domenica 28 agosto 2016

Download Report

Transcript domenica 28 agosto 2016

P
A R R O C C H I A
D I
M
A L O
Domenica 28 Agosto 2016
DOMENICA XXII del TEMPO ORDINARIO
II settimana del Salterio -
Tel. canonica 0445/602035 -
d.Giuseppe: 339/699 1727 - d. Luca: 339/267 1659 - d. Roberto: 347/769 4334
diacono Davide Zanoni 346 329 1124 - Bar oratorio S. Gaetano: 327/354 3809 Danilo Panizzon (coordinatore S. Gaetano) 371/115 9245
Suor Marina: 338/441 3538 - Suor Idelma: 349/099 9357
e-mail [email protected]
- www.parrocchiadimalo.it
Dio regala gioia a chi produce amore
Gesù amava i banchetti, li adottava a simbolo della fraternità e a pulpito
del suo annuncio di un Dio e un mondo nuovi. Invitarlo però era correre un
bel rischio, il rischio di gesti e parole capaci di mettere sottosopra la cena,
di mandare in crisi padroni e invitati.
Ed ecco che, presso un capo dei farisei, diceva agli invitati una parabola,
notando come sceglievano i primi posti, notando come entrare nella sala
era entrare in un clima di competizione, osservando come si dissolveva in
invidie e rancori il senso della cena insieme che è la condivisione.
Vedendo la corsa ai primi posti, reagisce opponendo a quella ricerca di
potere un gesto eloquente e creativo: Quando sei invitato va a metterti
all'ultimo posto. Ma non per umiltà, non per modestia, ma per creare fraternità, per dire all'altro: prima tu e dopo io; tu sei più importante di me;
vado all'ultimo posto non perché io non valgo niente, ma perché tu, fratello, sia servito per primo e meglio. L'ultimo posto non è una condanna, è il
posto di Dio, venuto per servire e non per essere servito.
Gli ultimi saranno i primi
La pedagogia di Gesù è «opporre ai segni del potere il potere dei segni» (Tonino Bello), segni che tutti capiscono, che parlano al cuore. All'ultimo posto non per umiltà ma
per rovesciare, per invertire la scala di valori su cui poggia la nostra convivenza e per delineare un altro
modo di abitare la terra. E poi, rivolto a colui che l'aveva invitato, aggiunge: Quando offri un pranzo o una
cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini. Sono i legami normali
che garantiscono l'eterno equilibrio del dare e dell'avere, la difesa dei tuoi beni e gli interessi del tuo gruppo; sono i legami che tengono insieme un mondo
si difende e si protegge, che segue la legge un
DOMENICA 4 SETTEMBRE che
po' gretta della reciprocità e del baratto, e che non
COLLETTA STRAORDINARIA crea inclusione.
Ma c'è, alla periferia del tuo, un altro mondo, e ti
in solidarietà alle comunità
colpite dal terremoto in centro Italia riguarda: Quando offri una cena invita poveri, storpi, zoppi, ciechi. Accogli quelli che nessuno accoLa nostra diocesi anticipa la giornata di solidarie- glie, crea comunione con chi è escluso dalla comutà delle Parrocchie vicentine con le popolazioni nione, dona senza contraccambio, dona in perdita a
vittime del terremoto in Centro Italia.
coloro che davvero hanno bisogno e non possono
La colletta straordinaria, promossa dalla CEI, restituire niente. Gesù ha un sogno: un mondo dove
si terrà quindi durante le Sante Messe domeni- nessuno è escluso, una città da costruire partendo
ca 4 settembre. Una scelta dettata dall’intenzio- dalle periferie, dagli ultimi della fila, dagli uomini
ne di rispondere con urgenza alle necessità delle del pane amaro.
comunità terremotate, interpretando il sentire so- «E sarai beato perché non hanno da ricambiarti».
lidale delle nostre Comunità.
Sarai beato, troverai la gioia e il senso pieno del
vivere nel fare le cose non per interesse, ma per generosità. È la legge della vita: per star bene l'uomo
deve dare, amando per primo, in perdita, senza contraccambio. Sarai beato: perché Dio regala gioia a
chi produce amore.
