Settembre 2016 - Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria

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POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 2 - DCB Milano
ANNO 19 - N. 9 - SETTEMBrE 2016
ELO
Delegazione Italiana
European Landowners’ Organization
Friends of the Countryside-meta
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NUOVA
PROPRIETA’ FONDIARIA
MENSILE DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA PROPRIETA’ FONDIARIA
PRESiDEnzA UE
foRESTE
foreste, ruolo chiave per
lo sviluppo sostenibile.
impegno dei proprietari
per rispondere
alle sfide future
Semestre di turno della
Slovacchia. Dopo Brexit,
riconquistare la fiducia
dei cittadini europei
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di DARio CASATi*
N
el 2017 l’Ue celebrerà i
60 anni, dei Trattati istitutivi della Comunità europea. Una ricorrenza che avrà
un sapore più amaro del previsto. Infatti nel 2017 avranno inizio i negoziati con la
Gran Bretagna per l’uscita
di quest’ultima dall’Ue, il
primo grave inciampo nella
costruzione comunitaria.
Sempre nel 2017 ricorrerà
anche l’informale 55° anniversario dell’avvio della
Politica Agricola Comune
(Pac), con il varo della prima
Organizzazione comune di
mercato, quella dei cereali, e
del Feoga, che è stata la struttura finanziaria portante della
costruzione dell’agricoltura
comune e anche di quella
generale. Fu infatti la necessità della sua gestione che
costrinse la Cee ad occuparsi
di due questioni di grande
rilievo: la legittimazione politica del Parlamento Europeo
per il controllo del bilancio
che cresceva proprio per la
spesa agricola e la moneta
comune da impiegare all’interno della Comunità. La
prima fu risolta con l’elezione
diretta dei suoi membri e
l’ampliamento dei suoi limitati poteri introducendo la
possibilità di bocciare il bilancio comune. La seconda con il
ricorso ad una moneta artificiale senza nome che è l’antenata dell’euro, chiamata inizialmente “unità di conto”.
Alla sua nascita essa aveva lo
stesso valore del dollaro Usa
ed era tale la sua necessità per
le spese agricole della Cee
che veniva addirittura chiamata “dollaro verde”.
Entrambe le ricorrenze verranno probabilmente passate
sotto un relativo silenzio, ma
sono un po’ il pretesto per una
riconsiderazione delle logiche
e dei processi che hanno condotto l’Ue all’attuale impasse
e per riflettere sul futuro della
Pac, partendo dalle origini e
riconoscendole meriti e difetti
senza retorica.
Come la maggior parte delle
politiche agrarie anche la
Pac è stata una politica protezionistica. Nulla di particolare nel contesto dei tempi in
cui ne fu varato l’impianto.
*Economista Agrario - Università degli Studi di Milano
ConTinUA A PAginA 2
ConfAgRiCoLTURA
Academy 2016 su impresa
e lavoro in agricoltura.
guidi: “non introdurre
ulteriori adempimenti
a carico delle imprese”
A pagina 14
A colloquio con il Direttore oliva sulle ultime novità legislative
in gioco il futuro dell’Ue
RiPEnSARE
UnA nUoVA PAC
AgRoALiMEnTARE
Studio Crea:
Dieta Mediterranea,
salutare e sostenibile.
Chi la segue utilizza il
25% di acqua in meno
Collegato Agricolo, opportunità di sviluppo
È
stato approvato il Disegno di Legge di iniziativa
del Governo (Collegato Agricolo), che contiene “Delega al
Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e
competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di
pesca illegale”. Il provvedimento prevede importanti
novità che direttamente o
indirettamente possono interessare la proprietà concedente la terra in affitto.
Di questi aspetti ne abbiamo
parlato in un interessante
colloquio con il Direttore
della Federazione Nazionale
della Proprietà Fondiaria
Antonio oliva.
“Siamo in presenza - esordisce
Oliva - di un contenitore molto
importante per il mondo agricolo che deve essere riempito
con adeguati strumenti operativi in grado di dare slancio
all’intero settore in termini
soprattutto di semplificazione,
competitività ed innovazione”.
In particolare all’articolo 5 è
prevista la delega al Governo
per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di agricoltura, silvicoltura e
filiere forestali.
“Questa delega - aggiunge
Oliva - può rappresentare una
grande opportunità di sviluppo e crescita dell’intero
mondo rurale. In tale contesto
la proprietà agricola assume
un ruolo fondamentale in
quanto è garante di progetti
nel medio e lungo termine”.
