La chiesetta di San Bernardino

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Transcript La chiesetta di San Bernardino

Percorso di lettura
STORIA DELLA CHIESA
LE SIBILLE
I PROFETI
S. BERNARDINO
S. CATERINA
MADONNA DEL LATTE
LE STORIE DI MARIA
VITA DI S. ANTONIO
S. ROCCO E S. SEBASTIANO
S. LUCIA
S. GEROLAMO
S. CATERINA D’ALESSANDRIA
Chiesa S. Bernardino
• Dove si trova
La chiesa di S. Bernardino si
trova a Lallio in provincia di
Bergamo. E’ la prima eretta in
onore del santo di Siena.
Si trova a pochi km da
Bergamo e dalla’autostrada A4
uscita Dalmine.
Storia della chiesa
La chiesa è esternamente semplice e molto importante per i
suoi preziosi affreschi.
Da un testamento firmato da Eustacchio Licini detto
Cacciaguerra si ricava che il 3 maggio 1451 questa chiesa era
già in costruzione e dedicata a S. Bernardino.
Il testamento di Licini disponeva di una donazione per il
completamento dell’edificio e una donazione per la
manutenzione e l’abbellimento della chiesa.
I vari affreschi presenti al suo interno sono iniziati a essere
dipinti nel quattrocento e proseguiti nei secoli a seguire.
In origine anche la facciata era interamente ricoperta da
Affreschi che sono stati però staccati nel 1967 e trasferiti nella
chiesa parrocchiale di Lallio.
San Bernardino da Siena nacque l’8
settembre 1380 a Massa Marittima e
dopo gli studi si fece frate. Venne anche
a Bergamo nel 1419 e ci stette fino al
1422.
Fece sostituire i due stemmi del paese
con uno unico: IL TRIGRAMMA IHS.
Questo è rappresentato con un sole cioè
Cristo, dodici raggi ovvero i dodici
apostoli e la scritta IHS che sta a
significare le iniziali del nome di Gesù
in greco. Bernardino venne anche
nominato guardiano del convento di
San Francesco in Città Alta e nel 1422
fece costruire a Bergamo un convento
francescano, dedicato a Santa Maria
delle Grazie. Morì nel 1444 e fu
canonizzato nel 1450.
I bergamaschi non dimenticarono le sue prediche, così gli dedicano
una chiesa a Lallio.
La sua intera vita è
rappresentata su
affreschi che si trovano
tra il secondo ed il terzo
arco della chiesetta.
Aiuta i poveri
Guardiano del monastero
Parla dinanzi al Papa
Si occupa dei malati
Aiuta una donna
indemoniata
Gli fu offerta la nomina
di vescovo
Si fece frate francescano
Guarì una donna ammalata
Guariva gli ammalati
Resuscita un ragazzo
Morte di S. Bernardino
Nozze mistiche di
S. Caterina
Questo affresco di Gerolamo Colleoni ritrae S. Caterina,
principessa d’Alessandria d’Egitto.
Nel dipinto una dolce madonna tiene il bambino sulle sue
ginocchia; questo porge un anello a S. Caterina.
I testimoni di questo evento sono: S. Rocco che mostra la sua
piaga e S. Margherita che tiene nella mano una croce e un drago
dalla lingua biforcuta.
Lo sapevi che..
Questa leggenda racconta che un eremita, avendo aiutato S. Caterina nella
sua conversione , le diede un’ immagine della madonna con il bambino.
Le preghiere della santa indussero il bambino Gesù a volgere il capo verso
di lei e poi successivamente a metterle un anello al dito.
Il concetto delle nozze mistiche traduce in termini visivi la sua volontà di
dedicare la vita a Dio.
S. Gerolamo
Gerolamo nacque in Dalmazia nel 347.
Tradusse la bibbia dall’ebraico al latino
volgare, fu il più famoso biblista
ed è venerato come padre e dottore
della chiesa.
Tutt’ora è protettore dei traduttori,
Bibliotecari e librari.
L’affresco che si trova sulla parete
sinistra della cappella con le Nozze
mistiche di S. Caterina è dipinto da
Gerolamo Colleoni. Rappresenta
S. Gerolamo in un luogo solitario con
una pietra in mano in atteggiamento
penitenziale, nella mano sinistra tiene
un crocifisso che sta adorando,vicino a
lui un grosso leone con aria pensierosa e
alle sue spalle una caverna.
