Today@22 luglio 2016 - Staffetta Quotidiana

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Transcript Today@22 luglio 2016 - Staffetta Quotidiana

EDITORIALE
22 luglio 2016
Frodi e illegalità
minacciano il mercato
Intermediari e nuovi fornitori dilagano:
fenomeno effimero o è la nuova realtà?
Sono state due settimane particolarmente calde sul fronte dell’illegalità nella distribuzione carburanti. Il deposito costiero di Trieste è rimasto quasi completamente bloccato per diversi giorni
perché uno degli operatori che hanno scaricato prodotto non ha
pagato le accise. La situazione si è sbloccata da qualche giorno
ma il problema è tutt’altro che risolto.
Aspetti tecnici a parte, la questione va a toccare la natura stessa del
mercato dei carburanti, sottoposto da un paio di anni a una “torsione”
dovuta all’ingresso massiccio di intermediari e nuovi fornitori, che hanno scardinato rapporti commerciali (e spesso anche umani) consolidati
da anni, esasperando la concorrenza - spesso con metodi illegali - e
generando un generale clima di sospetto e sfiducia.
Tutto ruota intorno alle frodi Iva, una delle strade più battute da chi
cerca affari “facili”, vista l’incompletezza delle norme europee in materia. Nel caso dei carburanti i “furbi” sono attirati da alcune circostanze
dovute alla struttura e all’evoluzione del mercato italiano.
Il mercato a valle (quello dei punti vendita) è stato completamente liberalizzato, creando un aumento della domanda “svincolata” dai fornitori storici, mentre il “lungo” della raffinazione e il calo della domanda
hanno scatenato una competizione al ribasso, riducendo gli scrupoli
di chi si è trovato a far fronte a situazioni critiche. Una volta aperta la
breccia, l’effetto domino è stato praticamente inevitabile.
Rapporti di fornitura decennali interrotti improvvisamente, spesso per
inseguire il millesimo di differenza, al costo di compromettersi con operatori non qualificati, nel migliore dei casi. Tanto che, a parte la distruzione di valore, quello che sembra più pesare sul settore è lo sfilacciarsi
della fiducia reciproca.
Da un paio di anni a questa parte proliferano operatori che comprano e rivendono prodotti a sconto, grazie spesso all’evasione dell’Iva. E
che da qualche tempo si sono affacciati anche sulle altre articolazioni
della filiera, chi acquistando o affittando punti vendita, chi addirittura
importando prodotto via nave. Prodotto di provenienza est europea
(probabilmente di origine russa, ma qualcuno ipotizza anche Isis) che
viene “nazionalizzato” sulle maggiori basi italiane. E che attraverso il
tam tam del prezzo stracciato attira trasportatori da tutta Italia.
L’evoluzione della situazione costringe a porsi domande anche paradossali: si tratta di un nuovo mercato che progressivamente sostituirà
quello che conosciamo? Si tratta di un fenomeno effimero che, esattamente come è nato, si spegnerà grazie all’azione di repressione? O
si tratta di “sdoganare” qualche nuovo operatore che magari ha fatto
qualche errore di gioventù e che oggi si sta strutturando, acquisendo
professionalità e competenze.
(G.M.)
1
Sommario
Intervista
Dossier prezzi
Staffetta Prezzi rete
Focus illegalità
Le notizie degli ultimi
15 giorni
Staffetta prezzi
Focus gas e idrogeno
pag. 2
pag. 4
pag. 7
pag. 8
pag. 9
pag.12
pag.13
Pompe bianche,
occhio al prezzo
In questo numero di Today@
I prezzi praticati dalle pompe bianche sono
più bassi di quelli delle compagnie petrolifere? Il luogo comune, a un’analisi attenta,
non è del tutto confermato dai dati. Abbiamo confrontato l’andamento dei prezzi di
alcuni dei principali marchi “indipendenti”
con la media nazionale. E le sorprese non
mancano, almeno per quanto riguarda i
prezzi in self service.
Prezzi a parte, dedichiamo una spazio importante in questo numero alla questione
dell’illegalità dilagante nella distribuzione
carburanti, con i preziosi consigli dell’avvocato Benedetto Santacroce, un’analisi del
fenomeno qui in prima pagina e il punto
sulle iniziative parlamentari, con tre interrogazioni depositate in Senato.
Sul fronte mobilità alternativa l’attenzione
è sul “vecchio” gas auto (Gpl e metano),
su cui Assogasliquidi ha recentemente lanciato un allarme, e sull’eterna promessa
idrogeno, con la presentazione del Piano
strategico al 2030 che farà parte del recepimento della direttiva Dafi sui carburanti
alternativi. L’intervista riguarda proprio l’idrogeno, con Alberto Dossi, presidente del
Gruppo Sapio e del Comitato di indirizzo
strategico di Mobilità idrogeno Italia.
Completano il numero le rubriche Staffetta
Prezzi e Staffetta Prezzi Rete e il riepilogo
delle notizie degli ultimi 15 giorni.
INTERVISTA
Con l’idrogeno viaggiamo
verso il futuro
DAY 2
Alberto Dossi (foto), presidente Gruppo Sapio e Comitato di Indirizzo Strategico di Mobilità Idrogeno Italia,
DAY 3
illustra, in questa intervista realizzata da Oil&nonOil, il
graduale percorso di sviluppo, in Europa e in Italia, del
carburante “più pulito”. Nella prima fase di introduzione della tecnologia è fondamentale il ruolo delle flotAlberto Dossi
te di autobus, taxi, mezzi per consegna merci in ambito
urbano. Nella stazione di servizio di Bolzano Sud, l’idrogeno, prodotto da energia rinnovabile,
alimenta una flotta di 5 bus e 10 auto. Sullo sviluppo del carburante idrogeno investono case
automobilistiche, produttori di idrogeno e di fuel cell, operatori delle stazioni di rifornimento.
La maggior parte dei nostri lettori non ha confidenza con il “carburante idrogeno”. Ci presenta
brevemente il progetto “Mobilità
Idrogeno Italia” e ci aiuta a chiarire che parlare di mobilità a idrogeno non significa parlare di un
futuro lontano?
Oggi il settore della mobilità a idrogeno sta conoscendo una fase di
sviluppo nelle regioni più avanzate
dell’Europa e del mondo e la percezione che l’idrogeno sia solo il vettore
energetico di un futuro ancora molto
lontano nel tempo è errata. I tempi
per questa tecnologia, e per dare un
indirizzo di innovazione allo sviluppo
industriale del Paese in questo settore, sono maturi. La propulsione ad
idrogeno rappresenta una naturale
evoluzione della mobilità elettrica e
i veicoli elettrici a fuel cell sono una
realtà, con produzione di modelli di
serie e piani per predisporre la rete di
infrastrutture per il rifornimento.
2
L’Italia ha accolto la sfida lanciata dalla Direttiva 2014/94/UE che chiede
agli Stati membri di presentare alla
Commissione Europea i quadri strategici nazionali per la realizzazione
di infrastrutture di rifornimento di
combustibili alternativi, scegliendo
di includere tra questi l’idrogeno e
ponendo così le basi per aumentare
la competitività delle nostre imprese,
dare una spinta verso l’innovazione e
generare crescita economica, limitando al contempo le emissioni di anidride carbonica.
Mobilità Idrogeno Italia (MH2IT), che
riunisce i principali portatori d’interesse del settore idrogeno, su incarico del
MISE ha affiancato, negli ultimi mesi,
le autorità competenti nella redazione
di una proposta di Piano nazionale
per la mobilità ad idrogeno che il
Governo presenterà entro novembre
alla Commissione Europea.
Credo che sia necessario anche
spiegare in termini semplici la
differenza tra auto alimentate a
idrogeno e auto a idrogeno con
celle a combustibile? Quale soluzione stanno adottando le case
automobilistiche?
