Leggi tutto - FLP Affari Esteri

Download Report

Transcript Leggi tutto - FLP Affari Esteri

FLP Affari Esteri
Coordinamento Nazionale
00135. ROMA – P.le della Farnesina 1
sito internet www.farnesino.eu
tel. 06/36915433/3017/3021
Segreteria Nazionale
e-mail:[email protected]
Flp Affari Esteri
PROFILO UNICO
A COSA E A CHI SERVE
Fortemente caldeggiato dalla UIL, sostenuto dalla CISL e dall’UNSA, non contrastato dalla CGIL,
fortemente avversato dalla sola FLP. Assenti Intesa e USB!
L’amministrazione, probabilmente in amorevole sintonia con qualche sindacato e con la benedizione di altri rappresentanti dei
lavoratori (vedi sopra), ha fretta, una fretta tremenda, di modificare il Contratto Integrativo del 2009. E ciò nel momento in cui
s’inizia a discutere all’ARAN del nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, atteso da oltre 7 anni che, come si sa o si dovrebbe
sapere, rappresenta il modello cui fare riferimento per stipulare ogni contratto integrativo. Insomma, la fretta, fa mettere il carro
davanti ai buoi: e per arrivare a quale risultato, poi? È presto detto: la schifezza del profilo unico!
Il direttore Sabbatucci, nella riunione del 15 settembre scorso ha spiegato molto bene le ragioni per cui l’amministrazione, secondo il
suo punto di vista, ha estremo ed urgente bisogno di arrivare all’indecorosa ammucchiata, del profilo unico, per far funzionare alla
meno peggio le sedi estere. L’ormai endemica carenza di personale delle aree funzionali, cui attribuire funzioni delegabili per
legge, dovrà essere sanata attraverso maggiori oneri e responsabilità, da riversare sui quei pochi ancora in servizio. Una bella
trovata, no!
Vediamo, allora, quali saranno gli scenari futuri, cosa dovranno aspettarsi i dipendenti delle aree funzionali, se malauguratamente
dovesse realizzarsi questo patto scellerato. Con lo “specchietto per le allodole” rappresentato dalla fumosa progressione economica, i
cui oneri saranno a carico della quota fissa del FUA, una parte dei dipendenti (si dice il 50% nel 2017) potrà avanzare alla posizione
economica superiore, con criteri e modalità ancora da stabilire. Qui va detto, e sottolineato, che per realizzare le progressioni
economiche non bisogna modificare il contratto integrativo. La volontà di modifica del contratto integrativo serve, esclusivamente
all’amministrazione, per arrivare al profilo unico e il profilo unico serve a sopperire alla carenza endemica di funzionari contabili.
In un Paese serio, se servono contabili, si assumono contabili, da noi, invece, si assumono diplomatici: così il rapporto tra i dirigenti e
le aree funzionali è ora 1 a 3. In un Paese serio, se servono funzionari informatici, si assumono funzionari informatici e non si
appaltano le relative funzioni a società esterne che fanno lievitare tre volte i costi del servizio. Ma, torniamo al nocciolo della
questione: il profilo unico.
L’Amministrazione, come si è detto sopra, con la modifica (insensata e prematura) del contratto integrativo, attraverso il profilo unico
intende:
1) Permettere al contabile di ricoprire posti amministrativi, o viceversa;
2) Assegnare ad un’unica persona, sia le deleghe consolari che quelle contabili.
Il primo passo per ottenere tale profilo unico è il corso online semestrale da “tuttologo”. L’amministrazione intende così “creare” una
figura professionale altamente qualificata (sich!) e malleabile più dell’oro, da modellare sulle esigenze della casta. Va da sé che una
tale figura rappresenterebbe un eccellente unicum all’interno della PA. E quale sarebbe il riconoscimento giuridico ed economico per
il dipendente?
Visto che l’amministrazione con questa ardita operazione da dr. Jekyll non adegua i posti funzione all’estero, cioè la fa (vorrebbe
farla!) ad invarianza della “Tabella 19”, si crea un problema di non poco conto, poiché le figure di fatto apicali, sia nelle funzioni che
nelle responsabilità, possono essere utilizzate all’estero anche per posti di livello inferiore, ovvero a fronte di un super
mansionamento dei dipendenti, essi, di fatto, risulterebbero demansionati.
Per esempio, nella Seconda Area tutto il personale verrà promosso “Collaboratore” e svolgerà mansioni da Collaboratore,
amministrativo o contabile oppure entrambi, e verrà retribuito da “Collaboratore” che corrisponde proprio alla sua reale posizione.
Ma, per l’estero, potrà anche candidarsi su posti da “Assistente”, cioè per una qualifica inferiore a quella posseduta e, ovviamente
sempre all’estero, percepirà l’ISE da “Assistente”, e dovrà fare l’amministrativo o il contabile o tutte due.
Pag. 1
Coordinamento Nazionale FLP Farnesina
pag. 2
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Stesso dicasi per la Terza Area, dove tutto il personale verrà inquadrato con un generico “Funzionario”, a cui verranno date le
responsabilità amministrativo-contabili oppure entrambe e potrà candidarsi, si parla sempre di estero, anche per il posto funzione
apicale “Commissario”, a cui apparterrebbe, ma potrà candidarsi anche su posti inferiori di “Vice Commissario”. E percepirà la
relativa ISE.
Vediamo, quindi, cosa accadrà se dovesse realizzarsi la volontà dell’amministrazione (e di tante organizzazioni sindacali, FLP
esclusa).
Diversamente dalla situazione attuale, il dipendente nella migliore delle ipotesi riceverà l’ISE del proprio livello, ma dovrà
raddoppiare il proprio impegno ed assumersi il doppio delle responsabilità. Ma nella peggiore delle ipotesi – quella che noi (visti i
precedenti non ci fidiamo affatto di questa amministrazione) consideriamo più realistica, perché obbligata dai numeri dei posti
funzione - riceverà un’ISE inferiore nonostante il raddoppio del lavoro e delle responsabilità. E per molti, se vogliono partire per
l’estero sarà una cruda realtà!
Il direttore Sabbatucci, nell’incontro di giovedì 15 settembre ha festosamente dichiarato: “Tutti i sindacati sono concordi tranne la
FLP, vorrei capirne le motivazioni.”
Ecco, noi pensiamo che con la presente presa di posizione, la sua innocente curiosità sia stata ampiamente soddisfatta!
La FLP Affari Esteri è nettamente contraria all’introduzione del profilo unico così come proposto e continuerà a contrastare,
con ogni mezzo lecito, la volontà dell’amministrazione di modificare il contratto integrativo del 2009. Per contro, si possono
avviare speditamente - e qui sì che siamo pienamente d’accordo – le procedure per determinare la progressione economica e si
torni a parlare di contratto integrativo, quando si avranno ben definiti gli ambiti stabiliti dal contratto nazionale, che sarà
stipulato entro qualche mese.
Roma, 19 settembre 2016
UFFICIO STAMPA
2