Cosa ci fa un leone vicino a un
Santo?
Un giorno ferito ad una zampa
mi presentai davanti al
convento di Betlemme ,
Gerolamo mi curò e così non lo
abbandonai mai più.
Io richiamo l0 stemma di
Venezia poiché la Dalmazia
apparteneva alla repubblica di S.
Marco.
La madonna del latte
Questo affresco è stato dipinto nel XV secolo, ma non siamo
a conoscenza del pittore.
L’immagine sotto rappresentata, era cara agli antichi abitanti
di Lallio poiché fu spostata e collocata nella cappella di S.
Caterina nel 1532.
Il quadro rappresenta una
donna seduta su un trono,
vestita con una tunica rossa
e un mantello bianco.
Ha una corona sul capo e
tiene sulle ginocchia Gesù.
La vergine porge il seno al
bambino, segno di
maternità.
Il latte è segno di purezza e
quindi è inteso come
alimento divino.
Agli affreschi, nel medioevo,
era affidato il compito di
istruire ed educare.
S. Lucia
In alto a destra dell’arco, che divide trasversalmente la
chiesa, è posta S. Lucia.
Tra le mani tiene uno stiletto sul quale sono appoggiati due
occhi mentre la mano sinistra regge una palma.
Ora vi raccontiamo brevemente la sua storia…
Lucia ci puoi
raccontare la tua
storia?
Certamente. Vissi a Siracusa con
mio marito e mi dedicai all’aiuto
ai poveri. Ero cristiana e quindi
venni perseguita, processata e
interrogata. Il processo divenne
una disputa. Per aver difeso la
mia fede mi vennero tolti gli
occhi con un pugnale. Mi fecero
santa protettrice dei portatori di
malattie della vista.
S. Antonio
La stupenda immagine di Sant’Antonio si trova sul pilastro
destro della cappella di santa Caterina.
Il santo dalla lunga barba
bianca, indossa sul saio un
mantello nero.
Nella mano sinistra insieme a
un bastone a forma di T,
stringe un cordone al quale è
appesa una campana
d’argento.
Ai suoi piedi c’è un
porcellino.
La grossa conchiglia
architettonica, che il
Baschenis ha rappresentato
dietro alle sue spalle, dà
profondità al dipinto,
simulando una nicchia nella
quale S. Antonio si inserisce.
Viene ricordato il 17 gennaio.
“Con la mia campanella scaccio i demoni e proteggo dalle
malattie della pelle”
(Fuoco di S. Antonio)
Antonio ci puoi
raccontare la tua
storia?
Appartenevo ad una
famiglia
benestante,ma avevo
deciso di vivere
lavorando e pregando.
Un giorno guarii un
porcellino gravemente
malato che non mi ha
più abbandonato.
Con il suo aiuto riuscii
a entrare nell’inferno
per sottrarre ai demoni
il fuoco della vita.
S.Rocco
Rocco nacque in Francia a
Miontpellier e rimasto solo dopo
la morte dei genitori, distribuisce
tutti i suoi averi e parte in
pellegrinaggio per Roma.
In quegli anni però infuriava
un’epidemia di peste e Rocco
aiutando gli ammalati ne fu
contagiato.
Costretto ad abbandonare
l’ospedale si rifugia in un bosco
dove viene aiutato da un cane che
gli porta il pane tutti i giorni.
Guarisce miracolosamente ed è
per questo motivo che viene
invocato contro le malattie
contagiose e le ferite.
Nel quadro è vestito
elegantemente con il cappello
e il bastone da pellegrino.
Indossa un mantello e una
conchiglia tipica di chi intraprendeva pellegrinaggi in
luoghi sacri.
S. Sebastiano
L’ affresco di S. Sebastiano, dipinto da Gerolamo Colleoni, si
trova sulla parte destra della cappella di Santa Caterina.
E’ raffigurato legato all’ interno di una nicchia che dà un effetto
di profondità, vestito solo con una fascia bianca che gli copre
le parti intime e con il corpo attraversato dalle frecce.
Sebastiano ci
puoi
raccontare la
tua storia?
