05 Relazione varianti verdi bn

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PROVINCIA DI PADOVA
COMUNE DI ALBIGNASEGO
PIANO DEGLI INTERVENTI
Variante n° 3
ai sensi dell’art. 7 della L.R. n° 4/2015
Elaborato A
RELAZIONE PROGRAMMATICA
luglio 2016
Il Progettista
Giuseppe Cappochin architetto
1
PROVINCIA DI PADOVA
COMUNE DI ALBIGNASEGO
PIANO DEGLI INTERVENTI
Variante n° 3
1.
Premessa
Il Comune di Albignasego è dotato di Piano Regolatore Comunale (P.R.C.), articolato in
disposizioni strutturali contenute nel Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.), redatto ai sensi
dell’art. 14 della L.R. 11/2004 e s.m.i., approvato con decreto del Presidente della Provincia
di Padova n° 4 in data 16 gennaio 2015 e in disposizioni operative contenute nel Piano degli
Interventi (P.I.), e cioè dal previgente P.R.G. per le parti conformi al P.A.T.
Il P.I. è lo strumento urbanistico che, in coerenza e in attuazione del P.A.T., individua e
disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del
territorio, proponendo in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro
completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità.
In sostanza, mentre il P.A.T. non ha effetti conformativi dei diritti di proprietà, non appone
alcun vincolo di natura urbanistica, riconoscendo e facendo propri solo i vincoli atemporali e
non indennizzabili che discendono da leggi statali, regionali e comunitarie a tutela di specifici
e riconosciuti interessi pubblici, il P.I., al contrario, ha validità quinquennale dalla data di
entrata in vigore, decorsi i quali decadono le previsioni relative alle aree di trasformazione o
espansione soggette a P.U.A. non approvati, a nuove infrastrutture e ad aree per servizi per le
quali non siano stati approvati i relativi progetti esecutivi, nonché i vincoli preordinati
all’esproprio.
Il P.I. si rapporta con il bilancio pluriennale comunale e con il programma triennale delle
opere pubbliche nonché con gli altri strumenti comunali settoriali previsti da leggi statali e
regionali e si attua attraverso interventi diretti o a mezzo di Piani Urbanistici Attutivi
(P.U.A.).
In conformità all’art. 17 della L.R. 11/2004, il P.I. assegna ad ogni area capacità edificatoria,
definendo modalità di attuazione nel rispetto del dimensionamento complessivo del P.A.T..
2.
Documento del Sindaco
Il Sindaco, in conformità al 1° comma dell’art. 18 della L.R. 11/2004, ha predisposto e
presentato in Consiglio Comunale, in data 25 giugno 2015, il “Documento programmatico
preliminare” relativo alla Variante n° 2 al P.I..
I contenuti della suddetta variante sono puntualmente descritti al punto 2 del sopracitato
Documento programmatico.
2
La presente variante prevede di anticipare alcuni dei contenuti di cui al punto 2 del
Documento del Sindaco ed, in particolare, le varianti verdi per la riclassificazione di aree
edificabili di cui all’art. 7 della L.R. n° 4/2015, qualora ritenute coerenti con le finalità della
legge e della relativa circolare esplicativa n° 1/2016, vengono accolte mediante approvazione
di apposita variante al P.I. secondo la procedura di cui all’art. 18, commi da 2 a 6 della L.R.
11/2004.
3.
Il percorso di redazione della presente variante al P.I.
Il percorso che ha portato alla redazione della variante n° 3 al P.I. è articolato nelle seguenti
fasi:
1a fase - Elaborazione del Documento del Sindaco e illustrazione dello stesso al Consiglio
Comunale
L’elaborazione della variante n° 3 al P.I. ha avuto inizio con la predisposizione da parte del
Sindaco del “Documento programmatico preliminare” i cui obiettivi sono riportati al
precedente punto 2, illustrato al Consiglio Comunale in occasione della seduta in data 25
giugno 2015.
2a fase - Aggiornamento del quadro conoscitivo e confronto con Enti, Associazioni
economiche e sociali
Il quadro conoscitivo utilizzato per la redazione della presente variante al P.I., è quello del
P.A.T., aggiornato con le specifiche informazioni necessarie per la redazione della presente
variante.
