno alle questioni della cittadinanza.
Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie:
1. Implementare l’ENG (Education Network Governance) per l'acquisizione delle
competenze relazionali per l’apprendimento permanente.
2. Stimolare la partecipazione delle famiglie all'interno della comunità scolastica e
rinsaldare la corresponsabilità scuola-famiglia.
3. Indirizzare l’azione formativa in modo coerente con le attese di tutti gli stakeholders.
4. Avviare prassi relazionali inclusive per valorizzare il ruolo delle famiglie, le loro
aspettative ed il coinvolgimento nel percorso formativo.
Le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti:

L’iter previsto per implementare le priorità individuate percorrerà diverse aree di processo
afferenti ad un piano di miglioramento a proiezione centripeta. Le strategie e le tecniche
utilizzate saranno: il lavoro in piccoli gruppi; il brainstorming; la costruzione partecipata
delle infrastrutture della conoscenza. Il laboratorio è un efficace strumento per sviluppare
responsabilità e abilità per una cittadinanza attiva. L’indagine sulle problematiche sarà
condotta mediante discussioni nelle quali ogni partecipante (alunno e docente) è invitato a
dare il proprio apporto critico al fine di misurare l’autonomia di iniziativa. Viene sollecitata
una conoscenza critica che stimoli alla partecipazione democratica. L’acquisizione delle
priorità interesserà tutte le discipline attraverso le quali si sperimenteranno significative
esperienze di apprendimento del costume democratico. La scuola punta a valorizzare un
modello di governance capace di creare una visione condivisa di sviluppo, di influire sulle
forze sociali della comunità e di gestire un network formato da docenti in grado di produrre
elaborazioni culturali, e da stakeholders che si confrontano, dialogano e negoziano per
favorire modalità di cooperazione sullo sviluppo di progetti e politiche scolastiche. Ogni
attore rilevante riveste un ruolo ben definito, sia in termini di contributo offerto, sia di attese
e di fabbisogni formativi, che si traduce in un metodo di negoziazione mediante il quale
viene elaborato il POF.
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I risultati di apprendimento nelle prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica hanno
messo in luce i seguenti punti di forza:

Le caratteristiche dei moduli formativi destinati agli alunni risultano così articolati. Il
percorso di recupero in italiano cura l'acquisizione della padronanza linguistica,
comprendendo un certo numero di conoscenze, abilità e competenze, fra loro interdipendenti
che riguardano tutti gli ambiti. Il percorso di recupero delle competenze base in matematica
promuove e sviluppa i contenuti come conoscenza concettuale, frutto di interiorizzazione
dell'esperienza e di riflessione critica, non di addestramento meccanico o di apprendimento
mnemonico. Gli interventi messi in campo dall’istituto, in questi ultimi due anni scolastici,
sono articolati in tipologie di azioni parallele e sinergiche prevedendo gruppi di lavoro
ristretti, con alunni provenienti dalle diverse classi di scuola primaria e secondaria di primo
grado, con bisogni educativi speciali, deprivazioni socio-culturale e linguistico-economica e
particolari difficoltà di apprendimento. La metodologia didattica adottata mira ad
implementare la motivazione verso lo studio.
i seguenti punti di debolezza:

I risultati che la scuola raggiunge nelle prove nazionali si collocano ampiamente al primo e
al secondo livello. Non si assicurano esiti uniformi tra le varie classi. Il livello raggiunto
nelle prove invalsi è ritenuto inaffidabile per sospetto cheating. Le disparità nei risultati tra
gli alunni più dotati e quelli meno dotati sono in leggera regressione. Il livello raggiunto
dagli studenti nei plessi della scuola si equivale, anche se si segnala la presenza, in una sede
staccata dell'istituto, di un'utenza più ricettiva agli stimoli scolastici.
2. FABBISOGNO DI ORGANICO

In questa sezione si indica il numero di posti di organico, anche in riferimento alle sezioni
“L’organico dell’autonomia” e “Reti di scuole e collaborazioni esterne” della nota MIUR
prot. n. 2805 del 11.12.2015:
 a. posti comuni e di sostegno

SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA
Scuola
dell’infanzia
Annualità
Fabbisogno per il triennio
a.s. 2016-17: n.
Posto
comune
29
a.s. 2017-18: n.
Posto di sostegno
5
29
5
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Motivazione: indicare il piano
delle sezioni previste e le loro
caratteristiche (tempo pieno e
normale, pluriclassi….)
Scuola
primaria