Sicuro. Nel 303 sotto
Diocleziano le persecuzioni
contro i cristiani erano molto
feroci. Io avevo intrapreso la
carriera militare, ero capitano
della guardia . Mi convertii al
Cristianesimo e per questo fui
condannato a morte a colpi di
frecce. Miracolosamente
guarii ma fui poi ucciso al
secondo tentativo.
S. Sebastiano è protettore dei sofferenti di malattie contagiose
e dei feriti.
I profeti
Il termine profeta deriva dal latino propheta e letteralmente vuol
dire “colui che parla davanti”.
I profeti sono uomini ispirati da Dio che hanno parlato in suo
nome e hanno preannunciato episodi dalla vita di Gesù. I più
importanti sono Amos, Isaia, Geremia, Giona, Salomone,
Giovanni Battista, re Davide, Mosè, Zaccaria, Malachia, Abdia e
Daniele. Cristoforo Baschenis li ha dipinti secondo alcune
caratteristiche e ognuno ha un messaggio da comunicare diverso
dagli altri. Le loro imprese sono narrate nell’ Antico Testamento.
Nella Bibbia la funzione del profeta, più che predicare, è di
ammonire il popolo di Israele che si è allontanato dal suo Dio.
Il profeta, nella storia, è l’ antagonista dialettico del re inteso
come personificazione del potere costituito e dominante che
impone la propria condotta.
Ecco alcune leggende raccontate dai rispettivi profeti:
La mia
leggenda racconta che
ero in grado di interpretare i
sogni, così i cortigiani invidiosi
mi fecero condannare. Mi
sottoposero a varie torture ma
miracolosamente rimasi in
vita, grazie al profeta Abacuc.”
La mia leggenda narra che
quando ero un giovane
pastore, uccisi il gigante
Golia lanciandogli con una
fionda dei sassi, liberando
così il mio popolo; così fui
consacrato re d’Israele.
La mia leggenda narra
che sono stato gettato
in mare e una balena
mi ha ingoiato; dopo
tre giorni sono stato
rigettato a riva.
Io ho liberato il popolo
ebreo dalla schiavitù del
faraone Ramses II. Ho
separato le acque del Mar
Rosso per far passare il mio
popolo dall’altra sponda e
ritornare nella Palestina.
S. Caterina
d’Alessandria
S. Caterina d’Alessandria visse
nel IV secolo d.C.
A causa della su profonda
cristianità l’imperatore
Massenzio la convocò per
distruggere la sua fede, ma fu
colpito dalla bellissima
ragazza. Più volte, Caterina,
rifiutò l’imperatore e per
questo motivo fu condannata
a morte. Quattro lame
avrebbero dovuto lacerarle le
carni, ma queste si
spezzarono e diventarono così simbolo di questa Santa.
L’imperatore Massenzio, infuriato,
decise di farla decapitare.
La leggenda si conclude con il
trasporto della Santa da parte
degli angeli in un monastero sul
monte Sinai. Poiché dal suo collo
al posto del sangue, sgorgò del
latte, S. Caterina d’Alessandria è
ricordata come portatrice delle
madri che allattano e dei
lavoratori.
Le storie di Maria
Le storie di Maria sono diciotto quadri riguardanti la sua
vita. Appaiono sulla prima campata della chiesa di
S. Bernardino
Ognuno di questi quadri
presenta una didascalia che
aiutava e aiuta a
comprendere meglio il
significato delle immagini
essendo destinate a un
pubblico per lo più non
acculturato.
Gli affreschi dedicati a
Maria occupano uno spazio
rilevante nella chiesa di S.
Bernardino perché è una
delle figure più care alla
devozione popolare, perché
è la chiesa che accoglie i
suoi fedeli
accompagnandoli ne
percorso verso Dio e perché
il giorno consacrato alla sua
nascita coincide con date
molto importanti della vita
del santo di Siena.
Qui S. Anna partorisce la Madonna
Iniziando dall’ alto a sinistra troviamo i primi tre riquadri che
ci parlano della storia dei genitori di Maria, rappresentando
con vivacità le scene i luoghi le emozioni e i gesti dei
personaggi rappresentati.
Nel quadro n. 4 e 5 si trova la descrizione della nascita di
Maria e la Presentazione al tempio.
Nel quadro n. 6 è raffigurata la Celebrazione del matrimonio di
Maria e Giuseppe secondo una fonte apocrifa.
