L`incontro più atteso sulla tecnologia,La tecnologia al servizio dei

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Transcript L`incontro più atteso sulla tecnologia,La tecnologia al servizio dei

L’incontro più atteso sulla
tecnologia
Il Mobile World Congress è un appuntamento imperdibile, il più
grande raduno al mondo per il settore mobile, per chi vuole
conoscere il futuro della tecnologia quotidiana e per gli
appassionati. Nato nel 1987 come un esperimento, è oggi la più
importante fiera mondiale del settore. Un mercato che si è
allargato in maniera esponenziale, dai telefoni a smartphone e
tablet, alle automobili connesse al web. Di seguito alcune
novità di quest’ anno.
Samsung negli ultimi anni aveva scelto di presentare il suo
top di gamma con eventi indipendenti, ma stavolta al Mobile
World Congress dovrebbe lanciare il Galaxy S5, successore
dell’S4, che avrà un processore più potente, batteria
generosa, fotocamera superiore e lettore di impronte digitali.
Ma Samsung non si ferma a questo e presenterà tutte le
varianti del Galaxy S5.
Un altro colosso, Nokia, quest’anno potrebbe portare gli
ultimi frutti del lavoro di Nokia anziché i primi segni del
passaggio a Microsoft. Allo scorso Mobile World Congress i
finlandesi hanno puntato sulla serie Asha, per i mercati
emergenti come India e Cina, domani potrebbero lanciare
il Nokia X, smartphone di fascia bassa realizzato a partire
dalla piattaforma Android, ma con parecchie modifiche, un po’
come ha fatto Amazon con il sistema operativo del Kindle Fire.
Per il top di gamma si parla già di un Lumia 1820 con una
fotocamera innovativa, ma potrebbe esserci qualche altro
smartphone di fascia media: dall’inizio della collaborazione
con Microsoft, nel 2011, Nokia ha rinnovato di frequente il
catalogo, e in Italia la piattaforma Windows Phone è riuscita
perfino nel difficilissimo compito disuperare l’iPhone nelle
vendite.
I giapponesi hanno appena venduto la prestigiosa serie di pc
Vaio per concentrarsi su smartphone e tablet: a Barcellona è
atteso il top di gamma Sony Xperia Z2, che con ogni
probabilità sarà in grado di riprendere video in 4K e potrebbe
anche avere una sorta di segreteria telefonica interna.
Ragionevole aspettarsi anche un nuovo tablet di fascia alta.
Lg terrà un profilo basso, puntando non su un solo apparecchio
ma su una serie: gli smartphone L90, L70 e L40, tutti di
fascia media e con Android KitKat. Appena annunciati, il G Pro
2 con schermo da 6 pollici e il G mini saranno pure presenti
alla fiera di Barcellona.
Nominate i principali brand, si prosegue con Zte che
presenterà tra gli altri modelli il Grand Memo II Lte, Archos
che promette una linea completa di smartphone e tablet
economici, Huawei dovrebbe mostrare diversi tablet e il
successore del fortunato smartphone Ascend P6. Non sono attese
grandi novità da Blackberry e da Motorola, mentre Htc terrà un
evento apposta il prossimo 25 marzo per lanciare l’One 2,
versione riveduta e corretta di uno degli smartphone Android
più interessanti dello scorso anno. Prodotto molto atteso è lo
smartphone , un mercato in rapida espansione, e che potrebbe
esplodere se e quando arriverà l’iWatch .
L’appuntamento più atteso, tuttavia, sarà per una persona:
Mark Zuckerberg, Ceo di Facebook (1,23 miliardi di iscritti)
e fra poco proprietario anche del servizio di messaggistica
istantanea WhatsApp (450 milioni di iscritti). che parlerà
alle 18 di domani.
di Letizia Giugliano
La tecnologia al servizio dei
non vedenti
Che la tecnologia sta cambiando le nostre vite non è una
novità, e che lo faccia con le persone che soffrono di
disabilità legate alla vista è solo un bene.
Ci sono prodotti mobile come tablet, smartphone e app pensati
appositamente per non vedenti, molti di questi vengono da
start up e sviluppatori italiani, di seguito ne elenchiamo
alcuni.
Il Blindpad, il tablet per non vedenti, è in grado di
trasmettere contenuti grafici semplici attraverso sensazioni
tattili.
DbGLOVE, un guanto che consente di interagire facilmente con
un computer o con uno smartphone. La mano diventa così uno
strumento di comunicazione che digitalizza numerosi alfabeti,
basati sul tatto, come Malossi e Braille. In più supporta la
navigazione web, la chat, la lettura dei documenti e l’invio
di e-mail.
