FUNZIONE DOCENTE - Istituto Istruzione Superiore "Mauro Perrone"

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Transcript FUNZIONE DOCENTE - Istituto Istruzione Superiore "Mauro Perrone"

La funzione docente e la sua
"valorizzazione" alla luce della l.
107
- la relazione interorganica dirigente docente
- la relazione datoriale dirigente docente
- il modello valutativo della funzione docente
- i profili di legittimità della valorizzazione del merito
- un modello valutativo "possibile"
Valorizzazione e valutazione
Il fondamento normativo
della «valorizzazione»
Art. 25 del d.lgs 165 2001
Legge 107/2015
Il fondamento
normativo della
valutazione
D.Lgs 150/2009
Legge 107/2015
Il collegamento con la scelta
dei docenti
Il collegamento con la
costituzione dello staff
Dall’anno 2016/2017 la mobilità
territoriale e professionale del
personale docente avviene con
assegnazione agli ambiti
territoriali, dai quali il dirigente
sceglie, anche tenuto conto
delle preferenze espresse
Il dirigente scolastico può
individuare nell’ambito dell’organico
dell’autonomia fino al 10% di
docenti che lo coadiuvano
Qual è il nostro obiettivo
La norma sulla valutazione dei
docenti è cogente
Se emergono profili di illogicità, illegittimità,
inopportunità, occorre individuare un modello
praticabile
Non bisogna perdere l’occasione di riflettere e
sperimentare
Art. 15 Abrogazione delle leggi
• Le leggi non sono abrogate che da leggi
posteriori per dichiarazione espressa del
legislatore, o per incompatibilità tra le nuove
disposizioni e le precedenti o perché la nuova
legge regola l'intera materia già regolata dalla
legge anteriore.
Teniamo presente che la l. 107 prevede la riscrittura del d.lgs. 297/1994;
La l. 107 fa salve le competenze degli organi collegiali
La l. 107 non modifica le competenze del profilo dirigenziale (art. 25 d.lgs.
165/2001)
Gli equilibri decisionali(fino a ieri)
Area delle relazioni equiordinate
Collegio
docenti
Consiglio
Aree
disciplinari
Direttore
s.g.a.
Dirigente
scolastico
Docente
Team
Collaboratori
Area delle relazioni gerarchiche
L’influenza del disegno riformatore sulle relazioni tra gli organi
della scuola
Il disegno di riforma della scuola nasce da
un (consapevole o inconsapevole) quadro
teorico di dipendenze e interdipendenze
funzionali tra gli organi
I due aspetti delle relazioni
interorganiche
L’aspetto giuridico
L’aspetto
organizzativo
Si fonda sull’attribuzione di
poteri e responsabilità
Si fonda sulla visione del
modello organizzativo da
adottare, sulle capacità di
leadership e di gestione
manageriale
I due aspetti delle relazioni
interorganiche
L’aspetto giuridico
L’aspetto
organizzativo
vincolante
Libero nell’individuazione del
modello relazionale, ma non
formale
Gli elementi mancanti
• La riforma degli organi collegiali
• Lo stato giuridico dei docenti
• La consultazione pubblica sulla Buona scuola e
lo stesso ddl, prima versione, prevedevano i
due dlgs come pietre miliari dell’intera riforma
LA PROFESSIONE
CURRICULO DI STUDI SPECIFICO
ATTIVITA’ DI
NATURA
INTELLET
TUALE
TIROCINIO
SUPERAMENTO ESAME PUBBLICO O DI IDONEITA’
ISCRIZIONE AD UN ORDINE PROFESSIONALE
ADESIONE A CODICE DEONTOLOGICO
LA PROFESSIONALITA’
E’ L’INSIEME DI TUTTE QUELLE CAPACITA’ NECESSARIE PER
ESPLICARE AL MEGLIO LA PROFESSIONE
I LAVORI DI NATURA PROFESSIONALE NON POSSONO ESSERE
DEL TUTTO APPRESI PRIMA DEL LORO “EFFETTIVO” ESERCIZIO
Dell’aggiornamento
IMPORTANZA
Della formazione
Della ricerca
DETERMINAZIONE DELLO SPAZIO DI AGIBILITA’
LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO
# E’ UN DIRITTO SOGGETTIVO COSTITUZIONALMENTE
GARANTITO
RIVENDICAZIONE CATEGORIALE DI CETO IMPIEGATIZIO
# AUTONOMIA DI UN GRUPPO PROFESSIONALE CHE ESPLICA STRATEGIE
INTERNE ED ESTERNE CON DETERMINATE E SPECIFICHE
PROFESSIONALITA’
GARANZIA DELLO STATO PER LA TUTELA DI INTERESSI
COLLETTIVI
Fonti normative della funzione docente
Testo unico, dlgs n. 297/94
Art. 1 - Formazione della personalità degli alunni e libertà di
insegnamento
1. Nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti
della scuola stabiliti dal presente testo unico, ai docenti è
garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia
didattica e come libera espressione culturale del docente.