Altro aspetto importante previsto nel Collegato Agricolo
all’articolo 16, è l’istituzione,
presso ISMEA, della “Banca
delle terre agricole” con l’obiettivo di costruire un inventario completo della domanda
e dell’offerta dei terreni e delle
aziende agricole.
“È importante però - ammo-
nisce il Direttore della Federazione Nazionale - che
questi obiettivi rimangano
tali e che non vengano ad
insorgere delle limitazioni
a carico della proprietà
all’atto dell’alienazione del
fondo agricolo. In sostanza
questo strumento deve favorire l’incontro fra domanda
ed offerta, fermo restando il
diritto di proprietà e la
libertà contrattuale”.
francesca zambelli a pagina 5
Approvato pacchetto da 500 milioni di euro per settori lattiero-caseario e zootecnico
Consiglio agricolo Ue: al via le misure di sostegno
S
i è tenuto il 18 luglio scorso
a Bruxelles il Consiglio
Agricoltura e Pesca dell’Ue
presieduto dal Ministro slovacco dell’Agricoltura e
dello Sviluppo rurale Gabriela Matečná. Si è trattato
della prima riunione sotto la
L’oPinionE
DAL PARLAMEnTo
LEgALE
Cibo, guardare
al passato
per costruire
il futuro
Economia
Circolare,
l’intervento
del Senato
Disponibilità
del fondo rustico
e contratto
di affitto
Ettore Cantù
Carlo Basilio Bonizzi
Silvia Pagliazzo
A pag. 2
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Coefficienti di adeguamento dei canoni di affitto per l’annata agraria
A pagina 15
2015/2016 ai sensi dell’articolo 10 Legge n. 203/82
Presidenza della Slovacchia
che ha assunto il semestre di
turno del Consiglio dell’Ue
il primo luglio scorso. La
Presidenza slovacca ha quindi
presentato il proprio programma di lavoro e le priorità nei
settori dell’agricoltura e della
pesca. La Commissione europea ha presentato un terzo pacchetto di misure di sostegno del
valore di 500 milioni di euro
destinato principalmente al settore lattiero-caseario ma anche
al settore zootecnico. Tali misure sono intese a contrastare la
crisi stabilizzando la produzione e, indirettamente i prezzi,
fornendo liquidità agli agricoltori. All’Italia vengono destinati 21 milioni di euro che potranno essere utilizzati per sostenere regimi di qualità e introdurre
misure di supporto al credito.
A pagina 3
L’ANALISI ECONOMICA
Una nuova forma
di guerra commerciale?
di PiERgioVAnnA nATALE*
L
a presidenza Obama si
avvia alla conclusione e
nelle prossime settimane la
campagna elettorale negli Stati
Uniti si intensificherà. Gli echi
che sinora ci hanno raggiunto
suonano familiari: viviamo
un’epoca di declino economico
e di crescenti disparità; all’origine, la continua diluizione
della sovranità popolare imposta dalle forze della globalizzazione. Sono le stesse preoccupazioni che abbiamo sentito
risuonare nella campagna per la
Brexit e che si sono tradotte –
tra la sorpresa degli analisti e il
rammarico di qualche elettore
per il voto espresso – nella vittoria del Leave. Semplificando,
possiamo dire che visioni e
preoccupazioni che negli anni
scorsi sembravano appartenere alle ali estreme dell’elettorato in Europa come negli
Stati Uniti hanno conquistato
il centro, ovvero una platea
sempre più vasta di cittadini.
*Professore di Economia Politica
Università degli Studi di Milano-Bicocca
Continua
a pagina 3
NUOVA
PROPRIETA’ FONDIARIA
ANNO 19 - N. 9 - SETTEMBrE 2016
pag. 5
Attualità
A colloquio con il Direttore nazionale sulle ultime novità legislative
Collegato Agricolo, un’opportunità di sviluppo
È
stato approvato definitivamente da parte
dell’Aula del Senato il
Disegno di Legge di iniziativa del Governo (Collegato
Agricolo), che contiene
“Delega al Governo e ulteriori disposizioni in materia di
semplificazione, razionalizzazione e competitività dei
settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in
materia di pesca illegale”.
Il provvedimento prevede
importanti novità che direttamente o indirettamente possono interessare la proprietà
concedente la terra in affitto e
quindi la Proprietà Fondiaria
sarà coinvolta, insieme alle
altre Organizzazioni professionali agricole, per fornire
un concreto supporto agli
organi preposti alla stesura
degli strumenti normativi.
Di questi aspetti ne abbiamo
parlato in un interessante
colloquio con il Direttore
della Federazione Nazionale
della Proprietà Fondiaria
Antonio oliva.