Possiamo distinguere due tipologie
di veicoli: ci sono le auto con motori tradizionali a combustione interna
alimentate con idrogeno o con una
miscela di idrogeno e altri combustibili, in genere gas naturale, e le auto
a celle a combustibile, che utilizzano
motori elettrici, alimentati dalla corrente elettrica generata dalla reazione elettrochimica dell’idrogeno stoccato nel serbatoio della vettura con
l’ossigeno presente nell’aria, all’interno delle pile - celle - a combustibile
di cui sono dotate. Per quanto molto più pulite rispetto a qualsiasi altra
vettura tradizionale, quelle con motore a combustione interna, quando
alimentate con idrogeno miscelato
ad altri combustibili, rilasciano comunque gas serra e altri composti derivanti dal processo di combustione,
mentre le FCEV (fuel cell electric vehicle) rilasciano nell’atmosfera esclusivamente vapore acqueo.
A causa di alcuni limiti tecnici, le
case automobilistiche hanno invece
abbandonato la strada della combustione interna a idrogeno puro,
scegliendo di integrare nei loro piani strategici di sviluppo la tecnologia
delle fuel cell a idrogeno. I più importanti produttori di auto investono in
ricerca e sviluppo in questo settore da
oltre vent’anni e, in particolar modo i
costruttori asiatici, hanno già veicoli
di serie a disposizione dei loro clienti.
Un ultimo chiarimento per rimuovere alcune riserve: l’utilizzo
dell’idrogeno comporta rischi?
Lo sviluppo della mobilità a idrogeno e fuel cell è oggetto di un intenso
lavoro di standardizzazione a livello
internazionale tant’è che ISO, l’organismo internazionale di standardizzazione, ha deciso di sviluppare un intero pacchetto di standard che coprano
tutti gli aspetti - tecnici e di sicurezza
- riguardanti il rifornimento dei veicoli
elettrici a fuel cell alimentati a idrogeno. Un tipo di approccio seguito proprio per assicurare il massimo livello
di sicurezza in tutto il sistema: dai
serbatoi che contengono l’idrogeno
compresso alle singole componenti
delle stazioni di rifornimento.
Infine è importante sottolineare che
l’idrogeno è sicuro come qualsiasi altro carburante che alimenta i veicoli.
Anzi, in caso di rilascio o di perdita,
l’idrogeno, che è la sostanza (gas) più
leggera al mondo, si disperde assai
rapidamente in aria, rendendo difficile l’innesco, al contrario di carburanti
liquidi o gas pesanti che tendono invece ad accumularsi al suolo.
Ci sono stazioni di rifornimento in
Italia? Quante saranno attive fra
dieci anni?
Esistono già alcune stazioni di rifornimento sul nostro territorio nazionale,
la maggior parte private, collocate
all’interno di poli di ricerca o di società di trasporto pubbliche.
La prima pubblica in Italia è stata realizzata dal Gruppo Sapio nell’ambito del progetto europeo Zeroregio, poi purtroppo
dismessa al termine della sperimentazione. L’unica stazione pubblica esistente,
operativa, è stata installata all’incirca un
anno fa nella stazione di servizio Bolzano
Sud dell’autostrada del Brennero ed è in
grado di produrre idrogeno da energia
rinnovabile. Attualmente rifornisce una
flotta di 5 bus e 10 auto.
Tra dieci anni… be’, la diffusione
delle vetture a idrogeno e di conseguenza delle stazioni di rifornimento
è un dato di fatto e, già nel breve
periodo, assisteremo al loro capillare inserimento sul mercato, ma per
conoscere i numeri esatti bisognerà
aspettare il mese di luglio, quando
presenteremo pubblicamente il Piano
Strategico Nazionale.
Qual è il quadro europeo?
3
In Europa, dove si contano circa 200
veicoli elettrici a fuel cell alimentati a
idrogeno tra autovetture e autobus,
la Germania è il Paese che ha investito di più sulla mobilità a idrogeno
e conta di avere fino a 1.000 punti
di rifornimento entro il 2030. Il Regno Unito, in cui sono stati sviluppati progetti ugualmente ambiziosi ha
l’obiettivo di realizzare fino a 1.100
punti di rifornimento. Altri Paesi europei in cui piani per le infrastrutture di
rifornimento a idrogeno sono già stati
adottati, o stanno per essere adottati,
sono Francia, Svezia, Danimarca, Norvegia, Svizzera, Austria, Paesi Bassi,
Polonia, Belgio, Finlandia, Lettonia.
Che forza hanno la ricerca e l’industria nazionali?
Credo che Mobilità Idrogeno Italia sia
l’esempio concreto di quale può essere il frutto della concertazione tra
più soggetti che mettono a disposizione le loro competenza per un fine
comune. La partecipazione ai tavoli di
lavoro di questa iniziativa, l’interesse
manifestato e l’impegno profuso da
tutti i componenti di questa iniziativa
mettono le basi per un forte stimolo
alla crescita economica e all’occupazione italiana per gli anni a venire.
Entro il 18 novembre di quest’anno
il governo deve presentare i quadri
strategici per le infrastrutture di rifornimento di carburanti alternativi. Quale contributo sta fornendo
il Comitato di indirizzo strategico?
Il Comitato di Indirizzo Strategico, che
ho l’onore di presiedere e che guida il
progetto Mobilità Idrogeno Italia, ha
contribuito alla stesura della bozza del
Piano Nazionale di sviluppo delle infrastrutture per il rifornimento di veicoli a
idrogeno a celle a combustibile.
Il Piano illustra nel dettaglio dove,
come e quando realizzare un numero adeguato di infrastrutture di rifornimento di idrogeno per il trasporto
su gomma (autovetture e autobus)
e, date le prospettive di interesse,
quantifica anche i finanziamenti necessari allo sviluppo del trasporto
merci, ferroviario, marittimo e di carrelli elevatori, fino al 2050.
Da dove occorre partire per iniziare a creare una rete?
La bozza di piano che abbiamo elaborato ha previsto tutte le modalità
operative attualmente conosciute circa
le possibilità di produzione e traspor-
to dell’idrogeno, privilegiando quelle
più adatte alla fase di sviluppo e diffuDAY 2
sione dei veicoli nel tempo e quindi
economicamente più vantaggiose. È
innegabile però che gli investimenti, soprattutto per le infrastrutture,
sono cospicui e che i finanziamenti
DAY 3
pubblici sono necessari per coprirne
una parte.
D’altro canto il momento storico, in
considerazione dell’elevata sensibilizzazione sui temi ambientali e delle
stringenti direttive europee riguardo
ai cambiamenti climatici, è sicuramente quello più indicato per iniziare
il percorso di transizione energetica.
Nella prima fase di introduzione della tecnologia giocheranno un ruolo
fondamentale le captive fleets - flotte di autobus, taxi, mezzi per consegna merci - in ambito urbano. Saranno queste il punto di partenza per la
diffusione su vasta scala della mobilità a idrogeno nel trasporto di massa.
Quale figura di imprenditore sta
investendo nelle reti estere?
Con modalità e tipologia di investimenti differenti, ma sicuramente
tutti i soggetti che ruotano intorno a
questo tipo di mobilità: le case automobilistiche, i produttori di idrogeno
e quelli di fuel cell, gli operatori delle
stazioni di rifornimento.
Occorre ribadire però che i finanziamenti pubblici sono fondamentali in questa
prima fase ed esiste una Joint Undertaking dedicata all’idrogeno nell’ambito
del Programma Quadro europeo per la
Ricerca e l’Innovazione Horizon 2020
con consistenti fondi a disposizione.
A questi si possono aggiungere finanziamenti nazionali, diretti o sotto forma di incentivi, come nel caso
della Germania con il suo NIP (National Innovation Programme Hydrogen and Fuel Cell Technology) che
nasce nel 2006 da un’alleanza strategica tra Governo, industria e ricerca per garantire il continuo sviluppo
di idrogeno e fuel cell per la mobilità sostenibile e l’implementazione
su larga scala delle infrastrutture di
rifornimento.
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Pompe bianche
Media nazionale
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Media nazionale
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Media nazionale
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Costantin
1,1
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Dossier prezzi
Non tutti i marchi indipendenti praticano le stesse
politiche di prezzo. Ce ne sono di più o meno
aggressivi, alcuni addirittura, in media, praticano
prezzi più alti rispetto alla media nazionale di tutti
15/06/15
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euro/litro
L’andamento nell’ultimo anno dei sette marchi
con più punti vendita “iscritti” nel database
dell’Osservaprezzi in confronto alla media
nazionale
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euro/litro
Pompe bianche
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Pompe bianche
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SP Energia Siciliana
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Costantin
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euro/litro
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euro/litro
Un’analisi dei prezzi
delle pompe bianche
Retitalia
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Retitalia
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Media nazionale
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Media nazionale
i punti vendita censiti dall’Osservatorio prezzi del ministero
dello Sviluppo economico (poco meno di 20mila).
