`Gli Echi della Rivolta` a Napoli, ricordando

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07/07/2016 ‘Gli Echi della Rivolta’ a Napoli, ricordando Masaniello

In occasione della Festa del Carmine si celebra la data della rivolta, il 9 luglio 1647 Napoli - In occasione della vicina Festa del Carmine c’è l’itinerario teatralizzato ‘Gli Echi della Rivolta’ dell’Associazione Culturale NarteA che ricorda la famosa data del 9 luglio 1647 la rivolta di Masaniello.

L’evento andrà in scena sabato 9 luglio (ore 20.00 su prenotazione), articolandosi dalla Basilica del Carmine Maggiore al Complesso Monumentale di Sant’Eligio. La data non è casuale: il 9 luglio 1647 è la sera storica in cui Masaniello inviò ordini alle città, ai castelli ed alle ville vicino alla capitale chiedendo di mandare in piazza Mercato a Napoli uomini armati per la ‘difesa della pubblica libertà’. Questa data ricorda anche la presa della basilica di San Lorenzo, dove Masaniello si impossessò di alcuni cannoni custoditi nel chiostro. Sempre il 9 luglio, si dice che il giovane pescivendolo ottenne l'autentico ‘privilegio’, concesso nel 1517 da Carlo V al popolo napoletano. Testi e regia di Febo Quercia, con la voce di Matteo Borriello e con l’interpretazione di Sergio Del Prete, Serena Pisa e Peppe Villa.

Costumi di Antonietta Redina. Se si vuole assistere ci vuole la prenotazione obbligatoria 339.7020849 – 334.6227785, e pagare la quota 12,00 euro.

‘Gli Echi della Rivolta’, nella sua nuova versione, è un’itinerario teatralizzato capace di catapultare il pubblico nella storia della rivolta napoletana più grande del Seicento: all’epoca il regno di Napoli era un’entità statale pienamente legittima e riconosciuta, che in seguito all’editto del vicerè Rodrigo Ponce de León, Duca d’Arcos, il quale impose una gabella sulla frutta, sulle olive e sui legumi, divenne scenario di rivolte e repressioni. Il 7 luglio 1647, pertanto, nella zona Mercato scoppiò il primo tumulto, subito guidato da un giovane pescivendolo di umilissime origini, chiamato Tommaso Aniello d’Amalfi. I numerosi autori che raccontarono la vicenda di ‘Masaniello’, lo presentano come una figura autorevole e carismatica, capace di affascinare il popolo napoletano, cui nei primi giorni della ribellione fu imposta una ferrea disciplina. La rivolta si estese subito all’intera città ed ebbe come protagonisti i cosiddetti lazzari, e la sera della suddetta data egli inviò degli ordini affinché giungessero nella piazza Mercato molti uomini per difendere la libertà. Ed in quello stesso giorno si parla che ebbe l'autentico ‘privilegio’, concesso dal re ai napoletani.

Attraverso questo itinerario teatralizzato, ambientato nei giorni ‘caldi’ del 1647, prende vita una esibizione teatrale che non vuole essere una celebrazione della figura di Masaniello, ma una esortazione a ricordare quanto la forza di un popolo unito può essere capace per ribellarsi a qualsiasi sopruso.

Si alza il sipario nel chiostro della Basilica del Carmine Maggiore: a partire da questo emblematico luogo, l’Associazione Culturale NarteA alza il sipario de ‘Gli Echi della Rivolta’, in scena sabato 9 luglio

(ore 20.00), in occasione dell’apertura dei tradizionali festeggiamenti per la Festa del Carmine 2016.

Percorrendo gli spazi della rivolta fino al Complesso di Sant’Eligio, si rivivranno le atmosfere e i personaggi della sommossa napoletana fino all’assassinio di Masaniello, avvenuto il 16 luglio dello stesso anno. In una settimana Napoli cambiò volto e tutti coloro che erano stati ‘pecora’, in pochi giorni si trasformarono in ‘lupo’. Anche se il potere del denaro riportò tutto alle condizioni originarie, il nome di colui che mosse la rivolta risuona ancora oggi come fosse un mito. Un rumore di fondo riecheggia sempre nella città partenopea, proprio in quel luogo dove pulsa ancora il cuore dei napoletani e si possono sentire ‘Gli echi della rivolta’. Testi e regia di Febo Quercia, con l’interpretazione di Sergio Del Prete, Serena Pisa e Peppe Villa. La voce-guida che accompagnerà il pubblico affidata a Matteo Borriello.Costumi

di Antonietta Rendina.

GIUSEPPE SPASIANO