2. L'esercizio di tale libertà è diretto a promuovere,
attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena
formazione della personalità degli alunni.
3. E' garantita l'autonomia professionale nello svolgimento
dell'attività didattica, scientifica e di ricerca.
Fonti normative della funzione docente
Testo unico, dlgs n. 297/94
Art. 2 - Tutela della libertà di coscienza degli alunni e
diritto allo studio
1. L'azione di promozione di cui all'articolo 1 è attuata nel
rispetto della coscienza morale e civile degli alunni.
2. A favore degli alunni sono attuate iniziative dirette a
garantire il diritto allo studio.
I principi che governano la funzione docente
1) Il diritto alla libertà di insegnamento garantisce al docente
La propria autonomia didattica
La propria libera espressione culturale
2) La libertà di insegnamento deve svolgersi
•nel rispetto della coscienza civile e morale degli alunni
•nel rispetto del diritto di questi al pieno e libero sviluppo della loro
personalità
I limiti che incontra la libertà di insegnamento nel suo
svolgimento
•rispetto delle norme costituzionali
•rispetto degli ordinamenti della scuola fissati con
legge
•rispetto della coscienza morale e civile degli alunni
•rispetto del diritto degli alunni al pieno e libero
sviluppo della loro personalità
La funzione docente nel CCNL del comparto scuola
FUNZIONE DOCENTE
(art.38, comma 3, del CCNL 4-8-1995 ed art.23 del CCNL 26-5-1999 e CCNL
vigente
1. La funzione docente, realizza il processo di insegnamento/apprendimento
volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli
alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti
scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione.
2. La funzione docente si fonda sull'autonomia culturale e professionale dei
docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella
partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio.
3. In attuazione dell'autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali,
elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico – didattici, il
piano dell'offerta formativa, adattandone l'articolazione alle differenziate
esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socio - economico di
riferimento.
La funzione docente nel CCNL del comparto scuola
ART. 25 – PROFILO PROFESSIONALE DOCENTE
(art.23 del CCNL 26-5-1999)
1. Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze
disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativorelazionali e di ricerca, tra loro correlate ed interagenti, che si
sviluppano col maturare dell'esperienza didattica, l'attività di studio e di
sistematizzazione della pratica didattica. I contenuti della prestazione
professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli
obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel
rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell'offerta formativa della
scuola.
