L`Ata rinuncia a realizzare i nuovi forni crematori

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LA STAMPA
VENERDÌ 26 AGOSTO 2016
Savona .43
.
L’azienda: sufficienti i lavori di ristrutturazione
L’Ata rinuncia a realizzare
i nuovi forni crematori
Sospeso il progetto votato dal Consiglio dopo molte polemiche
ELENA ROMANATO
SAVONA
Ata fa un passo indietro e sospende il progetto del nuovo
polo crematorio. Un’opera
da 2,6 milioni circa, molto discussa, che la partecipata
del Comune prevedeva di
completare entro il 2017, e
voluto dalla precedente
giunta con aspre critiche
dell’allora opposizione.
Il progetto approvato dal
Consiglio comunale a fine
2015 prevedeva un nuovo polo crematorio con due forni e
una serie di servizi. Per l’operazione è stata fatta la cessione del ramo d’azienda di cremazione ad Ata che si è impegnata a pagare al Comune
348 mila euro. Per finanziare
l’operazione, che prevedeva
la gestione di Ata per 20 anni
del crematorio, la partecipata avrebbe dovuto stipulare
un mutuo di 2.3 milioni. La
sospensione del nuovo crematorio sarebbe da attribuire a motivi economici (Ata ha
15 milioni di debiti, 9,8 di crediti e 12 di immobilizzazioni).
Ora tutto viene messo in discussione e il passo indietro
della partecipata su un progetto approvato in Consiglio
è destinato a far discutere. Di
certo il ramo d’azienda che il
Comune ha affidato «in house» alla sua partecipata non
può essere ceduto a privati.
come conferma l’assessore
alle Partecipate Silvano
Montaldo: «Ho contattato il
direttore di Ata chiedendo
chiarimenti la società ci ha
detto che sta facendo un’indagine di mercato per verificarne l’andamento. L’ipotesi
di un ingresso di privati nella
gestione del crematorio non
sarebbe così semplice. Per
fare una cosa di questo genere bisogna passare tramite
l’assemblea dei soci e poi indire una gara pubblica».
Ata conferma la sospensione del progetto, spiegando
che in questi ultimi mesi si è
L’area in cui a gennaio sono iniziati i lavori delle palazzine
Ad Albisola Superiore
Tre nuove eco-palazzine
tra l’ex Fac e la ferrovia
già venduti 40 alloggi
L’Ata ha sospeso la costruzione dei nuovi forni crematori
Vado Ligure
All’Unione industriali avviata la trattativa
sulla cassa in deroga per la Bombardier
1 Primo incontro, dopo la pausa di Ferragosto, ieri
mattina, presso l'Unione industriali di Savona tra sindacati e Bombardier per fare il punto su tre percorsi
stabiliti a inizio mese durante il vertice presso il ministero dello sviluppo a Roma. Dalla cassa in deroga per
tre mesi, alla casa straordinaria per un anno e soprattutto al blocco della procedura di mobilità per 106 lavoratori da sostituirsi con una mobilità volontaria riservata a quanti stanno per andare in pensione. Nonostante il lungo colloquio durato gran parte della mattinata tra le due delegazioni, al momento, non si è raggiunto alcun accordo. L'iter proseguirà quindi lunedì
prossimo, sempre all'Unione industriali. «Abbiamo già
impostato oggi alcune discussioni in merito agli ammortizzatori da applicare – ha detto Christian Venzano, segretario provinciale della Fim – Cisl – la materia
però è molto vasta e quindi serviranno altri incontri,
primo tra tutti quello di lunedì, per chiudere almeno
l'accordo sui due percorsi di cassa integrazione. Poi resta sul tappeto la procedura di mobilità che deve essere contrattata su base volontaria».
[A. AM.]
concentrata sul potenziamento dei due forni crematori esistenti e prevede nel corso del
2016 di raggiungere 1.200 cremazioni. «Sul progetto di realizzazione del nuovo polo crematorio – spiega l’azienda Ata sta valutando l’opportunità o meno di investire in un
nuovo impianto. Infatti, sulla
base degli interventi già svolti
oltre che i metodi di conduzione attuati, il potenziale dell’impianto attuale è stimabile in almeno 2 mila cremazioni annue, rispondendo pienamente
alla richiesta odierna impiegando solo i due forni già presenti presso il cimitero di Zinola. Fase che comunque non
ha determinato per Ata alcun
anticipo di spesa e quindi senza incorrere in alcun indebitamento specifico, garantendo
anzi una rendita per il Comune
di Savona in termini di canone
di concessione mensile di valore pari al 10% del fatturato,
proporzionato quindi direttamente al volume di attività».
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Sono già una quarantina, gli
alloggi venduti ad altrettanti
soci della cooperativa San
Isidoro che saranno edificati
in via Mariconi ad Albisola
Superiore, tra il capannone
lato monte dell’ex Fac-Acf
Porcellane e il passante ferroviario. Il cantiere fu aperto
nel gennaio scorso.
