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MNEMOSYNE
POLITICA ED ECONOMIA NELLA STORIA

Direttore
Francesca S
Università di Bologna
Comitato scientifico
Franco A
Università Bocconi di Milano
Gian Mario C
Università di Pisa
Maria M
Università di Bologna
Marco M
Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Juan P–M
Università autonoma di Madrid
Giuseppe P
Università degli Studi di Catania
MNEMOSYNE
POLITICA ED ECONOMIA NELLA STORIA
Gli studi di politica e di economia oggi tendono sempre più a divaricarsi,
facendo ricorso a modelli astratti in cui il rigore formale va a scapito dell’ampiezza dell’orizzonte. Questa collana, posta sotto l’egida della dea greca
Mnemosyne (Memoria), figlia di Urano (il Cielo) e di Gea (la Terra) e madre
delle Nove Muse, intende recuperare la dimensione sociale che politica
ed economia hanno assunto nella storia, le loro complesse interazioni, i
reciproci condizionamenti, la relatività storica delle finalità perseguite.
Fabrizio Filioli Uranio
La squadra navale pontificia
nella Repubblica internazionale
delle galere
Secoli XVI–XVII
Prefazione di
Gaetano Sabatini
Aracne editrice
www.aracneeditrice.it
[email protected]
Copyright © MMXVI
Gioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale
www.gioacchinoonoratieditore.it
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via Sotto le mura, 
 Canterano (RM)
() 
 ----
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie
senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: agosto 
A tutti gli Ulisse che non riescono
a raggiungere la loro Itaca
Gli occhi dei due giovani si fissarono nella direzione indicata dal marinaio e, sulla linea di un
azzurro più cupo, che separava all’orizzonte il
cielo dal Mediterraneo, scorsero una vela bianca,
grande come l’ala di un gabbiano.
A D, Il conte di Montecristo
Indice

Abbreviazioni

Nota Metrologica

Prefazione

Introduzione

Capitolo I
La squadra navale pontificia nel XVI secolo
.. L’organizzazione finanziaria dello Stato pontificio,  – .. La
marina pontificia alla fine del XV secolo,  – .. Il contributo
dello Stato pontificio alla guerra contro il sultano nell’età di Carlo
V ,  – .. Le galere pontificie da Gerba a Lepanto,  – .. Gli
anni del pontificato sistino (–), .

Capitolo II
La marina pontificia tra Tirreno e Adriatico
.. Le fortificazioni costiere: un sistema integrato con la marina,  – .. Ancona: un porto che guarda a Oriente,  – .. Il
porto di Civitavecchia tra XVI e fine XVII secolo, .

Capitolo III
La flotta pontificia nel XVII secolo
.. Gli asientos dei patrizi genovesi Francesco Centurione e Alessandro Pallavicini,  – .. Il sostegno dei legni pontifici alla
Serenissima durante guerra di Candia: la spedizione del , 
– .. Non solo galere: i vascelli pontifici del ,  – .. Gli
asientos di fine secolo, .

Indice


Conclusioni

Appendice documentaria

Bibliografia
Abbreviazioni
AGS Archivo General de Simancas
ASC Archivio Storico Capitolino
ASF Archivio di Stato di Firenze
ASR Archivio di Stato di Roma
ASV Archivio Segreto Vaticano
BAV Biblioteca Apostolica Vaticana
BCR Biblioteca Corsiniana di Roma

Nota Metrologica
Monete
 scudo romano =  giuli =  baiocchi
 giulio =  baiocchi
 baiocco =  quattrini
 quattrino =  denari
 scudo maltese =  tarì =  grani
 tarì =  grani
 ducato veneziano =  grossi
 ducato veneziano = lire  e  soldi
 lira =  soldi =  denari
 pezza da otto reali (della rosa o livornina) = lire toscane ::
 lira toscana =  soldi o  crazie
 crazia =  quattrini
 quattrino =  denari
 soldo =  quattrini =  denari
Lunghezza (Roma)
 canna =  palmi = metri , (circa)
 palmo = metri . (circa)