Il dispositivo può essere usato anche in movimento e si sta
perfezionando con una periferica pad molto leggera.
Ariadne, la mappa parlante, la app creata nel 2011 da Giovanni
Luca Ciaffoni, sviluppata grazie alla collaborazione con un
amico non vedente e presentata a San Francisco in un keynote
della Apple, l’applicazione combina internet, gps e sintesi
vocale per offrire la possibilità di conoscere in qualunque
momento la propria posizione e di monitorarla mentre si
cammina. Un suono, una vibrazione o una voce digitale informa
il non vedente dell’avvicinarsi del luogo inserito tra i
preferiti. Un aiuto per la mobilità e una mappa
parlante usufruibile su iPad e iPhone, che ha avuto migliaia
di download.
Per quanto riguarda le app, ecco alcune delle più interessanti
sviluppate:
E-White, a metà strada tra un’audio guida e un navigatore,
connette lo smartphone alle centraline wi-fi che guidano
l’utente indicando con precisione distanze e orientamento,
anche in spazi interni come aeroporti, stazioni e
metropolitane.
MovieReading è invece una app con la quale è possibile leggere
i sottotitoli al cinema tramite un cellulare ma anche con i
nuovi occhiali intelligenti. I non vedenti possono assistere
ai film ascoltando tramite cellulare delle audio-descrizioni.
“In Italia non esiste ancora l’obbligo legislativo dei
sottotitoli. Nessun film arriva nelle sale in versione
accessibile per le persone sorde e cieche”, spiega Carlo
Cafarella, il cui team (italiano al 100%) ha creato l’app.
“MovieReading garantisce l’accessibilità in tutte le sale
d’Italia grazie a specifici accordi con i maggiori
distributori”, spiega lo staff. I suoi sottotitolatori e
audiodescrittori professionisti ricevono il materiale prima
dell’uscita del film nelle sale permettendo anche ai disabili
di fruirne al cinema.
L’ultima ma non meno importante è Arianna, il bastone
virtuale, una app messa a punto da alcuni ricercatori
dell’università di Palermo. Ispirata alla figura della
mitologia greca di Arianna, che per amore aiutò Teseo a uscire
dal labirinto del Minotauro, questa applicazione è stata
presentata a Boston in un evento organizzato dalla Fondazione
Andrea Bocelli e dal MIT. Sfruttando la fotocamera dello
smartphone, Arianna individua un tracciato sul pavimento e
l’utente può seguire la linea muovendo il dispositivo, proprio
come se fosse un bastone.
di Letizia Giugliano
La tecnologia al servizio dei
non vedenti
Che la tecnologia sta cambiando le nostre vite non è una
novità, e che lo faccia con le persone che soffrono di
disabilità legate alla vista è solo un bene.
Ci sono prodotti mobile come tablet, smartphone e app pensati
appositamente per non vedenti, molti di questi vengono da
start up e sviluppatori italiani, di seguito ne elenchiamo
alcuni.
Il Blindpad, il tablet per non vedenti, è in grado di
trasmettere contenuti grafici semplici attraverso sensazioni
tattili.
DbGLOVE, un guanto che consente di interagire facilmente con
un computer o con uno smartphone. La mano diventa così uno
strumento di comunicazione che digitalizza numerosi alfabeti,
basati sul tatto, come Malossi e Braille. In più supporta la
navigazione web, la chat, la lettura dei documenti e l’invio
di e-mail.Il dispositivo può essere usato anche in movimento e
si sta perfezionando con una periferica pad molto leggera.
Ariadne, la mappa parlante, la app creata nel 2011 da Giovanni
Luca Ciaffoni, sviluppata grazie alla collaborazione con un
amico non vedente e presentata a San Francisco in un keynote
della Apple, l’applicazione combina internet, gps e sintesi
vocale per offrire la possibilità di conoscere in qualunque
momento la propria posizione e di monitorarla mentre si
cammina. Un suono, una vibrazione o una voce digitale informa
il non vedente dell’avvicinarsi del luogo inserito tra i
preferiti. Un aiuto per la mobilità e una mappa
parlante usufruibile su iPad e iPhone, che ha avuto migliaia
di download.
Per quanto riguarda le app, ecco alcune delle più interessanti
sviluppate:
E-White, a metà strada tra un’audio guida e un navigatore,
connette lo smartphone alle centraline wi-fi che guidano
l’utente indicando con precisione distanze e orientamento,
anche in spazi interni come aeroporti, stazioni e
metropolitane.