I grafici di queste pagine rappresentano l’andamento dei
prezzi medi del gasolio in modalità self service dal primo
giugno del 2015 al 6 luglio del 2016. Abbiamo preso in
considerazione i marchi che hanno oltre 50 punti vendita
censiti nella banca dati dell’Oservaprezzi.
Per quattro marchi (Giap, SP Energia Siciliana, San Marco
Petroli e Retitalia) la media dei prezzi risulta più alta di quella
nazionale. Per due (Costantin ed Ego) risulta più bassa sia
della media nazionale che della media generale delle pompe
bianche, mentre per uno (Enerpetroli) è sostanzialmente
allineata al livello delle pompe bianche (e leggermente più
bassa rispetto alla media nazionale).
Se può sorprendere il fatto che quattro dei maggiori
marchi indipendenti pratichino prezzi superiori alla media
nazionale, c’è tuttavia da ricordare che la differenza diventa
marcata – e di segno opposto - se si considerano le vendite
in modalità servito. Il sovrapprezzo del servito per le pompe
bianche è infatti in media di circa tre centesimi al litro,
mentre per le compagnie petrolifere può spingersi fino a
venti centesimi.
È proprio questa la differenza fondamentale tra i marchi
delle società petrolifere integrate e quelli “indipendenti”:
il prezzo del servizio. Una tendenza inaugurata da Eni con
l’Iperself e che proprio il Cane a sei zampe sta portando alle
DAY 2
estreme conseguenze, con lo “sconto” che è ormai arrivato
a una media di 14 centesimi al litro.
In coda pubblichiamo tre grafici che illustrano il numero
dei punti vendita registrati all’Osservaprezzi per i marchi
con più di 10 impianti. Si tratta in tutto di 44 marchi
(più
DAY
3
la categoria indistinta delle “pompe bianche”) per circa
19.700 punti vendita. Ci sono poi altri 74 marchi con meno
di nove punti vendita ciascuno registrati nella banca dati
del ministero per un totale di 260 punti vendita. Sono 24 i
marchi che risultano presenti su un solo punto vendita.
Moltissimi tuttavia risultano essere i punti vendita per i
quali non è ancora stato indicato il marchio. La categoria
indistinta “pompe bianche” conta infatti ancora oltre 2.800
impianti. Molti magari saranno veramente “bianchi”, cioè
del tutto privi di insegne. Per tanti altri tuttavia si tratterà
semplicemente della mancata comunicazione da parte del
gestore. Anche perché mancano all’appello ancora molti
marchi importanti come quello della grande distribuzione
Simply.
(G.M.)
I punti vendita delle compagnie registrati
all'Osservaprezzi
I marchi "indipendenti" con oltre 50 punti vendita registrati
all'Osservaprezzi
4.500
4.000
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
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250
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150
100
50
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Numero punti vendita
I marchi indipendenti con 10 o più punti vendita registrati all'Osservaprezzi
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35
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DAY 2
DAY 3
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QUOTIDIANA – QUOTIDIANO DELLE FONTI DI ENERGIA
Staf
fetta Prezzi Rete
Staffetta
DAY 2
ezzi praticati – medie nazionali (€/lt) Tabella 4 - I pr
Prezzi
Tabella 1 - Pr
ezzi praticati in autostrada (€/lt)
prezzi
Agip Eni 1,449
Gasolio
Self Servito
Gpl
Metano
(€/kg)
Dal
1,305
1,452
0,554
0,990
-0,009
-0,006
-0,006
+0,002
—
1,465
1,600
1,307
1,447
0,543
0,993
Esso
-0,008
-0,009
-0,002
-0,002
+0,000
+0,002
1,460
1,554
1,303
1,395
0,551
0,969
Ies
-0,008
-0,010
-0,003
-0,005
+0,001
-0,012
1,463
1,498
1,321
1,350
0,597
0,978
+0,003
+0,012
-0,003
+0,011
+0,034
-0,001
Lukoil
1,433
1,583
1,271
1,435
0,549
1,044
+0,000
-0,005
-0,003
-0,010
+0,008
+0,072
1,452
1,626
1,300
1,479
0,545
0,987
-0,007
-0,010
-0,004
-0,005
-0,001
—
1,433
1,477
1,282
1,330
0,521
0,968
1,400
-0,014
-0,014
-0,008
-0,008
+0,002
+0,001
1,300
1,527
1,608
1,370
1,456
0,575
1,036
1,200
-0,012
-0,013
-0,004
-0,004
+0,009
+0,000
1,468
1,521
1,321
1,376
0,535
0,997
1,100
-0,010
-0,005
-0,005
-0,003
-0,005
-0,004
1,000
1,566
1,319
1,421
0,549
0,979
-0,008
-0,002
+0,001
-0,001
+0,001
Shell
Tamoil
TotalErg 1,472
-0,009
Nota: medie nazionali al 19 luglio, variazioni rispetto al 12/7.
ezzi self praticati nelle Regioni (€/lt)*
Prezzi
Tabella 3 - Pr
Benzina
Gasolio
Gpl
1,437
1,491
1,507
1,495
1,472
1,434
1,451
1,472
1,506
1,442
1,458
1,510
1,472
1,444
1,443
1,460
1,440
1,478
1,457
1,486
1,422
1,293
1,342
1,370
1,319
1,295
1,295
1,326
1,297
1,312
1,305
1,291
1,335
1,301
1,296
1,305
1,315
1,297
1,344
1,308
1,338
1,282
0,551
0,565
0,573
0,604
0,515
0,519
0,528
0,537
0,597
0,528
0,573
0,562
0,525
0,560
0,611
0,600
0,535
0,565
0,584
0,596
0,506
Metano
(€/kg)
Benzina
10/6
17/6
7/7
9/7
– 0,015
– 0,010
– 0,005
– 0,010
0,020
Gasolio
1,647
1,637
1,632
1,622
—
– 0,010
—
—
Gpl
1,486
1,476
1,476
1,476
—
—
—
—
0,571
0,571
0,571
0,571
(*) Prezzi consigliati in modalità servito calcolati dalla Staffetta.
Sei mesi di variazioni Eni
1,700
1,600
1,500
Benzina
1/1
Repsol
0,028
ezzi Eni (€/lt)*
prezzi
Tabella 6 - Le variazioni dei pr
1,589
Q8
0,111
Nota: media settimanale rispetto alle medie delle compagnie.
-0,006
Api-Ip
0,028
(€/kg)
Gasolio
8/7
Benzina
Self Servito
0,103
Metano
1/7
ezzi praticati per compagnia (€/lt)
Prezzi
Tabella 2 - Pr
0,025
Gpl
Margini lor
di benzina(€/lt)
lordi
0 ,1 7 0
M e d ia 1 2 m e s i
0 ,1 5 0
0 ,1 3 0
0 ,1 1 0
7
Nota: prezzi al 19 luglio. (*) Gpl e metano solo servito.
(•) addizionale sulla benzina di 3,1 cent (Iva inclusa); (••) addizionale di 2,4 cent (Iva inclusa); (•••) addizionale di 6,1 cent (Iva inclusa).
18/7
4/7
6/6
20/6
23/5
9/5
25/4
11/4
28/3
14/3
29/2
1/2
15/2
18/1
4/1
21/12
7/12
9/11
23/11
26/10
12/10
28/9
14/9
31/8
17/8
3/8
6/7
20/7
22/6
8/6
25/5
0 ,0 9 0
Margini lor
di gasolio (€/lt)
lordi
0 ,1 9 0
M e d ia 1 2 m e si
0 ,1 7 0
0 ,1 5 0
0 ,1 3 0
0 ,1 1 0
18/7
4/7
6/6
20/6
23/5
9/5
25/4
11/4
28/3
14/3
29/2
1/2
15/2
18/1
4/1
21/12
7/12
23/11
9/11
26/10
12/10
28/9
14/9
31/8
17/8
3/8
6/7
20/7
22/6
0 ,0 9 0
8/6
0,954
0,988
1,026
1,043
0,969
0,968
0,976
1,035
0,986
0,973
0,947
0,959
0,977
0,975
1,035
1,016
1,027
0,986
0,989
0,961
25/5
Abruzzo
Basilicata
Bolzano
Calabria*
Campania*
Emilia-R.