Padre Ermes Ronchi
PA R R O C C H I A D I M A L O
Domenica 28 Agosto
Duomo: ore 7.30; 10.00; 19.00
Case ore 8.30; S. Libera ore 16.00
Martedì 30 Agosto
INIZIO
NOVENA IN SANTUARIO SANTA LIBERA:
Ore 5.00 apertura Santuario; disponibilità confessioni
Ore 5.30 inizio recita del Rosario
Ore 6.00 S.Messa e riflessione di Mons. Gianni Trabacchin:
"Perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario" (Fm 14)
Ore 8.00 S.Messa in Santuario (sospesa in Duomo)
Mercoledì 31 Agosto
NOVENA IN SANTUARIO SANTA LIBERA:
Ore 5.00 apertura Santuario; disponibilità confessioni
Ore 5.30 inizio recita del Rosario
Ore 6.00 S.Messa e riflessione di Mons. Gianni Trabacchin
Ore 8.00 S.Messa in Santuario (sospesa in Duomo)
Giovedì 01 Settembre
NOVENA IN SANTUARIO SANTA LIBERA:
Ore 5.00 apertura Santuario; disponibilità confessioni
Ore 5.30 inizio recita del Rosario
Ore 6.00 S.Messa e riflessione di Mons. Gianni Trabacchin
Ore 8.00 S.Messa in Santuario (sospesa in Duomo)
Ore 20.30 in S. Gaetano: riunione del gruppo
Masci (adulti Scout) aperta a tutti i genitori
Scout.
Venerdì 02 Settembre
NOVENA IN SANTUARIO SANTA LIBERA:
Ore 5.00 apertura Santuario; disponibilità confessioni
Ore 5.30 inizio recita del Rosario
Ore 6.00 S.Messa e riflessione di Mons. Gianni Trabacchin
Ore 8.00 S.Messa in Santuario (sospesa in Duomo)
Sabato 03 Settembre
NOVENA IN SANTUARIO SANTA LIBERA:
Ore 5.00 apertura Santuario; disponibilità confessioni
Ore 5.30 inizio recita del Rosario
Ore 6.00 S.Messa e riflessione di Mons. Gianni Trabacchin
Ore 8.00 S.Messa in Santuario (sospesa in Duomo)
Ore 10.30 in S.Libera: Matrimonio di Bressan
Enrico e Cimberle Silvia.
Ore 15.00 in S.Libera: matrimonio di Ferrari Lorenzo
e Crosara Chiara.
Dalle ore 20.30 sul sagrato del duomo: concerto
e serata di evangelizzazione “Non temere perché
ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi
appartieni”. Duomo aperto per la preghiera.
Domenica 04 Settembre
NOVENA IN SANTUARIO SANTA LIBERA:
Ore 5.00 apertura Santuario; disponibilità confessioni
Ore 5.30 inizio recita del Rosario
Ore 6.00 S.Messa e riflessione di Mons. Gianni Trabacchin
Ore 8.00 S.Messa in Santuario (sospesa in Duomo)
Duomo: ore 7.30; 10.00; 19.00
Case ore 8.30; S. Libera ore 16.00
Ore 14.00 in S. Libera: Matrimonio di Dazzo Samuele e Mantiero Cristina.
Ore 16.00 in Santuario: presente il Gruppo
UNITALSI per l’annuale celebrazione con tutti
gli amici anziani e ammalati.
Ore 17.30 all’anfiteatro del San Gaetano: concerto della Banda cittadina.
Lunedì 05 Settembre
NOVENA IN SANTUARIO SANTA LIBERA:
Ore 5.00 apertura Santuario; disponibilità confessioni
Ore 5.30 inizio recita del Rosario
Ore 6.00 S.Messa e riflessione di Mons. Gianni Trabacchin
Ore 8.00 S.Messa in Santuario (sospesa in Duomo)
DISPONIBILITA’ CONFESSIONI
questa settimana
In S.Libera dalle 5.30
Don Roberto:
Don Luca:
Don Giuseppe:
Don Roberto:
martedì
giovedì
venerdì
sabato
ore 9.00
ore 17.30
ore 17.30
ore 9.00
-
10.30
18.30
18.30
11.00
ANNIVERSARI DI MATRIMONIO
Per quanti desiderano ricordare e celebrare l’anniversario di matrimonio (5, 10, 15, 20, 25 ecc. fino ai
65/70 anni), rivolgiamo particolare invito per un incontro in S.Gaetano alle ore 20.00 di MARTEDì 6
SETTEMBRE.
Avremo modo così di accordarci sulla data della celebrazione, l’orario della S. Messa, modalità di preparazione.