MovieReading è invece una app con la quale è possibile leggere
i sottotitoli al cinema tramite un cellulare ma anche con i
nuovi occhiali intelligenti. I non vedenti possono assistere
ai film ascoltando tramite cellulare delle audio-descrizioni.
“In Italia non esiste ancora l’obbligo legislativo dei
sottotitoli. Nessun film arriva nelle sale in versione
accessibile per le persone sorde e cieche”, spiega Carlo
Cafarella, il cui team (italiano al 100%) ha creato l’app.
“MovieReading garantisce l’accessibilità in tutte le sale
d’Italia grazie a specifici accordi con i maggiori
distributori”, spiega lo staff. I suoi sottotitolatori e
audiodescrittori professionisti ricevono il materiale prima
dell’uscita del film nelle sale permettendo anche ai disabili
di fruirne al cinema.
L’ultima ma non meno importante è Arianna, il bastone
virtuale, una app messa a punto da alcuni ricercatori
dell’università di Palermo. Ispirata alla figura della
mitologia greca di Arianna, che per amore aiutò Teseo a uscire
dal labirinto del Minotauro, questa applicazione è stata
presentata a Boston in un evento organizzato dalla Fondazione
Andrea Bocelli e dal MIT. Sfruttando la fotocamera dello
smartphone, Arianna individua un tracciato sul pavimento e
l’utente può seguire la linea muovendo il dispositivo, proprio
come se fosse un bastone.
di Letizia Giugliano
Cos’è
il
Marketing?
importante?
Social
Media
Perchè
è
L’utilizzo dei social network, negli ultimi anni, si è molto
diffuso tanto da diventare un canale fondamentale del web
marketing.
Ognuno di noi ma anche ogni azienda possiede la propria pagina
Facebook, twitter e Linkedin per citare i più diffusi .
Quello che è non è ancora chiaro è che questi social network
oltre a essere uno svago dove postare foto o dediche o
condividere musica, possono essere dei potenziali mezzi di
comunicazione per pubblicizzare la propria azienda, prodotto e
servizi.
Il pubblico al quale ci mostriamo non è limitato ed infatti
nelle campagne di Social Media Marketing, il numero di persone
“catturate” ed il numero delle “conversioni” che ne derivano,
ovvero le azioni, sono il metro di misura dell’efficacia di
tali campagne.
Ma prima di andare avanti spieghiamo cos è il social media
marketing, un ramo del marketing che si occupa di generare
visibilità sui social media attraverso una serie di attività e
competenze.
Quando si parla di visibilità, parliamo di quanto vogliamo che
sia diffuso il nostro prodotto o servizio che pubblicizziamo,
e qui entra in gioco la viralità.
La forza dei social network è proprio la possibilità di
condividere informazioni o di scambiare messaggi con le
persone così che man mano questi si diffondano in maniera
esponenziale, a patto che siano interessanti.
Non a caso la capacità di creare dei “contenuti virali” è alla
base del Social Media Marketing.
Di seguito una frase del celebre film sul colosso Facebook,
The Social Network :
“ La gente vuole andare su internet e curiosare sugli amici. E
allora facciamo un sito che dia a tutti quello che vogliono:
foto, profilo, magari cerchi qualcuno che hai conosciuto a una
festa. Io parlo di prendere l’intera esperienza sociale del
college e metterla in rete”
La parola alle auto
Quello degli incidenti stradali è un problema che affligge il
mondo, e dagli Stati Uniti, più precisamente dal Dipartimento
dei Trasporti, si punta su una nuova tecnologia, quella
“Vehicle-to-vehicle” (V2V), che potrebbe fornire un aiuto
estremamente significativo nella prevenzione degli incidenti
stradali e nel decongestionare il traffico delle città
americane.
Il Segretario ai Trasporti Anthony Foxx, ha spiegato che
questa tecnologia rappresenta maggior sicurezza per le auto,
dopo le cinture ed airbag, V2v il V2V reciterà un ruolo
fondamentale.
Il sistema prevede che le vetture si “parlino”, inviandosi a
vicenda informazioni come velocità, posizione e destinazione.
In questo modo ogni guidatore potrebbe ricevere immediatamente
un avviso che lo avverte di un imminente rischio di
collisione. In alcuni casi il V2V potrebbe anche bloccare
immediatamente l’auto. Gli incidenti potrebbero diminuire
dell’80%.
Prima di procedere ed inviare la proposta al Congresso,
costruttori ed i privati cittadini avranno adesso 90 giorni
per esprimere i propri pareri.
Prepiamo la tecnologia quando mira al benessere comune.
di Letizia Giugliano
Un aiuto al
tecnologia
turismo
dalla
Sono sempre più numerosi i viaggiatori che usano la rete per
prenotare la loro vacanza o semplicemente per consultare le
offerte.