Friuli-V
.G.
Friuli-V.G.
Lazio*
Liguria***
Lombardia
Marche**
Molise*
Piemonte*
Puglia
Sardegna
Sicilia
Toscana
Trento
Umbria
Valle d’A.
Veneto
Tabella 7 - Riferimenti
€/1000 lt
Benzina
“Prezzo Italia” dell’18/7
- con imposte
- al netto di accisa e Iva
- accisa
- Iva
Quotazione Cif Med del 19/7
Indicazioni per il 20/7
1.448,71
459,07
728,40
261,24
308,23
–1
Gasolio
1.303,79
451,28
617,40
235,11
315,10
+5
Gpl
563,32
314,47
147,27
101,58
—
—
Fonte: elaborazioni Staffetta su dati Osservaprezzi - ministero dello
Sviluppo economico, “prezzi Italia” e dati di mercato.
E’ vietata la copia, la riproduzione anche parziale o la diffusione con qualsiasi mezzo del presente documento.
© RIP Srl – Tutti i diritti riservati Legge n°663 del 22/4/1941. Protezione del diritto d’autore ed altri diritti connessi al suo esercizio.
Media
Gasolio
Self Servito
24/6
Nota: medie settimanali nel periodo 13 - 19 luglio,
variazioni rispetto alla rilevazione precedente.
Benzina
Self Servito
17/6
-0,002
3/6
0,969
+0,001
10/6
0,988
—
Tabella 5 - Lo “sconto” pompe bianche (€/lt)
27/5
0,979
(€/kg)
1,057 DAY 3
0,639
20/5
-0,000
6/5
0,520
+0,001
(€/kg)
13/5
0,548
+0,001
29/4
Metano
0,539
Metano
Nota: medie settimanali nel periodo 13 - 19 luglio.
22/4
-0,004
8/4
1,321
-0,005
Gpl
1,570
15/4
1,281
-0,002
1,436
1/4
1,432
-0,003
1,716
25/3
1,309
-0,002
Gasolio
Self Servito
18/3
1,406
-0,003
1,583
4/3
1,304
Media
11/3
-0,009
26/2
1,476
-0,010
19/2
1,436
-0,011
5/2
1,579
-0,011
12/2
1,461
-0,010
29/1
Gpl
1,555
-0,010
22/1
Gasolio
Benzina
Self Servito
Pompe Bianche
Self
Servito
8/1
Benzina 1,456
Compagnie
Self Servito
15/1
Media
Self Servito
Illegalità, come evitare di essere coinvolti
FOCUS
L’intervento del prof. Benedetto Santacroce all’assemblea di Assopetroli
Come difendersi dalle frodi in materia di accise e di Iva
o, meglio, come prevenire i rischi di essere coinvolti
indirettamente, e spesso inavvertitamente, in operazioni illegali nella movimentazione e nel commercio
di prodotti petroliferi restando alla fine con il cerino in
mano. è il tema, quanto mai attuale, affrontato il 13
luglio a Roma in chiusura della parte pubblica dell’assemblea di Assopetroli Assoenergia dal prof. Benedetto Santacroce dello studio spf (Santacroce Procida
Fruscione), tracciando un percorso di legalità e di best practice
in grado di tutelare i rivenditori onesti perché, ha detto, “se si
incappa nella frode i danni sono enormi”.
Partendo dall’illustrazione di una serie di profili di rischio e di
frodi proprie del settore petrolifero. Una casistica molto ampia che va dalla proliferazione di operatori (depositi fiscali/
destinatari registrati) in regime fiscale sospensivo (quello cioè
applicabile alla fabbricazione, alla trasformazione ed alla circolazione dei prodotti soggetti ad accisa fino al momento della
sua esigibilità o del verificarsi di una causa estintiva del debito di imposta); all’ingresso nel mercato di operatori e trader
sconosciuti (dal momento che per la commercializzazione non
ci sono oneri di identificazione); alle deviazioni di flusso nei
trasferimenti intracomunitari (ipotesi di c.d. dirottamento); alle
false dichiarazioni di intento in tema di accise/Iva (salto dell’imposta e solidarietà); a usi esenti e agevolati (distrazione di merci
e impieghi a tassazioni piena); all’esenzione del pagamento di
accise/iva per bunkeraggi di navi e aerei; alle frodi carosello in
materia di Iva (salto di imposta con trader e soggetti non conosciuti); alle fatture per operazioni soggettivamente inesistenti
ai fini Iva.
Per arrivare ad impostare una gestione sicura dei movimenti
di prodotti petroliferi da parte degli “operatori affidabili”, che
DAY 2
preveda in partenza una serie di dichiarazioni di intento del
cliente al fornitore, insieme all’attestato di presentazione del
documento al Fisco, e di verifica del documento da parte del
DAY 3
fornitore anche accedendo al sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate. Tenuto conto che, nell’ipotesi che il cliente
non abbia i requisiti di “esportatore abituale”, in caso di frode
è il fornitore ad essere chiamato in causa quale responsabile
per l’Iva non pagata, con contestazione delle relative sanzioni.
Dichiarazioni di intento che devono essere accompagnate da
una serie di controlli e di verifiche su: VIES, operatività, compatibilità ammontare, Dossier Cerved, oggetto sociale, credenziali dei soggetti rappresentanti del cliente, luogo di destinazione
delle merci. Una procedura non certo semplice che, per essere
efficace, presuppone, risposte in termini di tutela fiscale, vale
a dire una corretta applicazione dei processi dichiarativi sotto il profilo della competenza e del know how e una corretta
gestione dei processi documentali sotto il profilo della tutela
e della completezza della documentazione, della routine di
controllo e delle procedure. E risposte altresì in termini di tutela contro la concorrenza sleale, che significa la preventiva
predisposizione di una affidabilità soggettiva, sotto il profilo
della trasparenza e della premialità, sia degli operatori noti e/o
registrati e/o qualificati con standard minimi per depositi fiscali,
destinatari e mittenti registrati e per trader e operatori commerciali (identificativo Iva e accise), sia degli operatori certificati
con audit per beneficiare di procedure più snelle (riduzioni ed
esoneri di garanzie, minori verifiche mirate, riduzione delle ipotesi di solidarietà, procedure di tutela certificate ed approvate
dall’autorità per evitare rischio di frodi da parte dei clienti, ecc).
Tutte pratiche piuttosto complicate che però, come ha detto il
prof. Santacroce, sono in grado di ridurre i rischi e di mettere al
riparo gli operatori onesti dagli attacchi della criminalità.
Tre interrogazioni sul tema in Senato
Da Movimento 5 Stelle, Area Popolare e Partito Democratico
La questione dell’illegalità nella distribuzione dei carburanti è arrivata all’attenzione del Parlamento. Nell’ultimo mese
sono state presentate in Senato ben tre
interrogazioni sul tema. La prima risale
al 22 giugno ed è stata presentata dal
Movimento 5 Stelle (primo firmatario
il senatore Gianni Girotto) al ministero
dell’Economia. L’interrogazione cita il recente articolo pubblicato dal Sole 24 Ore
e l’intervista al colonnello della Guardia
di finanza Gianluca Campana rilasciato
lo scorso dicembre alla Staffetta.
Il 29 giugno ne è arrivata una seconda,
8
indirizzata al ministro dell’Economia e
a quello dello Sviluppo economico e
firmata dei senatori di Area Popolare
Marinello, Gualdani, Dalla Tor e Torrisi.