Nel n.7 l’ angelo annuncia a Maria L’ incarnazione del verbo
mentre nel n. 8 viene raffigurata una delle scene più belle, La
Visitazione.
Nel riquadro n. 9 si inizia a parlare di Gesù con Il sogno di
Giuseppe, il Viaggio a Betlemme, La Natività, L’adorazione dei
Magi e infine La Circoncisione e La fuga in Egitto (vangeli
apocrifi).
Le sibille
Le Sibille sono veggenti che preannunciano gli eventi futuri e
spesso venivano consultate da Greci e Romani. Si trovano nel
primo arco e ognuna di loro ha il nome del luogo da cui
proviene. Spesso sono rappresentate con il capo coperto da un
turbante che ricorda un misterioso mondo lontano. Le più
importanti sono la Delfica e la Cumana.
Sono la più importante Sibilla
Italica. Questo perché ho
annunciato la nascita e la
caduta di Roma, ho ingannato
Tarquinio Prisco con i libri
sibillini e ho fatto innamorare
il dio Apollo.
Sono la più importante Sibilla
Greca perché ho annunciato la
passione e la morte di Cristo.
Delle volte vengo raffigurata
con la corona di spine. Si dice
che dopo la mia morte il mio
volto sia rimasto impresso su
una faccia della luna.
Le Sibille vestono come elegantissime dame.
I loro costumi presentano alcune varianti che si riscontrano
verso la metà del ‘500 circa. I capelli della Sibilla, così come
quelli degli altri personaggi femminili sono biondi e arricciati a
calamastro. I nomi di tutte e dodici le sibille sono: Persica,
Libica, Delfica, Cimmeria, Eritrea, Samia, Cumana,
Ellespontica, Frigia, Tiburtina, Europa e Agrippa.
Io sono la Sibilla Tiburtina.
Di me si dice che offrii nove
libri provenienti dalla Sibilla
Cumana a Tarquinio il
Superbo. Poiché il Re si
rifiutò di acquistarli, ne
distrussi tre e gli feci pagare
tutti i nove libri, compresi
quelli distrutti.
Io sono la Sibilla Eritrea. In
antichità profetizzai la caduta di
Troia e inoltre vissi per ben dieci
generazioni! Di me si dice anche
che la mia voce, dopo la mia
morte, si trasferì nelle radici della
terra e nelle viscere degli animali.
Profetizzo il Giudizio universale o
l’ Annunciazione.
Glossario
Vangeli apocrifi
I vangeli apocrifi sono testi religiosi che si riferiscono come
contenuto a Gesù. Il termine “apocrifo” deriva dal greco
“apòkryfos” (apò = da + kryfos = nascondere) poiché erano
libri di qualche apostolo o discepolo, che venivano esclusi dalla
pubblica lettura liturgica, in opposizione a quelli comuni,
pubblici e manifesti, in quanto ritenuti portatori di tradizioni
misteriose o segrete troppo profonde per essere comunicate a
tutti. Con l'espressione "vangeli apocrifi", vengono indicati
quei libri che sono stati esclusi dal canone della Bibbia
cristiano poiché ritenuti non autentici da parte della chiesa,
che ha accettato solo quelli di Marco, Matteo, Giovanni e Luca.
I vangeli apocrifi sono solitamente divisi in base a contenuto,
genere e ambiente d'origine.
Si ringrazia l’ associazione “Amici di S. Bernardino” per il
materiale fornito e la disponibilità.
Realizzato da:
Serena Ambrosini
Davide Mammana
Luca Artifoni
Mattia Marchesi
Giada Carminati
Davide marinaro
Greta Carrara
Matteo Mascolo
Sofia Cornago
Mirko Mazzoleni
Christian Cruciata
Giovanni Merola
Cristina De Petra
Leonardo Mezza
Andrea defendi
Fikret Osmani
Francesca Fornoni
Chiara Palloni
Michela Fornoni
Zoe Rigante
Luca Ghilardi
Angelica Salvi
Paola Giustranti
Federica Zanchi
Klaudia Kapcari
Francesco Zibetti
Classe 2°G- anno scolastico 2010/2011
Insegnante coordinatrice: Antonella Lodetti
Scuola secondaria Lallio Istituto comprensivo di Treviolo