Competenze disciplinari
Profilo professionale
docente
Psicopedagogiche,
metodologico-didattiche
Organizzativo-relazionali e
di ricerca
I contenuti della prestazione professionale si definiscono nel quadro
degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e
nel rispetto degli indirizzi delineati nel POF
La responsabilità dei docenti
Domanda preliminare:
quali sono le
responsabilità del
docente?
disciplinare
civile
penale
amministrativa
La responsabilità docente connessa ai fuochi e
agli oggetti della valutazione della scuola prima
della l. 107
Valutazione del sistema
scolastico
Responsabilità
rispetto a
Nessun profilo di
responsabilità
Valutazione dell’attività
didattica
Valutazione degli alunni
Responsabilità
collegiali ed
individuali di tipo
formale
Nessun profilo di
responsabilità
La responsabilità dei docenti nella valutazione
degli alunni
Art. 1 d.p.r. 122/2009
……………..
La valutazione e' espressione dell'autonomia
professionale propria della funzione docente, nella
sua dimensione sia individuale che collegiale,
nonche' dell'autonomia didattica delle istituzioni
scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione
trasparente e tempestiva, secondo quanto previsto
dall'articolo 2, comma 4, terzo periodo, del decreto
del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n.
249, e successive modificazioni.
• Il collegio dei docenti definisce modalita' e
criteri per assicurare omogeneita', equita' e
trasparenza della valutazione, nel rispetto del
principio della liberta' di insegnamento. Detti
criteri e modalita' fanno parte integrante del
piano dell'offerta formativa.
I due livelli della responsabilità
docente
Nella dimensione collegiale
Nella dimensione individuale
La responsabilità docente nella dimensione
collegiale
• Le responsabilità del docente in sede di valutazione
collegiale sono legate all’esercizio legittimo della
funzione amministrativa e didattica
Regolarità del procedimento
valutativo
Regolarità delle operazioni
collegiali
La responsabilità docente nella dimensione
collegiale
• Il collegio dei docenti, come ogni altro organo
collegiale, è irresponsabile unitariamente per
definizione.
• Rispondono della decisione collegiale assunta,
i singoli componenti che hanno contribuito
all’assunzione della stessa
La responsabilità docente nella dimensione
collegiale
• La responsabilità individuale relativa alle
decisioni collegiali richiede che le posizioni
contrarie alla decisione maggioritaria vengano
sempre verbalizzate.
• Nel caso del procedimento deliberativo in
materia di valutazione anche il contenuto
della singola posizione può assumere rilevanza
La decisionalità del docente nella dimensione
individuale
• L’intero processo di insegnamento –
apprendimento che si conclude con un’attività
valutativa è sottoposto ai principi che
governano l’azione amministrativa, in
particolare la TRASPARENZA
La decisionalità del docente nella
dimensione individuale
Azione
didattica
Processo di
insegnamento
Attività
valutativa
Giudizio
voto
Azione
amministrativa
Le responsabilità del docente nel procedimento
valutativo individuale
Garanzia della legittimità del procedimento valutativo
Programmazione
didattica di
istituto, di
dipartimento, di
disciplina
“Il collegio dei docenti definisce modalita' e
criteri per assicurare omogeneita', equita' e
trasparenza della valutazione, nel rispetto
del principio della liberta' di insegnamento.
Detti criteri e modalita' fanno parte
integrante del piano dell'offerta formativa”
Programmazione didattica di classe
Chi rileva l’illegittimità
Legittimità
dell’azione
amministrativa
didattica
collegio dei docenti
docente
Dirigente, nella funzione di
garante della legittimità,
attraverso una rilevazione
diretta o mediata
La vigilanza sull’attività didattica
Legittimità
dell’azione
amministrativa
didattica
docente
Trasparenza nella programmazione e
progettazione didattica
Trasparenza nella valutazione degli
alunni
collegio dei docenti
autotutela
Azione
disciplinare
ordine
Gli effetti dell’inadempimento all’ordine
• A seguito del d.lgs. 150/2009 (Riforma
Brunetta) il dirigente si pone, nei confronti di
tutti gli operatori scolastici, come datore di
lavoro.