Alcune startup hanno deciso di incrementare il turismo
partendo da qui. Sono aziende che cercano di scardinare grandi
piattaforme di prenotazione come Booking.com, Expedia, Venere,
che trattengono una percentuale dei guadagni delle strutture
che offrono il servizio di pernottamento, ma che risentono già
della crisi economica.
Pertanto per offrire al consumatore gli stessi servizi, queste
startup hanno pensato ad un booking diverso, rivolgersi
direttamente al cliente finale, è il caso di piattaforme come
Weekend-a-gogo (Wagg) e Hotelbid.
Wagg propone pacchetti weekend di varie tipologie, dai
romantici agli sportivi, scontati fino all’80% del prezzo
grazie ai Wagg coin e buoni sconto del valore di un euro
utilizzabili in qualsiasi momento e per qualsiasi prodotto
promosso sul sito. L’utente guadagna Wagg Coin in funzione
delle sue azioni social e degli acquisti che effettua o fa
effettuare agli amici.
Hotelbid invece da al cliente la possibilità di decidere il
prezzo nelle 26mila strutture ricettive che aderiscono al
servizio, quindi potrà fare una proposta per il soggiorno e
l’hotel deciderà se accettare la tariffa o fare una
controproposta.
Secondo un’indagine dell’agenzia di viaggi online Tripsta.it,
con il 10,7% di prenotazioni online, l’Italia si attesta al
quarto posto, dietro a Russia (27,26%), Germania (20,99%) e
Francia (13,92%). Rispetto al 2012, gli italiani hanno
imparato a sfruttare la risorsa mobile soprattutto per
informarsi sulle soluzioni di viaggio migliori, passando con
disinvoltura da tablet a smartphone.
Oltre al booking e in generale all’ecommerce, uno dei terreni
più promettenti sono le app che, sfruttando la
georeferenziazione, danno contenuti o servizi a valore
aggiunto. Un mercato talmente in crescita che ci sono startup
che offrono servizi a chi vuole fare app. Per esempio due
imprenditori italiani in Silicon Valley hanno creato CicerOOs:
nato come un motore di ricerca, attualmente fornisce
tecnologia “intelligente” (semantica) a siti e app mobile di
informazione turistica, booking travel, tour operator, agenzie
di marketing, aziende di trasporti, website per eventi ed
infine software house. Il motore di ricerca aggrega in un
unico punto tutte le informazioni, in oltre 100 lingue, che
caratterizzano e rendono unico un luogo.
Prospettiva interessante ma più dura per le startup del
turismo che fanno leva sul social marketing , come Freeppie,
una piattaforma dove gli utenti considividono su Facebook
ripagati con crediti che possono essere utilizzati per
accedere a offerte speciali.
Tripsnote, un social network dedicato a tutti i viaggiatori
che amano conservare e, allo stesso tempo, condividere i
ricordi dei propri viaggi. Il modello di business si basa
sulla sponsorizzazione di aziende che vogliono apparire
all’interno del motore di ricerca Tripsnote.
Infine Itineranda, piattaforma web che valorizza il racconto
degli abitanti dei luoghi offrendo così al visitatore una
prospettiva inedita dei luoghi .
di Letizia Giugliano
Le
città
che
sposano
la
tecnologia
Vere e proprie capitali dello sviluppo intelligente, l’Europa
è un modello da seguire per il mondo, sono molte infatti le
città europee che vantano ottimi servizi di trasporto
pubblico, bike sharing, efficientamento energetico alla
mobilità sostenibile e un’attenta gestione dei rifiuti e ai
piccoli interventi di manutenzione urbana.
Il nostro paese ancora lontano da queste condizioni cerca di
adeguarsi.
Di seguito elenchiamo alcuni dei migliori esempi di città
intelligenti, in giro per l’Europa.
Città leader per il verde in tutto il mondo, Copenaghen ha
portato il titolo del Siemens Green City Index in Europa ed è
stata scelta anche come capitale europea “verde” per il 2014
E’ una città ambiziosa con un piano di riduzione dell’uso del
carbone, che spera di eliminare del tutto entro il 2025.
L’unica città al mondo in cui ci sono più problemi con la
gestione del traffico ciclabile che con non con quello del
traffico automobilistico è Amsterdam.
Secondo le statistiche infatti il 67% degli spostamenti nella
città olandese vengono effettuati in bici o al massimo a
piedi. Ogni giorno si possono trovare oltre 10mi la biciclette
parcheggiate nei soli spazi adiacenti alla stazione centrale.