a.s. 2018-19: n.
29
5
a.s. 2016-17: n.
19
11
a.s. 2017-18: n.
19
11
a.s. 2018-19: n.
19
11
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO
Classe di
a.s. 2016-17
concorso/s
ostegno
1
A028
a.s. 2017-18
a.s. 2018-19
1
1
A030
1
1
1
A032
1
1
1
A033
1
5
3
1
1
1
1
5
3
1
1
1
1
5
3
1
1
1
A043
A059
A245
A345
RELIGIONE
Motivazione: indicare il piano
delle classi previste e le loro
caratteristiche
 b. Posti per il potenziamento
Tipologia (es. posto comune
primaria, classe di concorso
scuola secondaria, sostegno…)
COMUNE PRIMARIA
A043
A059
n. docenti
Motivazione
2
1
1
 c. Posti per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto di
quanto stabilito dal comma 14 dell’art. 1, legge 107/2015.
Tipologia
Assistente amministrativo
n.
4
Collaboratore scolastico
13
Assistente tecnico e relativo profilo (solo
scuole superiori)
/
11
Altro
/
Finalità e
obiettivi
istituzionali
della scuola
Il contesto
ambientale
economico
sociale e
culturale
P.T.O.F
Analisi dei
bisogni
formativi e delle
risorse
IDENTITA'CULTURALE
E PROGETTUALE
Progettazione
Monitoraggio e
Valutazione
curricolare ed
extracurricolare
12
Organigramma
Regolamento
d'Istituto
P.T.O.F
Organizzazione
gestione servizi
Valutazione
Qualità del
servizio
13
Patto Educativo
di
Corresponsabilità
3. CONTESTO AMBIENTALE, ECONOMICO, SOCIALE E CULTURALE
L’ Istituto Comprensivo “Nino Martoglio” di Siracusa, collocato nel quartiere Akradina, è al
servizio di un territorio caratterizzato dalla presenza di un certo numero di famiglie le cui condizioni di
povertà e di disoccupazione sono all’origine di diffuse forme di disagio socio-culturale.
Tutti gli edifici scolastici del nostro istituto ricadono all'interno del quartiere Acradina: quartiere
storico posto a Nord della città, Acradina o Akradina è il nome di quello che era un quartiere della
Siracusa antica e che oggi è la quinta circoscrizione. Anticamente esso era uno dei quartieri della
pentapoli siracusana il cui nome significava "Terra dei peri selvatici" e si trovava a nord di Ortigia sino
alla costa est, dove oggi si trovano le circoscrizioni di Grottasanta e Santa Lucia. Esso era separato da
Tiche dalle mura dette di Gelone (attualmente rintracciabili nei pressi della via Mazzanti). Oltre alle
mura difensive che costeggiavano il mare, in Acradina erano presenti le latomie dei cappuccini
utilizzare come cave di pietra.
Caratterizzata dalla presenza del mare e di scogliere che di fatto formano la lunga costa
(storicamente appellata dai siracusani “a costa re piliceddi”) che parte da sud (Borgata Santa Lucia) e
termina a nord della città (Santa Panagia).
Nel quartiere si trova la Tonnara ormai abbandonata per la quale la scuola progetta interventi
di recupero e valorizzazione.
Esso oggi comprende complessi residenziali abitati da nuclei familiari con tenore di vita medio
e alcuni rioni a forte concentrazione demografica per la massiccia presenza di abitazioni di edilizia
popolare (Santa Panagia, Bosco Minniti), casermoni popolari con le difficoltà classiche di un quartiere
periferico in cui vivono famiglie in condizioni economiche disagiate, le cui condizioni di povertà e di
disoccupazione sono all’origine di diffuse forme di disagio socio-culturale.
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Negli ultimi anni l'amministrazione ha avviato alcuni progetti di recupero, come per esempio la
pista ciclabile che attraversa tutta la suddetta costiera e fornisce ai residenti di questo e dei quartieri
limitrofi un punto di svago alternativo.
Le parrocchie si fanno carico di esplicare una funzione aggregante, grazie anche alla presenza
di alcuni gruppi scout che operano nel territorio.
Esiste un consultorio molto utile e prezioso per la funzione che esplica.
Nonostante l'amministrazione comunale si adoperi per dare un nuovo impulso al quartiere, non
sono presenti strutture quali cinema, teatro, biblioteca, centri sportivi, atte ad arginare i fenomeni di
disagio sociale.
Pertanto la nostra scuola, da anni inserita nel piano regionale Area a rischio, avverte l’esigenza
di sopperire a tali carenze offrendo attività pomeridiane al fine di favorire la promozione culturale,
l'aggregazione socioaffettiva, ludico-sportiva.
Il rione si caratterizza per il quotidiano mercatino che si tiene durante le ore mattutine e anima
le sue strade e di un mercato settimanale di alimentari e abbigliamento dal 2010 nei pressi del parco
Robinson.
Nel territorio in cui insiste l’istituto, si registrano atti di microcriminalità ed episodi di devianza
minorile, e inevitabilmente anche la scuola risente di queste forme di disagio, soprattutto la scuola
secondaria di primo grado. Tutto ciò infatti determina in alcuni ragazzi, più fragili od in condizioni più
difficili, il rifiuto delle regole e del lavoro scolastico; generando di conseguenza disinteresse per
l’apprendimento, forme di bullismo, atteggiamenti antisociali e dispersione scolastica.
RISPOSTE AI BISOGNI EDUCATIVI
Si pone all’attenzione la necessità di esaminare come la scuola può cercare le
interconnessioni e le sinergie necessarie per favorire lo sviluppo di un network e la diffusione della
conoscenza in armonia con le dinamiche dell’ambiente socio-economico in cui la medesima è
inserita. In particolare per favorire uno sviluppo integrato dei servizi e per dare risposte ai bisogni
educativi/formativi di una comunità locale caratterizzata da scarsità di risorse, la scuola necessita di
sforzi di cooperazione interistituzionale tra i diversi attori coinvolti: famiglie, società civile,
comunità locali, università, enti pubblici, imprese ed organizzazioni non profit.
La scuola è chiamata dunque ad integrarsi con la comunità locale tanto da creare una vera e
propria “comunità di apprendimento” intesa come un gruppo di persone che condivide obiettivi
comuni e collabora considerando gli sforzi individuali e rispettando le diverse prospettive al fine di
promuovere attivamente opportunità di apprendimento e la possibilità di creare nuova.
Una comunità che apprende è caratterizzata da un modello organizzativo fondato su un
network (Caldwell B.J., 2009), dove ogni attore rilevante riveste un ruolo ben definito – sia in
termini di contributo offerto, sia di attese e di fabbisogni formativi – sul proprio territorio e
ognuno, data la propria missione, deve contribuire a creare una comunità che evolve dal punto di
vista culturale, di cittadinanza responsabile, di benessere sociale e di sviluppo economico.
Il sistema scolastico necessita di un nuovo paradigma diretto a valorizzare la rete delle
relazioni con i diversi attori rilevanti: un modello di governance capace di creare una visione
condivisa di sviluppo, di influire sulle forze sociali di una comunità e di gestire un network.
15
Network formati non solo da attori pubblici, ma anche da organizzazioni non profit, imprese e
organismi espressione della società civile, dove tali stakeholder si confrontano, dialogano e
negoziano per favorire modalità di cooperazione sullo sviluppo di progetti e politiche.
Indubbiamente, la scuola necessita di una dirigenza scolastica consapevole dei problemi prioritari
da affrontare, capace di creare una visione condivisa di sviluppo e di governare un network atto a
ottimizzare le performance educative e formative.
I vantaggi che la nostra scuola ottiene, partecipando ad un network, sono immediatamente
misurabili con riferimento alla possibilità di condivisione degli investimenti. La cooperazione tra gli
attori rilevanti del sistema scolastico, evidenzia la volontà strategica delle organizzazioni di
assicurarsi un futuro duraturo e sostenibile.
16
DOMANDA DEI
GENITORI
FORMAZIONE
INFORMAZIONE
 Sulla mission della scuola

