Rino Buonopane, presidente Gal Irpinia-Sannio

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Transcript Rino Buonopane, presidente Gal Irpinia-Sannio

Rino Buonopane, presidente Gal Irpinia-Sannio:
“Faccio fatica a tacere dinanzi alle continue prese di posizione di un numero ormai
indefinito di “esperti di Gal”, di cui Vanni Chieffo è il portavoce indiscusso. Costui,
infatti, di professione pare faccia il ‘galista’, essendo presidente dell’ “Irpinia” già da
4 lustri, dopo essere stato all’Iacp, alla Comunità Montana, all’Alto Calore, e dopo
aver tentato, lui manager incompreso (o ormai troppo compreso), di tornare all’ente
di Corso Europa. Esperti di Gal che in materia di sviluppo rurale hanno fatto il bello e
il cattivo tempo in Irpinia, e ora, nonostante il nulla prodotto, pretendono di dare
lezioni a chi, invece, ha inteso rendere protagoniste quelle amministrazioni comunali
che lo stesso Chieffo non ha esitato a definire “comunelli”, e che, evidentemente,
sono state un peso per le sue innumerevoli gestioni.
Con le sue dichiarazioni, Chieffo palesa una evidente arroganza e un disprezzo totale
per il territorio e per i suoi amministratori, l’analisi politica di Rino Buonopane, che,
non appena si è presentata l’opportunità, si sono aggregati, condividendo un nuovo
modo di gestire i fondi da destinare allo sviluppo rurale, nuove regole di
partecipazione fondate sulla partecipazione e sul pieno coinvolgimento dei sindaci
nella governance del Gruppo di azione locale. Sindaci di comuni, grandi e piccoli, che
sono stati coinvolti come soci nel nuovo Gal, e non solo come portatori di sangue,
cioè di “abitanti” e di “superfice”, requisiti necessari per poter essere finanziati. I
Gal, rigenerati all'infinito da Vanni Chieffo e dal suo fido direttore hanno sempre e
solo chiesto ai comuni di aderire ad una strategia di sviluppo, guardandosi bene dal
coinvolgerli come soci. Il Sindaco di Paternopoli, come altri sindaci, oggi siedono nel
Cda del Gal Irpinia Sannio e in quello della ATS con il Cilsi. Nulla di strano, di cosa si
meraviglia Chieffo? Questa dovrebbe essere la regola, e lo è nel Gal Irpinia Sannio.
Ma per Chieffo sono regole inaccettabili. Per lui i comuni sono lacci e lacciuoli
fastidiosi che rischiano di ostacolare il suo operare. Merito ai primi cittadini che,
assumendosene la responsabilità, hanno aderito e accettato la sfida di partecipare
alla governance dell’Irpinia Sannio. E l’intelligenza di non ascoltare le sirene di
qualcuno che prometteva strade nuove, il rifacimento di facciate, di piazze, di
fontane. E’ mancato solo che promettessero anche l'abbassamento delle tasse pur
di frenare la spinta al cambiamento e la volontà di rinnovare dei sindaci. E allora
Chieffo, intanto, potrebbe cominciare a spiegare il perché di tutto ciò. E già che si
trova, si chieda come mai tanti comuni sono usciti dal suo Gal, accettando la sfida
dell’Irpinia Sannio: Montella, Montemarano, Volturara, Castelvetere sul Calore, San
Mango sul Calore, Chiusano San Domenico, Sorbo Serpico, Parolise, Luogosano,
Paternopoli, Sant'Angelo all'Esca e Lapio. Spieghino Chieffo e la sua truppa le
iniziative poste in essere negli ultimi due mesi per minare questa nuova iniziativa;
spieghi anche di quali appoggi ha goduto in questo intenso lavorio, anche di pezzi
delle istituzioni regionali, di eletti in consiglio regionale che, a bando ancora aperto,
hanno più volte affermato che il nuovo Gal non avrebbe avuto un futuro e che mai la
Regione lo avrebbe finanziato. Sottolineo, a bando aperto! Un bando che prevede il
possesso di una serie di requisiti oggettivi e la valutazione degli stessi da parte di
un’apposita Commissione. Modi di fare che sono la espressione più becera di un
potere arrogante e incline solo al potere per il potere.