• L’inadempimento ad un ordine fa scattare la
reazione dell’Amministrazione consistente
nell’avvio di una contestazione d’addebito
Le responsabilità del docente nel procedimento
valutativo individuale
• Incidenza degli strumenti metagiuridici a
supporto del corretto procedimento valutativo
Il patto di corresponsabilità educativa
Il patto formativo
La relazione interorganica dal punto di vista
lavoristico
Premessa
L’organo di vertice
dell’amministrazione
definisce le linee di
organizzazione degli
uffici in funzione del
perseguimento
dell’interesse
pubblico
Gli interessi sono
eterodeterminati
Creditore della prestazione del
dipendente pubblico, insegnanti
compresi, è l’Amministrazione
dell’Istruzione
Il dirigente cura
l’interesse strumentale
dell’Amministrazione
assumendo «le
determinazioni per
l’organizzazione degli
uffici e le misure inerenti
alla gestione dei rapporti
di lavoro»
Obiettivi autonomi
dell’organizzazione da
parte del dirigente
La norma attributiva del potere art. 5 d.lgs.
165/2001
• 2. Nell'ambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui all'articolo 2,
comma 1, le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure
inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte in via esclusiva
dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato
datore di lavoro, fatti salvi la sola informazione ai sindacati per le
determinazioni relative all’organizzazione degli uffici ovvero,
limitatamente alle misure riguardanti i rapporti di lavoro, l’esame
congiunto, ove previsti nei contratti di cui all’articolo 9. Rientrano, in
particolare, nell’esercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la
gestione delle risorse umane nel rispetto del principio di pari opportunità,
nonché la direzione, l’organizzazione del lavoro nell’ambito degli uffici
37
Alcune conseguenze della applicabilità al lavoro
pubblico della disciplina codicistica sul lavoro
subordinato
La subordinazione consiste nella messa a disposizione
delle energie lavorative a favore del datore di lavoro, che
le indirizza secondo i suoi scopi; essa si esplica
nell’assoggettamento della prestazione alle direttive
datoriali in materia di esecuzione e disciplina del lavoro
Il potere di gestione del rapporto, o potere direttivo,
spetta al datore di lavoro, che lo deve esercitare nel
rispetto dei limiti previsti dalla legge, dei diritti della
persona del lavoratore, degli obblighi di buona fede e
correttezza
supremazia
gerarchica
38
Limiti del datore di lavoro privato
• Costituiscono limiti interni al rapporto di lavoro i principi di
correttezza e di buona fede di cui agli articoli 1175 e 1375 cod. civ.
secondo cui: “il debitore e il creditore devono comportarsi secondo
le regole della correttezza” e “il contratto deve essere eseguito
secondo buona fede”. Trattasi di limiti interni al rapporto di lavoro,
poiché i principi di correttezza e buona fede costituiscono clausole
generali utili “soprattutto in relazione a certe zone franche di
esercizio del potere direttivo, tali perché carenti di una disciplina
legale (o contrattuale) espressa. Buona fede e correttezza, allora,
possono essere invocate come un limite interno all’esercizio dei
poteri del datore di lavoro, ovvero come criteri atti a verificare che
quei poteri non siano esercitati in maniera arbitraria o irrazionale,
bensì in coerenza con la funzione per la quale essi sono riconosciuti
dall’ordinamento”.
– M. Roccella Manuale di diritto del lavoro Torino
2005, Pag.274. V., altresì, sui diversi aspetti, C. Cass.,
Sez. Lav.,
La relazione gerarchica «datoriale» e la funzione
docente secondo la l. 107/2015
• La legge attribuisce, sebbene in modo “trasversale”
(dopo il tentativo esplicito della prima versione del ddl
“il dirigente scolastico è responsabile delle scelte
didattiche e formative”) poteri al dirigente in materia
didattica.