Nell’interrogazione i senatori chiedono
“se non sia opportuno superare il regime transitorio per l’Iva, prevedendo un
sistema fiscale che determini la tassazione nel Paese di origine, esattamente
come avviene per le persone fisiche”
e “se non sia necessario creare una
sorta di direzione nazionale antifrode
sulle accise, ossia un gruppo di lavoro
nazionale, specializzato nella specifica
materia, che faccia analisi sul fabbisogno e sui consumi effettivi finali di petrolio, sulla fenomenologia delle frodi,
che faccia rete e condivisione di risorse
e poi agisca con efficacia sull’intero
territorio nazionale”.
Infine è arrivato la scorsa settimana il
PD con la senatrice Daniela Valentini,
componente della commissione Difesa, che chiede lumi anche sugli aspetti
di sicurezza nazionale, considerato anche il traffico di petrolio e derivati provenienti da territori in mano a gruppi
terroristici internazionali.
Le notizie degli ultimi 15 giorni*
NEWS
Rete carburanti
Autostrade, assegnate aree di servizio A4
Partono le assegnazioni dei primi lotti di aree di servizio
sulle autostrade italiane. La società che gestisce
l’autostrada A4 Brescia Verona Vicenza Padova ha infatti
assegnato 12 dei 14 lotti per la distribuzione carburanti
e tutti i nove lotti per il servizio di ristorazione. Quanto al
servizio di distribuzione di carbolubrificanti, cinque aree
sono andate a Eni (due in meno rispetto al precedente
periodo di concessione), 3 a TotalErg (una in meno),
due a Esso (una in meno), una ad Api (non ne aveva nessuna)
e una a Tamoil. Le gare per le due aree di servizio Postumia sud
e Postumia nord sono andate deserte e, comunica la società, è
attualmente in corso la procedura negoziata. (6/7)
Nuovo punto vendita per Butangas
ButanGas ha inaugurato un nuovo punto vendita carburanti
multifuel a Bagnolo San Vito, nei pressi del Mantova Outlet
Village, all’uscita dell’autostrada del Brennero “Mantova Sud”.
Salgono così a 30 i distributori sia di proprietà che convenzionati,
in vista, si legge in una nota, di “altri nuovi grandi progetti a
breve in materia di autotrazione”. (14/7)
Mobilità alternativa
Mobilità sostenibile, il piano per Roma Capitale
Un piano da 33 milioni in tre anni che comprende un “Accordo di
Programma per la mobilità sostenibile integrata”, un “Documento
strategico”, uno “Schema di convenzione operativa/contratto”
e un “Quadro di riferimento dell’efficacia dell’attuazione”. È il
contenuto dell’accordo firmato lo scorso 14 giugno tra la Regine
Lazio e Roma Capitale. Tra gli stanziamenti previsti, 20 milioni per
l’acquisto di almeno 65 nuovi autobus a metano. (5/7)
Metano auto, il problema del calo di pressione
Alla vigilia dell’approvazione della direttiva sui carburanti
alternativi (che punta molto sul metano compresso e liquido),
molti distributori di metano auto si trovano ad affrontare
un problema spinoso: entro il prossimo primo ottobre Snam
ridurrà la pressione del gas in alcune delle proprie condotte
per sostituire alcune tubazioni. Un intervento che secondo gli
operatori della distribuzione del metano auto mette a rischio
la funzionalità degli erogatori e costringendoli, nel migliore dei
casi, a importanti interventi di modifica dei compressori.
La questione, che per ora riguarda 59 punti vendita nel centro
Italia, è stata affrontata lo scorso 24 giugno in una riunione
al ministero dello Sviluppo economico, presenti il direttore
generale Gilberto Dialuce e i rappresentanti di Snam, Assopetroli,
Federmetano e Assogasmetano, che non ha portato però ad
alcuna decisione. (6/7)
Carburanti alternativi, si allungano i tempi per il dlgs
9
Sembrava ormai una questione di giorni, invece ci vorrà
probabilmente tutto il mese di luglio per avere il primo via libera
in Consiglio dei ministri al decreto legislativo di recepimento
DAY 2
della direttiva Dafi 2014/94 sui carburanti alternativi, molto
atteso dal settore. La chiusura del testo era prevista per il mese
di giugno, in modo da consentire al Parlamento di esprimere i
pareri prescritti e avere l’approvazione definitiva entro il termine
del 18 novembre. Il direttore generale del ministero dello Sviluppo
DAY 3
economico, Gilberto Dialuce, interpellato dalla Staffetta a margine
dell’assemblea UP lo scorso 22 maggio, aveva confermato che per
quanto di sua competenza il testo era pronto.
Il 6 luglio il provvedimento è stato al centro di una riunione
tecnica di lato livello delle amministrazioni coinvolte: oltre
alla Presidenza del Consiglio e al capofila ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, hanno partecipato i ministeri dello
Sviluppo economico, dell’Ambiente, dell’Economia, dell’Interno,
degli Esteri e della Giustizia, con l’aggiunta di rappresentanti
dell’Agenzia delle Dogane.
Al temine della riunione si è deciso di raccogliere osservazioni
scritte sul testo entro il 15 luglio, soprattutto perché le
amministrazioni finanziarie vogliono assicurarsi che le disposizioni
non comportino alcun impatto sui conti pubblici. (7/7)
Nuova Sen, Free: mobilità elettrica al centro
Si scaldano i motori per l’aggiornamento della Sen, la Strategia
energetica nazionale approvata nel 2013 dal governo Monti,
dopo gli annunci di diversi esponenti di Governo e maggioranza.
L’8 luglio il Coordinamento Free ha presentato a Roma il
documento “Spunti per una nuova Strategia energetica
nazionale 2030-2050. Centrale il ruolo della mobilità elettrica.
Il documento di Free sottolinea come sia “significativo che la
Norvegia, insieme all’Olanda, stia discutendo la possibilità di
consentire la vendita di sole auto elettriche a partire dal 2025;
e che in India e in Germania si stia valutando lo stesso obiettivo
al 2030. Il governo dovrebbe stimolare una rapida diffusione
della mobilità elettrica in grado di consentire al nostro paese di
raggiungere fra 10 anni i livelli di vendita che si riscontrano oggi
dalla Norvegia (30% del mercato) e fra 15 anni una quota del
venduto pari al 60% del totale. (8/7)
Mobilità a idrogeno, ecco la strategia italiana
Dopo l’aggiornamento del piano per la mobilità elettrica e la
strategia sul Gnl, si aggiunge un altro tassello alla definizione
del decreto legislativo di recepimento della direttiva Dafi sui
carburanti alternativi. Lo scorso 8 luglio è stata infatti presentata
a Catania la proposta di Piano nazionale per la mobilità a
idrogeno, messa a punto da MH2IT, che sarà tra gli allegati
del decreto legislativo e servirà a stabilire gli obiettivi minimi di
diffusione delle infrastrutture di rifornimento.