Contestualmente all’attività di aggiornamento del quadro conoscitivo, l’Amministrazione
Comunale ha avviato il confronto e la concertazione con gli altri Enti pubblici territoriali e
Amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti; ha altresì assicurato il
confronto con le Associazioni economiche e sociali interessate.
3a fase - Elaborazione della variante
L’elaborazione della Variante è stata effettuata tenendo conto:
• dello stato di fatto, non solo sotto il profilo meramente conoscitivo ma, soprattutto, quale
elemento propedeutico per una corretta progettazione urbanistica operativa;
• delle specifiche manifestazioni di interesse relative al tema della presente variante, coerenti
con le scelte strategiche del P.A.T.;
• dell’articolato e innovativo quadro conoscitivo e del rapporto ambientale del P.A.T..
4a fase - Adozione e approvazione della variante n° 3 al P.I.
La variante n° 3 al P.I. è adottata con delibera del Consiglio Comunale e depositata a
disposizione del pubblico per 30 giorni consecutivi presso la sede del Comune, decorsi i quali,
nei successivi 30 giorni, chiunque può presentare osservazioni pertinenti all’oggetto della
variante.
Copia integrale della variante approvata è trasmessa alla Provincia ed è depositata presso la
sede del Comune per la libera consultazione.
La variante al P.I. diventa efficace 15 giorni dopo la sua pubblicazione nell’Albo pretorio del
Comune.
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4.
Elaborati della Variante
La variante urbanistica è composta dai seguenti elaborati tecnici:
A - Relazione Programmatica
B - Norme Tecniche Operative integrative art. 37 repertorio normativo
C - Fascicolo Varianti puntuali al Piano degli Interventi
D - Relazione valutazione compatibilità idraulica (V.C.I.)
E - Elaborato individuazione varianti su intero territorio comunale
5.
I contenuti della variante n° 3 al P.I.
5.1 “Varianti verdi”
Sono state complessivamente 24 le manifestazioni di interesse relative alla richiesta di
riclassificazione di aree edificabili, mediante varianti verdi di cui all’art. 7 della L.R. 4/2015,
di cui 23 sono ritenute accoglibili, tramite 19 varianti puntuali in quanto coerenti con i criteri
informatori del P.R.C..
5.1.1 Proposte di varianti accoglibili
Richiedente: Allegro Giuseppe prot. 12525 del 12 aprile 2013
Variante n° 1 – da Z.T.O. C1.1/104 a zona E2 rurale (porzione) e verde privato (porzione)
La variante prevede la modifica di destinazione urbanistica di porzione di Z.T.O. C1.1/104,
parte in Z.T.O. E ed in parte in verde privato, per la porzione in fregio a via S. Francesco.
Richiedente: Costa Mario prot. 14418 del 5 maggio 2014
Variante n° 2 – da Z.T.O. C1.1/9 a Z.T.O. E2 rurale
La variante prevede la modifica di destinazione urbanistica di porzione della Z.T.O. C1.1/9 in
Z.T.O. E rurale.
Richiedente: Comune di Albignasego - settore patrimonio
Variante n° 3 – Classificazione “verde privato” di porzione della Z.T.O. B/25, con
conseguente eliminazione della relativa potenzialità edificatoria.
Richiedente: Morello Giannicola prot. 26670 del 28 luglio 2015
Variante n° 4 – Da Z.T.O. F3 - area attrezzata a parco per gioco e sport a Z.T.O. E2 rurale
La variante prevede la modifica di destinazione urbanistica di un’area per impianti sportivi
privati in Z.T.O. E rurale.
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Richiedente: Vigolo Francesco ed altri prot. 26679 del 29 luglio 2015
Variante n° 5 – Classificazione “verde privato” di porzione della Z.T.O. C1.1/31, con
conseguente eliminazione della relativa potenzialità edificatoria.
Richiedente: Carraro Wanda e Giusti Armando prot. 26698 del 29 luglio 2015
Variante n° 6 – Classificazione “verde privato” di porzione della Z.T.O. D7, con
conseguente eliminazione della relativa potenzialità edificatoria.