Sulle attività che si
svolgono

Sui criteri di valutazione
 Per migliorare la conoscenza delle
problematiche adolescenziali
 Per conoscere le reali esigenze del
ragazzo
 Per sapere come intervenire nelle
diverse situazioni
DOMANDA
DELL’ALUNNO
FORMATIVA
CONOSCITIVA
o Riconoscere la propria
identità
o Conseguire autostima
o Rispettare se stesso ,gli altri e
l’’ambiente
o Conoscere le regole e
rispettarle
o Ipotizzare il proprio progetto
di vita
o Acquisire le abilità di base
o Apprendere ad apprendere
o Accrescimento culturale
DOMANDA DELL’AMBIENTE
 Formare persone responsabili e capaci di apprendere
 Avere persone capaci di adattarsi ai cambiamenti
 Promuovere lo sviluppo della democrazia.
17
4 . LA SCUOLA E LA POPOLAZIONE SCOLASTICA
L’Istituto Comprensivo Statale “Nino Martoglio” nasce nell’anno scolastico 2009-2010
dall'accorpamento del circolo “Capuana” al VI Istituto Comprensivo “N. Martoglio”, unendo le
esperienze e le professionalità dell’ istituto comprensivo con le risorse umane e le competenze dei
docenti del circolo didattico, in seguito all’attuazione del piano di dimensionamento delle istituzioni
scolastiche della città. Allo stato attuale esso comprende, oltre la sede centrale, quattro plessi in zone
limitrofi ad essa. Nell’Istituto risultano attualmente iscritti 541studenti, così distribuiti nei vari ordini
di scuola:
SEDE CENTRALE (Via Monsignor Caracciolo n. 2):
Scuola secondaria di primo grado - 6 classi- 97 alunni
Scuola primaria - 6 classi Scuola infanzia - 4 sezioni -
94 alunni
55 alunni
VIA AUGUSTA
Scuola primaria - 6 classiScuola infanzia - 3 sezioni -
97 alunni
65 alunni
VIA ASBESTA
Scuola infanzia - 4 sezioni-
75 alunni
VIA FURNO’
Scuola infanzia - 3 sezioni-
58 alunni
TOTALE ALUNNI
541
18
5. CONSIGLIO DI ISTITUTO
DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott.ssa Teresella Celesti
DOCENTI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
ASSENZA MARIA
BERCOLLI ISABELLA
BUSCEMI ALESSANDRO
CASINOTTI SALVATRICE
COCO LENORA
GERMANA’ SCILLA
LIISTRO ROSA MARIA
SANT’ANGELO ROSA
PERSONALE ATA
1. CERNIGLIA GIUSEPPA
2. GENTILE MARILENA
GENITORI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
CORNELIO SILVIA
CORSO CRISTIANO
FRITTITTA ANTONELLA
LA SPINA ROSANNA
POCCHI VALENTINA
RIZZA MARIA
SCHIAVO SALVINA
VACCARELLA VALENTINA
19
6. LO STAFF DEL DIRIGENTE
INSEGNANTE
FUNZIONE
ARGIRI ANNA
I COLLABORATORECON FUNZIONE
VICARIA
II COLLABORATORE
RESPONSABILE PLESSO VIA FURNO’
RESPONSABILE PLESSO VIA AUGUSTA
RESPONSABILE PLESSO VIA ASBESTA
COCO LENORA
BERCOLLI ISABELLA
GUASTELLA ROSA
PAPA MARIA RITA
7. LE COMMISSIONI
COMMISSIONE ORARIO
COGNOME
NOME
1
ARGIRI
ANNA
2
BOTTONE
MONIA
3
LUCIANO
SEBASTIANA
4
PROIETTO
GIUSEPPA
5
CASINOTTI
SALVATRICE
6
BUSCEMA
ROSARIO
7
DUGO
MARIA ANTONIA
8
SAGLIMBENE
LUCIA
9
CASSIA
GIUSEPPE
COMMISSIONE PER LA REVISIONE DEL P.T.O.F.
20
E LA DEFINIZIONE DEL CURRICOLO LOCALE
Compiti:
revisione e proposte PTof: lettura e analisi delle Indicazioni Nazionali per la Scuola
dell'Infanzia e per il Primo ciclo d'Istruzione e della C.M. sulle relative misure di
accompagnamento;
-
uscite didattiche e viaggi di istruzione;
-
curricolo, progetti e attività extra curriculari;
-
modelli per la programmazione di classe/sezione e disciplinare.
COGNOME
NOME
1
MIANO
ROMINA
2
VELARDI
ADRIANA
3
BUSCEMI
ALESSANDRO
4
BERCOLLI
ISABELLA
5
DELL'AQUIA
MARIA
6
TRINGALI
ROSSELLA
7
PIROSA
M.CONCETTA
8
TULUMELLO
ANTONIA
COMMISSIONE VALUTAZIONE DEI TITOLI DEI DOCENTI
21
COGNOME
NOME
1
COCO
LENORA
2
BOTTONE
MONIA
3
FARINA
EMILIA
4
ALFANO
ANNA
5
CIRANNA
ERSILIA
6
GUASTELLA
ROSA
7
CAMINITI
8
FAZIO
MARIA
ALESSANDRA
COMMISSIONE VALUTAZIONE ED AUTOVALUTAZIONE
22
1ª SOTTOCOMMISSIONE
Compiti:
-
Autovalutazione d’Istituto e piano di miglioramento;
-
predisposizione questionari di gradimento docenti, ATA, alunni e genitori;
-
scelta dei tempi di somministrazione;
-
lettura documenti RAV;
-
elaborazione test d’ingresso/uscita.
COGNOME
NOME
1
COCO
LENORA
2
MIANO
ROMINA
3
DI MAURO
MARIA ROSA
4
BUCCERI
ANNA
5
BERCOLLI
ISABELLA
6
LUCIANO
SEBASTIANA
7
ARGIRI
ANNA
8
ASSENZA
MARIA
9
GUARNERI
10
CASSIA
11
PAPA
LUCIA
GIUSEPPE
MARIA RITA
COMMISSIONE ACCOGLIENZA
23
1
BERCOLLI
ISABELLA
2
PAPA
MARIA RITA
3
GUASTELLA
ROSA
4
NOBILE
MARGHERITA
5
ANASTASIO
ANNARITA
6
DI STEFANO
7
CARPINTERI
LAURA
CONCETTA
COMMISSIONE ORGANIZZAZIONE DIDATTICA LABORATORIALE
Compiti:
-
laboratori scuola secondaria di I grado e scuola primaria;
COGNOME
NOME
1
CORSO
LUCIA
2
LOMBARDO
ROSA
3
FRONTERRE'
ANGELA
4
SESSA
SALVINA
5
COCO
LENORA
COMMISSIONE AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DEI DOCENTI
24
COGNOME
NOME
1
ANGELINI
ANNA
2
SCOLLO
FLAVIA
3
QUARTARONE
MONICA
4
CICCIARELLA
CLAUDIA
5
LOMBARDO
ROSA
6
ABBRUZZO
CONCETTA
7
MANFERLOTTI
ROSA
8
LA SPINA
ROSANNA
9
FRONTERRE
ANGELA
10
RINALDI
CORRADINA
12
CIVELLO
M.CONCETTA
13
FIORE
VINCENZA
25
GLHI E GLI
COGNOME
NOME
1
CASSIA
GIUSEPPE
2
ABBRUZZO
CONCETTA
3
ALDERUCCI
SEBASTIANA
4
CATALDI
ORNELLA
5
CICCIARELLA
CLAUDIA
6
COLTRARO
CARMELA
7
LIISTRO
ROSAMARIA
8
SANT'ANGELO
ROSA
9
ALLETTO
ALFONSA
10
GRIMALDI
MARIA
11
FIORE
VINCENZA
12
CAMPISI
CORRADINA
13
SERRENTINO
JOSEFINE
14
GENTILE
LUCIA
26
RESPONSABILE GLI e
GLHI
COMMISSIONE SITO WEB/REGISTRO ELETTRONICO E MULTIMEDIALITA’
COGNOME
NOME
1
ASSENZA
MARIA TERESA
2
BONADONNA
FRANCESCA
3
SINOPOLI
LOREDANA
4
GERMANA'
SCILLA
GOSP
COGNOME
NOME
1
CORSO
LUCIA
2
BUCCERI
ANNA
3
SANT'ANGELO
ELISA
4
ARGIRI
ANNA
27
COMMISSIONE NATALE
COGNOME
NOME
1
LOMBARDO
ROSA
2
BERCOLLI
ISABELLA
FAZIO
ALESSANDRA
4
GRIMALDI
MARIA LAURA
5
LUCIANO
SEBASTIANA
6
BOTTONE
MONIA
7
GUASTELLA
ROSA
8
SESSA
SALVATRICE
9
GERMANA'
SCILLA
10
DUGO
M.ANTONIA
11
PROIETTO
GIUSEPPA
12
LA FERLA
FRANCESCA
13
BONADONNA
FRANCESCA
14
PAPA
M. RITA
17
LANZAFAME
CORALBA
16
RIZZA
LOREDANA
15
ALFANO
ANNA
3
28
8. FUNZIONI STRUMENTALI
AREA 1
BUSCEMI ALESSANDRO
AREA 2
BOTTONE MONIA
GUASTELLA ROSA
AREA 3
DI MAURO MARIA ROSA
GUARNERI LUCIA
AREA 4
CASSIA GIUSEPPE
LIISTRO ROSA MARIA
29
Gestione
Ptof
Rapporti
Enti Esterni
Sostegno al
Lavoro dei
Docenti
Attività
inclusive
9. CONSIGLI DI CLASSE
CLASSE
IA
IB
II A
II B
III B
III C
CORDINATORE
SALVATORELLI ELISA
LANZAFAME TIZIANA
SCAGLIONE MARCELLA
CORSO GIUSEPPINA
LENORA COCO
MIANO ROMINA
SEGRETARIO
CASSIA GIUSEPPE
DI MAURO MARIA ROSA
RINALDI CORRADINA
GUARNERI LUCIA
GALLO ANITA
SESSA SALVATRICE
CONSIGLIO DI INTERCLASSE
CLASSE
I
II
III
IV
V
CORDINATORE
CIRANNA ERSILIA
BOTTONE MONIA
VELARDI ADRIANA
LA SPINA ROSANNA
ANGELINI ANNA
SEGRETARIO