La strategia prevede un parco circolante a metano di 27mila
auto in Italia entro il 2025 e di 8,5 milioni al 2050 (il 20% del
parco circolante), affiancate da 23mila autobus. Per garantire
il rifornimento serviranno 20 stazioni di rifornimento al 2020
(10 per veicoli leggeri e 10 per quelli pesanti) e 197 al 2025
(141 per veicoli leggeri), prevalentemente in città già attive nella
sperimentazione del trasporto a idrogeno e con un alto numero
di residenti, con una previsione di oltre 5.000 al 2050. (8/7)
Assogasliquidi, allarme sul futuro dell’auto a gas
Allarme per la mobilità a gas, che rischia di essere “schiacciata”
dall’elettrico e accomunata a benzina e diesel. Questo uno dei
punti centrali dell’intervento di Francesco Franchi, presidente
di Assogasliquidi, in occasione dell’assemblea associativa del
12 luglio. Sono in calo le conversioni (-13,1% rispetto al 2014,
anche se inferiore rispetto al -23% fatto registrare nel 2014) e
le immatricolazioni di auto a Gpl (-2,3% rispetto al 2014, con
un -19,5% nei primi 5 mesi 2016), dovute essenzialmente al
basso prezzo dei carburanti liquidi. La quota del Gpl sul totale
delle immatricolazioni è passata dal 9,1% del 2014 al 7,6% del
2015, quella del metano dal 5,3% al 4%, mentre sono stabili
le immatricolazioni di auto ibride ed elettriche (rispettivamente
pari all’1,6% e allo 0,1%) ed è cresciuta la quota di quelle a
benzina e diesel, passate rispettivamente dal 28,8% del 2014
al 31,1% del 2015 e dal 55,1% al 55,6%. Il rischio, sottolinea
Franchi, è che “i carburanti gassosi siano schiacciati da una
visione superficiale del mercato automobilistico che veda i veicoli
elettrici da una parte e il resto delle tecnologie accomunate in
modo indistinguibile dall’altra”, anche se “si è rivelata lontana
dal vero la tesi che, con i nuovi standard ecologici Euro 6, tutte
le tecnologie, a prescindere del carburante utilizzato, siano
indistinguibilmente al di sotto di valori emissivi limite”. (12/7)
Numeri
Margini carburanti, giugno in leggero recupero
Dopo un bimestre piuttosto avaro, in giugno i margini dei
carburanti alla pompa tornano timidamente a guadagnare
terreno, soprattutto quelli della benzina. La media mensile del
margine della benzina è salita di 15 millesimi a 0,143 euro/
litro, quella del gasolio di 14 millesimi a 0,127 euro/litro. A sua
volta, la media mobile degli ultimi 12 mesi della benzina è salita
di un millesimo a 0,141 euro/litro; quella del diesel è scesa di
un millesimo a 0,139 euro/litro. Il miglioramento dei margini è
dipeso dal fatto che i prezzi interni si sono adeguati prontamente
agli aumenti delle quotazioni internazionali (5/7)
Consumi petroliferi, aumento dell’1,1% in giugno
10
Dopo l’aumento del 3,5% registrato in maggio, i consumi
petroliferi italiani continuano a salire, anche se a un ritmo di
crescita inferiore. Secondo gli ultimi dati diffusi dal ministero per
lo Sviluppo Economico, in giugno scorso sono state consumate
5 milioni 51 mila tonnellate, in aumento dell’1,1% rispetto alle
4 milioni 994 mila tonnellate dello stesso mese dello scorso anno
(+57.000 tonnellate).
Sono andate male le vendite di carburanti: a parità di giorni di
consegna, quelle di benzina sono diminuite del 5,8% a 651 mila
tonnellate, quelle di diesel dell’1,2% a 1 milione 988 mila (-25.000
t), quelle di gpl auto del 2,9% a 136 mila t (-4.000 t). Questi cali
sono stati compensati dagli aumenti dell’olio combustibile altri usi
(+27,6% a 111 tonnellate), del bunkers totale (+3,3% a 256,6
mila t) e degli altri prodotti (+34,5% a 170,2 mila t).
“Nel mese considerato le immatricolazioni di autovetture
nuove sono aumentate del 12%, con quelle diesel che hanno
rappresentato il 57,2% del totale (era il 55,5% nel giugno
2015), mentre quelle di benzina il 32,9%. Quanto alle altre
alimentazioni, nel mese considerato, il peso delle ibride è
stato pari all’1,8%, mentre quello delle elettriche allo 0,1%”,
DAY 2
puntualizza l’UP in una nota.
Nel semestre, i consumi petroliferi sono ammontati a 29 milioni
195 mila tonnellate, in aumento dell’1,1% rispetto ai 28 milioni
886 mila tonnellate dello stesso periodo 2015. Sommando i
volumi venduti nei singoli primi sei mesi del 2016, si ottiene una
cifra più alta, pari a 29 milioni 315 mila tonnellate. (14/7)DAY 3
Società e associazioni
Antitrust, ok a Esso-Retitalia
Via libera dell’Antitrust alla cessione a Retitalia di 47 punti vendita
carburanti da parte di Esso. La delibera è la 26082 del 21 giugno
e riguarda l’acquisizione di pv nelle province di Trento, Bolzano
e Verona, fatturato del ramo d’azienda nel 2014 56 mln di euro.
L’Agcm evidenzia tra le altre cose che in ciascuna delle province
considerate, a seguito dell’operazione, le Parti arriverebbero a
detenere congiuntamente una quota di mercato in ogni caso
inferiore al 25% (con la sola eccezione della quota di mercato
per la provincia di Bolzano, calcolata in termini di numero di siti,
che risulta comunque sensibilmente inferiore al 30%). Inoltre, in
ciascuna provincia sono presenti concorrenti qualificati, tra cui
ENI (con una quota superiore al 35% in tutte e tre le province
considerate) e Q8 (con quote sensibilmente superiori al 10% in
tutte e tre le province considerate). (11/7)
Assopetroli, i punti salienti della relazione di
Andrea Rossetti
Appello a interrompere l’abuso delle clausole di salvaguardia
sulle tasse dei carburanti che scaricano sul futuro le scelte dei
governi passati in presenza di un carico fiscale già elevatissimo; la
crisi della legalità vista nella su duplice componente dell’attacco
ai punti vendita, con la necessità di incentivare il pagamento
elettronico, e del fenomeno dilagante delle frodi e del
contrabbando dove la lotta passa da una revisione accorta del
quadro normativo e della prassi senza sovraccaricare il settore di
nuovi obblighi indifferenziati; appello a migliorare la legge sugli
ecoreati con la depenalizzazione dell’inquinamento non doloso;
critica alle misure punitive nei confronti del settore petrolifero
non corroborate da strumenti di valutazione adeguati ed
efficienti in tema di inquinamento delle diverse fonti; appoggio
alle norme contenute nel ddl concorrenza alla riduzione dei punti
vendita stradali, cominciando innanzitutto dagli incompatibili,
e all’iniziativa delle Regioni sull’obbligo per i nuovi impianti di
erogare almeno un carburante gassoso; un settore quello della
rete carburanti non da svendere ma da modernizzare, anche
nella prospettiva di sviluppare il Gnl e l’elettrico, puntando sulla
leva della capillarità e della prossimità ai consumatori; appello
ad una maggiore chiarezza sulla miscelazione dei biocarburanti
il cui onere si scarica su costi industriali di per se in crescita;
necessità ormai ineludibile nel settore extra-rete ad una
maggiore aggregazione degli operatori per realizzare economie
di scala ormai indispensabile; sottolineatura molto forte del
rischio creditizio con dilazioni di pagamento che raggiungono
medie preoccupanti di 90 e anche di 120 giorni; un sostegno
rilevantissimo alla clientela di circa 10 miliardi di euro costanti,
con l’appello alla deducibilità totale degli oneri finanziari dal
reddito d’impresa; necessità di un dialogo più aperto con le
compagnie, in particolare sul nodo della densità che rimane
un nervo scoperto delle relazioni commerciali; necessità di un
confronto rapido per modificare le norme sui buncheraggi dove
si rischia la perdita di competitività dell’offerta turistica; annuncio
in tema di efficienza per la neutralità carbonica di uno studio
scientifico che verrà presto presentato alle istituzioni interessate
sull’installazione di caldaie ad alto rendimento alimentate
dal diesel, sulla scia del nuovo quadro strategico fornito dal
recepimento della direttiva sull’efficienza che impone l’obbligo
della riqualificazione energetica degli immobili e l’impiego
di contatori intelligenti, con le Esco che potranno fornire un
contributo importante.
Questi i punti salienti della relazione illustrata questa mattina
da Andrea Rossetti nella sua prima relazione da presidente alla
67ma assemblea generale di Assopetroli Assoenergia. (13/7)
Leggi e atti amministrativi
Castelvetrano (TP), Fiamme Gialle sequestrano
gasolio contraffatto
Sequestrati circa kg 5000 di gasolio contraffatto dalla Tenenza
della Guardia di Finanza di Castelvetrano. L’operazione, informa
un comunicato, ha interessato una società operante nel
settore del commercio al dettaglio di carburanti, responsabile
di detenere per la vendita prodotto energetico di qualità non
conforme a quella prevista dalle specifiche normative di settore.