Richiedente: Comune di Albignasego - settore patrimonio
Variante n° 7 – Classificazione “verde privato” di porzione della Z.T.O. B/11, con
conseguente eliminazione della relativa potenzialità edificatoria.
Richiedenti: Santi Eugenio prot. 27074 del 31 luglio 2015
Santi Paolino prot. 28314 del 11 agosto 2015
Variante n° 8 – da Z.T.O. C2/10 a Z.T.O. E3 rurale
La variante prevede la modifica della destinazione urbanistica di porzione della Z.T.O. C2/10
in Z.T.O. E rurale.
Richiedente: Paccagnella Mario prot. 27868 del 7 agosto 2015
Variante n° 9 – Classificazione “verde privato” di porzione della Z.T.O. C1.1/48, con
conseguente eliminazione della relativa potenzialità edificatoria.
Richiedente: Capuzzo Claudio prot. 28379 del 12 agosto 2015
Variante n° 10 – da Z.T.O. C1.1/41 a Z.T.O. E2 rurale
La variante prevede la modifica della destinazione urbanistica di porzione della Z.T.O.
C1.1/41 in Z.T.O. E rurale.
Richiedente: Moro Antonio prot. 29870 del 27 agosto 2015
Variante n° 11 – da Z.T.O. C1.1/38 a Z.T.O. E2 rurale
La variante prevede la modifica della destinazione urbanistica di porzione della Z.T.O.
C1.1/38 in Z.T.O. E rurale.
Richiedenti: Ambrosio Franca prot. 30075 del 28 agosto 2015
Bonaso Gino ed altri prot. 34022 del 2 ottobre 2015
Variante n° 12 – Classificazione “verde privato” di porzione delle Z.T.O. D4/1 e D3/2, con
conseguente eliminazione della relativa potenzialità edificatoria.
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Richiedente: Galiazzo Paolo prot. 30147 del 31 agosto 2015
Variante n° 13 – da Z.T.O. C1.1/38, a Z.T.O. E2 rurale.
Richiedente: Melchiotti Luciano prot. 32354 del 18 settembre 2015
Variante n° 14 – Classificazione “verde privato” di porzione della Z.T.O. C1/70, con
conseguente eliminazione della relativa potenzialità edificatoria.
Richiedente: Salvo’ Maria prot. 32775 del 22 settembre 2015
Variante n° 15 – da Z.T.O. C1.1/74 a Z.T.O. E3 rurale
La variante prevede la modifica della destinazione urbanistica di porzione della Z.T.O.
C1.1/74 in Z.T.O. E rurale.
Richiedente: Borgato Mara prot. 33050 del 24 settembre 2015
Variante n° 16 – da Z.T.O. C1.1/41 a Z.T.O. E2 rurale
La variante prevede la modifica della destinazione urbanistica di porzione della Z.T.O.
C1.1/41 in Z.T.O. E rurale.
Richiedente: Balbetto Lino ed altri prot. 34479 del 6 ottobre 2015
Variante n° 17 – da Z.T.O. C1.1/118 a Z.T.O. E2 rurale
La variante prevede la modifica della destinazione urbanistica di porzione della Z.T.O.
C1.1/118 in Z.T.O. E rurale.
Richiedente: Comune di Albignasego - settore patrimonio
Variante n° 18 – Classificazione “verde privato” di porzione della Z.T.O. B/13, con
conseguente eliminazione della relativa potenzialità edificatoria.
Richiedenti: Crivellaro Annalisa prot. 27807 del 6 agosto 2015
Crivellaro Emanuela prot. 28747 del 14 agosto 2015
De Franceschi Zelinda prot. 35539 del 13 ottobre 2015
Variante n° 19 – Classificazione “verde privato” di porzione delle Z.T.O. C1.1/12-D1/5D3/1 e D7/1 con modifica del limite del Piano particolareggiato e conseguente eliminazione
della relativa potenzialità edificatoria.
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5.1.2 - Proposta di Variante non accoglibile
Richiedente: Consorzio Padova Sud Due prot. 34.182 del 5 ottobre 2015
La richiesta di variante riguarda la modifica di destinazione urbanistica dell’area in proprietà
di cui ai mappali 73-212-214-216-218-220-222-231-27-54-224-91-96-199-201-203-61-67198-202-233 del foglio 24 di Albignasego, della superficie di m² 130.000 da Z.T.O. D3/3 e
area a servizi per Z.T.O. D3 a Sottozona E/2.