CAMINITI MARIA
ALESSANDRO BUSCEMI
CASINOTTI SALVATRICE
PROIETT0 GIUSEPPA
FARINA EMILIA
CONSIGLIO DI INTERSEZIONE
CLASSE
3 ANNI
4 ANNI
5 ANNI
CORDINATORE
ASSENZA MARIA
DELL’AQUIA MARIA
ROMANO FRANCA
10.DOCENTI SCUOLA DELL’INFANZIA
COGNOME
ABRUZZO
ALLETTO
ANASTASIO
ASSENZA
AVOLA
BERCOLLI
BONADONNA
BRACCIANTE
BUCCERI
CULTRARO
DAINOTTI
DELL’AQUIA
DI STEFANO
GALIOTO
GERMANA’
GRASSO
LA FERLA
LA ROSA NAVARRA
NOME
CONCETTA
ALFONSA
ANNARITA
MARIA
GIUSEPPINA
ISABELLA
FRANCESCA
CONCETTA
ANNA
CARMELA
SIMONA
MARIA
LAURA
CONCETTA
SCILLA
GIOVANNA
FRANCESCA
LUCIA
30
SEGRETARIO
BUCCERI ANNA
GRASSO GIOVANNA
ROMEO ANTONIA
LEONE
MANFERLOTTI
MIRABELLA
MONTAPERTO
NOBILE
PAPA
PERNA
PIROSA
QUARTARONE
ROMANO
ROMEO
SCHIAVONE
SCOLLO
SINOPOLI
SPADA
TRINCALI
TUMULELLO
MARIA
ROSA
MARIA TERESA
MARISA
MARGHERITA
MARIARITA
IDEALE
MARIA CONCETTA
MONICA
FRANCA
ANTONIA
MARIA
FLAVIA
LOREDANA
CARMELA
ROSA
ANTONINA
11. DOCENTI SCUOLA PRIMARIA
COGNOME
ALDERUCCI
ANGELINI
ARGIRI
BOTTONE
BRANCATO
BUSCEMI
CAMINITI
CAMPISI
CARPINTERI
CARUSO
CASINOTTI
CATALDI
CICCIARELLA
CICERO
CIRANNA
CIVELLO
DUGO
FARINA
FAZIO
FIORE
GEMITO
GUASTELLA
GENTILE
GRIMALDI
NOME
SEBASTIANA
ANNA
ANNA
MONIA
SIMONA
ALESSANDRO
MARIA
CORRADINA
CONCETTA
SONIA
SALVATRICE
ORNELLA
CLAUDIA
ROSA
ERSILIA
MARIA CONCETTA
MARIA ANTONIA
EMILIA
ALESSANDRA
VINCENZA
CARMELA
ROSA
LUCIA
MARIA
31
GUASTELLA
INSOLIA
LA SPINA
LIISTRO
LUCIANO
PROIETTO
PUZZO
RAGUSI
SAGLIMBENI
SANT’ANGELO
SERRENTINO
VELARDI
ROSA
GABRIELLA
ROSANNA
ROSA MARIA
SEBASTIANA RITA
GIUSEPPA
ELISABETTA
CLELIA
LUCIA
ROSA
JOSEFINA
ADRIANA
12. DOCENTI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
COGNOME
ALFANO
BUSCEMA
CALIGIORE
CAROBENE
CASSIA
CHILLEMI
COCO
CORSO
CORSO
DE GAETANO
DI MAURO
GALLO
GUARNERI
LANZAFAME
LOMBARDO
MIANO
RINALDI
RIZZA
SALVATORELLI
SANFILIPPO
SANGIORGI
SCAGLIONE
SESSA
NOME
ANNA
ROSARIO
LAURA
FLAVIA
GIUSEPPE
ARIANNA
LENORA
GIUSEPPINA
LUCIA
ROSARIA
MARIA ROSA
ANITA
LUCIA
TIZIANA
ROSA
ROMINA
CORRADINA
LOREDANA
ELISA
MILENA
PATRIZIA
MARCELLA
SALVATRICE
32
13. PERSONALE ATA
D. S. G. A.
Dott. Giacomo Chiarenza
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
1.
2.
3.
4.
BELLOMIA GIUSEPPE - (Personale)
CERNIGLIA GIUSEPPA - (Contabilità)
GENTILE MARILENA – (Alunni)
RANDAZZO CARMELO – (Protocollo)
COLLABORATORI SCOLASTICI
SEDE CENTRALE (Via Monsignor Caracciolo n. 2)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
FRANZA MARIA
IUVARA ROSA
DI LAUREA GIUSEPPA
RIZZO FRANCESCO
URSO GIUSEPPE
MESSINA CARMELO
BASILE SEBASTIANO
PLESSO VIA FURNO’
1. CASSIBA ANNA
2. MANGANARO FRANCESCO
PLESSO VIA AUGUSTA
1. BELTEMPO GAETANO
2. OCCHIPINTI SANTA
PLESSO VIA COLLODI
1. CANDELA IDA
2. URSO ROSA
33
14. ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI E DELLE RISORSE
34
BISOGNI FORMATIVI DEGLI ALUNNI
Nel contesto scolastico occorre tenere conto dell’utenza raggiunta prevalentemente da vari fattori che
possono compromettere il conseguimento del successo formativo degli alunni.
I fattori di crisi dell’età adolescenziale, quali il bisogno conflittuale di indipendenza dalla
famiglie e la ricerca d’identità e modelli extraparentali, nel senso che l’adolescente cerca un proprio
stile di vita ed una dimensione personale. A ciò si aggiungano l’incerta prospettiva dei progetti di vita
e la dilatazione dell’adolescenza e lavoro differito soprattutto in un contesto culturalmente deprivato
come quello in cui insiste la scuola.
Il fattore socio-culturale come il basso livello di scolarizzazione dei genitori e la povertà
economica e culturale che abbassano i livelli di aspirazione e influiscono negativamente sugli
atteggiamenti verso la scuola.
Il fattore educativo dei genitori che è eterogeneo poiché derivante dai climi diversi che si sono
registrati nei vari plessi.
Lo stile educativo impartito agli alunni del plesso centrale è caratterizzato da un clima autoritario che
rende i ragazzi aggressivi e conflittuali, e da un clima iperpermissivo e che li demotiva e li disorienta
profondamente, mentre al plesso di via Furnò, di via Asbesta e di via Augusta da un clima autorevole
che permette lo scambio comunicativo, e da un clima iperprotettivo che però li rende incapaci di
resistere alle più lievi frustrazioni.
Sul piano scolastico si registrano diversi fattori che influiscono negativamente, tra i quali, strutture e
servizi inadeguati, scarsa utilizzazione delle risorse culturali del territorio, rapporti non collaborativi
con le famiglie.
Gli indicatori del disagio in classe, del cosiddetto mal di scuola, sono: attenzione labile e assenza di
concentrazione, apatia e scarsa disponibilità a relazionarsi, irrequietezza e risposte aggressive, sfiducia
nelle proprie capacità, frequenza irregolare in classe, desiderio di abbandonare la scuola. Spesso i
ragazzi dicono che a scuola si annoiano. L’impatto con il complesso di norme e delle materie non
sempre trova disponibile l’adolescente e può rivelarsi problematico. L’insoddisfazione dei ragazzi
dipende da diversi fattori: scarsa motivazione, angoscia del voto, che costituisce una vera e propria
barriera al gusto dell’apprendere.
35
L’insuccesso scolastico è dato da una caduta dell’autostima, con conseguente disaffezione alla scuola
derivante dalla percezione di rifiuto dai pari e dai docenti che determinano il desiderio di abbandonare
la scuola (drop-out).
Bisogna abituare l’adolescente a riscoprire la soddisfazione intrinseca dell’imparare. L’adolescente
deve essere educato alla responsabilità sia verso se stesso che verso gli altri, attivando, pertanto, la
relazionalità.
L’Istituto è chiamato a mettere in campo azioni necessarie alla promozione di un ciclo virtuoso
continuo, di un processo concreto nel quale la qualità dell’apprendimento risulta dall’applicazione di
strategie preventive della dispersione scolastica e di valorizzazione delle esperienze significative.
La scuola risponde ai bisogni formativi dell’alunno aiutandolo a:
STAR BENE A SCUOLA
CRESCERE INSIEME
Accoglienza
Partecipazione
Progetto orientamento
Integrazione
Laboratori
Condivisione
Attività integrative
ESSERE PRONTO PER IL FUTURO
Aspetto educativo
Tanti momenti di scuola “diversa”
Giochi e tornei sportivi
Uscite didattiche e viaggi d’istruzione
Partecipazione a concorsi e a manifestazioni
Progetti interdisciplinari
Percorsi formativi di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva
Laboratori
36
Aspett
Progettare e organi
aut
Utilizzare stra
Collegare i vari c
sviluppandoli in
Trasferire le compe
più