Incontro abbastanza importante, anche per
raccogliere le adesioni e/o scambio di informazioni
per raggiungere tutte le coppie che desiderano partecipare e per il tam tam informativo.
Omaggio al San Gaetano
Martedì 6 settembre, ore 20,30
Una serata fra amici ricordando con le canzoni il tempo bello vissuto da ragazzi
all’interno dell’oratorio San
Gaetano, punto di riferimento della nostra formazione
umana e spirituale.
Un percorso all’indietro nel tempo, passo passo,
canzone dopo canzone, per dire grazie di quanto
abbiamo ricevuto gratuitamente. Tramite la proiezione dei testi, tutti potremo prendere parte e cantare insieme, come vecchi amici intorno ad un falò!
RIAPRE IL CINEMA AURORA
Sabato 3 settembre comincia la nuova stagione
del Cinema Aurora. E si riparte alla grande con
L’ERA GLACIALE - In rotta di collisione
Sabato 3 settembre ore 21.00
Domenica 4 settembre ore 15.00 - 17.00
Ricordo dei defunti in parrocchia
SABATO 27 AGOSTO
Ore 8.00 in Santuario:
ore 16.15 in RSA:
ore 19.00 in Duomo: ann. Boldrin Omar; ann.
Lain Livia Caterina; uff. Destro Cazzola Maria;
ann. Anna Maria Munari; ann. Zambon Marco;
ann. Dalle Mese Mirella; ann. Pasin Vittorio; ann.
Di Lenardo Elena; ann. Salion Antonio; ann. Marchioro Giovanni Battista.
ore 19.00 Chiesa S. Michele: ann. Bernardelle
Ada; uff. Cattelan Antonio e Dalla Via Giuseppe; ann. Stefani Fortunato; uff. Mercante Carlo,
Rigoni Bruna e Vladi Costalunga; uff. Dalla
Vecchia Urbano; uff. De Marchi Antonio; ann.
Mondin Norina e Stefani Domenico; ann. Bressan Giuseppe e Dalle Fusine Caterina; ann.
Bressan Giovanni.
DOMENICA 28 AGOSTO
Duomo: ore 7.30; 10.00; 19.00
Case ore 8.30; S. Libera ore 16.00
LUNEDì 29 AGOSTO
ore 8.00 in Duomo:
ore 19.00 in Duomo: uff. Lina; ann. Pierasco Michele e fam.; uff. Antonio e fam.; uff. Randon Valentino e fam.; ann. Pierantoni Meri; ann. Addondi
Giorgio; ann. Cocco Armando; ann. Fin Piergiorgio; uff. Cervo Italo; ann. Dal Pezzo Vilma.
MARTEDÌ 30 AGOSTO
ore 5.30 in S. Libera: Novena
ore 8.00 in Santuario:
ore 16.15 in RSA:
ore 19.00 in Duomo: ann. Castello Pietro; ann.
Marchioro Virgilio, Poletto Lino e Grotto Giuditta; uff. Dal Medico Luciana e Tomasi Sergio;
ann. Cocco Angela e Marchioro Emilio.
NUOVO ORARIO SANTE MESSE
Dal mese di settembre, alla domenica, riprende il seguente orario delle ss. Messe:
Duomo: ore 7.30; 9.30; 11.00; 19.00
Case ore 8.30; S. Libera ore 16.00
 Rimane sospesa la s.Messa delle ore 10.00 in RSA
in quanto da ottobre noi sacerdoti saremo impegnati a celebrare alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Molina.
 Rimane confermata la S.Messa alle ore 8.30 a
Case.
 Sospesa la S. Messa delle 8.30 a Borgo Redentore.
 Oggetto di riflessione e di possibile cambiamento
l’orario Messe sabato sera: difficile sostenere
contemporaneamente l’orario delle ore 19.00 in
Duomo, Case e Molina. Chiediamo pazienza e
comprensione.
MERCOLEDÌ 31 AGOSTO
ore 5.30 in S. Libera: Novena
ore 8.00 in Santuario:
ore 19.00 in Duomo: ann. Spillare Giuseppe; ann.
Cera Giacomo e Fabris Angela; ann. Giuseppina
Zaccaria.
GIOVEDÌ 01 SETTEMBRE
ore 5.30 in S. Libera: Novena
ore 8.00 in Santuario: uff. Scorzato Umberto.
ore 16.15 in RSA:
ore 19.00 in Duomo: ann. Pettinà Maria Teresa
e fam.; ann. De Rosso Albano e Maria.