Ciò si evince prioritariamente dal potere
dirigenziale di organizzare uno staff che deve
supportarlo nella gestione organizzativa e
didattica (come potrebbe delegare un potere che
non gli appartiene?) e dal potere valutativo
sull’attività dei docenti unitamente al Comitato di
valutazione
Il difetto di responsabilità
• Se fino ad oggi il sistema di equiordinazione tra il
dirigente e la “quota professionale” dei docenti non ha
funzionato producendo effetti positivi e rispondenti al
buon andamento di derivazione costituzionale è
perché l’attribuzione di potere, di qualsiasi natura,
deve correlarsi alla responsabilità del suo esercizio e
del risultato raggiunto.
• E nella scuola questa correlazione è ancor più
necessitata dalla presenza di utenti finali che godono di
un diritto soggettivo di natura pubblica, il diritto
all’istruzione e alla formazione
Qual è stato il «buco nero» che non ha fatto
funzionare il sistema dalla Costituzione ad oggi?
• Nel buco nero è sparita la responsabilità
individuale del docente
La libertà professionale è stata garantita in
tutte le fonti normative
Il legislatore ha tentato timidamente di far
sottostare l’esercizio di tale libertà alle regole
della trasparenza, ma senza alcun risultato
Il dirigente scolastico, ancorché datore di
lavoro, non ha avuto potere di incidere
sull’esercizio della libertà
Il diritto soggettivo all’istruzione e
alla formazione è un diritto non
azionabile
La relazione interorganica datoriale dirigente docente
Le manifestazione del potere
di direzione (in senso
datoriale) dirigenziale
Chiamata docenti
Delega docenti di staff
Valutazione docenti
Art. 2104 cc
Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza
richiesta dalla natura della prestazione dovuta,
dall’interesse dell’impresa e da quello superiore
della produzione nazionale
Ognuna di queste
azioni si fonda o
richiede l’attuazione
dell’art. 2104 del cc
Art. 2104 c.c.
Subordinazione =
• Diligenza (art. 1176 c.c.)
Natura prestazione dovuta
Interesse dell’impresa
• Obbedienza
Esecuzione del lavoro
Disciplina del lavoro
GARANTISCE
un’efficace ed
efficiente gestione
delle risorse
umane
Mancano i compiti di
gestione del
personale
Torniamo alla valutazione..
Il ciclo della produttività nel lavoro
pubblico
allocazione
risorse
Valori attesi
Definizione e assegnazione
obiettivi
indicatori
Monitoraggio e correzione
Misurazione performance
premialità
rendicontazione
…ma noi siamo in una scuola
Il ciclo della produttività nel lavoro
pubblico
I presupposti:
• Gli obiettivi vengono
agganciati in modo diretto
all’impiego delle risorse
• La valutazione della
Performance è a cascata
• La valutazione delle
prestazioni è generalizzata
• La valutazione delle
prestazioni ha un risvolto
anche disciplinare
Nella scuola NO
Il circuito delle decisioni
PTOF
PM
Gestione org
RAV
Organizz
risorse
Prestazione
servizio
Si innesta un sistema
coerente di poteri e
responsabilità?
In questo circuito occorre
salvaguardare
legittimità, trasparenza e
qualità dei risultati
Le relazioni alla base del circuito
Collegio
Consiglio
Dirigente
Docente
PTOF
PM
Gestione org
RAV
Organizz
risorse
Prestazione
servizio
Svolgono le proprie attribuzioni secondo una previsione normativa
agganciata a diverse fonti.
Dobbiamo ricordare come la l. 107 non abroga ancora le norme attributive
del potere a dirigente, organi collegiali e singoli docenti di livello primario
(d.lgs. 165/2001 e d.lga. 297/1994)
Le professioni etiche
Caratteristiche:
Autonomia e libertà
Limiti e
responsabilità
Valutazione esterna
di reputazione
Contribuiscono a
formare il capitale
sociale
Giorgio siena
Centralità della VALUTAZIONE:
una lunga incubazione ...un po' di storia
1. Conferenza Nazionale sulla scuola (1990
Ministro Mattarella)
2. DPR 275/1999 (Ministro Berlinguer)
3. Sperimentazioni sulla valutazione dei DS, degli
studenti, dei docenti (anni 2000: Ministri
Moratti, Fioroni, Gelmini, Profumo...)