ATTO DI COSTITUZIONE DEL CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO E
RELATIVO REGOLAMENTO SCOLASTICO
15. PIANO DI LAVORO DEI DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
Il Dipartimento nella scuola dell’autonomia è uno strumento molto utile per la progettazione
curricolare e per il coordinamento delle diverse azioni che la scuola persegue: la programmazione,
l’orientamento, l’innovazione tecnologica, la formazione, la valutazione.
37
Ad inizio anno scolastico, sono state individuate due aree disciplinari: l’area linguistico-espressivamotoria, di cui è coordinatrice la prof.ssa Romina Miano e l’area matematico-scientificotecnologica coordinata dalla prof.ssa Mariarosa Di Mauro.
I Dipartimenti disciplinari si prefiggono il compito di:

delineare la programmazione disciplinare.

scegliere i test d’ingresso e i libri di testo.

costituire e gestire un archivio di materiale didattico.

formulare proposte per l’aggiornamento disciplinare ed interdisciplinare.

formulare proposte per il POF.
Essi sono finalizzati a favorire l’elaborazione, la sperimentazione e la diffusione di progetti di
ricerca-azione realizzati dall’istituto in relazione al miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza
della didattica, come previsto nel Piano dell’Offerta Formativa.
I dipartimenti disciplinari vengono organizzati per ordine scolastico orizzontale e verticale (scuola
dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di I grado). Il dipartimento è un luogo di conoscenza
delle diverse professionalità presenti a scuola e di confronto sulle scelte curriculari e metodologiche
(quali sono le modalità didattiche da adottare, quali riflessioni o criticità si sono evidenziate nel
corso degli anni , quali modifiche apportare per un migliore rendimento delle attività didattiche).
Nell’a.s. 2015-2016 il supporto alle attività di ricerca-azione sarà articolato nel seguente modo:
sono previsti n. 4 incontri della durata di due ore ciascuno per concordare il percorso curricolare
(campi di esperienza, materie, discipline, saperi ) a cui far riferimento nell’Istituto; i responsabili di
dipartimento per esigenze che potranno presentarsi strada facendo, potranno convocare altri incontri
non calendarizzati.

Mese di Settembre ,prima di inizio scuola, per elaborare e concordare linee guida nella
programmazione annuale di riferimento e per seguire similari metodologie didattiche nonché
realizzare prove di ingresso e visionare i progetti da inserire nel PTOF.

Mese di Novembre per analizzare e valutare i risultati delle prove di ingresso e sui risultati
progettare nuovi percorsi in visione del miglioramento e del potenziamento.

Mese di Gennaio per realizzare le prove in itinere, monitorare e valutare l’andamento delle
varie attività apportando eventuali correttivi.