Negli ultimi anni però il progetto Amsterdam Smart city si è
focalizzato sulla città al fine di migliorare i rapporti tra
energia e ambiente, tra ricerca e industria.
Un’altra città famosa per la qualità della vita è Vienna, dove
dove di recente è stato creato un ente denominato TINA Vienna,
che ha il compito di co-sviluppare strategie di crescita in
ottica smart e soluzioni funzionali per la città. Tra i
progetti più interessanti c’è “Citizen Solar Power Plant” che
ha come obiettivo quello di ottenere il 50% dell’energia da
fonti rinnovabili entro il 2030.
A Barcellona invece oltre ad architettura, spiagge e strade
affollate, si è realizzato un portfolio di iniziative
intelligenti.
Tra quelle più importanti va sicuramente menzionato il
principale evento mondiale dedicato alle città intelligenti
denominato “Smart City Expo World Congress”, ideato proprio a
Barcellona e poi replicato in altre città del mondo. Oltre a
tutto ciò, la città catalana offre un ottimo servizio di bike
sharing con oltre seimila biciclette, e ha anche testato
sensori di vari tipi, da quelli per l’inquinamento acustico, a
quelli per la congestione per il traffico o per la gestione
dei rifiuti.
Da qualche anno Parigi è entrata a far parte delle città
pioniere nell’ambito delle smart city. Tra le iniziative
principali va citato l’investimento del servizio Vélib (il
bikesharing parigino) che offre una gamma di oltre 20mila
biciclette in tutta la città, e ha portato a una riduzione del
5% del traffico cittadino. In più da qualche tempo è stato
lanciato un programma di car sharing – che punta
ambiziosamente a diventare il migliore del mondo – e che a
breve potrà disporre di una flotta di oltre 3mila veicoli
elettrici.
di Letizia Giugliano
La scuola
futuro
si
affaccia
al
E’ un anno tecnologico il 2014, soprattutto per la scuola
italiana che si affaccia finalmente a questo mondo digitale,
comprendendone l’importanza che ha assunto nelle vite di
grandi e piccoli.
A novembre il ministero del l’Istruzione ha lanciato il bando
per il finanziamento delle reti wifi e progetti formativi per
le competenze digitali.
Le Regioni hanno stanziato risorse per la dotazione
tecnologica delle classi, infatti in molte aule sono presenti
lavagne interattive multimediali, pc, registri elettronici,
tablet e molti insegnanti si sono trovati un po’ spiazzati
avendo visto la dimestichezza dei ragazzi nell’uso di questi
mezzi.
Per gli studenti si apre una grande opportunità, una crescita
formativa al passo coi tempi, dai libri elettronici ai
quaderni digitali.
Il mondo sta cambiando ed è giusto che anche la scuola lo
faccia, si parla troppo spesso ai margini delle tecnologie
avanzate, senza tener conto che invece il futuro è questo, e
competenze nel digitale sono sempre più richieste.
Pertanto la scuola deve educare, formare, far diventare i
nostri ragazzi veri cittadini digitali in mondo competitivo e
globalizzato e tutti gli strumenti devono concorrere a
renderne più efficace l’apprendimento. Tutto deve contribuire
a una didattica nuova, che permetta ai ragazzi di confrontarsi
con problemi vicini alla
competenze acquisite.
realtà
in
cui
dimostrare
le
Ci sono esperienze che fanno da modello. L’Istituto
comprensivo Bruno di Osimo non ha ricevuto alcun finanziamento
ma ha avviato una digitalizzazione del proprio istituto, in
cui i tablet danno un grande valore aggiunto anche per i
ragazzi stranieri e i disturbi dell’apprendimento (Dsa), i
bambini/ragazzi lavorano a coppie, in gruppo (cooperative
learning) o, se necessario, singolarmente, svolgendo attività
di peer collaboration. Ai licei classici Aristofane di Roma e
Liceo Leone XIII di Milano si fa ricerca didattica per
avvicinare i ragazzi al mondo classico attraverso i mobile
device , mentre al patronato San Vincenzo di Bergamo i ragazzi
insegnano ai propri docenti come costruire ebook.
Nonostante le aule vecchio stampo è in atto un aggiornamento
che prevende un’avvicinamento della didattica tradizionale al
digitale. banchi e vecchie sedie di legno o di plastica, reti
insufficienti. Un gran numero di docenti ha raccolto la sfida
di una didattica diversa, si aggiorna con grande fatica e
prova a mettersi in gioco con umiltà e curiosità, per avere
una scuola veramente digitale.
di Letizia Giugliano