4. DPR n. 80/2013 (Ministro Profumo)
5. Legge 107/2015: 52 volte citato il termine
valutazione, valutare, valorizzare...
51
Valutazione = Responsabilità
ma quale responsabilità?
•
Responsabilità di tipo contrattuale:
profilo impiegatizio di funzionario pubblico
•
Responsabilità di tipo morale:senza
riferimenti a codici etici e deontologici è
lasciata alla responsabilità personale
•
Responsabilità di tipo professionale:
rispondere del proprio operato ad alta
discrezionalità, ma in un contesto pubblico
chiamato a garantire un diritto costituzionale
52
Modelli culturali degli insegnanti
Individualismo
INDIVIDUALITA’
Individuo
“Soggettività”
SPONTANEITA’
CONTROLLO
affiliazione
certezze
Burocratizzazione
COLLABORAZIONE
risultati
FORMALIZZAZIONE
autorealizzazione
COMPETENZA
“oggettività”
Balcanizzazione
CURA DI SE’
Gruppo
AZIONE COLLETTIVA
Over - regulation
53
La valutazione del personale è
una cosa seria.....
•
•
•
Richiede il superamento della cultura
burocratica che fa risaltare soltanto il profilo
amministrativo e contrattuale.
Necessita di chiarezza normativa sullo status di
valutatore e di valutato
Necessita di politiche sindacali e contrattuali
che l'accompagnino in modo coerente.
54
Profilo di una professionalità docente
da codificare normativamente
•
I 3 ambiti valutativi in rapporto agli
obiettivi di sistema
1.
Insegnamento, inteso come strumento per il
successo formativo e scolastico
Sviluppo della professionalità personale e
collettiva
Gestione dell'organizzazione
2.
3.
55
Il comitato di valutazione e il
dirigente scolastico
•
•
Il CdV dura in carica tre anni, è presieduto dal D.S. ed è
composto da:3 docenti (2 scelti dal collegio e 1 dal consiglio), 2
rappresentanti dei genitori (oppure 1 genitore e 1 studente)
scelti dal consiglio; 1 componente esterno, individuato dall'USR
tra docenti, dirigenti scolastici, dirigenti tecnici.
Il D.S., avvalendosi dei criteri individuati dal CdV, assegna
annualmente il bonus, “sulla base di motivata valutazione”.
Sono richieste ai docenti e ai dirigenti conoscenze di valutazione
delle prestazioni lavorative.
Rischio concreto: burocratizzazione, sindacalizzazione
56
•
•
La valutazione/valorizzazione:
Valutare
per valorizzare: il DS
la funzione del DS
Valorizza l'impegno e i meriti del personale, sotto il profilo
individuale e negli ambiti collegiali (c. 93,a)
•
Contribuisce al miglioramento del successo scolastico e
formativo e dei processi organizzativi (c.93, c)
•
Seleziona il personale per la realizzazione della pianificazione
strategica finalizzata al miglioramento (c. 78,79, 80)
•
Assicura la gestione unitaria (c.78)
•
E' responsabile della gestione finanziaria
Se il DS non sa agire a livello di sviluppo organizzativo e professionale,
creando un contesto scuola adeguato,
non sarà in grado di valutare i docenti
in funzione del miglioramento della scuola che dirige
57
Farsi valutare per sentirsi valorizzati: gli strumenti
del docente
tra identità ed appartenenza
•
Fare un bilancio di competenze
•
Fare un'analisi del contesto scolastico
•
Riscoprire il valore della professionalità
•
Ricostruire la propria identità professionale
•
Documentare le proprie attività
•
Curare il proprio aggiornamento
•
Assumere la formazione come percorso di
ricerca/azione/sviluppo
58
Valorizzarsi per farsi valutare:
il Portfolio
•
•
•
Area della Formazione:corsi, convegni,
seminari, letture ed altre attività
connesse all'uso del bonus
Area della Ricerca e Innovazione:
esperienze progettuali,sperimentazioni
curriculari, innovazione metodologicodidattica
Area della Responsabilità:incarichi
ricoperti, deleghe, coordinamenti
59
La valutazione del personale
è una cosa seria se.....