Chieffo e la sua truppa prendano atto che 31 comuni hanno deliberato per
l'adesione ad un nuovo Gal; abbia il buon senso di fare tesoro di questa lezione. Il
Gal Irpinia Sannio ha perso per ragioni di continuità territoriale una parte, già
piccola, del Sannio? Ma Chieffo si è reso conto di aver perso l'Irpinia? E che fine ha
fatto il distretto delle Acque? Finito in buona parte nel salernitano. Il suo Gal è
ridotto alla zona dell'Ufita, che presto presenterà il conto a lui e al suo direttore.
Dove ha portato la politica del territorio di Chieffo? I comuni storici del suo Gal,
Bagnoli, Nusco, Calabritto, Caposele, ecc. sono finiti in un Gruppo di azione locale
del salernitano! Alla faccia della omogeneità territoriale tanto sbandierata e a noi
contestata! Tenga conto della lezione che il territorio ha dato a lui e ai suoi padrini
(e madrine) politici. Altro che Lago Laceno, Chieffo è andato oltre in Alta Irpinia: ha
portato il mare azzurro di Salerno! E, infine, il presidente del Gal Irpinia spieghi una
volta e per tutte che l'atto di forza fatto nei confronti del Gal Cilsi, teso ad
"annetterlo" è fallito miseramente. Un fallimento di quella politica che, in maniera
arrogante, ha pensato di poter gestire non solo il Progetto Pilota, ma anche il Gal. Se
l'interesse primario fosse stato davvero quello dello sviluppo del territorio,
avrebbero dovuto affidare il processo nelle mani del Cilsi, al quale aderivano già 17
dei 25 comuni dell'area del Progetto Pilota. Perché Chieffo e i suoi padrini politici
pretendevano che irragionevolmente il Cilsi si sciogliesse nel Gal Irpinia? La risposta
è scontata: perché a dover gestire il tutto dovevano essere i soliti politici e i pezzi di
partito che da decenni vogliono soldatini alla guida degli enti”
Vanni Chieffo, Presidente GAL Irpinia:
Mi riesce difficile e anche fastidioso, rispondere alle farneticazioni intrise di rabbia e
cattiveria gratuita, del presidente del Gal “Irpinia-Sannio senza il Sannio”, che in
questi giorni vengono riportate dagli organi di stampa. Una serie di banalità
demagogiche e senza costrutto che, vista la mia “arroganza”, dovrebbero essere
lasciate senza risposta, ma rispetto a un insieme di bugie che a pieno titolo
assegnano a chi le ha scritte il premio come “pallista dell'anno”, mi portano, anche
se con fastidio, a dover rispondere; l’analisi politica; L'arroganza è tutta di chi
utilizzando i “poteri forti” ha battuto il territorio cercando di mettere insieme Paesi,
storie e ambizioni personali di sindaci che nella scorsa programmazione non erano
stati capaci di presentare uno straccio di progetto da candidare a finanziamento.