L’intervento delle Fiamme Gialle ha riguardato in particolare due
distributori stradali riconducibili alla suddetta società, presso
uno dei quali era stato in precedenza prelevato un campione di
prodotto risultato “irregolare” all’esito di apposita ed immediata
analisi di laboratorio. (5/7)
Sconti “estivi” per i carburanti in Friuli
Sul bollettino della Regione Friuli Venezia Giulia n. 27 del 6 luglio
è pubblicata la tabella che riporta gli incentivi per l’acquisto dei
carburanti per autotrazione nei comuni montani o svantaggiati
valida dal 30 giugno al 30 settembre 2016. (12/7)
Illegalità carburanti, terza interrogazione
11
Dopo Movimento 5 Stelle e AP, anche il PD presenta
un’interrogazione parlamentare sull’illegalità nella distribuzione
carburanti. A muoversi è la senatrice Daniela Valentini,
componente della commissione Difesa, che ha depositato ieri in
aula l’interrogazione rivolta ai ministri dello Sviluppo economico
e dell’Economia.
Nel documento è ricostruita l’evoluzione del mercato negli ultimi
anni, e si sottolinea che le associazioni di categoria, Assopetroli,
Unione petrolifera e Assoindipendenti, “denunciano questi
fenomeni distorsivi del mercato, che danneggiano la legalità e la
trasparenza, nonché la libera concorrenza”.
La senatrice chiede quindi di sapere se siano in atto iniziative
volte alla riduzione del fenomeno; se sia allo studio una revisione
della norma su cali ed eccedenze allo scopo di incrementarne
la severità applicativa nella tenuta della contabilità dei depositi;
se si intenda disporre forme di maggiore coordinamento, tra
dogane, amministrazioni finanziarie e Guardia di finanza; se si
voglia intensificare l’adozione di sistemi di verifica e controllo
DAY 2
immediati, con riferimento all’evasione di Iva, attraverso i sistemi
informativi pubblici e privati oggi in rete, sulle dichiarazioni
di status di esportatore abituale, estesi anche a coloro che si
“autocertificano”, con la pubblica amministrazione, quali
soggetti in “credito d’imposta” e quindi non assoggettati ad Iva;
DAY 3
se si possa prevedere la costituzione di un tavolo permanente
specifico di studio, coinvolgendo i massimi esperti del settore,
per identificare soluzioni per la lotta ai reati di contrabbando e
frodi carosello; se si possano adottare i controlli previsti dalle più
recenti leggi nell’ambito della tutela della sicurezza nazionale,
considerato anche il traffico di petrolio e derivati provenienti da
territori in mano a gruppi terroristici internazionali. (13/7)
Depositi costieri, indagini Guardia di Finanza a
Trieste e Ravenna
Sembra scattata l’ora X per il contrasto all’illegalità nella
distribuzione carburanti.
Per diversi giorni è stato bloccato il deposito costiero di Trieste
per controlli da parte della Guardia di Finanza, per quanto
riguarda Iva e anche accise.
L’indagine - l’ipotesi di reato sarebbe associazione a delinquere
di stampo mafioso, ma si ipotizzerebbe anche l’addebito della
ricettazione per chi ha acquistato il prodotto - riguarda la società
che importa il prodotto via nave e gestisce in parte anche la
rivendita attraverso società collegate, e che negli ultimi mesi ha
operato, oltre che su Trieste, sulla base Ravenna (Petra). (13/7)
Stoccaggio carburanti e lubrificanti, indicazioni
Agea per le aziende agricole
Con circolare n. 17833 del 14 luglio l’Agea fornisce indicazioni circa
l’applicazione della Normativa dell’Unione europea e nazionale in
materia di “condizionalità” per l’anno 2016. La “condizionalità”,
uno dei principali pilastri della Politica Agricola Comunitaria, è un
insieme di regole per una gestione dell’azienda agricola rispettosa
dell’ambiente e attenta alla salubrità dei prodotti e del benessere
degli animali allevati.
Le aziende devono assicurare che i propri depositi, occasionali o
permanenti di sostanze, mezzi di produzione o i sottoprodotti
derivanti dal loro uso, che contengano sostanze pericolose, siano
realizzati in maniera da evitare ogni dispersione su suolo o sottosuolo
e la conseguente contaminazione delle falde acquifere. Tra i depositi
rientrano lo stoccaggio di carburanti e oli lubrificanti. Quali elementi
di verifica degli impegni per tutte le aziende rientrano: i contenitori
e distributori di carburanti devono essere a perfetta tenuta; gli oli
lubrificanti devono essere stoccati in un locale o contenitore chiuso
o protetto e posto su di un pavimento impermeabilizzato, al fine
di evitare la diffusione di sostanze pericolose per percolazione nel
suolo o sottosuolo; i depositi o accumuli di lubrificanti usati, filtri
e batterie esauste o altri prodotti contenenti sostanze pericolose,
devono avere adeguata protezione dagli agenti atmosferici
ed essere posti su pavimenti impermeabilizzati; i contenitori di
carburante posti su mezzi mobili devono essere omologati. (18/7)
*La data si riferisce al giorno di pubblicazione sulla Staffetta online
STAFFETTA PREZZI
DAY 2
Quotazioni SIV
A all’acquisto per pagamento a 30 giorni
SIVA
(differenze
(dif
ferenze rispetto alla rilevazione del 14 luglio)
Euro
Benzina super (‘000 lt)
Punte min. - max.
Italia Settentrionale
0,38 1062,88 - 1065,24
1059,00 - 1071,00
Italia Centrale
-0,05
-2,68 1070,49 - 1073,58
1058,00 - 1084,00
Italia Merid.le e Isole
-2,62
-0,07 1076,26 - 1081,23 -0,07
1066,00 - 1094,00
Gasolio Auto (‘000 lt)
Punte min. - max.
-9,20
955,12 - 956,32
946,00 - 968,00
-9,72
-10,35
961,25 - 964,59
946,00 - 973,00
-9,96
-10,64
965,86 - 970,22
955,00 - 979,00
-8,42
Gasolio agricolo (‘000 lt)
Punte min. - max.
-9,28
477,80 - 479,21
472,00 - 486,15
-9,23
-10,28
482,86 - 486,91
474,00 - 493,00
-8,64
-9,80
489,65 - 491,48
480,19 - 504,00
-9,37
-10,14
729,22 - 730,22
722,00 - 737,00
-10,85
-9,64
736,76 - 740,92
730,00 - 759,00
-9,19
-10,44
745,45 - 750,71
731,00 - 757,00
-7,69
-10,33
504,25 - 507,33 -10,34
489,50 - 522,00
-12,87
283,88 - 298,30 -11,14
281,00 - 307,00
Gasolio risc.to (‘000 lt)
Punte min. - max.
n.d. - n.d.
O.c. fluido 3/5 (‘000 Kg)
Punte min. - max.
O.c. denso Btz (‘000 Kg)
Punte min. - max.
-9,62
257,56 - 258,58
248,00 - 281,00
n.d. - n.d.
-9,75
-11,99
271,00 - 272,43
264,00 - 280,00
-11,99
La rilevazione è effettuata su un campione di operatori selezionato su base geografica in funzione dei volumi dei consumi. Per
ogni prodotto è indicata una forchetta di quotazioni medie, praticate dalle compagnie petrolifere ai rivenditori al netto di Iva per
pagamenti a 30 giorni, con l’indicazione delle relative variazioni rispetto alla rilevazione precedente e delle punte minime e massime.