Le suddette aree ricadono all’interno del P.I.P. “Piano Particolareggiato Z.T.O. D3/1-D3/2D4/1-D8/2”, in fase di avanzata elaborazione.
Si propone di non accogliere la richiesta in quanto genererebbe interruzione della continuità
morfologica dell’ambito di intervento del Piano Particolareggiato, compromettendo
conseguentemente i diritti edificatori degli altri proprietari di aree all’interno dell’ambito di
intervento e pregiudicando conseguentemente l’attuabilità delle previsioni del Piano
Particolareggiato.
6.
Dimensionamento della variante n° 3 al P.I.
Il P.A.T. vigente quantifica come segue il fabbisogno complessivo del Comune di
Albignasego (dimensionamento decennale 2010÷2019)
850.000
fabbisogno edilizio residenziale
m3
2
fabbisogno per attività produttive-commerciali-direzionali (zone D)
m
662.900
La presente variante prevede una riduzione della volumetria residenziale impegnata dal P.I. di
m³ 14.728 e precisamente:
Variante n° 1
- m3 1.470
800
Variante n° 2
- m3
3
Variante n° 3
-m
150
0
Variante n° 4
- m3
Variante n° 5
- m3
795
Variante n° 6
- m3
0
Variante n° 7
- m3 1.650
Variante n° 8
- m3 4.074
Variante n° 9
- m3
880
3
Variante n° 10
- m 1.146
Variante n° 11
- m3
800
3
Variante n° 12
-m
0
Variante n° 13
- m3
800
Variante n° 14
- m3 1.150
0
Variante n° 15
- m3
Variante n° 16
- m3
800
0
Variante n° 17
- m3
Variante n° 18
- m3
213
Variante n° 19
- m3
0
SUBTOTALE
- m3 14.728
Ai sensi del comma 3 dell’art. 7 della L.R. 4/2015, le varianti da 1 a 19 non influiscono sul
dimensionamento del P.A.T. e sul calcolo della superficie agricola utilizzata (S.A.U.).
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6.1 Aree a standard
Trattandosi di variante con riduzione di volumetria e di aree edificabili, la dotazione minima
di aree per servizi rimane sostanzialmente invariata.
7.
Compatibilità idraulica
In attuazione della L. 267/1998, nel 2002 la Regione del Veneto ha imposto che ogni nuovo
strumento urbanistico e relative varianti sia obbligatoriamente dotato di uno studio di
compatibilità idraulica volto a dimostrare che il livello di rischio idraulico presente nella zona
di riferimento non si aggravi con le nuove previsioni urbanistiche e che dette previsioni
urbanistiche comunque non pregiudichino la possibilità di riduzione del rischio stesso.
In conseguenza dell’entrata in vigore della L.R. n° 11/2004, la Giunta Regionale, con la
D.G.R.V. n° 2948/2009, ha ottimizzato la procedura operativa impartendo ulteriori indirizzi e
aggiornando le modalità operative precedentemente approvate.
Scopo della Valutazione di Compatibilità Idraulica (V.C.I.), strumento integrante e
sostanziale della presente Variante al P.I., è di esaminare le scelte urbanistiche considerando
le interferenze che queste hanno con i dissesti idraulici presenti o potenziali, nonché le
possibili alterazioni del regime idraulico che le nuove destinazioni o trasformazioni d’uso
possono determinare.
In sintesi, lo studio idraulico verifica l’ammissibilità delle previsioni contenute nello
strumento urbanistico, prospettando soluzioni corrette dal punto di vita dell’assetto idraulico
del territorio. Spetterà poi alla progettazione urbanistica attuativa (P.U.A.) e/o edilizia la
scelta delle soluzioni tecniche più appropriate per la definizione puntuale delle misure
compensative.
Le “varianti verdi” non generano impatti dal punto di vista idraulico e per esse viene prodotta
una asseverazione.
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Il Progettista
Giuseppe Cappochin architetto
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