Mese di Aprile- Maggio per valutare le prove in itinere, realizzare le prove finali e per
proporre l’adozione dei libri di testo e per fare un consuntivo generale dell’iter percorso
ORGANIZZAZIONE DEI DIPARTIMENTI
DIPARTIMENTO
COMPOSIZIONE
38
COORDINATORE
DIPARTIMENTO
LINGUISTICOARTISTICO-ESPRESSIVO
DIPARTIMENTO
LOGICO-MATEMATICOTECNOLOGICO
Docenti di italiano, arte e
immagine, religione ,musica e
sostegno
Docente Miano Romina
Docenti di matematica,
tecnologia, ed. motoria e
sostegno
Docente Di Mauro
Maria Rosa
Dopo una prima fase preliminare di raccolta dati e di consapevolezza del contesto, i docenti
potranno PROGETTARE IL CURRICOLO PER L’INTERO TRIENNIO. Si pone particolare
attenzione al programma del primo anno, alla verifica dei prerequisiti possibilmente comuni per
tutte le classi e alla realizzazione di una bozza di programma che però è necessario che venga rivista
alla luce dell’esito della verifica dei prerequisiti. Questa fase è importante per discutere e
confrontarsi sulla situazione di partenza degli alunni e per adattare meglio la programmazione
generale di ciascuna classe. Negli incontri successivi i due dipartimenti procederanno anche alla
scelta delle prove condivise per italiano e matematica per poi effettuare una comparazione tra i test
di ingresso e tali prove. Una seconda tipologia di intervento del dipartimento riguarda
L’ORIENTAMENTO, infatti il lavoro dell’orientamento non è solo quello affidato alla funzione
strumentale di coordinamento degli incontri di presentazione delle scuole o di somministrazione di
questionari, ma è un lavoro più profondo e deve mettere radici proprio nel dipartimento. In che
modo? Intanto costruendo il CURRICOLO VERTICALE, importante per una scuola di qualità.
Durante l’incontro che si terrà in marzo/aprile i docenti dei due dipartimenti valuteranno le prove in
itinere, realizzeranno le prove finali e proporranno l’adozione di libri di testo che verrà approvata
in sede di collegio docenti. Il dipartimento è anche il luogo dove riflettere sulla VALUTAZIONE
DEGLI ALUNNI: si riprendono gli obiettivi formativi delle Indicazione per il curricolo per le varie
discipline e si decidono delle linee comuni per la valutazione da associare agli indicatori.
CRITERI DI VALUTAZIONE
1. Livello alto (9-10):
impegno: costante;
partecipazione: attiva;
metodo di lavoro: autonomo;
espressione e comunicazione : sicura;
abilità logiche e di organizzazione del pensiero: buone
39
2. Livello medio (7-8):
impegno: adeguato;
partecipazione: attiva;
metodo di lavoro: meccanico;
espressione e comunicazione: generalmente corretta;
abilità logiche e di organizzazione del pensiero: buone
3. Livello adeguato (5-6):
impegno: superficiale;
partecipazione: discontinua;
metodo di lavoro: guidato;
espressione e comunicazione: incerta;
abilità logiche e di organizzazione del pensiero: carenti
4. Livello basso (1-4):
impegno: scarso;
partecipazione: discontinua;
metodo di lavoro: disordinato;
espressione e comunicazione: difficoltosa;
abilità logiche e di organizzazione del pensiero: scarse
16. GOSP
PREMESSA
Il gruppo operativo psicopedagogico è finalizzato ad attività per la prevenzione del fenomeno della
dispersione scolastica e si propone di individuare gli alunni, che presentano comportamenti
“difficili”, ad alto rischio di dispersione scolastica.
40
La popolazione studentesca, sempre più eterogenea e distribuita in classi spesso troppo numerose,
ha bisogno sia di attività didattiche volte a riconoscere le differenze e valorizzare i diversi stili
cognitivi degli alunni, sia di attivare interventi specifici per alunni in difficoltà, in modo da attuare il
passaggio dall'integrazione all'inclusione.
UNA SCUOLA E' INCLUSIVA SE RIESCE AD ABBATTERE LE BARRIERE E RINFORZA I
FACILIATATORI DELL'APPRENDIMENTO E LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI, TENENDO
CONTO DELLE DIVERSE CARATTERISTICHE SOCIALI, BIOLOGICHE, CULTURALI DI
OGNUNO.
Il G.O.S.P (gruppo operativo di supporto psico-pedagogico) si occupa di : dispersione scolastica,
BES, DSA, lavorando in stretta collaborazione con la commissione per la dispersione scolastica e
con il GHLI dell'Istituto. Tiene inoltre il collegamento con l'Osservatorio d'Area provinciale al fine
di attivare collaborazione con enti esterni.
C'è un circolo vizioso che si innesca, soprattutto al Sud, fra difficoltà di apprendimento, famiglie
multi-problematiche (e non solo di natura socio-economica o di marginalità socio-culturale) e
rischio psico-socio-educativo.
Per i D.S.A, i B.E.S, vanno attivati tutti gli strumenti compensativi e dispensativi, nonchè ad
interventi educativi personalizzati, per i singoli o per tutta la classe, come previsto dalla normativa :
" Le scuole, con determinazioni assunte dai CdC, risultanti all'esame della documentazione
clinica...e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico, possono avvalersi
per tutti gli alunni con BES degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle
disposizioni attuative della legge 170/2010 (DM 5669/2011) perchè il loro rendimento scolastico sia
adeguato alle potenzialità di ciascuno,
FINALITA’
Le finalità dell’intervento educativo e psicopedagogico di supporto, tende al recupero in toto
dell’individuo, per un inserimento sereno nelle vita scolastica. Si propone, inoltre, di individuare
competenze ed abilità, atte a valorizzare l’individuo.
OBIETTIVI SPECIFICI
Gli obiettivi specifici, mirano al recupero della:





Volontà di lavorare e collaborare con l’istituzione scolastica.
Recupero dell’autostima e della consapevolezza delle proprie capacità fisiche, psichiche ed
emotive.
Recupero di comportamenti socialmente adeguati e corretti nel rispetto di sé, delle cose e
degli altri.
Recupero di un alfabeto di base cognitivo, per affrontare un percorso didattico, anche se
minimo, comunque significativo.
Recupero di un alfabeto di base emotivo/ emozionale.
ATTIVITA’
41
Le attività e gli interventi verteranno su:









Iniziative personali
Attività progettate dal Consiglio di Classe
Colloqui con le famiglie
Attività progettate dalla scuola
Coinvolgimento del terzo settore
Coinvolgimento agenzie del territorio
Laboratori curriculari ed extra-curriculari
Sportello di supporto psicologico
Attività di tutoraggio
TEMPI E LUOGHI
L’intervento prevede una durata annua e si servirà di ore curriculari ed extra-curriculari, secondo le
possibilità e le risorse umane e materiali.
I luoghi di attuazione degli interventi prevedono: classi, aule di informatica, palestra, teatro,
auditorium, atrio, ambienti tutti della scuola, che di volta in volta si presentano consoni alla
tipologia di attività e di intervento.
METODOLOGIA
L’iter metodologico si fonderà sulla Ricerca-Azione e sul Cooperative Learning; l’indagine dovrà
essere il frutto di una collaborazione collettiva tra le parti in causa: alunno, insegnante, famiglia,
gruppo operativo, istituzioni, raccordo col territorio.
La metodologia prevede il “Tentativo” di recuperare un percorso, attraverso stimoli differenziati.
Stabilire obiettivi formativi, cognitivi, operativi del gruppo classe; programmare percorsi
differenziati ed individualizzati; uso della didattica breve, della didattica innovativa; lavorare per
classi aperte; flessibilità di luoghi, orarie di didattica; interventi curriculari per gruppi di livello;
aggancio col territorio e col vissuto di ogni bambino.
L’iter operativo specifico prevede uno screening iniziale con schede di monitoraggio (qui allegate)
che i coordinatori di classe della scuola secondaria di primo grado e ciascun responsabile di classe
della scuola primaria, provvederanno a compilare entro il mese di Dicembre insieme al consiglio di
classe per segnalare eventuali alunni che necessitano dell’intervento e dell’attenzione attraverso
un’analisi di osservazione specifica degli ambiti:
 Cognitivo
 Relazionale
 Autostima personale e sociale
 Partecipazione della famiglia alla vita scolastica
 Comportamenti non adeguati.
1. Interventi specifici e attuazione dei piani formativi.
42
Al fine di fornire un sostegno valido e significativo, il G.O.S.P lavora e collabora con
l’Osservatorio d’Aria contro la Dispersione Scolastica e per le attività di consulenza, con
l’Operatore Psico-Pedagogico territoriale.
All’interno della scuola si interfaccia con i referenti ed i collaboratori dei gruppi:



Laboratori e progetti
Continuità e orientamento
Referente GLI, GLHI
17. STRALCIO DEL PIANO TRIENNALE DI INTERVENTO DELL’ANIMATORE
DIGITALE PER IL PNSD TRIENNIO 2015/16, 2016-19
AMBITO
Formazione interna
INTERVENTI A.S. 2015-2016 – anno intermedio
 Somministrazione di un questionario informativo/valutativo per la
rilevazione delle conoscenze/competenze/tecnologie/aspettative in
possesso dei docenti e degli alunni per l’individuazione dei bisogni sui 3
ambiti del PNSD (strumenti, curricolo, formazione).
 Elaborazione e pubblicazione sul sito della scuola degli esiti dell'indagine
43





Coinvolgimento della
comunità scolastica
conoscitiva e relative considerazioni sulle azioni successive da attuare.
Pubblicizzazione e socializzazione delle finalità del PNSD con il corpo
docente.
Produzione di dispense sia in formato elettronico che cartaceo per
l’alfabetizzazione al PNSD d’istituto.
Formazione specifica per Animatore Digitale.
Partecipazione a comunità di pratica in rete con altri animatori del
territorio e con la rete nazionale.
Segnalazione di bandi e opportunità formative in ambito digitale.



Creazione di
soluzioni innovative
AMBITO
Formazione interna
Creazione sul sito istituzionale della scuola di uno spazio dedicato al PNSD
per informare sul piano e sulle iniziative della scuola;
Sistemazione del sito web di istituto;
Formazione uso del coding nella didattica. Sostegno ai docenti per lo sviluppo
e la diffusione del pensiero computazionale.
 Revisione e integrazione, della rete wi-fi di Istituto mediante la partecipazione a
progetti PON.
 Ricognizione e mappatura delle attrezzature presenti nella scuola.
 Verifica funzionalità e installazione di software autore open source in tutte le LIM
della scuola.
 Regolamentazione dell’uso di tutte le attrezzature della scuola (aula informatica,
aula polifunzionale, LIM, computer portatili, computer fissi, tablet).
INTERVENTI A.S. 2016-2017







Creazione di uno sportello permanente di assistenza.
Formazione specifica per Animatore Digitale –Partecipazione a
comunità di pratica in rete con altri animatori del territorio e con la
rete nazionale
Azione di segnalazione di eventi / opportunità formative in ambito
digitale.
Formazione base per tutti i docenti per l’uso degli strumenti
tecnologici già presenti a scuola
Formazione per un migliore utilizzo degli ampliamenti digitali dei
testi in adozione
Formazione all’uso del coding nella didattica.
Sostegno ai docenti per lo sviluppo e la diffusione del pensiero
44



Coinvolgimento della
comunità scolastica
Creazione di
soluzioni innovative
AMBITO
Formazione interna
computazionale.
Formazione per la creazione da parte dei docenti del proprio eportfolio. (cfr. azione #10 del PNSD)
Formazione all’utilizzo registro elettronico
Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali
acquisite.

Creazione di un gruppo di lavoro costituito dal dirigente, dall’ animatore
digitale e dal DSGA e progressivamente un piccolo staff in ciascun plesso,
costituito da coloro che sono disponibili a mettere a disposizione le proprie
competenze in un’ottica di crescita condivisa con i colleghi
 Creazioni di spazi web specifici di documentazione e diffusione delle azioni
relative al PNSD.
 Creazione di una commissione web di Istituto.
 Raccolta e pubblicizzazione sul sito della scuola delle attività svolte nella
scuola in formato multimediale
 Utilizzo cartelle condivise e documenti condivisi di Google Drive per la
condivisione di attività e la diffusione delle buone pratiche.
 Utilizzo sperimentale di strumenti per la condivisione con gli alunni (gruppi,
community)
 Partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” a Code Week
e a all’ora di coding attraverso la realizzazione di laboratori di coding aperti
al territorio.
 Eventi aperti al territorio, con particolare riferimento ai genitori e agli alunni
sui temi del PNSD ( cittadinanza digitale, sicurezza, uso dei social network,
educazione ai media, cyberbullismo )
 Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali
 Revisione, integrazione, della rete wi-fi di Istituto
 Ricognizione della dotazione tecnologica di Istituto e sua eventuale integrazione /
revisione
 Utilizzo dei Tablet in possesso della scuola per le attività didattiche.
 Creazione di un repository d’istituto per discipline d’insegnamento e aree tematiche
per la condivisione del materiale prodotto.
 Aggiornamento dei curricola verticali per la costruzione di competenze digitali,
soprattutto trasversali o calati nelle discipline
 Aggiornamento del curricolo di Tecnologia nella scuola. (cfr. azione #18 del PNSD)
 Sviluppo del pensiero computazionale.
 Ricognizione dell’eventualità di nuovi acquisti
 Individuazione e richiesta di possibili finanziamenti per incrementare le
attrezzature in dotazione alla scuola
 Partecipazione ai bandi sulla base delle azioni del PNSD
INTERVENTI A.S. 2017-2018
 Mantenimento di uno sportello permanente per assistenza.
 Formazione specifica per Animatore Digitale –Partecipazione a comunità
di pratica in rete con altri animatori del territorio e con la rete nazionale
 Azione di segnalazione di eventi / opportunità formative in ambito
digitale.
 Formazione per l’uso di software open source per la Lim.
 Formazione per l’uso di applicazioni utili per l’inclusione.
 Formazione all’utilizzo delle Google Apps for Educational per
l’organizzazione e per la didattica .
 Formazione per l’uso di strumenti per la realizzazione di digital story
telling
45
 Formazione e uso di soluzioni tecnologiche da sperimentare per la
didattica (uso del linguaggio Scratch)
 Aggiornamento/Integrazione da parte dei docenti del proprio e-portfolio.
 Introduzione alla stesura dell’ e-portfolio di ogni studente per la
registrazione delle attività svolte, del processo di sviluppo delle
competenze e delle certificazioni acquisite.(cfr. azione #9 del PNSD)
 Formazione all’utilizzo registro elettronico
 Creazione di un repository d’istituto per discipline d’insegnamento e aree
tematiche per la condivisione del materiale prodotto.
 Formazione per utilizzo spazi Drive condivisi e documentazione di
sistema.
 Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali
acquisite.
Coinvolgimento della
comunità scolastica
Creazione di
soluzioni innovative