•
•
•
•
•
Produce riflessione costante su ciò che si fa e su
come lo si fa.
Fa agire avendo come obiettivo migliorare se
stessi per migliorare la scuola.
Sollecita la consapevolezza della propria identità
professionale e del proprio valore.
Proietta verso il futuro in una logica di sviluppo
personale ed organizzativo
Accresce il senso di appartenenza alla comunità
professionale
60
Qual è la dimensione della «valorizzazione del
merito»
• Ddl I versione: assegnazione
sulla base della valutazione
dell’attività didattica in ragione
dei risultati ottenuti in termini
di qualità dell’insegnamento, di
rendimento scolastico, di
progettualità nella metodologia
didattica utilizzata, di
innovatività e contributo al
miglioramento complessivo
della scuola
• Testo def. L 17/2015
assegnazione dirigenziale sulla
base dei criteri fissati dal
Comitato per la valutazione dei
docenti, con motivata
valutazione
Discrezionalità
dirigenziale assoluta
Nel Comitato, di
durata triennale, è
previsto l’ingresso di
rappresentati di
genitori e studenti
La valutazione del docente
Indicatori di valutazione
1. Qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento
dell’istituzione scolastica, nonché del successo formativo e
scolastico degli studenti
2. Risultati ottenuti nel potenziamento delle competenze degli
alunni e dell’innovazione didattica e metodologica, nonché
collaborazione alla ricerca didattica, documentazione e
diffusione di buone pratiche didattiche
3. Responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e
didattico e nella formazione del personale
Il bonus ha valore di
retribuzione accessoria
La valutazione del docente
• Il comitato di valutazione dovrà individuare gli
indicatori specifici per la valutazione e dovrà
renderli noti in anticipo rispetto alle prestazioni
La valutazione del personale ha senso se collegata alla
programmazione e pianificazione attraverso la
declinazione della performance organizzativa
Il PTOF può essere considerato rappresentazione
della Performance dell’istituzione scolastica?
Il contenuto della programmazionepianificazione
La l. 107 si ispira al concetto di «performance»
nella previsione del Piano Triennale dell’offerta
formativa perché:
• Parte da un processo di autodiagnosi (PDM)
• Collega le risorse agli obiettivi
• Fa derivare, dalla sua attuazione o,
quantomeno collega allo stesso, la premialità
del personale docente
La valutazione del docente
Valutazione
dirigenziale della
prestazione del
docente
a fronte
Della mancata
determinazione dello stato
giuridico del docente
Valutazione
«aperta» diversa
dalla valutazione
datoriale in ambito
pubblico o privato
Performance individuale
della quale rispondere al
dirigente
La valutazione del docente
Tutto tornerà se…………………
Si riconoscerà la centralità della componente professionale della
valorizzazione del merito
Se si interverrà sui presupposti logico-giuridici della valutazione (le
fasi successive al PTOF di programmazione educativa)
Se si responsabilizzerà il collegio dei docenti
Quale potrebbe essere il ruolo del Comitato?
Il ruolo del Comitato
• Organo di garanzia rispetto
Alla trasparenza del processo
Alla coerenza del contenuto degli
indicatori con i documenti di
programmazione e pianificazione
Alla comunicazione esterna
Flusso decisionale
Delibera
collegio
Attribuzione
nominativa
dirigenziale
Delibera del Comitato che
recepisce i misuratori
definiti dal Collegio
Cii su criteri di
ripartizione delle
risorse
Dove stiamo andando?
………… lo scopriremo solo vivendo!!!!!!
Cari saluti a tutti e grazie di
esserci
Anna Armone