Il regime dei contribuenti minimi e forfetario a confronto

Download Report

Transcript Il regime dei contribuenti minimi e forfetario a confronto

Il regime dei contribuenti minimi e forfetario a confronto
Data Articolo: 22 Luglio 2016
Autore Articolo: Giovanni Fanni
La Legge di Stabilità 2016 ha abrogato definitivamente il regime dei contribuenti minimi
trasferendo le agevolazioni fiscali nel nuovo regime forfetario. Vediamo quali sono le differenze
sostanziali tra i due regimi.
Come è noto, il regime forfetario è riservato alle persone fisiche che realizzano ricavi o
compensi inferiori a determinate soglie, variabili in relazione all’attività esercitata, e prevede la
determinazione del reddito con l’applicazione ai ricavi/compensi di un coefficiente di redditività.
Inizialmente, nella sua prima versione, tale regime appariva in linea generale meno conveniente
rispetto al regime dei contribuenti minimi. L’impossibilità di dedurre analiticamente costi e
spese, l’aliquota al 15% e le soglie di ricavi/compensi molto basse rendevano poco appetibile il
regime forfetario e molto rimpianto il vecchio regime dei minimi. Con le correzioni apportate in
corsa dalla Legge di Stabilità 2016, che hanno introdotto l’abbassamento dell’aliquota al 5% per i
forfetari start-up e l’innalzamento delle soglie dei ricavi/compensi per poter accedere e permanere
nel regime agevolato, la disparità di trattamento tra contribuenti minimi e nuovi forfetari è stata
eliminata.
I due regimi differiscono per alcuni aspetti sostanziali:
• l’imposta sostitutiva per i forfetari non rientranti nella categoria degli “start-up” é al 15%, mentre
nel vecchio regime dei minimi é al 5%;
Pagina 1/3 - www.fisco7.it
• nel regime dei minimi non era consentito avere collaboratori o dipendenti mentre nel forfetario
sì, nel limite di 5.000 euro;
• nel regime dei minimi la soglia di ricavi/compensi da non superare era genericamente di 30.000
euro, nel forfetario ci sono varie soglie in relazione al codice ATECO del contribuente;
• nel regime dei minimi nel caso di superamento del 50% di ricavi era prevista la fuoriuscita dal
regime agevolato nell’anno dello sforamento, mentre nel regime forfetario dall’anno successivo;
• il costo dei beni strumentali al lordo degli ammortamenti nel vecchio regime dei minimi non
doveva superare i 15.000 euro nel triennio, nel forfetario il limite è 20.000 al 31 dicembre di
ciascun anno;
• la durata del regime dei minimi era di cinque anni a meno che il contribuente non avesse ancora
compiuto i trentacinque anni di età, il nuovo regime forfetario è per sempre se si rispettano i
requisiti di ingresso.
Per facilità di lettura, si riporta una tabella riepilogativa che mette a confronto i due regimi fiscali
agevolati:
Pagina 2/3 - www.fisco7.it
Giovanni Fanni – Centro Studi CGN
http://giovannifanni.blogspot.com/
http://www.studiofanni.net/
Articoli Correlati
Come costituire un'Associazione Sportiva Dilettantistica
La deducibilità degli ammortamenti nel regime dei minimi
Acconti 2016 per i soggetti in regime forfetario
L’uscita dal regime forfetario: riflessi IVA
Pagina 3/3 - www.fisco7.it