Coordinamento con lo staff di direzione, con le figure di sistema e del gruppo di
lavoro.
 Implementazione degli spazi web specifici di documentazione e diffusione delle
azioni relative al PNSD.
 Realizzazione da parte di docenti e studenti di video, utili alla didattica e alla
documentazione di eventi / progetti di Istituto.
 Raccolta e pubblicizzazione sul sito della scuola delle attività svolte nella scuola
in formato multimediale
 Utilizzo di cartelle e documenti condivisi di Google Drive per la formulazione e
consegna di documentazione:
o programmazioni
o relazioni finali
o monitoraggi azioni del PTOF e del PdM
 Creazione di un Calendario condiviso per il piano delle attività.
 Utilizzo di strumenti per la condivisione con gli alunni (gruppi, community)
 Partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” a Code Week e a
all’ora di coding attraverso la realizzazione di laboratori di coding aperti al
territorio.
 Eventi aperti al territorio, con particolare riferimento ai genitori e agli alunni sui
temi del PNSD ( cittadinanza digitale, sicurezza, uso dei social network,
educazione ai media, cyberbullismo ).
 Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.
 Accesso ad Internet wireless/LAN per tutto il personale della scuola.
 Implementazione delle repository disciplinari di video per la didattica auto-prodotti
e/o selezionati a cura della comunità docenti.
 Sviluppo di attività di alfabetizzazione civica del cittadino digitale.
 Attività rivolte allo sviluppo competenze dell’area computazionale degli alunni
 Attivazione di un Canale Youtube per la raccolta di video delle attività svolte nella
scuola
 Attivazione di postazioni per la connessione ad Internet a disposizione delle
famiglie per il disbrigo di pratiche amministrative.
 Attivazione registro elettronico e archivi cloud
● Sperimentazione di nuove soluzioni digitali hardware e software.
 Creazione di webinar (hangout) per le attività di recupero
 Ricognizione dell’eventualità di nuovi acquisti
 Individuazione e richiesta di possibili finanziamenti per incrementare le
attrezzature in dotazione alla scuola
 Partecipazione ai bandi sulla base delle azioni del PNSD
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AMBITO
Formazione interna
Coinvolgimento della
comunità scolastica
INTERVENTI A.S. 2018-2019
 Mantenimento di uno sportello permanente per assistenza.
 Formazione specifica per Animatore Digitale –Partecipazione a comunità
di pratica in rete con altri animatori del territorio e con la rete nazionale
 Azione di segnalazione di eventi / opportunità formative in ambito
digitale.
 Formazione per l’uso degli strumenti da utilizzare per una didattica
digitale integrata.
 Formazione per l’uso di strumenti per la realizzazione di test, web quiz
 Formazione e uso di soluzioni tecnologiche da sperimentare per la
didattica (uso del linguaggio Scratch)
 Aggiornamento/Integrazione da parte dei docenti del proprio e-portfolio.
 Stesura dell’ e-portfolio di ogni studente per la registrazione delle attività
svolte, del processo di sviluppo delle competenze e delle certificazioni
acquisite.(cfr. azione #9 del PNSD)
 Formazione all’utilizzo registro elettronico
 Aggiornamento del repository d’istituto per discipline d’insegnamento e
aree tematiche per la condivisione del materiale prodotto.
 Formazione sull’uso di ambienti di apprendimento per la didattica digitale
integrata: soluzioni on line per la creazione di classi virtuali, social
network.
 Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali
acquisite.
 Coordinamento con lo staff di direzione, con le figure di sistema e con gli assistenti
tecnici
 Coordinamento delle iniziative digitali per l’inclusione.
 Implementazione degli spazi web specifici di documentazione e diffusione delle
Creazione di
soluzioni innovative
azioni relative al PNSD.
 Realizzazione da parte di docenti e studenti di video, utili alla didattica e alla
documentazione di eventi / progetti di Istituto.
 Raccolta e pubblicizzazione sul sito della scuola delle attività svolte nella scuola
in formato multimediale
 Utilizzo di cartelle e documenti condivisi di Google Drive per la formulazione e
consegna di documentazione:
o
programmazioni
o
relazioni finali
o
monitoraggi azioni del PTOF e del PdM
o
richieste ( svolgimento di attività, incarichi, preferenze orario)
 Creazione di un Calendario condiviso per il piano delle attività.
 Utilizzo di strumenti per la condivisione con gli alunni (gruppi, community)
 Partecipazione nell’ambito del progetto “Programma il futuro” a Code Week e a
all’ora di coding attraverso la realizzazione di laboratori di coding aperti al
territorio.
 Realizzazione di workshop e programmi formativi sul digitale a favore di studenti,
docenti, famiglie, comunità.
 Accesso ad Internet wireless/LAN per tutto il personale della scuola.
 Creazione di un laboratorio mobile sfruttando oltre alla tecnologia già in dotazione
della scuola, la tecnologia in possesso degli alunni e docenti.
 Implementazione di repository disciplinari di video per la didattica auto-prodotti
e/o selezionati a cura della comunità docenti.
 Potenziamento dell’utilizzo del coding con software dedicati (Scratch – Scratch 4
Arduino),
 Utilizzo di classi virtuali (comunity, classroom)
47

Produzione percorsi didattici disciplinari e interdisciplinari con particolare
riferimento agli alunni BES
 Sperimentazione di nuovi ambienti di apprendimento per la didattica digitale
integrata con l’utilizzo di nuove metodologie: flipped classroom,.
 Sperimentazione di soluzioni digitali hardware e software sempre più innovative e
condivisione delle esperienze
 Ricognizione dell’eventualità di nuovi acquisti.
 Individuazione e richiesta di possibili finanziamenti per incrementare le
attrezzature in dotazione alla scuola
 Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali sulla base delle azioni
del PNSD
18. PROGETTI PRESENTATI
1.
2.
3.
4.
Viviamo insieme il Natale
Educazione alla salute e alla sessualità
Via con un clic
La scuola nel web
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5. No al bullismo e al cyber bullismo
6. Se ti oriento…non ti disperdo
7. Canto corale, educazione alla socialità
8. Laboratorio teatrale (alunni scuola secondaria I grado)
9. Sportello ascolto
10. Musicando in allegria
11. Vedo, sento, parlo
12. Educazione stradale (soltanto alunni iscritti)
13. Comprens_iamoci 3.0
14. Tutor off life skills
15. FESR 1/9035 LAN WALAN del 13/07/2015
16. Aree di potenziamento (discipline umanistiche, artistico-musicali, motorie, laboratori







PROGETTI ENTI ESTERNI
Manovre di disostruzione e tecniche di rianimazione cardio-polmonare, con seminari gratuiti
rivolti a tutto il personale scolastico e ai genitori
Formazione di base per la prevenzione dell’abuso infantile, rivolto ai docenti e ai genitori
Partecipazione alla sperimentazione del progetto di ricerca e sviluppo sperimentale
denominato PRIORITARIO, condotto dall’università di Messina, Medilink, Vmcons
Adesione progetto sport di classe – Scuola Primaria classi I-V
TEST CENTER AICA per certificazioni informatiche
La disciplina attraverso la difesa personale
III Edizione Decoro Day 2016
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