Un’area di intervento, quella realizzata da Buonopane, che se nelle intenzioni iniziali
doveva mettere insieme due aree il Sannio e ’Irpinia in una logica squisitamente
elettorale facendo coincidere il Gal con un collegio elettorale, oggi si presenta come
nastro di comuni che andando da Venticano a Conza della Campania senza una idea
di sviluppo territoriale, vede schierati sul campo, a presidio del “NULLA”, generali
senza truppe. Naufragato il progetto, che vedeva il Gal Irpinia Sannio come mero
strumento elettorale, del nuovo collegio, rimangono pubblicate le foto solitarie e
tristi del viaggio elettorale del segretario di Scelta Civica che orfano del Sindaco di
Ceppaloni, con qualche familiare e un amico immagina lo sviluppo del territorio
conquistato. La verità è un’altra, ed è tutta racchiusa in una norma che della
contiguità territoriale ha fatto un’arma nelle mani di “ambiziosi” amministratori
locali, consentendo al “buon” Buonopane di sbandiera la conquista di Comuni, che
solo per non rimanere isolati in questo gioco al massacro del territorio hanno
aderito, loro malgrado, al Gal Irpinia Sannio in una sorta di SCELTA obbligata non
certo CIVICA. Il percorso di definizione della Strategia di Sviluppo Locale fatto dal
Gal Irpinia, mi consenta il “buon” Buonopane, è stato completamente diverso dal
suo tra ristoranti, cantine e deserte sale consiliari, abbiamo raccontato in 3 mesi
quello che abbiamo fatto e quello che faremo in maniera chiara pubblicando i
risultati di ogni incontro. Il fallimento per usare un termine caro a Buonopane è
tutto Gal “Irpinia Sannio senza Sannio” fortunatamente noi veniamo da una
tradizione politica diversa da quella del “buon” Buonopane, sicuramente non
saremo mai inquadrati fra, l’analisi politica, i “peones” di Verdini, che oggi in Irpinia,
ahimè, ispira l’azione politica di personaggi in cerca d'autore. Io non intendo
alimentare ulteriori polemiche, da oggi come sempre, procederemo avanti a testa
bassa, convinti, sempre di più, che il lavoro e l'impegno alla fine saranno premiati.
…di nuovo Buonopane:
Leggo divertito la patetica arrampicata sugli specchi di Vanni Chieffo, che non solo
non spiega cosa ha prodotto in 20 anni di presidenza del Gal Irpina, ma continua
imperterrito ad attaccare i sindaci e tutti coloro che, nonostante tutto, si sforzano di
amministrare il territorio, giorno dopo giorno tra mille difficoltà. Usa una
terminologia che la dice lunga sulla concezione che egli ha del territorio; parla di
“conquista” dei comuni, immaginando che questi siano luoghi da occupare e da
usare a piacimento per continuare ad occupare la poltrona alla quale è attaccato da
due decenni. Nel frattempo, però, non dà prova di un solo obiettivo raggiunto
nell'interesse dell’Irpinia, né spiega come sono stati gestiti i fondi messi a sua
disposizione dalla Regione Campania. Noi abbiamo discusso con i Primi cittadini, con
gli assessori, con la gente, con le aziende operanti sul territorio, con le associazioni
di categoria; abbiamo ascoltato le loro esigenze, abbiamo raccolto le proteste
contro il sistema che Chieffo incarna ormai da tanto, troppo tempo, e che immagina
di aver camuffato bene con quattro convegni che seguono il nulla di cinque anni.
Dice di aver spiegato una strategia in tre mesi, e ciò nonostante ha perso per strada
larga parte dei comuni che prima aderivano al suo Gal. Possibile che tanti comuni, in
larga parte del suo partito, siano andati via solo – come egli sostiene – per ambizioni
personali dei sindaci? O sarà forse perché i sindaci hanno messo in discussione i suoi
metodi di gestione? E forse anche perché c’è una diffusa delusione in giro per il nulla
prodotto e per l’arroganza di chi gestisce per conto di padrini e madrine. L’analisi
politica; Chieffo parla di omogeneità del territorio e continua a non spiegare la
irrazionale quanto bizzarra decisione di mandare i comuni dell’Alta Irpinia in un Gal
del salernitano, violentandone la natura, pregiudicando la possibilità di interventi a
sostegno delle aziende operanti sul posto, condannando quelle comunità a non
avere i benefici propri di un Gruppo di azione locale espressione vera del territorio.
Una decisione tanto scellerata, quella assunta dai padrini e dalle madrine di Chieffo,
da distruggere il Distretto delle Acque, vera grande ricchezza della nostra Irpinia.
Insomma, Chieffo, lui gran peones - è stato presidente di non si sa quanti enti avrebbe fatto meglio a tacere. Avrebbe evitato il ridicolo, e anche il patetico. E
avrebbe portato rispetto, forse per la prima volta, per quei sindaci che ogni giorno
amministrano le proprie comunità con determinazione, fatica e abnegazione.