VENERDÌ 02 SETTEMBRE
ore 5.30 in S. Libera: Novena
ore 8.00 in Santuario:
ore 19.00 in Duomo: uff. Cimberle Emilio; uff.
Gino, Maria, Giuseppe e Lucia; ann. Sterle Elena;
ann. Cosaro Maria e Danieli Luigi; ann. Anna Maria Golo; uff. Destro Elio e Gaetano; uff. Gardellin
Gianni, Tino e Maria; ann. Grolla Maria e Lucia
Grendene; ann. Martini Giovanni e Piva Teresa;
ann. Sola Severino e fam.
SABATO 03 SETTEMBRE
ore 5.30 in S. Libera: Novena
ore 8.00 in Santuario:
ore 16.15 in RSA:
ore 19.00 in Duomo: 30° Zigliotto Nicola; 30°
Maule Giuseppe; ann. Alba Sante; uff. Zanini Livia; ann. Dal Santo Giovanni.
ore 19.00 Chiesa S. Michele: uff. Parisotto Santina.
DOMENICA 04 SETTEMBRE
ore 5.30 in S. Libera: Novena
Duomo: ore 7.30; 9.30; 11.00; 19.00
Case ore 8.30; S. Libera ore 16.00
Il pentathlon secondo san Paolo
Le olimpiadi e il cristianesimo
Quelle di Olimpia nel Peloponneso erano le più antiche e celebrate feste della Grecia classica, al
punto tale da diventare nella loro cadenza quadriennale la misura di riferimento della stessa
cronologia. Le varie gare sportive avevano come base una visione generale della persona, della
società e della stessa cultura. La paidéia, cioè la formazione greca della persona, si associava
all’euritmia, ossia all’armonia fisica (si pensi alle immagini delle pitture vascolari o al Discobolo di Mirone).
Le stesse Olimpiadi si connettevano alla poesia, come attestano le Olimpiache, le celebri odi di Pindaro, e quelle dei poeti
Simonide e Bacchilide. In occasione dell’evento olimpico di Rio de Janeiro, vorremmo tentare un abbozzo sul rapporto tra
sport e spiritualità nel cristianesimo. Il giudaismo, al riguardo, era stato più reticente a causa del rischio di contaminazione
idolatrica, come era accaduto per alcuni ebrei “traditori” durante la grande epopea dei Maccabei.
Essi, infatti, entravano nudi nei “ginnasi”, le sedi educative e sportive ellenistiche, e giungevano sino al punto di sottoporsi a
un intervento chirurgico, detto in greco epispasmós, per cancellare il segno della circoncisione. La riserva anti-idolatrica era
presente anche in alcuni Padri della Chiesa – riserva per altro allargata agli spettacoli teatrali – che si opposero ai giochi olimpici, come Ambrogio che impedì all’imperatore Teodosio di riproporli nel 393.
Alla radice, oltre al rischio di contaminazione con l’idolatria e col paganesimo, c’era però anche la critica all’esibizionismo
degli atleti che, attraverso l’esercizio fisico, sembravano contraddire o deformare l’opera del Creatore nei confronti del corpo
umano.
In realtà, diverso era stato l’atteggiamento alle origini cristiane primordiali. Gesù stesso, infatti, aveva preso spunto dal gioco
dei bambini per definire la generazione che lo stava ascoltando, incapace di una scelta come quei ragazzi litigiosi che «stanno
seduti in piazza e rivolti ai compagni gridano: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, vi abbiamo intonato un lamento e non vi siete battuti il petto» (Mt 11,16-17). Detto in altri termini, a quei bambini erano stati proposti i giochi più disparati,
come mimare una festa di nozze o un funerale, ma essi avevano sempre opposto un rifiuto scontroso.
È, però, soprattutto san Paolo che, a più riprese, ricorre a metafore sportive per delineare l’impegno apostolico e quello del
cristiano. In particolare egli fa riferimento alla corsa nello stadio e al pugilato, due sport molto praticati nella società grecoromana. Interessante è un paragrafo della Prima Lettera ai Corinzi ove viene usato il lessico tecnico sportivo: «Non sapete che
nelle corse nello stadio tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però, ogni
atleta [agonizómenos, “chi gareggia lottando”] si sottopone in tutto alla disciplina.
Essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece incorruttibile. Io, dunque, corro ma non come chi è senza meta.
Faccio pugilato [pyktéuô, “faccio a pugni”], ma non come uno che batte l’aria. Anzi, colpisco duramente [hypopiázô, letteralmente “colpisco sotto gli occhi”, cioè nel punto più debole dell’avversario] il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non
succeda che, dopo aver predicato agli altri, io stesso venga squalificato» (1Cor 9,24-27).
Anche in quella sorta di testamento che egli indirizza al suo fedele collaboratore Timoteo, l’Apostolo, dopo aver usato immagini rituali (l’essere «versato in libagione »), nautiche o nomadiche («sciogliere le vele» o «le tende») e militari («ho combattuto la buona battaglia»), ricorre alla scena sportiva della corsa nello stadio per esprimere il suo impegno totale nel conservare
alta la fiamma della fede.
La frase in greco è persino rimata, «ton drómon tetéleka, ten pístin tetéreka», “ho portato a termine la corsa, ho conservato la
fede” (2Tm 4,7). E continua, sempre rimandando alla simbologia sportiva: «Mi resta la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno, non solo a me ma a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua epifania» (4,8).
A questo punto non possiamo, però, ignorare un capitolo che è drammaticamente vero anche per lo sport. In termini religiosi è
l’esercizio della libertà nel peccato che colpisce pure questo ambito. Così, il gioco-sport diventa guadagno economico e non è
più libero esercizio; lo spettacolo si trasforma in tifo violento (in greco typhos significa “febbre”); la bellezza e la forza fisica
sono travolte dal “doping”, falsificando l’esercizio sportivo che nelle Olimpiadi greche era detto áskesis, cioè “ascesi”.
Esso tende al massimo le potenzialità dell’organismo, rendendo così alla fine l’atto fisico naturale e spontaneo, come accade
alla danzatrice classica o all’atleta autentico. Inoltre, il gioco, da strumento persino di guarigione (ludoterapia), decade a forma
maniacale (ludopatia). Le insorgenze più truci e oscure dell’essere umano si rivelano attraverso la brutalità, la volgarità e il
razzismo negli stadi.
Una nota particolare di condivisione e di sostegno meritano, invece, gli sportivi dei Giochi paralimpici che non si lasciano
vincere dal loro handicap, si impegnano anzi a superarlo in una sfida continua ad andare oltre, verso un traguardo più prestigioso. Così, oltre a rappresentare un vero e proprio esempio nello sfidare i confini delle possibilità fisiche – anima di ogni
competizione agonistica – essi sono chiamati a superare anche l’asticella della loro disabilità. Sono, quindi, persone che possiamo legittimamente considerare “doppiamente atleti”.
Le Paralimpiadi nascevano ufficialmente negli anni Sessanta del secolo scorso, contribuendo a raccontare e a rappresentare
innumerevoli storie di imprese atletiche, accompagnate da emozioni, sentimenti, lacrime e sorrisi, gioie e sofferenze. Hanno
permesso di descrivere autentiche imprese eroiche, aiutandoci a superare pregiudizi ancestrali, luoghi comuni destituiti di ogni
fondamento. Con queste donne e questi uomini ci siamo commossi vedendo demoliti i muri dell’indifferenza e dello scetticismo, della sufficienza ammantata di commiserazione, ammirandoli per il coraggio e per la fiera dignità dei loro gesti atletici,
convinti che le medaglie da essi conquistate non valgono meno di quelle Olimpiche.
Noi, però, concludiamo ritornando al rapporto tra gioco e religione e lo facciamo, in spirito ecumenico, con una bella rappresentazione che Lutero delinea della meta paradisiaca proprio sulla base dell’analogia del gioco: «Allora l’uomo giocherà col
cielo e con la terra, giocherà col sole e con tutte le creature. E tutte le creature proveranno un piacere immenso e una gioia
lirica e rideranno con te, Signore». Anche il monaco Notker dell’abbazia di San Gallo, morto nel 912, poeta, musico e bibliotecario, aveva descritto così la Chiesa che gioca in pace sotto la vite feconda, simbolo di Cristo, nel giardino celeste: «Ecco, o
Cristo, la tua Chiesa che gioca serena e in pace all’ombra di una vite lussureggiante».
Gianfranco Ravasi
-
(articolo tratto da www.avvenire.it)