“Siamo in presenza - esordisce Oliva - di un contenitore
molto importante per il
mondo agricolo che deve
essere riempito con adeguati
strumenti operativi in grado
di dare slancio all’intero settore in termini soprattutto di
semplificazione, competitività ed innovazione”.
In particolare all’articolo 5 è
prevista la delega al Governo
per il riordino e la semplificazione della normativa in
materia di agricoltura, silvicoltura e filiere forestali.
A tal fine l’Esecutivo è delegato ad adottare uno o più
decreti legislativi con i quali
provvede a raccogliere in un
“Codice agricolo” ed in eventuali appositi testi unici, tutte
le norme vigenti in materia,
divise per settori omogenei e
ad introdurre modifiche alle
predette finalità.
“Questa delega - aggiunge
Oliva - può rappresentare
una grande opportunità di
sviluppo e crescita dell’intero
mondo rurale. In tale contesto
la proprietà agricola assume
un ruolo fondamentale in
quanto è garante di progetti
nel medio e lungo termine”.
Si tratta quindi di un provvedimento di notevole valenza
per la modernizzazione del
settore, che con interventi
mirati può riaffermare, con
efficacia ed efficienza, il
modello agricolo italiano
caratterizzato da una produzione di qualità, strettamente
legata al territorio.
I decreti legislativi saranno
infatti adottati sulla base di
alcuni principi guida che, tra
l’altro, prevedono il coordinamento delle disposizioni,
apportando le modifiche
necessarie per garantire la
coerenza giuridica, logica e
sistematica della normativa e
per adeguare, aggiornare e
semplificare il linguaggio
normativo. Uno dei criteri
sarà anche quello della risoluzione di eventuali incongruenze tenendo conto dei
consolidati orientamenti giurisprudenziali.
I decreti saranno adottati su
proposta del Ministero delle
Politiche Agricole di concerto con altri Ministeri e seguiranno poi l’iter previsto fino
all’approvazione definitiva.
“Nella fase di stesura dei
testi - precisa il Direttore
Oliva - la Federazione
Nazionale della Proprietà
Fondiaria assicura fin da ora
la più fattiva e costruttiva
collaborazione, con l’obiettivo prioritario di contribuire a
delineare strumenti legislativi nell’ottica anche di un’apertura del mondo rurale
verso la società civile”.
La Federazione, che rappresenta la proprietà concedente
la terra in affitto, ritiene
essenziale rivitalizzare le
aree rurali al fine di un armo-
oliva: “Tutelare il contratto d’affitto
anche per il ricambio generazionale”
di fRAnCESCA zAMBELLi
nico sviluppo dell’intera
società. In tale ottica la terra
rappresenta l’elemento centrale per una agricoltura produttiva, per la tutela dell’ambiente e per l’innovazione.
Nel contempo il contratto
d’affitto diviene sempre più
strumento essenziale per la
realizzazione di progetti condivisi tra l’imprenditore agricolo affittuario e la proprietà,
in grado di dare competitività
all’impresa e di valorizzare il
patrimonio fondiario.
“È quindi opportuno - sostiene Oliva - che gli strumenti
previsti dal Collegato Agricolo siano attuati con una
visione aperta e lungimirante
che tuteli e valorizzi il contratto d’affitto. È grazie
all’affitto infatti che le aziende agricole possono allargare la maglia poderale che è
fattore prioritario di competitività e sviluppo”.
Nel nostro Paese infatti l’affitto in agricoltura è in continua crescita. Dal rapporto
2013 dell’Istat risulta che la
Superficie Agricola Utilizzata in affitto a livello nazionale ammonta a oltre 5,2
milioni di ettari, pari al
42,1% della Sau totale. Nel
2010 l’affitto, con circa 4,9
milioni di ettari, rappresentava il 38,2% della Sau totale.
Prendendo in esame anche i
dati del Censimento generale
del 2000 si vede che la Sau in
affitto in 13 anni è passata dal
23,2% al 42,1% e la superficie media aziendale da 5,5 a
8,4 ettari.
La Sau in affitto nel periodo
2000-2013 ha registrato un
notevole aumento passando
da 3 milioni di ettari a 5,2
milioni, con un aumento
quindi di oltre il 70%.
“L’istituto dell’affitto - sottolinea il Direttore della
Federazione - si conferma
quindi uno strumento collaudato ed efficiente per rendere
disponibile la terra alle
aziende agricole, anche nell’ambito del ricambio generazionale in agricoltura che
il Collegato pone tra i suoi
obiettivi”.