Il progetto prevede tre palazzine da cinque piani fuori
terra. Altezza massima 16
metri, per un totale di 43 alloggi in edilizia convenzionata per prima abitazione. Lo
stato dei lavori, proseguiti
ininterrottamente anche
agosto con l’assenso dell’amministrazione comunale e la
polizia locale, poiché non direttamente incidente con il
traffico principale, ora vede
la strutturazione delle paratie per l’impermeabilizzazione del terreno cui seguirà la
costruzione della platea di
fondazione, quale piastra
fuori terra di basamento. Gli
appartamenti avranno misura minima da 50 metri qua-
dri, secondo normativa, quindi
da una a tre camere oltre a cucina, soggiorno, servizi, balcone, box privato anche a due auto. Si opera su un’area da 7250
metri quadrati. La consegna
delle chiavi di casa è prevista
nell’estate 2018. Il consorzio di
Albisola Superiore è incluso in
Confcooperative incentrata su
fabbricati ad alta compatibilità ambientale e basso consumo energetico, secondo direttive edilizie che saranno in vigore dal 2020, ma che le imprese collettive in questione attuano da tempo. L’architetto
savonese Giorgio Mallarino ha
disegnato spazi per esercizi
commerciali al piano terra attrezzato, parcheggio per condomini interrato e comunale a
raso, servizi pubblici e privati
su una superficie lorda utile intorno ai quattromila metri
quadrati. Via Mariconi è la
strada che collega corso Mazzini (dagli scavi romani Alba
Docilia) al lungotorrente Sansobbia di via Casarino. [M.PI.]
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AMBULANZE
A Savona un progetto del Rotary
Stasera a Savona
Bimbi in gita con la barca Il ritorno del Cantagiro
per superare le disabilità il palco è in Darsena
Seconda tappa ieri, nel porto
di Savona, del progetto «Sette club sette porti» che consente ai disabili veleggiare in
mare. Organizzato dai Rotary
del Ponente Ligure (Varazze,
Savona, Albenga, Alassio,
Imperia, Sanremo e Sanremo
Hanbury), con la collaborazione e il supporto del Distretto 2032, l’iniziativa è
giunta quest’anno alla terza
edizione, con l’obiettivo di dare un «Aiuto ai disagi», attraverso una esperienza condivisa con i compagni di equipaggio, in un clima di grande
solidarietà ed empatia. Ieri
mattina, i primi «marinai» a
salire a bordo della «Estrella
del Mar II» sono stati i bambini dell’associazione genitori
de La Nostra Famiglia, del
Centro di riabilitazione dei
bambini di Varazze, accompagnati da Cinzia Garbellini e
da alcuni genitori. Ad attenderli sul pontile il presidente
del Rotary di Savona Mauro
Buzio e numerosi soci dello storico club cittadino. Skipper
dell’imbarcazione: Franco Forzano, presidente della Lega Navale di Savona e Davide Biancheri. L’obiettivo dell’iniziativa
è offrire a persone disabili o socialmente svantaggiate, la possibilità di vivere la realtà della
vela (così apparentemente dura anche per i cosiddetti normodotati) come una esperienza da condividere insieme ai
compagni dell’equipaggio, in
un clima di arricchimento personale dalle enormi potenzialità. In questi anni, dicono gli organizzatori, è dimostrato anche a distanza di tempo, che i
benefici sull’umore dei «marinai» per un giorno, è notevole e
duraturo nel tempo.
[M.C.]
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Una storia che dura dal
1962, tante tappe in Liguria,
tante copertine di Sorrisi e
Canzoni. «Cantagiro» voleva dire Celentano, Modugno, Massimo Ranieri. Nel
2005 il marchio è stato rilevato dal patron Enzo De
Carlo. Questa sera il nuovo
Cantagiro farà tappa a Savona per la finale regionale.
Sul palco tanti giovani
talenti e qualche sicura
speranza della musica leggera italiana. Lo spettacolo
di questa sera inizierà alle
20,30 in Largo Ammiraglio
Roni presso (di fronte a Delizie del Mediterraneo Pasticceria).
A condurre la serata di
oggi sul palco della DArsena Maristella Gallotti e Sabrina Calcagno di Radio Savona Sound.
A presenziare la giuria
della tappa savonese ci sarà
Carlo Lena noto compositore,arrangiatore e docente di
Educazione musicale nonché
tastierista del noto gruppo
«La strana Società».
«Il nome de Il Cantagiro lo
conoscono tutti, è un marchio storico della musica italiana, rievoca in tutti noi una
stagione importante e difficile da dimenticare della storia
della musica leggera. Per Savona, sarà un piacere e un
onore poter ospitare la nuova
versione di questa iniziativa
e a nome del Comune di Savona vorrei ringraziare chi con
il proprio impegno e il proprio contributo, ha permesso
lo svolgimento di questo
evento». Questo il commento
di Maurizio Scaramuzza, assessore alle manifestazioni
del Comune di Savona. [C. BEN.]
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