Andamento del mer
cato
mercato
12
Secondo giorno di moderati rialzi per benzina e gasoli,
a fronte del secondo calo del denso Btz. Domani invece benzina e gasoli segneranno una diminuzione, mentre il denso
presenterà un leggero recupero. Questa mattina la benzina ha preso all’incirca 5 euro per mille litri, i gasoli
autotrazione e agricolo 2, il risca 1, a fronte di un ribasso
del denso Btz di 2 euro per mille chili. Dalle forchette medie rilevate questa mattina nelle tre macroaree di riferimento si può ricavare, in base alle variazioni indicate, il prezzo
medio Siva della benzina, che si aggira intorno ai 1064 euro
per mille litri al Nord, ai 1072 al Centro e ai 1079 al Sud più
Isole. Il divario di prezzo tra le aree Nord e Centro è di 8
euro e tra Centro e Sud più Isole di 7. Il prezzo medio Siva
del gasolio autotrazione è di 956 euro al Nord, di 963 al
Centro e di 968 al Sud e Isole. Il divario di prezzo tra le aree
Nord e Centro è di 7 euro e tra Centro e Sud più Isole di 6. Il
prezzo medio Siva del gasolio agricolo è di 479 euro al Nord,
di 485 al Centro e di 491 al Sud e Isole. Il divario di prezzo
tra le aree Nord e Centro e tra Centro e Sud più Isole è di 6
euro. Il prezzo medio Siva del risca è di 730 euro al Nord, di
739 al Centro e di 748 al Sud e Isole. Il divario di prezzo tra
le aree Nord e Centro e tra Centro e Sud più Isole è di 9
euro. Ieri mattina la benzina ha incamerato 9 euro, i gasoli
nazionale e agricolo 4, il risca 3, mentre il denso Btz è sceso
di 2 euro scarsi. Sul Cif Med del 18 luglio, convertito in euro
al cambio di 1,1053 dollari, la benzina si è attestata a 309,43
euro per mille litri, il diesel 10ppm a 309,81, il gasolio 0,1 a
300,83 e il denso Btz a 225,05 euro per mille chili. Domani
quindi la benzina scivolerà di 6 euro, i gasoli autotrazione,
risca e agricolo tra 5 e 6 euro, mentre il denso Btz ne prenderà 1. Sul fronte approvvigionamenti, come riferito da rivenditori locali, il deposito costiero di Trieste risulta ancora
chiuso da lunedì scorso per i controlli dell’Agenzia delle
Dogane. Su Palermo, a quanto si apprende, è in corso
contingentamento di prodotto autotrazione sia in conto Eni
che Esso. (C.B.)
Gasolio motopesca (‘000 lt)
– 9,53
Punte min-max
Dato nazionale.
350,00 – 351,82
339,00 – 370,50
– 9,53
E’ vietata la copia, la riproduzione anche parziale o la diffusione con qualsiasi mezzo del presente documento. © RIP Srl – Tutti i diritti riservati
Legge n°663 del 22/4/1941. Protezione del diritto d’autore ed altri diritti connessi al suo esercizio.
Rilevazione n. 56 del 19 luglio 2016 DAY 3
SUPPLEMENTO al N. 130 di martedì 11 luglio 2006
MERCA
TO PETROLIFERO IT
ALIANO
MERCATO
ITALIANO
FOCUS
Il “buon vecchio gas” e l’eterna promessa idrogeno
Metano, Gpl e idrogeno cercano spazio nel dibattito sulla mobilità alternativa
È partita ormai da qualche tempo la corsa delle diverse tecnologie per accreditarsi come la soluzione per la
mobilità del futuro. Se uno dei fronti principali, come
abbiamo segnalato il mese scorso, è quello che vede
contrapposta la tecnologia termica e quella elettrica, nelle ultime settimane hanno occupato il proscenio il gas e
l’idrogeno. Il quadro politico generale in cui ci si muove
è sempre quello dell’atteso recepimento della direttiva
Dafi sui carburanti alternativi, cui si è aggiunto proprio giovedì
scorso il tavolo sulla mobilità sostenibile voluto dal governo:
una mega riunione con oltre 50 invitati che sarà il punto di
partenza per definire la roadmap italiana per lo sviluppo della
mobilità sostenibile al 2030, con tanto di indicazione di misure di incentivo all’acquisto e all’utilizzo, e di ricadute industriali, occupazionali e ambientali.
La riunione era nata come ideale prosecuzione della Carta
di Arese, il documento firmato a fine maggio con cui Enel,
A2A, Hera e le associazioni delle utility elettriche chiedevano
al governo un intervento di incentivazione per la mobilità elettrica. Un dossier che, sotto la spinta degli altri interessi – e in
particolare di quelli del produttore “nazionale” di auto – si è
allargato all’intero mondo della mobilità “alternativa”.
Produttore nazionale che proprio sul gas da sempre punta
come vettore “alternativo”. E proprio su questo fronte si è
registrato la scorsa settimana l’allarme di Assogasliquidi, l’associazione degli operatori del Gpl e del Gnl. Il presidente Francesco Franchi, nel discorso di apertura dell’assemblea annuale, ha indicato il pericolo che Gpl e metano restino schiacciati
dall’elettrico e accomunati a benzina e diesel.
Nel 2015 sono calate le conversioni (-13,1% rispetto al 2014)
e le immatricolazioni di auto a Gpl (-2,3% rispetto al 2014,
con un -19,5% nei primi 5 mesi 2016), essenzialmente per il
basso prezzo dei carburanti liquidi. La quota del Gpl sul totale
delle immatricolazioni è passata dal 9,1% al 7,6%, quella del
metano dal 5,3% al 4%.
La domanda di auto a gas, ha detto Franchi, è “ancora fragile” e il perdurare di tale andamento “potrebbe distruggere
irreparabilmente quanto costruito finora: la domanda di molti
modelli a gas potrebbe portarsi a livelli non più attrattivi per le
case automobilistiche, scomparendo velocemente dalla loro
offerta, e una offerta complessiva sempre più povera potrebbe marginalizzare la tecnologia in quanto tale. Una visione indistinta delle esigenze di mercato dei carburanti, alternativi e
tradizionali, in contrapposizione a un nuovo che avanza, come
Numero speciale online pdf della
STAFFETTA QUOTIDIANA - 22 LUGLIO 2016
Petrolio gas elettricità e altre fonti di energia
13
DAY 2
l’elettrico, potrebbe portare effetti disastrosi, sicuramente non
desiderati: anche se la mobilità elettrica dovesse confermare
DAY 3
le attese, coprendo una quota parte rilevante del trasporto
cittadino, il resto della domanda di mercato continuerebbe
a essere a completo appannaggio dei carburanti tradizionali.
Per evitare che ciò accada bisogna continuare ad aver cura
della mobilità a gas con politiche di regolamentazione e di
fiscalità che favoriscano il Gpl ed il metano rispetto alle motorizzazioni tradizionali”. Un esempio è la revisione in chiave
ecologica della tassazione automobilistica che, se adottata in
tempi brevi, “potrebbe contribuire a riagganciare i gas alla ripresa complessiva delle immatricolazioni”, e su cui il vice ministro dell’economia, Enrico Morando, ha fatto una importante
apertura proprio intervenendo all’assemblea Assogasliquidi.
L’altra tecnologia alla ribalta negli ultimi giorni è l’idrogeno,
eterna promessa mai (finora) mantenuta – sono passati circa 25 anni da quando Beppe Grillo portava sui palcoscenici
l’auto che emetteva vapore acqueo. All’inizio del mese è stata
presentata la proposta di Piano nazionale per la mobilità a
idrogeno, messa a punto da MH2IT su incarico del ministero
dello Sviluppo economico. “Mobilità Idrogeno Italia” (MH2IT)
riunisce i principali soggetti del settore (Anci, Anev, Assogastecnici/Federchimica, Fast, Fondazione Bruno Kessler, H2IT,
Hydrogen Park, Istituto per le Innovazioni Tecnologiche di Bolzano, Regione Veneto, Politenico di Milano, Air Liquide, Cinque International, Hyundai, ITM Power, Linde, McPhy, Sapio,
SOL, Tenaris).
La strategia prevede un parco circolante a metano di 27mila
auto in Italia entro il 2025 e di 8,5 milioni al 2050 (il 20% del
circolante), affiancate da 23mila autobus. Per garantire il rifornimento serviranno 20 stazioni di rifornimento al 2020 (10 per
veicoli leggeri e 10 per quelli pesanti) e 197 al 2025 (141 per
veicoli leggeri), prevalentemente in città già attive nella sperimentazione del trasporto a idrogeno e con un alto numero di
residenti, con una previsione di oltre 5.000 al 2050.
Oggi, sottolinea MH2IT, i veicoli leggeri con 1 kg di idrogeno
percorrono 100 km, hanno livelli di autonomia al passo con le
altre vetture (500-750 km con un pieno) e i tempi di rifornimento sono inferiori ai 5 minuti. Gli autobus hanno un’autonomia
di 450 km con un pieno, tempi di rifornimento inferiori ai 10
minuti e un’efficienza di 8-9 kg per percorrere 100 km. Dovranno essere, secondo il Piano, 1.100 in Italia al 2025 e 23.000 al
2050, una cifra che rappresenterà il 25% del parco autobus.
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