Prefazione
di G S∗
La monografia di Fabrizio Filioli Uranio si inserisce in un filone
storiografico ben definito, al cui centro vi sono la guerra nel
Mediterraneo in età moderna e la rete delle personalità che
operavano in ambito europeo — e dunque transnazionale —
in un’unica Repubblica internazionale del denaro. Le novità
che distinguono quest’opera in un panorama molto ricco sono
molte e dialogano proficuamente, su scale diverse, con la storiografia più recente che si occupa, nel lungo periodo, di galere,
asientos e reti di hombres de negocios.
Un primo aspetto da sottolineare riguarda le fonti di archivio
utilizzate. L’autore ha strutturato la sua ricerca principalmente
su due basi documentarie ben distinte: la prima è quella del
Fondo Commissariato Soldatesche e Galere dell’Archivio di
Stato di Roma. Si tratta di un fondo molto ampio, di oltre 
buste, dalla struttura non omogenea e per questo di difficile
lettura. Fabrizio Filioli Uranio ha rivolto particolare attenzione
alle fonti contabili, in cui vengono descritti i costi di gestione e
di mantenimento delle galere del papa, e agli asientos — alcuni
dei quali conservati presso la Biblioteca Corsiniana di Roma —
sottoscritti dalla Reverenda Camera Apostolica con diversi asentisti nel corso del XVII secolo. La seconda base documentaria è
costituita dal fondo Estado Roma dell’Archivo General de Simancas, che ha permesso di ricostruire, attraverso i rapporti degli
ambasciatori spagnoli presso la Santa Sede, le trame politiche
e le decisioni in materia finanziaria e di fiscalità di cui i diversi
∗
Professore ordinario di Storia economica presso l’Università degli Studi
Roma Tre.


Prefazione
pontefici furono protagonisti nel corso del XVI secolo. Il dialogo tra queste basi documentarie, il fondo Estado Roma per il
‘ e il Fondo Commissariato Soldatesche e Galere soprattutto
per il ‘, permette di far emergere la complessità politica e
finanziaria nella gestione della macchina bellica delle galere. Se
per le principali marinerie del Mediterraneo questo intreccio
è stato studiato e si può dare ormai per conosciuto, mai prima
d’ora si era cercato di inserire la squadra navale pontificia in
dinamiche analoghe. Dalla ricerca risalta chiaramente come
anche per lo Stato pontificio passasse la fitta rete europea di
asentistas, principalmente genovesi, in grado di gestire la squadra di galere: denaro, competenze, conoscenze, ascesa sociale,
erano i motivi che spingevano queste personalità ad armare,
per conto di un sovrano o del papa, quei legni così importanti
per affermare la supremazia mediterranea ai danni del sultano.
Anche gli aspetti geopolitici emergono con forza dal lavoro
di Fabrizio Filioli Uranio. La squadra navale pontificia si inseriva e collaborava con le potenze alleate non solo nei momenti
di aspra lotta, come nel caso della battaglia di Lepanto, ma era
sempre presente e attiva nel Mediterraneo nel corso del XVI e
del XVII secolo. Il potenziamento dei due principali porti dello
Stato, Civitavecchia e Ancona, l’erezione di luoghi di monte per
il finanziamento delle galere e della guerra contro gli ottomani,
l’introduzione di nuove imposte — come la tassa delle galere
di Sisto V — sono la manifestazione dell’importanza attribuita
dai diversi pontefici alla dotazione di una squadra efficiente di
legni. Se la minaccia turca era sempre viva, allo stesso tempo
la preoccupazione di attacchi barbareschi portò la Santa Sede
ad attribuire un ruolo centrale anche alla difesa passiva, per
mezzo di torri e pattugliamento litoraneo, delle coste del proprio Stato. In questo scenario le galere si connotano non solo
come strumento di offesa e di difesa, ma anche come strumento di autorappresentazione e di autolegittimazione dello Stato
pontificio sul mare.
Emerge infine un altro aspetto significativo. La macchina
delle galere del papa operava come nel resto delle marinerie
Prefazione

mediterranee: se forzati, schiavi, buonavoglia erano le braccia che consentivano a questa macchina di navigare, asentistas
come il genovese Francesco Centurione costituivano la mente e fornivano il denaro che permetteva all’intero apparato
di funzionare. L’autore, con notevole acume, propone di leggere queste similitudini in un’unica dinamica mediterranea
di lungo periodo, in cui i meccanismi e le reti di conoscenze,
competenze, denaro, operavano a livello transnazionale, in una
sola struttura che Fabrizio Filioli Uranio, parafrasando una felice espressione di Aldo De Maddalena, identifica in un’unica
Repubblica internazionale delle galere.
Si potrebbe continuare a lungo con la rassegna delle questioni e delle riflessioni che Fabrizio Filioli Uranio porta alla luce:
caratteristica di un lavoro solido e condotto con grande rigore
scientifico è infatti quella di rispondere ad alcune domande e
di porne anche di nuove. Lasciamo a questo punto al lettore la
soddisfazione di leggere l’opera e di percorrere con passione la
stessa strada che l’autore ha così proficuamente tracciato.