Altro aspetto importante previsto nel Collegato Agricolo
all’articolo 16, è l’istituzione,
presso ISMEA, della “Banca
delle terre agricole” con l’obiettivo di costruire un inventario completo della domanda
e dell’offerta dei terreni e
delle aziende agricole, che si
rendono disponibili anche a
seguito di abbandono dell’attività produttiva e di prepensionamenti. In tale contesto
l’Ismea può anche presentare
uno o più programmi o progetti di ricomposizione fondiaria con l’obiettivo di individuare comprensori territoriali nei quali promuovere
aziende dimostrative o aziende pilota.
“È importante però - ammonisce Antonio Oliva - che
questi obiettivi rimangano
tali e che non vengano ad
insorgere delle limitazioni
a carico della proprietà
all’atto dell’alienazione del
fondo agricolo. In sostanza
questo strumento deve favorire l’incontro fra domanda
ed offerta, fermo restando il
diritto di proprietà e la
libertà contrattuale”.
Il Collegato Agricolo all’articolo 1 comma 3 ha aggiunto
al secondo comma dell’articolo 7 della legge 14 agosto
1971, n. 817, un altro comma
(2-bis) che estende il diritto
di prelazione agraria ai sog-
getti proprietari confinanti
IAP fino ad ora esclusi dalla
normativa. I soggetti aventi
diritto di prelazione e riscatto
in caso di trasferimento oneroso di fondo agricolo, in
assenza di coltivatori diretti
affittuari insediati aventi
determinati requisiti, sono
quindi non soltanto i proprietari confinanti Coltivatori
Diretti, ma anche gli Imprenditori Agricoli Professionali iscritti alla previdenza
agricola.
“Questa norma - spiega
Oliva - potrà avere una rilevanza notevole nella alienazione dei fondi agricoli in
quanto amplia la portata del
diritto di prelazione, aprendo
così il mondo agricolo ad
altri soggetti”.
Inoltre al fine di favorire processi di affiancamento economico e gestionale nell’attività
di impresa agricola nonché lo
sviluppo dell’imprenditoria
giovanile in agricoltura,
all’articolo 6 del Collegato
Agricolo, è prevista la delega
al Governo in materia di
società di affiancamento per
le terre agricole. La norma
prevede l’emanazione di un
decreto legislativo per la
disciplina delle forme di
affiancamento tra agricoltori
ultra-sessantacinquenni o
pensionati e giovani, non
proprietari di terreni agricoli,
di età compresa tra i diciotto
e i quaranta anni, anche
organizzati in forma associata, allo scopo del graduale
passaggio della gestione dell’attività di impresa agricola
ai giovani.
“Il ricambio generazionale in
agricoltura - evidenzia Oliva
- è un aspetto molto importante in quanto può fornire
nuova linfa ad un settore che
necessariamente deve guardare al futuro con una visione moderna per cogliere le
sfide che provengono dalla
società, nella consapevolezza
che la terra è essenziale per
una produzione di cibo sufficiente e sostenibile”.
Secondo il Direttore della
Federazione occorre incentivare il nascere di nuove
imprese formate da giovani
di cui tanto si parla, ma che in
agricoltura hanno scarse possibilità di nascere, proprio per
la “barriera all’ingresso” rappresentata dalle significative
risorse necessarie all’acquisto di terra.
Un giovane senza terra e
senza grandi risorse economiche ha una sola possibilità per iniziare un’attività
agricola, quella di prenderla
in affitto.
“Il legislatore - incalza Oliva
- deve mettere in atto tutte le
strategie idonee a favorire la
disponibilità della terra ed il
mezzo più semplice ed efficace è quello del contratto d’affitto che mette a disposizione
del conduttore la terra su cui
realizzare la sua impresa”.
In tale ottica quindi non è
necessario che proprietà ed
impresa coincidano, anzi, le
risorse devono privilegiare
l’impresa e non l’acquisto
della terra. La terra infatti
può essere reperita sul mercato tramite l’affittanza con
costi molto più bassi del
debito bancario.
“Proprio per questi motivi spiega ancora il Direttore
della Federazione - vanno
incentivati con idonee misure
i contratti d’affitto a favore di
giovani che vogliono intraprendere tale attività”.
Senza dimenticare, naturalmente, che la campagna non
è solo di chi la conduce, ma
anche di chi ne è proprietario
ed entrambi sono chiamati a
gestirne l’uso nell’interesse
dell’intera collettività.
“Perché - conclude Antonio
Oliva - la terra è generosa e
non deve far mancare nulla
a chi la possiede e a chi la
custodisce”.